poker-allitaliana
Gli occhi del mondo finanziario sono in questi giorni puntati sui colloqui fra la Grecia, ed in particolare il ministro delle finanze, e i rappresentanti della Troika, cioè commissione europea, BCE e FMI. Provo a darne una lettura che vada oltre la facciata a scopo in parte ludico (puro divertimento) ma anche per capire cosa aspettarsi dai prossimi 6-12 mesi.

All’apparenza, i colloqui in corso servono per trovare una mediazione fra le posizioni populiste del governo Tsipras (basta sacrifici) e quelle rigorose di BCE & soci. Il governo Tsipras non può rimangiarsi le promesse elettorali in quattro e quattr’otto, nascondendosi dietro la foglia di fico del classico “non abbiamo i soldi”, anche perchè questa non sarebbe una novità emersa dopo l’insediamento: si sapeva già da prima. Dall’altra parte la BCE non può permettersi di allentare troppo i cordoni della borsa o – peggio – cancellare il debito greco, pena un effetto domino (tutti gli altri stati potrebbero avocare per sè lo stesso trattamento).

Fin qua, la facciata. Dietro la quale esiste la grande, impronunciabile verità che da entrambe le parti è ben conosciuta: il denaro viene creato dal nulla dalla BCE, e questo sistema del debito eterno non può durare – appunto – in eterno. Ma questa certezza sul piano teorico non si traduce in equivalente certezza sul piano pratico: il sistema potrebbe crollare, ad esempio, fra 200 anni, rendendo questa evenienza non particolarmente impattante sulle nostre vite, sulle nostre economie, sulle nostre politiche monetarie. E questo è quello che probabilmente sperano Draghi & C., decisi a prolungare il più possibile il mantenimento di una posizione di privilegio assoluto, un potere al di sopra di quello dei governi più o meno democraticamente eletti, peraltro neanche sottoposto, questo potere, al vaglio dei popoli.

Dall’altro lato del tavolo sta un governo che ha un poker d’assi: la conoscenza dei meccanismi di creazione del denaro che rende particolarmente debole la posizione della controparte, ma che non può essere usato – questo poker d’assi – tanto semplicemente. Primo, perchè metterebbe in discussione tutto l’attuale impianto socioeconomico; e una transizione del genere, se fatta, va fatta bene, studiandone bene i passi successivi. Secondo, perchè come ricorda il fuoriuscito John Perkins, un leader politico si può facilmente comprare, specie se l’alternativa è la morte. Vero che di Grecia e non di stati sudamericani si tratta, ma è anche vero che al giorno d’oggi le forme di ricatto sono le più svariate: dalla morte (la più banale e forse anche la meno efficace) alle catastrofi naturali che verosimilmente si possono causare con i sistemi della geoingegneria.

Mi domando pertanto come si saranno svolti i colloqui a porte chiuse. Avranno giocato le loro carte fino in fondo? Avranno minacciato di spingersi a tanto? Sinceramente, non credo. Credo che siano giocatori molto più acuti e accorti.

La Grecia, da una parte, starà facendo finta di adeguarsi alle direttive, pur “tirando” sul prezzo: 1,5% anzichè 3% di disavanzo primario, per esempio. La Troika, dimostrandosi rigida ma non troppo (spostando in avanti di soli 4 mesi anzichè 6 il periodo di restituzione del prestito). E mentre fingono di accordarsi e di discutere su questi, che sono i temi di facciata, lavorano entrambi, separatamente, sottobanco, al piano B.

Piano B che per la Grecia consiste nella uscita dall’Euro, limitando i danni e prolungando all’infinito il termine per la restituzione dei debiti attuali. Tanto, con una dracma svalutata tornerà ad essere meta turistica prvilegiata dei viaggiatori di mezza Europa, specie quelli del nord. Piano B che per la Troica consiste nello sbrigarsi il più possibile per trasformare la propria massa monetaria (ricchezza di carta) in beni concreti, fintanto che la macchinetta stampa-soldi funziona, fintanto che non gli toglieranno il giocattolo. Quindi, ancora più massa nel mercato (il famoso Quantitative Easing di Draghi) a comprare, a prezzi di realizzo, i beni concreti e le richezze immobiliari greche.

E per noi? Da un lato, bene che esista qualche Pierino come Tsipras che risponde al “maestro“. Ma inflazione galoppante per i prossimi 2-3 anni e condizioni in peggioramento per redditi fissi e pensionati, mentre nel contempo mercati finanziari che ripartono prima e mercato immobiliare a seguire.

Staremo a vedere.