Una delle “verità” meno contestate in assoluto della medicina moderna è la cosiddetta “Germ theory“, la teoria secondo la quale sono i germi, batteri, microbi, virus a procurarci le malattie, come -ci dicono- scoperto da Luis Pasteur. Tanta è la risonanza di questo personaggio che esiste addirittura un processo che viene chiamato in suo onore: la “pastorizzazione” del latte, vale a dire la bollitura ad alta temperatura per renderlo sterile (“distruggere i germi patogeni – cioè portatori di malattie”). Tale teoria è inoltre alla base dei nostri comportamenti, delle profilassi, di gran parte delle terapie e, manco a dirlo, delle campagne di vaccinazione di massa.
Anche quelli che combattono contro i programmi di vaccinazione, rimessi ultimamente sotto i riflettori grazie al fantastico Vaxxed (un “must see“), come il grande Wakefield, non si spingono così in là come il dr.Hamer, limitandosi ad invocare studi comparati (per verificare l’efficacia dei vaccini), la limitazione dei polivalenti (perchè l’effetto combinato non è a priori conoscibile, ed in genere è peggiore), lo spostamento in avanti delle età per la vaccinazione, il dosaggio proporzionato al peso, e cose simili.
Ma nessuno si spinge così in là come il dr.Hamer: il principio del germe, del microbo, del batterio responsabile della malattia rimane intatto: non vorrete mica rimettere in discussione Pasteur, no? Anche nell’epico scontro fra maghi del fil di Walt Disnet “La spada nella Roccia“, il mago Merlino riesce a sconfiggere Maga Magò trasformandosi, alla fine, in un terribile virus che cotsringe la maga a letto con la febbre.
Ad andare a scavare un pochino si scopre però qualcosa di interessante. Non soltanto il nostro viene accusato di avere operato un plagio (dell’opera del suo avversario Bechamp), ma di aver prodotto dati fraudolenti a sostegno delle sue teorie. E si dice che nella parte finale della vita abbia ammesso, privatamente, in forma non ufficiale, con il suo avversario, che “il microbo non è nulla, il terreno è tutto“.
Se cercate in Internet le parole Pasteur imposteur trovate una abbondanza di risorse, articoli, commenti, e anche tre libri (vedi sotto).
Eppure, Pasteur, agli occhi di tutti, è un mostro sacro; la teoria della malattia legata a virus e batteri è intoccabile, e i vaccini sono indispensabili.
Il tempo ci dirà…
PS
A seguito della pubblicazione mi scrive l’amica Paola:
A proposito di Pasteur ti trasmetto copia di una mia risposta ad un virologo iscritto in STI che nel 2014 propose, invano, di modificare il libro “La Dottrina Segreta” di H.P. Blavatsky perchè riteneva che ci fossero gravi errori circa la visione dei teosofi di allora sui microbi. Le frasi in questione sono ad esempio quella di pag. 242: “la scienza, intravvedendo vagamente la verità, può trovare nel corpo umano batteri ed altri esseri infinitesimali che considera solo dei visitatori occasionali e anormali, ai quali attribuisce le malattie”.
Scrive lo scienziato in questione nella sua mail inviatami: “Come dire che tutto il lavoro dei biologi, medici, chimici, biochimici e immunologhi è spazzatura inutile e che non hanno capito nulla. Non credo che vi sia nulla da dire di fronte a tali affermazioni, sono la prova evidente di una grave carenza.”
Il libro è rimasto così com’è stato scritto ma la questione ha coinvolto non pochi teosofi al punto che alcuni di loro preferiscono evitare di divulgare che nel 1908 l’ordine teosofico di servizio fondò, tra le altre, la lega contro vaccinazioni e vivisezione e non perchè, come ha affermato qualcuno, si compisse la legge del karma, ma perchè avevano già allora ben compreso le vere cause del vaiolo.
Grazie di tutto. Paola
questi libri si trovano in italiano ?
Non lo so, però se si fa una ricerca su internet si trovano moltissimi articoli che parlano di questo.
Il dr. Rik Geerd Hamer , contrariamente al chimico Louis Pasteur, ritiene, come il medico Antoine Bechamp, che i microbi si trovano in un terreno biologico già alterato da più fattori, in primis shock psico-biologici.
Afferma che le cicatrizzazioni sono operate da virus e che per la demolizione di cellule che sono proliferate a seguito dello shock o altro si attivano, a seconda delle parti interessate, funghi, batteri, micobatteri ecc.
Se le ferite vengono contaminate da oggetti sporchi, ferri chirurgici ecc., si trovano microbi in eccesso che hanno lo scopo di debellare la contaminazione. E’ noto il caso del dr. Ignaz Semmelweiss che scopri che la febbre puerperale, che nell’ottocento mieteva molte vittime, era dovuta alla scarsa igiene delle operazioni di allora.
Quando non si conosce la causa della malattia la paura aumenta e può scatenare traumi psichici che generano conseguenze irreversibili. Nel corso di un suo seminario del 2006 il dr. Hamer affermò insistentemente che, a suo avviso, la tubercolosi e il tumore polmonare sono originati dallo stesso conflitto della paura della morte.
Inevitabili le domande: e il contagio? Non è forse la tubercolosi una malattia contagiosa? Quanti casi sono successi dopo la seconda guerra mondiale? Se il trauma o shock psico-biologico della paura della morte propria o altrui –persone care- è la causa scatenante dell’alterazione polmonare è facile capire che durante il periodo bellico molte persone hanno vissuto questo trauma e che la tubercolosi era la fase di soluzione del trauma subito mesi o anche un anno e più prima.
E dopo la prima guerra mondiale? La cosiddetta influenza spagnola del 1918 ha fatto molte più vittime della prima guerra mondiale. Nelle fasi finali la malattia presentava tutti i sintomi della tubercolosi perché si trattava presumibilmente dello stesso processo.
La prima vaccinazione fu quella contro il vaiolo. “Il vaccino del vaiolo fu inventato da Edward Jenner e fu introdotto in Inghilterra nel 1798 e reso obbligatorio nel 1867. Guardando i dati inglesi dell’epoca si può constatare che malgrado la vaccinazione forzata non ci furono significative diminuzioni delle morti per vaiolo. Si registrarono tre epidemie la maggiore delle quali tra il 1871 ed il 1872, poco dopo l’inasprimento dell’obbligo vaccinale per legge. Nel 1872 la copertura vaccinale raggiunta era dell’86% e proprio in quegli anni le morti per vaiolo hanno conosciuto il loro picco. Poi la copertura vaccinale è andata abbassandosi fino ad arrivare al 61% nel 1898, anno in cui si raggiunge il minimo delle morti per vaiolo. Una recrudescenza di morti per vaiolo si ebbe intorno al 1902 quando la copertura vaccinale aumentò di nuovo fino al 71,8%, Quando la copertura vaccinale andò al di sotto del 40% non si registrarono più morti per vaiolo. In realtà il vaiolo era principalmente una malattia dei poveri, dato che i meccanismi di contagio e di difesa individuale sono in relazione strettissima con le condizioni igieniche e sanitarie correlate. Non a caso le vittime del vaiolo in ogni epidemia sono per la maggior parte provenienti dai quartieri poveri delle città, come si evince dai dati delle epidemie di Trieste e di Napoli.
Se quindi le malattie infettive per le quali non sono state introdotte vaccinazioni di massa sono diminuite comunque, grazie al generale miglioramento delle condizioni igieniche e di vita, perchè si riscontra tanta resistenza quando si applica questa logica evidenza anche alle malattie infettive per le quali poi è stata introdotta una vaccinazione di massa che, come si evince dai grafici, non ha influito in maniera significativa?
Insomma vacilla sempre più la tesi secondo cui è chiaro, lampante e insindacabile che le vaccinazioni abbiano debellato le malattie …. Scrisse il prof. Giulio Tarro, primario di virologia all’ospedale Cotugno di Napoli e collaboratore, dal 1965 al 1969, dello scopritore del vaccino antipolio Albert Sabin presso l’università di Cincinnati e, nel 1973, nel Maryland:
“La vaccinazione si è imposta per i presunti successi ottenuti da questa contro il vaiolo. In realtà non è affatto certo che sia stata la vaccinazione a debellare questa malattia o se invece abbiano contribuito una serie di concause. Il merito della medicina nella scomparsa della peste è stato del tutto inesistente e quello che resta ancor oggi il mistero della scomparsa della peste, al pari dell’enigma dell’influenza spagnola, dovrebbe forse spingere ad una maggiore umiltà il mondo della scienza nei confronti delle malattie infettive”
Riguardo alla vaccinazione antivaiolosa Tarro afferma: “Le implicazioni in senso jenneriano non hanno svolto alcun ruolo nella riduzione delle epidemie” (dal libro “Vaccinazioni tra scienza e propaganda – di Claudia Benatti-Ambrosi.Rosa – pag. 46-51)
Dopo lo tsunami del 2005 molte persone indonesiane, tutte vaccinate contro la poliomielite, hanno sviluppato tale patologia. Facile pensare che le persone abbiano subito uno shock psicomotorio , causa che il dr. Hamer attribuisce alla poliomielite.
Sito: http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/vaccinazioni/
Grazie Paola, mi sono permesso di editarla un po’ per aumentarne la leggibilità.
Commento di un amico su FB: “Grave bambino livornese. Ha contratto la meningite. Per fortuna era stato vaccinato. Altrimenti chissà cosa gli capitava.“
Nel corso della giornata nazionale contro l’obbligo vaccinale, tenutasi a Roma il 29 ottobre 2016 – video: http://www.luogocomune.net/LC/index.php/21-medicina-salute/4550-prima-giornata-nazionale-contro-l-obbligo-vaccinale – alcune ragazze hanno elencato le patologie avute dopo la vaccinazione contro il papilloma virus, virus che oncologi e virologi ritengono essere la causa del carcinoma al collo dell’utero.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la vaccinazione a partire dall’età di dodici anni e avverte però che le donne dovranno sempre sottoporsi allo screening periodico –pap test – perché ritiene che il vaccino sia attivo solo contro il 70% dei virus associati al carcinoma uterino.
Le scoperte del dr. R. G. Hamer dimostrano invece che la causa di questo carcinoma sia ascrivibile ad uno shock psicobiologico, un trauma vissuto per una situazione inaspettata, reale o virtuale, di frustrazione sessuale per conflitti di separazione dal partner come risulta da un caso, fra i più noti – confermato in seguito da molti altri – che il dr. Hamer esaminò a livello clinico nel 1981, qui riassunto:
Il primario della clinica tedesca, prof. Semm, presso la quale in quel periodo il dr. Hamer svolgeva la sua attività, credeva di poter dimostrare l’assurdità di tutte le scoperte perchè riteneva impossibile dimostrare che una paziente di 82 anni, vedova da 10, potesse avere il carcinoma al collo dell’utero per uno shock di separazione dal partner come il dr. Hamer sosteneva. Durante una visita alla signora, docente di economia politica in pensione, il prof. Semm le chiese se negli ultimi due anni avesse avuto qualche contatto sessuale con un amico o un conoscente. La signora negò, disse di vivere da sola e di non avere avuto liti o conflitti con nessuno, di non avere un amico o un conoscente, e che quelli che conosceva erano tutti morti da oltre dieci anni. Il prof. Semm pertanto disse al suo assistente: “che Hamer ora visiti la signora. Di certo non potrà trovare nessun conflitto. Allora gli diciamo che è insensato e sciocco ciò che sta facendo e lo buttiamo fuori dalla clinica. Così ci liberiamo finalmente di lui in modo elegante.” Hamer informato dall’assistente che la signora ebbe i primi sintomi a fine novembre 81 gli rispose che, trattandosi di una persona anziana, probabilmente l’evento conflittuale era accaduto all’inizio dell’anno 80.
In seguito la signora raccontò ad Hamer che, alla fine di dicembre ‘79, le furono inviate a casa delle grosse pile di lettere fra le quali le lettere d’amore che lei scrisse 60 anni prima al suo uomo defunto ne ‘71, lettere che lui aveva conservato molto accuratamente. Esitò prima di aprirle ma poi ne fu magicamente attratta e nel leggere quelle lettere si sentì paralizzata. Disse di aver pianto in seguito per mesi, giorno e notte.
Hamer riferì il racconto al dr. Semm che, sconcertato come gli altri colleghi, gli rispose che questo caso gli procurava molte difficoltà e lo invitò ad interrompere le sue ricerche presso la sua clinica.
Il dr. Hamer chiude la descrizione di questo caso, qui riassunto, con questa nota: “ nei 500 casi di cui mi sono sin qui occupato, una sola volta ho conosciuto una persona così sconvolta, ma anche grata di avere trovato per la prima volta qualcuno con cui poter parlare delle proprie ferite.”
(da “Testamento per una Nuova Medicina” – pag. 1101-1111)
Dopo aver ascoltato l’intervista al prof. Giulio Tarro sulla presunta epidemia di meningite (a 101’ca dall’inizio) https://www.spreaker.com/user/bordernights/border-nights218?utm_source=widget&utm_medium=widget ho richiesto alla scrittrice Claudia Benatti la fonte delle seguenti parole del prof. Tarro riportate nel suo libro “Vaccinazioni tra scienza e propaganda” (pag. 46-51): “La vaccinazione si è imposta per i presunti successi ottenuti da questa contro il vaiolo. In realtà non è affatto certo che sia stata la vaccinazione a debellare questa malattia o se invece abbiano contribuito una serie di concause. Il merito della medicina nella scomparsa della peste è stato del tutto inesistente e quello che resta ancor oggi il mistero della scomparsa della peste, al pari dell’enigma dell’influenza spagnola, dovrebbe forse spingere ad una maggiore umiltà il mondo della scienza nei confronti delle malattie infettive” Riguardo alla vaccinazione antivaiolosa Tarro afferma: “Le implicazioni in senso jenneriano non hanno svolto alcun ruolo nella riduzione delle epidemie” (dal libro “Vaccinazioni tra scienza e propaganda – pag- 46-51)”
perchè sembrano in netto contrasto con quelle rilasciate ieri dallo stesso prof. Tarro nel corso dell’intervista sopracitata. La sig.ra Benatti mi ha indicato quale fonte l’articolo relativo al convegno di Bologna del 13/4/1996 di Bioetica sulle vaccinazioni ( http://xoomer.virgilio.it/gtarro/vaccinazioni%20e%20bioetica.htm – (Le frasi sono riportate nell’argomento “L’enigma delle epidemie). Nella sua risposta la si.ra Benatti precisa anche che “ negli ultimi anni il prof. Tarro ha comunque espresso anche posizioni e riflessioni differenti”.
Scrisse H.P. Blavatsky: “… La causa delle epidemie in certi periodi resta un mistero. Perché non essere onesti e aggiungere: impossibili da indagare con i metodi scientifici attuali?”
(– Iside Svelata – 1875 – La Scienza – Vol I parte I pag. 420)