Tuning-the-guitar

(nota: avevo pensato di posticipare questa nota, visti gli eventi tragici di questi giorni – l’assalto di Israele su Gaza e l’abbattimento dell’aereo sull’Ucraina, probabilmente non a caso in contemporanea. Poi però ho pensato che in effetti, proprio a fronte di questi tentativi di sfiduciarci, spaventarci, disperarci, va bene che esca proprio adesso. Non un invito a lasciar perdere, come potrebbe apparire superficialmente, ma un invito a decidere, con coscienza e volontà, a quali fonti abbeverarci e di quali energie fare uso. Per alimentare e, se necessario, cambiare il nostro dialogo interiore)

 

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Ogni chitarrista sa che per accordare la chitarra si può sfruttare il principio della risonanza: premendo una corda sul 5 capotasto (o quarto, per accordare il Si) e pizzicandola, se la corda successiva è accordata vibrerà a sua volta. Greg Braden cita questa proprietà in maniera un po’ più suggestiva: se in una stanza ci sono due chitarre, una appoggiata su un muro, e l’altra appoggiata sul muro opposto della stanza, se io suono una corda della prima chitarra, la stessa corda (e solo quella) dell’altra chitarra (sempre che siano accordate) comincerà a vibrare, senza che nessuno l’abbia toccata.

Oppure, possiamo pensare alla radio: posso sentire una stazione trasmittente molto lontana, nel momento in cui mi sintonizzo sulla giusta frequenza, e non sentire una infinità di stazioni trasmittenti molto più vicine, proprio perchè non sono sintonizzato sulla loro frequenza. Come per la chitarra nella stanza, tutte le corde “sentono” le vibrazioni della corda pizzicata, ma solo una “risponde“: quella che è “ac-cordata” giusta, le altre non reagiscono.

Anche noi possiamo scegliere di entrare in risonanza, sintonizzarci, con qualcosa, e di non sentire qualcos’altro, non lasciarsi influenzare, non farci prendere. E la nostra vita prenderà direzioni completamente opposte, a seconda di cosa sceglieremo di ascoltare, a seconda del canale o dei canali che avremo scelto. Come ho scritto nel libro, lo scopo degli inganni sta tutto qui: trascinarci in una spirale di negatività, paura, preoccupazione e allontanarci dall’amore del Padre.

Su cosa vogliamo sintonizzarci noi? Su cosa vogliamo allineare il nostro cuore? Cosa vogliamo “sentire“? Non si tratta di fare gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia per non sentire: ma anzi, imparare a cogliere quei segnali e quei messaggi che ci fanno bene, ci guariscono, ci mettono in armonia, e spegnere tutto quel rumore, spesso di origine diabolica, che ci vuole mettere in ansia, preoccupazione, angoscia. Che magari è creato ad arte per condizionarci e spaventarci. E che rischia, alla lunga, di riuscirci. E di toglierci il sorriso. E di toglierci la fiducia nell’Onnipotenza Creatrice.