Chi vuole controllare l’umanità non sopporta l’indipendenza. Non sopporta cittadini autonomi nell’organizzarsi, nel produrre il proprio cibo, nel curarsi, nel rifornirsi di energia. Vuole che tutto dipenda da un “Grande Fratello“, che decide chi può vivere e chi no, chi può prosperare e chi no, chi (citando l’Apocalisse di San Giovanni) “può comprare e vendere e chi no“.

Nel settore dell’energia, molto meglio delle megacentrali e colossali reti di distribuzione, che magari hanno delle perdite, magari inquinano, magari non sono economicamente convenienti, ma almeno hanno il vantaggio di tenere sotto scacco gli utenti grazie ad un “rubinetto” e ad un contatore centralizzato (se non paghi ti sospendo il servizio). E così il fotovoltaico, innovazione che va nella direzione di creare indipendenza (anche se fortemente limitata: come sa chi ha un impianto, tali sistemi non funzionano se manca rete!) dei singoli, va bloccata. Ma come, direte voi, ma se sono stati erogati incentivi a pioggia, tanto che anche gli stranieri venivano qui a ricoprire i terreni di sterminate distese di pannelli? Infatti. Si sono voluti raggiungere gli obiettivi (di facciata) imposti il più in fretta possibile, con impianti che non servono l’utenza privata (e di fatto sono un sistema per trasferire soldi della collettività a pochi, fortunati eletti, magari amici di amici), e impedire che la tecnologia prendesse piede presso l’utenza residenziale.

Sarebbe stato molto semplice, invece, limitare le dimensioni massime dell’impianto incentivato, se si fosse voluto spingere nella direzione dell’indipendenza dal petrolio e dall’inquinamento da idrocarburi: invece no, qualche miliardo ad amici e parenti, e adesso si chiude.

_______________________________________________

Ricevo e volentieri pubblico da amici:

il V Conto Energia durerà probabilmente molto meno di quanto ci era stato detto e non è chiaro se la Detrazione Fiscale del 50% sia applicabile al fotovoltaico.

Questa ennesima situazione di incertezza, si somma alle gravi e pesanti aggressioni portate al settore fotovoltaico, che significativi contributi occupazionali, fiscali, ambientali ed economici ha dato all’Italia: continue modifiche in corsa del sistema del Conto Energia;
CEI 021, e normative tecniche, applicate troppo rapidamente, senza tener conto dei tempi necessari al settore per recepirle; aggravio della burocrazia; imposizioni e limitazioni sulla componentistica utilizzabile, e sulle relative certificazioni; etc.

Pensiamo che sia necessaria una maggiore tutela del settore. In funzione di questo proponiamo le seguenti iniziative:

1.      Adesione alla petizione: “NOI NON VOGLIAMO LA MORTE DEL FOTOVOLTAICO. Vogliamo regole stabili, meno burocrazia inutile e rispetto del nostro lavoro” con la massima diffusione e richiesta di adesione alla stessa di colleghi, amici, e sostenitori delle rinnovabili

http://www.avaaz.org/it/petition/Noi_non_vogliamo_la_morte_del_fotovoltaico_in_Italia/?cUBBAbb

2.      Segnaliamo il comunicato sul V Conto Energia di A.T.E.R. (Associazione Tecnici Energie Rinnovabili) e M.S.A.(Movimento per lo Sviluppo delle Energie alternative)
http://www.assotecnicirinnovabili.org/index.php/comunicati-stampa/81-v-conto-energia-comunicato-a-t-e-r-e-m-s-a

3.      Pensiamo possa essere utile trasmettere alcune storie delle nostre aziende del fotovoltaico, e quali prospettive esse possano subire in un futuro prossimo, per poter far comprendere la realtà del nostro settore. Tutto questo a testate e redazioni che possano essere interessate al futuro delle fonti rinnovabili in Italia (ad esempio Report report@rai.it)