grillo

Da tempo si è sviluppato in rete un dibattito fra i pro-Grillo e gli anti-Grillo. In sostanza, ad una massa di entusiasti (primo partito alle scorse elezioni politiche, non dimentichiamolo) per questo movimento che scardina l’attuale sistema, si contrappongono alcuni esperti, navigati conoscitori dei giochi che si fanno dietro le quinte, negli esclusivi club internazionali, che sostengono che il comico alla testa del M5S sia una copertura, un ennesimo “gatekeeper” che si mette alla testa dello scontento, e pilota il gregge (alla fine la maggior parte della gente ha bisogno di delegare a qualcuno lo scomodo incarico di fare politica, stusiare, prendere decisioni importanti), e finge di voler cambiare tutto per non cambiare niente.

L’amico Daniele Di Luciano (in particolare con questo articolo) è fra questi, ma non solo, tanto per restare nella cerchia delle persone che conosco direttamente; estendendo un po’, anche Barnard ha criticato pesantemente Grillo & C. per non avere preso posizioni decise in favore della “sua” MMT (che ti raccomando…)

Quindi avremmo due livelli:

1) La facciata: un movimento di rottura, rivoluzionario, che finalmente propone di cambiare questa classe politica, corrotta;

2) La realtà: un finto cambiamento, in particolare pilotato dai soliti noti, per dare l’illusione del cambiamento ma non toccare i temi importanti, anzi IL tema importante, quello della creazione del denaro.

Io sono propenso a pensare che esista un terzo livello: il doppiogioco del doppiogioco. E mi piace pensare che il comico stia sì bluffando, ma non contro il popolo o i suoi elettori ma contro chi crede di poterlo controllare. Per fare questo lui non può e non deve parlare di signoraggio esplicitamente (sì, reddito di cittadinanza, ma se non si intacca il potere del sistema finanziario di creare moneta prestandola può ancora andare bene), e non lo fa; in tal modo permette però la crescita di una forza politica e l’ingresso in parlamento di una moltitudine di rappresentanti che, proprio per le caratteristiche intrinseche del movimento non potranno essere tenute al guinzaglio e non gli si potrà impedire di dire la verità (come d’altra parte stanno già cominciando a fare).

Vaneggiamenti di una mente troppo avvezza a cercare secondi fini, strategie nascoste? Forse. Io però spero che che vada a finire così.