L’amico Andrea Cavalleri ha scritto una interessante critica alla MMT su stampalibera: Non è moderna, non è americana e non funziona: la MMT. In particolare mi ha colpito un suo passaggio in cui mette in evidenza le due funzioni contrapposte della moneta:
“Lo Stato, nota Gesell, controllerebbe sì la totale massa monetaria, ma non avrebbe nessuno strumento per regolare la velocità di circolazione, perciò il sistema economico risentirebbe della contraddizione insita nella natura del denaro (il denaro usato abitualmente): di essere al tempo stesso mezzo di scambio e mezzo di risparmio. Il che significa che se circola (come mezzo di scambio) non viene risparmiato, ma se viene accumulato non circola, cosicché le sue due funzioni si fanno guerra, penalizzando inevitabilmente la vitale funzione di scambio, che è quella che sostiene ogni economia evoluta (che vive della divisione e specializzazione del lavoro).”
Interessante questa distinzione dei due ruoli per analizzare l’attuale situazione economica e prospettare qualche soluzione.
A ben pensarci, infatti, per quale motivo si accumula denaro? Forse che il denaro può sfamare, riparare, tenere caldo? No, il denaro presumibilmente ci permetterà di mangiare, scaldarci, ripararci, perchè ci saranno presumibilmente persone disposte a darci, in cambio di quel denaro, cibo da mangiare, legna per scaldarci e vestiti per coprirci. Ma se dessimo per scontato che troveremo comunque, sempre, delle persone disposte ad aiutarci e a darci cibo e vestiti anche senza denaro? Che bisogno avremmo di accumulare denaro?
Questa può sembrare una provocazione accademica, fine a sè stessa, una disquisizione per amanti dei sofismi, ma insisto: non è forse la mancanza di fiducia nel futuro, il bisogno di crearci le nostre sicurezze, la paura di non farcela che ci porta a ritenere più di ciò che ci serve? Quando Dio scelse il popolo di Israele come suo messo fra i popoli (i maligni dicono che Dio pensò fra sè e sè: “Se ci riesco con questi, con tutti gli altri sarà una passeggiata“) volle dare loro un inprinting mica da poco, e per insegnar loro a non accumulare, e a fidarsi ciecamente di quello che il Cielo ti dà giorno per giorno, li tenne nel deserto per 40 anni (mica una settimana), forzandoli a raccogliere quotidianamente la manna, e questa non si poteva accumulare: quella messa da parte anche solo per il giorno dopo andava a male, tranne che per il giorno di sabato, il giorno del riposo.
Sappiamo come andò a finire, Gli andò male, e non solo quel popolo rifiutò Gesù e lo mandò a morire in croce, ma divennero i maggiori banchieri del mondo. Pazienza, questo comunque non ci esime dall’imparare la lezione: fidarsi di quello che Dio, o la Provvidenza, manda giorno per giorno.
Immaginate un paradiso in terra: nessuno accumula per sè, nessuno mette da parte, ma tutti sono disponibili per gli altri, donano gratuitamente del proprio tempo, della propria creatività, delle proprie risorse. Insomma, Dono Gratuito e senza calcoli. Nel momento in cui viene a mancare questa fiducia, questo abbandono, comincia la spirale negativa che ci porta al capolinea opposto: un po’ alla volta, senza grossi stravolgimenti, secondo lo schema sotto. Si passa al baratto: sì, ti posso dare le mie uova, ma tu mi devi dare in cambio i tuoi pomodori. Poi, siccome il baratto è oggettivamente difficile da realizzare, creiamo una moneta, un mezzo di scambio basato su un bene raro e non depreriile: l’oro. Poi da qui si passa alla cartamoneta, poi alla moneta elettronica, e alla fine, semplificando sempre di più, al chip sottocutaneo, comodo, no? Non devo neanche ricordarmi di portare con me il mio bancomat, cosa volete di più? Realizzando la famosa profezia apocalittica del segno della bestia, quel 666 che – guarda caso – si trova in tutti i codici a barre che sono su tutti i nostri prodotti.
Si capisce allora perchè il sommo Giacinto Auriti parlava del valore indotto della moneta, e al tempo stesso si rivaluta la funzione sociale del reddito di cittadinanza, che pure io stesso avevo combattuto in passato. Maggiore è infatti la disponibilità di denaro, maggiore è la fiducia nel futuro. E maggiore è la fiducia nel futuro, e maggiore è la disponibilità reciproca gli uni verso gli altri.
Ma in questa fase siamo nell’esatto opposto: non esiste nessuna fiducia nel futuro. e non essendoci alcuna fiducia nel futuro, si trattengono i soldi (non più mezzo di scambio ma solo come mezzo di risparmio). E se il denaro smette di circolare, la situazione economica peggiora ulteriormente, bloccando l’economia e creando ulteriore sfiducia nel futuro e pessimismo. Un circolo vizioso che porta verso il baratro.
Come interrompere questa spirale negativa?
A livello politico: uscendo dall’Euro e ripristinando una moneta sovrana, emessa a credito e non a debito (si arrabbieranno i banchieri, ma pazienza, sono solo un misero 0,0000.% della popolazione – e poi scoprirebbero un mondo migliore anche per loro, alla fin fine). Ma staremmo meglio tutti quanti. A livello individuale: ricominciando a fare quanto più possibile le cose gratis, per uscire da questo cappio illusorio ma soffocante che ci è stato imposto con la moneta emessa a debito. E, come dice Plutarco, ciò che cambia l’Uomo dentro finirà presto o tardi per cambiare anche la società esterna.
Per far funzionare la MMT a questo punto basterebbe escludere gli eredi dal diritto di recuperare i capitali del caro estinto e con conti correnti con al massimo una doppia intestazione. Naturalmente non tutto il capitale deve essere tangibile (gran parte dovrà essere virtuale) e se comincia a circolarne poco basta ritirarlo (ultratassandolo) e cambiare il conio (in modo che il veccho, detenuto sotto le mattonelle, perda totalmente il suo valore).
Così si disincentiva l’accumulo e si favorisce la circolazione.
Non mi piace quando si critica qualcosa senza provare a trovare delle soluzioni. Come si dice in questi casi… Chi vuole cerca strade, che non vuole cerca scuse.
A me della MMT fa paura lo strapotere dello stato centrale. Sostituire le banche centrali private con lo stato non mi sembra un gran miglioramento.
E di uno stato che già oggi si permette di non pagare i fornitori, ma di mandarli contestualmente sul lastrico (o appesi ad una corda nei casi peggiori) se non pagano l’IVA o le tasse dovute, non mi fido. Meglio una economia più libera, un potere meno centrale e più decentrato, ed una moneta emessa a credito anzichè a debito (come abbiamo scritto in “Risvegliàti” con Monia Benini).
Alberto, hai saputo interpretare il tema nella maniera a me più congeniale. E quel grafico è esattamente la risultante di ciò che pensiamo noi Arcieri. La vera progressione dovrebbe essere quella che va nella direzione del dono gratuito di sè, dei propri talenti e del proprio tempo. Che Dio ti benedica di aver capito ciò e di avercelo illustrato in questa buona maniera e logica cristiana.
Ti abbraccio con l’affetto di sempre
ps Davide pensaci bene, quella di Alberto è la soluzione che noi proponiamo qui, in escogitur.it. Non a caso l’ho reintitolato così:
Dal paradiso all’inferno, sola andata. Oppure puntare dritti al Paradiso
Vedevo oggi un documentario sulla permacultura che mi sembra si sposi bene con i tuoi borghi di Xenobia… se lo ritrovo te lo linko!
La dove lo stato è dei cittadini per i cittadini questo problema non esiste. Il fatto che lo stato non paghi ma pretenda è proprio per il fatto che non è padrone della moneta (quindi deve prendere prima di dare). Il resto dei problemi stanno nell’onestà dei politici, non nella MMT.
Per fare un parallelo: se H.A.A.R.P. e tecnologie affini venissero usate per far piovere nei deserti, si risolverebbe il problema della fame nel mondo. Il problema non è “il mezzo”, ma chi lo gestisce.
🙂
Ciao Davide.
Stai seguendo la politica di questi giorni? Berlusconi che chiede a Bersani di costituire una unica forza di Governo, perchè ora l’avversario sono le 5 Stelle che possono scassare il giocattolo dal di dentro: in alternativa a Governo, infatti, i grillini hanno chiesto quello che avrei chiesto io, Servizi Segreti e Rai.
Perchè dico questo? Perchè il potere si autoriproduce e trasforma nelle forme più convenienti. E se lo Stato avesse in mano la stampa dei soldi, questi farebbero come hanno sempre fatto, dopo aver abbattuto i Borbone (forse gli ultimi che davano davvero al cittadino quel che gli spettava): i loro porci comodi e noi trattati con il bastone e la carota. Perchè loro si considerano una cosa e noi siamo un’altra cosa: i nemici da tenere lontano dal tesoro.
Lo avevo detto che non volevo votare per non rendermi complice di questo sistema. Eppure l’ho fatto per non dare l’impressione agli amici, tra cui Alberto, che le mie posizioni fossero così estreme da non dare spazio ad un “non ritorno”, ad una mancanza di dialogo. Del resto ho solo fatto un compromesso con la coerenza, a cui sono costretto prima di decidere di rinchiudermi su un eremo.
Perchè senza Dio tutto è possibile per l’autodistruzione finale.
A presto
Un saluto a tutti
No, non seguo.
Ma non mi sorprende che il sistema cerchi di garantire se stesso, di autotutelarsi e questo è in linea con quanto ho sempre sostenuto (dall’età della ragione, almeno). Questo dimostra in che mani siamo e da un’idea di cosa intendessi dire ad Alberto quando progettava di entrare in politica.
Fai attenzione a fare compromessi con la coerenza, è una delle cose che fanno perdere valore all’uomo.
Beh, escogitur.it non fa sconti a nessuno, come avrai notato. E lì c’è tutta la coerenza di un uomo, Parusìa, che lotta per l'”Instaurazione di Tutte le Cose in Gesù”. Coerenza è dire che questo mondo non mi appartiene più e per questo non mi piego a servirlo e riverirlo nè nelle sue matrici nè nei suoi inganni. Il compromesso con la coerenza si può fare sul piano umano ed è ciò che ci permette di chiedere scusa, di perdonare, di ringraziare, di chiedere perdono, di relazionarci e di amare. Io amo Alberto e molti altri amici ed amiche che gravitano in questo sito e ritengo che ogni tanto si possa anche mostrare un volto un pò più umano e cordiale. Così faccio con le persone che mi sono care.
Poi sui valori non negoziabili, nessun compromesso fino alla morte. Mi fermerei su alcuni punti essenziali: per esempio può parlare di Dio solo chi è suo servo fedele senza dividerLo con Mammona.
Un caro saluto 😉
In teoria, sarei d’accordo.
Ma siccome nella pratica l’occasione fa l’uomo ladro, i sistemi che si progettano dovrebbero essere, per quanto possibile, auto-riparanti, cioè limitare il rischio di prevaricazione, la concentrazione dei poteri, ecc. ecc. Per questo la MMT mi sembra, come l’ha definita qualcuno, la semplice sostituzione del guidatore, dalla banca centrale allo stato, senza modificare il mezzo, l’itinerario, il biglietto che devono pagare i passeggeri, ecc. ….
“Lo Stato,controllerebbe sì la totale massa monetaria,ma non avrebbe nessun strumento per regolare la velocità di circolazione…”.mi scusi eh,ma a me questa sembra una grande banalità.è così anche adesso,senza MMT ed è come è sempre stato in questo sistema.Io ad esempio:ho chiuso il conto corrente nel 2009,ho rottamato la macchina,non ho più la televisione,COMPRO solo l’essenziale per non morire di fame e presto butterò anche il computer in una discarica.Ora,è chiaro che se tutti facessero come me(non consumassero)il Sistema crollerebbe come un castello di carte(con quali conseguenze poi,non lo so)ma chi lo fa?Quanti matti conosce lei che vivono come me?è assurdo che il sistema abbia paura di questo,come è altrettanto assurda l’idea che tutti smettano di spendere e si mettano ad accumulare come dice quel tizio.Ripeto,con o senza MMT o quello che sia.
Saluti
Alex
No, lo scopo di quella frase non era suggerire il risparmio: anzi, semmai è proprio il contrario, il risparmio è la morte dell’economia! Per questo Gesell, l’economista citato da Andrea, suggeriva addirittura una moneta “a scadenza”, proprio per evitare il fenomeno dell’accumulo (se “va a male”, perchè tenerla?) e il ritiro dal mercato.
Io vedo le cose da un’altro angolo. Non credo che il vero problema consista nel promuovere o frenare la circolazione monetaria penalizzando chi intende risparmiare. Un risparmiatore potrebbe benissimo metter da parte come si dice in vista di un’acquisto di prezzo alto, futuro, che oggi non può fare senza indebitarsi (e pagare interessi).
La velocità di circolazione si regola con il tasso di sconto, col bilancino del farmacista. L’aumento del tasso di sconto frena la propensione ad investire ed a fare acquisti. Riducendo il tasso di sconto al contrario si promuovono le “compra-vendite”. Funzione pure questa che non può essere lasciata alle banche (specialmente alla banca centrale privata).
Io sostengo che il vero problema sta nella dualità: Moneta Uno: fabbricata dal nulla, a costo nullo garantita da nulla, che non rappresenta nulla e non costituisce una ricchezza (fabbricata dalle banche); in opposizione alla moneta Due: che ha valore, che rappresenta ricchezza generata dai cittadini che producono ricchezza col loro lavoro, con la loro industriosità, con l’ agricoltura, con l’estrazione di minerali, col produrre manufatti, prodotti industriali, effettuando trasporti e servizi realmente necessari a produrre vera ricchezza.
Ecco dunque che le banche danno ai cittadini carte false, mentre i cittadini danno alle banche la vera ricchezza (che le banche fanno sparire mediante scritture contabili false).
Il dono gratuito e senza calcoli……questo è il paradiso in terra.”Sulla terra il Regno di Cristo non si realizzerà mai e al contempo si realizza in ogni istante,-né la società in cui tutti sono cristiani,né quella in cui la fede viene imposta con la forza, ma quella in cui”l’integra fede di pochi, la fede parziale di molti garantisce quel rispetto del diritto e delle verità naturali che permette a tutti gli uomini di vivere secondo giustizia e di operare per la realizzazione di sé e del bene comune(T.S.Eliot). La cartamoneta con le caratteristiche indicate da Auriti e con lacaratteristica della deperibilità(Gesell) potrebbe essere la moneta giusta per i nostri tempi.Grazie Alberto per gli spunti che dai e buon lavoro.Anna Maria
Grazie per l’incoraggiamento, ogni tanto se ne sente il bisogno! 😉
Che bellissima triade di nomi, la tua, Anna Maria Martino.
Oltre che la nonna e la Mamma di Gesù (e Madre pure nostra, pienamente, da quel momento del Golgota: con cui chi ha per Padre Dio e per Fratello Gesù e per Sposo lo Spirito Santo, ha necessariamente anche Maria per Madre), anche Martino: quel San Martino di Tours che è l’inventore (o meglio ancora: lo scopritore, per non dire l’affidatario) delle Cappelle.
Particolarmente care agli Arcieri di nostra Signora della Tenda, facenti parte integrante degli apostoli degli Ultimi Tempi preconizzati da san Luigi Maria Grignion de Monfort (che nel suo “Segreto di Maria”, parla di “Divina Maria”), in quanto prefigurazioni delle Cappellette di Adorazione Eucaristica e del Rosario Perpetuo: le CAERP che sono il cuore-motore pneumo-nucleare dei Borghi di Xenobia.
Venendo alla questione monetaria: è cosa evidente che una moneta “immortale”, come quella attuale, è di per sé in stridente contraddizione col Progetto di Dio. Che tutto ha voluto fosse sottoposto ad una fisiologica deperibilità (ma che non volle la morte per l’Uomo a Sua Immagine e Somiglianza, ma solo una dolce “dormizione” così come avvenne per nostra Madre: la morte così come la conosciamo noi entrò nel mondo per volontà del Primo Uomo).
Ed è altrettanto pacifico che una moneta “a tempo”, così come pensata da Gesell (e, ca va sans dire: emessa da Cesare e non da Mammona): è invece confacente al Regno di Dio in costruzione (ma che sarà pienamente instaurato solo con la Seconda Venuta di Gesù, che spazzerà via sia la Bestia che il Falso Agnello insediatosi sul Trono di Dio e li manderà nello stagno di fuoco assieme al Dragone che si sono scelti per padre).
Ecco perché la questione monetaria è centrale e cardinale per gli apostoli degli Ultimi Tempi.
E sarà strumentalmente usata proprio dai figli della perdizione e dalle due Bestie (del mare e della terra) per accreditarsi ancora di più agli occhi di coloro che se ne lasceranno ingannare.
Ti saluto, Anna Maria Martino,
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice
Si Alberto è proprio così Smettiamo di dare il monopolio del GRATIS e dell’ OFFERTA ai volantini pubblicitari delle multinazionali e riappropiamoci vivendole queste due parole piene di gioiosa e Santa adrenalina e poi tanta smisurata fiducia in Papi Nostro!
…smisurata fiducia in Gesù e Maria. Mai fidarsi di uomo, anche fosse un Papa? Perchè riporre la fiducia ad un uomo quando possiamo vidarci delle Opere di Dio?
Credo, Parusia, che Nicola con quel tenerissimo “Papi” si riferisse a nostro Padre, la Prima Persona Divina.
E non al Papa.
Gesù stesso (Figlio di Dio e Dio Figlio, vero Uomo e vero Dio ipostaticamente uniti: ab aeterno e non solo dal momento del fiat di Maria Santissima nella casetta di Nazareth, ora a Loreto) ci ha insegnato a chiamare Padre l’Altissimo e ce ne ha svelato la Sua Natura più vera, quella di Padre appunto.
E ricordo che lessi in Messori, qualche anno fa, che Gesù arrivò a chiamarLo persino “Papà” o “Babbino”, a sottolineare ancora di più l’integrale e piena Paternità di Dio.
Che oggi sappiamo essere tutt’Uno con la Sua Maternità.
Dio E’ Padre e Madre.
Fu sufficiente, quest’affermazione, perché i figli della perdizione annidati in Vaticano decretassero la morte di Papa Giovanni Paolo I.
E Dio glielo lasciò fare, perché fosse conseguito un bene più grande.
Ti voglio bene, fratello mio, in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice.
Viva il Papa.
Ciao fratello
Vittorio Messori a “Porta a Porta” parla di Papato e non di Papa (vedere dal minuto 36:50 Primi passi di Papa Francesco e replica di Giuliano Ferrara al 44° minuto)
Ovviamente questo siparietto è andato in onda a mezzanotte.
Il pubblico babbeo durante il giorno guarda il pranzo è servito o altri gossip o quello che vogliono che si sappia o devono sapere.
Viva il Papa, viva il Papato
ti voglio bene anch’io
Parusìa
in Gesù Adveniente e Maria CorRedentrice
ps rimandami se puoi la mail sul miracolo dei miracoli su arca[at]parusia.info . Usa sempre questo indirizzo di posta
Che la MMT sia sbagliata non ho dubbi. Ma proporre, come faceva Gesell, una moneta deperibile non mi sembra molto meglio. Si tratta di una forzatura contro natura. E la natura della moneta è nell’ordine delle cose spirituali, poiché dipende totalmente dalla fiducia. La deperibilità tende a limitare ma non risolve l’accumulo, che pure è una esigenza (pure i beni materiali si accumulano in previsione di un futuro impiego o di tempi magri) e inoltre toglie moneta, cioè toglie valore, cioè il contrario per cui si crea e si immette moneta.
Inoltre non si dice nulla sulla vera grossa questione, cioè l’iniqua distribuzione della moneta, che sempre si determina anche in condizioni iniziali di equa distribuzione e di libero mercato.
Occorre ripensare non solo ad un qualche marchingegno finanziario e monetario, occorre ripensare proprio a cosa sia la moneta da un punto di vista spirituale.
L’osservazione è molto acuta. Ho elaborato una nuova impostazione che al momento registro nel sito di escogitur.it e lascio decantare.
Buona giornata Giovanni
Penso che la moneta sia una creazione unicamente dell’uomo.
Spiritualmente qualsiasi attributo o spiegazione gli si dia, sarebbe una forzatura.
I miracoli che hanno interessato il “ritrovamento”
miracoloso di soldi, non sono mai stati casi di creazione dal nulla come ad esempio INVECE fu per la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma sono stati casi di “recupero” di moneta perdute.
Comincio a pensare
che qualsiasi “marchingengno finanziario monetario” nel “mondo”
sarebbero solo pezze e non risoluzioni. Le soluzioni definitive sono quelle del dono gratuito di sè. Resta solo da vedere come metterle in atto in un mondo in cui Gesù Cristo debba ancora fare il suo ritorno
Saluti a tutti
Ciao Gianluca.
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Ciao!
Penso che sia un progetto che Dio ha messo nelle tue mani.
I Borghi di Xenobia, come li descrivi tu, che hanno come cuore l’adorazione eucaristica e il rosario perpetui, sono (o almeno sembrano a me) una società giusta, in continuo contatto con Dio, dove ogni uomo è libero e autonomo.
E’ chiaro che sono assolutamente daccordo con una moneta credito, del tutto diversa dalla moneta-debito che abbiamo ora.
E’ un ottimo punto di partenza, umanamente parlando, una moneta come ne parla Auriti, le altre sono truffe.
Deve essere lo stato a controllare l’emissione della moneta priva di interesse.
Volevo dire che in una società perfetta, nella Regno di Dio, la moneta non esiste.
Auriti ha fatto solo il primo gradino (in una direzione completamente diversa, però: quindi rimane rivoluzionario) occorre andare oltre.
Altre utili indicazioni vengono dalla dottrina sociale della Chiesa. Ma quello che manca veramente è un quadro unitario sulla materia. Anche per questo mi sono deciso a scriverne un libro, prendendo spunto dalla crisi.
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