L’amico Alessandro Bertola mi scrive quanto sotto e volentieri pubblico. Doveroso premettere che non si tratta di difendere Simoncini (che, fra l’altro, per come ha irriso la NMG di Hamer non mi piace neanche tanto), ma di far vedere come anche le trasmissioni che si fregiano dell’immagine di “alternative all’informazione ufficiale“, “quelli che si permettono di svelare la verità“, in realtà manipolano e alterano la verità a loro uso e consumo (o a uso e consumo di Big Pharma?).

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Gentili Amici,
mi è stato segnalato che nella puntata di ieri sera del ridicolo carrozzone a nome “Striscia La Notizia” è stato dedicato un servizio su una vicenda che i media italiani hanno sbattuto in prima pagina nei giorni scorsi, riguardante la morte di un giovane affetto da tumore al cervello a seguito (a detta della stampa di regime) della scelta estrema di affidarsi alle cure Dottor Simoncini, oncologo radiato (ben per lui) dall’ordine dei medici in quanto sostenitore della tesi della natura fungina del cancro, e dell’efficacia della terapia a base di bicarbonato di sodio nel trattamento di varie forme di tumori.

I risultati eclatanti ottenuti dal Dottor Simoncini sono liberamente consultabili in rete (su youtube, per esempio), o, per chi fosse interessato, è sufficiente digitare nel motore di ricerca Google la parola “Simoncini cancer” e vedere quante migliaia di pagine vengono aperte a riguardo.

Ma torniamo alla stretta attualità:

qui trovate la notizia data da Studio Aperto, grande TV che si occupa principalmente di propinarci culi e tette a volontà nelle varie edizioni quotidiane; estrapolata da un precedente articolo apparso su Repubblica qualche giorno prima.

Ora, per farvi comprendere quanto sia lucida ed imparziale l’analisi dei fatti da parte di codesti manipolatori di notizie, vengo al dunque per spiegarvi, da fonti più che attendibili vicine al Dottor Simoncini, che peraltro ho avuto il piacere e l’onore di conoscere personalmente, come sono andate in realtà le cose (riprendo un post dell’utente Ghibli pubblicato sul forum dell’Aerrepici, al quale partecipo da anni, che squarcia il velo di falsità attorno alla questione):

“Visto che sono riuscito ad avere notizie certe di quanto è accaduto, per amore di verità, prima che si scateni l’ennesima caccia all’untore, ho scelto di postare come stanno veramente i fatti. La polizia albanese che sta indagando avrà sicuramente in mano le prove di quanto sto per scrivere o non avrà difficoltà, nel caso non le avesse, di acquisirle agli atti.

Voglio dire che un bonifico è facile rintracciarlo spulciando sulla contabilità dell’ospedale, le somministrazioni sono registrate in un libro mastro, etc. Questa sera Canale 5 ha dato la notizia, ma, come al solito, hanno creato il mostro dando ad intendere che l’ospedale dove opera Simoncini è una catapecchia, quando nella realtà è una modernissima struttura che ha in ogni stanza addirittura l’idromassaggio… proprio come gli ospedali italiani (passatemi la battuta!).

Questi sono i fatti che – chi mi ha dato le informazioni – dice che il Dr. Simoncini è in grado di documentare:

1) Il ragazzo aveva il tumore al cervello da 9 anni (e non da Giugno come scrive l’ANSA)!

2) Simoncini non lo voleva prendere perchè era un caso disperato e si è lasciato convincere dal padre che lo ha supplicato.

3) Al ragazzo sono state somministrate non le flebo, ma 6 siringhe da 20 cc di bicarbonato al 2,5% pari a 3 g di bicarbonato, l’equivalente di un cucchiaino di caffè.

4) Gli interessati hanno firmato un consenso informato molto più completo da quello in uso in Italia.

Ora… siamo tutti maggiorenni e vaccinati e se un medico ti mette per iscritto tutti i pericoli e i rischi ai quali vai incontro se accetti di praticare una determinata terapia, se firmi, diventi corresponsabile.

5) Non è vero che il padre ha pagato 20.000 euro in contanti ma ha effettuato il pagamento di una caparra di 12.000 euro all’ospedale con bonifico che comunque la struttura rimborserà, perchè di fatto il ricovero non è durato il tempo previsto (un mese- un mese e mezzo).

Anzichè sparare cifre a caso, asserire che Simoncini ha preteso 20 mila euro in contanti (come ha scritto l’ANSA) o altre fandonie, basterebbe solo chiedere agli investigatori se si sono rivolti alla banca del padre del ragazzo per verificare l’ammontare della somma versata.

6) Il ragazzo è morto 3 GIORNI DOPO la somministrazione del bicarbonato e non immediatamente come ha scritto l’ansa (anche questo è documentabile)

7) NEI GIORNI IN CUI è AVVENUTO TUTTO QUESTO, SIMONCINI ERA A VIENNA ( e anche questo è documentabile!!!!)

Viene spontaneo chiedersi perché il padre abbia denunciato solo Simoncini e non anche i sanitari italiani che in 9 anni, con chemio e radio, avevano ridotto il figlio nello stato disperato con il quale è stato portato a Tirana!

Questo è quello che mi ha riferito una persona molto informata dell’accaduto, che ha avuto le notizie di prima mano. Mi dispiace per il ragazzo, ma mi viene spontaneo chiedermi cosa avrebbe fatto il padre se il figlio fosse morto in un ospedale italiano, dopo l’ennesima somministrazione di chemio. Avrebbe denunciato anche i sanitari italiani?”

Fra le altre cose, i ridicoli autori di Striscia hanno mostrato una foto dell’ospedale dove operava che sembrava una struttura anni 30, manipolando chiaramente l’immagine per impressionare maggiormente l’opinione pubblica.

L’ospedale dove lavora Simoncini si chiama “Universal Hospital Tirana”, per capirci è questo:

Ce l’avesse l’Italia una clinica così!!!

Dico questo, per onore della Verità e per spiegare, semmai ve ne fosse ancora bisogno, quanto sia manipolata l’informazione e soprattutto quanto sia in mano ai “Poteri Forti”, che hanno tutto l’interesse a continuare lo sterminio di persone inermi a mezzo di chemio e radio, lascio a voi ogni commento.

Se la cosa vi ha colpito, vi invito a divulgarla a quante più persone possibile. Ed eventualmente, come ha fatto il sottoscritto, a scrivere una lettera di sdegno alla Redazione di Striscia, manifestando il proprio dissenso in tal senso.

Un sorriso (a denti stretti)