Conoscevo Daniele da un po’, e sapevo della sua attività di “coach della risata” nella sua “palestra della felicità“, ma non l’avevo mai preso molto sul serio. O meglio, la consideravo una cosa da fare, prima o poi, che avevo messo in lista, insieme ad un altro centinaio, e prima o poi l’avrei fatta. Forse.

Ma, come spesso accade in questi casi, l’occasione per approfondire mi è stata data da una amica, Mara, che ho scoperto aver fatto il “training” e, nel corso di una serata fra amici, ci ha entusiasmato col suo racconto e, manco a dirlo, ci siamo ritrovati poco dopo tutti a ridere come scemi (come scemi felici, però).

Ho voluto quindi chiedere a Daniele la possibilità di fare due chiacchere, che, ovviamente, ho registrato e riporto qui. Come considerazione personale, aggiungo solo che, così come Bruce Lipton ha capovolto il rapporto di causa ed effetto fra patrimonio genetico e caratteristiche somatiche e psichiche (=non siamo vittime dei nostri geni genetico ma la nostra attività, percezione, predisposizione d’animo può fare la differenza, anche a dispetto dei geni stessi), anche per la risata e la felicità il rapporto può essere invertito rispetto al tradizionale percorso di causa ed effetto: ridere prima, questo poi ci migliora il fisico, l’umore, lo stato d’animo e lo stato di salute.

Termino dicendo che le tecniche possono essere messe a frutto con notevole profitto in ambito scolastico, e che per il personale medico e paramedico, sempre assillato dalla necessità di crediti ECM, il corso garantisce 20 crediti ECM.

Riferimenti: http://lapalestradellafelicita.com/

Un “post scriptum”: