La ricercatrice e docente universitaria, nonchè senatrice a vita Elena Cattaneo ha firmato un pezzo (“Perchè la scienza non può rinunciare a sperimentare sugli animali”) dove difende e sostiene la sperimentazione su animali come mezzo indispensabile per la ricerca di cure contro le malattie, unendosi così ad altri eminenti personaggio come Veronesi, la Capua, ecc.. Addirittura, nonostante le recenti prese di posizione della comunità europea sugli OGM, lamenta che alcune limitazioni presenti in Italia renderebbero difficile la ricerca scientifica inducendo le nostre menti migliori ad espatriare e confinando l’Italia, di fatto, ai margini dello sviluppo fra le nazioni progredite, con inevitabile perdita di posti di lavoro, finanziamenti alla ricerca, ecc. (lo spauracchio dei posti di lavoro di solito fa sempre presa, e tutti si mettono in riga per questo “bene superiore” del posto di lavoro!)
L’articolo si basa, senza dirlo, su un assunto fondamentale: che la malattia sia un nemico da combattere (e che c’è di strano? dirà qualcuno: se uno è malato, certo che vuole guarire… Errore!)
- Un nemico con una sua identità.
- Un nemico con una sua intelligenza.
- Un nemico con una sua forza.
- Un menico con una sua strategia.
Un nemico con dei suoi punti di forza e di debolezza, contro il quale adottare delle tattiche per vincere la battaglia, e se tale è, ci può stare che uno si “alleni” a combatterlo in un tereno “neutro“ (se così si può dire) come quello dell’animale sul quale il nemico è stato installato, una specie di palestra dove provare, sperimentare, trovare le soluzioni migliori per poi essere preparati quando questo stesso nemico si troverà nel nostro corpo.
Ma la realtà è ben diversa. Noi che conosciamo Hamer e le sue leggi biologiche sappiamo che la malattia è un’altra cosa, e che ogni volta che si analizza il particolare e si perde di vista il tutto si impoverisce la conoscenza, non la si aumenta! Come ho scritto anche qui, nella lunga storia della battaglia contro il cantro (ovviamente fallmentare) è stata propria l’ostinazione a concentrarsi sul piccolo, sul particolare a far perdere di vista la soluzione, come se un uomo fosse solo la somma di cellule, proteine, enzimi, e non un Tutto molto più complesso e meraviglioso.
Anche la famosa rivista scientifica Nature lo ha affermato: gli esperimenti sugli animali ostacolano il progresso della medicina. Se non ce la sentiamo di contraddire una “scienziata” e “senatrice a vita“, almeno teniamo presente che anche la comunità scientifica sta abbracciando posizioni che un tempo sembravano appartenere solo a romantici idealisti difensori degli animali!
Quanta dispersione di risorse (non sue ovviamente!) alimenta questa donna.
E quanta dispersione nostra alimentiamo badando alle sue esternazioni, invece di ignorarla tranquillamente come meriterebbe.
Attenzione Alberto!
La DISPERSIONE conduce a morte precoce.
Sì, dispersione, ma solo nella misura in cui ci si incaponisce e si pretende di cambiare il mondo, secondo me. Se invece, serenamente, si dà il proprio contributo alla conoscenza, lasciando che la Verità lavori da sola, pian piano, nel cuore della gente, per me questo non è sbagliato.
PS tu caro Roland non sei su faccialibro, ma se ci fossi vedresti i nostri due ex compagni di liceo biologi sostenere le prove su cavie…. sigh!
Caro Alberto, il cuore degli uomini si apre con le chiavi giuste: quella della conoscenza apre temporaneamente e a stento la mente, che essendo proiettata verso l’esterno è succube degli eventi.
Per quelli come i nostri ex compagni (hai fatto bene a chiamarli ex) che non conoscono tramite il cuore è fatica sprecata (quindi dispersione).
Non so se ti sei accorto del fatto che la conoscenza sta scendendo attivando altri “organi” molto più potenti del cervello, fino a quando useremo la “PANCIA”, amen.
Anche Faccialibro è altamente DISPERSIVO: mantiene super attivata la mente, impedendo la discesa della consapevolezza e quindi allontana dalla verità interiore.
Un caro abbraccio.
Standing ovation (con la pancia)!!! 🙂
Caro Roland, permettimi di fare un sano discernimento, con la mente NON disgiunta dal cuore (e dalla pancia) su quanto da te affermato.
Tu dici:
“Caro Alberto, il cuore degli uomini si apre con le chiavi giuste: quella della conoscenza apre temporaneamente e a stento la mente, che essendo proiettata verso l’esterno è succube degli eventi.”
Quali sono, secondo te, queste “chiavi giuste”?
Condividi quanto scritto nel Vangelo riguardo la chiamata di ogni figlio di Dio a crescere in Sapienza e Grazia, oltre che (inevitabilmente) in età?
E, se lo condividi: come può esservi la Sapienza (che è il settimo dei sette Doni dello Spirito Santo: e quindi il vertice di un percorso, nell’ambito di ognuna delle spirali ascendenti che costituiscono il percorso … sia terreno che ultra-terreno… dei figli di Dio che ri-cordano chi sono e confermano anche sullaTerra la scelta fatta all’Origine) in ASSENZA di “conoscenza”?
Visto e considerato che la crescita in conoscenza non solo NON E’ necessaria, secondo te, nella crescita in Sapienza ma è addirittura dannosa (“[la chiave della] della conoscenza apre temporaneamente e a stento la mente, che essendo proiettata verso l’esterno è succube degli eventi”)?
E se non è la “conoscenza”, la chiave giusta per “aprire la mente” ed indirizzarla su un cammino di Sapienza (che è veramente tale SE e SOLO SE è con-giunto alla Sapienza del cuore: che è, al tempo stesso, INFINITAMENTE più facile ed INFINITAMENTE più difficile da raggiungere, rispetto alla Sapienza della mente. Tanto è vero che è posseduta dai bambini, BEN PRIMA di andare a scuola e di crescere nella “conoscenza”, formale od informale che sia)… allora qual’è, caro Roland, la “chiave giusta” per “aprire la mente”?
Oppure tu elimini il problema a monte?
E quindi neghi che la mente abbia bisogno di essere aperta?
Permettimi, infine, un’altra domanda “indiscreta” e molto “politicamente scorretta”, in questi tempi dove si può parlare di tutto meno che della Verità.
E dove l’atteggiamento un po’ cinico ed un po’ superiore ed un po’ scostante/sprezzante di Ponzio Pilato, con il suo “Che cos’è la Verità?” pare essersi ubiquitariamente diffuso (ed infatti viviamo in tempi che il Papa e Vicario di Cristo, Benedetto XVI, ha detto essere caratterizzati dalla “dittatura del relativismo”).
E la domanda “indiscreta” e molto “politicamente scorretta” che ti pongo, caro Roland che auspichi che vengano usate le “chiavi giuste”, è la seguente:
Gesù di Nazareth le ha usate oppure no, le “chiavi giuste”?
Grazie in anticipo per la tua risposta, caro Roland.
Fabio Massimo Patricelli, figlio e fratello di Dio, Cattolico Apostolico Romano
gli animali non si toccano perchè sono esserei viventi figli di Dio e come tali vanno protetti e non torturati,aggiungo che l’alimentazione vegana e lo svezzamento vegano sono il percorso fisiologico per eccellenza,l’argomento mi tocca da vicino e chiedo ad Alberto se vuole interessarsi alla cosa io potrei dargli ottimi spunti,visto che sono admin di un gruppo su fecebook.
Se scrivi, pubblico volentieri. Anche se io non sono contrario all’alimentazione da carne, anzi, penso che una dieta vegana troppo rigorosa possa essere rischiosa (mi sono ispirato alla dieta della dr.ssa McBride Campbell, che ricorda molto da vicino la dieta paleolitica).
Ma scrivi pure, che qui si dà spazio volientieri a tutte le campane! alberto.medici@ingannati.it
ok.grazie mille.