Grazie all’amico Davide Drigo, Giovedì 28 Novembre sarò al London Pub, alle 21.00, per un panino e una birra. Ah, nel frattempo racconterò anche qualcosa in merito al denaro emesso a debito…. 🙂
per chi si vuole scaricare la presentazione powerpoint: cliccare qui.
Buongiorno Alberto…
Dal momento che ieri con i suoi video sono riuscito a far capire a mia mamma cos’è il DEBITO PUBBLICO e con grande successo…volevo permettermi di mandarle questo articolo con relativo video… Saluti Renzo Bozzolan
Nino Galloni: “La deindustrializzazione italiana voluta da Francia e Germania”
I contrasti con Ciampi e Andreatta. La prevista esplosione del debito pubblico. La riduzione degli investimenti. La svendita degli anni ’90. Maastricht e la moneta unica. Lo spiraglio di Draghi e la sovranità da riconquistare. L’opinione dell’economista allievo di Federico Caffè
di: Pier Paolo Flammini9 ottobre 2012 @12:49
se questa intervista ti interessa, approfondisci qui:
L’euro, Nino Galloni e “le telefonate di Ciampi a Berlinguer e di Kohl ad Andreotti” (Riviera Oggi); Nino Galloni vi spiega tutto: la nascita dell’euro, la crisi, la nuova “resistenza” italiana. E tre soluzioni (Riviera Oggi, video); Galloni: come siamo arrivati a questo punto e come se ne può uscire (Economia Democratica);Il funzionario oscuro che faceva paura a Kohl e si oppose alla svendita italiana (video Byoblu.com)
Verità che non vengono dette. L’Italia è confinata tra i Piigs(maiali) d’Europa e il pessimismo dilagante, assieme alla corruzione e alla recessione economica, sembrano non lasciare spazio ad inversioni di tendenza.
Nino Galloni, economista, allievo del grande Federico Caffè, funzionario al Ministero del Bilancio, del Tesoro e delle Partecipazioni Statali negli anni ’80, ha vissuto gli ultimi tre decenni in modo spesso ostile rispetto ad alcune scelte che hanno indirizzato l’economia e la società italiana. La sua ricostruzione delle vicende di allora e di oggi e le soluzioni previste crediamo servano da riflessione e da base critica ai tanti politici ed editorialisti che, spesso, ignorano di quel che parlano e scrivono.
A partire dagli anni Novanta, il debito pubblico è diventato il paradigma sul quale basare la solidità di uno Stato, almeno in Europa. La vulgata popolare ritiene che il debito pubblico negli anni ’80 sia dovuto agli sprechi. Lei – e molti altri – sostengono che il raddoppio del debito pubblico negli anni ’80 sia dovuto invece al divorzio tra Banca d’Italia e Ministero del Tesoro.
“È vero che la giustificazione di questa scelta dell’allora Ministro del Tesoro Andreatta e del Presidente della Banca d’Italia Ciampi risiedeva nel tentativo di ridurre gli sprechi della classe politica di allora. All’epoca ero un giovane funzionario del Ministero del Bilancio e dissi naturalmente che quella scelta avrebbe portato all’esplosione del debito pubblico e alla crescita della disoccupazione giovanile anche oltre il 50%. Si perse la possibilità di emettere titoli di Stato a tassi prestabiliti, perché da quel momento i tassi li ha determinati il mercato, il che equivale a dire un ristretto gruppo di banche in via di privatizzazione che si ponevano in una condizione di ricatto verso il pubblico. Come ho dimostrato nei miei libri, passammo da tassi di interessi reali negativi (ovvero quelli nominali erano inferiori al tasso di inflazione) a tassi reali, tra il 1982 e il 1983, del 6-7%. Questo comportò delle conseguenze disastrose sul debito pubblico: non avvenne alcuna riduzione della spesa pubblica, ma ovviamente un peggioramento. Non potendo tagliare stipendi e spesa corrente, il pagamento degli interessi avvenne riducendo gli investimenti in ricerca, infrastrutture. Ecco che l’Italia iniziò ad accumulare ritardo rispetto agli altri paesi”.
Ha senso rapportare un dato flusso come il Prodotto Interno Lordo con un dato “stock” come il Debito Pubblico? Eppure tutte le politiche economiche e fiscali degli ultimi 20 anni si basano su questo “chimerico” rapporto.
“Il debito è uno stock, il Pil un flusso: alla prima lezione di economia si impara a non confondere queste due grandezze. A noi interessa, piuttosto, un altro dato flusso, la spesa per interessi sul debito. In Giappone c’è un grandissimo debito pubblico eppure gli interessi sono all’1%; in Italia invece si pagano alti interessi, nonostante abbiamo l’avanzo primario (differenza tra entrate e uscite dello Stato al netto degli interessi passivi, ndr) più grande di tutto l’Occidente. Gli stolti si rallegrano di questo dato, perché credono sia un bene che lo Stato incassi più di quanto spenda: questo invece è l’esatto motivo per cui l’Italia è in recessione più che negli altri paesi, perché i cittadini e le imprese pagano più di quel che ricevono, e si impoveriscono”.
Il divorzio Banca d’Italia/Tesoro seguì di un paio d’anni la costituzione del Serpente Monetario Europeo. Da una parte si impedì allo Stato di finanziare a costo zero la propria spesa pubblica, dall’altra gli si impose di difendere un cambio di valuta fisso o quasi. Ci sono relazioni tra questi due eventi, poi culminati in Maastricht e nell’euro?
“Sicuramente entrambe le misure sono collegate, e rientrano in un contesto storico occidentale in cui si voleva rendere responsabili gli Stati rispetto alla propria bilancia dei pagamenti. Fino agli anni Settanta, ad un aumento della spesa pubblica si verificava un incremento della forza lavoro ma poi, a causa del cambiamento delle attitudini di consumo, ad un aumento della spesa pubblica corrispose un aumento delle importazioni di beni esteri (anche perché non vi era più il sistema regolatorio di Bretton Woods). Si creavano così disavanzi commerciali con la conseguenza di un aumento dei tassi di interesse, per attrarre capitali che bilanciassero il disavanzo. Le due scelte (divorzio e Sme) furono il preludio al Trattato di Maastricht, all’euro e alla perdita di sovranità”.
Lei afferma che questa crisi non è ciclica, ma sistemica: si tratterebbe della fine del sistema nato negli anni ’80, ovvero della globalizzazione incentrata sulle esportazioni, perché non sostenibile nel lungo periodo. Secondo lei si dovrebbe andare verso un sistema di tipo protezionistico?
“Non credo nel protezionismo, ma bisogna raggiungere un sistema in cui si cerca di sviluppare la domanda interna con un import/export più moderato. La bilancia commerciale deve tornare ad essere più equilibrata perché non è matematicamente possibile che tutti gli Stati del mondo siano in surplus commerciale. Questo è stato uno degli effetti perversi di questa globalizzazione in cui vincono i più furbi, ovvero chi pratica prezzi più bassi soprattutto nel settore del lavoro. Sarà molto interessante sapere quale sarà la decisione di politica economica del Partito Comunista Cinese, che potrebbe proprio riconvertire l’economia cinese verso l’interno anziché l’estero”.
La de-industrializzazione italiana e la crisi attuale si spiegano soltanto con le questioni monetarie e le politiche economiche pubbliche, o vi è anche – come sostengono i neoliberisti – un ritardo nell’innovazione dell’imprenditoria italiana?
“Non è che gli imprenditori italiani all’improvviso abbiano smesso di saper fare il proprio mestiere. Ci sono delle cause che hanno provocato il ritardo di una parte dell’imprenditoria italiana, e non viceversa come qualcuno sostiene. Nell’ordine: 1) l’accordo per l’unificazione monetaria voluto da Francia e Germania al tempo di Maastricht mirava alla de-industrializzazione dell’Italia; 2) la svendita del patrimonio pubblico e delle partecipazioni statali avvenuta negli anni ’90 ha provocato un indebolimento della struttura economica nazionale, a beneficio del lucro di qualcuno; 3) un sistema bancario che non funziona più come in precedenza e non sostiene le imprese, e per questo occorre ripristinare la Glass-Stegall per evitare che banche siano attratte dalla speculazione finanziaria anziché dall’economia reale; 4) la perdita della sovranità monetaria ha colpito la capacità dello Stato di creare infrastrutture senza dipendere esclusivamente dai privati; 5) e quindi lo Stato ha cessato di essere un elemento “amico” delle imprese, il che sarebbe la sua funzione basilare nel sistema economico”.
Possiamo dire alle famiglie che i tagli alla scuola, alla sanità, le tasse, l’Imu, insomma tutta “l’austerità” deriva non da scelte obbligate, ma da scelte consapevoli delle élite franco-tedesche in particolare, ma anche italiane?
“Credo sia una approssimazione rischiosa. I tagli e le tasse sono una scelta deliberata del governo attuale il quale crede erroneamente che vi possa essere una ripresa dell’economia con tagli alla spesa pubblica e quindi incidendo sui redditi delle famiglie. Ovviamente queste scelte conducono ad una recessione”.
Lei sostiene che occorre uscire dall’euro il prima possibile? O si rischia anche di innescare politiche nazionalistiche? Molti temono che l’uscita dall’euro significhi una austerità ancor maggiore, ma senza solidarietà extra-nazionale.
“L’euro può anche essere trasformato in una vera moneta sovrana. Se ad esempio si ritiene che gli Stati debbano essere in pareggio di bilancio, la Banca Centrale Europea potrebbe spendere tranquillamente a deficit per coprire le spese necessarie agli investimenti pubblici produttivi. Naturalmente dovrebbe essere una moneta sovrana, non ancorata al debito pubblico in questo caso europeo, perché altrimenti si riprodurrebbero gli stessi problemi che abbiamo attualmente a livello nazionale”.
La Banca Centrale Europea ha per obiettivo il contenimento l’inflazione. Ma è possibile che rifinanziando la spesa pubblica, si crei iper-inflazione? O è un falso mito?
“Occorre dire che la Bce aveva un solo obiettivo, ovvero la lotta all’inflazione. Draghi ha dimostrato che si possono fare politiche diverse, anche se per ora solo a favore delle banche. C’è stata l’apertura alla possibilità che la Bce acquisti titoli di Stato, e quindi questa mossa andrà sfruttata politicamente affinché si possa passare a degli investimenti pubblici che aiutino le imprese. Queste operazioni della Bce possono causare iperinflazione se vengono attuate a favore della finanza speculativa, come con i derivati, che rischiano di creare masse monetarie enormi senza ricadute sulla produzione reale. Se invece sono impiegate per la spesa pubblica e gli investimenti non vi è alcun rischio perché l’immissione di denaro sarebbe immediatamente mitigata da un aumento della domanda e della produzione”.
Lei era un funzionario statale al tempo della Prima Repubblica. Quello che afferma, però, sembra eretico se confrontato con la discussione sulla stampa nazionale e nella politica dove vige il pensiero unico neoliberista. Come è stato possibile tutto ciò?
“Le mie posizioni erano molto note già negli anni ’80, avevo un piccolo ruolo nella Democrazia Cristiana ma anche altri partiti mi vedevano come un punto di riferimento per le mie visioni economiche alternative. Ricordo bene come Mario Schimberni, socialista, mi chiese un approfondimento riguardante le mie tesi monetarie, valutandole come alternative a quelle di Ciampi e Andreatta, ma poi il mio lavoro fu fatto marcire in un cassetto nonostante seppi poi che piacquero all’allora vicepresidente di Bankitalia, Antonio Fazio. Ma lo seppi solo nel 1990, quando Fazio si congratulò con me per la mia nomina di direttore al Ministero del Lavoro”.
Il suo intervento al Summit Mmt di Rimini, lo scorso febbraio, fu molto apprezzato. Ritiene che le ricette degli economisti americani della Mmt possano aiutare l’Italia e il Sud Europa?
“Le loro proposte conducono a soluzioni molto utili e praticabili. Occorre stare attenti a non ripetere gli errori del keynesismo classico, quando si rischiò di dare incentivo alle importazioni; inoltre bisognerebbe approfondire le tematiche relative ai rapporti di lavoro. C’è poi un rischio, sottolineato da Lidia Undiemi, ovvero il pericolo che tutto venga ricondotto alla monetarizzazione degli squilibri finanziari come unica causa del malessere dell’economia e della società, senza poi incidere sulle cause strutturali di queste derive”.
https://www.youtube.com/watch?v=t_ssGy0LXo0#t=169
Grazie! Allora servono, ogni tanto, i miei video! 😉
Il discorso del sig Renzo è un discorso politico “comm’il faut” (come si deve), educato, ben comportato, semi incomprensibile per i non addetti, e che tratta con rispetto, come sincere le affermazioni degli esponenti della classe politica, dei Draghi, dei Ciampi degli Andreatta e si sofferma a prendere in considerazione le allegazioni di questa genía di delinquenti o perlomeno incompetenti irresponsabili che racconta balle con fini maniere magniloquenti solo per ingannare i villici e che di fatto sta distruggendo e depredando il nostro Paese, spingendo la nostra Nazione verso un abisso senza fondo e senza possibilità alcuna di riopresa.
Lei è sicuramente un uomo preparato sig. Renzo ma, allora perchè non tuona? perchè non grida?
Dal mio punto di vista, sig. Renzo Una classe politica ed amministrativa che non mette come assoluta priorità il benessere sociale delle famiglie e delle imprese italiane non ha alcuna ragione di esistere e non può più essere tollerata. Un sistema bancario che non presta alcun servizio utile alle famiglie ed alle imprese italiane, ma che al contrario, con scritture contabili false da un lato frena e affossa le iniziative produttive di economia vera, con le sue emissioni-trucco di mezzi di pagamento (moneta)a costo zero, le sue restrizioni di credito, e d’altro lato ti impone tassazioni impagabili o meglio pagabili solo con il sequestro della tua casa: ovvero sono solo attori criminali che agiscono pro domo sua, ai danni degli italiani, non ha ragione di esistere e non solo non ha ragione di esistere, neppure merita discorsi politici bonarii pacati, ma dev’essere messo di fronte alle proprie responsabilità, così pure la magistratura italiana che a quanto pare sta al servizio delle banche. Un sistema strutturalmente falso utile appena a spogliare la Nazione e a convogliare nelle tasche dei soliti i frutti del lavoro e dell’intelligenza nazionale.
Gentilissimi interlocutori,
desidero portare a conoscenza di tutti alcune frasi tratte dalla prefazione di un libro, il nome del cui autore vi dirò per ultimmo. Quest’uomo, passato nel dimenticatoio della storia dev’essere ricollocato al suo giusto posto: una delle menti più eminenti del secolo passato al servizio della verità;
Ecco le sue parole estratte dalla prefazione del suo libro:
“Oggi si vive così passivamente sotto gli effetti di questa artiglieria psicologica (l’informazione falsa attraverso i midia, la propaganda), che solo qualcuno riesce a tenersi lontano quel tanto che gli consenta di capire tutta la mostruosità dello spettacolo. Tre settimane di lavoro di stampa, (oggi diremmo di televisione), e tutto il mondo ha ricevuto il verbo. Quelle idee non sono confutabili finchè si dispone di denaro per poterle ripetere ininterrottamente. Diventano confutabili non appena una forza economica maggiore sostiene principii contrari, sbattendoli a ritmo ancor più frequente davanti agli occhi e nelle orecchie di tutti.
Il potere del denaro trionfa e trascina ogni liberoi spirito al suo servizio.
Non esiste satira più feroce della cosiddetta “libertà di pensiero”.
Parole pronunciate da Hjalmar Schacht, ministro del tesoro nella Germania fino al 1937, nella prefazione del suo libro “Magia del denaro”. Questo Schacht, semi sconosciuto, aveva risollevato l’economia della Germania, letteralmemnte annientata dai banchieri della Repubblica di Weimar (decennio dopo la sconfitta dell’Impero Austro Ungarico); ed aveva fatto della nazione più disastrata del mondo occidentale, la nazione economicamente più prospera del mondo.
Prendano esempio gli “uomini politici” da farsa dell’Italia odierna incamminata verso un baratro di porcate, imbecillità e di miseria.
Bello! Soprattutto la sorpresa finale (non per tutti…)
Qualcuno parla, forse in buona fede, delle virtù della MMT, della moderna teoria monetaria.
L’autore Warren Mosler (ex pescecane di Wall Street), ha pubblicato un manualetto tradotto in italiano “In alto il deficit”.
Il manualetto, non da giudizi etici circa la verità sul sistema monetario americano. Si limita a spiegare in che cosa consiste questa truffa nella truffa.
Con la MMT ci si propone di inquadrare il sistema monetario a mezzo di sole scritture contabili virtuali (nelle mani dei soliti).
Ti raccontano che lo stato non avrebbe un debito, ma solo una scrittura contabile nella sezione del passivo, dei debiti, che costituisce un credito tra le attività nell’altra parte della doppia partita della situazione patrimoniale.
Sarebbe invece un credito del settore privato (delle banche che fanno parte della Federal reserve).
Il governo dovrebbe rastrellare fondi mediante le tasse e le riduzioni di spese per la Previdenza sociale e sanità per poterli spendere. Sarebbe una “frode innocente”.
Col debito pubblico in continua ascesa lasceremo ai nostri figli un fardello insostenibile. Infatti il debito pubblico distrugge tutti i risparmi, la previdenza sociale e la sanità.
Il deficit crea la paralisi delle imprese e la caduta del prodotto interno e crea la disoccupazione.
Hanno bisogno del deficit dello stato e dei risparmi degli americani per investire nelle loro speculazioni finanziarie.
peggio ancora. Il signoraggio secondario, quello derivante dall’erogazione di prestiti da parte delle banche private (creazione di crediti dal nulla) non è minimamente considerato dalla MMT. Che sia un mezzo per “salvare” la banche tout-court?
https://www.ingannati.it/2012/08/26/mmt-modern-money-theory-barnard-luci-ed-ombre/
le banche non creano denaro dal nulla
per ogni credito c’è un corrispettivo debito
se io depoito 100 la banca può prestare, credo, 98
se la riserva frazionaria fosse, poniamo, del 10% vorrebbe dire che la banca, avendo 100, può prestare 90
NON come spesso vien detto, che avendo 100 la banca può prestare 1000
Interessante posizione. Se vieni al London pub ne possiamo parlare davanti ad una birra e ad un club sandwich.
Lei ha ragione, Lorenzo, se parla delle banche commerciali ordinarie.
Ha torto, se parla del sistema bancario nel suo complesso.
E, soprattutto, ha torto se parla di quelle banche (che sono solo alcune e ben determinate GRANDI banche) che possono accedere (attraverso alcuni e ben determinati trader) alle cosiddette “piattaforme di trading” sulle quali si attuano i cosiddetti “programmi ad alto rendimento”.
Che non sono nient’altro che una vera e propria “creazione di moneta”, non dal nulla ma da una quantità iniziale.
Che viene poi stratosfericamente moltiplicata.
Stiamo parlando di quel tipo di cose per le quali vale l’espressione dell’androide di Blade Runner (“ho visto cose che voi mortali non immaginate..”) e che fino ad oggi Dio ha permesso/voluto che fossero tenute velate.
Ma che oggi, assieme a tante altre verità, Egli ha decretato che vengano svelate e portate alla luce.
Perché Dio è Spirito, Amore e Verità.
E va adorato in Spirito, Amore e Verità.
Madonna santa…..
prime due righe:
sì, e il sistema nel suo complesso che pone in circolazione, con la riserva al 2%, 50 volte il valore del deposito iniziale
MA al tempo stesso vi sono in circolazione altrettanti debiti
e il problema sorge se tutti assieme i creditori si presentano all’incasso
un po’ come se tutti i clienti che han fatto l’abbonamento a 11 caffè al prezzo di 10 si presentassero al bar nello stesso momento
ma sicuramente tu volevi dire altro
e lo dici con il tono sussurrato e oracolare tipico dei complottisti e delle sacrestie
“io so una cosa ma posso dirtene solo alcuni accenni”
(poi sei tu che ci devi lavorare sopra, e se non arrivi alle mie conclusioni non hai capito niente, e siccome la verità viene dall’alto tu non te ne sei dimostrato degno)
– le determinate banche
– i determinati trader
– le cosidette piattaaforme e i cosidetti programmi
– che poi non sono altro…. (ovvio!)
– e per fortuna che l’onipotente ha voluto oggi rivelare queste cose
ecc. ecc.
Quante volte figliolo?
Spirito di bassa lega per non affermare nulla di concreto. Se ha qualcosa di interessante da dire, è il benvenuto su questo sito. Se deve manifestare la sua insofferenza senza apportare alcunchè di utile, la preghiamo di non consumare elettroni riciclati da queste parti. Grazie per la sua comprensione.
Sig. Lorenzo, scusi, lei non è bene informato.
Le banche praticano scritture contabili false.
Quando dicono di farti un prestito (caricato di interessi) essi in realtà ti danno solo una (giuridicanmente), promessa di pagamento (assegni, scritture virtuali, ecc). Questo fatto, di per sè è una illegalità. Infatti l’interesse è il compenso che spetta a chi ti anticipa un capitale monetario, e non a chi ti fa una promessa.
Quando la banca dice di farti un prestito, ti da un pezzo di carta con una promessa che viene usata a tutti gli effetti come denaro.
Perciò nella propria contabilità falsa la banca iscrive vel proprio attivo patrimoniale: Crediti verso clienti, diciamo 100.
Allo stesso tempo, col sistema della doppia partita iscrive nel proprio passivo patrimoniale: uscita di cassa: 100.
Anche questo è falso. La banca non ha sofferto alcuna riduzione patrimoniale di cassa, nè una perdita d’esercizio (dipendendo da come vogliamo osservarla).
La banca scrive nel passivo 100 in modo da controbilanciare un credito di 100. Ed iscrive nell’attivo: Ratei attrivi: (diciamo) 5: l’interesse, ovvero un altro credito che sarà riscosso in futuro.
In questo modo la banca dimostra un utile netto di 5. Invece il suo utile reale è di 105. In questo modo non paga neppure le tasse sul suo utile d’esercizio reale.
Ma se tu non vai tutti i mesi a pagare le rate (per loro il riflusso), di un prestito che non ti hanno fatto, ma solo promesso, ti sequestrano l’auto, o la casa, (che poi venderanno tra amici, al prezzso che conviene a loro), con l’autorità di una magistratura connivente, complice.
E la tua casa, gentile interlocutore, è una casa reale. Non è la “promessa” di una casa
Vediamo se si trattava di un troll o no dalla risposta che seguirà. E io spero, come sempre, di sbagliarmi.
La truffa, sig. Lorenzo è complicata, come un gioco di illusionista. E non è neppure facile da spiegare. Dimenticavo di dirle che la “circolazione monetaria” è formata al 92% di titolidi credito (promesse)> assegni bancari e circolari, giroconti, depositi virtuali, carte di credito e debito, fideiussioni, etcetera.
Lei mi dirà si, ma quelli mi danno potere d’acquisto. Non é vero, sig. Lorenzo. Il potere di acquisto siamo noi, i cittadini che lo concediamo, accettando in pagamento i suoi assegni. Pi noi depositiamo i suai assegni sul nostro rispettico conto corrente. Lei dunque potrebbe pensare: Si ma poi la mia banca paga la tua. Anche questo è falso, sig. Lorenzo. Infatto le banche tra di loro, nel reciproco interesse si annullano reciprocamente gli assegni messi in circolazione: E come se il sistema bancario fosse una sola banca.
E quindi “Chi ha avuto ha avuto ha avuto. Chi ha dato ha dato ha dato” Ricorda l’antica canzone napoletana?
Si informi. Sig. Lorenzo, prego.
E non pensi che io sia un bigotto, un baciapile. Sono solo un cristiano. E non creda neppure che chi si dedica alla vita spirituale autentica, possa essere facilmente criticato o peggio ridicolarizzato
ma santa la Madonna
possibile non si possa parlare tra cristiani senza che l’interlocutore diventi uno che ricicla elettroni (come si fa?) o uno che non si informa, o comunque non le cose complicatissime riservate solo ad alcuni benedetti dal cielo
ma andiamo!
– certo che diamo noi valore al pezzo di carta, è così da quando la moneta non ha più valore intrinseco o non è coperta da un controvalore in merci o preziosi (mi scusino lor signori se non uso un linguaggio professorale)
– ma quel pezzo di carta VALE merci, per me che lo spendo e per chi lo riceve in contraccambio
– ed è semplicemente FALSO, una balla colossale, che la banca prestandomi 100 guadagna 105
– quei 100 che mi ha dato non vengono dal nulla e li dovrà restituire a chi glieli ha affidati
La copertura 100%, la banca nazionale, il denaro a tempo, il free banking ecc. sonno questioni che qui non c’entrano: sono intervenuto solo per dire che non è vero che le banche creano denaro dal nulla
ho provato a dimostrarlo, vorrei interloquire con amanti della verità che non mi danno titoli solo perché non accetto le loro “rivelazioni”
grazie
@Eliseo
potresti rendere con un esempio concreto tutto quello che hai scritto?
cosa c’entra che le banche si annullano a vicenda ecc?
– senti qua:
io deposito 100 nella banca A
tu chiedi 98 alla stessa banca A
poi spendi 50 e il commerciante deposita l’assegno alla banca B
e spendi 98 e il venditore deposita nella banca C
risultato: B e C regolano i conti reciprocamente
ma quello che hai acquistato con i 50 e i 48 sono merci reali, che non spariscono
e la banca A non ha guadagnato nient’altro che gli interessi
spero di essere stato chiaro
ciao
Anzitutto, Lorenzo, ti ringrazio.
Ti ringrazio, dal più profondo del cuore, perché ti sei fatto strumento -nella tua stessa persona e col tuo stesso comportamento- di una grande grazia di cui ho beneficiato.
La grazia di poter esercitare nei tuoi confronti il perdono.
Ti ho perdonato, infatti, per l’uso sconsiderato che hai fatto della parola (scritta, in questo caso. Che quindi resta, ad insegnamento di tutti), nei miei confronti.
Così sconsiderato da rasentare l’assassinio. Poiché, come certo saprai essendo un cristiano cattolico praticante: il V comandamento si disattende anche (e a volte in maniera ancora più devastante) con la parola, oltre che con la spada (o una qualsiasi altra arma fisica).
A dimostrazione di quanto sia importante, la parola.
Che partecipa di quella stessa Parola-Persona la Quale, lo sappiamo, ha addirittura creato l’Universo Visibile e da cui è scaturito l’Universo Invisibile.
Ma, proprio per la rilevanza del male contenuto nella parola da te utilizzata nei miei confronti: mi hai dato la possibilità di imboccare quella che è una vera e proprio “scorciatoia” per il Paradiso.
Ossia, quel grande, immenso -ma purtuttavia per niente nascosto- “segreto” che Gesù stesso ci ha disvelato in tutta evidenza, ponendolo addirittura dentro la stessa Preghiera da Lui insegnataci.
“Rimetti a noi i nostri debiti COME noi li rimettiamo ai nostri debitori”
I debiti sono i peccati (e in tedesco la parola utilizzata è addirittura la stessa).
Ed ecco qui, il grande e sconvolgente “segreto” (ben più grande e ben più sconvolgente del “the secret” che in molti vorrebbero spacciare per la “chiave di volta”).
Poiché entrare in Paradiso significa beneficiare del perdono per TUTTI i nostri peccati, anche del più piccolo e apparentemente insignificante (infatti nulla che è impuro anche solo in una parte infinitesima, può entrare nella Gerusalemme Celeste);
e poiché tale perdono può avvenire o in questo secolo (la vita terrena) o in quello futuro (la vita eterna), al punto che l’unico peccato che comporta la dannazione è quello che non viene perdonato NE’ in questo secolo NE’ in quello futuro:
ecco allora che in Paradiso si entra allorquando perdoniamo perfettamente i peccati commessi contro di noi.
“Rimetti a noi i nostri debiti COME noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Tanto più pieno e perfetto ed integrale sarà il nostro perdono nei confronti dei nostri debitori (ossia di coloro che hanno peccato nei nostri confronti, recandoci dolore e sofferenza, fosse anche solo con uno sguardo duro): tanto più elimineremo gli ostacoli all’efficacia del Perdono a noi donato dal nostro Padre.
Ecco perché il perdono diventa “scorciatoia” per il Paradiso, rispetto alla “purificazione” intesa come accettazione più o meno docile del dolore e del male che sono connaturati alla nostra personale croce.
E che è intimamente connessa col pentimento.
Sappiamo, dalla vicenda di Disma (il cosiddetto “buon ladrone”) che “scorciatoia” per il Paradiso è anche il “pentimento perfetto”: e che non è quindi necessario che la purificazione derivante dal pentimento duri anni ed anni.
Può svolgersi anche solo in poche ore, o pochi minuti: come avvenne per San Disma, che entrò DIRETTAMENTE in Paradiso nonostante una vita vissuta all’insegna di ogni tipo di violenza.
Ma il “pentimento perfetto”, che quando è tale svolge la funzione sia di scamparci dall’Inferno che di esimerci dal Purgatorio: è purissima Grazia.
Laddove il perdono perfetto dei propri debitori (che elimina perfettamente gli ostacoli che ci separano dal godere perfettamente del Perdono e quindi essere interamente perdonati GIA’ in questo secolo, per poter entrare nel secolo futuro godendo sin da subito dell’Orgasmo che solo Dio può dare e donare e far provare pienamente) è intersezione dell’Asse Verticale della Grazia e dell’Asse Orizzontale della nostra Volontà.
O, detto in altri termini: il perdono perfetto dei propri debitori è il portare INTERAMENTE la nostra acqua, così come il Figlio ci chiede dopo che la Madre ci ha invita a fare tutto quello che Egli ci dice; al fine di riempire INTERAMENTE le SEI grandi giare da Lui indicateci.
E, dopo che avremo INTERAMENTE effettuato il nostro portare e il nostro riempire: è Lui, sempre, a trasformare la nostra acqua (inizialmente amara e resa pura e trasparente dopo averci messo dentro quel pezzetto di legno che è la nostra Croce quotidiana e il cui peso è lieve, quando la portiamo accanto a Lui) nel buon Vino.
Quel Vino che Lui berrà di nuovo con noi, al momento dell’instaurazione del Suo Regno.
Che oggi sappiamo essere quello caratterizzato dal Trionfo del Cuore Immacolato di Maria: consistente, prima di ogni altra cosa, nel riconoscere la Divinità della Madre di Dio.
Ancora grazie, quindi, carissimo Lorenzo: per avermi dato la possibilità di perdonarti.
E di imboccare così, già nel mio oggi vissuto in questa valle di lacrime, la “scorciatoia” per il Paradiso, fatto di Vita Vera ed Eterna.
Ti saluto e ti abbraccio, Lorenzo:
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice.
+Christus Vincit+
Maranathà
scusami sai ma: perdono de che?
te lo insegnano all’opus dei quello che “fino ad oggi Dio ha permesso/voluto che fossero tenute velate./Ma che oggi, assieme a tante altre verità, Egli ha decretato che vengano svelate e portate alla luce.”?
o lo hai appreso da qualche veggente o da un messaggio dalla stazione celeste?
insomma: come fai a sapere così bene quello che Dio vuole o non vuole?
sinceramente incuriosito, ti saluto cordialmente (riconosco in te un cercatore sincero e disinteressato, il che non significa essre nel giusto, mi pare chiaro)
Sig Lorenzo, scusi, io non ho tempo da perdere nè con i tonti, nè con i finti tonti come lei. Il suo compito consiste nel confondere sempre di più le idee alla popolazione usando la sua loquela priva di logica di finto Jaques bonhomme.
Dica pure ai suoi padroni, signor sempliciotto, di stare molto attenti all’aria che tira; e invito lei e lorsignori nascosti dietro a lei a stare attenti a quel che sta succedendo e che succederà sempre più in diversi paesi d’Europa.
Vedi Rivolte in Bretagna (regione a nord della Francia): Notizie difficili da trovare sulla stampa e TV controllata dai suoi padroni. Il nostro paese è sull’orlo di un baratro, a causa della condotta criminale dei suoi mentori, ed io, discordando in párte dallo spirito clima di questo blog, spero vivamente di veder ballonzolare appesi ad una forca i signori banchieri ed i loro camerieri, come lei: traditori della nazione italiana e responsabili della rovina economica e della depredazione in corso delle imprese e delle famiglie italiane.
Bravo Eliseo. Ormai li riconosciamo da lontano….
vorrei esordire dicentodi: “ma come ti permetti?”
cioè se uno non la “pensa” come te sarebbe tutte quelle cose che non ti vergogni di avermi detto
e se la mollo qui ti compiacerai col tuo ospite di avere smascherato un troll
ti avevo proposto un ragionamento semplice semplice, che tu rifiuti, e anche il degno ospite,
ma voi avere la rivelazione, conoscete le determinate e i cosidetti…
me ne dispiace
Sig. Lorenzo
mettiamola così, se la finanza mondiale funziona così bene come lei dice, come mai l’economia mondiale sta andando a gambe all’aria?
Mi può spiegare cosa sono le famigerate “bolle” e “derivati” di cui tutti i bene informati in economia parlano?
La parola -lavoro- cosa le suggerisce? La parola- speculazione-cosa le fa venire in mente?
Se qualcuno speculasse sul suo meritato guadagno le farebbe piacere?
Pare di capire che le sembra giusto che la moneta sia slegata da un effettivo valore in merci prodotte, vorrei sapere qual è la sua soluzione con cui le generazioni future potranno ripagare un debito che, è stato calcolato, supera di svariate volte l’intero valore della terra.
Dimenticavo… perché siamo ob-bli-ga-ti a depositare i soldi in banca?
Perché occorre richiedere alla banca con svariati giorni di anticipo somme relativamente piccole depositate sul proprio conto?
Non mi risponda che il motivo ultimo è evitare che ci sia evasione fiscale, perché come possiamo ben vedere ci sono continui episodi di mazzette e fondi neri o patrimoni enormi nelle mani delle organizzazioni criminali, senza dimenticare i fondi occulti che arrivavano nelle mani dei partiti, che sfuggono tranquillamente a tale tesi.
Lucia, ma che stai a dì?
ho fatto l’esempio degli abbonamenti ai caffé, ho cercato di spiegare che per ogni credito esiste un relativo credito…
la speculazione, il debito, la corruzione… se ne può parlare (ma credo la pensiamo allo stesso modo, cioè fanno schifo anche a me, anche se magari proponiamo soluzioni diverse) ma non mi sembra la sede
– poiché non so quanto mi si permetta di continuare a fare il bersaglio che non vuole stare fermo, e poiché mi sembra di non potere fare altro, se tutti gli interventi sono di questo tenore penso che mi toccherà togliere il disturbo, ma non prima di segnalare almeno un economista da seguire DOMENICO DE SIMONE
http://domenicods.wordpress.com/author/domenicods/
ed un sito
http://www.tripartizione.it/
Sg. Lorenzo
Ho fatto domande e chiedevo spiegazioni a lei che pare ne sappia molto più di noi qui, e l’esempio dei caffè mi pare troppo semplicistico per spiegare a noi poveretti la finanza mondiale.
Le do un buon esempio passato e preciso ,non ha comunque risposto alle precedenti domande:
Nel 1982 accade qualcosa di nuovo: il Messico, per primo, sospende i pagamenti e dichiara la bancarotta. I governi dei paesi del Nord del mondo offrono allora nuove condizioni ai paesi debitori affinché possano pagare lo stesso quanto dovuto, attraverso riscadenziamenti (posticipi delle scadenze delle rate da pagare), nuovi prestiti della Banca Mondiale (per pagare le rate già scadute) e interventi del Fondo Monetario Internazionale (i cosiddetti Piani di Aggiustamento Strutturale o interventi strutturali che prevedono, in sintesi, riduzione dei salari, svalutazione della moneta nazionale e ancoraggio dell’economia al dollaro, riduzione delle spese pubbliche e aumento delle imposte, sfruttamento delle risorse naturali per aumentare l’esportazione, liberalizzazione e privatizzazione dell’economia).
Con la crisi del Messico inizia anche il “mercato secondario dei prestiti”: in pratica, si trattano i prestiti come fossero una qualsiasi merce da vendere sul mercato dell’usato. Le banche creditrici vendono i loro titoli di credito a multinazionali o governi dei paesi ricchi con “sconti” che variano tra il 50 e l’85% rispetto al valore nominale. Questi, quindi, invece di esigere il pagamento del debito, acquisiscono quote rilevanti di attività ed imprese pubbliche del paese debitore in settori strategici (acqua, energia elettrica, strade, ferrovie, sanità, etc.).
Le banche creditrici si liberano in questo modo dei crediti in sofferenza che, comunque, avevano già fruttato, tra restituzioni e interessi progressivi, molte volte il loro valore iniziale, mentre i “grandi” della terra acquisiscono a prezzi stracciati quote consistenti dei paesi poveri che diventano, di fatto, domini controllati da quelli più ricchi.
Anche per questo, sotto il profilo etico, viene meno il dovere di pagare, ed il diritto di esigere, quei debiti dal cui adempimento conseguono inesorabilmente mali più grandi rispetto al bene della sicurezza dei rapporti creditizi che si vogliono salvaguardare. Ma, a maggior ragione, se quei debiti sono già stati largamente pagati: in questo caso si passa dal piano morale a quello prettamente giuridico perché è illegale far pagare una somma già abbondantemente rimborsata. Il valore delle cifre sborsate, infatti, supera ampiamente quelle del capitale e degli interessi dovuti: se si ricalcolano le cifre dovute e quelle pagate prendendo come unità di misura non il dollaro, artificiosamente gonfiato, ma un “paniere” di altre valute forti, quali il franco svizzero, il marco, la sterlina e lo yen, l’ammontare degli interessi supera di svariate volte l’ammontare del capitale prestato. In alcuni casi per ogni dollaro prestato ne sono stati restituiti addirittura undici, in media cinque. Non si tratta quindi di paesi incapaci di rendere ciò che hanno ottenuto o disonesti, ma talmente oppressi da aver pagato molto di più di quanto dovuto e resi impotenti dal loro stesso stato di bisogno.
In “rimetti a noi i nostri debiti COME noi li rimettiamo ai nostri debitori” c’è anche questo, sorella mia.
Chi, da credente e orante il “Padre nostro”, non rimette al suo debitore il debito che quest’ultimo ha nei suoi confronti, optando per la soluzione dello “riscadenziamento”, il “consolidamento” e “l’intervento strutturale”: come si comporterà verso i propri debiti nei confronti di Dio quando li guarderà col Suo stesso sguardo?
Ecco perché l’attenzione che c’è all’interno delle nostre società ex-cristiane al “pagamento dei debiti” è direttamente proporzionale alla lontananza da Dio.
Ecco perché nel Vangelo Gesù dice di prestare senza pensare a ricevere alcunché in cambio: non solo l’interesse ma manco il capitale.
Ecco perché qualcuno disse che la distanza che c’è tra noi e Dio è esattamente la stessa che poniamo tra noi e colui che consideriamo più debitore nei nostri confronti.
“Rimetti a noi i nostri debiti COME noi li rimettiamo ai nostri debitori”
Ti voglio bene e ti abbraccio, Lucia,
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice.
+Christus Vincit+
Maranathà
Lucia, ero intervenuto solo per dire NON E’ VERO che la banca presta 100 e guadagna 105
vuoi suffragare questa balla colossale parlandomi del debito? credi che non conosca alemno un po’ queste cose?
a proposito ti segnalo due siti
http://www.italia.attac.org/spip/
e
http://cadtm.org/
Comitato per l’Abolizione del Debito del Terzo Mondo
ciao
Lorenzo per favore, con tutta la buona volontà che posso avere , ti chiedo gentilmente di non rimandarci per le “tue” risposte ad altri siti.
Capisco che per te sia più facile, forse, è indice del fatto che non hai fatto completamente tue le informazioni apprese e per questo non riesci a spiegare ad altri in modo chiaro la tua visione delle dinamiche dell’economia odierna.
Vorrei chiederti se secondo te, nel caso andassimo tutti in banca a ritirare il denaro depositato ci sarebbe contante per tutti?
Se non c’è abbastanza denaro in circolazione le banche cosa prestano?
Ti chiedo di nuovo , come è possibile fare debiti che è impossibile ripagare?
Ciò che si cerca di approfondire qui è la centralità dell’uomo in ogni attività umana.
Se l’uomo e i suoi bisogni non sono il fine ultimo delle decisioni della società in cui viviamo, costruiamo su modelli di sabbia.
Quel che è successo al Messico, che ti ho portato come esempio, lo puoi vedere tradotto in Italia ora, con la (s)vendita del patrimonio statale.
Lo puoi vedere in Grecia con l’uccisione di un intero popolo in nome di un debito.
Ciò che ti chiedo chiaramente è:
ritieni più importante la persona o il denaro?
Lucia, ti ripeto quanto scritto sopra
“- ed è semplicemente FALSO, una balla colossale, che la banca prestandomi 100 guadagna 105
– quei 100 che mi ha dato non vengono dal nulla e li dovrà restituire a chi glieli ha affidati
La copertura 100%, la banca nazionale, il denaro a tempo, il free banking ecc. sonno questioni che qui non c’entrano: sono intervenuto solo per dire che non è vero che le banche creano denaro dal nulla”
ma capisco: mai sottovalutare un avversario (e sopravvalutare un interlocutore [non mi sto riferendo a te])
E’ ovvio che, da quando il denaro è fiat, cioè non ha copertura, le banche CENTRALI (le banche di emissione) creano denaro dal nulla, questo per definizione: quel denaro ha il valore che la comunità gli attribuisce.
MA le banche comuni, quelle dove abbiamo il conto corrente, quelle NO
Cara Lucia, scusami ma imho mi pare, che fai un po’ di confusione:
– domanda: “Vorrei chiederti se secondo te, nel caso andassimo tutti in banca a ritirare il denaro depositato ci sarebbe contante per tutti?”
risposta: ovviamente no, se contemporaneamente non si presentano anche tutti i debitori. Ma il denaro in banconote e monete credo sia solo il 2% di tutto il circolante.
– domanda “Se non c’è abbastanza denaro in circolazione le banche cosa prestano?”
risposta: sono due questioni diverse: il denaro in circolazione, poco o tanto, ha a che fare con l’inflazione ed il valore della moneta. La banca che ha lo sportello vicino a casa tua ti presta il denaro che qualcun altro ha depositato (non tutto, solo il 98%), in genere non ti dà contanti (e neanche chi deposita versa contanti, a meno che non sia un piccolo commerciante o la madre superiora) ma te lo accredita sul cc.
Tutto quanto dici sul valore dell’essere umano è sommamente condivisibile (ci mancherebbe!)…
ti ringrazio della cortesia e anche dei toni
riguardo lo scrivere pensieri miei… è quello che cerco di fare
non rimproverarmi per due righe di riferimenti quando tu mi fai un pippone di copia-incolla
ciao e grazie
Il pippone l’ho incollato per comodità perché esprimeva in maniera chiara e concisa anche il mio pensiero, non ti ho linkato un indirizzo generico su cui cercare le informazioni inerenti l’argomento, mi pare ci sia una “sottile” differenza no?
Non faccio confusione, so bene cosa sono le banche centrali e le banche dove si deposita il denaro, ma ti ricordo che le banche sono scatole cinesi in cui trovi di tutto e di più.
Le banche centrali non sono altro che le banche nazionali private riunite.
Banca d’Italia:
Intesa Sanpaolo S.p.A. 30,3% 50
UniCredito Italiano S.p.A. 22,1% 50
Assicurazioni Generali S.p.A. 6,3% 42
Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 6,2% 41
INPS 5,0% 34
Banca Carige S.p.A. 4,0% 27
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 2,8% 21
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 2,5% 19
Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 2,1% 16
Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 2,0% 16
BCE:
Deutsche Bundesbank 18,94 1.406.533.694,10
Banque de France 14,22 1.056.253.899,48
Banca d’Italia 12,50 928.162.354,81
Banco de España 8,30 616.764.575,51
De Nederlandsche Bank 3,99 296.216.339,12
Nationale Bank van België/Banque Nationale de Belgique 2,43 180.157.051,35
Τράπεζα της Ελλάδος/Bank of Greece 1,96 145.939.392,39
Österreichische Nationalbank 1,94 144.216.254,37
Banco de Portugal 1,75 130.007.792,98
Suomen Pankki-Flnlands Bank 1,25 93.131.153,81
Central Bank and Financial Services Authority of Ireland 1,11 82.495.232,91
Národná banka Slovenska 0,69 51.501.030,43
Banka Slovenije 0,33 24.421.025,10
Eesti Pank 0,18 13.294.901,14
Banque centrale du Luxembourg 0,17 12.975.526,42
Banca centrale di Cipro 0,14 10.167.999,81
Bank Ċentrali ta’ Malta/Central Bank of Malta 0,06
Impiegati e funzionari delle banche devono avere un aspetto elegantissimo:
Barbe fatte, capelli profumati e pettinati, ordine, giacca e cravatta elegante, di buon taglio, facce ee scarpe lucide, modi suadenti e magniloquenti. Non possono assolutamente perdere l’aplomb: Ordini superioori. L’ambiente poi è sontuoso: Marmi, cristalli, rifiniture di ottone e acciaio brillante. Quando entra in banca diciamo un imbianchino, la differenza e esagerata: è pieno di spruzzi di calce, scarpe scalcagnate, usa un modo di esprimersi improprio, grossolano, molto impacciato e a disagio.
Ebbene, i primi, nel sistema attuale, sono volgari inbroglioni e saccheggiatori delle ricchezza reale delle nazioni, ladri, truffatori e depredatori dei tuoi beni reali della tua nazione e della tua famiglia, mentre il secondo, poveretto è un autentico produttore di ricchezza, il quale meriterebbe tutto il rispetto di tutti. Col suo onesto lavoro ed il suo sacrificio personale sta addizionando valore, ricchezza reale al tuo paese. Lavorerà una vita per costruire una casa per i suoi figli, che poi gli verrà sequestrata da Suinitalia: banchieri che hanno usurpato la funzione di esattori del governo, col programmam segreto di distruggere la tua Nazione.
E tu stai a discutere con questo sterco di porco?
Gentili, anche troppo, interlocutori. L’Italia ha urgente necessità di una dose cavallare di disinfettante.
Cerchiamo di spiegare nel modo più semplice possibile l’attività della banca oggi:
La banca stampa un pezzo di carta sul quale sta scritto: Pagherò 100. Questo pezzo di carta, creato dal nulla, senza alcun controllo, alla banca costa pressochè zero. E non è garantito da nulla.
Ma tu, cittadino comune, hai l’obbligo di accettare questo pezzo di carta, come corrispettivo di un bene reale (corso forzoso):
Vale una mortadella, un aspirapolvere, una corsa di taxi, ecc.
La banca ti presta il pezzo di carta, che a lei non costa niente ma che per te è l’equivalente, o corrispettivo, di un bene reale o di un lavoro fatto.
Con quale diritto la banca esige da te una perdita o riduzione del tuo patrimonio a te non ha dato alcuna perdita o riduzione del proprio patrimonio, ma solo una promessa?
Per questo ad un certo punto io non rispondo più. Per quanto semplici e inequivocabili possano essere le spiegazioni, certi decerebrati (ma non sono decerebrati: conoscono invece molto bene l’arte degli “spin-doctors”, girare intorno continuamente agli argomenti, senza mai rispondere alle domande precise e puntuali) continuano a far finta di non capire.
Meglio scuotere la polvere dai propri calzari (i.e.: non lasciare che nulla ci rimanga addosso di queste espreienze frustranti) e andare oltre.
ciao Eliseo, sarò anche un decerebrato (“«Voi avete udito che fu detto agli antichi: “Non uccidere: chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale”; 22 ma io vi dico: chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto a suo fratello: “Raca” sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: “Pazzo!” sarà condannato alla geenna del fuoco.) ma quanto scrivi è assolutamente falso:
Dici “la banca stampa un pezzo di carta”
– assegno circolare? me lo dà se gli dò i contanti
– assegno bancario? me lo dà se ho un conto (se è coperto nulla quaestio, se non lo è, cioè se la banca mi concede un credito, vuol dire che qualcuno ha depositato qualcosa in più di quella cifra).
(Non è precisamente vero che ho l’obbligo di accettarlo: in tanti negozi sta scritto che non accettano assegni)
quel pezzo di carta vale per me una mortadella, ma chi me l’ha venduta ci compra un salame e alla fine del giro torna ad essere depositato in banca ed accreditato nel conto di chi ha venduto il salame
la banca ci guadagna gli interessi
mi dispiace leggere, scritto da persone che sanno leggere e scrivere, che se la banca presta 100 guadagna 105
ciao
Lorenzo se vieni qui a raccontare favole come fossero verità non puoi aspettarti amore incondizionato per ciò che dici.
Chi oggi stampa il denaro?
Ti ricordo che in Italia possiamo far stampare dalla zecca di stato solo e unicamente le monete metalliche.
Facciamo un test.
Se uno (Sir Mervyn King, Speech to the South Wales Chamber of Commerce at The Millenium Centre, Cardiff on 23rd October 2012) ti dice: “When banks extend loans to their customers, they create money by crediting their customers’ accounts” ti basta?
No? E allora eccone un altro.
Se un altro (Martin Wolf, Financial Times, 9th November 2010) ti dice: “The essence of the contemporary monetary system is creation of money, out of nothing, by private banks’ often foolish lending.” ti basta?
No? E allora eccone un altro.
Se un altro (Paul Tucker, Deputy Governor for Financial Stability) ti dice: “Banks extend credit by simply increasing the borrowing customer’s current account … That is, banks extend credit [i.e. make loans] by creating money“, ti basta?
No? E allora eccone un altro.
Se un altro (Lord Adair Turner, former chairman of the Finacial Services Authority, Speech to the South African Reserve Bank, 2nd November 2012) ti dice: “The financial crisis of 2007/08 occurred because we failed to constrain the private financial system’s creation of private credit and money“, ti basta?
No? Non basta ancora?????
Massì, forse tu vuoi qualcosa di più. Forse non ti bastano neanche due premi Nobel, oltretutto premi Nobel per l’economia, come Maurice Allais e Paul Krugman (ne ho scritto qui), neanche questo ti basta!
No. Tu vuoi sentirlo dai diretti interessati. E hai ragione. Ecco allora la stessa Banca d’Inghilterra, in Interpreting movements in broad money, p.377: “By far the largest role in creating broad money is played by the banking sector. When banks make loans they create additional deposits for those that have borrowed the money.”
Ma non ti basta un documento generico. Lo vuoi sentire dalla viva voce di un funzionario, magari drettamente dal governatore.
Eccoti accontentato:
“[A] damaged banking system means that today banks aren’t creating enough money. We have to do it for them.”
– Sir Mervyn King, then-Governor of the Bank of England, speaking in 2012
Ma a te non basta ancora. Non ti fidi. Forse mi sto inventando tutto. per essere sicuro, lo vuoi sentire dalla viva voce, dalle labbra stesse della massima autorità mondiale. Ed eccoti accontentato. Ecco Ben Bernanke, capo della Fed:
http://www.youtube.com/watch?v=xHUQX8Qk6Ko
Ora il test: se sei onesto, puoi rispondere: “Ah, grazie! Non lo sapevo. Mi documenterò meglio.”
Ma se continui a dire che le bamche NON crerano denaro, sei o stupido o in malafede. E in entrambi i casi sei pregato di non disturbare più.
Imbroglione, traditore e complice dei ladri della tua Nazione.
Spero di stare in prima fila quando ti fucileranno alla schiena.
Pensi che stia scherzando?
Buongiorno a tutti, è la prima volta che scrivo e scrivo perchè porto la mia esperienza reale che mi ha permesso di scoprire questa tremenda verità riferitami direttamente da un direttore di banca.
Ho chiesto al direttore come un mio cliente (non io) potesse fare per accedere ad un credito di 50.000€….Il direttore mi rispose tranquillamente che se il cliente diventava socio della banca versando € 4000 (8% di 50.000) poteva ottenere il prestito. Terribilmente semplice.
Dunque Sig.Lorenzo lei parte da un concetto errato della riserva frazionaria che devo avere in cassa più di quello che presto…in realta noi persone comuni pensavamo che era così, invece è l’esatto opposto anzi è peggio di quel che si pensa.
Dalla pagina di wikipedia riportano che basta il 2% vedi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_frazionaria
Quindi la banca oltre a prestare quello che non ha poi ottiene anche gli interessi.
Colgo l’occasione per ringraziare Alberto per il mio risveglio.
Grazie
Scusa, eri finito in spam e ci vado solo raramente, a controllare. Benvenuto e grazie.
@alberto & eliseo
prima di insultare e dare in escandescenze, non potreste leggere quello che viene scritto dal vostro interlocutore? ad esempio questo:
“E’ ovvio che, da quando il denaro è fiat, cioè non ha copertura, le banche CENTRALI (le banche di emissione) creano denaro dal nulla, questo per definizione: quel denaro ha il valore che la comunità gli attribuisce.
MA le banche comuni, quelle dove abbiamo il conto corrente, quelle NO”
aggiungo e ripeto: se la banca mi presta 100 è perchè ha in deposito 105 (o 102 virgola qualcosa)
chi pensa che se la banca mi presta 100 guadagna 105 dovrebbe informarsi un po’ di più
NON E’ VERO che quando mi fa un prestito alla banca è sufficiente digitare una cifra sul computer e poi però gli si deve restituire il frutto del nostro lavoro: è una balla colossale
ciao lucia, spero ritrovarti in altra compagnia
Non insulto (e non accetto che mi si dica che insulto); se io ti ritenessi meritevole di insulti, ti avrei semplicemente cancellato. Ho detto che alcuni si fingono decerebrati ma in realtà sono molto abili nell’arte degli “spin doctors”. Se per te questa è un’offesa, problema tuo.
Ma la tua idea di come lavora una banca è un po’ naif. Tu dici:
se la banca mi presta 100 è perchè ha in deposito 105
In questo dimostri una visione semplicistica – e sbagliata – del funzionamento di una banca. Come se esistesse una “vasca” con tutti i soldi che la banca ha a disposizione, e quando vai a chiedere un prestito il direttore dicesse: “Un attimo, vado a vedere nel retrobottega se ho 200.000 € disponibili”. Questo lo fa il fornaio, quando gli chiedi se ha 200 panini con l’uvetta. Ma il denaro è un’altra cosa.
“sei o stupido o in malafede” deve forse essere un complimento
secondo te, io penso che il direttore della banca va nel retrobottega e guarda se in vasca ci sono i soldi da potermi prestare?
temo che la visione naif ce l’abbia tu, che credi che i bancari “Barbe fatte, capelli profumati e pettinati, ordine, giacca e cravatta elegante, di buon taglio, facce ee scarpe lucide, modi suadenti e magniloquenti”, quando l’imbianchino scarpe pesanti e modi rozzi chiede un prestito, si limitano a digitare una cifra sul computer
se fosse così, le banche avrebbero tutto l’interesse a prestre tutto il denaro che gli viene richiesto, non ti pare?
Lorenzo è stato bannato. Forse non sarà colpa sua, ma non arriva ai livelli minimi per capire quello che diciamo.
Potrà continuare a leggere, gratuitamente come tutti, ma per intervenire si richiede un minimo di capacità intellettive che, come si vede, non tutti possiedono.
Quando dici che ti stiamo insultando, caro Lorenzo, mi fai pensare ad un’antica barzelletta del mio Paese:
Il giudice disse all’imputato: “Guardi; che lei abbia ucciso sua moglie, passi, che lei abbia poi tagliato sua moglie a pezzetti, passi, ma che lei abbia lasciato la casa in disordine, con i pezzi sanguinanti sparsi dappertutto, questo è intollerabile, lei è un perfetto disordinato”.
Lorenzo mi spiace che mi consideri “migliore ” , tra le persone che frequentano questo blog, solo perché mi rivolgo a te maniera più gentile. La verità rimane verità sia se detta in modo secco e brusco, sia detta in modo gentile.
Se ammetti che il denaro è fiat, scritto da te:
“E’ ovvio che, da quando il denaro è fiat, cioè non ha copertura, le banche CENTRALI (le banche di emissione) creano denaro dal nulla, questo per definizione: quel denaro ha il valore che la comunità gli attribuisce.”
Dici esattamente ciò che sosteniamo noi, tramite questo modo di detenerne la proprietà, (sottolineo, tra l’altro che, nessun popolo ha autorizzato i propri governanti a cederne il controllo, hanno creduto che il mercato si autoregolasse, come dire che un pozzo perdente sa da sé quando è pieno) vuoi dire in parole povere che, se io posseggo la banca ti autorizzo a spendere soldi inesistenti per crearti il tuo lavoro, ipotizziamo che con quei soldi inesistenti tu li usi per produrre mattoni e che per ragioni non dipendenti dalla tua volontà o cattiva gestione non riesci a restituire tutto il prestito ma solo una parte diciamo il 70% in dieci anni, io che ho semplicemente fatto click su un computer ho diritto di toglierti tutti i mattoni rimanenti e la casa che nel frattempo hai costruito con tuoi sacrifici e farli diventare mia proprietà, mentre tu hai pagato operai tasse e quant’altro? Come lo chiami questo?
A volte è utile immaginare una situazione reale che ci vede protagonisti della stessa, per tentare di immedesimarsi e decidere se la riteniamo giusta.
Ritieni opportuno che siano accomunate operazioni di scommesse su titoli azionari e di gestione di conti correnti?
Ribadisco : dici che si deve far distinzione tra banche centrali e banche “dove depositiamo i nostri soldi”
Ti chiedo quale sarebbe la differenza sostanziale visto che:
Banca d’Italia soci proprietari:
Intesa Sanpaolo S.p.A. 30,3% 50
UniCredito Italiano S.p.A. 22,1% 50
Assicurazioni Generali S.p.A. 6,3% 42
Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 6,2% 41
INPS 5,0% 34
Banca Carige S.p.A. 4,0% 27
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 2,8% 21
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 2,5% 19
Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 2,1% 16
Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 2,0% 16
BCE:
Deutsche Bundesbank 18,94 1.406.533.694,10
Banque de France 14,22 1.056.253.899,48
Banca d’Italia 12,50 928.162.354,81
Banco de España 8,30 616.764.575,51
De Nederlandsche Bank 3,99 296.216.339,12
Nationale Bank van België/Banque Nationale de Belgique 2,43 180.157.051,35
Τράπεζα της Ελλάδος/Bank of Greece 1,96 145.939.392,39
Österreichische Nationalbank 1,94 144.216.254,37
Banco de Portugal 1,75 130.007.792,98
Suomen Pankki-Flnlands Bank 1,25 93.131.153,81
Central Bank and Financial Services Authority of Ireland 1,11 82.495.232,91
Národná banka Slovenska 0,69 51.501.030,43
Banka Slovenije 0,33 24.421.025,10
Eesti Pank 0,18 13.294.901,14
Banque centrale du Luxembourg 0,17 12.975.526,42
Banca centrale di Cipro 0,14 10.167.999,81
Bank Ċentrali ta’ Malta/Central Bank of Malta 0,06
Lorenzo è sicuramente persona in malafede.
Finge di essere una persona semplice come lo siamo tutti noi. In realtà è molto bene informato.
Il suo comportamento nasce da qualcosa per noi difficile da ammettere:
Egli è un Talmudista. Talmudista è uno che pensa di appartenere ad una categoria superiore. E grazie a qwuesta superiorità può usare ogni tipo di arte dell’inganno. La menzogna, che noi cristiani generalmente aborriamo, odiamo, per lui è il suo habitat normale. Egli si sente in diritto di fregare il prossimo. Come? Come fa un illusionista, un mago del palcoscenico: Si toglie il cilindro e da quello estrae una colomba. Come ha fatto? Noi non riusciamo a capire. In questo consiste la sua bravura, nell’ingannare il prossimo, con menzogne sfacciate, con mezze verità, fingendo a seconda dei casi di sostenere di far proprie le tesi dell’avversario, per poi smentirsi senza il minimo pudore.
Discutere, tentare un filo logico con specialisti di questa fatta è quasi impossibile. Richiede uno sforzo sovrumano ed una perdita di tempo che invece dobbiamo dedicare alla rivelazione della Verità, anzi, dico io, nell’usare un potente amplificatore per divulgare la verità. Dobbiamo fare in modo che tutti anche le menti più semplici riescano a capire come fa l’illusionista, qual’è il trucco che sta dietro l’apparente creazione di una colomba.
Vorrei segnalare che commentando in un sito con opinioni ormai consolidate nella maggioranza della popolazione, che non mi trovavano d’accordo, sono stata definita “troll”. :s
Dobbiamo sempre tener presente che moltissimi non si accorgono della strisciante campagna di marketing fatta a loro spese, l’allarme di Orwell riguardante il doppio pensiero è orma visibile quasi ovunque, ma pochi sono coloro che ne hanno reale percezione nonostante ne siano portatori.
Occorre armarsi di pazienza e spiegare minuziosamente, per tentare di risvegliare le coscienze, occorre avvicinare e non allontanare chi tenta di capire ma non ha ancora tutte le coordinate necessarie.
La risposta è: l’uomo nella sua singolarità messo al centro di tutto ciò che la società è capace di concepire e mettere in moto , dobbiamo smettere di aspettare da altri la salvezza ma rimboccarci le maniche, ognuno nel poco che può, con le capacità che gli sono state date e nel contesto in cui opera.
Siamo persone e abbiamo diritto di esprimere ciò che siamo, non siamo soldatini allevati per obbedire, o per sfornare “pezzi” di cose, questo però comporta la responsabilità nelle scelte che si compiono ogni giorno.
Ad esempio la medicina si è impadronita della società perché noi vogliamo guarire a tutti i costi, non che ci venga portato sollievo nella sofferenza e amore per sopportare, se necessario.
Le banche hanno messo radici e si sono appropriate del denaro perché singolarmente abbiamo avuto paura di dar credito agli altri, avevamo paura che non ci restituissero il debito, dobbiamo ricominciare a dar credito al prossimo, ci hanno terrorizzati abbastanza.
Invece che manifestare per la chiusura delle grandissime industrie, dovremmo essere contenti e riappropriarci del saper fare artigianalmente tutto il prodotto e non solo una parte come facciamo ora.
Utilizzando prodotti rispettosi dell’ambiente e se non è possibile, farne a meno.
Che vadano dove vogliono i ladri di anime, che in cambio di essa ci danno finto benessere e felicità di plastica.
Intantevoli sono le proposizioni di Lucia nel suo post del 30 novembre. Vediamo allora di mettere tutto il nostro impegno nel tentare di comprendere, poco alla volta, quel che nessuno ci ha spiegato sinora, tranne gli specialisti di economia pólitica e di emissione monetaria:
Tutta la liquidità, tutto ciò che usiamo come denaro (banconote, assegni, carte di credito, trasferimenti elettronico-scritturali, ecc), vengono messi in circolazione solo mediante il prestito, ovvero mediante la creazione di debiti (debito pubblico e debiti privati): cioè la popolazione è debitrice, verso il sistema bancario che è il creditore.
Al debito, poi, il sistema addiziona gli interessi. Col passare del tempo, gli interessi (composti), crescono senza posa, in progressione esponenziale. Ne consegue che la quantità del montante, (debito più interessi) è sempre maggiore della quantità di denaro esistente.
Questo divario cresace rapidamente col passare del tempo. Ciò crea un debito totale che cresce senza limiti e matematicamente impossibile da pagare.
Il sistema quindi crea la necessità di ricorrere a nuovi prestiti per poter pagare gli interessi che la popolazione nel complesso, deve pagare, e crea una crescita del costo finanziario di nuovi investimenti, che si deve comparare con la redditività di nuovi investimenti, quindi tendenzialmente porta al punto in cui non conviene più investire, al contrario, conviene disinvestire.
Nel suo post del 29 novembre, Lucia ci riporta informazioni preziose. Essa ci dice CHI sono gli azionisti (cioè i proprietari) della Banca d’Italia ed anche della BCE.
Se la Banca d’Italia fose un ente pubblico, cioè con la finalità di elargire benefici sociali alla popolazione (come vorrebbero farci credere) e non un’impresa privata, cioè con la finalità di distribuire utili netti ai proprietari, come mai tanti privati (tutti meno l’INPS) avrebbero acquistato parti di proprietà di un’impresa pubblica? Sarebbero forse a tal punto ansiosi di distribuire benefici sociali alla Nazione Italiana?
Mi fanno proprio ridere!
Sono traditori e depredatori della Nazione! Questa è la verità! Camuffati da enti pubblici ed in realtà avidi di spartirsi il saccheggio colossale delle proprietà e delle imprese delle famiglie italiane.
Dando seguito a quanto detto più sopra, circa gli effetti del sistema vigente, la pratica dell’interesse composto (interesse sull’interesse), è disastrosa. Sugli interessi “capitalizzati” ovvero periodicamente addizionati al debito, si calcolano nuovi interessi. Questo sistema, è una frode millenaria, è un moltiplicatore all’infinito di un debito in crescita esponenziale che col passare del tempo diventa irraggiungibile, o meglio: pagabile solo con l’esproprio dei tuoi beni.
Raggiunto il punto in cui non conviene più investire, diventando difficile ottenere liquidità, e creandosi la necessità di un costante aumento di prooduzione, per pagare interessi e capitale, si produce una crisi di sfiducia che rende non liquidi i titoli finanziari i quali rappresentano crediti.
Tutto questo è un processo matematico inevitabile che crea un buco nero il quale inghiotte l’economia, il risparmio, il lavoro, e che ricorrentemente impone di ridurre l’indebitamento a limiti sostenibili, mediante grandi guerre, grandi crisi, grandi inflazioni.
La società che usa moneta=debito scivola lentamente e inesorabilmente in uno schema Ponzi, in cui la società si indebita in misura tale che non può più pagare gli interessi col suo reddito presente e tenderà quindi a pagarlo con redditi futuri, i quali in ogni caso, saranno matematicamente sempre più distanti dal “debito”.