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Per quei 4-5 amici che passano da queste parti, e che si saranno accorti che sono un po’ latitante, ultimamente, annuncio che, con mio grande piacere, sono stato tirato dentro ad un progetto politico che mi sta prendendo moltissimo: la Lista SI – Siamo Italia. Tutto è iniziato quest’estate, quando sono cominciati i primi contatti, e, una volta appurata la condivisione di vedute, ho deciso di accettare la proposta e cominciare a lavorare, rimboccandomi le maniche per provare a dare una svolta a questo paese.

Il nome SI – Siamo Italia ha innanzitutto lo scopo di ribadire che vogliamo tornare sovrani in casa nostra: troppe volte ci hanno imposto sacrifci, tagli allo stato sociale, ecc. con la scusa che “ce lo chiede l’Europa“. Ma quale Europa? Quella dei popoli, delle nazioni, o quella dei banchieri?

Il SI poi a me ricorda la straripante vittoria dei sì all’ultimo referendum, significativo a mio avviso perchè per la prima volta abbiamo assistito al “sorpasso” fra web e TV (o mainstream media), dove quest’ultima cercò in tutti i modi di mascherare e occultare l’evento, nella speranza che non si raggiungesse il quorum, ma fallì moseramente nel suo tentativo. Siccome noi che partiamo dal basso, che non abbiamo le grandi multinazionali dietro, e tentomeno la grande finanza (che invece cerchiamo di combattere) non potremo fare altro che affidarci alla forza del web, quel primo storico sorpasso è un preziosissimo punto di forza da cui partire.

E per che cosa combattiamo? Innanzitutto per il ritorno di una moneta sovrana, non emessa a debito, a giogo eterno di schavitù per i popoli. Ma sappiamo bene che questo è un processo lungo e quindi proponiamo anche provvedimenti, di carattere fiscale innanzitutto, che si potrebbero adottare con relativa facilità senza entrare in conflitto diretto e senza rinnegare da subito i trattati internazionali.

Siccome non siamo pazzi visionari, ci proponiamo obiettivi concreti e raggiungibili: la soglia minima del 4% per entrare in parlamento, allo scopo di costituire una “spina nel fianco” del dibattito politico, e riportare lo stesso dibattito su temi oggi ampiamente ignorati da tutto l’arco parlamentare (ad esclusione del solo Scilipoti, mi sembra), in modo che alle prossime elezioni (2015? 2016?) sarà impossibile, per qualunque candidato, non prendere posizione sulla moneta emessa a debito. Vogliamo insomma “sdoganare” la materia, e riportare il dibattito su temi veri, non su dettagli marginali messi lì solo a far credere che esista una democrazia, una alternanza maggioranza-opposizione.

Le difficoltà sono molte, in primis il reperimento di fondi per l’organizzazione della raccolta delle firme (120.000? 60.000? Tante comunque, se non si dispone di una organizzazione territoriale). Ma ogni percorso, anche il più lungo, comincia col primo passo. E noi vogliamo provarci. Ci date una mano?

Riporto i video di una trasmissione su Canale Italia di sabato scorso. Altre ne seguiranno, vi terremo informati.