Copio e incollo questa lucidissima e didascalica analisi dell’ottimo Maurizio Blondet. Con un minimo di immaginazione non è difficile capire perchè Hitler viene passato alla storia come il male assoluto: certo, il male, per quelli che si arricchiscono senza produrre nulla col loro lavoro ma che solo sottraendo il mondo reale scambiandolo con pezzi di carta da loro creati a costo nullo. Per loro sì che Hitler era il male assoluto.
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Come Hitler salvò l’economia (qualche idea per oggi)- 1
L’alluvione di capitali dagli Usa in Germania si era, nel 1933, già prosciugata. La crisi del ’29 a Wall Street, il brutale arretramento dell’economia americana, il tracollo della produzione industriale il gelo del commercio internazionale, segnarono la fine della “prima globalizzazione” finanziaria. Non solo gli Usa ma la Gran Bretagna, la potenza missionaria del vangelo liberista, adotta il protezionismo, e impone forti dazi sulle importazioni; nello stesso tempo, rinuncia al ruolo di fornitore internazionale di capitali. Passati i tempi in cui le imprese (e stati) esteri erano incoraggiati a chiedere prestiti sul mercato finanziario di Londra; dal ’31, in forma non ufficiale, si mette in vigore un embargo sulle emissioni titoli esteri in Inghilterra: il ‘mercato finanziario globale’ prima esaltato viene ridefinito ‘fuga di capitali”,osteggiato e punito.
L’Inghilterra si ritira dal mondo. Si ritira, intendiamoci, nel vasto e confortevole mercato asservito del suo impero coloniale: e fra le sue colonie vi sono i maggiori produttori mondiali di oro, il cui potere d’acquisto si rinforza col calo dei prezzi globali. Grande importatore di materie prime (è ancora una potenza industriale) il Regno Unito beneficia del crollo mondiale dei prezzi di queste. Dunque è doppiamente favorito: compra a poco con oro rivalutato.
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Nella ricca America, il New Deal di Roosevelt non otterrà effetti migliori, a parte di grande successo propagandistico. Un totale e severo dirigismo, grandi opere pubbliche pagate in deficit dallo Stato, aumento dei salari minimi, confisca dell’oro in mani private – non riescono ad aver ragione della crisi. Nel 1936, il potere d’acquisto degli agricoltori americani è quasi il 30 per cento in medo di quello del 1929; la disoccupazione generale, che era del 3% prima del 1929, resta attestata al 19 per cento fino al 1938. Anzi, dall’ottobre del 1937 l’economia Usa ricade in una severissima recessione, ed altri 4,5 milioni di lavoratori finiscono sul marciapiede. “L’economia americana non riesce a riprendersi con le sue sole forze, essa resta dipendente dalla iniezioni costanti di potere d’acquisto alimentato dai deficit di bilancio”, riconosce lo storico francese Jacques Nèré (La Crise de 1929, Parigi 1973, p.163).
In Francia il Fronte Popolare decreta un aumento generale dei salari del 10-15%, accorcia la settimana lavorativa da 48 a 40 ore (“lavorare meno per lavorare tutti” sembrò una buona idea, a sinistra) insomma applica le demagogie socialiste, senza riportare un alito di vita alla profonda stagnazione economica.
L’URSS applica fino in fondo, con la nota ferocia ideologica, l’economia di piano, con i noti risultati disastrosi che sappiamo: carestia e GuLag.
Tutti gli esperimenti dirigisti in qualche modo falliscono. Salvo uno.
Quando Hitler sale al potere, la Germania soffre di una crisi industriale paragonabile a quella americana, con disoccupazione alle stelle. Ma a differenza degli Usa, per di più è gravata da debiti esteri schiaccianti: non solo il debito politico – il peso delle “riparazioni”; anche il debito commerciale pauroso. Le sue riserve monetarie sono ridotte a zero o quasi. S’è prosciugato il flusso di capitali esteri ritenuto necessario per la sua rinascita economica. La Germania insomma non ha denaro, ha perso i suoi mercati d’esportazione, è forzatamente isolata (dalla recessione globale) dai mercati internazionali. Costretta ad una economia a circuito chiuso, nei suoi limitati confini.
Ma proprio da lì comincia a rinascere. Come? Secondo Rauschning, i nazisti “s’erano creati una teoria monetaria che suonava pressappoco così: le banconote si possono moltiplicare e spendere a volontà, purché si mantengano costanti i prezzi”. Hitler era brutalmente esplicito: “Dopo l’eliminazione degli speculatori e degli ebrei, si dispone di una sorta di moto perpetuo economico, il cui meccanismo on si arresta mai. Il solo motore necessario è la fiducia. (e noi pensiamo qui alla teoria auritiana del valore indotto, NdR) Basta creare questa fiducia, o con la suggestione o con la forza o entrambe”.
Sono idee assurde secondo la teoria economica: creare inflazione stampando moneta senza far salire i prezzi? E senza ricorrere al razionamento, alle tessere del pane come stava facendo Stalin in quegli anni. Eppure, funzionarono.
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Di fatto, la libertà di scambio viene sostituita da Hitler da meccanismi inventivi. I creditori della Germania vengono pagati in marchi (moneta di Stato, non bancaria), che però dovevano essere spesi in Germania. Per comprare merci tedesche: di cui l’industria germanica poteva fornire, per così dire, un quasi infinito catalogo: motori e vernici, giocattoli e prodotti chimici, medicinali, strumenti musicali e apparecchi radio, casalinghi… Ben presto questo sistema sviluppò quasi spontaneamente accordi internazionali di scambio per baratto: la Germania non aveva più bisogno di valuta estera (dollari o sterline) per comprare le materie prime di cui mancava, perché propriamente non vendeva né comprava più. Per il grano argentino, dava in cambio i suoi pregiati prodotti industriali; Rockefeller, per vendere i greggio della sua Standard Oil, si dovette contentare di un pagamento in armoniche a bocca ed orologi a cucù. Tanto che dopo la fine della guerra dovette giustificarsi di avere “finanziato Hitler” davanti al Senato. Ma le condizioni di gelo del mercato globale non consentivano ai Rockefeller di fare i difficili: prendere o lasciare.
Per le poche importazioni con esborso di valuta, il Reich impose agli importatori tedeschi un’autorizzazione della Banca centrale all’acquisto di divise. Il tutto fu presto facilitato da accordi con gli esportatori, che disponevano di quelle valute e le mettevano a disposizione. I negozi sui cambi avvenivano dunque, “dopo l’eliminazione degli speculatori e degli ebrei”, senza dover pagare il tributo ai banchieri internazionali – moderni cambiavalute.

Il controllo sui cambi è praticato anche in Urss con atroce durezza – e risultati devastanti. Invece, dovrà riconoscere uno storico, il controllo nazista sul commercio estero “dà alla politica economica tedesca una nuova libertà”. Anzitutto perché il valore interno del marco (il suo potere d’acquisto per i salariati) è stato svincolato dal suo prezzo estero, quello fissato dai mercati valutari angloamericani. Lo Stato tedesco può stampare moneta per i salari senza essre immediatamente “punito” dai mercati mondiali dei cambi, governati da “speculatori ed ebrei”, con una perdita del valore del marco rispetto al dollaro. E il pubblico tedesco non riceve quel segnale di sfiducia mondiale che consiste nella svalutazione del cambio della propria moneta.
Così, Hitler – attentissimo al favore della sua opinione pubblica, e convinto di costruire davvero uno “stato socialista dei lavoratori” – può stampare marchi nella misura che desidera per raggiungere il suo scopo primario: il riassorbimento della tragica disoccupazione. Grandi lavori pubblici, autostrade e solo dopo vari anni il riarmo, forniscono salari a un numero crescente di occupati. I risultati sono, dietro le fredde cifre, spettacolari per ampiezza e rapidità.
Nel gennaio 1933, quando

Hitler sale al potere, i disoccupati sono oltre 6 milioni. A gennaio 1934, solo un anno dopo, sonocalati a 3,7. A giugno, sono ormai 2,5 milioni. Nel 1936 calano ancora: 1,6 milioni. Nel 1938 sono solo 400 mila, il 2,1 per cento della forza lavoro. Per confronto, si pensi che nell’America del New Deal la disoccupazione era ancora del 13,2 per cento, e saliva al 19,8 un anno dopo. Vero è che il regime rende il lavoro obbligatorio: chi rifiuta l’impiego che gli viene offerto è punito; ma è un “obbligo” che non pesa ad un popolo che ha conosciuto l’umiliazione della disoccupazione di massa.
E non sono le industrie di armamento ad assorbire la manodopera, come sostiene una propaganda dei vincitori. Fra il 1933 e il ’36,è l’edilizia ad assorbirne di più (più 209%), seguita dall’industria automobilistica ( +117%); la metallurgia ne occupa relativamente meno ( + 83%).
Nei fatti, la stampa di moneta viene evitata (o dissimulata) con geniali tecnicismi. Nel sistema bancario occidentale – speculativo – le banche creano denaro dal nulla aprendo dei fidi agli imprenditori; costoro poi successivamente, “servendo” il debito (anzitutto pagando gli interessi alla banca) riempiono quel nulla di vera moneta, ossia ricchezza prodotta, – da cui la banca si trattiene il suo profitto, il tradizionale tributo che il banchiere estrae dal lavoro umano. Ma naturalmente questo metodo genera inflazione in un’economia che cresce, perché fa’ circolare moneta aggiuntiva; e Hitler deve risparmiare al suo popolo, che ha conosciuto l’iper-inflazione del 1922-23, una replica della tragedia.
Nel sistema hitleriano, è direttamente la Banca Centrale di Stato (Reichsbank) a fornire agli industriali i capitali di cui hanno bisogno. Non lo fa’ aprendo a loro favore dei fidi; lo fa’ autorizzando gli industriali ad emettere della cambiali garantite dallo Stato (La cambiale sociale di Orazio Fergnani? NdR). Più precisamente sono promesse di pagamento emesse da una ditta metallurgica fittizia, laMetallurgische Forschungsgesellschaft“, da cui il loro nome: “Effetti MeFo”.E’ con queste promesse di pagamento che gli imprenditori pagano i fornitori. In teoria questi possono scontarle presso a Reichsbank e qui sta il rischio: se gli effetti MeFo venissero presentati massicciamente all’incasso, la banca centrale dovrebbe pagarli stampando banconote – e ricadrebbe nella iper-inflazione.
Di fatto, ciò non avviene nel Terzo Reich: anzi, gli imprenditori si servono degli effetti MeFo come mezzo di pagamento fra loro, senza mai portarli all’incasso, (è quello che abbiamo ipotizzato anche in queste pagine, si veda “proposta operativa per sindaci coraggiosi”, e “Proposta operativa per Vescovi coraggiosi” NdR) risparmiandosi tra l’altro la decurtazione dello sconto-cambiali, non piccolo vantaggio. Insomma gli effetti MeFo divennero una moneta, esclusivamente per uso delle imprese, a circolazione fiduciaria.
Si sono sospettate pressioni dello Stato nazista, magari tramite la Gestapo, per mantenere il corso forzoso d questa cambiale. Ma nessuna coercizione fu esercitata; anzi c’era un premio, gli effetti MeFo fruttavano un interesse del 4% – pagato dallo Stato – il che li rendeva simili a buoni del Tesoro. La fiducia, l’immensa fiducia che il regime “socialista nazionale” riscuoteva, ha fatto il resto. Non si sottovaluti il fatto, apparentemente paradossale, che la dittatura fu vissuta come una liberazione di massa. Lo stato precedente, nobiliare, ingessato, gerarchico, fu spazzato via; l’ascensore sociale su messo in moto, da umili origini si poteva salire a grandi responsabilità nel Partito e fuori; vivaci risorse umane furono scoperte e utilizzate.
Con l’invenzione degli effetti MeFo, si disse che il banchiere centrale, Hjalmar Schacht, aveva “reso invisibile l’inflazione”: i MeFo erano un circolante parallelo che il grande pubblico non vedeva e di cui nemmeno forse aveva conoscenza, e dunque privo di effetti psicologici. Essi contribuirono potentemente ad attivare l’energia, la voglia di lavorare, la capacità attiva de popolo.
Schacht, da finanziere ebreo, conosceva bene la frode fondamentale su cui si basa il credito, e i lucri che consentono l’abuso della fiducia dei risparmiatori e dei produttori reali, che col loro lavoro riempiono di denarovero i conti di denaro vuoto, contabile, che la banca crea ex nihilo. Per una volta nella storia, un ebreo fece funzionare la frode a vantaggio dello Stato – senza lucro – e del popolo. Non a caso, e senza alcuna intenzione sarcastica, Hitler gratificò Schacht del titolo di “ariano d’onore”
- Continua
Ecco un altro magistrale articolo di Maurizio Blondet, il quale é un cattolico: sia ben chiaro: un Cattolico legato al Messaggio ed alla vicenda terrena di Cristo più che alle pratiche di certi segmenti della gerarchia ecclesiastica mondana.
Vi è qui un’ottima indicazione per l’eliminazione della speculazione finanziaria esercitata in danno della popolazione ad esclusivo vantaggio di un’elite di mascalzoni – parassiti o anche di dementi – delinquenti.
Si deve aggiungere che al processo di Norimberga, col quale furono assassinati i componenti del governo Nazional Socialista, a Hjalmar Shacht salvarono la vita ed egli se la cavò con alcuni anni di galera, essendo egli appunto il rampollo di una famiglia di banchieri ebrei.
La lezione di Shacht, autore tra l’altro di un magnifico libro “La magia del denaro”, si riduce all’eliminazione della speculazione finanziaria, inclusa la speculazione sui cambi e sul commercio con l’estero.
La produzione di ricchezza nazionale può essere solo produzione di beni reali o lavoro eseguito non può essere data ad intermediari ma distribuita ai reali produttori di ricchezza nazionale. Gli acquisti di prodotti dall’estero possono esser pagati non con moneta presa a prestito ma scambiati, con prodotti nazionali usando unità di computo. La moneta essendo lo specchio della produzione deve esser emessa a credito e non a debito dei produttori.
Eppure c’è chi,drittone,nutre la segreta speranzella di poter architettar un bel…” re.make “…hèhèhè…
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per poterci poi campar su di pigra,parassitaria,comoda ” Rendita “…per altri Settanta+Anni…hìhìhì…
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ma me dispiase,tanto ma tanto,per costoro,invero troppo furbi…di certo ciò non si avvererà…hàhàhà…
A proposito del famigerato…” Male+Assoluto “…per antonomasia…
beh…a conti fatti…preso atto del presente stato delle cose…
iniquo ed infame…tutto intriso di Ipocrisia e Falsità…
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possiamo a buon Diritto ed a Ragion veduta constatare che
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Esso fu sostituito da ben altro ” MALE “…di ben altra Natura e Matrice…
e,sopratutto,ben più ” ASSOLUTO ” del precedente…
Monte+Kassino…Dresden…Hiroshima…DOCENT…!!!
Nemo cita i bombardamenti dei “liberatori” di Montecassino, Dresda e Hiroshima. Questi si furono manifestazioni del MALE assoluto: bombardamenti del tutto inutili ed anzi contro producenti dal punto di vista tattico-militare, per chi volesse celebrare la “gloria” dei nuovo barbari Anglo americani.
Montecassino Abbazia costruita da San Benedetto in prossimità di Roma all’inizio del sesto secolo, al tempo delle invasioni barbariche. Era divenuto un centro culturale, con scuole d’arte per l’insegnamento di diverse discipline che altrimenti sarebbero andate perdute come l’arte del mosaico e biblioteca con antichissimi manoscritti e incunaboli. Un generale tedesco, uomo colto ed intelligente, prevedendo che Montecassino sarebbe stata bersaglio dei bombardamenti americani, fece evacuare grande parte delle opere d’arte e dei volumi conservati nell’antica biblioteca. I cow boys americani, con la cacca di vacca nelle unghie dei piedi e nel cervello rasero al suolo l’abbazia, che non costituiva affatto un bersaglio militare. In seguito, le rovine dell’abazia servirono magnificamente come baluardo di difesa delle artiglierie tedesche che vi si installarono dopo il bombardamento e da quella posizione sopraelevata le artiglierie tedesche inflissero grandi perdite agli invasori.
Beh…constato,una volta ancor,che sei davvero ben informato,Eliseo…
e che non te la posson dar a bere…gli ipocriti della ” vulgàta ” vincitrice…
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sappi,poi,che su quanto accadde in quel di Kassino,in quel fatàl 1944…
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beh…ne ho avuto testimonianza diretta…da fonte di prima mano…
da un mio Zio materno…che era proprio,lì…sul Monte+Kairo…S+H…!!!
La città di Dresda situata nella Germania orientale, in una Germania ormai devastata dai bombardamenti del “liberatori”, non era un centro di interesse militare. Non si trovavano là nè depositi di armi, nè concentarzione di artiglierie o altro, vi si trovavano civili, donne vecchi e bambini riparati nei rifugi antiaerei sotterranei. Dresda venne inondata da un mare di bombe al fosforo . Morirono probabilmente 300 mila civili. Chi si trovava nei rifugi antiarerei morì soffocato per mancanza di aria, dato che il mare di fuoco in superficie aspirava violentemente tutto l’ossigeno dai locali sotterranei.
Il bombardamento aveva l’unico scopo di far vedere agli alleati russi il potere di fuoco anglo americano, e con tale dimostrazione di potenza mostrare i muscoli in modo da far desistere i russi dall’ avanzare troppe rivendicazioni alla ormai vicina fine del conflitto.
Nel manifesto dell’epoca pubblicato con l’articolo, sta scritto:
“Hitler costruisce con l’aiuto della compra di prodotti tedeschi”
A differenza delle panzane propagandate dal governo Renzi, la propaganda di Hitler diceva la verità.
Qualunque economista (che meriti questo nome), sa che per promuovere l’economia si devono in primo luogo difendere i salari e la piena occupazione (non quella delle classi politiche). Perchè? Perchè le masse di dipendenti delle imprese nazionali col loro salario compreranno alimenti, abbigliamento, libri di scuola, biciclette, automobili, case, ecc.
In tal modo contribuirebbero automaticamente alla promozione delle rispettive attività produttrici.
È un discorsetto difficile? No? E allora che cosa sta facendo questo disgraziato al governo con l’economia italiana? Esattamente il contrario di quel che dovrebbe.
Egli promuove il fallimento delle imprese piccole e grandi: riducendo la necessaria circolazione monetaria, deprimendo così la produzione e relativi salari, per giunta aumentando le imposte a livelli demenziali…..
Insomma che ci sta a fare Renzi seduto sul seggio di primo ministro? È un demenzial-criminale, altro che governante! Quello sta derubando la popolazione italiana di ogni suo avere ed infilando il maltolto nell e tasche dei suoi padroni: i banchieri massonico giudaico satanisti.
Quel che sta accadendo in questi tempi è semplicemente chiarissimo oramai, visto che il velo di Maya è stato squarciato. Vogliono terzomondizzare l’Europa perchè il loro sistema regge solo e soltanto sull’iniqua distribuzione dei redditi, visto che le politiche industriali in Italia non ci sono praticamente più e non sono minimamente capaci di pensare un altro mondo intelligente e sostenibile. Gli incapaci rubano, gli incapaci sfruttano, gli incapaci abusano della forza (Isaac Asimov dixit).
Si comportano come cacciatori all’inseguimento delle ultime prede, sanno bene che le capacità di un popolo vanno castrate perchè loro non sarebbero capaci di fare altrettanto, e hanno persino la sussiegosa arroganza di dire che sono loro stessi gli intelligenti (alla faccia del “so di non sapere” socratico). Solo un minorato mentale può uscirsene con argomenti talmudisti sulla base di presunte predilezioni (le stesse di cui loro stessi sono carenti, visto che al posto di un villano neanche saprebbero fare la spesa, figurarsi come organizzare false flag).
E’ ora di buttarli giù dalla torre, di denudarli della maschera di menzogne, a ogni loro menzogna controbattere con due verità, a loro due menzogne replicare quattro verità, di doppio in doppio.
Finchè i poveri erano anche ignoranti come nell’Africa e Sudamerica del passato prossimo ci risparmiavano di mostrarci il loro mefistofelico volto, ora che questi popoli si sono organizzati per emergere, gli emergenti sono diventati paesi sviluppati hanno fatto outing (e guai a dirlo alla Fed, che mentirà forsennatamente raccontandovi la favola che il dollaro è ancora leader mondiale indiscusso e che la Cina non è ancora un paese sviluppato, che la Cina sta rallentando etc… come se i loro dati trasmessi dalla World Bank con tutti quei zeri proprio alla voce USA fossero credibili).
Al massimo prendono un 5% di verità e lo condiscono con 95% di menzogna, se proprio mentire al 100% è impossibile. I loro demenziali slogan filoeuropei e di esportare democrazia sono finiti nel cestino, buon segnale! Stanno screditando Putin con campagne mediatiche puerili, segno che hanno perso il consenso della popolazione più colta e utile! Stanno attuando politiche di esproprio chiamate volgarmente bail-in (*)? Il capitalismo dimostra di aver fallito e che i padroni stanno lentamente decapitando i loro politici servi! Il prezzo del petrolio precipita e fa rimbalzi da gatto morto? Stanno spalmando le ultime riserve di dollari in giro per il mondo! Giornali come Il corriere della sera (**) si sono ridotti a fare una misera propaganda delle ideologie di certe elites? Segno che sempre più gente li sta ignorando! Devono screditare la religione musulmana e cattolica? Segno che i loro dogmi tutelano i diritti umani più di come le elites vorrebbero! Cercano di governare usando la paura, il ricatto, la minaccia ai governanti? Segno che non sono capaci di dare più niente!
Presto saremo liberati, abbiate fede!
(*) il bail-in è auto-cannibalismo! Come dire “hai fame? Mangiati il braccio!”
(**) la miseria intellettiva di certi editorialisti non è seconda a nulla in fatto di faziosità (ma sono in “buona compagnia”)
Mi ha sempre fatto specie di come la Germania, pur uscendo sconfitta dalla prima guerra mondiale nel 1918, si trovasse nel 39′ ad esportare carri armati omaggiando i paesi stranieri donando ordigni a fondo perduto.
Per Davide:
Troverà la risposta al suo interessante quesito leggendo ” Segreto novecento” di Gianpaolo Pucciarelli, uno storiografo contemporaneo revisionista che, documenti alla mano, presenta un disegno storico molto differente da quello che è stato inculcato fino ad oggi nelle teste e nei cervelli dalla storiografia main stream filo sionista.
Maurizio Blodet, benché inconsapevolmente e involontariamente e suo malgrado: è stato un profeta, in quest’affermazione.
I veri Profeti sono quelli che aderiscono volontariamente e consapevolmente al Progetto di Dio e che si fanno docili rispetto ad esso: e, chi è Chiesa, sa benissimo che non è certamente il caso di Blondet.
E, tuttavia, Dio sa e può usare chiunque, all’occorrenza, come “profeta”: al punto che usò persino un “sommo sacerdote”, esplicito odiatore di Gesù, come Caifa.
E, in questo caso, ha usato Blondet: che infatti usa, in relazione a Hitler, l’espressione usata in relazione all’Anticristo da San Giovanni Apostolo ed Evangelista in Ap 13 (
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A confermare ciò che ogni vero Cristiano (ergo: ogni vero Cattolico Apostolico Romano) sa: ossia che Hitler è stato un precursore dell’Anticristo e, anzi, il maggiore tra i precursori.
E quindi a confermare che l’Anticristo prossimo venturo e di ormai imminente manifestazione (che ha già oggi sia il suo precursore che il suo vicario): instaurerà, in quanto “Restauratore”, un regime para-fascista e para-nazista.
All’accettazione volontaria e volonterosa del quale ci sta predisponendo proprio l’effetto-Bergoglio: vicario, oltre che precursore, dell’Anticristo.
Chi è Chi-è-sa, sa.
E sa, ed è Chi-è-sa: perché ha creduto.
Gli altri, costituenti la moltitudine che (in quanto “moltitudine” e in quanto “folla”) non può essere Chiesa, anche quando è convinta di esserlo: hanno bisogno di di vedere e di toccare con mano.
Ecco perché non sono, e non saranno, “beati”.
Tra un poco vedrete.
E toccherete con mano.
E non sarà un bel vedere né un bel toccare.
Ma sia fatta la vostra volontà.
Dio benedica i Suoi figli e fratelli
Maranathà
Dice Blondet: Hitler non “comprava e non vendeva” verso i mercati esteri. Ma questo appena formalmente: Ovvero non comprava spendendo denaro e non vendeva ricevendo denaro (Essendo l’emissione monetaria ed il cambio controllato dalle banche anglo americane, Invece Comprava materie prime dall’estero e vendeva agli paesi manufatti, col metodo del baratto ovvero dello scambio di merci annotando compensazioni meramente contabili senza dare nè ricevere denaro in pagamento e soprattutto senza aver l’onere dei cambi di valute. in mano ai banchieri sionisti. I pochi pagamenti in marchi erano versati ai fornitori col patto che fossero spesi esclusivamente entro il territorio tedesco
Nel mercato interno inventò una moneta creata appositamente: I “pagherò” MEFO (Metallurgische Forshung Gesellschaft): Obbliugazioni emesse da una compagnia per lo sviluippo metallurgico), rimborsabili in cinque anni e garantite dal governo Nazional socialista.
Quindi egli continuò si a comprere e vendere sì senza dover scrivere 666 sulla fronte di nessuno, ma semplicemente praticando un escamotage meramente contabile inventato da Hjalmar Schacht, brillante ministro delle finanze proveniente da una famiglia di bancjieri giudaici.