Snowden

E così, dopo aver fatto rivelazioni più o meno scontate, l’ex agente dell’NSA rifugiato in Russia, edward Snowden, pare abbia alzato il tiro e abbia denunciato il “complotto” delle scie chimiche. Bello. Interessante. Adesso anche persone che non ci credevano dovranno ricredersi, e darci ragione.

Ma è proprio così? Leggendo quanto riportato da vari siti internet, un paio di particolari fanno pensare ad una sottile azione di contro-spionaggio. In particolare una parola, un aggettivo che lui usa: “benefico ” (benevolent). Insomma, il programma sarebbe segreto, e sarebbe a beneficio solo del nordamerica, per impedire la desertificazione di quelle terre che, gli scienziati ne sono sicuri, subirebbero un rapido degrado in assenza di questo programma, ma, sotto sotto, sarebbe un programma buono, e benefico.

Una volta accesa l’attenzi0ne a causa del termine “benefico“, se si approfondisce non si può fare a meno di notare alcune incongruenze: il programma sarebbe solo nordamericano (e in tutto il resto del mondo?), coinvolgerebbe la Monsanto (cosa c’entra una compagnia chimica con un programma del genere? Anzi, in forza di condizioni climatiche più sfavorevoli la stessa Monsanto potrebbe avere maggior voce in capitolo nel promuovere i propri pordotti OGM, magari più ressistenti delle sementi tradizonali), e rinforza il mito del riscaldamento globale, che sappiamo bene essere da annoverare fra le bufale-spauracchio utili alla promozione di nuove tasse e alla instaurazione di un governo ed un controllo mondiali; per finire, tutto il risalto che è stato dato a questo tizio fa pensare che ci sia una regia attenta, dietro le quinte.

Insomma, molto poco convincente, soprattutto per chi, come noi conosce e segue da anni il lavoro di Rosario Marcianò, Corrado Penna, oppure ha visto almeno una volta i dcumentari “What in the world are they spraying?” e “Why in the world are they spraying?“.

Che interpretazione dare allora? Volendo ipotizzare la buona fede del ragazzo si potrebbe pensare che abbia riposrtato semplicemente quello di cui è a conoscenza, e che sia stao male informato. Ma io propendo per un’altra ipotesi. Siccome ormai il fenomeno dell’irroramento dei cieli con sostanze chimiche è sempre più noto a tutti, si cerca di “salvare in corner” con un primo tentativo, esplorativo, di ammissione (pur se da un personaggio che si può sempre oscurare, qualora le cose andassero male), con un fine però buono: “il salvataggio dell’umanità dal riscaldamento globale“. Oggi viene fatto ai fini esclusivi americani (che cattivoni!), domani, con un governo mondiale, si potrà continuare ma distribuendo l’utile da investimento a tutte le nazioni del mondo, secondo le quote di rappresentanza in questa “Unified Global International corp.”.Per sicurezza, facciamogli dire anche qualcosa sugli extraterrestri che vivono sottoterra, male che vada potremmo assimilare le scie chmiche alle tante cazzate, così al prossimo che ci parlerà di scie chimiche potremmo rispondere dicendo: “Sì, e i visitors-lucertole dove li hai visti?

Insomma, un altro come Assange che, fingendo di svelare chissà che, non fa altro che reggere il gioco di chi comanda.

PS: tutti questi “gatekeeper” si contraddistinguono per gli stessi motivi: fingono di rivelare chissà che, ma al più, dicono o rivelano cose banali con le quali acquisire credibilità e autorevolezza, per poi sputtanare su altri fonti. Come non ricordare Assange, che mentre produceva tonnellate di documenti inutili (o utili ai loro fini, come quando facevano filtrare le comunicazioni dell’ambasciata che dipingeva Berlusconi come uno con un grandissimo ego: sai che segreto! Utile invece a preparare la successione in Italia, con gli USA che sbagliavano i loro conti e puntavano su Fini) dichiarava che chi denunciava l’11 settembre era un pazzo complottista, e non erano quelli i veri problemi; o come Barnard che spara a zero su chi parla di signoraggio, difendendo in tal modo l’operato delle banche, tout-court (e anche lui, in un famoso confronto con Mazzucco, che dice “a parlare di 11 Settembre ci metti in cattiva luce” e Mazzucco a rispondere: “ma ci metti chi? Noi chi?); o come Travaglio che, preparatissimo su tutti i processi di Berlusconi e i cavilli giudiziari, quando interrogato su scie chimiche irride chi fa la domanda e sul signoraggio fa lo studentello impreparato “io non sono giornalista finanziario” come se servisse una laurea e un PhD per capire il meccanismo di creazione del denaro.

Vigilare, vigilare sempre.

-oOo-

Sostieni attivamente l’informazione indipendente con una donazione libera!