tv buio

… è cosa buona e giusta. Non pensavo che avrei sentito il bisogno di scrivere un post come questo, ma sono successe 2 o 3 cose contemporaneamente (nel giro di una settimana) e tale sincronicità mi ha convinto dell’importanza di puntualizzare qualche cosa. Riepilogo in ordine.

Primo elemento: l’amico Ettore Guarnaccia, sul suo sito, pubblica un bell’articolo sulla superiorità dell’informazione indipendente rispetto a quella “ufficiale” o “mainstream”. Molto bello condivisibile al 100%; vi invito a leggerlo, lo riporto sotto per punti essenziali.

 

Nobel prize to Mike Adams?

Secondo elemento: a seguito della pubblicazione del post su Mike Adams, in particolare su stampalibera, ricevo qualche commento un po’ “piccatoperchè non avrei tradotto i video, che sono, ovviamente in inglese. A parte che dopo essermeli ascoltati e riascoltati tutti più volte ho fatto una sintesi che è il contenuto del post; a parte che sono anni che (io e con me molti altri) scrivo, e pubblico, e traduco, e sottotitolo (interi documentari come quello degli architetti ed ingegneri per la verità sull’11/9, o intere serie come quelle sugli omicidi Kennedy, o film interi come Who Killed John O’Neil) tutto in forma assolutamente gratuita con attività di puro volontariato; beh, mi ha dato molto fastidio che qualcuno, ignorante della lingua inglese, si sia lamentato per non aver avuto il servizio completo di sottotitolatura. Essere pagato, non l’ho mai chiesto. Essere ringraziato, neanche. Ma che ci sia chi si lamenta, addirittura, veramente mi è sembrato troppo.

Terzo elemento. L’amico Lino Bottaro su stampalibera racconta di vicissitudini interne e si scopre che, a fronte di milioni di visitatori, centinaia di migliaia di commenti e migliaia di post, l’oggetto del contendere era una somma forse di poco superiore ai mille euro (! dicansi 1.000!).

A questo punto mi sorge un dubbio, che forse assomiglia di più ad una certezza. Tante volte abbiamo detto che il rischio di internet, e di noi che ne siamo in qualche modo protagonisti (o quantomeno attori, in quanto autori) è proprio quello di diventare funzionale al sistema che facciamo credere di smascherare e combattere: perchè chi legge crede di aver fatto chissà cosa, la “rivoluzione alla tastiera“, e poi tutto finisce lì. Soddisfatto il bisogno di cambiamento, passiamo al bisogno successivo.

Eh già, perchè se le persone che ci seguono, che ci commentano, che approvano, che imparano, alla fine non fanno nulla di concreto, e non sono neanche disposte a mettere mano al portafoglio per sostenere quello in cui credono, i casi sono due: o valgono molto poco le cose in cui credono o valgono molto poco le persone. E, in entrambi i casi, noi cosa ci stiamo a fare qui?

Invece, come ben dice Ettore Guarnaccia, quello che facciamo è di estrema importanza: andate a leggere l’articolo completo qui, riporto qui sotto i punti principali del suo ragionamento. Nel marketing si dice che il prezzo è una delle “4P” della strategia (Product, Price, Place, Promotion): e a volte, dare qualcosa gratis, è la peggiore strategia di marketing che si possa fare: si associa l’idea di nullità di valore al prodotto che si sta offrendo. Spero che Lino legga questo e ne tragga spunto.

Dieci validi motivi per non fidarsi mai dei media mainstream

(e, aggiungo io, per preferire l’informazione alternativa)

1. I media mainstream hanno come unico obiettivo il profitto

2. Gli inserzionisti pubblicitari dettano i contenuti

3. I magnati multimiliardari e i monopoli mediatici minacciano il vero giornalismo

4. I grandi organi di stampa sono ammanicati con il governo

5. Le questioni importanti vengono offuscate dalle banalità

6. I media mainstream non fanno domande

7. I giornalisti dei media mainstream odiano letteralmente i veri giornalisti

8. Le brutte notizie vendono, le buone notizie vengono censurate e il gossip trionfa sulle questioni importanti

9. Chi controlla il linguaggio, controlla la popolazione

10. La libertà di stampa non esiste più