denaro

Trattando di signoraggio, di moneta a debito, dei sistemi per risolvere questa economia malata, si rischia di non essere capiti dai propri interlocutori perchè non si è, preventivamente, chiarito il contesto. Noi parliamo di organizzazione sociale, di macroeconomia, di ingegneria sociale. Se questo non è chiaro, il nostro interlocutore, che magari pensa a livello individuale, potrebbe (giustamente) domandarsi:

  • Ma se mi pagano lo stipendio in Lire, Talleri o Ducati piuttosto che in Euro, cosa mi cambia?
  • Ma se pago il mutuo in Lire, Talleri o Ducati piuttosto che in Euro, cosa mi cambia?
  • Ma se faccio la spesa al supermercato in Lire, Talleri o Ducati piuttosto che in Euro, cosa mi cambia?
  • Ma se i soldi che mi presta la banca sono creati dal nulla piuttosto che prelevati da un forziere centrale cosa mi cambia? Forse che non devo restituirli lo stesso?

Ci tengo a ribadirlo: a livello individuale, non cambia pressochè nulla (a parte le naturali ricadute sull’individuo di una società migliore, più equa, ecc.). Quello che noi abbiamo in mente è una migliore organizzazione sociale, più equa, più giusta, che non penalizzi gli uni a favore degli altri.

Se questo non è chiaro, vi può capitare, come è capitato a me, di cercare di coinvolgere qualcuno, magari rappresentante di una consistente comunità di imprese e privati, che magari potrebbe avviare un esperimento pilota, una prima esperienza di rottura,  e sentirsi rispondere:

perchè a te sembra che una organizzazione che opera PROFICUAMENTE con tutte le amministrazioni regionali e nazionali dei partiti degli ultimi 20 anni da berlusconi a letta e con ministri del governo renzi possa essere interessata ad una proposta del genere ? (introdurre una moneta complementare per dimostrare che una moneta esente da debito è possibile, e agevola l’economia, NdR) (*)

Anche con questa forma di egoismo allargato, pur se da individuo a piccola comunità, il discorso non passa, non “buca“.  Per capire il problema, e sposarne le soluzioni, bisogna alzare l’obiettivo, spostare l’orizzonte, mettersi a livello di società, di collettività, parlare di “dottrina sociale“. Altrimenti si perde solo tempo.

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(*) e sì che questa associazione dice di ispirarsi al cristianesimo…