Immaginate che esista un paese, ovviamente incivile, in cui una parte dei fondi pubblici vengono destinati al mantenimento di gruppi terroristici segreti. E che questi gruppi terroristi segreti commettano degli attentati in paesi stranieri. E che in uno di questi attentati, nel tentativo di assassinare il presidente di un paese straniero, vengano fatti morire molti innocenti, fra cui anche donne e bambini indifesi, che si trovavano lì per caso. E che uno degli appartenenti a questi gruppi segreti, colto dal rimorso e dalla consapevolezza di appartenere ad un gruppo omicida e terrorista, decida di scappare e andarsene dal suo paese, e raccontare tutto quello che sa ai giornali.

Ma immaginate anche che i suoi ex compagni lo riescano ad acciuffare e riescano a mettere in piedi una farsa di processo. Un processo in cui non gli viene permesso di spiegare i motivi della sua fuoriuscita, perchè sono “segreti di stato”. Un processo in cui il giudice costringe la giuria a dichiarare la colpevolezza dell’imputato, pertanto incarcerato in un carcere di estrema sicurezza, dove perde il lume della ragione e impazzisce. E in quel paese l’informazione pubblica è talmente corrotta, al punto che, anche se nel processo era stato acclarato che quello che questo fuoriuscito aveva fatto non era stato fatto per soldi o per un utile personale, ma solo per il bene comune, e non aveva messo in pericolo la vita di nessuno con le sue rivelazioni, i giornali titolano che questo fuoriuscito avrebbe fatto ciò che ha fatto per denaro, e con le sue rivelazioni ha messo in pericolo la vita dei suoi ex colleghi.

Bene. Se avete immaginato tutto questo, dovete sapere che tale paese esiste. Si tratta del Regno Unito, e quella che avete sentito è la storia vera di David Shayler, raccontata da Annie Machon, il quale se ne uscì dal servizio segreto militare di Sua Maestà (MI5) dopo che vide l’attentato a Gheddafi, ordito dai britannici, portare all’uccisione di numerosi civili innocenti; cosa che gli aprì gli occhi sul chi fossero i veri terroristi.

Siete sicuri di stare dalla parte dei buoni?