Ricevo e volentieri pubblico questo saggio dell’amico Marco.

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LA “COMPRENSIONE DEL LINGUAGGIO”. COME AIUTARE CHI NON E’ “ABILE” A PENSARE, A PARLARE E A CONOSCERE LA VERITA’ TUTTA INTERA, PER UN RISVEGLIO PERSONALE ED EPOCALE. IL CASO “PIANETA”

“La vera scienza scopre Dio dietro ogni porta” (Papa Pio XII)

Qualche anno fa, quando scrivevo su StampaLibera, una brillante cash manager professionista della Goldman Sachs mi contattò perché l’aiutassi a spiegare il trattamento che la banca di investimenti e affari riserva ai suoi dipendenti, liquidandoli senza compensi e addirittura additandoli alla pubblica ammenda, pur avendo torto. Raccontai in quella occasione come esistesse una correlazione stretta tra “gli eventi” che quella banca gestiva attraverso software super sofisticati (la cui origine sarebbe legata a “Guido Calvi, morto con rito massonico, trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra) e il fatto che la stessa Goldman Sachs fosse sopravvissuta alla crisi del 2001 che aveva costretto grossi colossi ad accorparsi per non scomparire. E quindi relazionai sui rapporti con i servizi segreti, ecclesiastici corrotti ed eversivi e altre realtà, intitolando: “L’Ordine che lavora ‘instancabilmente’ e ‘finanziariamente’ per il Nuovo Mondo …e perchè si avverino tutte le profezie”. Ovviamente lei cercava un’altra forma di raccontare l’esperienza e la denuncia (fra l’altro molto ben documentata) e tacciò l’articolo come provocatorio e non centrato. Salvo poi cercarmi di nuovo perché, come avrei dovuto immaginare, aveva sortito effetto ben superiore alle sue aspettative e sollevato un bel polverone, fuori dal suo protagonismo e dramma personale, da cui non avrebbe mai potuto ottenere alcun risarcimento, ma solo fastidi.

Recentemente, dietro cortese richiesta di una giovane ed impegnata ricercatrice romana, Flavia Lizi, mi è stato rivolto l’invito a scrivere qualcosa degli studi che la professoressa Antonia Campanella porta avanti da oltre 40 anni nel settore della logopsicopedia come terapista della riabilitazione, insegnante specializzata nel sostegno di soggetti con disturbi di apprendimento nonchè  esperta in fono-cinestesia e musicoterapia. Ho ricevuto per questo delle slide, che ho letto, in un linguaggio tecnico non sempre comprensibile; ma che mi ha fatto pensare come possa essere difficile far comprendere al mondo accademico ciò che in realtà capiscono bene gli stessi bambini, che apprendono a parlare; e, le famiglie entusiaste dei risultati raggiunti. Da qui ho cominciato ad esprimere molti miei concetti che sempre riportano alla risposta di quanto Dio sia assente nelle nostre vite, nel lavoro che facciamo; e, soprattutto, nelle relazioni interpersonali, negli studi scientifici, nella visione che abbiamo o dovremmo avere del mondo, surrogato e fatto di enormi dissonanze cognitive. Purtroppo, e approfondiremo questo alla prima occasione, mi è stato risposto, con l’ingenuità tipica di chi ancora deve essere iniziato a liberarsi degli stereotipi, che Dio in questo studio non c’entra. E la mia risposta è stata lapidale: se Dio non c’entra, allora è inutile aspettarsi delle risposte, visto che gli unici ad interessarsi dell’argomento sono proprio quelli che hanno fede in Lui; mentre i nemici sono quelli che Lo rifiutano categoricamente tanto da tenersi lontani soprattutto dal pubblicare e accettare studi meritevoli. Per questo, come è mio costume, a testa bassa ho ripreso l’articolo, l’ho riorientato meglio, e riportato qui.

La relazione che avevo inizialmente pensato sotto un aspetto divulgativo, è diventato un piccolo trattato. E  nel frattempo mi ha rivelato la verità delle cose in un modo sorprendentemente nuovo, tanto che, sebbene avvezzo a scrivere di teorie complottistiche, da complotologo, non potevo far altro che prendere le distanze in maniera definitiva da quel vecchio linguaggio subdolo e menzognero, quello che nelle scuole ci insegna a venerare come incontestabili, irremovibili, inequivocabili certi dati nozionistici di scoperte inimmaginabili, progressi della scienza e delle invenzioni, storie fantastiche di eroi moderni che con una ciurma di soli 1000 uomini liberano l’Italia dai tirannici Borbone delle Due Sicilie, di padri della libertà che dietro la leale spinta ispiratrice dei capi della Giovine Italia, Giovine Europa, Giovine America hanno fondato la democrazia, quella che conosciamo (delle guerre, delle crisi economiche, delle malattie indotte, della mancanza di cibo, della desertificazione, della corruzione politica, dell’inquinamento, dei tumori, dell’oltre miliardo di aborti, della transumanizzazione in atto, di grandi terremoti e catastrofi naturali procurati da francking e non solo, della disoccupazione giovanile, della bigfarma e dell’ogm e dei veleni, della violenza a donne e bambini, dei desaparecidos); nomi da recitare come fossero le litanie o la santa messa. E tutto ciò passa da un linguaggio definito da alcuni sociologi in una maniera che mettere angoscia: il “linguaggio politicamente corretto”.

Il linguaggio parlato è fin troppo scontato per noi che siamo abituati ad adoperarlo per ogni comunicazione della nostra vita con gli altri. Meno scontato è il fatto che molte volte parliamo sottovoce o tra noi; e, non tutti, usiamo con noi stessi le parole allo stesso modo; anche, restiamo in silenzio compiendo infinitamente uno o più gesti che raramente percepiamo e valutiamo come linguaggio, solo perché non emette suoni o perché si limita a delle gestualità o a delle semplici formalità di compimento o movimento. Forse l’inganno maggiore è ritenere tutto ciò semplicemente “normale”. Cosa che, si capisce da se, “normale” non è. Se fosse infatti solo un gesto intuitivo, semplicistico o psicomotorio o anche meccanicistico, basterebbe sostituire il pezzo con un clone o ripararlo con un intervento chirurgico, quando questi non funziona come sarebbe giusto che fosse; o se non riesce ad esprimere un concetto comprensibile e con senso compiuto; o, semplicemente qualora fosse solo una espressione gutturale senza senso, da correggere. Eppure, mentre il primo linguaggio prevede una serie di interconnessioni fra il corpo parlante (bocca, corde vocali, lingua, palato, mimica facciale, fiato), che ne regolano tono, prosa, intensità, ritmo, sinuosità, la sintonizzazione e l’armonizzazione; il secondo linguaggio (diciamo così perché lo stiamo scoprendo piano piano secondo un procedimento di approccio pseudosemantico e divulgativo), attraverso l’attività del cervello, che è il nostro comandante in capo, nella fase più complessa del coordinamento vocale, percepisce e si sensibilizza sulla situazione ambientale in cui agisce e si manifesta; ne regola l’archiviazione e la ricerca, la memorizzazione e  la sincronizzazione dei dati. Tutto ciò che vogliamo, in poche parole, mettere insieme perché compongano un concetto, nonché il controllo fisico stesso delle altre componenti che compiono l’atto del linguaggio, fino ad esprimere un concetto pensato e di senso logico. Insomma, è il cervello che codifica il nostro linguaggio.

Tutto ciò, in una espressione più romantica, potrebbe essere ridotta al concetto che il linguaggio dipende da ciò che passa sia dal cuore che dal pensiero compiuto che ci facciamo delle cose, anche quando escono in forma spontanea o come reazione, gesto o esclamazione emotiva. Ma non è sufficiente. Sarebbe allora, forse, fin troppo bello e facilmente giustificabile, a questo punto, qualunque affermazione esca dalla nostra bocca; e, quindi, appresso, sarebbe pure risolvibile qualunque problematica riconducibile all’assenza clinica del linguaggio formato o all’inabilità a esprimere dei concetti così come vorremmo o come si presuppone ci attendiamo da noi stessi o dagli altri, secondo i canoni che attribuiamo al linguaggio formato ed espresso; perché potremmo attribuire una soluzione a partire dal contatto stesso con la madre, prima; poi nei periodi dello svezzamento e, poi anche nel confronto in famiglia, con il padre; poi con i fratelli e gli amici, e la gente che si incontra nella vita, passando da una relazione di affetti, contatti, attenzioni, cure interpersonali, rapporti di fiducia e reciprocità, amori, che sono sempre infiniti e di forme diverse più o meno consistenti.

Così dicendo parrebbe che tra il linguaggio parlato o formale (così come lo conosciamo nella sua sonorità) e quello pensato (che può essere anche trasformato in linguaggio scritto o ragionato) non esistano relazioni dirette. Uno relegato a mera prassi abituale nelle relazioni esterne; e l’altro relegato al mondo del pensiero, dei sogni, del pensiero esperto, dei concetti astratti. Invece è qui che sta tante volte la nostra incapacità di relazionare o comunque di vedere/intravedere, un processo diretto tra ciò che elabora la prima istanza del linguaggio e ciò che poi lo esplica, perché tutti se ne accorgano e lo percepiscano. Perché, dunque, questa aberrazione, questa mancata riflessione che possa esistere un “principio di causa ed effetto” tra le cose?

Alla domanda se è nato prima l’uovo o la gallina, potremmo rispondere senza darci alcun valore scientifico (anche se sembra evidente che sebbene nella mente di Dio, o del creatore, tutto si racchiude nell’uovo, nella sua concezione. Comunque ciò che ci viene presentata è la gallina bella che fatta. Nella genesi, infatti, Dio creò l’uomo, non il seme. E la donna, nella sua stessa forma, anche lei “ad immagine e somiglianza di Dio”, dal suo costato. Quindi Dio, nel Suo linguaggio, essendo Verbo, aveva già tutto in mente. Il Suo retro pensiero coincide con Dio stesso, tanto che è Trino, tutto (Padre Figlio e Spirito Santo o Pensiero), perché E’ prima di tutte le cose, prima di tutto. Ecco perché noi non vogliamo accostumarci all’idea del caos; che è una invenzione come quella dell’evoluzionismo, solo per indurci ad accettare i loro “sistemi matriciali” ossia che nulla possa essere preventivamente progettato, pensato, o anche subordinato ad un concetto maturo e formale. Quindi, per noi, che non vogliamo comprendere il Pensiero di Dio, si direbbe che prima è stato creato l’animale non finito, o anche la malattia, il vulnus, la deficienza, nella sua forma visibile, o manifesta, e di chiara evidenza esplicata: ossia, che in principio era il malato. Facile a dirsi e a tutto vantaggio delle industrie farmaceutiche. Tanto che, siccome esistono le malattie tout court, si decide di somministrare a tutti i vaccini; e il problema è risolto. Non serve nemmeno denunciare che le malattie come la SLA, il mordo di Parkison, l’Alzaimer sono degenerative perché procurate da agenti esterni ben noti. Come è pressoché inutile spiegare o argomentare scientificamente o empiricamente che la conoscenza effettiva del valore per il nostro organismo della ghiandola pineale (che nemmeno la si studia nelle università di medicina) è invece la soluzione per prevenire tante malattie degenerative; che ognuno risponde diversamente ad ogni malattia e che molte di queste potrebbero (nessuno vuole prendere in esame, per esempio, il caso del Glisofato che sembrerebbe essere la prima causa di Autismo, e che è abbondantemente prodotto dalla Monsanto, oggi Bayer) essere state studiate in laboratorio con scopo commerciale; ma anche come arma di sterminio di massa e introdotte a livello planetario per creare epidemie o addirittura pandemie, con lo scopo di renderci farmacodipendenti: la malattia esiste e basta. Questo è il messaggio che passa: curati, perché l’uomo è incompleto, pieno di precarietà, imperfetto, in fase evolutiva; va preventivamente vaccinato e non liberato, non prevenuto contro paure, contro i veleni che gli vengono somministrati nei campi, nel cibo quotidiano, nell’aria contaminata che respiriamo, nelle nostre cattive abitudini di vita, con l’informazione, con metodi interdisciplinari, educativi, formativi o addirittura anticipato o denunciato, nei suoi rischi, da una scienza accorta e avveduta e quindi da una sana magistratura, da giornalisti responsabili. Per questo, in maniera assolutamente non diversa, ci dicono che il linguaggio esce dalla bocca già formato attraverso parabole di parole, lettere e numeri, anche se vengono dette cose ordinarie, strambe, ripetute a pappagallo da concetti lasciati passare nei mainstreaming. E’ come dire che un jumbo si forma così, nel cielo attraverso la solita blasfema teoria del caos per una serie di circostanze legate al clima, ai venti, alle polveri sottili, al battere d’ali di una farfalla dall’altro capo del globo. Ma, persino il fax tridimensionale ha bisogno che gli arrivino degli imput ben precisi per creare una materia formata da singole polveri che concorrono a in-formare l’oggetto che esce dal cervello di un computer a sua volta disegnato da qualcuno. Può infatti una persona incompetente dire qualcosa di merito che abbia un senso? Verrebbe quindi da domandarsi quale significato ha avuto nella storia la formazione scolastica, dottrinale, l’educazione e l’istruzione pubblica e domestica, l’amore famigliare, i consigli della Chiesa, l’esperienza pratica, emotiva e parlata nella costruzione del pensiero sociale e collettivo, della critica e delle conoscenze, della retta ragione (in senso lato e metafisico) e di seguito nella formazione del linguaggio parlato, della tradizione nella nostra società, ahimè, moderna.

A questo punto, deviamo dagli studi per il recupero delle persone che col linguaggio hanno delle deficienze, per dedicarci all’educazione e formazione del linguaggio formato, di senso, di reazione, di formazione delle categorie e del trasferimento del sentire e vivere comune, della difesa e quindi, del linguaggio di lotta e per un nuovo risveglio in giustizia. Ed in questo senso, la forma più avanzata del comunicare un linguaggio la troviamo nella Programmazione Neuro Linguistica (PNL). Chi esercita questa forma di controllo, sono quasi sempre persone che hanno compiuto un percorso irrepetibile di esperienze, come sono i leader carismatici, i fondatori di organizzazioni religiose e non, chi ha scritto, studiato e viaggiato, gli avventurieri, i politici di lungo corso, i preti e qualunque capo religioso di una certa età, i vescovi, i patriarchi, i dirigenti d’azienda, i capitani di industria, e in misura assai più ridotta, ma tarati per questo, i padri di famiglie numerose, ufficiali generali e colonnelli; e i capi di gruppi criminosi che vogliono controllare le coscienze e di organizzazioni a delinquere di stampo mafioso. Non so fino a che punto possa servire nella vita, se non sono sintonizzati con lo Spirito Santo di Dio; ma non voglio escludere che chi ha queste capacità, alla fine sceglie anche il proprio dio, e, forse, più che per se stessi, per le comunità in cui vivono, possono essere pericolosi socialmente, proprio perché posseggono le chiavi di una arma di distrazione di massa equivalente ad arma letale. Perché di sicuro, chi ne sa fare un utile uso speculativo a puro esercizio del potere, riesce a compattare/sintetizzare il pensiero ed una prassi, rivolgendoli ed incarnandoli su se stessi; e imparano così a far passare un certo pensiero, esercitando una forma di autocontrollo e di controllo sulle masse, per esprimere la sua idea di gruppo e clan. Il che significa spingersi oltre il linguaggio, elaborarlo e facendolo diventare forma dell’essere persona, oltremodo, se ce ne fosse bisogno, anche consapevole e responsabile o come fautore di un nuovo ordine mondiale, nei casi peggiori. Prendendo il posto di Dio o creando un mondo transumante e malato.

Potremmo anche approfondire il significato della tradizione orale e scritta e l’importanza della parola data in una sorta più o meno significativa del contratto sociale; e, di contro, della menzogna. E affermare tutti i meriti della logica e del pensiero formato per smascherare gli inganni. Ma servirebbe un capitolo a parte.

Siamo entrati quindi nella necessità, a questo punto dell’articolo, di considerare un “motore immobile” una serie di fattori essenziali, che ci inducono a riflettere, a reagire, ad ottenere un dato comportamento e che sono alla radice del parlare. Solo così possiamo prenderci cura di ogni caso umano, più o meno grave, più o meno scientifico. Un processo che porta alla costruzione continua di un filo logico, non alla autodistruzione di sistemi di reti neurali, di sistemi di vasi sanguigni e fasci nervosi, posti là, nel cervello, capaci, a loro volta di assimilare fenomeni emozionali (con l’aiuto del sangue, appunto, nei diversi stati di pressione derivanti dalle intensità espresse dal cuore) col concorso di complessi meccanismi chimico-reticolari, che cominciano -attraverso le vibrazioni e gli impulsi del cuore e del sistema endocrino, vascolare, ghiandolare, enzimatico- a comunicare, prima una reazione stimolatrice, poi un processo di discernimento chimico-ormonale, poi un pensiero, un concetto, un insieme di parole, tutte sotto una precisa forma; e poi di un sistema di apparati fisici, strutture ossee e muscolari, che concorrono in un’armonia quasi celestiale, a loro volta, a assumere la forma ad hoc che conosciamo; per finalizzare il loro insieme di compiti (che sono anche denunce, avvisi, segnali di dolore e di autodifesa) di portare il tutto all’esterno di noi, nei modi del parlare, di focalizzare e centrare argomenti specifici; e prosare, capaci di trasmettere agli altri le emozioni in gesti, segnali e suoni. Meccanismi di tipo alfa-numerici, parole e numeri, che a questo punto esistono prima ancora dell’essere umano e forse del Creato stesso; perché appartenenti a Dio prima che al Cosmo, alla nostra natura prima che alla letteratura, alle lingue parlate, alla matematica, alla scienza, alla geografia che si insegna pure a scuola; alla base di qualsiasi pensiero, icona, e prettamente emotivi; perché alimentati anche dalle nostre ghiandole endocrine/esocrine (organi secretori che servono alla liberazione di sostanze utili all’organismo); mediatori chimici o anche neurotrasmettitori come, per esempio l’adrenalina, tra gli ormoni più noti, e tale, che, appunto, proprio perchè si scatena quando sentiamo di amare o quando abbiamo paura, quando entro in contraddizione con la logica e ciò che sappiamo o, quando siamo sotto sforzo o siamo sotto tensione; tale da rientrare questi elementi, tra i neurormoni; che a loro volta attivano, ma tu guarda, le sinapsi ed i collegamenti neurologici nel cervello, e ci inducono a trovare delle soluzioni geniali o alternative, se non addirittura le via di fuga, fra mille altre soluzioni, attraverso procedimenti fisico-chimici-enzimatici, ossia i mattoni-cemento-sistemi molecolari che altri non sono che tutti quegli elementi sparsi nel sapere di Dio e che si ricompongono nel cervello, per parlare di noi, dei rischi, del cosmo, di ciò che appartiene al mondo delle emozioni, dei sentimenti, del credo; e perché no, della fede e delle cose che corrispondono al nostro vivere in un consorzio umano sempre più complesso, controverso, e direi pure anticristico e matriciale, o per meglio dire, al di fuori del concetto basico per noi esseri umani della linea/lex della esperienza cristiana.

Alimentarci quindi delle emozioni, delle esperienze, dei contatti cognitivi, formalizzare una diretta relazione tra i principi di “causa ed effetto” è alla base della ricerca effettuata dalla dott.sa Antonia Campanella e dalla sua equipe. Il cervello principalmente si fonda sulla ‘logica’ del pensiero, legata nella maggior parte dei casi da una reazione o dalla ricerca di una risposta a precise domande/effetti. Da qui il termine logo, verbo, parola. Il Vangelo di San Giovanni, dettato da Dio, parla chiaro: in Principio era il Verbo. Non so se la dottoressa abbia iniziato i suoi studi partendo da questo prezioso dettame evangelico. Di sicuro, lo ha preso in prestito senza saperlo. Forse più informato, dal punto di vista religioso era il professor Antonio Di Bella, noto alle cronache per le lotte intestine confezionate ad arte contro di lui anche dagli allora ministri della Salute, Rosy Bindi (lezione che non imparò neppure dal suo maestro Vittorio Bechelet, morto per mano dei cosiddetti ‘terroristi’ sulle scale dell’università dove insegnava) e dall’ancora più celebrato dai mainstream, tale professor Umberto Veronesi. Personalità che, per ordine superiore, mai accettarono di protocollare questa scoperta che avrebbe cambiato il modo di procedere dei tumori, senza alcun contrasto preventivo delle sostanza endocrine prodotte in forma naturale dal nostro stesso organismo attraverso la Ghiandole Pineale (come molto ben documentato in internet dove si trovano interessanti film youtube del professor Paolo Lissoni, oncologo e endocrinologo, che fa riferimento (http://www.ilgiornale.it/news/io-oncologo-vi-spiego-perch-medicina-esclude-bella.html) alle terapie alternative anti-cancro (usate in abbinamento a chemio e radio): vischio, aloe, graviola, veleno di scorpione, curcuma, mirra. Loro hanno dato la priorità alle sostanze naturalmente prodotte dal nostro corpo. La ghiandola pineale produce melatonina e altre quattro molecole derivate da aminoacidi (tutte concorrono al linguaggio endemico). Sono molecole –fondamentali nel regolare il sistema immunitario, nel dosare le endorfine (che danno benessere) e nel favorire i processi di coscienza -che variano a seconda delle ore della luce. Ma di questo non se ne parla neppure durante le ore di lezione a medicina. Anche studi e soluzioni che curano la dipendenza da droghe sono stati boicottati.

Possiamo pertanto dire, a ragione, se questa ancora ci assiste, che qualunque tecnica venga in soccorso al linguaggio del “vivere bene”, dello “stare in salute” e del “bene comune”, senza portare guadagno a partiti e aziende terze, come direbbero gli sbirri manzoniani: “questo matrimonio non sa da fare”. Ecco dunque gli impedimenti scientifici (ricordiamo che il Commodoro, nonché chimico, petroliere, filantropo e banchiere JP Morgan, che aveva ingaggiato Nicolas Tesla, poi non gli consentì di realizzare nessuna delle sue scoperte, di fatto boicotandolo e relegandolo ai margini della storia scientifica) vengono non solo ostacolati da ben corrotti e noti scienziati  e giornalisti mercenari delle grandi industrie e poi diventati accademici illustri, ma anche da chi ricopre ruoli istituzionali dietro elargizioni nelle campagne elettorali (chiamate pure tangenti).

Perché tutto ciò ci viene escluso dalle conoscenze e dal linguaggio comune sebbenee documentato e di alto contenuto scientifico? Perché gli stessi promotori e informatori scientifici si limitano a descrivere queste soluzioni alternative come “non ufficiali” sebbene, magari, meno invasive e che potrebbero perfettamente essere inquadrate nella prevenzione sanitaria o tra le materie da insegnare in una ipotetica rivoluzionaria educazione civica o studi di antropologia culturale? E lo fanno in parte per interesse personale, per fama o per denaro, ma anche, e questo non tutti lo sanno, perché si suppone che tutto ciò possa non solo creare il risveglio della ‘coscienza unica’ che a Dio ci riconduce tramite i doni dello Spirito Santo (che comprendono anche Scienza e Intelletto), ma anche perché possono incaminarci verso la ricerca della Verità ultima, a cui ci lega il dono della Salvezza, delle Grazie e Bellezza, della distribuzione dei Talenti e della Giustizia Divina.

Tempo fa approfondì il tema della presenza dell’Arca di Noè sull’Ararat e scoprì di scoperte inebrianti mai raccontate dai media che esiste; tra cui di una antica processione che veniva compiuta fino ai primi del ‘700 e organizzata dalle chiese locali per visitare il sacro relitto. Era noto dalle cronache dell’epoca che vi erano molti sentieri per giungervi anche a causa del catrame che vi si poteva prendere, per il fuoco e non solo, e che ancora era visibile assieme ai resti dell’Arca a occhi nudo e che era oggetto di un vero commercio. Ora quell’area è interdetta dal governo turco, e sebbene sia stato conteso dagli Armeni (sterminati forse anche per questa ragione) e dai Curdi (stessa sorte toccherà a loro), oggi è teatro di importanti guerre e interdetto a qualunque ospite o istituzione internazionale. Stesso raccapriccio potremmo averlo, a ragione, per l’Arca della Alleanza, dove sono contenute le Tavole della Legge (i 10 Comandamenti che Dio incise su pietra perché Mosè li mostrasse), che si ritiene si trovi in Etiopia nella chiesetta di Santa Maria di Sion ed il cui annuncio ufficiale e che doveva essere dato a Roma, riportato persino dall’ADNKronos il 17 giugno del 2009 https://anticameracervello.wordpress.com/2009/06/18/ll-patriarca-d039etiopia-quotil-mondo-conoscer-l039arca-dell039alleanzaquot/, è stato poi disatteso dai media internazionali e persino da Benedetto XVI che era stato invitato a presidere il grande evento, forse più importante di quanto noi stessi possiamo immaginare, a fianco del Patriarca della Chiesa ortodossa d’Etiopia Abuna Pauolos.

Spingiamoci oltre, ed entriamo in quello che potrebbe essere definito, appunto a ragione e secondo una certa logica, il problema dei problemi; e che s’incardina perfettamente nel clima della disinformazione e del neolinguaggio di stampo (nemmeno saprei dire se neoevoluzionistico o maltusiano visto che poi, alla fine, il risultato è anche il passaggio dalla riduzione delle nascite, genocidio di ogni civiltà). Un tema delicato su cui ci stiamo confrontando con la mia amica, Daniela di Gilio sulle traduzioni di Dino Tinelli, è, la constatazione che la Bibbia in Genesi 1-20, sulle origini della Terra è chiara; portandovi dati incontrovertibili del perché è proibito l’accesso in Antartide, ossia dei segreti circa i limiti della Terra  (https://youtu.be/uGWRa0BijDU) o meglio che la Terra stessa è “piana”. Tema più volte trattato anche su Ingannati.it, o meglio che la Bibbia ha ragione da vendere, su tutti i temi tenuti nascosti alla mente umana e al linguaggio delle scuole.

La dissonanza cognitiva è un concetto con cui si descrive la situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano a contrastare funzionalmente tra loro; esempi ne sono la “dissonanza per incoerenza logica”, la dissonanza con le tendenze del comportamento passato o con le idee che vengono espresse, la dissonanza relativa all’ambiente con cui l’individuo si trova ad interagire (dissonanza per costumi culturali o scientifici). La dissonanza cognitiva può essere conseguente a ciò che ci viene plasmato mentalmente sotto controllo mentale della coscienza, e ciò che elaboriamo concettualmente, attraverso un percorso logico di coerenza.

E’ per questa ragione che vorrei, su questo punto, spingerci oltre, per riprogrammare il linguaggio. Secondo voi infatti quale sarebbe la rotta più semplice per un Brasiliano andare in Australia o in India, o in Giappone, o in Cina? Ho sempre pensato lo Stretto di Bering, se la terra fosse tonda. E’ praticamente il confine che separa Asia con Stati Uniti. Invece le rotte prevedono uno scalo a Dubai o Dakar, Arabia Saudita e Somalia. Assurdo. Fate una prova: volo da Buenos Aires – Melbourne. Se la terra fosse tonda sarebbe diretto. Invece, fa scalo a Santiago e poi da li a Sidney. Va in senso opposto rispetto alla cartina del mondo che ci propinano, ma quadra con quella della terra piana. (A lato una piantina della Terra Piana). I siti per comprendere meglio sono: tripit.com; distancefronto.net; travelmath.com planefinder.net. Guardate il volo Rio-Melbourne: fa scalo negli USA, perchè? Ora stanno progettando aeroplani a due piani che partono tutti da Dubai per andare a destra e a manca. Guardate caso dove si congiungono i 4 fiumi della Bibbia, il centro del Pianeta. A proposito, pianeta mi sembra più far riferimento a piano che a tondo, globale…o mi sbaglio? A meno che le parole, ancora una volta, possano essere lette in un altro senso, come vorrebbe la scienza sin dai tempi dell’Illuminismo, in cui ragione e fede, scienza e conoscenza sono state divise in varie branchie del sapere umano e biblico. Ma vedete, ci hanno programmato il cervello a credere a tutto ciò che ci dicono. Invece, praticamente la stella polare starebbe al centro di una cupola, la volta celeste ed il sole si sposta di giorno e la luna interviene la notte. I sette pianeti come ce li hanno propinati non sono pianeti ma stelle vaganti rispetto alle stelle fisse. Non sono le palle solide che ci hanno raccontato. Bisognerebbe a questo punto rivedere tutta la scienza. Ma soprattutto imparare a raccontarla.

Come si può riscontrare, da subito, secondo il buon uso della ragione e confutati i seguenti dati, la struttura delle rivoluzioni spirituali passnoa da una vera forma di risveglio, e lega alla logica del pensare bene e al neo linguaggio (i greci Aristotele e Pitagora docet), così come bene lo avevano compreso i latini (con la lingua, la lex, le strutture commerciali e viarie, il sistema amministrativo, l’unità di misura monetaria romana, con cui fu possibile conquistare sistematicamente il mondo conosciuto, anche senza guerre, e fondare l’impero e la Civiltà che continuerà nel tempo a profondersi nel Medioevo, nel Rinascimento e nell’800 fino alle guerre di secessione, di indipendenza e di unità, segnando l’inizio del declino di ogni merito conquistato dai nostri padri e fondatori); e fra questi potremmo includere i grandi pensatori cristiani e Padri della Chiesa (che nessuno ci insegna a scuola), passando da San Tommaso D’Aquino che distinse le norme dottrinali nella sua Summa Teologica e fondando la scolastica come autentico areopago del pensiero occidentale; e Cartesio che col suo cogito pose fine alle imposizioni discriminanti dei poteri; per poi arrivare agli Enciclopedisti e Kant, coloro che inquadrarono la ragione in categorie separate e l’uso essenziale di formule anticristiane in un linguaggio nuovo diffuso attraverso sistemi matriciali, nelle scuole, delle loro nuove dizioni, parole e conoscenze (imposte secondo il metodo dei vincitori e non della verità) dando un significato alle parole… declinandole addirittura prendendo dal classico delle lingue greche e latine, per apparire più credibili e veri. Perché, lo avevano capito bene pure i nostri veri nemici storici che sono le scoperte scientifiche, a stabilire i mutamenti di paradigmi e della visione complessiva del mondo che ci circonda. Tanto valeva mistificarli e inventarli al foto shop o con la propaganda scientifica attraverso il controllo delle case editrici, degli enti pubblici e governativi e delle accademie. I massoni, che sanno bene ciò, hanno avvocato a sé questi concetti: “se non controlli, confondi”, “divide ed impera”, “solve et coagula”, “controlla il potere economico e la stampa della moneta”, “panem et cercensi” (schiavizza l’essere umano facendogli credere che sei tu a dargli una opportunità di lavoro e divertimento, e poi falo diventare consumatore). È il caso che si verifica con gli stress test o con i false flag (notizie false o pilotate), ma anche con l’introduzione delle dipendenze, come il gioco azzardo, i cellulari sempre più invadenti e completi per la pluralità di funzioni, i videogiochi o realtà virtuali, i film di fantascienza o romanzati o di indagine o i polizieschi che finiscono sempre bene e vince chi dicono loro (i belli, quelli che si impegnano per una causa che non sia religiosa, quelli che hanno i soldi o che comunque alla fine ne avranno tanti), la pedopornografia,… ed i ben noti sistemi matriciali (che controllano l’informazione, l’educazione scolastica, tutto ciò che induce alla farmacodipendenza, il sistema alimentare sotto forma di dipendenza  specifici alimenti rielaborati per provocare un nuovo metabolismo, crisi di astinenza, malattie e ricorso costante al sistema psicosanitario, sempre nuove droghe e allucinogeni capaci di annebiare l’uso del cervello e del linguaggio, malattie indotte anche tramite il vaccino, l’mkultra, la sindrome da plagio emozionale, isolamento scandalistico con inchieste pilotate, forme di scolarizzazione e nozionismo che concorrono al modo di pensare conforme alle tendenze indotte dai signori che comandano.

Allora, rileggetevi nella Bibbia ( Parola di Dio) la Genesi 1-20 con immagini della terra piatta (vedere quella allegata nell’articolo, che è così chiara): è perfettamente corrispondente, a quella descritta nel Libro Sacro accettato da tutte le religioni terrestri. In sintesi, riscontriamo che, negli anni 40, l’ammiraglio americano Richard Evelyn Byrd scoprì in Antartide la barriera di ghiaccio insormontabile che formava la cupola, la volta del firmamento! Da allora, per non farlo sapere, la massoneria blindò l’Antartide, fecero scoppiare delle bombe atomiche per distruggere la cupola, ma non vi riuscirono. Subito dopo inventarono la NASA/che in ebraico significa, guarda un po’, “inganno”) per portare avanti l’idea di terra-pianeta-globo. Attesero che Byrd morisse, per togliere ogni testimonianza della verità di ciò che aveva visto con i suoi occhi e quindi documentato ovunque e raccontato all’intero genere umano; e che con gli strumenti oggi a disposizione avrebbe distrutto ogni velleitario progetto di menzogna e di sottomissione agli interessi della Lucis Trust, ossia l’organizzazione mondiale che prepara il mondo all’iniziazione anticristica per il giorno che verrà.

Non si può andare oltre la scienza esatta, oltre la cupola del firmamento. Nessun linguaggio può spingersi oltre la logica, la comparazione delle conoscenze. Dio ha posto un limite invalicabile. E a pensare bene pure l’episodio della torre di Babele è più comprendibile. Infatti, Nimrod, che è stato il fondatore di Babilonia, si era messo a capo di una ribellione contro Dio. Voleva vendicarsi di Dio perchè aveva mandato un diluvio. E costruisce la torre insieme ad altri ribelli come lui. Ma che senso avrebbe una torre che va verso lo spazio infinito? Invece, loro sapevano che c’era la cupola, perchè Enoch ne aveva parlato in uno dei libri che ha scritto o che qualcuno ha scritto per lui. Enoch è citato nei Vangeli, quindi, anche se non è canonico, anche se è uno dei Libri persi della Bibbia e va tenuto in considerazione. Parla di depositi di ghiaccio e nevi. Allora non capivo che cosa fossero questi depositi. Ora è chiaro: parlava di Antartica/Antartide. Racconta che lì c’è la parete che fa da volta nel cielo. Vi rendete conto che tutto torna? Non è fantastico? Enoch, era il nonno di Noè, e si racconta che i suoi libri non erano destinati tanto ai suoi contemporanei quanto a generazioni lontane? Ricercatori cristiani ritengono che si riferisse proprio alle generazioni degli ultimi tempi. Quelle che avrebbero dovuto riconquistare il linguaggio corretto per comunicare la verità nella consapevolezza.

Ma vi rendete conto che anche l’Ascensione di Gesù e l’Assunzione di Maria al di là della cupola diventano più chiare? E penso al fatto che nelle chiese esistono i cori o l’abside (dal latino apsis, greco hapsis, “arco” o “volta”). Catalina Rivas racconta come funziona la Santa Messa e descriveva questo arco sopra l’altare dove gli appariva tutto il coro celeste? Con la maiestatis divina. Senza parlare del presepe con il coro degli angeli e le stelle con le comete. E vi rendete conto che il Governo del mondo potrebbe essere molto più semplice in questo modo, che chi immagina situazioni complesse non ha idea di come era veramente molto più chiaro ad Aristotele che vedeva al comando un unico imperatore, che per lui doveva essere il macedone, il suo Alessandro Magno. Idea poi presa da Giulio Cesare e portata a compimento ponendosi sopra tutte le genti nel senso di universo. Al punto che Roma poi divenne la caput mundi anche per la Chiesa di Pietro e Paolo. Pensate come in Giappone o nel Katar sono riusciti a realizzare piste da sci al coperto con sopra una grande cupola. Ingrandite tutto a livello planetario e vi renderete conto che l’ecosistema è completo con tanto di terra ferma, acqua, fiumi, di volta stellare per la produzione delle materie prime e polveri di stelle.

Avevo fatto delle scoperte a suo tempo per cui quando visse Enoch, settimo discendente di Adamo, l’uomo creato da Dio e non generato era ancora vivo. Al tempo del Diluvio erano tutti morti ma da 50 anni. Anzi pare che Noè li abbia conosciuto tutti. Pensate la disperazione nel sapere che quel mondo stava per finire. Quando ho visto il film Noah, con Russel Crowe, del 2014, mi sono reso conto che noi abbiamo una visione del mondo surrettizia,  ossia come ce lo hanno voluto mostrare per secoli, senza Dio, senza poterLo vivere da vicino sul pianeta da Lui creato per noi, senza fame, senza sete, senza guerre, sena mancanza di nulla.
In realtà al di là delle distanze tutto era a portata di mano, tutti avrebbero potuto avere quello che desideravano e serviva per la sopravvivenza, vivendo in amore e concordia. Ricordo, per quello che mi fu insegnato nel catechismo che Gesù per tre anni camminò molto per convertire alla Sua Parola. Poi scoprì che giovane, con Giuseppe d’Arimatea l’Esseno amico di famiglia, Gesù aveva viaggiato molto; e credo che effettivamente sia arrivato fino l’Inghilterra e persino in Tibet. Che Gesù camminasse sulle acque, questo sì ci è documentato, come se la pangea fosse ancora lì, come se nella Sua visione divina nulla fosse cambiato.
Per me questo nuovo paradigma che mi è stato prestato, anzi, regalato con amore, fa il paio con la parusìa, che va concettualizzata secondo questa visione della terra e non altra, perché tutto tornerà come Dio lo ha concepito, prima del peccato originale. Del resto perchè Dio dovrebbe guardare il Suo creato pensando che una parte resta sempre nascosta nell’altro lato della sfera? CoLui che avrebbe potuto portare tutto sotto i Suoi propri occhi per compiacersene, perché avrebbe dovuto tenere una sfera in mano come i potenti del mondo vorrebbero, senza poter guardare, contemporaneamente tutti quei figli che la abitano? Sembra evidente che la scelta di Dio non possa che essere ricaduta non altro che su una terra piatta tenuta ferma da un bordo di ghiaccio azzurro, che si autoriproduce come in una crostata. La crosta terrestre, appunto.

Scrive così Orsola Riva per il Corriere della Sera il 21/04/17 sul “Metodo empirico e teoria del complotto”:
http://www.corriere.it/scuola/universita/17_aprile_20/terra-piatta-gira-intorno-tunisia-238d072c-25b8-11e7-83cc-292021888e47.shtmlMeglio tardi che mai. Per quanto a noi possa sembrare lunare, nel 2017 una tesi di dottorato incentrata sulla riesumazione delle teorie tolemaiche, non si è trattato di un semplice incidente. Pazienza che l’autrice fosse divisa, evidentemente non in parti uguali, fra fede e scienza. Il fatto è che il suo lavoro godeva, com’è naturale, dell’appoggio del suo relatore, il professor Jamel Touir, già membro dell’Assemblea costituente in rappresentanza del partito laburista Ettakatol, il quale in un primo momento ha tentato di difendere l’impianto della tesi incriminata sostenendo che «la studentessa era stata incoraggiata da alcuni ricercatori americani che le hanno inviato delle pubblicazioni della Nasa». Del resto è dal 20 luglio 1969 che l’agenzia spaziale americana è al centro di avventurose teorie del complotto. Come sa bene l’astronauta francese Thomas Pesquet, che qualche settimana fa ha postato un tweet dallo spazio (è in missione sulla stessa stazione orbitante che ospitò la nostra Cristoforetti) per «i fan della teoria del complotto che sono convinti che in questo momento stiamo in un hangar sulla Terra». Concludendo i suoi 140 caratteri con una battuta fulminante: «A meno che anche questa foto non sia truccata ;)». Ancora oggi in America (e anche da noi) c’è chi dubita che Neil Armstrong abbia davvero fatto un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per l’umanità sbarcando sulla Luna. Mentre la verità è che sono Copernico e Galileo a non aver ancora toccato terra in buona parte degli Stati Uniti. Secondo un sondaggio effettuato tre anni fa dalla National Science Foundation, un americano su quattro – parliamo di quasi 80 milioni di persone – semplicemente non sa che la terra orbita attorno al sole”.

 

“E’ più facile essere ingannati che credere di essere stati ingannati.
Quando una ragnatela di bugie ben confezionate è stata distribuita poco a poco alle masse per più generazioni, la verità sembrerà del tutto assurda ed i portatori di questa verità dei pazzi furiosi.
La storia è scritta dal vincitore.
I fatti sono decisi da chi controlla il nostro ambiente.
In questo mondo di menzogna universale è nostro dovere individuale avere il coraggio di mostrare e diffondere la verità.
Attraverso la storia crediamo, ci illudiamo che la schiavitù appartenga al passato, che sia finita, ma non è così.
Siamo schiavi mentalmente, non possediamo il discernimento ne’ la capacità di saperlo, di comprenderlo.
Ciò in cui crediamo è dettato da chi ci ha insegnato, non da ciò che siamo in grado di distinguere, di discernere con i nostri sensi, col nostro personale intelletto, col nostro arbitrio umano.
Copiamo quello altri ci trasmettono inserendoci come pecore nel gregge senza immaginare, o meglio senza renderci conto che il nostro pastore è il lupo, meglio un branco di lupi.
Da generazioni apprendiamo, immagazziniamo e ci convinciamo di quello che l’ambiente artificiale (non naturale) dove cresciamo ci indottrina, fin da piccoli.
La scienza è pseudoscienza dove persone indottrinate, spesso nemmeno loro se ne rendono conto, hanno la convinzione di trasmetterci il vero sventolando le idee (non si tratta delle loro proprie idee) ma provenienti da pulpiti inesistenti.
Sono pulpiti costruiti su teorie, teorie ipotetiche, dove le menti dei seguaci si addentrano ed escogitano tortuosi ragionamenti per dimostrarne la fondatezza…. ma sono teorie e su queste teorie, persone prive di qualsiasi scrupolo, dedite al solo proprio interesse, al proprio tornaconto economico, diffondono come verità, spesso sapendo che si tratta di falsa realtà”.
(Dino Tinelli)