Il clamore mediatico intorno alla 18enne morta di leucemia, secondo la stampa perchè aveva rifiutato la chemioteriapia, mi ha riportato a considerare le difficoltà di conciliazione di posizioni distinte. Nel caso specifico, la posizione “ufficiale” della medicina riguardo alla leucemia da una parte, e la interpretazione che ne dà la NMG dall’altra; con (anche) le logiche conseguenze sul comportamento e le terapie da adottare, conseguenti alle diverse visioni.

Da una parte, quella ufficiale, c’è una visione”riduzionistica”: si scopre col microscopio qualcosa che non c’è, normalmente, e si decide arbitrariamente che esiste un rapporto di causa es effetto fra lo stato di indisposizione e quel qualcosa che normalmente non c’è.

I globuli bianchi in formazione che si trovano nel sangue sono ritenuti essere “nemici” e quindi, come in ogni tumore che si rispetti, devono essere eliminati. E quindi veleni (chemio), radiazioni, e, se tutto questo non basta, trapianto di midollo osseo, il responsabile dei globuli rossi, dei bianchi e delle piastrine. Nessuna spiegazione delle cause (provate a cercarle: troverete solo “concause” o “fattori di rischio”), si ammette esplicitamente che non si sa quale sia la causa, e nessuna spiegazione del meccanismo per il quale questo aumento di globuli bianchi indebolirebbe la persona.

Se non che, per un ragionamento basato su un assunto sbagliato, l’aumento di globuli bianchi (attenzione: in percentuale) starebbe ad indicare una diminuzione dei rossi, ergo, soluzione dell’equazione molto facile: uccidiamo tutti i bianchi, così i rossi torneranno ad essere (ma percentualmente o in valore assoluto?) ai valori normali. Il caso classico dei pompieri: come se degli extraterrestri, da una galassia remota, guardassero il pianeta terra per cercare di scoprire cosa provoca gli incendi: notando una correlazione statistica degli incendi con i pompieri ne trarrebbero la conclusione che i pompieri sono la causa degli incendi.

Dall’altra parte, una spiegazione che parte da tutt’altri presupposti. L’aumento dei globuli bianchi starebbe ad indicare la fase di riparazione (e quindi re-innesto di leucociti) ad un conflitto di svalutazione, che avrebbe intaccato precedentemente le ossa. E come in tutti i processi di riparazione, il dolore, la stanchezza, insomma tutti i sintomi sarebbero non il male in sè ma il segnale che impone al soggetto quello che in quel momento gli serve: riposo assoluto.

Mi sembra chiaro che le due posizioni non potrebbero essere più distanti: e le polemiche che abbiamo visto in questi giorni lo stanno ad indicare. Un po’ come se ci si trovasse sulla scena di un delitto: da bravi investigatori dovremmo raccogliere tutte le prove, osservare i frammenti, analizzare le macchie di sangue, i frammenti di vetro, ecc., e ricostruire uno scenario compatibile con quello che vediamo. Ma se due investigatori costruiscono due scenari completamente diversi, a partire dalle stesse prove e dalle stesse evidenze? Come dire chi ha ragione e chi ha torto?

Guardate la ballerina stilizzata sotto. A qualcuno sembrerà vederla girare in senso orario, a qualcun altro in senso antiorario. E un volta che uno ha cominciato a vederla girare in un senso, molto difficilmente potrà immaginarla nell’altro senso.

rotatingdancer

Probabilmente, maggiore è il tempo in cui uno si fissa a vederla girare in un senso, e maggiore sarà la difficoltà che avrà nell’immaginarla girare nell’altro senso. Forse questo è il motivo per cui mi è sembrato spesso di vedere, nelle persone esperte in qualche campo, le maggiori difficoltà ad accettare idee nuove. L’amico bancario che non crede al signoraggio fa il paio con l’amico medico che non crede ammissibile che il tumore sia un processo biologico sensato.

Nel mio caso, come spiegato nel libro Ingannati, il punto di partenza per accettare e comprendere Hamer è stata la fede assoluta e cieca che Dio (o la Natura, per chi preferisce) non fa nulla a caso. E quindi una spiegazione monca, del tipo “fattori di rischio” o, peggio, offensiva nei confronti del Creatore (le cellule impazzite) non mi stava bene. Il punto di partenza, secondo il mio modesto parere, è che se una cosa succede ci deve essere un motivo. E prima di cancellare l’anomalia, ancora prima di aver capito il meccanismo, domandarsi: siamo sicuri che non stiamo cancellando un sintomo, uccidendo il messaggero che mi stava dando una notizia importante? Non sto forse uccidendo i pompieri nella convinzione che così eviterò gli incendi?

E certo tipo di scienza che parte da questo presupposto, che la Natura abbia degli errori al suo interno, ma per fortuna ci siamo noi, che possiamo ripararli, non mi è mai piaciuta. Quando non si capisce, secondo me, è sempre meglio astenersi, come si dice in legalese: “in dubio pro reo“. Solo un atteggiamento di umile e meravigliata ammirazione nei confronti del creato ci può far crescere: la presunzione di fare meglio porta spesso a danni irreparabili.

PS

E quale potrebbe essere una strada, un ponte che permetterà di rimettere in comunicazione le due fazioni? Sicuramente un primo passo potrebbe essere la verifica scientifica, controllata, onesta (non alla “Di Bella”, tanto per intenderci) delle leggi biologiche del dr. Hamer. Ad esempio, se, come lui dice, il cervello controlla tutti i processi, e nel cervello ci sono i diversi relè che controllano le diverse aree e i diversi organi del corpo, basterebbe andare a verificare, con una TAC celebrale, se è vero che si trovano i segni corrispondenti ad un processo leucemico in corso.

Notizia recente che in Germania le prime due leggi biologiche sono state riconosciute come verità scientifiche. Alcuni validi medici hameriani stanno lavorando in questo senso, ascoltati anche da autorità sanitarie.

Facciamo il tifo per loro, e perchè questo ponte venga costruito al più presto.