ilmanifesto

Ascoltavo questa conferenza (vedi video sotto) del giornalista investigativo e documentarista australiano John Pilger (ne ho già parlato qui e qui) e faccio un salto sulla sedia: racconta (vedi estratto video sotto) di come lui, che una volta scriveva anche per Il Manifesto, abbia smesso dopo che si è visto rifiutare un editoriale che metteva in dubbio l’effettivo progresso ottenuto con Obama. Alla sua richiesta di motivazione, la risposta fu che: “per il momento …preferiamo mantenere un atteggiamento positivo sulle novità introdotte da Obama…“. E così, come dice lui, uno dei peggiori e più rapaci paesi del mondo e il suo presidente non vengono criticati dalla stampa, neanche quella di sinistra, che inganna le persone “spegnendo” le voci di critica, anche sommessa, come quelle di autorevoli commentatori come John Pilger.

Come a seguito dell’11/9, quando tutta la stampa, compresa quella di sinistra, si schierò a favore della versione ufficiale, non lasciando spazio a nessuna delle voci dissidenti, sorge il dubbio, fortemente motivato, che questa cosiddetta stampa “alternativa” stia lì a fare da lucciola per le allodole dando l’impressione che ci sia spazio per il dissenso ma, opportunamente infiltrata, per gli argomenti importanti e fondanti si auto-censura e lascia campo libero.

Meno male che c’è internet. e la gente reale, che pensa con la propria testa, e non si aspetta l’imboccata dai giornali e Tv. La rivoluzione parte solo da noi.