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Luciano Garofoli07 Dicembre 2012
Defensor fidei
Generalmente quando una persona muore tutti coloro che lo hanno conosciuto si comportano in un modo univoco: il soggetto o viene esaltato fino al parossismo, o vilipeso senza pietà. Rari sono i casi in cui amici e detrattori s’inchinano davanti alla salma: gli amici riconoscendo la grandezza, i nemici la lealtà, la coerenza ed il coraggio.
Sicuramente padre Luigi Villa appartiene a questa seconda categoria molto rara e veramente eccezionale.
Tutta la sua esistenza fu dedicata esclusivamente alla sua grande missione: difendere la Chiesa cattolica contro tutto e tutti: soprattutto contro chi ne insidiava l’esistenza, la dottrina ed il magistero.
Don Villa nacque a Lecco il 3 febbraio 1918; dopo i rituali studi del Liceo Classico, allora scuola di élite, fu ordinato sacerdote il 28 giugno 1942 in piena Seconda Guerra Mondiale; prima Messa nella cattedrale della sua città natale e poi, per un decennio, sacerdote presso l’Istituto Comboniano. La sua fede era vivissima e potremmo dire contagiosa: la sua missione quella di stare in mezzo ai giovani e di scovare tra di loro le vocazioni, aiutarli a dire quel «fiat a Dio» che spesso per concretizzarsi, oltre che alla riflessione interiore, ha bisogno di un maieuta che aiuti e sostenga l’anima in questo momento di parto o trapasso ad una vita nuova.
Come tutti i grandi personaggi carismatici della Chiesa, anche lui possedeva il grande dono della parola che è la base della predicazione e della divulgazione della fede. Il suo grande ascendente nei confronti della gioventù, gli procurò dei fastidi ed addirittura una condanna a morte comminata da Roberto Farinacci, ministro della Giustizia della Repubblica di Salò, proprio per questo suo costante impegno nei confronti delle nuove generazioni; la motivazione della sentenza era lapidaria: «Padre Luigi Villa pare mandato in giro a sobillare i giovani contro la Repubblica». A quel tempo era sacerdote presso l’Istituto Comboniano di Crema e, grazie ad una «soffiata» fatta ad un suo confratello, riuscì a scappare proprio nel momento in cui il plotone d’esecuzione stava arrivando per eseguire la condanna a morte. Costretto alla provvisorietà ed alla semi clandestinità, poté vedere la fine di questo periodo solo con il termine della guerra.
Ma se è vero che si dedicava totalmente al suo impegno missionario di sacerdote, seguendo gli ordini impartiti da Pio XII, fu sempre pronto a salvare intere famiglie ebree, riuscendo a far passare in Svizzera ben 57 israeliti, che accompagnò sempre personalmente rischiando la propria vita con loro: ed anche questo faceva parte del suo dovere e della sua missione sacerdotale, oltre che del suo carattere.
Nel 1953, a causa di motivi di famiglia, abbandonò i Comboniani ed accettando l’invito del vescovo di Ferrara monsignor Bovelli, si incardinò il quella diocesi dandovi vita al Movimento Missionario Internazionale.
Come spesso accade nella vita, la fatalità favorì un importante e segnante incontro della sua vita: quello con padre Pio da Pietrelcina.
Svolgendo la sua intensa attività di predicatore e conferenziere, nel 1956, era a Bari per degli incontri con dei laureati di quella città; a causa di un piatto di spaghetti alle vongole, fu vittima di un’intossicazione causata dai molluschi avariati: fu soccorso dal suo amico don Berni, cappellano militare all’aeroporto di Bari, che lo fece prelevare da alcuni avieri e trasportare nell’Ospedale Militare. Ed ecco il caso o la Provvidenza che entra in azione: don Berni gli chiese di accompagnarlo a San Giovanni Rotondo. Mentre il confratello si recava a prenotare il pranzo, don Luigi sentì il desiderio di pregare nella chiesetta del convento dei Cappuccini: si raccolse in preghiera, la chiesa era deserta: ad un tratto percepì distintamente la presenza di una persona accanto a sé. Era un giovane straordinariamente bello, che con un sorriso, gli chiese se avesse voluto incontrare padre Pio. Il sacerdote rispose di no, ma il giovane insistette dicendo che padre Pio lo stava aspettando e che pertanto doveva andarci assolutamente. Don Villa si girò per rispondere al suo interlocutore, ma il giovane era scomparso; la cosa lo scosse moltissimo e decise di entrare nel convento per incontrare il frate.
Mentre raggiungeva la cella di padre Pio, sentì un intenso profumo di fiori e nel momento in cui Padre Pio comparve in fondo al corridoio, con voce stentorea, gli disse: «Che fa qui padre Villa?». Inutile dire che i due non si conoscevano e non si erano mai visti prima di allora. Mentre aspettava di essere ricevuto, scrisse una dozzina di domande che voleva rivolgere al suo interlocutore francescano, in un taccuino. Padre Pio non solo rispose a tutte le sue domande ma gli affidò una missione veramente gravosa ed impegnativa: difendere la Chiesa di Cristo dalla Massoneria ed in particolare da quella ecclesiastica. Il Santo frate di Pietrelcina sapeva benissimo, già da allora, quale pericolo corresse la Chiesa di Roma e che essa era già infiltrata dalla setta, la quale lavorava sordidamente per il suo svuotamento e distruzione dall’interno.
E dire che erano periodi in cui la fede e la Chiesa sembravano monoliticamente ancorati al suo Capo celeste ed al suo Vicario in terra! Certo leggere certe cose oggi, non solo fa impressione, ma dimostra che il Santo di Pietrelcina aveva una visione lucida e tragica del futuro, tutt’altro che roseo, cui si andava incontro.
Padre Villa rimase sconcertato e manifestò la sua giusta preoccupazione dicendo che non era preparato a svolgere un compito così gravoso e che, quanto meno, sentiva l’esigenza di essere appoggiato da un vescovo. Padre Pio gli disse di recarsi da quello di Chieti, il quale gli avrebbe detto quello che doveva fare.
Come al solito, il pronunciamento di Padre Pio prese di contropiede anche monsignor Bosio vescovo di Chieti il quale disse a padre Luigi che un vescovo ha potere e giurisdizione solo nella sua diocesi, mentre l’obiettivo che veniva lui assegnato, era davvero molto più ampio. Comunque non si rifiutò di aiutarlo a priori ed andò a Roma a parlare della cosa con il cardinale Domenico Tardini, allora Segretario di Stato di Pio XII. Anche il Segretario di Stato si dimostrò nettamente contrario, ma, considerando che il progetto pativa da Padre Pio, volle parlarne al Santo Padre. Nel successivo incontro Tardini comunicò a Bosio che il Papa aveva approvato il progetto di Padre Pio da affidare a Padre Villa. Il Pontefice poneva solo due condizioni: che il sacerdote si laureasse in Teologia Dogmatica e che doveva essere affidato alla direzione dei cardinali Alfredo Ottaviani, Prefetto del Sant’Uffizio, Pietro Parente e Pietro Palazzini: essi dovevano guidarlo e metterlo al corrente di tanti segreti della Chiesa inerenti al mandato.
Monsignor Bosio, aggiunse da parte sua, una terza condizione: sarebbe stato il suo vescovo di riferimento, ma che non doveva mai aver nulla a che fare con monsignor Montini (futuro Paolo VI). Don Villa non conosceva monsignor Montini e chiese al vescovo spiegazione e lui gli rispose con un esempio: se si prende un tavolo monsignor Montini sta da una parte, tutto il resto dell’umanità dall’altra; questo lo poteva affermare in quanto le famiglie dei due uomini di Chiesa, si conoscevano bene in quanto entrambe abitavano a Concesio in provincia di Brescia.
Con decreto del 6 maggio 1957 il vescovo di Chieti, segretamente, incardinò padre Villa nella sua diocesi; dopo di che, poté iscriversi all’Università di Friburgo, dove nel luglio del 1963 si «licenziò» in Sacra Teologia laureandosi poi il 28 aprile 1971 alla Lateranense di Roma.
Nel 1963 Padre Villa ebbe il suo secondo incontro con padre Pio, il quale si lamentò bonariamente per la lentezza con cui procedeva nel suo incarico; prima di congedarlo Padre Pio gli disse:
«Coraggio, coraggio, coraggio! perché la Chiesa è già invasa dalla Massoneria» aggiungendo: «La Massoneria è già arrivata alle pantofole del Papa» (cioè Paolo VI).
Inizia, a questo punto la carriera di agente segreto di don Luigi, sempre seguito dal cardinale Ottaviani con l’intento principale di documentare l’appartenenza alla Massoneria di alti prelati della Chiesa cattolica, oltre che di occuparsi di certe delicate questioni relative alla Chiesa stessa. Venne, in questa veste, a contatto con Questure, Polizia, Agenzie di investigazioni generali e che gestivano operazioni speciali e coperte.
Smascherò il cardinale Suenens, perché appartenente alla Massoneria, convivente e padre di un figlio e per questo fu rimosso dalla sua sede di Bruxelles.
Sappiamo tutti che gli 007 corrono dei pericoli e don Villa non fu da meno: stava, allora, indagando a Parigi sull’appartenenza alla Massoneria del cardinale Achille Lienart. Mentre aspettava un personaggio dei Servizi Francesi che gli doveva consegnare le prove materiali di questa appartenenza, fu aggredito da un giovane che lo colpì con un «pugno di ferro» gridandogli contro che su questa terra esisteva un Diavolo. Quando si riprese era in una farmacia con una mandibola fratturata e senza più denti.
Ad Haiti addirittura rischiò di esser fucilato dai militari. Gli venne l’intuizione di chiedere all’ufficiale di poter parlare con un suo amico, il Superiore del Seminario; il militare turbato, parlò con i superiori che intervennero e lo rilasciarono con le scuse.
Né mancarono i tentativi di eliminazione fisica più volte reiterati e che condussero don Villa alla soglia della morte, alla quale scampò sicuramente e solamente grazie all’intervento della Divina Provvidenza: eccone alcuni che sono riportati dall’ingegner Franco Adessa, suo stretto collaboratore ed anche autore di alcuni documentati ed interessanti libri e profondo conoscitore della Massoneria (1).
Un giorno don Luigi stava tornando a Brescia da Roma, in macchina. Nei pressi di Arezzo, in prossimità di un viadotto che superava uno strapiombo di un centinaio di metri, fu affiancato da un’auto che lo stava seguendo da un po’ di tempo. L’auto cominciò a stringerlo sempre di più verso il ciglio dell’autostrada cercando di spingerlo contro la barriera che delimitava il viadotto, con la chiara intenzione di farlo precipitare disotto. Per sua fortuna sopraggiunse un’auto di pattuglia della Polizia Stradale: padre Villa cominciò a suonare il clacson per attirarne l’attenzione. L’auto che stava compiendo l’aggressione accelerò, facendo perdere le tracce e il tentativo fallì. Quando raccontò l’episodio al cardinale Palazzini, uno di tre ai quali era stato affidato da Pio XII, in presenza del professor Gedda, quest’ultimo esclamò che davvero si era in guerra.
Un’altra volta si recava a trovare un suo amico sacerdote, don Berni parroco di Corlanzone, in provincia di Vicenza. Uscito dall’autostrada ed imboccata la provinciale, d’improvviso i suoi arti si bloccarono e si sentì progressivamente paralizzato ed incapace di reazione: viveva la scena come se stesse sognando: qualcuno gli aveva somministrato dei narcotici(2). L’auto, ormai fuori controllo, uscì di strada entrando in un campo che terminava con un canale abbastanza ampio e pieno di acqua melmosa. Ormai a pochi centimetri dal ciglio, miracolosamente il motore si spense e l’auto si fermò impedendo così che diventasse la sua bara.
Nel momento in cui il motore si fermò don Villa riprese conoscenza ed uscì dal mezzo: circondato da alcune persone gli fu proposto il ricovero in ospedale che egli rifiutò fermamente.
Alcuni mesi dopo fece visita ad un altro confratello con il quale pranzò. Mentre tornava a casa cominciò a sentirsi male. Arrivato a casa fu chiamato un medico a causa delle sue precarie condizioni fisiche. Gli fu diagnosticato un avvelenamento, tanto che il medico gli disse che esso era stato provocato da un caffè, evidentemente quello con cui aveva terminato il pranzo.
Finché fu vivo Pio XII, padre Villa fu sempre molto ben accolto in Vaticano e molto rispettato e stimato. Alla sua morte, soprattutto dopo l’elezione di Paolo VI, le cose, per lui, cambiarono in peggio e dovette sopportare tutta una serie di angherie e di diffamazioni pesanti e spesso davvero anche molto umilianti.
Il cardinale Ottaviani voleva che parlasse con Suor Lucia la veggente di Fatima e lo accreditò presso il vescovo di Coimbra con una lettera nella quale chiedeva al prelato di concedere l’udienza con Suor Lucia: ma il vescovo chiese spiegazioni a Roma al cardinale Benelli Segretario di Stato di Paolo VI, che sentito il Pontefice negò l’autorizzazione. Davanti alle rimostranze di Ottaviani il Pontefice si scusò palleggiandosi la responsabilità con il cardinale Benelli: tipico esempio di curiale farisaismo.
Moltissime le opere che don Villa cercò di realizzare; ne citiamo alcune: Nel 1953 l’Istituto Missionario Internazionale, con l’obiettivo di diffondere la fede e le vocazioni sacerdotali, ma fu stoppato.
Nel 1957 fu la volta del Movimento Euro Afro Asiatico, legato alla rivista che portava lo stesso nome, regolarmente approvato da monsignor Bosio fu fatto chiudere; evidentemente qualcuno in Vaticano aveva altri «progetti».
La stessa sorte toccò anche alla rivista Colloquio Oriente Occidente, che sarebbe stata in stretto collegamento con un Istituto per le religioni non cristiane.
Nell’ottica della difesa della Chiesa dall’attacco del Modernismo cercò di fondare un Centro di teologi per la salvaguardia dell’ortodossia cattolica, dall’aggressione del progressismo modernista. Lo stop venne direttamente dal Pro Segretario di Stato di Paolo VI, monsignor Giovanni Benelli, il quale poi gli impedì di continuare una serie di «Congressi di studio» permanenti: riuscì a tenerne solo tre, tra l’ottobre 1974 ed il settembre del 1977. A quello tenutosi a Firenze il cardinale Florit ricevette ordine specifico, da Roma, di impedire la partecipazione del clero della città toscana; il cardinale, molto dispiaciuto, si scusò e fece presenziare un vescovo al convegno.
Era chiaro che qualsiasi iniziativa cercasse di mettere in campo per la difesa e la diffusione della fede cattolica, gli veniva sempre impedita e per evitare che si potessero costruire menzognere trame fu costretto a rifiutare donazioni cospicue di ville, o di somme di denaro davvero rilevanti. Un cardinale voleva lasciargli in eredità la sua proprietà, che comprendeva due grandi scuole elementari e medie, due ville, molti ettari di uliveto e persino una chiesa. Rifiutò anche la donazione da parte del cardinale Siri del Convento dei Benedettini a Genova. Era cosciente di quello che stava per abbattersi sulla Chiesa e desiderava quindi evitare di essere implicato in situazioni economico finanziarie per essere libero di continuare quel mandato che gli aveva consigliato padre Pio ed affidato Pio XII.
Lo scrittore Curzio Malaparte, ormai malato di cancro, fu da lui approcciato nonostante il «cordone sanitario» che intorno a lui aveva steso Pietro Secchia: tanto fu l’entusiasmo che egli suscitò, nello scrittore, da fare addirittura la promessa di mettere la sua penna al suo servizio per un’opera che don Villa voleva realizzare. Addirittura gli promise anche la donazione della sua villa di Capri.
L’otto dicembre del 1965 riuscì a fondare, dopo peripezie, promesse e ritardi l’Istituto Operaie di Maria Immacolata.
Per combattere la sua battaglia per la Fede e la difesa della Chiesa aveva assoluto bisogno di una rivista che potesse essere libera e non soggetta a condizionamenti ed eventuali soppressioni da parte ecclesiastica: per fare ciò, su suggerimento del suo amico vescovo monsignor Bosio, si iscrisse all’Ordine Nazionale dei Giornalisti; del resto aveva al suo attivo la pubblicazione di una trentina di opere e di oltre un migliaio di articoli, scritti e pubblicati su riviste e quotidiani non solo italiani. Con questi presupposti nel settembre del 1971 uscì il primo numero di Chiesa Viva, rivista che l’ha visto protagonista fino ad oggi.
Punto di forza del mensile era il fatto che in essa scrivevano dei valenti teologi delle università vaticane; se la rivista non fu attaccata subito frontalmente lo si dovette al fatto che il Vice Direttore di Chiesa Viva era il famoso filosofo tedesco ed ebreo convertito, professor Dietrich von Hildebrand, che Paolo VI conosceva bene, ma che parimenti temeva molto.
Il cardinale Benelli, Segretario di Stato, in odore di Massoneria, era davvero deciso a far tacere quella voce coraggiosa e fuori dal coro. Nelle riunioni con i suoi collaboratori insisteva affinché don Luigi fosse messo a tacere: Benelli era solito ripetere: «Bisogna far tacere quel don Villa!». Ma quando qualcuno obiettava: «Eminenza! bisogna però dimostrare che sbaglia!», il cardinale, irritato, rispondeva: «E allora, ignoratelo e fatelo ignorare!».
Ma fece di più; scrisse personalmente a tutti i vari collaboratori ecclesiastici della rivista invitandoli ad abbandonare la collaborazione, cosa che molti, per quieto vivere e con un equivoco senso di ubbidienza, fecero.
Durante una visita a Vienna al cardinale Joseph Mindszenty don Villa ottenne un forte incoraggiamento da parte del prelato che aveva abbandonato Roma dopo che Paolo VI lo aveva umiliato e sollevato dall’incarico di Primate d’Ungheria: il cardinale gli disse che Papa Montini aveva svenduto i cattolici dell’est ai comunisti in cambio di una «Ostpolitik» da cui ne traevano vantaggio solo i governi filosovietici.
Don Villa divenne sempre più oggetto di un linciaggio ignobile, fu coperto di epiteti infamanti: matto, fascista, anti-semita, fuori della Chiesa, eretico, sacerdote di esasperate tendenze conservatrici e preconciliari, un laceratore della Carità, rigurgito di orgogliosa supponenza nel sentirsi detentore della verità… ed anche, autore di scritti infamanti, degno di provvedimenti punitivi; provvedimenti che però «non vengono presi solo per non umiliare un prete più che novantenne».
A questo punto ci piace ricordare le battaglie condotte contro eminenti prelati accusati di essere Massoni, come i cardinali Poletti, Casaroli, Benelli e Buggini, quest’ultimo autore del Novus Ordo Missae promulgato da Paolo VI; molti di questi nomi comparivano con la sigla anche nella famosa lista Pecorelli, il giornalista direttore della rivista OP, che creò un vero e proprio scompiglio al momento della sua pubblicazione.
L’impegno di difesa della Fede Cattolica passò anche attraverso la pubblicazione di una serie di articoli contro il movimento Neocatecumenale di Kiko Argüello, nei quali si svelavano tutti i retroscena del movimento e si parlava della famosa pubblicazione, tenuta sempre molto segreta, per l’istruzione dell’équipe dei catechisti.
Certamente questi attacchi non piacquero affatto al gran protettore dei Neocatecumenali, il cardinale Camillo Ruini, che per molti anni è stato presidente della Conferenza Episcopale italiana e forse l’uomo più potente oltre le Mura Leonine: un altro potente nemico si aggiungeva al già nutrito novero.
Formella della «Porta del bene e del male» (CLICCARE PER INGRANDIRE)
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Grossa battaglia fu anche quella sostenuta, dalle pagine di Chiesa Viva, contro la beatificazione di Paolo VI. In questo ambito don Villa scoprì che in una delle porte di bronzo della Basilica di San Pietro il Papa (3)veniva ritratto di profilo e sul guanto della sua mano sinistra compariva un Pentalfa, simbolo chiaramente satanico e massonico. In verità il volto del Pontefice è anche piuttosto arcigno e tutt’altro che serafico.
La denuncia di padre Luigi fece sì che la formella fosse prima rimossa e così da poter rimuovere dal guanto del Papa il Pentalfa: una vittoria significativa.
In sostanza egli svolse, nel Processo di Canonizzazione del Papa, la parte dell’Avvocato del diavolo portando tutta una serie cospicua di prove sull’appartenenza di Papa Montini alla Massoneria e rivelando che, addirittura, era stato ordinato sacerdote senza mettere mai piede in un seminario: davvero una cosa straordinariamente miracolosa!
Paolo VI Beato?
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Altro grande duello fu quello che lo oppose al cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano. Chiesa Viva pubblicò nei numeri 246 e 247, un articolo, fortemente critico, sull’intervista rilasciata dell’arcivescovo di Milano, apparsa sul The Sunday Times del 26 aprile 1993. E rincarò la dose sui numeri di Chiesa viva 254 e 255, di settembre e ottobre 1994, pubblicando un altro articolo, critico, su una nuova intervista che il cardinale Carlo Maria Martini aveva rilasciato a Le Monde e pubblicata dal giornale francese il 4 gennaio 1994. Nel gennaio 1996, uscì un altro articolo, con relativo dossier, sul libro del cardinale MartiniIsraele radice santa, in cui il cardinale incoraggiava i cattolici a leggere il Talmud.
Una delle ultime battaglie sostenuta da padre Luigi Villa fu quella contro la nuova chiesa, progettata da Renzo Piano, a San Giovanni Rotondo e dedicata a San Padre Pio.
Il 1° luglio 2004, la «nuova chiesa» di San Giovanni Rotondo, fu solennemente inaugurata.
«Una ‘nuova chiesa’ per San Padre Pio – Tempio massonico?»
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Il 20 febbraio 2006, uscì un Numero Speciale di Chiesa Viva, il 381, dal titolo: «Una ‘nuova chiesa’ per San Padre Pio – Tempio massonico?», che dimostrava la natura massonica dei simboli che erano stati impressi, ovunque in questo tempio, e che il loro significato «unitario» era solo la glorificazione della Massoneria e del suo «dio» Lucifero, con orribili insulti a Nostro Signore Gesù Cristo e alla Santissima Trinità.
Da ultimo voglio aggiungere due episodi molto particolari e non molto noti.
Un amico sacerdote, con una grande propensione alla mistica e dotatissimo di particolari doni carismatici, sentì parlare, da me, di don Luigi Villa. Come spesso capitava davanti a certi racconti, il padre assunse un atteggiamento pensoso e concentratissimo, dopo di che, quasi scuotendosi da un torpore estatico, disse che avrebbe avuto piacere di incontrarlo. Lo fece da solo, recandosi a trovarlo a Brescia e qui, prima di congedarsi, fece a don Luigi una insolita richiesta: «Padre Villa mi lasci il suo mantello di Elia». In pratica mi lasci la sua grande capacità carismatica di «defensor fidei» e la sua grandissima potenza spirituale, che come ci insegna la Bibbia, può essere lasciata in eredità a chi ne sia degno, proprio come Elia fece con Eliseo!
Don Luigi con bonarietà e grandissima umiltà, rispose che con Elia purtroppo non aveva niente da spartire, tanto meno da lasciare in eredità, in quanto la sua era stata una battaglia voluta sì dalla Divina Provvidenza, ma combattuta da un uomo «normalissimo» non da un Santo. I due si guardarono ed ognuno, sorridendo, scosse la testa.
L’altro episodio è collegato alla grande amicizia che legava don Villa al professor Giacinto Auriti, al quale aveva messo a disposizione la rivista Chiesa Viva per parlare delle sue teorie monetarie. Don Luigi fu invitato a tenere una conferenza nll’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza di Teramo. Parlò quel giorno di vari argomenti con la solita lucidità e linearità. Dopo ci recammo a cena in un ristorante di Teramo: il ristorante aveva un soffitto come un cielo pieno di stelle, molto originale. Don Villa se ne accorse, rimase in contemplazione un attimo, poi poggiandomi la mano sull’avambraccio disse: «Bellissimo nonostante le nostre miserie, Dio continua ad osservarci e ci ama».
Che Dio lo accolga tra le schiere dei Suoi Santi e di lassù egli preghi per la sua amata Chiesa e per noi peccatori.
Luciano Garofoli
1) Dobbiamo a lui tante e precise informazioni, sulla vita di don Luigi, che hanno permesso di pubblicare questo articolo.
2) Un analogo episodio successe anni dopo. Invitato per un thè da un altro sacerdote, don Villa si fece accompagnare dall’autista in visita. Non prese assolutamente niente, forse inconsciamente memore di quello che gli era capitato qualche anno prima. L’autista accettò del the e dei pasticcini. Sulla strada del ritorno don Luigi chiese all’autista di accompagnarlo dall’avvocato prima del rientro a Brescia. Arrivati nello studio del legale, l’autista cominciò a manifestare gli stessi sintomi che il prelato aveva manifestato in questo caso specifico. Membra intorpidite, stato di coscienza quasi onirica, forte sudorazione, incapacità di muovere gli arti. Fu costretto a stendersi sul divano: fu chiamato un medico, che costatò l’avvelenamento temporaneo del soggetto. Dopo un po’ lo stato di semi infermità cessò e poté, come era successo a suo tempo a don Luigi, tornare a casa guidando l’auto.
3) Formella della «Porta del bene e del male», una delle porte di bronzo della Basilica di San Pietro; la figura raffigurante Paolo VI, a differenza di quelle riguardanti gli altri Papi, è collocata di profilo.
Come altri, non so cosa pensare di questo sacerdote: certamente aveva i suoi grossissimi pregi, ma il voler mettere per forza Giovanni Paolo II all’inferno e affermare assolutamente che Medjugorie è satanica, con tutta la gente che si è convertita là…Inoltre mi sconvolgono le cose che ha scritto appunto su Giovanni Paolo II ed altri papi, sinceramente non me la sento di crederci molto…Gesù a Santa Faustina avrebbe predetto una scintilla demoniaca per traghettare la chiesa nel nuovo millennio?!
Sono d’accordo con te; è opportuno chiedere il dono del discernimento allo Spirito Santo…
Nel mondo si dicono e si scrivono tante cose, io comprendo che senza la guida di Dio e dello Spirito Santo non si va da nessuna parte. Noi oggi come ormai da più di 2000 anni abbiamo tutto ciò che ci serve per giudicare, abbiamo le scritture abbiamo la preghiera e abbiamo gli insegnamenti di Gesù. Gesù chiamò Pietro satana , quando sotto l’influenza del maligno voleva dissuaderlò dal suo sacrificio, Gesù chiamo dottori della legge e farisei sepolcri imbiancati, Gesù stesso in rivelazione dice che satana farà miracoli farà prodigi per ingannare i popoli, Gesù ci ha insegnato che tutte le sue preghiere erano rivolte al padre e che solo a lui devono essere rivolte, ci ha insegnato che solo uno e il Padre , colui che è nei celi e non vi è nessun santo padre qui sulla terra. Gesù ha insegnato le cose che oggi sono scritte nella Bibbia e non religioni sparse per la terra che più o meno si dichiarano ufficiali o discendenti da chi che sia. La chiesa siamo noi che crediamo in Gesù Cristo figlio di Dio morto e risorto per noi che ci ha liberati nella croce e che ora siede alla destra del Padre, noi che crediamo in questo e pratichiamo i suoi insegnamenti siamo la sua chiesa.
Gli uomini troppe volte colpevoli vanno sempre messi sotto la luce del vangelo e valutati per il resto preghiamo Dio
Guarda che anche Faustina è stata ripescata da giovanni paolo II !
Nei suoi scritti, Faustina non accenna ad alcun pentimento personale dell’uomo ma delega tutto alla Divina Misericordia di Dio.
Sarebbe troppo facile vero…? Secondo quella logica pure i demoini potrebbero andare in Paradiso non pensi…?
Lei e i suoi scritti erano stati messi all’indice come libri pericolosi e da evitare dai papi preconciliari.
In effetti Medjugorje, movimento carismatico, devozione a Faustina con la sua coroncina, e papi postconciliari vanno a braccetto…
Il tutto contro la vera Devozione al Sacro Cuore Di Gesù!
Pensateci…
Questo articolo deve ser letto sette volte e studiato in ogni dettaglio, almeno per i cristiani che intendano in buona fede, tenendo gli occhi bene aperti , come fece Don Luigi Villa, difendere la Chiesa di Pietro.
Io mi trovavo nella città di Bari negli anni dal 1948 al 1950: ero un bambino delle scuole elementari. Il convento di Padre Pio, perciò, era vicino: San Giovanni Rotondo. Oggi quasi non se ne parla, ma all’epoca ricordo benissimo che tanti conoscenti dei miei genitori ritornavano folgorati dall’incontro col Padre Pio. dicevano che Padre Pio li apostrofava, senza averli mai visti nè conosciuti, chiamandoli per nome in mezzo alla folla: “Ehi, tu (nome e cognome)! vatti a confessare e smetti di fare….!”. Da lui emanava un profumo di violette, non credo affatto che usasse profumo, e portava le Stimmate. Era realmente un Santo in terra e faceva realmente i Miracoli. Segmenti della Chiesa cattolica cercarono in tutti i modi di censurarlo, di screditarlo, proprio come fecero con Don Villa: estremo difensore della Chiesa degli ultimi tempi.
Dobbiamo fare molta attenzione, anche noi cristiani di oggi, per non venire ingannati dalla stessa gerarchia cattolica. N’est ce?
Coloro che usano don Villa come “clava” per dimostrare il sedevacantismo (tanto più se apocalittico): dovrebbero (se non si fossero fatti prendere la mano e fossero rimasti “lucidi”) riflettere sul fatto che un santo come padre Pio, nel dare il “mandato” a don Villa, gli disse che la Massoneria era arrivata “alle pantofole del Papa” (regnante Paolo VI).
Se il Paolo VI fosse stato massone, un santo come padre Pio avrebbe usato una frase del genere?
In ogni caso: don Luigi Villa, oltre a “menare” botte da orbi su Medjugorje e sui Papi “conciliari” (e su altre rivelazioni private come Dozulè, che personalmente ritengo totalmente veridiche, fino a che il Papa non si pronuncerà in merito), una volta, proprio a Marco, espresse riserve sullo stesso San Francesco, sospettandovi una sorta di catarismo di fondo.
Ma più interessante, rispetto alle “sviste” di don Villa (sulle quali non ho il minimo dubbio che fossero tutti in buona fede), è il suo atteggiamento rispetto alle cosiddette “verità nascoste”, che posso riportare come testimone diretto.
Il 19 marzo 2010 ero davanti a lui, nel suo studio di Brescia: per presentargli il lavoro fatto da Escogitur, che Marco e io pensavamo allora potesse essere l’erede naturale di Chiesa Viva.
Di fronte all’indice tematico (che non aveva e non ha rivali in TUTTA la cosiddetta contro-informazione, di qualsiasi ispirazione essa sia), don Villa ebbe una sorta di sospiro impaziente e mi disse, fissandomi coi suoi occhi azzurri: “ma non capisci che sono tutte questioni secondarie? e che l’unica verità che valga la pena di affermare e di ribadire è quella relativa a nostro Signore Gesù Cristo?”
Ancora una volta, una risposta a tutti i cattolici “svegli” che si lasciano angosciare dalla domanda: “ma perché il Papa non parla di X?”
Dove a “X” potete sostituire:
– signoraggio
– sovranità monetaria
– moneta-credito
– energia libera
– codex alimentarius
– inganno dell’11/9
– transumanizzazione
– scie chimiche
– haarp
– altre Umanità
Lei è sicuramente un dotto. Ma talora la Verità è rivelata alle menti dei semplici mentre risulta nascosta ai sapienti.
Mi sembra che certe volte lei si stia arrampicando sugli specchi per coprire ad ogni costo le magagne, stavo per dire persino l’acqua sporca di un “carrozzone pieno di rigurgiti maleodoranti”.
Troppi, nel corso della storia, e con ottime ragioni, hanno attaccato la gerarchia della Chiesa cattolica, la quale troppe volte si è macchiata di crimini inaccettabili e sempre fu tollerata perché depositaria della memoria di Gesù Cristo.
Ma Cristo diede degli avvertimenti chiari: “badate che nessuno vi inganni”. “Siate puri come colombe ed astuti come serpenti”. Ed è per questa ragione che io plaudo al Santo Pio di Pietralcina ed al suo missionario Don Luigi Villa, aspirapolvere del sudiciume di casa; sudiciume causatore di tante e tante proteste e defezioni, perdita di anime, come ebbe a lamentare la Vergine a tre bambini di Fatima.
Io non sono né un dotto né un sapiente, Eliseo.
Chiedo costantemente a Gesù, attraverso la Madre Sua e nostra, di donarmi la grazia, la forza e il coraggio di essere strumento docile per la realizzazione della Sua Volontà.
E’ tutta qui, la questione. Che ognuno di noi faccia la Volontà di Dio, invece della propria.
E lo faccia per amore, e non per timore.
Ed è sempre più evidente di quanto il Vicario di Cristo faccia la Volontà di Dio, nel concentrarsi sui valori non negoziabili.
Che invece, evidentemente, tanti di noi che ci diciamo cattolici siamo pronti a “negoziare”.
E già il rinvio a quando “si saranno messe a posto cose più importanti, come la questione monetaria”: è una forma di “negoziazione”.
Ma, se è Volontà di Dio che ciò succeda (e non invece qualcosa che Dio permette e tollera, come i crimini commessi nel nome di Suo Figlio da uomini della Sua Chiesa: e che, è sempre bene ricordarlo, nel momento stesso in cui commettevano quei crimini SMETTEVANO di essere membri vivi del Corpo mistico di Gesù, ossia la stessa Chiesa. E ne diventavano, al contrario: membri morti e mortiferi. Ed è sommamente ingiusto accusare “la Chiesa”, ossia il Corpo mistico di Gesù, per gli obbrobri e gli abomini compiuti da tali suoi membri. A Napoli si dice: cornut’e mazziat’ . Questa è una verità evidente a qualsiasi “piccolo” Eliseo. E che invece sfugge troppo spesso ai dotti ed ai sapienti -che facilmente si ergono a dare giudizi, dimenticandosi che di Giudice veramente capace di esserlo ce n’è Uno solo; oltre che essere negata da coloro che, odiando visceralmente Gesù, non possono che odiare sempre e comunque la Sua Chiesa): sono pronto ad ammetterlo, dopo aver constatato i buoni frutti di un simile atteggiamento.
Fino ad allora: preferisco fidarmi del Papa, anche quando invita i cattolici che si sentono chiamati alla politica ad impegnarsi IN PRIMIS sui valori non negoziabili e SOLO DOPO su tutto il resto.
Fabio, amico mio. Osservo e scrivo poco, mi informo più che altro. Sai che ho preso una direzione a te spiacente e, purtroppo, e lo dico con una certa soddisfazione, più ricerco e maggiori sono le risposte che mi convincono sempre più che a Roma non c’è il Papa: siamo orfani e la fine dei tempi è in dirittura di arrivo. Leggi fino in fondo, è attinente a Don Villa, che ha combattuto queste figure negative in seno al Vaticano, anzi al vertice.
Non rovesciò Gesù il tavolo dei cambiavalute e degli usurai al tempio, non gettò il loro denaro a terra? Cosa significava questo gesto? Che gli dava noia che si facesse commercio nel luogo sacro? Senz’altro! Ma perchè non scaraventò a terra anche i tavoli di chi vendeva polli o tessuti ma li scacciò solamente, seppur anche a legnate?
Il gesto verso gli usurai è stato molto più veemente, non trovi?
” Udite, o voi di Israele! Nel deuteronomio è detto: Non presterai ad interesse al tuo fratello né denaro, né grano, né qualsiasi altra cosa. Potrai prestare ad interesse allo straniero; al tuo fratello invece presterai senza interesse quello che gli bisogna. Questo ha detto il Signore.” (fonte Maria Valtorta, che rivela anche i gesti).
Guarda ora qui: http://stanzevaticane.tgcom24.it/2012/12/20/il-vescovo-di-roma-sul-financial-times/
B16 intervistato dal FT, in qualità di Vescovo di Roma (neanche lo nominano Papa… sedevacantisti di banchieri che sono :-), aveva la possibilità di dire che le tasse oggi servono in gran parte a pagare interessi a propri “fratelli” banchieri, in una perversa ed ILLECITA spirale di debito, CONTRAVVENENDO pienamente il suo dovere! Altra occasione persa, direi… che ne dici? Sarebbe bastato a creare uno scompiglio enorme e, se non pubblicato, avrebbe almeno potuto fare il suo mestiere, orgogliosamente dicendosi “li ho ostacolati”. Così facendo, invece, avanti NWO!
Smettila di scappare, Fabio. Che tempo non ne resta tanto: cosa aspetti?
Ti saluto in Gesù Adveniente e Maria CorRedentrice.
Stefano, amico mio.
Si inizia con l’affermare cosa avrebbe dovuto fare o non fare il Papa.
E si finisce con l’affermare cosa avrebbe dovuto fare o non fare Dio.
La dinamica, intellettuale e (quel che è più grave) spirituale: è ESATTAMENTE la stessa.
Lungi da me mettermi al posto di Dio.
Altrettanto lungi da me mettermi al posto del Papa: che ha il compito di confermarmi nella Fede e non di spiegarmi cos’è la moneta vera e cos’è la moneta falsa.
Tu e Marco non avete mai mostrato DOVE e QUANDO il Papa (questo o i quattro predecessori) abbiano contraddetto la Fede, intesa come adesione alle Verità rivelate da Dio: nella Sua Parola e nella sacra Tradizione della Chiesa.
E non l’avete mai fatto per un motivo molto semplice: perché tale contraddizione NON C’E’.
Circa il non fuggire: ti assicuro che non succede.
Sto qui, dove Dio ha voluto che stessi, fedele ai miei doveri di stato.
Offrendo tutti i miei dolori, sforzi e tribolazioni (che sono tante, e lo può capire solo chi è pressato da un lato dalle difficoltà materiali e dall’altro da quelle spirituali) a Dio, per intercessione della Madre del Figlio: che li offre al Padre unisce ai meriti infiniti di Gesù.
Per Grazia di Dio: non fuggo, Stefano.
E, per la stessa Grazia di Dio, non fuggirò quando mi denunceranno perché affermo (assieme ai Papi, fino a Benedetto XVI) che l’aborto è OMICIDIO.
E, per l’dentica Grazia di Dio, non fuggirò neanche quando mi chiederanno perché non pago a mio nome NEANCHE UN EURO di tasse a “Cesare”: e utilizzerò allora, di fronte a chi me ne chiederà conto, l’INTERO SCAMBIO intercorso tra Gesù e farisei.
Spero che tu farai lo stesso, per la medesima Grazia di Dio.
Ma soprattutto spero che, per quando ciò avverrà, tu abbia per la stessa Grazia di Dio GIA’ aperto di occhi sul PROFONDO inganno in cui sei caduto circa i Pietro da Giovanni XXIII all’attuale.
Ti saluto,
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice
BXVI ha detto al Financial Times che è giusto pagare le tasse…
I cinque ultimi papi non hanno mai ubbidito alle richieste di Fatima ed hanno introdotto modifiche che erano sotto l’infallibilità dei papi precedenti.
Due più due fa sempre quattro.
Non ritengo opportuno replicare ulteriormente, Fabio. Anche io ho i miei bravi problemi a casa e sto preparando, affidandomi alla Provvidenza, lo spostamento di tutta la mia famiglia a Fatima.
…” è giusto pagar le Tasse…”…
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sì,certo,come no…ci mancherebbe…
è Dovere del Buon Suddito…però..
avrebbe dovuto aggiunger pure…
+++++++++++++++++++++
SOLO AL GIUSTO SOVRANO
+++++++++++++++++++++
E SOLO QUELLE GIUSTE…
+++++++++++++++++++++
Ovvero,secondo le Sacre Scritture,
LA DECIMA…il 10 %…e niente più…
il di più essendo ingiusto,illegale,iniquo…
ergo…illegittimo…ergo…da non pagare…!!!
E lo dobbiamo dire noi questo, oppure quello che, per mandato istituzionale, è colui che dovrebbe ostacolare l’instaurazione della negazione della parola di Dio, a doverlo fare? Domanda ovviamente retorica a cui non si può rispondere con algoritmi retorici.
A me sembra ormai così palese che non siamo più difesi da nessuno, che mi pare incredibile ancora discuterne. E ancor più che anche Nemo, nessuno, confermi
🙂 !
L’instaurazione della negazione della Parola di Dio, Stefano, c’è stata quando si è legalizzata l’uccisione dei bambini nella pancia delle mamme.
Oppure sei così legato alla moneta e al soldo, da pensare che lo scandalo della moneta-debito gridi maggiormente vendetta al Cielo di quello dell’omicidio legalizzato e sistematizzato?
Il Papa continua a dirlo che l’aborto è OMICIDIO, che i “matrimoni” tra persone dello stesso sesso son un affronto alla giustizia ed alla pace al pari dell’attacco alla famiglia condotto con tutti gli altri mezzi che conosciamo.
Ma, quando afferma ciò e viene sbertucciato da tutti i mass media: a te, Marco, Alberto e a tutti quelli che lo ritengono un “abusivo”, sembre vi scivoli addosso.
Viceversa, vi scaldate e inneggiate all’Anticristo quando non afferma, scrivendolo sui Tempi Finanziari, che le tasse sono pagate a Mammona invece che a Cesare.
Misteri dell’accecamento.
E del fatto che anche tanti buoni si troveranno (e già si trovano) a lavorare egregiamente per l’Anticristo.
I banchi degli usurai andrebbero “CAPOVOLTATI” e con ira santa, come fece Gesù.
Ma, ti chiedo: perché ti aspetti che sia il Papa a farlo?
Gesù lo fece al momento del primo ingresso del Tempio, proprio all’inizio della Sua vita pubblica: prima quindi di aver proclamato esplicitamente la Sua Messianicità e la Sua consustanzialità al Padre.
Lo fece, quindi, da semplice “profeta”.
E da profeta “laico”, poiché non apparteneva al “clero”.
Quindi, Stefano: dovremmo essere noi (io, te, Marco, Alberto e chi più ne ha più ne metta) a “capovolgere” i tavoli degli usurai. Entrati, con lo IOR, fin dentro il Tempio.
Appellandoci, nel far ciò, non a un generico diritto umano ma ad un esplicito diritto divino.
Ma, in tutta evidenza: nel momento in cui ci lasciamo convincere che sulla Cattedra di Pietro sia assiso un Falso Agnello, ci siamo auto-messi in fuorigioco.
Perché, è chiaro che in presenza di un Falso Agnello succede di tutto: ANCHE lo scandalo degli usurai nel Tempio.
Che però non è quello maggiore, evidentemente.
Sarebbe enormemente maggiore lo scandalo di un Falso Papa che approvasse (anche solo parzialmente) l’uccisione legalizzata dei bambini nella pancia delle mamme.
O, in casi limitati, il matrimonio anche solo civile tra due omosessuali.
Tu, Stefano, non hai alcun diritto ad aspettarti dal Papa ciò che dovresti fare tu e che dovremmo fare assieme: se ancora lo riconoscessi come vero Papa.
Gesù, quando fece “bordello” nel Tempio (il cui atrio era ridotto peggio che un vero bordello: perché le puttane sono più oneste dei banchieri), non lo fece partendo dall’accusa pre-esistente che il sommo pontefice fosse un “abusivo” e che il sacrificio mosaico non fosse GIA’ più valido.
VICEVERSA, Si continuò a mantenere fedele fino in fondo, fino a prima dell’Ultima Cena (con cui istituì il Nuovo e Perenne Sacrificio), alle prescrizioni del Tempio, che provenivano da Mosé e quindi da Dio.
Alla fine, è una forma di cripto-idolatria proprio quella di aspettarsi TUTTO, dal Papa.
Anche quello che Dio vuole sia fatto da noi, laici credenti. E, soprattutto, da coloro che tra noi sentono la chiamata a essere profeta.
Ché uno non lo sceglie di essere profeta e voce di Dio: ma è da Lui scelto.
E stiamo entrando nei tempi predetti da Sofonia, in cui il dono della profezia sarà sempre più distribuito. Perché sia reso, alle Gerarchie della Chiesa, sempre più evidente quale sia la Volontà di Dio.
C’è solo da distinguere tra i profeti veri (che sono già numerosi e lo saranno sempre più) e quelli falsi (o per ispirazione dell’Avversario fin dall’inizio o per loro successiva “diserzione” dalla Volontà di Dio): ma abbiamo le infallibili parole di Gesù.
“Dai frutti li riconoscerete”.
E quali che siano questi frutti, nel caso di un cristiano cattolico, essi devono necessariamente partire dalla:
– fedeltà alla Dottrina della Fede;
– fedeltà al Magistero della Chiesa;
– fedeltà al Papa;
– frequentazione dei sacramenti.
Non si è fedeli al Papa e non si frequentano i Sacramenti perché si ritiene che sul Soglio di Pietro si sia già insediato il Falso Agnello che diffonde “micidiali eresie” e che quindi inficia gli stessi Sacramenti, in massima parte non più validi?
ALLORA SI MOSTRINO QUALI SIANO, QUESTE ERESIE.
Sennò è, come dicevo altrove: un pubblico contravvenire al V Comandamento, datoci da Dio Stesso.
Il che significa anche: essere pubblici peccatori.
Come Nichi Vendola.
Eminentemente anticristico anche lui, infatti: visto che chiede a gran voce il “riconoscimento” del suo “diritto” a sposarsi con un altro uomo.
Sorvolo sui Buoni Frutti che, a parte quelli della CONVERSIONE (che non citi mai, perchè preferisci parlare di CONVINCIMENTI e di fedeltà sempre e comunque a qualunque papa anche se apostata ed eretico), vorrei farti notare cosa dicono i Protestanti dei Sacramenti:
ooopps, io sto già facendo quello che dice B16! Sono contrarissimo all’aborto, condanno i matrimoni omosessuali, sono contrario a qualsiasi depravazione morale e scientifica, disapprovo tutte le porcherie anticristiche messe in atto e delle quali non mi sono ancora liberato neppure io completamente, essendo ancora un fumatore ed un mangiatore compulsivo ed essendo ancora troppo facilmente distraibile dalla bellezza femminile, pur avendo una bellissima moglie.
Ma NON ho (e nemmeno tu) la ribalta di Ratzinger a disposizione per qualunque cosa giustissima io possa dire a difesa della Fede!
Che è rispettare la volontà di DIO, questa è FEDE! Questo è MILITARE nella Chiesa viva e vera! Il resto è finzione, inganno.
Cosa è più grave: un aborto o il disinteressamento nei confronti di una richiesta specifica dettata da Nostra Signora? Richiesta peraltro avuta NON tramite una rivelazione privata ma, bensì, tramite una apparizione ACCERTATA e VERIFICATA DAL VATICANO STESSO! ?
Tu affermi che per me è più importante l’inganno monetario? E da che diavolo sono stati originati TUTTE le matrici di inganno, secondo te?
Cosa è che governa il mondo, se non Mammona?: tutto in nome suo stiamo facendo.
E chi dovrebbe essere il Katechon? L’aborto è conseguenza di questo, come tutto il resto. Se vuoi distruggere una casa, metti le cariche al secondo piano o le prevedi anche dalle fondamenta?
Se Herrn Ratzinger, parlando alle masse, sussurra di comportarsi degnamente agli occhi di Dio e invece ai potenti (ai nemici di Dio), non dice nulla di SIGNIFICATIVO e UDIBILE e VISIBILE per evidenziare il loro “errore” e permette così a costoro di condizionare psicologicamente la gente, di istupidirla al punto che essi stessi non credono più al papa… essi si affideranno a Satana completamente accettando tutto in nome della pace luciferina! O B16 è un c@@@i@#e o è in palese, evidentissima combutta. Propendo per la seconda. Liberaci dunque dal male, o Dio onnipotente. Amen.
Caro Stefano,
Ratzinger sul FT non potendo, dovendo, volendo dire nulla su quella che è la FACCIA SPUDORATAMENTE LUCIFERINA DEL NWO STAMPATA SULLE BANCONOTE, meglio faceva a non dire nulla e salvava almeno la sua di faccia! (Perchè quella della Chiesa ci pensa Dio a salvarla!)
Ora, come si può contravvenire o contraddire ciò che un falso papa, ritenuto vero da molti (ma nemmeno chi lo intervistava, come hai fatto notare tu, lo considera a “capo” della Chiesa Universale) ha ufficialmente detto su un giornale autorevole come quello dell’AntiCristo e del Marchio della Bestia o dei microchip del 666?
Ecco dunque il dilemma. Noi dovremmo combattere contro i Marchi, le Matrici, i Peccati, le Strutture di Mammona con armi spuntate dalla stessa Bestia della Terra che invece di facilitarci la lotta, ce ne inibisce ed inebria l’azione, l’operato e persino la parola come atto di Fede al Vangelo e al Dio Trinitario.
Praticamente se dovessino dare retta a Fabio, l’unica obbedienza che dovremmo oggi è quella ad un falso papa, precursore dell’Anticristo e non al Vangelo che tutto dice e anche mettendoci in guardia (guarda il Timing del Financial).
Che è come a dire che la Costituzione Americana prevede l’utilizzo delle armi in caso di un Presidente “antiamericano”, e proprio quando arriva il loro vero nemico, viene tolto per legge l’utilizzo e detenzione di armi come preannunciato “profeticamente” dalla Costituzione stessa!
Riassumento! Gesù ci ha messo in guardia sul Falso Agnello e mai come oggi viene chiesta più fedeltà (http://nullapossiamocontrolaverita.blogspot.it/2011/06/pio-xii-sento-tuttintorno-me-questi.html) ad un ingannatore ASSISO (non è un caso che ASSISI, ASSENZIO abbiano desinenze simili) nel LUOGO SANTO, sulla Cattedra che fu di Pietro e dei suoi DEGNI successori antimodernisti e antieretici.
Perchè mettiamola così: si può anche non dire una eresia, ma se si cancella un vincolo per smantellare o portare allo scoperto l’eresia è come averla accettata o promulgata!
Leggete bene tutto
http://www.chiesaviva.com/
E tu, Aldo, cosa nei hai tratto, dopo che te lo sei letto tutto?
Quali sono i frutti di questa lettura?
Grazie Fabio, perche i tuoi commenti sono stati illuminanti!
Grazie Fabio, i tuoi commenti sono stati illuminanti!
Chiamato in causa rispondo, non per ridimensionare la critica (nel senso buono) di Fabio Massimo a Don Villa ma per affermare la stessa forza che si esprime nella sua biografia.
Tutta la vita di Don Villa è infatti riconducibile al suo inizio e alla sua missione (tutte e due interrelacciate a San Pio da Pietrelcina): da una parte Padre Pio lo manda dal Vescovo di Chieti che pone al giovane Sacerdote una condizione vincolante ossia non avere nulla a che fare con MONTINI; dall’altra Padre Pio sfonda con la sua autorevolezza santa anche l'”omertà” papale spesso riscontrata in ogni epoca di indagare al suo proprio interno. E’ la prima volta che un Papa (Pio XII) nell’era moderna esclamerà “MONTINI non sia fatto Cardinale”.
La missione di Don Villa gira che ti rigira si scontrava sempre con MONTINI, persino quando il Card Ottaviani Prefetto della Congregazione della Fede (quella che Ratzinger occuperà per 23 anni ed il cui primo Prefetto fu Pietro Carafa poi Paolo IV quello del “Cum ex Apostolatus Officio” questo per gli intenditori) decise di mandarlo a Fatima per parlare con Suor Lucia (quella vera e non l”‘impostora”).
Poi scopriamo che il “vizietto” di Paolo 6 lo terrà sotto il ricatto del Piano Monarck e con lui tutto il Vaticano II. Questo più di altre malefatte contro la Fede. Allora c’era una ragione evidente per cui Pio XII http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/-Alto-tradimento-alle-spalle-di-Pio-XII-Quale-ruolo-ebbe-Montini-il-futuro-Paolo-VI-/D9461122.html
Ora mi sento di dire senza tema di smentita: chi sostituirà il Don Villa che pur nelle sue dirive senili aveva messo a nudo gli orientamenti MODERNISTI della nuova chiesa post-conciliare? http://politicainrete.it/forum/religioni-filosofia-e-spiritualita/cristiani-e-cattolici/tradizionalismo/76259-padre-pio-contro-il-concilio-vaticano-ii.html
Quanto scrivo vorrei aiutasse a risolvere la contraddizione in cui cadono coloro che per difendere 50 anni di Concilio poi finiscono per tradire la Verità apostolica.
Sembra quindi assai chiaro che se Pio XII pur avendo le idee chiare su chi fosse MONTINI (ricordiamolo, colui che fu designato sin dal 1947 a “diventare papa della nuova chiesa conciliar-illuminista e post-bellica”) non infierì su di lui più di tanto, nominandolo Arcivescovo di Milano ma senza mai offrirgli la porpora cardinalizia per le ragioni assai ben esposte proprio da Padre Luigi Villa.
Dall’altro canto, se Padre Pio con massima risolutezza, volendo indicare a Padre Villa, Mons. Bosio Vescovo di Chieti, era perchè aveva la certezza assoluta che avrebbe messo chiunque di fronte al fatto che MONTINI era al momento il pericolo numero uno all’interno della Chiesa. Padre Pio era un Santo e mai avrebbe potuto immischiarsi su questioni del mondo e che ancora non si erano manifestate chiaramente agli occhi del mondo.
A veder bene, allora, erano in ben pochi a conoscere le argomentazioni che oggi noi trattiamo con molto e forse persino troppa disinvoltura.
Ma agì come gli era dato di fare: contrapporre al massimo male il miglior condottiero messo a disposizione dalle Forze Celesti che era Padre Luigi Villa. Padre Pio in fondo era un “coordinatore” di uomini e finì la sua esistenza recitando la Messa come si faceva ai tempi di Fatima e prima del Concilio Vaticano II, conservando la Fede e vincendo la sua Battaglia.
Per quanto riguarda l’intenzione di Padre Luigi Villa di portare alle stampe il suo opuscolo su San Francesco, mi sembra esagerato portarla in difesa di una tesi absurda per delegittimare Padre Villa quando questa non fu mai pubblicata. L’averlo confidato amabilmente a me, e l’averlo io poi raccontato a Fabio Massimo in momenti di sincera confessione non autorizza indegnamente ad allocarla come una ragione di mancanza di senso civico, religioso e spirituale che a me sembra non essere mai mancato a questo grandissimo uomo e per me, aggiungo, santo della Chiesa nei momenti più difficili della Sua Storia, in cui, se possibile, anche gli ELETTI possono essere ingannati (Matteo 24:24).
Ciò detto ricordo all’amico Fabio Massimo che la sua visita a Padre Villa da me propiziata, fu viziata da un suo ritardo sull’appuntamento di oltre un’ora. E credo che per un 92enne questo segno dica tanto e finì per ripiegarsi in un atto di discernimento non ancora metabolizzato. E lo dico perchè fino a qualche mese dalla morte ancora mi ricordava, Padre Luigi Villa, che era in attesa di mie foto da Fatima, che mai gli mandai perchè dentro quella nuova chiesa satanica di Fatima costruita di fronte al Santuario non solo non mi convinceva ma nemmeno mi sembrava all’ordine del giorno. Ciò a dire: Chiesa Viva non aveva sempre tutti gli elementi che servivano per comprovare le tesi del suo fondatore, vuoi perchè lo Spirito Santo gli poneva un freno, vuoi perchè anche attraverso persone semplici come me non glielo consentiva o non le riteneva preminenti. Infatti a Fatima tutti sanno che quel monumento è massonico ma non per questo serve macchiare il nome di una località santificata da Maria. Ecco come si agisce per essere parte dell’Uno. Non credo di essermi messo con questo in opposizione a Padre Villa, mentre danneggiarne la memoria può essere davvero controproducente alla causa da lui portata avanti da oltre 50 anni!
Lo dico con tutta l’umiltà del caso e sempre rimanendo a disposizione
“Dai frutti li riconoscerete”.
Ecco appunto, vorrei spezzare una spada a favore di Fabio Massimo. I frutti derivati dalle letture di Don Luigi Villa sono quelli che ho raccolto anch’io e per cui mi sono fatto Arciere di Nostra Signora della Tenda, e Cattolico Resiliente. Mi si dica pure male ma non che non abbia le idee chiare che a Roma siamo in piena sedevacante. Eppure Don Villa questo non lo dice mai. Dice: “sono papi” e poi gli butta addossa na cragnola di accuse, tra cui quelle di eresie, senza mai voler ammettere ufficialmente, come la “consecutio temporis” suggerirebbe, che questi “non sono papi”.
Mi rendo conto che la coerenza passa anche dal coraggio di ammettere di essere arrivati al capolinea: ossia che ad un certo punto, appurato che a Roma si è persa la Fede, che è arrivato l’Anticristo (uno degli ultimi titoli di Chiesa Viva) bisogna ricorrere agli estremi rimedi o alle estreme conclusioni. Cosa che Don Villa non ha fatto mai!
La mia posizione di Resiliente Cattolico nasce anche in seguito al testo redatto a più mani e inviato all’ing. Adessa da Fatima, in cui si ribadiva la necessità di pubblicare come allegato, all’occorrenza un opuscolo, con cui, affidandosi alla Bolla di Papa Paolo IV del 1500 (“Cum ex apostolatus officio”) si poteva dimostrare che da Giovanni 23 in poi a Roma non ci sono più papi fedeli alla tradizione e quindi discontinui rispetto al dogma della Fede tramandata sin dai tempi degli Apostoli. In fondo l’Infallibilità Papale ancor prima che vincolare i fedeli, vincola i Papi successivi. E se un Papa (ritenuto tale anche senza esserlo formalmente) cancella o sostituisce, come è successo per il Giuramento antimodernista, il Catechismo della Chiesa Cattolica e la Messa Tridentina, contenuti, forma, sostanza, mistero, di per se si è messo fuori della Chiesa. Gli atti magisteriali, infatti, persistono ab aeternum proprio perchè emanati in continuità con il Vangelo.
E dal Concilio Vaticano II in poi, molti frutti hanno perso sapore!
Ecco un frutto pessimo, Marco, del veleno sedevacantista da cui ti stai facendo sempre più accecare:
ora sei arrivato pressoché a postulare l’infallibilità di don Villa. Che invece di “cappellate” ne ha prese parecchie, come succede ad ogni uomo, anche quando è ben avviato sulla via della santità. Come succede anche a te, anche se hai più difficoltà di altri a riconoscerlo.
Prese una “cappellata” san Tommaso d’Aquino quando postulò la discesa dell’Anima nell’embrione al terzo mese (e, se così fosse: la 194/78 non sarebbe così abominevole).
Prese una “cappellata” sant’Agostino quando identificò il “millennio felice” in quello successivo alla Resurrezione di Gesù.
Prese una “cappellata” perfino san Pietro (già abitato permanentemente dalla Terza Persona Divina), quando non voleva farsi veder mangiare assieme ai gentili ed era ancora “legato” alle idee del Vecchio Israele.
A maggior ragione poté ben prendere una “cappellata” don Villa: anzi, ben più di una (oltre al catarismo di san Francesco, che ha mai dato alle stampe; c’è stato anche il luciferismo di santa Faustina Kowalska, che quello fu invece stampato) .
Ed a ragione ancora più grande, hai potuto prendereuna “cappellata” tu, quando hai legato il progetto dei Borghi al veleno sedevacantista.
E non si capisce oggi cosa stai portando avanti: se l’annuncio della Parusia Imminente, la costruzione dei Borghi di Xenobia o la denuncia che il Papa è Falso Agnello.
Ma, a differenza di altri che hai traviato, seppure in buona fede: tu almeno hai la giustificazione di esserti “dato” con tutto te stesso.
Fino al punto di esserti messo in viaggio ed affidarti interamente alla Provvidenza.
E, in un tempo di tiepidezza imperante: è una cosa grande, agli occhi di Dio.
Quando arriverà il momento, sono sicuro che aprirai gli occhi anche tu, assieme a Stefano e Alberto e tanti, tantissimi altri figli di Dio.
Voglio Gesù.
Voglio Maria.
Voglio essere fedele al Papa.
Mettiamola così:
ti lascio l’ultima parola; mi esento dall’additare le tue mancanze; ti consegno gli strumenti per giudicarmi; ti affido la mia amicizia; ma mai ti consegnerò la mia anima e l’amore viscerale che ho per la Trinità, Nostra Signora della Tenda e il Papato di sempre, per cui sto combattendo senza confini.
A giudicare gli ultimi papi sarà Dio.
Io mi limito a vivere i Sacramenti con coerenza e a combattere la mia battaglia per la difesa della Fede senza se e senza ma. Affido a Dio i miei cari, le mie tribolazioni, la mia perseveranza.
Ti chiedo la cortesia di non associare alle tue intemperanze nè il nome degli Arcieri, nè quello dei Borghi di Xenobia, nè quello delle CAERP e nè quello di chi ha combattuto nella Chiesa per la salvezza e la purezza del Dogma della Fede, anche nelle sue limitazioni umane.
Speravo in un tuo atteggimento rimissivo in questo giorno speciale.
Sei stato di una arroganza di giudizio senza misura che ha colmato il limite oltre il quale non ritenevo ti saresti mai spinto nel nome delle Virtù Teologali e dei Novissimi.
Spero solo che un giorno ci si possa incontrare nuovamente in Verità e Carità.
In Gesù Adveniente e Maria CorRedentrice
Viva il Papato Romano di sempre in continuità con la successione apostolica
Nella Chiesa Cattolica vige il principio assoluto, da sempre ritenuto tale, ma poi anche formalmente dichiarato dal concilio Vaticano I (Cost. Pastor Aeternus – 18.7.1870), che il Magistero precedente espresso in forma infallibile vincola in modo definitivo quello successivo.
I Papi fino a Pio XII, di fronte all’incalzare del protestantesimo, prima, e del modernismo anticristiano, poi, hanno “sigillato” la fede cattolica con quel tipo di Magistero, per ancorarlo saldamente alla Tradizione (al vertice di questo atto di salvaguardia possiamo porre Quanta Cura e Sillabo degli errori condannati).
Nonostante questa “blindatura”, i papi del concilio Vaticano II e successivi hanno forzato quei “sigilli”, dilapidando il deposito della fede con micidiali eresie, delegittimando i loro predecessori, incorrendo nelle loro scomuniche, producendo frutti di morte, e facendo così piombare la Chiesa e il mondo intero nelle tenebre più fitte.
V Comandamento: non uccidere.
“i papi del concilio Vaticano II e successivi hanno forzato quei “sigilli”, dilapidando il deposito della fede con MICIDIALI ERESIE, delegittimando i loro predecessori, incorrendo nelle loro scomuniche, producendo frutti di morte, e facendo così piombare la Chiesa e il mondo intero nelle tenebre più fitte.”
Una frase del genere è quindi molto di più di una semplice “intemperanza”.
Una frase del genere è, di per sé, un’UCCISIONE.
Perché:
– o DIMOSTRI quali sono le “micidiali eresie” cui fai riferimento: e a quel punto mi unisco a te per dare l’allarme in tutto il campo;
– o stai UCCIDENDO nel tuo stesso cuore, oltre che inducendo ad uccidere nel cuore di chi si lascia affascinare dal tuo sicuro e tangibile carisma (che non è un merito bensì un dono di Dio, ossia un talento: del cui uso dovrai, tu come tutti, dare conto un giorno), non un solo bensì ben cinque Papi.
Come direbbe nessuno: “hic salta”.
Continui a chiedere quali sono le eresie di questi falsi papi, pensando che il Modernismo sia solo una corrente di pensiero e non vincolato all’INFALLIBILITA’ dei Papi precedenti che a quanto pare non vuoi TU considerare Veri Papi.
Ecco cosa sta scritto su Wikipedia:
“Il giuramento antimodernista fu introdotto da papa San Pio X (Motu proprio Sacrorum Antistitum) inizialmente col nome di giuramento della fede il 1º settembre 1910 in risposta al modernismo teologico che già da alcuni decenni cominciava a prendere piede all’interno della Chiesa cattolica. Tale giuramento, redatto in lingua latina, fu imposto a tutti i membri del clero con compiti di ministero, magistero o di giurisdizione ecclesiastica e a quanti aspiravano a diventar parte del clero.
Il giuramento obbligava i modernisti, come spiega Civiltà Cattolica, a riconoscere l’errore e convertirsi, o almeno, di gettare la maschera e scoprirsi {…} riconducendoli ad una sincera adesione e ad una professione schietta delle dottrine della fede. Personaggi come Ernesto Buonaiuti http://www.lankelot.eu/letteratura/guerri-giordano-bruno-eretico-e-profeta-ernesto-buonaiuti-un-prete-contro-la-chiesa.html tuttavia, nonostante la scomunica, continuarono a proclamarsi figli ubbidienti della Chiesa (quella nuova, ovviamente, dell’amico e cofondatore G23, nda).
Lo stesso giuramento era obbligatorio per tutti coloro che ricevevano gradi accademici nelle università pontificie e persino nelle università che rilasciavano titoli di studio riconosciuti dallo stato, come l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Fu abolito dopo la chiusura del Concilio Vaticano II, in quanto il Concilio non se ne occupò; da papa Paolo VI nel 1966, ma già da qualche anno prima l’Università Cattolica aveva sostituito il giuramento antimodernista con la recita del Credo (riformato, nda).
Io considero TUTTI i Papi veri Papi.
Sei TU che consideri Falsi Papi gli ultimi cinque.
Perché, sostieni come un disco rotto: hanno proclamato “MICIDIALI ERESIE”.
La rimozione di un vincolo come fu, tra le altre, quella del giuramente antimodernista: NON E’ UN’ERESIA.
Ma dare la possibilità al male di fare ciò che deve essere fatto.
Così come Gesù disse a Giuda, quel Giovedì, mentre lo imboccava: “Sbrigati a fare quello che devi”.
E qui si torna, a piedi uniti: sul tema dei Rallentatori e degli Acceleratori.
Tornando invece a quello che ti ostini ad affermare: ossia l’apostasia e l’eresia degli ultimi cinque Papi (che, apostati ed eretici: sarebbero non solo Falsi Papi ma Falsi Agnelli escatologici. Laddove, peraltro: l’Apocalisse parla di “Falso Agnello”, al singolare)
L’ho letta anch’io, la “Cum ex apostolatus officio” di Paolo IV.
Vi si afferma (INFALLIBILMENTE) che:
SE un Papa afferma un’eresia (che è cosa diversa da “deviazione dalla Fede”)
ALLORA quel Papa non solo non è Papa nel momento in cui afferma l’eresia ma non lo è mai stato perché evidentemente covava l’eresia in foro interno GIA’ PRIMA della sua elezione.
E il fatto che un’elezione papale sia formalmente corretta non legittima l’elezione a Papa di un eretico. Che, in quanto tale: non è cattolico.
Quindi, come vedi (ma inizio a sospettare che hai difficoltà a seguire i ragionamenti logici, dato l’accecamento che manifesti): fintantoché NON DIMOSTRI quali siano le “micidiali eresie” affermate dagli ultimi cinque Papi, stai compiendo non solo un giudizio temerario ma una vera e propria UCCISIONE.
Quindi, un peccato mortale.
E la reiterazione in un peccato mortale arriva a configurarsi, al limite, anche come fattispecie di peccato imperdonabile, quello contro lo Spirito Santo: “ostinazione nei peccati”.
DOVE E QUANDO sono state affermate MICIDIALI ERESIE dagli ultimi cinque Papi?
In Nome di Dio, Uno e Trino, e di Maria Madre di Dio: RISPONDI.
Eresia è negare o rinnegare ciò che vincola la fedeltà di un chierico e di un presbitero al suo mandato e la Fede di un credente nel Vangelo. Ora temo che tu non riesca a vedere le eresie neppure negli enunciati dettagliati di Don Villa e di Coroniti perchè ti ostini a considerarli non capaci di determinare la Verità.
Allora vediamo come funziona la tua di logica visto che mi aggrediscI con accuse come se fossi un dilettante allo sbaraglio: il Modernismo è una eresia. Un Papa emana un Giuramento contro il Modernismo e lo fa recitare a tutti i chierici e accademici cattolici. In questa maniera molti vengono condannati alla scomunica in quanto escono allo scoperto. Chiuso il Concilio Vaticano II tolgono, senza poterlo fare (ma per te il Vaticano II può fare tutto perchè gode di una autorità che solo tu conosci) il vincolo dato dalla Infallibilità del Papa che lo ha enunciato (San Pio X), l’obligatorietà del Giuramento Antimodernista. E così rientrano tutti in gioco.
Io, Fabio ho perso totalmente la stima nei tuoi confronti per la tua assenza totale di pietà. Anche questa è uno strumento della Fede. Ed una volta la parola Dogma si definiva con il termine Pietà.
Ora te lo dico una volta per tutte: la tua prolissità, il tuo non saper decidere, il sofismo con cui cerchi di argomentare tutto e il contrario di tutto senza sosta, l’assenza di carità cristiana quando ti accorgi che qualcuno non la pensa come vorresti, ti pone al pari di coloro che mandano all’inferno e augurano la morte come il tuo fratellino di Ingannati. Per cui continuo per la mia strada solo sperando di non subire ancora il tormento di una persona che cerca la pagliuzza quando porta una trave nell’occhio.
Francamente sono stanco di leggerti e ascoltarti.
Conosco persone che fanno perdere la Fede invece di trovarla o incapaci di CONVERTIRE. E tu sei fra quelle!
E dovresti domandarti perchè succede questo!
Puoi usare tutte le parole che vuoi ma quando internet non ci sarà più a chi potrai rivolgerti mai?
In Nome di Dio, Uno e Trino, e di Maria Madre di Dio: RISPONDA, sig. Ratzinger!
Perchè NON avete, voi papi postconciliari, consacrato la Russia al Cuore Immacolato di Maria?
Perchè NON avete ottemperato al vostro Dovere di denuncia sulle matrici di inganno, foriere di tutte le eresie?
Cosa Le impedisce di dire che questo sistema fiscale è iniquo, perchè è figlio leggittimo delle INIQUITA’ da Lei e predecessori non contrastate in modo adeguato al vostro ruolo, quando non direttamente agevolate?
Mi risponda, in nome di Dio!!
Questo è l’interlocutore, queste sono le domande!
A Marco chiedi quali sono le eresie? Dicci TU i frutti buoni dal CV2 in avanti, piuttosto!
Smettila Fabio! Non si può continuare così, solo per il gusto intellettuale di affermare il proprio pensiero.
Va bene, Stefano. Ma non bisogna mai perdere la fede. il male è dentro la Chiesa ed aumenterà sempre di più ma la Chiesa se è sopravvissuta fino ad oggi e continuerà a farlo è e perchè esiste la fede in un Papa. Attenzione non è il Papa in quanto tale ma il fatto che esiste una fede in esso a garantire la permamenza dello Spirito. L’errore dei tradizionalisti e di quelli che seguono la Tesi di Cassiciacum è tutto qua: perdere la fede nello spirito. Noi contribuiamo a questo spirito, noi vogliamo credere che ogni Papa sia ispirato che poi alcuni lo siano stati del tutto, in parte, poco o niente non conta. E la nostra fede che tiene viva la Chiesa e realizza la promessa di Gesù Cristo. Il diavolo ci fa vedere tutto il male del mondo, il diavolo racconta tutti i peccati ai posseduti, per farci perdere la fede. Se crediamo solo a quello che vediamo di male, che lui ci fa vedere, siamo perduti!
Non è passato molto tempo dal giorno in cui scrissi quel commento, ma molte cose sono cambiate. Io mi sono scoperto un cattolico resiliente, dopo aver maturato la convinzione, scrivendone a volte un po’ timidamente, che i Papi postconciliari abbiano fatto ciò che dovevano, dopo quello che è stato probabilmente l’ultimo attacco ammissibile in seno al Vaticano. Ovvero l’elezione di Roncalli al posto di Siri. Ho purtroppo scoperto che proprio qualche giorno prima del conclave del 1958, un nobile discendente di una influentissima famiglia biellese ha rivelato, in quel del Santuario di Oropa, citando fonti certe, che Siri non sarebbe stato eletto perché era necessaria una figura vicina alla massoneria. Perfettamente rappresentata da colui il quale scelse per sé lo stesso nome di un predecessore pur di farlo comprendere sin dall’inizio da che parte stava. “Battezzandosi” con il numero 23…
Il Biellese con i suoi tre Santuari alpini e i cimiteri monumentali ad essi collegati, con una ricca simbologia carica di strane coincidenze, mi hanno rivelato cose inaspettate. Questa è solo l’ultima..
E’ giunto il momento di cercare il Padre in Spirito e Verità e non più andare nè alla montagna nè a Gerusalemme. Gv 4:3-30… Questo è il testo della meditazione che ho ricevuto esattamente il giorno prima dell’abdicazione, alla mia prima esperienza di questo tipo, al monastero Mater Carmeli di Biella. Andate a leggerlo. I paralleli con la storia postconciliare sono assolutamente incredibili: cinque mariti.. il sesto non è marito.. Vedete voi che leggete, cosa ne pensate!
Ratzinger ha inoltre lasciato il Vaticano il giorno in cui la lettura del vecchio testamento era Geremia 17,5-6 : “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo sostegno e il cui cuore si allontana dal Signore. [6] Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede; dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere”.
Si vuol pensare che una intelligenza come Ratzinger non abbia pensato a questa lettura, come il suo ultimo velato testamento?
Per me è tutto quello che è necessario, a corollario di tutta una serie di esperienze vissute negli ultimi tre mesi.
Il mio invito è ad interessarsi con spirito libero ed aperto alle ragioni della resilienza cattolica, ben rappresentata in escogitur.it
Avendolo incontrato ed intervistato,quoto in pieno il commento di Fabio Massimo !
DD
Hic Salta Massimo….il tempo è prossimo il rabbinato non prevarra’…bravo Stefano sei ben guidato…
In Domino
DD
P.S. Ne avessimo di Don Villa…
Ocio,però,ai…”Segni”…perchè…
Rabbinato+Imamato+Papato…et cetera…
si stanno unendo,soprassedendo alle vecie dispute,
per combatter,tutti quanti uniti,il Vero*Comune*Inimico,
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quell’imperante laicismo…repubblicano,ateo,democratico,
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che s’è artatamente impossessato dei Media e della Moneta,
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e che vorrebbe spazzar via,come vecchi arnesi obsoleti,
tutte quante le Religioni Tradizionali…per far poi posto
alle moderne sue invenzioni ed aberrazioni,da imporre
ai presenti popolazzi…degenerati,corrotti,debosciati…
ed aventi come primo scopo la distruzione della Famiglia…
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vedi l’odierna grancassa mediatica per abolir i…”generi”…
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e poi celebrar fasulli “matrimoni”…fra gay e lesbiche…!!!
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Rendo Lode e Grazie a Dio per farmi trovare la verità, ed una verità fondamentale, anche nelle parole di nessuno.
E invito TUTTI a leggere (ma, prima di farlo: chiediamo alla Madre di Dio di intercedere presso il Suo Sposo, il Divino Paraclito, perché ci illumini e ci apra gli occhi sia della mente che dello spirito), LENTAMENTE e MEDITATAMENTE ciò che ci dice l’Apostolo circa la scansione della Fine dei Tempi.
Nei primi dodici versetti del secondo capito della seconda lettera ai Tessalonicesi
Pardon…probabilmente ho ancora problemi nel tradurre ed interpretare Nessuno ma, se non sono completamente cretino, come usa dire lui genericamente… Fabio, vedi nelle parole di Nessuno, artatamente poste, come al solito, in modo provocatorio, quale verità? Che il sincretismo sia la via? L’unione con i rinnegatori di Gesù fattosi Uomo ed ipostaticamente Dio (eccellente definizione che ho appreso proprio da te) è dunque condivisibile? Fatico a seguirti, sempre di più.
Vuoi sapere se ritengo B16 il falso agnello? No, non lo credo. Ma non penso neppure che si tratti di un uomo capace di contrastarne l’insediamento. Ergo, il falso agnello sta arrivando, perchè non c’è contrasto.
Vedo pertanto l’urgenza della creazione dei Borghi di Xenobia, quale Arca per la salvezza del piccolo gregge. E vedo dei segni, che sono anche quelli indicati da Nemo! Ma sono segnali dentro ad un triangolo, quello comunemente usato per indicare un pericolo. Ti ho invitato a venire a casa mia, ti avrei portato ad Oropa percorrendo la S.S. 144, che conduce al Santuario Mariano in onore della Madonna Nera di Oropa: una piccola statua del IV secolo, una Madonna vestita di sole (tutta d’oro ed un mantello BLU), con in braccio il Bambin Gesù e gravida (!) del piccolo popolo, Fabio.
Non è affatto questione di…”sincretismo”…
che va,a priori,rigettato,in quanto…”relativistico” !
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Ma è necessario che Tutte le Religioni Tradizionali
facciano fronte comune contro il Comune*Inimico,
che vorrebbe spazzarle via,tutte quante,come
inservibili,vetuste,inutili ferraglie…dato che così
ce le presenta,tramite i Mass*Media a suo servizio…
abbindolando le moderne masse “rincretinite”!!
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E non a caso la Satanerìa abbattè,un secolo fa,
la Monarchìa+Kattolica+Austro+Vngarica
e l’Impero+Ortodosso+Russo…Tradizionali…
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per imporci poi la sua più spietata tirannìa…
la diabolica demo-crazìa di diritto satanico…
che oggi vessa e ricatta tutti quanti i popoli,
a mezzo della sua arma di distruzione di massa…
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la Moneta-Monata-Debito…a tutti odiosissima !!!
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Faccio il mio penultimo intervento, poi vi sarà quello di risposta a Marco. Dopodiché mi accomiaterò da questo pur prezioso sito, per un motivo che sarà chiaro perché lo esprimerò esplicitamente.
Ancora una volta, e mio malgrado, sono completamente d’accordo con nessuno.
T’invito a rileggere, Stefano, TUTTI i primi dodici versetti della seconda lettera ai Tessalonicesi di San Paolo.
E, visto che sei ancora attardato ad una visione del Papa (che, e ne rendo lode a Dio: per te non è il Falso Agnello…ma non ne “contrasta” l’insediamento. E che? Vorresti facesse il “Rallentatore” contro la Volontà del Padre? Persino Gesù, che del Padre era il Figlio anche sulla terra, disse nel Getsemani: “Sia fatta la Tua Volontà, e non la Mia”. Persino Lui, che pure, come Dio Figlio, era ed E’ perfettamente consustanziale a Dio Padre. E vorresti che arrivati al Getsemani della Chiesa, il suo Capo visibile si mettesse a fare il Satana Rallentatore? Pensaci. Col cuore, oltre che con la mente. E davanti a Gesù-Eucaristia) che favorirebbe il “sincretismo”…leggi facendoti aiutare da quello Spirito Santo che pure hai distintamente sentito altre volte in vita tua, in particolare i seguenti versetti, dei dodici citati:
“l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando sé stesso come Dio.”
Come vedi, l’Anticristo, l’uomo iniquo, non sarà un semplice “sincretista” che inneggerà al “dialogo religioso”: ma, come dice nessuno, farà strame di tutte le religioni tradizionali.
Tutte caratterizzate da un qualche rapporto con qualche “essere che viene detto Dio” e che è “oggetto di culto”.
L’Anticristo menerà botte da orbi, oltre che ai veri cristiani, anche a musulmani ed ebrei; ma anche a tutti gli altri che non saranno disposti a riconoscerlo come Dio. Persino agli atei che, essendo atei “onesti”, non vorranno piegarsi a riconoscerlo come Dio.
E che preferiranno farsi uccidere, pur di non adorare la Statua della Bestia e farsi mettere il suo marchio.
Anche loro, i non credenti di buona volontà, prenderanno parte alla prima Resurrezione, quando Gesù sgominerà l’uomo iniquo con la potenza del Suo Soffio.
Assieme, ovviamente, a coloro che avranno testimoniato Gesù Cristo fino a farsi uccidere per Lui.
Non farti ingannare, Stefano.
Ti saluto e ti abbraccio,
in Gesù e Maria.
Viva il Papa.
Eh,sì…quello che padre Livio giustamente
appella col nomignolo di…”Falsario”…
( che però è solo uno dei suoi tanti “Nomi” )
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che tutto falsifica…Denaro…Moneta…et cetera…
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s’è addirittura messo in testa di poter scippar
i popoli a DIO…che sfacciato…e che illuso !
E tutta quanta la “politica” attuale ne è sua
diretta emanazione…prova ne sia che “statisti”
ed aspiranti tali,mai una sola volta menzionano DIO nei loro comicissimi discorsi…giammai…
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ritenendosi essi stessi delle…”divinità”…
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alle quali van offerti continui tributi e sacrifizi…
ultimo idolo da adorare…la…”demo-crazìa”…
ultimi riti pseudo-religiosi le…”elezioni”…
tramite la quale illudono gli stolti “elettori”…
lo sterminato stuolo dei novelli…”fedeli”…!!!
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Ma è ovvio che proprio il suo punto centrale,
quello che in apparenza appare il più “forte”,
è nel contempo quello meno…”solido”…
ed è lì proprio che va colpito…ed occiso…
così come fece il Divin Odisseo con Polifemo…
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DEO+GRATIAS…AMEN…ALLELVJA …!!!
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La Venuta del Signore e ciò che la precederà
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…” ET+TVNC+REVELABITVR “…
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Per uscire dall’eresia del vaticano II, si prega di diffondere questa mia mail nelle comunità dei cattolici, nelle chiese cattoliche orientali, (uniati) e in quelle ortodosse.
Per uscire dalla caduta nell’eresia post conciliare, tutti i vescovi ed i sacerdoti ordinati prima del concilio, unitamente ai patriarchi della chiesa cattolica di rito orientale, anch’essi ordinati validamente, devono fare congiuntamente tra loro tutti, o almeno separatamente tra loro, la seguente serie di azioni:
I vescovi ordinati prima del concilio ed i patriarcati, devono rivolgere al vescovo di Roma Bergoglio ed al Papa emerito Benedetto, le dovute ed apostoliche ammonizioni, (galati1,8-9), perché si pentano delle loro apostasie ed eresie personali e perché sconfessino il vaticano secondo, l’ecumenismo, il modernismo e lo spirito di Assisi, come errori contro le affermazioni infallibili di fede della tradizione.
Intanto per farlo sapere a tutti, qui stesso ricordo che per volontà di Dio, tale serie di ammonizioni sono già divenute anatema, per iniziativa del patriarca Elia, della Chiesa cattolica Bizantina, (galati1,8-9).
Se così ammoniti il papa emerito ed il vescovo di Roma troveranno entrambi o singolarmente il pentimento, dovranno poi essi stessi, (unitamente tra loro o separatamente), pronunciarsi Ex Cathedra e infallibilmente, condannando il concilio, l’ecumenismo, il modernismo e lo spirito di Assisi, come spirito dell’anticristo. Il quale spirito diabolico si è messo contro le dichiarazioni infallibili della tradizione immutabile della chiesa.
Nel caso in cui invece ne il papa emerito ne il vescovo di Roma trovassero il pentimento dovuto.
Allora i vescovi preconciliari ed i patriarca validamente eletti prima delle eresie del concilio, dovranno indire un nuovo conclave limitato ai soli cardinali e patriarchi preconciliari, per eleggere il legittimo erede di Pietro.
In questo caso, secondo le regole stesse del canone della chiesa, non si determina alcuno scisma. Si riuniscono in conclave solo i vescovi ed i patriarchi che sono realmente ordinati.
Così si supera uno stato di emergenza grave di sede papale, vacante o occupata illecitamente per precedente o intervenuta eresia e violenza.
Se i cattolici ed i patriarchi legittimamente ordinati prima del concilio V.II, non faranno quanto qui sopra esaminato alla luce del vangelo e della tradizione, prima di raggiungere la morte per età avanzata, saranno stati come il servo infedele, il quale sotterrò le monete ricevute dal signore, senza commerciarle e farle crescere con gli interessi, nell’attesa del suo ritorno.
«Supplici, Domine, humilitate deposcimus: ut sacrosanctae Romanae Ecclesiae concedat Pontificem illum tua immensa pietas; qui et pio in nos studio semper tibi placitus, et tuo populo pro salubri regimine sit assidue ad gloriam tui nominis reverendus. Per Dominum nostrum».
Vincenzo RUSSO
Ma sì…certamente…SE…IF…
fosse…”vera”…l’odierna…”chiesa…riformata”…
sarebbe…”falsa”…la Chiesa+Tradizionale…
quella Vera dei Nostri+Nonni e bis+Nonni…
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TERTIVM NON DATVR…!!!
+++++++++++++++++++++
…così come,passando dal Sakro al profàno…
‘ste criminali bande…”repubblicane”…
che Domine+Iddìo le maledica,
ci spaccian come cosa buona e giusta
la loro falsa e fasulla,ipocrita…”demo-crazìa”…
che,fatti li debiti cunti,s’è rivelata esser
+++++++++++++++++++++++++++++++++++
la più satanika e diabolika Tirannìa che ci sìa…
+++++++++++++++++++++++++++++++++++
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ERGO…eVViVa la…Mòno+Arkìa…!!!
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Battute colte in una conversazione tra alcuni sacerdoti sul don Luigi Villa
* Non lo conosco.
* Ho letto alcuni suoi interventi. Deve essere uno squilibrato. Basta leggere che cosa scrive sul papa Paolo VI.
* Mi meraviglio che non lo abbiano sospeso a divinis.
*Parce sepulto. Dio abbia pietà di lui:
LEGGERE OGGI 2016 FA CAPIRE QUANTO INGANNATI SIAMO : da RONCALLI IN POI FALSI PAPI perchè Rocalli filocomunista e filomassone (da quando fu in Turchia affiliato) non disponeva della materia valida onde essere fatto Papa(era ipso facto scomunicato dai precedenti Papi) , quindi o è valida la Chiesa di 2000 anni o lo è la conciliare nuova. Quindi la sede vacante fu dichiarata da mons. Thuc, di fatto anche da mons:lefevbre e Castro de mayer (anche in parole) e alcuni altri. Siamo in sede vacante. Montini poi aveva il vizietto, faceva messe nere e faceva arrestare i sacerdoti nei paesi dell’est dando gli elenchi ai comunisti…. poi lo stato attuale pietoso di due che si sorreggono entrambi in bianco…..