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Stavo guardando un altro documentario sul cibo, “Fed up” (rimpinzati?), ancora una volta sui danni da organismi geneticamente modificati, e non riuscivo a togliermi dalla mente questo pensiero: è solo l’arroganza, la presunzione, la mancanza di umiltà di una certa “scienza”, la causa principale di tanti danni. E tale arroganza, in diversi ambiti, ha sempre le stesse caratteristiche: vedo un particolare, penso che tutto dipenda da quel particolare, agisco su quel particolare, e in tal modo scateno una serie infinita (e sconosciuta) di effetti collaterali indesiderati e dannosi.

Gli ambiti sono i più disparati ma il meccanismo è sempre lo stesso:

  1. In ambito OGM. L’assunzione (sbagliata) è che esista un rapporto uno a uno, biunivoco, fra il gene (che poi andrò ad impiantare in un altro organismo) ed una certa caratteristica, ad esempio la resistenza al glifosato (Roundup, Monsanto). Tale impostazione, ampiamente errata, porta a conseguenze indesiderate, dannose ma soprattutto indefinibili (e che magari non si riescono neanche a collegare con la causa, perchè avvengono a distanza di anni); Si veda: (1), (2), (3), (4) ad esempio;
  2. Ricerca sul cancro (e medica in generale). Perso di vista il quadro generale, si pensa che il sintomo sia il problema, e ci si concentra sul sintomo, senza capire le implicazioni allargate: siamo un tutt’uno di anima mente e corpo; anzi, tutti quanti insieme siamo un tutt’uno, figurarsi il singolo organo o il singolo tessuto! Si veda: (5), (6), (7), (8) ad esempio;
  3. Energia. Come non evidenziare i danni all’ambiente che uno sfruttamento egoistico, miope, avido sta creando? Come non ricordare i danni che alcune pratiche come il fracking, sia a scopo di ricerca che a scopo di immmagazzinamento hanno creato? Anche qui: la concentrazione sul particolare e l’abbandono della visione di insieme hanno portato fuori strada; Si veda: (9), (10), (11), (12) ad esempio;
  4. Economia. Senza aver capito il funzionamento del sistema sociale, della moneta, e concentrandosi solo su alcuni particolari come l’occupazione, i nostri politici individuano unicamente nella crescita del PIL la soluzione dei problemi, convinti che questa sia la panacea di tutti i mali. Ancora una volta, perso di vista l’insieme, il quadro generale, il bene comune e collettivo va a farsi friggere (13).

Cosa manca in tale tipo di scienza? Qual è la caratteristica comune di questo approccio, pur nei diversi ambiti?

La totale mancanza di stupore, ammirazione, riconoscenza e, in ultima analisi, umiltà, nei confronti della Natura; in una parola: un atteggiamento di arroganza che impedisce di riconoscere un Disegno Intelligente e porta, invece, alla pretesa infantile e capricciosa di essere in grado di fare meglio. Mentre quando si osserva attentamente il funzionamento della Natura, e si impara, come il fisico americano Dan Nocera con la sua foglia artificiale, si hanno risultati sorpendenti.

Ma se non si ha un atteggiamento umile, desideroso di imparare, riconoscente nei confronti di questo Creato, si fanno solo danni, alla faccia di tutti gli studi e tutte le lauree che si possono prendere a questo mondo.