Quando, passata la fase iniziale di questa “pandemia“, quella di marzo-aprile 2020, si sono guardati un po’ meglio i numeri, è apparso evidente ai più attenti che questo presunto virus Cov-2 non era tanto spaventoso per la sua letalità (rapporto fra morti e contagiati), che si poteva ricondurre a quella di una banale influenza stagionale (nonostante le statistiche fossero verosimilmente gonfiate da errate interpretazioni e confusioni fra morti “da” coronavirus e morti “con” coronavirus), quanto per la sua contagiosità.

Quello che si diceva, per continuare a giustificare il lockdown delle attività ed il distanziamento sociale era appunto il fatto che, visto che si diffondeva così velocemente (ricordate? Dalle prima avvisaglie nella lontana Cina ad una diffusione mondiale in poche settimane – un qualcosa di mai visto prima), era indispensabile mantenere le misure di prevenzione o ci saremmo trovati di nuovo nella situazione di

  • sanità in crisi,
  • terapie intensive sovraccariche,
  • medici allo sbando, e chi più ne ha più ne metta.

(ora son tutti lì che si fanno riprendere a fare i balletti di gruppo, ma lasciamo stare)

Era il periodo in cui si dovevano fare test a tutti, in ottica preventiva,  i numeri non riguardavano più i malati e tantomeno i morti, ma i contagiati: che poi fossero tutti sani – pardon! – asintomatici, nuova terminoogia orwelliana per confondere il grande pubblico, poco importa: praticamente tutta la popolazione doveva essere passata al vaglio di questo mitico test tampone PCR, che anche il suo stesso scopritore, il premio Nobel Kary Mullis diceva che NON poteva essere utilizzato per scopi diagnostici (“con un numero sufficiente di cicli puoi trovare qualunque cosa in qualunque persona” – parole sue).

E quindi: anche se il “virus” non è poi così letale come sembrava all’inizio, grande corsa al vaccino (mai nella storia era stato sviluppato in tempi così brevi) per debellare questa malattia così infestante e contagiosa.

Grazie al servizio di Report, e ad alcuni osservatori attenti, si scopre però ora una verità inaspettata:

il vaccino, proclamato a gran voce “efficace al 95%“, sarebbe efficace sì, ma NON a debellare il virus, ma …

solo a tenere lontani i sintomi.

SocialTV02022021 DaReport

Come come come?

Lo ripetiamo: nei trial di Pfizer, Moderna, ecc., non si è valutata l’efficacia del “vaccino(virgolette d’obbligo perchè, come evienziato anche in altri post, ad esempio qui e qui non si tratta di vaccino nel senso usuale del termine) nel debellare il virus, ma nell’attenuare i sintomi.

Un sintomatico, insomma.

In pratica, come potete ascoltare nel video riportato sotto, nel trial non sono andati a rifare il test PCR o tampone

  • nè a quelli che avevano ricevuto il vaccino
  • nè a quelli che avevano ricevuto il placebo,

si sono limitati a registrare la sintomatologia a 14 giorni. E se 100 persone del gruppo di controllo (placebo) avevano sintomi influenzali (ergo: simil-Covid) e 5 persone del gruppo dei vaccinati avevano sintomi inflenzali (ergo: similCovid) ecco a voi la vostra classifica: il vaccino è efficace al 95%.

Ma il bello deve ancora venire.

La volete sapere la giustificazione adottata dalle case farmaceutiche per NON aver fatto il test tampone dopo la somministrazione del vaccino/placebo?

“non avevamo il tempo necessario”

Cioè fammi capire: vorresti farmi credere che

  • nel corso della peggior pandemia della storia umana
  • che per la prima volta blocca tutte le attività di tutti i paesi del mondo, tanto è il pericolo che volete far credere
  • nel corso della sperimentazione del farmaco – vaccino che dovrebbe essere il salvatore dell’umanità,
  • (con numeri tutto sommato contenuti, si parla di 30.000 persone sotto sperimentazione)
  • non hai il tempo di fare il tampone ai 30.000 soggetti, ma li rimandi a casa e dici semplicemente “chiamateci se avete sintomi” ????
  • (quando prima parlavi di voler fare il tampone al 100% della popolazione, quindi ben di più di 30.000)

A me sa tanto di bufala.

Anche perchè, se andate a vedere il video linkato (finchè il Tube non lo cancella, solerti come sono a cancellare ogni voce dissidente dalla narrativa ufficiale, indipendentemente dalla sorgente, fosse anche il BMJ), c’è un particolare rivelatore: quando interrogati sul perchè non fossero stati fatti i tamponi post-vaccino, la risposta è un chiaro diversivo: “se avessimo dovuto fare un test a 300.000 persone ci sarebbe voluto molto più tempo e denaro.”

No caro.

Non ti avevano chiesto di fare un test a 300.000 persone.

Ma di fare il tampone a QUEI 30.000 che erano già nell’esperimento.

Ecco perchè il criminale Fauci, nell’altro video che riporto, si lascia sfuggire la verità: anche dopo la vaccinazione, distanziamento e lockdown devono rimanere finchè non si avrà immunità di gregge perchè il vaccino:

  • non debella il virus
  • ma è solo “molto efficace nel ridurre i sintomi“.

Immunità di gregge? Ma se il vaccino non debella il virus? Ma di cosa stai parlando?

(a parte che l’immunità di gregge non è mai stata dimostrata, e non si capisce perchè l’efficacia di un vaccino che – a sentir loro – mi immunizza contro una malattia dovrebbe dipendere dal fatto che quelli intorno a me sono anche loro immuni o meno)

Visto che “a pensar male si fa peccato ma ci s’azzecca”, e visto che le procedure per rintracciare il virus patogeno verosimilmente rintracciano esosomi che si trovano indifferentemente i chi ha fatto o meno il vaccino, non è che

avranno fatto apposta a NON fare i test post somministrazione

perchè, in tal caso, sarebbe apparsa evidente a tutti l’inutilità e l’inganno del vaccino?

FauciGregge43

Ecco una bella clip “storica“: cosa pensava Kary Mulli di Fauci:

MullisVsFauci