Quello che TV e giornali non vi dicono (sulla Siria, in questo caso)

E quindi, o maestro: fu cosa buona e giusta quanto fatto da Maometto?
E continua ad essere cosa buona e giusta il suo Corano e la sua integrale applicazione?
Mi stai facendo aprire gli occhi ancora una volta, e contemplare la vastità e la magnificenza dell’Islam e di come esso abbia conquistato gagliardamente e stabilmente i cuori e i corpi, con una Fede virile che faceva virilmente uso della scimitarra per il suo apostolato.
Ma dimmi, o maestro: con queste tue arcane ma sempre sublimi parole intendi tu alludere velatamente al fatto che nei tempi attuali il vero cristiano si fa maomettano?
E che quindi dobbiamo abiurare, per restare veramente fedeli a quel Cristo che pur è venuto a portare la spada? Quella spada che i “cretini” capitanati da “pretonzoli” e “teologastri” non vogliono più impugnare?
Quella spada che, gagliardamente brandita dai veri et virili et forti cristiani (e non “cretini”) di un tempo ormai lontano, si è sempre imposta -per sua propria bellica virtù- sulla scimitarra maomettana?

Illuminami, o mio maestro, te ne prego.
Perché troppo mi è ormai pesante, il buio in cui non veggio forma distinta alcuna.

E se: “In Principio era la Parola”;
e attraverso la Parola tutte le cose, sia invisibili che visibili, sono state chiamate all’esistenza;
e se la parola ha tutt’ora potere creativo, sia nel bene che nel male: al punto che Lorsignori tentano sistematicamente di pervertirla e degradarla per tentare di di indurci a co-creare con loro la pervertita e degradata “realtà” da loro vagheggiata, già concepita nel loro pensiero volto al male;
se è vero, così come riconosci, tutto questo:

perché, laddove la Parola fattaSi Carne afferma:
“vi mando come pecore in mezzo ai lupi”,
a te piace affermare la verità del mondo, che è essenzialmente contro-evangelica:
“chi pecora si fà…il Lupo se la magna”?

A me pare evidente che la tua affermazione (rappresentativa di un esteso florilegio) sia una perversione ed una degradazione delle Sue parole.
Perversione e degradazione che sono, guarda “caso”, di segno uguale e contrario (la famosa altra faccia della medaglia) di quelle dei “teologastri” la cui venefica azione è stata da te giustamente sottolineata.
Quei “teologastri” che si considerano “cattolici adulti” perché hanno “adulterato” nel loro pensiero, prima ancora che nelle loro parole, i Dogmi che costituiscono l’ossatura della nostra Fede.
Il più rappresentativo dei quali (ed è un segno tonante dei tempi che viviamo) è proprio colui che ricopre oggi il ruolo di Prefetto della Congregazione della Fede, l’ex Santo Uffizio. Ruolo che, per la sua importanza, lo rende il “numero due” della Chiesa Cattolica, e che un tempo -fino a Paolo VI- era riservato al successore di Pietro, colui al quale Gesù ha dato il compito di confermare i fratelli nella Fede.

Se tali “teologastri”, insediatisi fino ai vertici della Chiesa terrena, rappresentano una faccia della medaglia dell’ “adultità” che è tale per gli uomini ma non per Dio (ed è un’ “adultità” falsa nella misura in cui si rifiuta di accogliere, come bambini, le Verità di Fede indicateci dalla Chiesa: privandosi così della possibilità della vera evoluzione spirituale verso la conoscenza della Verità tutta intera, che può avvenire integralmente solo e soltanto alla Luce della Fede);
l’altra faccia della medaglia dell’ “adultità” che è tale per gli uomini ma non per Dio è proprio quella che tu così efficacemente rappresenti. E che è ben più antica della falsa “adultità” dei suddetti “teologastri”
Questa seconda “adultità” solo umana e non di Dio è quella di coloro che non hanno ancora fatto pienamente i conti con la Croce.
Con il suo scandalo e con la sua “stupidità”.
E che si credono (ma è pura e vana illusione) di essere “adulti” perché hanno ben compreso, a differenza dei loro “cretini” fratelli di Fede, la “Fatale Legge della Storia”.
Quella, appunto, da te così icasticamente descritta:
“chi pecora si fà…il Lupo se la magna”.

Dio ci chiama a crescere non solo in età ma anche in sapienza e grazia.
Così come è cresciuto il Suo Figlio diletto, fattoSi Uomo.

E, fintanto che siamo bambini (ossia non cresciuti in sapienza e grazia), ci parla come a bambini e ci dà cibo (poiché la Sua Parola è il vero cibo) liquido o semi-solido.
Ma, quando siamo cresciuti e diventati adulti: allora ci dà cibo solido.

In questi duemila anni, tanti, tantissimi cristiani hanno preferito restare “bambini”. Non nel senso (positivo e voluto da Dio) indicato da Gesù come pre-condizione per entrare nel Regno dei Cieli.
Ma in quello (negativo e da Dio solo permesso, quando appena appena tollerato) indicato da San Paolo, su ispirazione di Dio: di non essere in grado di assumere cibi spirituali solidi.

Tale “attardamento” di tanti cristiani a rifiutarsi di divenire in grado di assumere il cibo spirituale solido (“attardamento” causato dalla loro resistenza a fare pienamente i conti con lo scandalo e la “stupidità” della Croce. E a tentare, quindi, impossibili “matrimoni” tra il Vangelo ed il mondo, sotto forma di “matrimoni” tra la Croce e la “spada”) è quindi l’altra faccia della medaglia costituita dagli “adulti teologastri”.

Tu vedi bene una faccia, caro Aquila.
Ma non vedi per niente l’altra. Perché ci sei pienamente dentro.
E ne sei tu stesso una con-causa, di quei “pretonzoli”, di quei “fratonzoli”, di quei “teologastri”.
Poiché vige nell’Universo creato da Dio la Legge (questa sì che è pienamente tale) di Azione e Reazione.
Non solo nell’Universo Visibile (e quella fu scoperta già dall’alchimista/filosofo/scienziato Newton);
ma anche nell’Universo Invisibile.

“Teologastri”, “fratonzoli”, “pretonzoli”, con il loro cristianesimo adulterato (e non adulto), fatto di demolizione dei dogmi e di rimozione della Giustizia di Dio: non è nient’altro che la “Reazione” spirituale all’ “Azione” esercitata per secoli e secoli da coloro che -come te, Aquila- hanno concepito il Vangelo come “salita trionfale” già in questo mondo.
Coloro che hanno visto nella forma della Croce quella di una Spada non sguainata.
Coloro che pensano di essere “adulti” in quanto “realisti” e quindi conoscitori e ri-conoscitori della “Fatale Legge della Storia”.
Enunciata nel modo che tu stesso hai fatto:
“chi pecora si fà…il Lupo se la magna”

Quella “Legge” che avrebbero (o meglio: avreste) l’infantile pretesa di “integrare” nel Vangelo, nel “loro” (o meglio: “vostro”) Vangelo in cui è prevista e vivamente affermata la “spada”, per la costruzione del Regno di Dio in terra: e che è, alla fin fine, solo un “infantile” ed in quanto tale “patetico” tentativo di esorcizzare il loro (o meglio: vostro) sconcerto causatovi da quella Croce piantata fino alla Fine dei Tempi sul Golgota. Sulla quale fu inchiodato Colui che sarebbe stato da voi stessi disconosciuto come Messia (e, a maggior ragione, come Dio fattoSi Uomo), qualora Lo aveste visto in quelle condizioni così miserevoli e infamanti.

Alla fine devo ringraziarti, Nemo/Adler/Aquila/Aguglia e novello Odisseo.

Perché sei stato strumento pressoché perfetto di questa mia ulteriore crescita, voluta da Dio.

Perché mi hai permesso di aprire definitivamente gli occhi (e questa volta sono sincero e non ironico: anzi, ti chiedo scusa per averti schiaffeggiato in due post precedenti con l’arma affilata dell’ironia. I cui effetti tu hai giustamente accusato) sul rapporto indissolubile che c’è tra i cristiani e cattolici che credono di essere adulti ma sono in realtà “adulterati” in quanto adulteratori dei Dogmi di Fede” (i “teologastri” la cui esistenza entrambi ben vediamo);
ed i cristiani e cattolici come te, che credono di essere “adulti” in quanto “realisti” e rispettosi della “Fatale Legge della Storia”: ma che sono solo e soltanto, nel caso migliore, bambini profondamente spaventati dallo scandalo e dalla stoltezza (o “stupidità”) di quella Croce Insanguinata.

Io, di mio, voglio essere veramente “adulto”: perché è l’unico modo di crescere in sapienza e grazia (posto che la crescita in età è indipendente dalla nostra volontà) preservando il candore, la purezza e la castità spirituale ed intellettuale di un bambino (poiché è ben raro che si conservi anche la purezza corporea, di un bambino: ma, pur tuttavia siamo tutti chiamati anche alla castità del corpo, ognuno secondo il proprio stato), senza le quali non si entra nel Regno dei Cieli.

E, per essere pienamente “adulto”, in senso cristiano, e poter quindi pienamente e validamente cibarsi di “cibo solido”: è necessario e imprescindibile fare i conti fino in fondo con lo scandalo e la stoltezza della Croce.
Ed arrivare ad amarla, la Croce.
La propria e quelle che ci si è caricati lungo la strada, magari perché qualcun altro (cattolico “adulterato” o cattolico a cui la Croce fa così paura e provoca così un rigetto da preferire vedervi una Spada da sguainare) si è rifiutato di continuare a portarle.

E con questo, novello Odisseo, credo di aver completamente espletato il mio dovere di servo, nei tuoi confronti.

Che tu possa tornare alla vera Itaca, che è quel Padre che continua ad aspettare con inesauribile speranza di Madre tutti i Suoi figli lontani.

+Christus Vincit+

Maranathà.

Non farla diventare idolo, la “regola” messoriana dell’et-et.

Per il motivo che è tanto semplice quanto fondamentale: che non è dogma, la “regola” dell’et-et

Ed è Gesù stesso a porre più di un aut-aut.
E il primo che mi viene in mente è: “Non si possono servire due padroni: AUT si serve Dio AUT si serve mammona”.

Tu, partendo dalla premessa:

Dato che ci son…sia la Chiesa…sia l’Impero…!!!!!

arrivi alla conclusione, coerente con la premessa:

Tu abbracci solo la Croce…rigettando la Spada…
Io,invece,le accetto…ENTRAMBE…TVTTE E DVE…!!!

E’ la premessa ad essere sbagliata, se intende sottolineare che l’Impero (che si fonda sulla spada fisica) abbia la stessa necessità storica e teologica della Chiesa (che si fonda sulla Croce).

L’Impero, persino quando è Impero cristiano: è un male necessario.
Ed è realtà totalmente transeunte ed appartenente a “questo” mondo.
Tanto è vero che non fu Volontà di Dio l’instaurazione del primo Re, in Israele: ma del popolo, formato da uomini e donne di “questa” generazione.
E tanto è vero che il Re più amato da Dio fu Davide: colui che prima di essere Re, era Profeta e Amante di Dio (poiché solo un’Anima Amante scrive canzoni d’amore, o di dolore, o di ringraziamento, o d’invocazione all’Amato: essendo questo e non altro i Salmi).
Così Amante da avere l’umiltà di ballare semi-nudo -lui, Re- davanti all’Arca dell’Alleanza, a mò di ubriaco, mentre essa veniva portata a Gerusalemme appena conquistata dal suo esercito.
Quindi: Re ben diverso dalla grande maggioranza dei Re avvicendatisi nella storia dell’antico Israele e -a maggior ragione- delle nazioni gentili.
E Re che fu figura e anticipazione di quel “figlio di Davide” che avrebbe dovuto costituire un modello anche per un qualsiasi Re a Lui successivo, che si fosse detto cristiano.

Il vero Re agisce come Gesù ci ha mostrato: ponendosi al servizio integrale di coloro su cui esercita la sua autorità.
Il che, in “questo” mondo, dove i “figli degli uomini” scambiano facilmente ciò per debolezza: è impresa pressoché impossibile, per un uomo. E che diventa possibile solo se ci si affida integralmente a Dio: che rende possibile l’impossibile.

Quindi, Aquila: è falsa la tua premessa di partenza.
E da premesse false non possono che derivarne false conclusioni.

Qual’è quella di continuare a scrivere “Spada”, alludendo alla spada fisica del katechon temporale (unica spada legittimata ad agire, quando è conforme alla Volontà di Dio: ma che, al tempo stesso, Dio stesso con l’Incarnazione del Figlio ha mostrato la Volontà di rinfoderare. E che ha poi permesso fosse nuovamente sfoderata solo per la durezza del cuore di tanti che pur avrebbero dovuto già avere un cuore di carne, se avessero avuto una Fede viva nel Dio fattoSi Carne): quando l’unica “Spada” (scritta con la lettera maiuscola) è la Parola di Dio.
Quella Parola di Dio che, quando annunciata da testimoni che l’incarnano nella loro stessa vita: ha il potere di dividere i figli di Dio dai figli degli uomini.
Quella Parola di Dio che è viva e che Spada a doppio taglio.
E così tagliente da penetrare sino al punto di divisione tra Anima e Spirito, tra giunture e midolla e da scrutare i pensieri ed i sentimenti del cuore in modo tale che non sia più possibile a nessuno nascondersi e mimetizzarsi, di fronte ad Essa.

Ma, lo ribadisco: ho la fortissima sensazione (dì pure intuizione, se vuoi) che alla base del tuo errore non ci sia una fallacia intellettiva o una scarsa conoscenza di Scrittura e Teologia.
Ma proprio il rifiuto di diventare veracemente “adulto” nella Fede.
E di iniziare a cibarti di cibo solido.
Perché troppo spaventato per fare pienamente i conti, anche nella tua vita quotidiana: con il Mistero, sublime e salvifico, della Croce.

E la tua “infantile” domanda finale (“Chi è più cristiano tra noi due?”): è la ciliegina che conferma l’esistenza della torta sottostante.

+Christus Vincit+

Maranathà

Ascolta, Aquila.
Propongo a te e a me stesso un piccolo fioretto: astenerci dallo scrivere, sia su Ingannati che su altri siti, fino a domenica prossima.
Offrendo questa minima rinuncia, assieme ai nostri Rosari, alla Madre nostra: affinché interceda perché la NATO non attacchi la Siria e di conseguenza non inneschi un possibile conflitto mondiale.

Sia benedetto il Nome del Signore