https://www.youtube.com/watch?v=hQkyJD15B74

Nel bellissimo film “Fair Game c’è una scena, forse la principale, dove la moglie (Naomi Watts) chiede al marito (Sean Penn): “E tu? Tu hai messo la famiglia, al primo posto, quando hai scritto quell’articolo?” (l’articolo di denuncia della falsità delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, che erano state la scusa per il massacro in Irak).

Un attimo di riflessione e l’ottimo Sean Penn risponde: “Forse hai ragione tu. Forse non avrei dovuto scriverlo. Forse avrei dovuto girarmi dall’altra parte, di fronte alla verità. Questo è quello che fa un bravo americano?”
valerie
In questa scena di pochi secondi è rappresentato uno dei dilemmi cruciali della vita di ognuno di noi: scegliere ciò che è giusto, o ciò che ci fa comodo? E attenzione: nessuno, dico nessuno, pensi di potersi tirare fuori da questa situazione. Continuamente, ogni giorno, più volte al giorno, possiamo fare scelte di comodo, o scelte di giustizia e verità (come ho scritto nel post Eroi moderni). Non serve essere ex ambasciatori USA che sanno che le armi di distruzione di massa non esistono; anche nel più umile dei lavori, nella più semplice e ripetitiva delle azioni, siamo chiamati a metterci dentro noi stessi, il nostro cuore, il nostro impegno; oppure, a tirare a campare, a sgattaiolare di fronte alle responsabilità, a scegliere la via più facile e più comoda.

Mi è tornato in mente questo episodio pensando all’imminente udienza in processo dei fratelli Marcianò, quelli che da anni denunciano le scie chimiche dal loro sito Tanjer Enemy. E siccome non possiamo chiamrci fuori, invece di dichiarare “Je suis Charlie“, oggi sarebbe proprio il caso di dichiarare: “Je suis Rosario“.

Copio e incollo da una mail ricevuta dall’amico Corrado Penna.

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