Ricevo e volentieri pubblico

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        TEOSOFIA,  MASSONERIA, (& NEW AGE )         (Andrea Cavalleri)

 

Prendo spunto dall’interessante dibattito in essere sul sito Ingannati, in cui il lettore Salvatore Spatola, Paola Botta-Beltramo e Alberto Medici esprimono diverse posizioni riguardo a queste realtà e alle loro connessioni.

Per capire qualcosa dell’argomento occorre specificare la natura di queste entità: sono innanzitutto correnti di pensiero.

Una corrente di pensiero (in senso filosofico) è un corpus di idee sufficientemente coeso e significativo, tale da orientare gli schemi ideali e conseguentemente i comportamenti di chi lo condivide. Ma le idee non esistono da sole in astratto (a meno di non credere in Platone), bensì esistono nella mente degli uomini e nella comunicazione fra uomini.

Pertanto quando si vuole presentare una corrente di pensiero, cosa che richiede necessariamente un certo grado di semplificazione, si può semplificare eccessivamente in due modi tipici: presentare solo le idee, oppure presentare solo i personaggi che le hanno professate.

Questi due estremi sono abbastanza ben rappresentati da Salvatore Spatola, che immagina teosofi e massoni come una sorta di società gerarchizzata e monolitica (priorità ai personaggi) e da Paola Botta-Beltramo che immagina che qualunque teoria sul significato dell’esistenza possa essere adottata senza conseguenze, per esempio di amicizia o inimicizia con chi sostiene teorie concorrenti (priorità alle idee).

Se è vero che le idee non si giudicano da chi le sostiene (un personaggio orribile e immorale potrebbe comunque dire una cosa giusta), tuttavia è innegabile che certe idee vengano preferite da un certo tipo di persone e che lo stile di vita di queste persone getti una luce molto significativa sulle idee che professano.

Del resto esiste una permeabilità tra idee e vita (chi non vive come pensa, finisce per pensare come vive) che dunque, in un senso o nell’altro, si influenzano a vicenda.

Entrando nel merito della questione, qualche elemento biografico e qualche citazione ci aiuteranno.

La Blavatsky fonda la Società teosofica nel 1875, all’età di 44 anni. Guenon ci informa che essa fu anche Gran Gerofante (una carica che si può tradurre con “sommo sacerdote” o “gran maestro”) del Rito di Memphis-Misraim, un ordine esoterico in cui si praticano la magia nera e il sesso rituale, molto affine alla Golden Dawn ove vige anche la prassi del sacrificio umano. Tra i successori della Blavatsky in quella carica brillerà la figura di Aleister Crowley.

Ora, poiché non esiste alcuna dichiarazione della Blavtsky di conversione da quell’ordine esoterico, significa che 1) sicuramente è considerato compatibile con la dottrina teosofica 2) probabilmente la Blavatsky praticava contemporaneamente entrambi i riti e le credenze.

Più interessanti ancora le citazioni, ad esempio: Satana (o Lucifero) rappresenta l’Energia attiva dell’Universo […] Egli è il Fuoco, la Luce, la Vita, la Lotta, lo Sforzo, il Pensiero, la Coscienza, il Progresso, la Civiltà, la Libertà, l’Indipendenza (H.P. Blavatsky “La dottrina segreta” Milano, Bocca, 1953 p. 400). Oppure questa: Satana è il Dio, il solo Dio del nostro pianeta […]. Egli non è che una sola cosa col Logos (ivi p. 383).

Anche la citazione riportata per ben due volte dalla Botta-Beltramo è perfettamente coerente: Chi è dunque il tentatore? Satana? NO, […] è infine il DIO biblico d’Israele!

Non metto in dubbio che i sostenitori della teosofia farebbero delle meravigliose acrobazie argomentative per spiegare che l’interpretazione di queste frasi non è quella che darebbero i cattolici, ma temo che il significato sia comunque chiarissimo nella sua forma più semplice.

Propongo adesso alcune altre citazioni, non cristiane, che convergono perfettamente con le idee espresse nelle frasi precedenti e se possibile le chiariscono ulteriormente.

Lucifero, il Portatore di Luce! Nome strano e misterioso attribuito allo Spirito dell’Oscurità! Lucifero, il Figlio del mattino! é lui che porta la Luce […], non c’è alcun dubbio! (1)

Il diavolo […] per gli iniziati non è una persona, ma una forza creata per il bene, ma che può servire per il male. E’ lo strumento della libertà e del libero arbitrio. (2)

Sì, Lucifero è Dio e sfortunatamente anche Adonai (il Dio dei cristiani) è Dio […] La dottrina del satanismo è un’eresia; e la vera e pura religione filosofica è la fede in Lucifero, Dio di Luce e Dio del Bene, che sta lottando per l’umanità contro Adonai, il dio delle tenebre e demonio. (3)

Di chi sono queste frasi così graziose e tanto in armonia con quelle della Blavatsky?

Sono di Albert Picke, gran Sovrano e Commendatore del Supremo consiglio dei 33° del Rito Scozzese Antico e Accettato (e nel tempo libero fondatore del Ku-Klux-Clan) rettore della massoneria illuminatica universale nella seconda metà del 1800. Le citazioni (1) e (2) sono tratte da “Morals and Dogma”, una sorta di catechismo della massoneria, da cui sono tratte le liturgie tuttora praticate in loggia, mentre (3) è presa da un discorso da lui tenuto in occasione del centenario della rivoluzione francese, riportato sia in testi storico-massonici, sia in testi polemico-cristiani.

Il lettore sprovveduto sarà confuso dalle affermazioni apparentemente contradditorie che vengono fatte a proposito di satana, Lucifero e il diavolo, ma il tutto si spiega facilmente alla luce della dottrina gnostica. Secondo questa antica eresia ( mai scomparsa ed incessantemente rigenerata in forme esteriori differenziate) il vero Dio non creò direttamente il mondo, ma una sua emanazione imperfetta (eone) e questa un’emanazione successiva. Come la fotocopia della fotocopia è sempre più sbiadita, così queste emanazioni man mano più imperfette si concludono col “Demiurgo” degenerato, creatore del mondo, mondo che dunque è malvagio per natura. Gli iniziati però possono riscoprire la verità e il bene attraverso la dottrina che rivela loro chi è il demiurgo (il Dio dei cristiani) e chi il “vero Dio” perfetto che, guarda caso, è Lucifero.

Ora per i cristiani satana, lucifero e il diavolo sono la stessa persona, gli gnostici talvolta distinguono (tre cose differenti per Picke, due per la Blavatsky), ma resta il rovesciamento del bene e del male, tanto che molte sette gnostiche (come ad esempio i Catari) predicavano la salvezza attraverso il peccato.

Possiamo dunque riscontrare un’assoluta identità di principi tra la teosofia e la massoneria e una reciproca simpatia che si è manifestata in frequentazioni comuni.

Per quanto riguarda la New Age soprassiedo sull’esposizione delle idee, in quanto è una dottrina oltremodo allargata che, nel suo sincretismo, affastella troppi elementi per rientrare in un articolo breve. Tuttavia le sue basi filosofiche sono certamente gnostiche e tra i suoi esponenti di spicco si segnalano dei personaggi nati nella “fede” teosofica. Ad esempio Alice Bailey, fondatrice del Lucis Trust, sarà anche uscita dalla Società Teosofica, ma ne mantenne le idee guida, tant’è che il suo movimento in origine si chiamava Lucifer Trust (poi modificato per non urtare troppo la sensibilità popolare).

Oppure un altro grande leader dei movimenti new age, Jiddu Krishnamurti, fin dall’età di sedici anni fu messo a capo del “Ordine della Stella d’oriente”, una società creata appositamente da Annie Besant, prima guida della Società Teosofica dopo la morte della Blavatsky, per offrire un ruolo di leader a quel ragazzo indiano predestinato secondo segni astrali e voci spiritistiche.

Quindi se differenze ci sono tra le matrici teosofiche e le conseguenze new age, sono le stesse differenze che esistono tra il ramo e il frutto. E del resto sono differenze che a un cattolico poco importano, come all’antilope poco importano le differenze tra il leone e il leopardo: entrambi la vogliono sbranare.

Adesso è il momento di dire due cose all’amico cattolico Alberto Medici.

La prima è che certe dottrine non sono compatibili con la fede. In particolare mi riferisco alla presunzione umana di manipolare le realtà spirituali per piegarle al nostro volere: è la prospettiva cosiddetta magica che inevitabilmente altera il giusto rapporto tra creatura e Creatore. In proposito ad esempio la Bibbia dice: Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il suo figliuolo o la sua figliuola per il fuoco, né chi eserciti la divinazione, né pronosticatore, né augure, né mago, né incantatore, né chi consulti gli spiriti, né chi dica la buona fortuna, né negromante; perché chiunque fa queste cose è in abominio all’Eterno. (Deu 18, 10-12)

Mentre è lecito addentrarsi nell’ignoto attraverso la scienza e chiedere di modificare le realtà spirituali (e materiali) attraverso la preghiera (ad esempio la preghiera di guarigione).

La seconda è sulle etichette: non piacciono assolutamente neanche a me. Perché l’etichetta è il modo con cui gli altri, in buona o cattiva fede, riducono la tua ricchezza e la tua complessità, ti travisano, imprigionano le tue espressioni, giudicano le tue intenzioni.

Però non ci sono solo le etichette, ci sono anche le bandiere, che rappresentano i nostri ideali più alti e che non ci sminuiscono perché sono ideali a cui tendiamo senza neppure riuscire a raggiungerli.

Per esempio la bandiera di cattolico.

Anche a questo proposito, visto che ti piace la Bibbia, ti cito qualche frase: Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. (Lc 11, 30) e quest’altra: Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. (Mt 10, 32-33)

Perciò, visto che ce lo chiede Gesù, direi che sia certamente meglio rischiare di avere l’etichetta di cattolico, piuttosto che rischiare di essere senza la sua bandiera.

Non siamo “indipendenti”, siamo con Lui.