Immagino sia capitato più o meno a tutti, ai tempi delle superiori: la prof che entra in classe, magari un po’ in ritardo, dicendo: “ho appena fatto le fotocopie per il compito di domani“, e tutti già cercano di immaginare quali esercizi ci saranno, e immaginano di poter sbirciare o avere una qualche dritta su quello che dovrà essere preparato nel pomeriggio. Poi, durante la lezione, arriva il bidello, o un altro insegnante, che chiede alla prof di uscire un attimo, e tutt’ad un tratto il tesoro prezioso è lì, sulla cattedra, sporge di poco dalla borsa… la tentazione è troppo grande: immediatamente uno va a fare il palo (nel caso la prof si sia allontanata, altrimenti si deve mettere in piedi un gioco di segnalazioni non verbali), e qualcun altro va a cercare di vedere e memorizzare gli esercizi che saranno oggetto di verifica il giorno dopo (ai nostri tempi non c’era il cellulare con cui fare la foto!)

Oppure capitava che il compagno interrogato, fuori alla lavagna, avesse modo di intravvedere, guardando di sbieco dentro la borsa, e intuisse almeno qualcuno degli elementi della verifica del giorno dopo (avrà messo gli integrali? Ma no! Li abbiamo appena cominciati…E invece ti dico che li ho visti!).

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Storie di altri tempi, che però mi sono tornato in mente ascoltando Barbara Amadori, una medium italiana molto attiva, anche molto presente su web, youtube e webradio.

Premetto che non siamo appassionati di medianità. Siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di questa Barbara da una coppia di amici che, per ragioni familiari si è rivolta a lei ed ha avuto incredibili conferme non soltanto della continuazione della vita oltre la vita (non ce n’era bisogno), ma anche della possibilità di comunicazione con i propri cari e anche e soprattutto della volontà di comunicazione dei trapassati (o di alcuni di loro).

Così, incuriosito, sono andato a cercarla e devo dire che, da quelllo che dice e da come lo dice mi sembra una brava persona, onesta e sincera. Una delle cose che mi hanno colpito di più, fra le tante, è stata questa: le domande dell’angelo della soglia. Chi è l’angelo della soglia? Un angelo che ci accoglierà, al termine di queto percorso terreno, e che ci farà quattro domande, prima che noi procediamo oltre.

Non vorreste sapere quali sono queste domande? Non vorreste avere un aiutino, un siggerimento, prima del più importante esame della vostra vita? Certo che sì! 🙂

Ecco dunque le domande:

  1. Che cosa ne hai fatto della vita che ti è stata data?
  2. Ti sei amato sufficientemente?
  3. Hai amato gli altri sufficientemente?
  4. Mi racconti un episodio della tua vita di cui vai particolarmente fiero?

Ecco.

Molto spesso siamo invitati a fare un esame di coscienza. Non soltanto dalla Chiesa e dal catechismo, ma anche esperienze di trapassati (NDE) e ritornato, addirittura ex-atei come Nancy Rynes (vista qui) si portano dietro, fra i tanti insegnamenti e suggerimenti, quello di fare periodiciamente, meglio se giornalmente, una pausa di riflessione per analizzare il proprio comportamento. Con queste 4 domande posiamo avere una prima traccia, e per ogni giorno che passa domandarci se abbiamo fatto passi avanti per essere più preparati a questo appuntamento.

 

PS1:

Ma la prof che lasciava la classe con i compiti, lo faceva per sbadataggine o apposta? Secondo me il più delle volte apposta. Voleva che noi ci preparassimo e, in fin dei conti, era contenta se il compito andava bene. Credo che anche Dio sia contento se arriviamo “preparati“.

PS2:

Forse qualcuno pensa che pensare all’aldilà tolga valore a questa vita, ci faccia vivere “con la testa fra le nuvole” e non vivere il presente. Io penso sia esattamente il contrario. L’ottica eterna dà valore e luce ad ogni elemento, ogni momento, ogni gesto anche insiginificante che facciamo qua. Come disse Steve Jobs nel famoso discorso a Stanford: “La morte è la miglior invenzione della vita“.