Chi non conosce i meccanismi di creazione del denaro può aver sentito, in questi giorni, lo scambio di battute fra il presidente del consiglio, l’uomo che si è comprato gli elettori col voto di scambio degli 80 euro, e il presidente dell’associazione bancaria italiana, l’ABI, Patuelli, senza capire troppo bene di cosa si parlasse. Interessante notare come, nonostante delle affermazioni ufficiali che hanno lo scopo divulgativo e di messaggio al pubblico, esiste una portata notevolissima sottostante che, opportunamente tradotta (“sottotitolata“) rende chiaro che il sistema attuale è avviato all’implosione, all’autodistruzione, non può reggersi insomma.

Vediamo i messaggi, e i loro livelli di lettura.

1. Renzi alle banche.

Dovete allargare i cordoni della borsa, rilanciare l’economia, sostenere la ripresa

sottotitolo per non capenti: vedete? sono loro i cattivi che non danno i soldi! Il messaggio è algli elettori: una sorta di scaricabarile, per far vedere che lui ha a cuore l’economia, e, se questa non riparte, non è colpa sua, ma delle banche che non concedono prestiti, mutui, ecc.

2. L’ABI in risposta a Renzi.

“Non potete chiederci, contemporaneamente, di ricapitalizzare, aumentare la solidità, e dall’altra di continuare ad emettere prestiti e mutui”.

Assolutamente vero. Patuelli sta dicendo, fra le righe, che è una follia chiedere di ritirare i soldi dal mercato (per la “ristrutturazione del debito”, per la “solidità degli asset”, per “superare gli stress tests”, per “adeguarsi a Basilea 2 e 3”, con tutte le pesantissime conseguenze per l’economia che abbiamo visto negli ultimi anni, imprese che falliscono per mancanza di liquidità, suicidi fra imprenditori, disoccupazione dilagante, stagnazione, ecc.), e contemporaneamente chiedere di immetterne altri (ovviamente sempre a debito, perchè, per chi non lo sapesse, le banche non creano denaro se non immettendone a debito).

In estrema sintesi, se fosse stato completamente onesto e non avesse il timore di far capire il meccanismo, Patuelli potrebbe aver detto:

come potete chiederci allo stesso momento di ritirare denaro dal mercato e di immettere denaro nello stesso mercato? Decidetevi: una delle due!”

Che avrebbe avuto il pregio della chiarezza, ma anche il difetto della chiarezza: perchè a quel punto la foglia di fico dietro cui si nasconde il sistema sarebbe stata definitivamente tolta: le banche creano denaro nel momento in cui lo prestano, o, viceversa, prestano denaro per poterlo creare.

Questo scontro, anche se magari non era chiaro in questi termini, rende evidente come il sistema attuale del denaro sia assolutamente destinato a crollare per ragioni intrinseche. Vi sarebbe piaciuto che il sistema crollasse grazie alla nostra opera di denuncia, di informazione, di battaglia? Perchè ingiusto, perchè crea miseria, perchè concentra le ricchezze e le risorse nelle mani di pochissimi, e provoca disperazione, fame, malattia in larghissime fasce dell’umanità?

Rassegnatevi: crollerà da solo, perchè costruito su basi sbagliate. E tutto sommato, forse, per noi è anche meglio così.

due politici