Dopo i due articoli pubblicati di recente, quello sulla discussione col dottore alla donazione e quello con l’intervista a Stefan Lanka, concludo qui tirando alcune somme. Ho chiesto ad un paio di amici biologi di esaminare l’intervista suddetta e di fornirmi una valutazione oggettiva sulla scientificità di quanto scritto: non perchè a me non sembrasse sufficientemente scientifica e provata (anche perchè un procedimento penale in Germania si concluse, grazie alla testimoninza dello stesso Lanka, con una assoluzione non avendo potuto provare l’esistenza dell’HIV), ma perchè magari esiste qualche elemento di cui non sono a conoscenza che smentisce quanto affermato dal prof.Lanka.
Bene, una delle due persone interpellate si è presa la briga di leggere ed ha ammesso di non poter determinare, sulla base delle sue conoscenze, se in quelle affermazioni ci fsse qualcosa di non corretto. Chiederà al marito, ha detto, che lavora nel campo dei test antivirali. L’altro amico contattato mi ha promesso che leggerà ma lo stupisce il fatto che, cercando su pubmed, non si trovino articoli dello stesso Lanka. Il che è, ancora una volta, un riferimento ricorsivo: se mi fido solo di chi viene pubblicato nei canali ufficiali, allora è facile far passare per inconsistenti e incompetenti tutti quelli che la pensano diversamente: basta emarginarli e non permettere loro di pubblicare niente. Come successo con Peter Duesberg ed altri: e a me questo rafforza invece nella convinzione che le loro posizioni siano forti ed inattaccabili: se così non fosse, sarebbe più comodo pubblicare i loro lavori e poi smontarli/smentirli: non è forse questo il principio del peer-review?
Io che idea mi sono fatto? Leggendo e rileggendo l’intervista, mi pare di poter tradurre, in parole semplici, che quello che è stato trovato:
- non sia la prova dell’esistenza dell’HIV, ma semmai di antigeni e un enzima, la transcriptasi inversa, che non sono la prova dell’esistenza del virus; perchè non sono specifici;
- che tali supposte prove non siano mai state trovate nel sangue di persone cosiddetta malate di AIDS ma in colture esterne, opportunamente contaminate con sangue, o siero, di persone presunte affette;
- che non sia stata fatta la prova in doppio cieco: cioè verificare se si trovano le stesse tracce anche conducendo la stessa procedura con persone assolutamente sane.
Un po’ come quando la polizia mette la bustina di droga nella macchina del presunto ricercato che vuole incastrare: l’osservatore che influenza la scena che vuole osservare.
A fronte di queste osservazioni, e di molte altre, fra le quali il fatto che le conclusioni di Gallo furono annunciate in una conferenza stampa e non con un articolo peer-reviewed, e che il giorno immediatamente successivo a tale conferenza stampa lo stesso Gallo si affrettò a brevettare il suo test per l’HIV, unitamente a manovre poco deontologicamente corrette come l’aver sottratto colture di Montagner e averle spacciate per proprie (un caso internazionale fra Francia e USA ne venne fuori), e a tante altre osservazioni, credo si possa affermare senza ombra di dubbio che sia stato montato, con l’AIDS, il più grande imbroglio della storia della scienza e della medicina.
Al congresso internazionale sull’Aids, tenutosi nel 2010 a Vienna , parteciparono circa 3500 scienziati dissidenti.
Anche Montagnier ha rilasciato varie dichiarazioni, tra cui le seguenti, che fanno comprendere che, pur avendo accettato il Nobel per la scoperta dell’HIV, ha cambiato in seguito opinione sull’argomento perché ha riscontrato che sempre più persone considerate sieropositive non hanno sviluppato l’AIDS:
“…..alcuni individui si infettano (HIV) ma non sviluppano la malattia (dell’AIDS) e mantengono spontaneamente sotto controllo la replicazione del viru, Questi individui vengono chiamati èlite proprio perché il loro sistema immunitario ha trovato il sistema giusto per bloccare il virus. La nostra speranza sta nello studio di questi individui ( Nova “Il Sole24ore pag. 9 ” 11-12-2008)
“…..test genetici possono rilevare fattori ossidativi………..lo stress ossidativo può creare una mutazione del DNA ed è sovente correlato anche allo stress psicologico…………Mens sana in corpore sano ……bisogna convincere medici e politici…..) (Trasmissione televisiva “Che tempo che fa” Rai 3 – 1 febbraio 2009)
Da un’intervista a L. Montagnier divulgata su internet dal titolo: “Nobel Laureate Montagnier, HIV Can be cleared naturally House of numbers “:
“Montagnier : Possiamo essere esposti all’Hiv molte volte senza essere infettati; il nostro sistema immunitario può far fronte al virus entro poche settimane se si ha un buon sistema immunitario!
Domanda: Se si ha un buon sistema immunitario non c’è pericolo di ammalarsi?
Risposta di Montagnier: Sì!
Domanda: Anche gli africani se hanno un buon sistema immunitario possono evitare il contagio?
Risposta di Montagnier: Sì lo penso. E’ una conoscenza importante che è completamente trascurata. La gente pensa sempre a droghe o vaccini!
Domanda: Succede per denaro?
Risposta di Montagnier: Sì è per profitto
Montagnier da qualche anno diserta i congressi ufficiali sull’Aids.
Non è SUFFICIENTE, che Montagnier diserti i “congressi” ufficiali sull’Aids (che sono “congressi” così come quello del 2013 è stato un “conclave”).
Perché, chi ha propalato PUBBLICAMENTE la falsità: deve, per rispetto della verità da lui conculcata e violentata, operare un’altrettanto PUBBLICA riparazione al male fatto.
Quanti sono i MILIONI di persone uccise dal topicida AZT a causa del “test” sull’Aids brevettato da Montagnier?
Quante sono le CENTINAIA di MILIONI di persone convinte che l’Aids sia una “malattia” provocata dal virus HIV?
Non so se Montagnier si professi cristiano.
Ma, se così fosse: varrebbero ANCORA DI PIU’, per lui, le Parole di Gesù circa il Suo “vomitare” i Tiepidi.
Ai quali Egli stesso preferisce i Freddi: che almeno hanno il coraggio di perseguire sistematicamente e convintamente il male.
Maranathà.
Vieni Spirito Santo. Lo Spirito Santo viene.
Vieni Signore Gesù. Il Signore Gesù viene.