Chi ha visto il film di Benigni “La vita è bella” sa come la storia si svolga intorno ad un padre che, pur di risparmiare sofferenze al figlio, gli fa credere che il campo di concentramento in cui si trovano sia un immenso gioco in cui bisogna impegnarsi per vincere il premio finale, che, fra l’altro, è un carro armato.

Forse, in particolare chi ha figli piccoli, siamo un po’ chiamati a questo: togliere un pochino di amarezza e rabbia per le norme (assolutamente prevaricatrici, ingiuste, ingiustificate) che ci impongono e lasciare un po’ di illusione, gioco e speranza ai più piccoli.

Avranno tutto il tempo, crescendo, di conoscere gli inganni e le bugie che il mondo racconta. Magari quando avranno le spalle un po’ più grosse, meglio non ora.

https://www.youtube.com/watch?v=PCIcWhYzUeQ