genesi

NOTA DEL 3/4/14: NON SI RIESCONO A METTERE COMMENTI. Che abbiamo toccato qualche argomento delicato? … non credo… sarà una coincidenza.

Spinto a viva forza dall’insistenza di Fabio (duxcunctator), oltre che dalla presenza, in prefazione, del medico padovano Roberto Gava, che stimo moltissimo, avevo cominciato a leggere Genesi Biblica, che si trova fra l’altro gratuitamente scaricabile in rete (qui), ma non ero riuscito ad andare oltre le prime pagine. Mi sembrava astruso, strano, un po’ anche perchè secondo me si perdeva troppo in descrizioni di dettaglio che non mi sembravano utili e, forse perchè, nonostante tutto non riesco a non fare più cose alla volta, e se una cosa ci mette troppo tempo ad andare al dunque mi stufo, avevo lasciato perdere.

Mi è ritornata la curiosità seguendo, un po’ di striscio, il dibattito seguito al post “Fede e Fideismo” e “conchiglia-genesi-biblica-fabio-massimo-le-verita-che-si-vogliono-vedere “, dove veniva citato un fascicoletto, “QUANDO FEDE E RAGIONE POSSONO RACCONTARE LA STESSA STORIA“, di tal Francesco Saverio Martelli. Non una lettura velocissima (60 pagine), ma sicuramente più interessante e scorrevole dell’opera di don Guido. E se già questa tesi è in parte un riassunto, io faccio un ulteriore riassunto (il riassunto del riassunto) perchè magari, a qualche lettore che passa da queste parti, viene la voglia di leggerlo (e magari rispondere a qualche dubbio che mi è venuto).

L’opera è divisa in tre parti.

Nella prima si analizzano le ipotesi evoluzioniste alla luce delle conoscenze del DNA e dei meccanismi di replica, del corredo cromosomico, ecc. Nonostante alcune foto di aborti spontanei rendano la lettura di quelle pagine inizialmente sgradevole, è stato molto interessante scoprire che la genetica e la conoscenza dei meccanismi cellulari rendano l’ipotesi evoluzionista assolutamente insostenibile. Ne avevo trattato in questo post due anni fa, a seguito di una discussione con gli ex compagni di liceo (“Evoluzionismo ed entropia“), e lì la tesi sostenuta era che l’evoluzionismo non era scientificamente ammissibile per la seconda legge della termodinamica. Qui invece la biologia cellulare ci viene incontro a dimostrare come non sia possibile una evoluzione o un “salto” fra due specie con corredi cromosomici diversi (ad esempio fra la scimmia, con 48 cromosomi e l’uomo, con 46) perchè ogni anche minima variazione accidentale in tali corredi produce mostri che, il più delle volte, sono abortiti senza che neanche se ne abbia la percezione; a volte sono abortiti un po’ più avanti e, in quei rarissimi casi in cui si sopravviva il nuovo essere è sterile, quindi non dà seguito ad una nuova specie. Oltretutto interessante come, nonostante la critica all’evoluzionismo, tale tesi non sia una critica a Darwin il quale nella sua affermazione “Natura non facit saltus“, la natura non fa salti, voleva proprio intendere come la natura, da sola, non fa salti, implicando la necessità di un intervento esterno, diremo divino, per permettere la differenziazione delle specie. Sarebbero state le generazioni future a voler strumentalizzare Darwin per estromettere Dio dalla Sua Opera, cioè il Creato. Da leggere.

Nella seconda parte viene ripresa la teoria (chi ci crede la chiama rivelazione) di don Guido Bortoluzzi. E cioè che il peccato originale, quello compiuto da Adamo con Eva, sarebbe stato sì un peccato di disubbidienza, ma di carattere sessuale: Adamo si sarebbe accoppiato con Eva, che era una specie sub umana, una femmina-ponte che avrebbe ospitato lo zigote di Adamo e della prima donna (che a questo punto non è più Eva), perchè Dio voleva che il primo uomo e la prima donna, ancorchè perfetti, avessero un’esperienza di vita, a partire dal concepimento in poi, uguale a quella di tutte le generazioni future. Adamo si sarebbe voluto accoppiare con Eva (la madre dei viventi) per avere una discendenza “sua“, in disobbedienza a Dio. Da qui due specie diverse, e le ibridazioni che ne seguirono che spiegano molto bene le strane malattie che assillano solamente l’uomo e nessun altro animale, a partire dalle doglie del parto a tutta una serie di patologie che il dr. Martelli spiega molto bene, facendone risalire la causa alla presenza di genomi provenienti da diverse specie, in conflitto fra loro. Non soltanto osservazioni scientifiche molto solide, ma anche accenni incrociati ad altre rivelazioni private (prima fra tutte la Valtorta, vero e proprio capolavoro di teologia, arte, bellezza) mi rendono oggettivamente difficile da contraddire questa seconda parte. Mi rimangono solo alcuni dubbi che scrivo alla fine.

Nella terza parte, si parla della possibilità di riscatto, di purificazione grazie all’Uomo-Dio, quel Gesù generato da quella Immacolata Concezione che, alla luce delle spiegazioni fin qui date, risulta essere l’unica Donna preservata da questa sorta di ibridazione iniziale (“senza il peccato originale” ci è stato detto da piccoli, e oggettivamente, non era facile capire come possa un bambino nascere CON un peccato, fin dall’inizio della sua vita, se il peccato è la libera e volontaria scelta di allontanarsi dal piano divino).  Interessante, ma non “sconvolgente” come le altre due: una buona dichiarazione di intenti, ma, per il mio punto di vista, “arricchito” della “biologia delle credenze” di Bruce Lipton, forse si poteva fare un pochino meglio. Cosa dice infatti Bruce Lipton? Che, contrariamente a quanto si pensava, e cioè che fossero i geni a determinare la nostra vita, le nostre caratteristiche, le malattie che avremo o non avremo, ecco, al contrario, è  la nostra mente, sono i nostri pensieri, il modo in cui affrontiamo la vita che possono, prevalendo sulla ereditarietà, cambiare addirittura i geni (in realtà: inibire o attivare l’azione di alcuni geni rispetto ad altri). Con questa conoscenza il quadro sarebbe un po’ più completo, e anche un po’ più bello, considerato che il pensiero dominante oggi è che siamo vittime dei nostri geni e della nostra ereditarietà, e non possiamo farci niente.

Invece Lipton (sembro blasfemo a dirlo ma a pensarci bene è una bellissima conferma) si trova in piena sintonia con la Madonna che rispose, a chi le chiedeva come faceva ad essere così bella, che era così perchè amava molto. La nostra mente, i nostri pensieri d’amore cambiano anche le nostre cellule, le nostre rughe, la nostra fisionomia, oltre al nostro DNA.

Insomma, nel complesso, un bel pamphlet, una lettura assolutamente consigliata che trovate qui-> federagione

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Qualche dubbio mi è rimasto, però. Ad esempio: abituati a pensare ad un Dio onnipotente, che può tutto e sa tutto, ci domandiamo: per quale motivo questo Dio avrebbe avuto bisogno di una femmina ponte, di un essere intermedio per dar vita alla razza umana? Non poteva far tutto da solo, se era davvero onnipotente? E poi, per quale motivo lasciare gli uomini per migliaia di anni nell’ignoranza, per svelare tutto solo adesso, che si conosce il DNA? Gli uomini prioma non dovevano sapere? Ma se è così, significa che non era necessario conoscere, per salvarsi. Allora mi domando anche: serve che si conoscano queste cose? O, di nuovo, come già detto altre volte, meglio pensare: “Ama e fa’ ciò che vuoi?

Insomma, mi aspetto i vostri commenti, sperando e invocando la Grazia che non ci sia contrapposizione fra i commentatori (“io sono nel giusto e tu no“) ma solo contributo proficuo a portare acqua al mulino comune della conoscenza.