Fra le consultazioni che l’ormai ex sindaco di Firenze Matteo Renzi sta conducendo con i vari leader di partito c’è stato anche quello con Beppe Grillo. Apparentemente (guardatelo) si può dire che il leader del M5S abbia esagerato: è stato un po’ arrogante, non lo ha lasciato parlare, non gli ha dato nessuna apertura: insomma, è appena arrivato, diamogli fiducia. In realtà più ci penso e più penso che Beppe abbia fatto non bene, ma benissimo a comportarsi come ha fatto.

Perchè siamo stufi di politici che si presentano benissimo, sanno parlare benissimo, sanno fare mirabolanti promesse, e in tal modo spostano un pochino più in là il paletto, ci inducono ad avere fiducia ancora per un po’, ci vogliono far dimenticare il passato e guardare avanti (come ho scritto qui). Tanto, lo si sa, il gioco è sempre quello: prenderne uno “vergine“, fargli fare qualche porcata, e poi rottamarlo: guardate avanti, gente! Adesso arriva il nuovo!

Solo per citare gli ultimi due: Monti il tecnico, Monti il professore, Monti il riservato e discreto, che con la sua “agenda Monti” doveva ridare fiducia ai mercati, e per fare questo difese solo gli interessi delle grandi banche (e del ricchissimo 0,1% della popolazione, causando, come lui stesso ammise qui, un ulteriore peggioramento della crisi); che quando alla Fornero venne da piangere al pensiero della prospettiva dei tagli allo stato sociale, si girò con l’aria più stupefatta del mondo che sembrava che dicesse: “ma a te che te frega? Non sono mica soldi tuoi!“; e dopo venne Letta, altro signorino ben educato, “speso” per una unica causa: il regalo definitivo alle banche dei 7 miliardi, della Banca d’Italia; operazione unica, ma sufficientemente importante per renderlo istantaneamente obsoleto e rottamato.

So che qualcuno mi potrà dire: ma diamo tempo al tempo! Diamogli un po’ di fiducia, a ‘sto ragazzetto! E no. Uno che si è smentito così spudoratamente, che fino a ieri ha dichiarato che solo le urne avrebbero potuto decretare il suo ingresso al governo, che mai e poi mai avrebbe fatto lo sgambetto al suo collega Letta; e che, da segretario di partito, non ha mosso un dito per impedire il regalo alle banche (e non ditemi che non avrebbe potuto!) non merita nessuna fiducia. Bene ha fatto Grillo a non lasciarlo parlare. A parlare bene, a promettere meglio e a concentrare l’attenzione sul futuro son bravi tutti. Ma di questi politici non sappiamo più che farcene.