Mi scrive un amico che non sento da tempo: “Vai anche tu a Palermo al convegno dei terrapiattisti?” Colpito. Affondato.

Certo, non è una novità, l’ho sempre pensato che tutta questa storia della terra piatta era una trovata – decisamente ben architettata – per gettare discredito un po’ su tutto.

  • Sei contro i vaccini obbligatori? Terrapiattista!
  • Sei contro l’€uro? Terrapiattista!
  • Sei per la sovranità nazionale? Terrapiattista!
  • Non credi alle missioni lunari? Terrapiattista!
  • Credi alle scie chimiche? Terrapiattista!

E via dicendo. A dire il vero, all’inizio la cosa mi aveva un pochino preso. Esistono alcuni elementi oggettivamente stuzzicanti che suggeriscono che le cose non stiano esattamente come ce le raccontano, quali ad esempio:

  • la curvatura terrestre: se fosse quella che ci dicono, certe visuali non dovrebbero essere possibili (quello che si vede dovrebbe “stare sotto”);
  • l‘inaccessibilità dell’Antartide: unica zona del pianeta dove tutte le grandi potenze si sono trovate d’accordo nel regolamentare ed impedire l’accesso ai non autorizzati;
  • l’assenza di foto del globo terrestre (che non siano sempre le stesse, in realtà con i satelliti geostazionari a 36.000 km di altezza dovrebbe essere banale avere chissà quante foto);
  • l’anomalia di alcune rotte aeree e la scomparsa dei segnali di GPS per lunghe tratte del loro percorso.

In realtà il modello proposto dai terrapiattisti non convince per alcune semplici osservazioni:

  • il sole non “scompare” per lontananza, ma scende proprio sotto, mantenendo le sue dimensioni, sotto l’orizzonte;
  • in questa operazione illumina le nuvole dal basso: impossibile secondo il modello terra piatta;
  • la durata delle giornate durante il nostro inverno, nell’emisfero sud (facilmente controllabile su vari siti): non compatibile;
  • Altro esperimento molto semplice: se il modello fosse quello proposto dai terrapiattisti, una persona che si trovi all’equatore, nell’arco di 6 ore (= 1 / 4 di 24) dovrebbe vedere il sole girare di 90 gradi (= 1 / 4 di 360 gradi), cosa che evidentemente non avviene.

Per questo motivo ritengo che l’operazione terrapiatta sia stata un’abilissima mossa di depistamento per gettare fango su tutti coloro che non si fidano più delle informazioni ufficiali, della classe politica, medica, dei giudici, ecc.

E, a dire il vero, la prima volta che questa cosa mi è stata suggerita è stata proprio da Robvert Sungenis (ne ho parlato qui e l’ho intervistato qui) che è l’autore di svariati libri ed alcuni documentari, fra cuiThe Principle, “Galileo was wrong, the Church was right”, e Journey to the centre of the Universe.

Analizzando i dati di ben tre diverse sonde successive, lanciate nello spazio nel corso di circa 20 anni, l’analisi del rumore cosmico di fondo dell’universo rivela che questo, lungi dall’essere omogeneo ed indifferenziato, è attraversato da due enormi “assi”, che formano una specie di gigantesca “X”, e indovinate un po’ cosa si trova, al punto di incontro? Esatto, il nostro sistema solare, il nostro sperduto, dimenticato, banale sistema solare. E, aggiungendo che non si è mai stati capaci di dimostrare il moto della Terra intorno al sole, uno potrebbe trarne la conclusione che la Terra stia esattamente al centro dell’Universo.

E perchè questa cosa potrebbe dare fastidio a qualcuno? Magari, potrebbe essere che la teoria secondo cui noi siamo frutto del caso, e che non esista alcuna Mente Creatrice, possa “cozzare” con una scoperta così importante? Che siamo addirittura al centro di tutto il cosmo non possa far sorgere qualche dubbio a chi pensa che l’uomo, l’umanità, la Terra tutta, sia frutto di una combinazione casuale?

Può darsi.

In ogni caso, un primo risultato è stato ottenuto: chiunque vorrà restare nella propria zona di comfort, all’interno della buia caverna, potrà usare un epiteto in più contro quelli che sono usciti: “terrapiattsti!”.