Enrico Letta, Giorgio Napolitano

In particolare al presidente del consiglio, e ai ministri del tesoro, finanze e dello sviluppo.

-oOo-

Egr. Presidente del Consiglio, egr. ministri;

L’attuale crisi economica non è congiunturale, è strutturale. E affrontarla senza affrontare il meccanismo di creazione del denaro è come voler dare una mano di intonaco ad una casa che sta crollando: vanno rifatte le fondamenta, non serve ritoccare la facciata (anzi, peggio: ritinteggiare la facciata impedisce a chi la abita di rendersi conto del reale stato delle cose).

Il settore finanziario, da settore di servizi all’economia e alla società, è diventato il vero padrone di questo mondo. E come ha fatto? impadronendosi del diritto di creare liquidità, creare moneta.

Tutto il denaro esistente al mondo è infatti creato da banche private (anche le banche centrali sono private) che lo creano a debito. Cosa significa a debito? Le banche non hanno la stampante per creare denaro (sarebbero falsari) nè si auto-accreditano somme sui propri conti correnti (anche questo sarebbe molto simile all’opera di falsari).

Il meccanismo è quello del prestito: creano denaro nel momento in cui qualcuno, pubblica amministrazione, impresa o privato, chiede un prestito alla banca stessa.

Senza entrare però nel dettaglio della spiegazione di come ciò avviene, conviene invece concentrare l’attenzione sulle conseguenze di questo sistema.

  1. Prima conseguenza: Il potere vero sta nelle mani di privati che condizionano l’economia (decidendo a chi prestare e a chi no, quali settori favorire e quali penalizzare ecc.) e agiscono in base a fini, logiche e linee guida tipiche che non tengono in considerazione il bene comune. Con buona pace della cosiddetta “democrazia“. (vedi video sotto)
  2. Seconda conseguenza: Tutto il denaro esistente in circolazione è emesso a debito. Se anche uno possiede 1000 € e sono “suoi“, qualcun altro si è indebitato perchè quei soldi esistessero. Questo implica che una percentuale crescente di tutte le attività di cittadini, imprese, pubblica amministrazione viene assorbita dal tentativo di ripagare il debito anzichè dallo sviluppo dell’economia, della società, ecc..
  3. Terza conseguenza: Il debito è impossibile da ripagare. Se ogni volta che viene creato “100” di nuovo denaro (perchè viene erogato un prestito) viene contestualmente creato “150” di debito (perchè il debito dovrà essere restituito con gli interessi, magari con un mutuo ventennale), i 50 in più non esistono, e quindi dal punto di vista strettamente matematico il debito non può essere ripagato.

Una volta capito questo si evince che qualunque manovra di stimolo all’economia, vuoi qualche rottamazione agevolata (auto? frigoriferi? divani?), vuoi qualche incentivazione fiscale (assunzioni esentasse? detrazioni per investimenti eco-compatibili?) così come qualunque manovra di austerity non possono nulla rispetto alla voragine del debito che divora il tempo, le energie, le ricchezze, la creatività di una intera società di lavoratori.

SOLUZIONE

Serve una nuova immissione di moneta nell’economia, moneta a credito e non a debito, che toglierà potere alle banche che lucrano da questa posizione privilegiata senza produrre alcunchè di utile all’economia reale, anzi dissanguandola senza pietà.

Un governo che comprende questo può cominciare ad emettere in prorio titoli alternativi (le possibilità sono limitate solo dalla fantasia) che, una volta in circolazione, consentano un vero rilancio dell’economia senza la zavorra, la palla al piede della moneta emessa a debito.

Basta avere il coraggio per iniziare e dare così avvio alla prima vera, grande rivoluzione della storia dell’umanità.

 

topino

Nota del 7/5/2013: questa lettera è stata pubblicata ad oggi da:

Per chi vuole una versione in pdf di questa lettera cliccare qui ->Lettera aperta al nuovo governo

 

Si potrebbe spedire in allegato ai seguenti ministeri:

Economia e Finanze 
Via XX Settembre, 97 – 00187 ROMA
Tel: (+39) 06.47611
Tel. Ufficio Stampa: (+39) 06.47614606
E-mail: ufficio.stampa@tesoro.it
Dipartimento delle Finanze 
E-mail: coordinamento.portale@tesoro.it
df.comunicazione@finanze.it
Sviluppo economico
Gabinetto del Ministro – Via Molise, 2 – 00187 ROMA
tel: (+39) 06.42043486 -06.420434000
fax: (+39) 06.47887964
Ufficio stampa: (+39) 06.420434315 – 47887859 – fax (+39) 06.47887878
Sito: www.sviluppoeconomico.gov.it
E-mail: Segreteria.ministro@sviluppoeconomico.gov.it
Per ora mandata ai deputati M5S delle commissioni V (bilancio) e VI (finanze).
Per Bilancio (V), tesoro e programmazione sono:
SORIAL Girgis Giorgio
CASO Vincenzo
CARIELLO Francesco
CASTELLI Laura
CURRO’ Tommaso
D’AMBROSIO Giuseppe
D’INCA’ Federico
FICO Roberto
Per Finanze (VI) sono: 
RUOCCO Carla
CANCELLERI Azzurra Pia Maria
BARBANTI Sebastiano
CHIMIENTI Silvia
PESCO Daniele
PISANO Girolamo
VILLAROSA Alessio Mattia