Per affrontare percorsi inesplorati è indispensabile mollare gli ormeggi e lasciare che il vento gonfi le vele: diversamente, si rimane sempre in porto e non si scopre un bel niente.
Fuori di metafora, per provare ad esplorare una visione nuova della Natura, del Creato, e, più nel dettaglio, di come funzioniamo, noi ma anche gli animali, e, ancora più nello specifico, cosa è quello che definiamo malattia, è indispensabile avere il coraggio di mollare gli ormeggi di alcuni “assiomi” o punti fissi che ci sono stati inculcati fin da piccoli, pena il non riuscire neanche lontanamente a capire quello che ci viene mostrato.
la nostra mente tende a farci vedere solo quello che conosce già
Questo perchè, volenti o nolenti, la nostra percezione della realtà è pesantemente influenzata dalle nostre idee. Ho sentito una volta di come le persone possono essere indotte a vedere, ad esempio in una semplice macchia di umidità sul muro, alcune forme, o animali, e una volta “vista” quella forma, o quell’animale, questa non si perde più. La mente “completa” quello che manca e lo rende parte integrante del disegno (l’avevo fatto notare anche in questo post: https://www.ingannati.it/2015/11/23/kubrick-shining-il-falso-allunaggio-e-i-processi-della-mente/ dove scrivevo:
Non so se vi è mai capitato di osservare le nuvole. Attività bellissima, di pura contemplazione e di esercizio che, se fatta insieme ad amici, porta a vedere quello che altri vedono. “Guarda! Un drago!” “Dove?” “Lì, guarda! Quella è la testa, quella è la coda, …” … “Sì è vero! E adesso si sta girando…” E lì dove fino a pochi secondi prima non si vedeva niente di speciale, tutto ad un tratto diventa chiarissima la figura che ci è stata suggerita. Ma la cosa bella è che una volta “vista“, quella figura non ci sfugge più: proprio perchè il cervello sa cosa andare a cercare, ritrova lo schema e gli elementi utili che che contribuiscono a formare l’immagine cercata.
Ad esempio, nel seguente disegno tutti “vedono” il triangolo con il vertice in basso, che in realtà non c’è: viene “costruito” grazie ad una sovrapposizione della mente.
Fra due interlocutori, uno che “vede” il triangolo, e uno che non lo vede, le possibilità di dialogo sono ovviamente compromesse. E come si fa a dire che uno dei due ha ragione e l’atro ha torto?
Per questo motivo è così difficile provare a gettare un ponte fra chi, ad esempio, ha una impostazione medica classica, istituzionale, e chi invece conosce le scoperte del Dr.Hamer: una visione carica di alcuni assiomi predefiniti e precostituiti impedisce di vedere le contraddizioni e le mancate risposte che la medicina ufficiale dà, e quindi di provare ad avventurarsi nel territorio inesplorato di una Nuova Medicina.
abbandonare alcune certezze per provare a scoprire cose nuove
Per conto mio continuo a provare a stuzzicare la vostra curiosità, e dopo il post in cui cercavo di porre alla vostra attenzione alcuni elementi semplici, di facile condivisione perchè sotto gli occhi di tutti (https://www.ingannati.it/2018/07/09/una-piattaforma-condivisibile-per-la-nuova-medicina/) provo adesso ad elencare alcun punti che sono dei veri e propri assiomi (=verità che non necessitano spiegazione: ci sono, punto e basta) per il pensiero comune moderno ma per me sono dei veri e propri chiodi che impediscono al pensatore l’uscita da un perimetro prefissato.
Ve li elenco così come mi vengono in mente.
Assioma in cui non credo più #1: funghi, microbi, batteri e virus sono la causa delle malattie.
Ne ho già parlato diverse volte, ad esempio qui (https://www.ingannati.it/2016/11/20/pasteur-rima-imposteur/), e l’osservazione principale è inerente alla collaborazione che avviene, all’interno del nostro corpo, con il nostro microbiota per esempio nel processo digestivo; oltre al fatto che la presenza/assenza di particolari batteri non è in rapporto 1 : 1 con l’esistenza di quello che viene correntemente definito “malattia” (cioè si trovano malati senza germe e il germe si trova anche in ndividui sani).
Quello che viene definito normalmente malattia, cioè il prevalere – momentaneo – dei cattivi patogeni sul nostro sistema immunitario, nella versione hameriana è semplicemente un processo nel quale microbi, batteri e virus sono nostri alleati e compiono semplicemente il loro lavoro, simbionti col nostro organismo. Certo, se vado dall’altra parte del mondo è possibile che venga in contatto con batteri che non sono in linea con il mio organismo, ma in una situazione “normale” (l’aeroplano occupa una posizione statisticamente irrilevante nella storia dell’umanità su questa terra) questo non avviene.
Colgo l’occasione per riprendere quanto scritto dall’amico Stefano Torcellan e riportato anche in questo post:
Il Dr. THOMAS POWELL, che morì in California a 80 anni qualche anno fa, nel 1988, , è colui che ha preso più microbi di qualsiasi persona. Aveva SFIDATO i suoi colleghi medici di produrre una sola malattia inoculandogliela con dei microbi. Per anni, i microbi del COLERA, della PESTE BUBBONICA e microbi di ogni genere furono inoculati nel suo corpo e nei suoi alimenti. Più di una volta la sua gola era stata spennellata con i MICROBI della DIFTERITE, ma a dispetto di tutti gli sforzi NON SI E’ POTUTO PRODURRE UNA SOLA MALATTIA IN LUI.
Assioma in cui non credo più #2: la teoria del “portatore sano”
Per sostenere la teoria dei germi è stato quindi indispensabile introdurre un altro assioma, generalmente accettato come valido anche se in contrasto con uno dei postulati di Koch (per essere definito patogeno un elemento deve generare la stessa malattia se iniettata in un organismo sano): la supposta esistenza dei cosiddetti “portatori sani“, individui cioè che, pur non essendo affetti da alcuna “malattia“, sono portatori dell’elemento patogeno che in loro non ha effetto ma lo avrebbe sugli altri. Sono, in sostanza, degli untori di manzoniana memoria che godono di una immunità speciale (la teoria universalmente accettata è che il loro sistema immunitario è sufficientemente forte da riuscire a “tenere a bada” il nemico senza però distruggerlo, lasciandolo confinato in qualche area del proprio organismo, incapace di essere letale ma pronto a “saltare” su qualcun altro non altrettanto “carrozzato”).
Assioma in cui non credo più #3: Le famose “cellule impazzite”
Questo è stato il primo “indizio” che mi ha fatto dubitare di tutto l’impianto del credere moderno riguardo ai tumori, sia perchè manifesta una risposta derivante dall’ignoranza (non si sa perchè avvenga la proliferazione e quindi dico che le cellule sono impazzite) ma soprattutto perchè rivela una grandissima presunzione: quella di chi, di fronte all’ignoto, non si mette con umiltà a cercare di scoprirne la motivazione, certo che ci deve essere un significato maggiore che non si comprende ancora, ma bolla sprezzantemente l’opera del Creatore come fallace o difettosa.
Assioma in cui non credo più #4: le malattie autoimmuni
Una grande diffusione stanno avendo ultimamente, secondo la vulgata di moda, le cosiddetta malattie “autoimmuni“, quelle cioè in cui la causa non è esterna, ma risiede nel fatto che, per qualche motivo perlopiù ignoto, il sistema immunitario si rivolta contro noi stessi. Il perchè, come ho detto, non si sa, sta di fatto che questa cosa torna utile a tenere in piedi il castello a base di una teoria nel momento in cui, se non ci fosse questa ipotesi, la teoria stessa si dimostrerebbe completamente inadeguata a spiegare il funzionamento.
Assioma in cui non credo più #5: le metastasi
Ovviamente, le metastasi nel senso classico della medicina moderna: che le cellule tumorali possano andare in giro per il corpo e possano decidere di fermarsi dove gli pare, attivando nuovi processi tumorali. Non è chiaro a) il motivo di questo spostamento, b) il mezzo scelto (sangue?), c) come possano cellule tumorali di un tipo di tessuto trasformarsi in cellule di altro tipo di tessuto, d) la definizione temporale (secondo questa bizzarra medicina “a tentoni” la metastasi potrebbe avvenire anche a distanza di molti anni, secondo chissà quale arbitrario criterio). Invece è vero il concetto di “catena di DHS”, dove, a seguire da un primo evento scatenante, è possibile che le diagnosi, il calvario, ecc. vissuto successivamente sia di per sè una DHS che a sua volta può scatenare altri processi. Ma la concatenazione è tutta qui, altro che celluline con la valigia in giro per il corpo!
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Credo che per procedere nella scoperta di un nuovo paradigma sia indispensabile liberarsi dei pesi, lacci e lacciuoli che ci impediscono il cammino. E questi citati sopra sono, secondo me, alcuni dei fardelli più pesanti ed inconciliabili che se non ci decidiamo a togliere non ci permetteranno di arrivare da nessuna parte.
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