A pensar male si fa peccato.

Vi prego di leggerlo tutto, anche a più riprese e capire, è importante!
Io mi immagino il sistema economico come una scena del crimine:

“un soldato (banchiere) lascia una pistola carica su un tavolo e se ne va, irrompe nella stanza un infante (politico) che brandendo la pistola se ne va in giro saltellando, ma la mamma (morale) immediatamente lo rimprovera e gliela sottrae e la butta nella spazzatura, tuttavia subito dopo un mendicante (criminale) estrae la pistola dai rifiuti e comincia a sparare a caso ad altezza uomo, ma senza mirare nessuno in particolare. Nel mentre il colpo esplode dalla canna, una colluttazione tra due ubriachi (popolo ignaro) finisce male, uno dei due spinge l’avversario per farlo cadere a terra, ignaro che così facendo lo pone esattamente nella traiettoria del proiettile che così lo ferisce a morte.”

Ora, interrogarsi su di chi sia la colpa della morte del litigioso è esattamente pretendere di spiegare univocamente la metafora del nostro sistema economico, dove magari in realtà ognuno di noi ha la sua colpa, piccola o grande che essa sia.

Probabilmente a logica finiremmo o a dare la colpa a tutti, o a darla a nessuno, o a qualcuno/qualcosa (perché no, potrebbe essere che alla fine la colpa ricada sul proiettile, come se avesse un libero arbitrio)… sarà uno dei primi due casi se non riusciamo a distinguere le differenze tra agenti, il terzo se invece ne siamo capaci.

Stando queste valutazioni in esame, se aggiungiamo un nuovo dato al teorema (colpa=errore da modificare), allora viene fuori che la colpa è una variabile quantificabile (per lo meno binaria), foss’anche solo in funzione di se stessa, semplificando la cosa senza tenere conto delle interazioni che ne modificherebbero il valore.

Di certo se si intende la metafora in modo che ad ognuno 1 agente = 1 colpa = 1 errore, allora siamo pari, nessuna differenza, e dato che il sistema deve sopravvivere (per ipotesi accettata genericamente ma prima non specificata perché presa per ovvia) allora facciamo i disfattisti e diciamo “così van le cose” (si ragiona così quando non si sa ordinare la causa con l’effetto secondo y=f(x) e si applica la transitività per tagliare corto). Ma se invece usiamo un ulteriore criterio della proporzionalità rispetto al numero di effetti/interazioni (quindi ammettiamo y=f(x)), ecco che emerge una classifica di errori, e si smonta l’ipotesi semplificatrice (che serviva solo a definire la variabile a priori, ma non nella realtà).
Ci sono soggetti che assommano più colpe di altri, in particolare il soldato, la mamma, uno dei due ubriachi.
Stranamente i politici hanno meno colpa di quanto il senso volgare vorrebbe, se non altro perché in realtà i politici sono burattini. Il soldato, adulto e nel pieno delle forze, quindi ha la colpa di essere consapevole, di aver lasciato incustodito la sua vera funzione e di essersene andato da disertore; la mamma di aver tolto il mezzo a chi ancora non sparava e di lasciare l’illusione che risolva il problema ma in realtà lo nasconde soltanto, e aveva l’onere di mettersi nei panni di chi poteva agire male ma non ha rimediato (quando per definizione è l’istituto preposto); l’ubriaco ha le colpe di essersi annebbiato la coscienza, di aver spinto il rivale provocandone seppur indirettamente la morte.

I soggetti meno colpevoli (ma non innocenti) sarebbero proprio gli agenti/mediatori istituzionali del sistema; l’origine e la fine del sistema avrebbero invece più colpe di quello che ci si immaginerebbe. A molti penso che ciò lascerà di stucco… Infatti il politico e il criminale hanno le loro colpe, ma si tratta di mediare le situazioni, non di esserne i creatori e la fine, come invece a molti sembra.
I criminali fanno violenza, i politici prendono in giro e rubano, ciò è vero e si sa, ma i loro effetti terminerebbero immediatamente se non avessero riverenza dai loro subordinati, sarebbero campane stonate senza uditorio. La morale che fa da ponte ha più colpa di altri ponti perché da essa dipendono più interazioni.

La morale andrebbe rivista e modificata, ma ciò sarebbe giusto se gli estremi della catena venissero esclusi da qualche intervento?
E poi, cos’è il giusto? Fare le cose al meglio? Va bene, ma anche loro fanno le cose al meglio.

Il popolo che colpa ha? Nessuna? Ma per favore! I libri per studiare ci sono, chi informa ogni tanto esce fuori, chi ha la mente illuminata ogni tanto si fa sentire al mondo… La responsabilità è anche loro, perché potrebbero preferire attività più intelligenti del semplice ottundere le proprie coscienze. Magari quando vanno a scuola potrebbero pensare a leggere piuttosto che a riempire lo zaino di schifezze; oppure potrebbero chiedersi cosa possono migliorare di sé per aumentare il voto a scuola piuttosto che lamentarsi che gli altri ce l’hanno con loro. Se invece che alimentare inutilmente il proprio narcisismo in una inutile lotta a fare buchi nell’acqua si usasse il proprio cervello per risolvere i problemi, forse forse saremmo tutti più felici.
E anziché rivolgersi notte e giorno ai santi in paradiso e non fare un’accidenti si cominciasse a sgobbare, a spaccarsi la schiena seriamente, forse forse capiremmo quanto di divino abbiamo tutti noi. Se si studiasse per rendersi più attivi mentalmente e non si prendessero le distanze dalle opportunità di cambiare, forse forse vedremmo la cima dell’uomo. Se si cominciasse ad essere più onesti col prossimo, se i commercianti ladri non facessero gli agnelli, forse forse vivremmo un’economia più ordinata (ps: commercianti ladri possono essere imprenditori, banchieri, politicanti, assicuratori etc).

E anziché pensare da complottista notte e giorno si decidesse di aprire un bel libro di analisi matematica e lo si studiasse, si imparerebbero molte cose tra cui anche a ragionare. Ad esempio, se pensate che Apollo 11 sia un falso, montate un cannocchiale bello potente (o prenotate una nottata ad un osservatorio) sulla Luna e con un po’ di elementare trigonometria puntate il luogo dell’allunaggio e verificate la vostra ipotesi, anziché fissarvi sulle foto o le espressioni facciali o i comportamenti dubbi di qualche astronauta.

Così come non si risolve un sudoku sparando cifre a caso, altrettanto non si dimostrano le teorie incorniciando solo le cose che meglio ci aggradano.
Se devo riflettere su qualche mia imperfezione, lo farò.

Ma basta dare le colpe solo a certi individui!

Buona sorte a tutti