saba

L’ottimo Marco Saba, da tempo studioso di moneta e spina nel fianco di consigli di amministrazione delle banche, ha tenuto un dibattito sul tema organizzato da Claudio Messora, che si può vedere qui. Confronto civile, interessante, anche se secondo me si è sbagiato il tiro. Saba insiste da tempo sulla illegittimità, o erronea o fraudolenta iscrizione a bilancio, del denaro creato dalle banche quando prestano. Lo sappiamo il meccanismo: grazie al meccanismo della riserva frazionaria, con un deposito di 5 possono prestare (e quindi creare) diciamo ad esempio, 100. La creazione avviene nel momento in cui viene prestato, e il prestito avviene “depositando” l’importo nel conto corrente del cliente. Dal punto di vista dello stato patrimoniale, la banca indica contemporaneamente un passivo e un attivo: il passivo, i soldi che ha messo nel conto corrente (i soldi che sono nei nostri CC sono un impegno a pagare, per la banca), in attivo, i soldi che (sperabilmente) riceverà per tutta la durata del mutuo (che di solito sono di più di quelli creati, visti gli interessi).

Marco Saba punta la sua battaglia su questo aspetto, sperando di trovare il cavillo giuridico per incastrare legalmente le banche. Io invece sostengo qualcosa di diverso: siccome chi crea il denaro detiene il potere (il creditore comanda il debitore), il sistema va cambiato, punto e basta, a meno che non si voglia ammettere esplicitamente, alla luce del sole, che NON siamo una democrazia.

E sul fatto che NON siamo una democrazia viene a confermarcelo il governo stesso, se è vero che, come riportato da Saba, si sono affrettati a varare una norma che di fatto depenalizza l’iscrizione a bilancio “sbalgiata” di voci, fra attivi e passivi:

    • Preoccupato dai post sul blog di Messora, il governo, più veloce della luce, cambia la legge sui reati tributari (menti raffinatissime, come direbbe Falcone)

      Ecco il comma appena varato in parlamento oggi (appena avrò il nome dell’estensore ve lo pubblico):

      “l-bis. Ai fini dell’applicazione della disposizione del comma 1, non si tiene conto della non corretta classificazione, della valutazione di elementi attivi o passivi oggettivamente esistenti, rispetto ai quali i criteri concretamente applicati sono stati comunque indicati nel bilancio ovvero in altra documentazione rilevante ai fini fiscali, della violazione dei criteri di determinazione dell’esercizio di competenza, della non inerenza, della non deducibilità di elementi passivi reali.”

       

      Ora ci domandiamo: ma secondo voi, al di là del contenuto (criminale, certo) di questa norma; la sua forma, è fatta per essere comprensibile o studiata ad arte per essere incoprensibile ai più? E questo governo di un partito del popolo, del PD, che si arroga il nome di “Partito Democratico”,che ha svenduta la Banca d’Italia, da che parte sta?