Già un’altra volta mi sono permesso, da queste pagine, di richiamare il conduttore di Radio Maria, Padre Livio, perchè a mio avviso quando tratta temi di economia li affronta in una maniera molto allineata con la vulgata ufficiale e molto poco “ispirata” (nota: “Pastori smarriti“). Di recente però, durante una rassegna stampa nella quale commentava l’andamento attuale dell’economia, lo ho sentito fare riferimento alla sua esperienza di quando, per molti anni, è stato economo di non so quale istituto, e dire con un certo orgoglio “di non aver mai fatto ricorso al prestito. Se c’erano i soldi, una cosa la si poteva fare; se non c’erano, si aspettava“.

Allora mi è venuta un’ispirazione, vuoi vedere che il buon P.Livio conosce i meccanismi di creazione del denaro, emesso a debito? Insomma, conscio anche del fatto che, come ha detto Gesù, “non esiste segreto che debba rimanere tale“, gli ho scritto l’email che segue. Speriamo mi risponda…

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Caro Padre Livio,
nell’invocare la benedizione della Mamma Celeste su di Lei e sulla Sua opera di apostolato, che tanto bene ha fatto e fa ogni giorno, chiedo anche l’intervento dello Spirito di Discernimento sulla Sua persona. Mentre infatti trovo illuminanti, coinvolgenti, convertenti certe sue esortazioni alla fede, una fede vera, concreta, solida, quando sconfina in temi che Le sono meno propri rischia non soltanto di andare fuori strada, ma di portare fuori strada con sè migliaia, forse milioni di fedeli che La ascoltano quotidianamente e quotidianamente si fanno un’opinione della realtà basandosi sulle Sue affermazioni.
Mi riferisco in particolare alla Sua “rassegna stampa” (è un orario in cui mi è più facile ascoltare) e ai Suoi commenti sulla situazione economica, sul governo, sull’Euro. Da confratello credente nello stesso Cristo se lo lasci dire: la crisi attuale non è una crisi industriale, è una crisi finanziaria creata dal meccanismo perverso di creazione del denaro e della conseguente inflazione; e a capo di questo sistema c’è chi questa crisi l’ha generata, e che ha messo a governarci dei burattini, non eletti dal popolo, messi lì per salvaguardare i propri interessi.
Se non crede a quello che dico, Le basti questo: la raccolta IRPEF italiana ammonta a circa 150 miliardi di Euro. Gli interessi sul debito (interessi, non la quota capitale, solo interessi) sono una cifra di poco inferiore. Capito? Noi paghiamo le imposte sul reddito delle persone fisiche quasi unicamente per pagare soltanto gli interessi su un debito accumulato dallo stato. E cosa c’è di male, dirà Lei? Giusto e onesto rimborsare il prestatore con un interesse. Certo. Peccato che il prestatore non avesse quello che ci “ha prestato”, ma lo abbia creato nel momento in cui veniva chiesto. E peccato che chi guadagna dall’emissione di liquidità abbia, in tal modo, tutto l’interesse all’esistenza, e all’aumento, di un debito sempre maggiore. E peccato che il comportamento dell’attuale presidente del consiglio sia chiaramente orientato a salvaguardare gli interessi della casta di banchieri e quindi ad aumentare le spese, piuttosto che quelli della gente: se così non fosse, non si capirebbero alcune scelte come la TAV, o i cacciabombardieri.
Vede, Padre Livio, l’anno prossimo ricorre il primo centenario dalla fondazione della Federal Reserve, la banca centrale americana incaricata dell’emissione e del controllo della quantità di denaro; banca che è privata, e quindi non “federal”, e che non ha riserve, e, ciononostante, si chiama proprio “Federal Reserve” (le viene in mente qualcosa su Chi potrebbe essere l’ispiratore di un nome che è così smaccatamente opposto alla realtà? Lei lo conosce bene, il Falsario per eccellenza, vero?). E vale la pena osservare che prima della creazione della Fed, in America non esisteva l’IRS (l’equivalente della nostra agenzia delle entrate) e non esisteva imposta sui redditi di lavoro. E tutto questo non è un caso: imporre un debito inestinguibile e una tassazione opprimente, magari a volte dai nomi altisonanti (“fondo di redenzione”: si vogliono sostituire a Dio, e redimerci dal peccato del debito?) non è forse la più sottile delle armi di oppressione del popolo dei figli di Dio?
Per questo, con il cuore in mano, Le chiedo di smettere di essere, certo inconsciamente e involontariamente, strumento del falsario avvalorando, con i suoi commenti, l’operato di un governo, nazionale e mondiale, chiaramente anticristiano e contro l’Uomo. Se poi volesse approfondire i temi trattati, sarei ben lieto di indicare numerose fonti e numerosi autori, di provata ispirazione cristiana, che hanno compreso il grande gioco e hanno anche proposto soluzioni concrete.
Come sempre, Dio La benedica e l’assista.