Se dovete guidare la macchina, dovete prima prendere la patente, e prendere lezioni, e superare un esame. Se dovete avventurarvi in un ambiente nuovo, qualche indicazioni su come muoversi, dove sono i bagni (almeno!), da che parte è l’uscita, vi sarà utile.

Anche per muoversi nel mondo virtuale serve qualche accortezza. In particolare bisogna stare attenti ai cosiddetti troll: esseri mitologici ai quali non corrisponde una vera identità, loro fingono di essere persone normali, magari anche di esistere: ma in realtà sono solo nickname, contenitori vuoti che servono a distrarre, offendere, far perdere tempo. Una volta si riconoscevano principalmente perchè il loro account, magari di Youtube o di Facebook, era particolarmente vuoto: nessun video caricato, pochissimi amici, ecc; un po’ come le città di cartone dei film western, dietro la facciata non c’è niente. Oggi si stanno mascherando un po’ meglio, e questo particolare magari non c’è più, riescono a creare anche un finto mondo di amici, foto, video caricati.

Siccome ne ho una certa esperienza (ne ho scritto già qui) volevo dare alcune indicazioni su come riconoscerli, in quanto seguono spesso uno schema ripetitivo:

  1. Esordio accattivante (che Cicerone li abbia ispirati? la famosa captatio benevolentiae iniziale fa sempre presa!) Del tipo ma come sei bravo, che belle cose scrivi, ecc.; Questa parte non c’è sempre, a volte sì, e in effetti ha il potere di “farti abbassare le difese“.
  2. Non rispondere mai alle domande dirette; cercare di glissare su punti spinosi, aprendo sempre nuovi elementi di dibattito (senza mai chiudere i precedenti);
  3. Complicare il semplice (vedi frase emblematica: Precisiamo che lo stato non dovrà pagare un interesse ma garantirà un interesse in funzione del rischio d’insolvenza.  Ma lo paga o non lo paga? Dice che non lo paga ma lo garantisce; e allora? Garantire senza pagare?);
  4. Se tutto questo non basta, passare alle offese personali, nella speranza che l’interlocutore ci caschi e si metta nella rissa verbale; se questo avviene, hanno comunque ottenuto lo scopo di distrarre i vari lettori dal vero oggetto del contendere, che è già un risultato accettabile.

Ma sapendo tutto questo, noi diciamo col Poeta: “Non ti curar di loro, ma guarda e passa…”