L’amico Fabio Massimo, cattolico credente di una fede ardente (e che per questo invidio un po’, dico la verità) è conosciuto da chi frequenta queste pagine. Ultimamente mi sembra che abbia un po’ “alzato il tiro“, quasi cercando la provocazione, chiedendo agli altri commentatori, senza mezzi termini, senza preamboli: “Chi è, per te, Gesù?”
Non nego che all’inizio mi sono sentito un po’ in imbarazzo (si sa, il padrone di casa cerca di mettere a proprio agio tutti gli ospiti); ripensandoci, però, devo dire che questa è la domanda fondamentale a cui tutti dobbiamo rispondere. Se anche la storia si è divisa in due per far posto a questo ingombrante personaggio (prima di Cristo – dopo Cristo), il minimo che possiamo e dobbiamo fare è domandarci: “chi è per me questo Gesù?”
E approfitto per fare un invito, a tutti, indistintamente, credenti o no.
Basato sulla mia esperienza personale.
Leggere “Il poema dell’Uomo-Dio” di Maria Valtorta (anche ristampato con il titolo: “L’evangelo che mi è stato rivelato“).
E –attenzione– leggerlo con questa raccomandazione: non pensare che sia una rivelazione. Non pensare che sia di natura trascendente. No. Come un romanzo, come un racconto. Senza nessun credito che non quello della lettura, piacevole, ma nient’altro. Lancio anch’io la mia provocazione. Ovviamente per la gioia e la felicità piena e completa di ognuno.
L’Evangelo come mi è stato rivelato.
Un libro che permette di contemplare, di riflettere, di piangere, di sorridere, di gioire, di esultare.
Spero e prego che Paola e Claudio lo inizino a leggere quanto prima:
– Paola, per trovarvi le verità di fronte alle quali quelle che crede esser tali fino ad oggi, dopo averle rinvenute nei libri di Teosofia: non potranno che apparirle riflessi sfocati, deformati e spesso deformanti
– Claudio, per iniziare quella “sincronizzazione” delle sue due Ali, fino ad oggi avvenuta solo per una frazione del potenziale che Dio gli ha dato. E che rende ancora più commovente la sua Fede
Che Dio vi benedica entrambi
carissimo fabio su skipe mi trovi con “osturent60″mi farebbe piacere poterti fare alcune domande ti sarei grato se mi accetti come amico
T’ho conosciuto, Luigi, nel giorno del Santo tuo omonimo: Luigi Maria Grignion di Monfort.
E che, tra gli altri immensi meriti, ha annunciato il:
– Segreto di Maria
– gli Apostoli degli Ultimi Tempi
La Madonna ti accompagni
Invece di fartelo rilevare…leggi!
Chi è Gesu?
1Corinzi 11,7-16
14 La natura stessa non vi insegna che è un disonore per l’uomo portare la chioma? 15 Se invece la donna porta la chioma, ciò è per lei un onore, poiché la chioma le è stata data per copertura. 16 Ora se alcuno vuol essere contenzioso, noi non abbiamo una tale usanza e neppure le chiese di Dio.
————————————————–
Se il vostro Gesù avrebbe portato la chioma non lo avrebbero neanche fatto entrare in Sinagoga. Chiedetevi…chi è il vostro Gesù?
Svegliatevi!
Ma sei italiana o straniera?
“Poiché non c’è nulla di nascosto che non debba essere reso manifesto, né di occulto che non debba essere conosciuto e venire alla luce.” – (Luca 8:17)
La coscienza non ha sesso ne nazionalità.
Matteo 23 3,13
[3] Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
[4] Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
[5] Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;
[6] amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe
[7] e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente.
[8] Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
[9] E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
[10] E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, NOTA: (traduzione aramaica del nome ebraico יהושע [pronuncia: Yĕhowašhūa).
[Cristologia è il nome di quella parte della teologia (=filosofia) che studia e definisce la natura di Gesù, con particolare attenzione alla sua relazione con Dio. (Che ha a che fare Yĕhowašhūa con la filosofia greca? Mistero della fede? o “Poiché non c’è nulla di nascosto che non debba essere reso manifesto, né di occulto che non debba essere conosciuto e venire alla luce.” – (Luca 8:17)]
[11] Il più grande tra voi sia vostro servo;
[12] chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.
[13] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci
Ciao! SI!!! la COSCIENZA, non ha sesso, nazionalità, individualità ed è FUORI da ogni CREDO, essendo quella che ci può ri_portare la “nostra” Umanità.
Disse loro: “Voi chi dite che Io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente”.
E Gesù: “Beato te Simone, figlio di Giona, perché né la Carne né il Sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei Cieli”
(Mt 16, 15-17)
Ho volutamente scritto con le maiuscole “Carne” e “Sangue”.
Perché chi voglia e sia pronto, inizi a porsi le domande volute da Dio.
Ciao, Credo che il senso della Carne sia quello della percezione sensoriale, mentre quello del Sangue, sia quello del legame, processo mentale. Alloro nella metafora spora citata, il senso di verità della rivelazione deriva dal fatto che esso era un messaggio spirituale, divenuto conoscenza, perchè Simon ha ri_conosciuto nell’uomo Gesù, ciò che anche lui in essenza è, Spirito.
Cosa vuoi ottenere da questo sito e dai suoi lettori!!!
Ti ripeto, ancora, per Dio, nel Nome della Santissima Trinità,
sì, a te Elena sto mandando il monito,
in Nome della Vergine Immacolata, Maria Santissima, Madre di Dio, augusto Tabernacolo,
correggi il tiro.
Di esoterismo ne abbiamo fin sopra i capelli!
L’avversario antico ci stia lontano!!!!
Ci sia di protezione San Michele Arcangelo!
Se vuoi sfogarti vai su facebook. Se vuoi comprendere, invece, sii umile e qui troverai molti amici!
Grazie
Parusìa
in Gesù Adveniente e Maria CorRedentrice
Non cerco nulla…ma conosco il significato del NULLA.
NON SAPEVO DI ESSERE IN UN LUOGO DI CULTO, DOVE LA LIBERA PARTECIPAZIONE, VIENE PRESA COME “ESOTERISMO” originato forse, se ho capito bene, dall'”AVVERSARIO ANTICO”
un sorriso ed un abbraccio
Caro Fabio leggerò il libro consigliatomi e pertanto ti ringrazio. Per quanto riguarda le ricerche teosofiche: ti invito a rileggere la mia risposta postata da Alberto il 28-3-012 in calce all’articolo “Hamer confermato dal Vangelo?” che finisce con la frase “…e sel’albero si giudica dai frutti….”
I libri, cara Paola, I libri. Sono 10 volumi che ho letto, nel corso di qualche mese, tutte le sere a letto, prima di addormentarmi, anni fa (e per anni non ho più letto nulla, trovando qualunque altra cosa infinitamente inferiore e meno interessante).
Cercate e leggete: http://www.laviadicristo co.za le lettere.un abbraccio
Raffaele
Grazie; volevi dire http://www.laviadicristo.com/ ??
…Perciò quando menziono il Cristo non mi riferisco a Gesù, ma al principio cosmico che non ha inizio nè fine. Gesù è un uomo che è vissuto in Palestina duemila anni fa e che era così puro, così nobile, così evoluto che nel suo trentesimo anno d’età ha ricevuto lo Spirito Santo e nello stesso tempo lo Spirito del Cristo; per questo fu chiamato Gesù Cristo. Ma il Cristo può nascere nel cuore e nell’anima di ogni essere umano. E’ lui che si è manifestato attraverso Orfeo, Mosè, Zoroastro, Buddha e tutti i grandi iniziati di ogni paese e di ogni epoca… C’è stato un solo Gesù, ma ci sono, ci possono essere migliaia di Cristi. Gesù resta unico, è capo della religione cristiana, come Buddha lo è della religione buddista o Maometto di quella Musulmana. Il Cristo invece è alla guida di tutta l’umanità e pure di tutto l’universo, non è a capo di una sola religione ma di tutte ed è lui che le ha ispirate. Quando il re Gotama raggiunse l’illuminazione, fu definito Buddha e tutti coloro che pervengono allo stato “buddhico” (noi lo chiameremmo “cristico”), in Oriente vengono chiamati Buddha. Gotama non è stato il solo, ce ne furono molti altri; Buddha o Cristo non sono nomi propri riferiti a un essere, ma nomi di un principio, di uno stato di coscienza. Bisogna comprenderlo bene. I cristiani non sono stati istruiti su questo e confondono molte nozioni. …
Ho riportato questo brano tratto da un libro (che condivido e che dirò poi) perchè è molto chiaro e credo sia utile alla discussione.
Gesù di Sé ha affermato ciò che nessun altro figlio di Dio, precedente o successivo alla Sua Incarnazione, ha affermato: “Io Sono la Via, la Verità e la Vita”.
Così come nessun altro figlio di Dio (ad iniziare dal Budda Gautama da te citato) ha dato la sua vita per noi.
Ciò basterebbe, di per sé, a smontare la tesi (che viene “spacciata” ancora oggi, dopo ripetuti e continui tentativi da quel giorno di duemila anni fa, sul Golgota) della differenza tra Gesù storico ed il Cristo astorico.
Un altro elemento, oggettivo e misurabile, è: l’unicità della Chiesa Cattolica Apostolica Romana nell’ambito della storia umana.
Unica organizzazione umana in grado di perpetuarsi da duemila anni a questa parte, nonostante le mancanze o gli aperti tradimenti, ripetuti e/o sistematici, di molti, tanti, troppi suoi membri.
Ricordo che sentii proprio da un prete una frase che suonava così: se in duemila anni noi preti non siamo riusciti ad affossare la Chiesa, significa proprio che è divina.
E, a parte i preti ed i laici che arrivano a tradire esplicitamente il Capo ed il Fondatore del Corpo di cui fanno parte (fino a diventarne membri morti e mortiferi): la Chiesa è anche l’unica organizzazione ed esperienza umana in cui sia possibile rilevare una successione sterminata di santi, orientati al Bene, al Bello, al Vero, al Giusto, al Buono.
E qui si vede veramente il senso della frase di Gesù: “l’albero si giudica dai frutti”.
Tutti gli altri alberi, arbusti e cespugli (dalle Chiese separate giù giù fino a scendere ai Mormoni ed ai Testimoni di Geova; passando per teosofi ed antroposofi e approdando ai ebrei talmudici, agli islamici, ai buddisti, agli induisti, ai confuciani, taoisti, shintoisti, zoroastrani e yeziditi. Ma anche, allargando lo sguardo all’esterno delle religioni, a qualsiasi filosofia): hanno un numero di frutti buoni incomparabilmente minore, sia in quantità (rapportata alla diffusione) che in qualità.
Gesù di Sé ha affermato ciò che nessun altro figlio di Dio, precedente o successivo alla Sua Incarnazione, ha affermato: “Io Sono la Via, la Verità e la Vita”.
Questo è un argomento debole secondo me dal momento che tutto quello che si sa del Gesù storico viene dai Vangeli, scritti (e riscritti, epurati e alcuni censurati) dopo circa 50 anni dalla sua morte. Non ci è pervenuta nessuna altra testimonianza diretta!
Inoltre la Bibbia è un libro Sacro che ha molti livelli e chiavi di lettura dove quelli letterali e superficiali sono i meno importanti.
Lo dimostra il fatto che la “storia” e “figura” di Gesù nei Vangeli è molto simile a quelle di altre “Divinità Solari”.
Le altre argomentazioni mi convincono ancora meno.
ciru’ senza lo spirito santo non puoi capire e lo spirito santo lo ricevono solo quelli che si fanno battezzare nel nome del padre del figlio e dello spirito santo ricevendo la fede da far crescere fino alla maturita’ di uomo perfetto e credeimi non è facile ma rende felici perche’ speriamo qualcosa che il mondo non puo’ sperare
Perdonami, Luigi, ma non sono completamente d’accordo con te.
A parte il fatto che non sappiamo se Ciro è battezzato o meno: in ogni caso è iscritta in ognuno di noi la Legge Naturale, che si sia battezzati oppure no.
E tale Legge Naturale comprende anche la tensione e la spinta originaria a riconoscere la verità, rispetto alla falsità.
E’ vero che la Fede è un Dono e non ce la possiamo dare da soli;
ma è altrettanto vero che spesso e volentieri i bambini i doni li chiedono, ai loro genitori; ed ogni genitore, pur se non particolarmente “buono”, alla richiesta del suo bambino si dà da fare per soddisfarla.
E, se suo figlio gli chiede un pane, non gli dà certo una serpe.
Ma, oltre al fatto che se chiediamo la Fede a nostro Padre, Egli ce la farà avere, c’è anche un altro aspetto: che la Ragione, se esercitata in maniera spassionata e senza riguardo dei luoghi comuni, delle scappatoie logiche e psicologiche, delle verità precostituite ed artefatte: ci conduce, immancabilmente, fino alle soglie della Fede.
E ne attesta la ragionevolezza e la plausibilità, rispetto a tutte le altre “ipotesi”.
Poi, è chiaro che arrivati lì, bisogna poi fare una scelta: e questa scelta è preter-razionale ed è fatta nell’intimità più nascosta di sé (il “cuore”).
E tale scelta è visualizzabile come buttarsi nel vuoto avendo “fiducia” che ci sia Qualcuno dall’altra parte ad attenderti ed a prenderti.
Una scelta del genere si pone esattamente all’incrocio tra la Volontà di Dio (che decide, liberamente, di donarti il Dono della Fede) e la volontà dell’essere umano (che decide, altrettanto liberamente, di predisporsi all’accoglimento di quel dono, di richiederlo più o meno esplicitamente e, soprattutto: di accettarlo quando gli si presenta).
Perchè la Fede (quella vera, calda, vitale e vibrante: e non quella morta), alla fine, non è altro che aprire la porta del proprio cuore a Gesù che vi bussa.
ciao: vorrei far riflettere su ciò che speranza è…se io Spero qualcosa, dentro di me c’è la convinzione di una Mancanza ed un pensiero che un domani quell’ottenere annulli quella mancanza; mentre l’ottenere convinti di Non Potere da se stessi, si affida ad un potere al di fuori di se….
Per me Gesù Cristo nostro signore e Gesù di Nazaret quello la Seconda persona della Santissima Trinità per me è Dio Il figlio del Dio vivente la via la verità e la vita
Per me Gesù Cristo nostro signore e Gesù di Nazaret quello la Seconda persona della Santissima Trinità per me è Dio Il figlio del Dio vivente la via la verità e la vita no no io sono Cristiana e sono fiera di esserlo io non rinnego Gesù Cristo nostro signore
PS hai ragione il libro sacro non è sufficiente percio’ seguiamo anche la tradizione è il papa ci conferma nella fede lo fanno da 2000 anni e nonostante tutto la fede è viva se il mondo ascoltasse il magistero del papa avremmo la pace in terra(tu hai detto la tua io ho detto la mia)
Il Libro Sacro è solo il “secondo” libro scritto da Dio: perché il primo è la Sua Creazione.
Mi capita spesso, per lavoro, di parlare con musulmani (e quanto noi cristiani dovremmo diventarlo di più: “musulmani”, nel senso più alto di liberamente “asserviti” alla Volontà di Dio) ed ogni volta è una scoperta emozionante vedere come per loro è perfettamente evidente come sia la Natura stessa a parlarci di un Dio Creatore Onnipotente.
Laddove noi cristiani, inquinati da materialismo e scientismo, non ci rendiamo più conto che il miracolo più grande, attestante DI PER SE’ l’esistenza di un Qualcuno che sia veramente Persona, pur nella sua Alterità ed Onnipotenza: è un semplice fiore, od un semplice albero.
“Tutto quello che si sa del Gesù storico viene dai Vangeli”.
Semplicemente, è falso.
Ma, ammesso e non concesso che sia così: hai mai focalizzato la tua Attenzione e la tua Ragione, Ciro, sul fatto che i Vangeli sono i documenti più genuinamente storici che ci siano pervenuti dall’antichità?
Tu dici che sono stati scritti circa 50 anni dopo la Sua morte: a parte il fatto che così non è e vi sono numerosissimi “indizi” (e più indizi fanno una prova sia nei processi penali che nelle ricerche storiche) che fossero stati scritti già nel 50 d.C.; ebbene, i Vangeli sono i testi per i quali vi è la minore distanza tra la data di redazione e i primi manoscritti in nostro possesso.
Per quelli di Platone (di cui nessuno mette in dubbio la “storicità”) mi senbra che tale distanza superi i MILLE anni.
Se poi per “storicità” intendi l’attendibilità dei loro redattori: anche qui senso storico, logica e psicologia rendono enormemente più plausibile l’ipotesi che gli evangelisti siano attendibili (ovvero: che riportino ciò di cui sono stati testimoni diretti o il resoconto di testimoni diretti) piuttosto rispetto a quella che siano degli “inventori” o “ripropositori” di favole o di miti.
Ma,come al solito: la verità, prima di trovarla, bisogna volerla cercare. Con tutti noi stessi.
Tu, Ciro, la vuoi veramente cercare, la verità?
Concordo sul fatto che non si possa razionalmente spiegare, argomentare. La fede è un’esperienza, gesù è una persona. Per cui – paradossalmente – avete ragione entrambi.
Però ti auguro con tutto il cuore, Ciro, di fare questa esperienza.
La Fede è un’esperienza, Gesù è una Persona.
Ma, prima di arrivare all’esperienza della Fede, c’è stato per molti (me incluso) uno “svangare” con la pala ed il piccone della Ragione: svangare il proprio terreno dalle falsità che più o meno consapevolmente vi si aveva lasciato crescere e proliferare.
E che la Fede sia “plausibile” in termini razionali (che sennò sarebbe fideismo, il che è esplicitamente condannato dalla Dottrina Cattolica): beh, non ci fossero i Padri della Chiesa, ci sarebbe il sublime San Tommaso D’Aquino.
E duemila anni di “ricerca” teologica.
Oltre che qualsiasi ricerca scientifica che indaghi, seriamente umilmente e spassionatamente, sui misteri (che Dio oggi sta svelando ai Suoi figli) della materia e della vita.
non di tutti è la fede forse precio’ il papa ha indetto un anno della fede sono sicuro che tutti quelli che cercano dio con cuore sincero avranno nel papa un punto di riferimento
Ciao, Trovo che quella affermazione, sia una metafora, cioè, l’incarnazione, forma dello spirito, conoscendo e ri_conoscendo di essere spirito, dice, che lo Spirito è la Via , la Verità e la Vita!
Impossibile seguendo l’uomo, si arrivi alla Verità di ciò che la vita è.
Caro Fabio Massimo, che significato ha, per te, il fatto (pur vero) che Gesù sia stato il Figlio Diretto rispetto – per quanto concerne la nostra limitata coscienza – ad altri Maestri e Messaggeri? Perché noi umani non solo tendiamo sempre a fare classifiche, paragoni ma addirittura a portare le conseguenze di questi paragoni fino allo stremo dell’intolleranza religiosa? Che valore potrà mai avere il fatto che io seguo il Maestro n°1 e tu il n° 4, per la gente della Terra, così involuta e animalesca? Non basterebbe seguire il consiglio di una qualsiasi persona (altro che Maestro!) di buon senso e metterlo in atto? A tutti i “ferventi” cattolici chiedo … in inglese, come si dice “il migliore” e come si dice “la Bestia”? Tutte le parole di tutte le lingue hanno, in un modo o nell’altro, la Verità; che si basa sul DNA umano pure nella parola. Un saluto a tutti 😉 (il caso non esiste…)
Fabio, non si può essere “ferventi cattolici” se non si è fatta l’esperienza diretta e viva dell’Incontro con Gesù.
Che è, in definitiva: il dischiuderGli la porta del cuore, magari dopo anni che Lui vi bussava instancabilmente.
Qualunque altro tipo di “fervente cattolico”, che mette la Chiesa davanti a tutto e non ti trasmette la Pace e la Gioia del rapporto vivo e personale con la Persona di Gesù e di Sua Madre (perché le Loro Persone sono INSCINDIBILI): rientra, nel caso migliore, nella categoria degli adoratori in Verità ma non in Spirito.
E, quando si è adoratori in Verità ma non in Spirito: si è anche particolarmente soggetti al rischio a cui alludevi, ossia quello dell’intolleranza religiosa.
Proprio oggi leggevo non ricordo dove (forse su una rivista che un mio amico fraterno, purtroppo ancora sedevacantista, bollerebbe come: “vaticanosecondista” e “conciliarista”) che la Verità non la si può IMPORRE ma ci si deve limitare ad affermarla, confidando nella sua intrinseca capacità di affermarsi sulla falsità, sulla menzogna e sugli inganni.
Non posso che essere d’accordo.
Quanto a Gesù come “Figlio Diretto” di Dio: che significato ha per te, quest’espressione?
E perché Gesù ha detto di Sé: “Io Sono la Via, la Verità e la Vita”?
E tutti gli altri maestri e messaggeri (rigorosamente con l’iniziale minuscola: ANCHE per un differente DNA rispetto a Gesù Uomo immune dal Peccato Originale, MA non solo per quello) non hanno mai osato dire di sé la stessa cosa (e quelli che l’hanno detto, come Sai Baba: sono poi stati regolarmente “sbugiardati”)?
Diretta Emanazione; una pura parte di Dio; Lui è il Ramo, noi le foglie.. Dio il Tronco; in uno dei nostri topic l’ho spiegato meglio; altro non so dirti. Del perché Gesù abbia detto di Sé: “Io Sono la Via, la Verità e la Vita”.. Perché lo possiamo seguire !! “Farete cose più grandi di me” (ti risulta?) Poi dici “Ama Dio con tutte le tue forze, tutto il tuo cuore, tutta la tua mente e tutta la tua Anima” … esiste il LASCIARSI ANDARE completamente a Dio, non amare: amare è amalgamare: cioè unire; e cosa si unisce? Singoli pezzi divisi di un tutto. Ciò che siamo noi. Ma un singolo pezzo non può unirsi al tutto l’insieme, ma solo ad un altro pezzo o esser malleabile a molti, nel migliore dei casi. Ecco perché ama il prossimo tuo è l’unica realtà, e così la interpreto. Quindi, ancora una volta non ho bisogno di STRUTTURE (dogmi) perché questo posso farlo da me. Ma la Chiesa, questo particolare (e altri simili) non te li dice e ti lascia da solo ad “amare” una figura astratta: cosa impossibile da fare, e qui SI INSERISCE LEI! E’ un meccanismo tanto sottile che dura tutt’ora! Poi: Spirito e Verità… Rispondo qua perché nel topic giusto non è stato possibile: caro Fabio Massimo, ma non è stata PROPRIO la Chiesa, a “cancellare” il concetto di Spirito umano, che includeva una possibilità di evoluzione, di crescita, lasciando solo uno, dei corpi sottili dell’Uomo (l’ anima) che è solo quella del Peccato Originale, verissimo, avvenuto perché imperfetta e basata sull’ emozione (infatti, “altre” culture la chiamano anche “Corpo Emozionale”) e tutto confermato, poi, dal comportamento notoriamente bestiale e aggressivo dell’uomo? Infine Sai Baba: tu, di cosa sei convinto: che abbiamo avuto solo Gesù o dici che Lui è stato il più grande e magari pure che quindi va ascoltato solo Lui?
Carissimo Fabio,
permettimi di lasciare in stand-by, per il momento, sia la natura di Gesù intesa come “Emanazione Diretta” di Dio (per usare le tue parole, su cui sarà necessario tornare), sia il discorso sulla Chiesa (che è ancora meno fattibile ed affrontabile, non avendo ancora prestato sufficiente attenzione, assieme, alla Persona di Gesù)
Punto invece l’attenzione sulla tua affermazione che amare Dio significa “LASCIARSI ANDARE completamente a Lui”: ossia -detto in altre parole- affidarsi completamente a Lui: ossia -detto con ancora altre parole- lasciare che la nostra volontà -e quindi il nostro “io”- si conformi completamente alla Sua Volontà.
Amare completamente Dio (“con tutte le forze, con tutta la mente, con tutto il cuore, con tutta l’Anima”: che è la prima parte del “cuore” di tutta la Legge, come Gesù conferma allo scriba che Lo interroga in merito) significa quindi fare COMPLETAMENTE ed INTEGRALMENTE la Sua Volontà.
La Sua Volontà per ognuno di noi, che COMPRENDE anche lo specifico Progetto che Egli stesso pensa da sempre per ciascuno di noi, e che coincide con la chiamata che sentiamo scaturire dal centro del nostro cuore, se Gli prestiamo sufficiente attenzione e facciamo sufficiente silenzio interiore.
Ancora di più, di “fare”: significa “vivere” della e nella Sua Volontà.
Siamo “sintonizzati” su questo?
PERFETTAMENTE !!!
(usiamo solo termini diversi; lasciami però spiegare l’importanza dell’espressione che uso ed il suo perché: noi siamo fatti di Spirito e materia; il modo migliore per fare la Volontà di Dio sarebbe quello di rendere la materia il più.. pulita possibile: quindi tutti gli aspetti psicofisici dell’Uomo (anche la psiche è materia; solo meno densa); la mia espressione tiene conto soprattutto dell’aspetto psicologico, che viene prima perché, a mio parere, è il fattore determinante dello stato penoso in cui ci troviamo. I nostri pregiudizi, preconcetti, le nostre paure, il dare troppa importanza a passato e futuro e poca al Presente Qui&Ora, aumentano la “sporcizia” della materia e fanno affluire minore Energia spirituale (puoi anche chiamarla Parola di Dio) in noi. Ma è tutta Illusione: basta quindi solo e semplicemente.. lasciarsi Andare, ovvero lasciare andare l’immondizia psichica. Solo DOPO, una volta che l’Energia Divina ti sarà arrivata potrai dirti unito – AMA..lgama..TO – a Dio, e il Gioco sarà Completo). Nota lgm (LeGaMe). La parola Amore è più soggettiva, fondamentale e romantica, ma se io devo trasmetterla sul WEB per farmi capire meglio, preferisco altre espressioni verbali, diverse; P.S.: Buona idea, la tua, di trattare un argomento alla volta; faremo così d’ora in poi.. 😉
Commentto ricevuto via mail da una cara amica che mi ha permesso di pubblicare:
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Caro Alberto,
non sono iscritta al tuo blog, ma una visitina la faccio sempre. La tua domanda – proprio questa sera – mi ha lasciata per un attimo senza parole e sono stata lì a guardare quella frase interrogativa e a pensare a quante disquisizioni e discussioni si possono fare su di Lui… e quante ne sono state fatte nei secoli …
La risposta non può trovarsi che nel cuore ed è lì che hai colpito. Ti rispondo e premetto che spesso le donne che si sono innamorate di lui sono state prese per pazze e ne sono cosciente, ma rischio 🙂
Solo a parlare di Lui mi commuovo e mi dà gioia il solo muovere le labbra sul suo Nome, specie quando lo si dice nella lingua originale “Yeshua…”
Ora ti dico Chi è Lui non solo per me, ma per chiunque (davvero chiunque) si fermi e accetti di incontrarlo, Come per un appuntamento fra innamorati, quando ti vedi e sai che è proprio quella la persona che aspettavi da tanto… ed ecco la risposta:
Gesù, Yeshua è il più tenero degli amanti, Lui è il compagno, l’amico fedele e grazie al grandissimo dono che ci ha lasciato – l’eucarestia – posso dire anche che Lui è carne della mia carne, sangue del mio sangue e cuore del mio cuore… e solo a scrivere queste parole mi emoziono! E’ la prima volta che scrivo di Lui e vorrei tanto, fortemente desidero che tutti possano incontrarlo così… Ecco, Lui è questo e molto altro. Lo scopo e l’obiettivo di tutta una vita.
Io non saprei sostenere una discussione di teologia o di filosofia: non sono preparata, non ne avrei gli strumenti… Ma ho ben chiaro Chi LUI è, questo sì!
Un abbraccio grande e affettuoso a te, a Chiara e i ragazzi.
Carissima, il genere (maschile o femminile) non c’entra nulla.
Quando ho letto le tue parole, poco fa, mi sono tornati alla mente sentimenti ed emozioni che anni fa provavo, ahimè ora meno (per colpa mia).
Grazie di avermelo ricordato e di questa bellissima testimonianza che ci ricorda che, primo di ogni definizione, astrazione, etichetta,ecc., Gesù è una PERSONA con la quale si può avere un rapporto vivo, vero, diretto, intimo.
Baci anche a te e organizziamo per ritrovarci, prima o poi!
Ecco uno dei frutti più tipicamente belli dell’Albero.
Una persona semplice e umile, che non intraprende nessun cammino di auto-elevazione, di conoscenza iniziatica, di ricerca consapevole di illuminazione: e che, nonostante tutte queste evidenti “deficienze” (che tali sono agli occhi di coloro che l’umiltà la lasciano comprimere dalla superbia) arriva ad avere un rapporto personale, diretto e vero con Dio, il Creatore di tutto l’Universo, Visibile ed Invisibile.
Quale altro Dio Si lascia conoscere ed amare a tal punto dalle persone umili e semplici?
Grazie, Signore, per averci salvati.
Grazie, Signore, per averci amati.
Grazie, Signore, per averci creati.
Grazie, Signore, per averci pensati.
Ho le lacrime agli occhi. Ecco i veri frutti dell’Amore che ci fa fratelli in un’unica fede! Fabio Massimo, non ti conosco ma apprezzo sempre i tuoi commenti che ci arricchiscono: sono anna, la sorella di alberto. Ciao Alby
Che bel nome che porti, Anna.
Come mia nonna, e come la nonna di Gesù.
Che la Pace e la Gioia di Gesù e di Maria siano con te, Anna.
Ciao sorellina!
Ogni Parola di Gesù è significativa.
E, essendo Egli il vero ed unico Maestro, non poteva non spiegarci (con la semplicità, la chiarezza e l’esaustività che soltanto la Parola di Dio fattaSi Carne può avere) tutto ciò che vale la pena sapere e comprendere sulla moneta.
“E’ giusto pagare le tasse a Cesare?”, Gli chiedono gli erodiani, con il malevolo intento di metterlo “spalle al muro”.
“Mostratemi una moneta”, gli chiede.
E, poi, quando Gliela mostrano:
“A chi appartiene?”
“A Cesare”.
“Allora, restituite a Cesare ciò che gli appartiene (quindi: restituitegli la sua moneta, attraverso il pagamento delle tasse). E date a Dio ciò che è di Dio”.
E’ giusto e legittimo pagare la tasse, in moneta, allo Stato che quella moneta l’ha emessa.
E’, di fatto, un atto di “restituzione” di ciò che è servito, durante la “circolazione” tra l’emissione e la restituzione, a generare ricchezza: fisica e materiale.
La moneta, emessa dallo Stato, si restituisce allo Stato sotto forma di tasse.
E’ profondamente ingiusto e profondamente illegittimo pagare le tasse allo Stato in una moneta (cartacea ed ancora di più: scritturale) che non ha emesso e che, quindi, non gli appartiene: ma che è emessa, ed appartiene a Mammona. Che oggi possiamo anche chiamare Matrice (a ben vedere, la radice è la stessa: ed è, non a caso, la deformazione e la perversione dell’aspetto più vitale di Dio: quello di Madre).
Ossia a quanto è radicalmente opposto a Dio: tanto è vero che, in altra sede, Gesù ci dice: O con Dio o con Mammona.
Corollario delle considerazioni precedenti, è che oggi che Cesare è stato svuotato dall’interno da Mammona (o dalla Matrice), e che è arrivato a disconoscere, sempre più manifestamente, la Legge Naturale che aveva tutti i mezzi naturali e soprannaturali per riconoscere: ad iniziare dalla “legalizzazione” dell’assassinio dei bambini nella pancia delle loro mamme (orwellianamente nota come: Interruzione Volontaria di Gravidanza);
oggi, quindi, che Cesare si è lasciato (con la colpevole omissione di tutti noi che pur quella Legge Naturale la sentiamo forte e chiara all’interno delle nostre coscienze) “mammonizzare” o “matricializzare”, ecco che diventa evidente che è illusorio (anzi: addirittura pericoloso) chiedere a gran voce il ritorno della proprietà della moneta a Cesare.
Perché significherebbe nient’altro che dare a Mammona (od alla Matrice) il completo controllo delle nostre vite.
In tempi di massima ed anticristica manifestazione di Mammona, impegnarsi sulla moneta, in maniera svincolata dalla restaurazione della Legge Naturale, è un vero e proprio inganno ed una vera e propria trappola.
La cartina di tornasole, mi è di un’evidenza sempre più solare: è proprio la posizione sul ristabilimento della tutela del diritto alla vita dei concepiti. Ergo: dell’abolizione della 194.
A questo proposito: noi del no194 abbiamo il dovere di essere sufficientemente “sgamati” da non farci “imprigionare” in una definizione in negativo: quelli che vogliono abolire l’aborto volontario.
No. Di “pnl” ce n’è una versione profana (e magistralmente utilizzata dai Lorsignori per i loro scopi: intimidatori, manipolatori, degradatori e falsificatori) ed una versione divina: e non può che essere così, visto che Gesù è la Parola fattaSi Carne.
E, come figli e discepoli del Maestro di tutto, anche e soprattutto di “pnl divina”: dobbiamo affermare che il nostro scopo ed il nostro obiettivo è, in positivo: la PIENA tutela del diritto alla vita dei concepiti
Gesù è la medicina che ci può guarire.
Tornando all’ invito fatto da te Alberto, posso dire a tutti coloro che leggono questo tuo sito che “L’Evangelo Come mi è stato Rivelato” di Maria Valtorta è realmente un racconto potentissimo della vita di Gesù, dopo che lo si è letto non si può più essere gli stessi.
Chi critica condannando questa lettura aggrappandosi all’indice dei libri proibiti, probabilmente non sa nemmeno di che cosa si tratta e quali e quanti tesori esso contenga.
Al di là del fatto che sia ispirato o meno, questa vita di Cristo scritta durante l’infuriare della seconda guerra mondiale, porta come frutto al risveglio di Gesù nel profondo del cuore.
Circa il 20% dell’opera è scaricabile gratuitamente da internet e solo poche pagine di questo assaggio, se così lo vogliamo chiamare, possono spingere al desiderio di leggere tutta l’opera proprio come è successo a me un anno fa.
Un abbraccio a tutti voi.
Grazie. Sono sempre molto contento di vedere che la Valtorta ha avuto su altri gli stessi effetti che ha avuto su di me.
Ciao Mia, da “valtortiano” qual sono e che sta attualmente rileggendo l’intero Evangelo, ti voglio dire quanto è entusiasmante rilevarvi i riferimenti, numerosissimi sebbene velati, alla rivelazione sul Peccato Originale donata da Dio Padre a don Guido Bortoluzzi.
Vi scriverò sopra qualcosa, se Dio vuole
http://www.scrittivaltorta.altervista.org/per_volume.htm
Un amico, cattolico fervente e conosciuto da poco, mi ha detto qualcosa che mi sta facendo riflettere da qualche giorno: secondo voi, quando San Giovanni Evangelista dice che l’Anticristo è “già tra noi”, cosa intende?
Santa Madre Chiesa ci insegna che la prima lettura della Sacra Scrittura deve essere quella letterale.
Ne deriverebbe quindi che “già tra noi” significherebbe esattamente quello che appare: che egli era già presente, almeno in spirito, al tempo di San Giovanni.
E se così è: in quale luogo della terra può aver preso specificamente “dimora” lo spirito anticristico, ed esservi già presente allorquando Dio prendeva specificamente dimora in quel di Palestina?
http://www.pontifex.roma.it/index.php/news/29-news/11575-ludienza-generale-del-santo-padre-catechesi-e-saluti-nelle-diverse-lingue-02052012
CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA –
La preghiera del primo martire cristiano (At 7, 53-60)
– Cari fratelli e sorelle, nelle ultime Catechesi abbiamo visto come, nella preghiera personale e comunitaria, la lettura e la meditazione della Sacra Scrittura aprano all’ascolto di Dio che ci parla e infondano luce per capire il presente. Oggi vorrei parlare della testimonianza e della preghiera del primo martire della Chiesa, santo Stefano, uno dei sette scelti per il servizio della carità verso i bisognosi. Nel momento del suo martirio, narrato dagli Atti degli Apostoli, si manifesta, ancora una volta, il fecondo rapporto tra la Parola di Dio e la preghiera.
Stefano viene condotto in tribunale, davanti al Sinedrio, dove viene accusato di avere dichiarato che «Gesù …distruggerà questo luogo, [il tempio], e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato» (At 6,14). Durante la sua vita pubblica, Gesù aveva effettivamente preannunciato la distruzione del tempio di Gerusalemme: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (Gv 2,19). Tuttavia, come annota l’evangelista Giovanni, «egli parlava del tempio del suo corpo. Quando, poi, fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù» (Gv 2,21-22).
Il discorso di Stefano davanti al tribunale, il più lungo degli Atti degli Apostoli, si sviluppa proprio su questa profezia di Gesù, il quale è il nuovo tempio, inaugura il nuovo culto, e sostituisce, con l’offerta che fa di se stesso sulla croce, i sacrifici antichi. Stefano vuole dimostrare come sia infondata l’accusa che gli viene rivolta di sovvertire la legge di Mosè e illustra la sua visione della storia della salvezza, dell’alleanza tra Dio e l’uomo.
Egli rilegge così tutta la narrazione biblica, itinerario contenuto nella Sacra Scrittura, per mostrare che esso conduce al «luogo» della presenza definitiva di Dio, che è Gesù Cristo, in particolare la sua Passione, Morte e Risurrezione. In questa prospettiva Stefano legge anche il suo essere discepolo di Gesù, seguendolo fino al martirio. La meditazione sulla Sacra Scrittura gli permette così di comprendere la sua missione, la sua vita, il suo presente. In questo egli è guidato dalla luce dello Spirito Santo, dal suo rapporto intimo con il Signore, tanto che i membri del Sinedrio videro il suo volto «come quello di un angelo» (At 6,15). Tale segno di assistenza divina, richiama il volto raggiante di Mosè disceso dal Monte Sinai dopo aver incontrato Dio (cfr Es 34,29-35; 2 Cor 3,7-8).
Nel suo discorso, Stefano parte dalla chiamata di Abramo, pellegrino verso la terra indicata da Dio e che ebbe in possesso solo a livello di promessa; passa poi a Giuseppe, venduto dai fratelli, ma assistito e liberato da Dio, per giungere a Mosè, che diventa strumento di Dio per liberare il suo popolo, ma incontra anche e più volte il rifiuto della sua stessa gente. In questi eventi narrati dalla Sacra Scrittura, della quale Stefano mostra di essere in religioso ascolto, emerge sempre Dio, che non si stanca di andare incontro all’uomo nonostante trovi spesso un’ostinata opposizione. E questo nel passato, nel presente e nel futuro. Quindi in tutto l’Antico Testamento egli vede la prefigurazione della vicenda di Gesù stesso, il Figlio di Dio fattosi carne, che – come gli antichi Padri – incontra ostacoli, rifiuto, morte. Stefano si riferisce quindi a Giosuè, a Davide e a Salomone, messi in rapporto con la costruzione del tempio di Gerusalemme, e conclude con le parole del profeta Isaia (66,1-2): «Il cielo è il mio trono e la terra sgabello dei miei piedi. Quale casa potrete costruirmi, dice il Signore, e quale sarà il luogo del mio riposo?
Non è forse la mia mano che ha creato tutte queste cose?» (At 7,49-50). Nella sua meditazione sull’agire di Dio nella storia della salvezza, evidenziando la perenne tentazione di rifiutare Dio e la sua azione, egli afferma che Gesù è il Giusto annunciato dai profeti; in Lui Dio stesso si è reso presente in modo unico e definitivo: Gesù è il «luogo» del vero culto. Stefano non nega l’importanza del tempio per un certo tempo, ma sottolinea che «Dio non abita in costruzioni fatte da mano d’uomo» (At 7,48). Il nuovo vero tempio in cui Dio abita è il suo Figlio, che ha assunto la carne umana, è l’umanità di Cristo, il Risorto che raccoglie i popoli e li unisce nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. L’espressione circa il tempio «non costruito da mani d’uomo», si trova anche nella teologia di san Paolo e della Lettera agli Ebrei: il corpo di Gesù, che Egli ha assunto per offrire se stesso come vittima sacrificale per espiare i peccati, è il nuovo tempio di Dio, il luogo della presenza del Dio vivente; in Lui Dio e uomo, Dio e il mondo sono realmente in contatto: Gesù prende su di sé tutto il peccato dell’umanità per portarlo nell’amore di Dio e per «bruciarlo» in questo amore. Accostarsi alla Croce, entrare in comunione con Cristo, vuol dire entrare in questa trasformazione. E questo è entrare in contatto con Dio, entrare nel vero tempio.
La vita e il discorso di Stefano improvvisamente si interrompono con la lapidazione, ma proprio il suo martirio è il compimento della sua vita e del suo messaggio: egli diventa una cosa sola con Cristo. Così la sua meditazione sull’agire di Dio nella storia, sulla Parola divina che in Gesù ha trovato il suo pieno compimento, diventa una partecipazione alla stessa preghiera della Croce.
Prima di morire, infatti esclama: «Signore Gesù, accogli il mio spirito» (At 7,59), appropriandosi delle parole del Salmo 31 (v. 6) e ricalcando l’ultima espressione di Gesù sul Calvario: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23,46); e, infine, come Gesù, grida a gran voce davanti a coloro che lo stavano lapidando: «Signore, non imputare loro questo peccato» (At 7,60). Notiamo che, se da un lato la preghiera di Stefano riprende quella di Gesù, diverso è il destinatario, perché l’invocazione è rivolta allo stesso Signore, cioè a Gesù che egli contempla glorificato alla destra del Padre: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio» (v. 55).
Cari fratelli e sorelle, la testimonianza di santo Stefano ci offre alcune indicazioni per la nostra preghiera e la nostra vita. Ci possiamo chiedere: da dove questo primo martire cristiano ha tratto la forza per affrontare i suoi persecutori e giungere fino al dono di se stesso? La risposta è semplice: dal suo rapporto con Dio, dalla sua comunione con Cristo, dalla meditazione sulla storia della salvezza, dal vedere l’agire di Dio, che in Gesù Cristo è giunto al vertice. Anche la nostra preghiera dev’essere nutrita dall’ascolto della Parola di Dio, nella comunione con Gesù e la sua Chiesa.
Un secondo elemento: santo Stefano vede preannunciata, nella storia del rapporto di amore tra Dio e l’uomo, la figura e la missione di Gesù. Egli – il Figlio di Dio – è il tempio «non fatto da mano d’uomo» in cui la presenza di Dio Padre si è fatta così vicina da entrare nella nostra carne umana per portarci a Dio, per aprirci le porte del Cielo. La nostra preghiera, allora, deve essere contemplazione di Gesù alla destra di Dio, di Gesù come Signore della nostra, della mia esistenza quotidiana.
In Lui, sotto la guida dello Spirito Santo, possiamo anche noi rivolgerci a Dio, prendere contatto reale con Dio con la fiducia e l’abbandono dei figli che si rivolgono ad un Padre che li ama in modo infinito. Grazie.
Il Santo Padre vuole che pro multis sia tradotto come Dio vuole: come “per molti” e non “per tutti”.
http://www.pontifex.roma.it/index.php/news/29-news/11576-lettera-di-sua-santita-benedetto-xvi-al-presidente-della-conferenza-episcopale-tedesca
Per tutti quelli che ancora indugiano sul luogo tanto comune quanto falso che i Vangeli non siano documenti storici: e su questo sito ve ne sono tanti, nonostante l’impronta esplicita a demistificare gli Inganni.
Ma qual è l’Inganno più grande se non quello relativo all’esistenza stessa di Gesù?
http://www.amicideltimone-staggia.it/it/articoli.php?id=5
LA STORICITA’ DEI VANGELI
Ne ha parlato Andrea Tornielli al 3° Giorno del Timone della Toscana
La terza edizione de Il giorno del Timone regionale della Toscana, svoltasi a Staggia Senese sabato 17 settembre ha visto la partecipazione di nomi illustri come Andrea Tornielli, giornalista e scrittore, vaticanista de La Stampa e collaboratore del Timone, che ha tenuto una conferenza sulla storicità dei Vangeli.
Tornielli ci ha subito ricordato che questo tema è di enorme importanza visto che il Cristianesimo non è una religione come tutte le altre. Le religioni non sono altro che un tentativo dell’uomo di andare verso Dio, di costruire un ponte verso l’infinito a cui naturalmente aspira; il Cristianesimo, al contrario, ha alla sua origine un fatto: Dio stesso è venuto incontro all’uomo incarnandosi, in un momento storico ben preciso. Gran parte del mondo calcola lo scorrere dei giorni e degli anni a partire da quell’evento. Il Cristianesimo non è una filosofia, un’insieme di massime, riti o dogmi ma, come lo definisce il Santo Padre Benedetto XVI è l’incontro con una Persona.
Il cristiano ogni domenica alla Santa Messa recitando il Credo ad un certo punto nomina un prefetto di Giudea, Ponzio Pilato. Questo aggancio con la storia è stato voluto dalla Chiesa stessa fin dalle sue origini. Un archeologo, scavando a Cesarea Marittima trovò un’iscrizione che conferma l’esistenza di Ponzio Pilato; del resto c’è da dire che fino ad ora nessuna scoperta scientifica ha mai smentito alcun versetto del Vangelo, anzi ne ha dato solo conferme.
Sulla storicità dei Vangeli, ha ribadito Tornielli, sta o cade la fede cristiana. Certo forse non è attraverso le scoperte storiche e scientifiche che si possono portare le persone a convertirsi, perché Dio ha lasciato a ciascun uomo una libertà infinita; ma certamente queste scoperte commuovono e confermano nella fede chi già la possiede. I codici sono dei granelli che ci aiutano a capire che ciò che leggiamo nei Vangeli sono testimonianze vissute da chi c’era.
La testimonianza oculare nel Vangelo possiede un’enorme importanza. Nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli ai versetti 15 e 16 è narrato l’episodio della nomina dell’apostolo successore di Giuda Iscariota. Da quell’episodio si apprende che il requisito fondamentale per diventare apostolo di Cristo non è quello di essere pio o intellettualmente preparato, ma di essere stato con Gesù fin dall’inizio della sua predicazione e testimone della sua Resurrezione.
Se si pensa che i Vangeli sono stati scritti già a partire dal I secolo, non lontani dai fatti e quando molti testimoni erano ancora vivi, si esclude che possano essere stati scritti a tavolino. Colin Roberts pubblica un frammento di un papiro egiziano risalente al 125 d.C. su cui si trova una parte del Vangelo di Giovanni e al 157 d.C. risale il canone dei Vangeli già formato scoperto da Muratori, che ha ricevuto l’approvazione di Pio I.
In tutti i licei si studiano come vere le vite di personaggi dei quali esistono pochissimi frammenti di codici che ne certifichino l’autenticità storica. Del poeta latino Orazio esistono 150 frammenti, di Platone 11 e di Tacito appena 1. Del Nuovo Testamento del Vangelo ne esistono ben 2500. Possiamo dire quindi a ragione che Gesù Cristo è il personaggio storico di cui con maggiore certezza possiamo affermare non solo l’esistenza, ma anche i particolari della sua vita.
I Vangeli inoltre rispettano tutti i criteri di credibilità storica: credibilità del testo, della veste letteraria, degli autori, dell’ambientazione e del contenuto.
Alcune argomentazioni riguardano la logicità della veste letteraria. Ad esempio se si guarda al nome di Gesù si scopre che era uno dei nomi più diffusi nella Palestina all’epoca dei fatti. Non ha senso che l’ipotetico inventore della religione cristiana abbia chiamato il suo fondatore con un nome così comune. È come se noi oggi inventando il nome del fondatore di una nuova religione lo chiamassimo Mario Rossi. Ovviamente sceglieremmo un nome più altisonante e maggiormente caratterizzante…
Altri due momenti cruciali della storia presentano delle incongruenze con la mentalità dell’epoca: la nascita e la morte di Gesù. Alla nascita, narrata dall’evangelista Matteo grazie al racconto di Giuseppe e dall’evangelista Luca grazie a quello di Maria, i primi ad accorrere furono i pastori. Essi nella società giudaica di allora erano considerati border line: vivevano di espedienti, spesso di furti e non conoscevano nessuna pratica igienica. Erano suddivisi in tre categorie: quelli che avevano il bestiame vicino a casa, quelli che migravano solo in certi periodi dell’anno e quelli invece che si spostavano continuamente. Sono quest’ultimi ad andare alla grotta di Gesù: i più disprezzati, dei quali non valeva neppure la testimonianza in tribunale. Eppure loro furono i primi testimoni della nascita di Cristo. Quale essere umano, dovendosi inventare una storia credibile innanzitutto per i suoi contemporanei avrebbe inventato una storia simile? Per non parlare della morte di Gesù, dopo la quale, le prime testimoni della Resurrezione sono due donne. Nella struttura giuridica dell’ebraismo dell’epoca la donna, essendo considerata inferiore all’uomo, non poteva testimoniare in un tribunale, dato che la sua testimonianza non valeva nulla.
E un uomo avrebbe inventato la storia del Messia, cioè il Salvatore del mondo, inserendo come testimoni, quali garanti della veridicità degli avvenimenti, persone appartenenti a categorie sociali le cui testimonianze non contavano assolutamente nulla? Sarebbe stato fuori dalla logica umana.
La stessa cosa vale per le figuracce fatte da Pietro, colui che sarebbe diventato capo visibile della Chiesa: nessun uomo per rendere credibile e allettante il Vangelo avrebbe presentato Pietro come un uomo facile alla caduta e al tradimento, ma anzi lo avrebbe presentato come saggio, coraggioso e fedele fino alla fine. Ma gli evangelisti non potevano scrivere diversamente perché questa è la storia vera. Anche il testo letterario ha la sua importanza. Per secoli, ad esempio, gli esegeti hanno studiato il brano della guarigione presso la piscina di Betsaida, narrato nel Vangelo di Giovanni in cui si parla di una piscina a cinque portici. Dato che secondo questi esperti non poteva esistere una piscina con cinque portici ma al massimo con quattro, avevano da sempre cercato di dare al numero cinque una interpretazione allegorica. Finché la studiosa Picozza non scoprì l’esistenza della piscina: nessuno avrebbe mai potuto immaginare che il quinto portico fosse centrale. L’utilizzo della forma “c’è” al presente invece che “c’era” dimostra che questo episodio è stato scritto prima del 70 d.C., anno in cui Gerusalemme fu rasa al suolo.
Carmignac ha portato avanti degli studi per dimostrare che esiste un testo ebraico precedente a quello greco. Nella traduzione ebraica della preghiera del Benedictus soltanto nelle prime tre righe tre parole hanno la stessa radice dei tre protagonisti: Giovanni, Zaccaria, Elisabetta. Difficile credere che sia semplicemente un caso. Se così non fosse, l’origine dei Vangeli sarebbe più antica della versione greca, quindi molto più vicina all’epoca dei fatti.
Lo scrittore Andrea Tornielli, concludendo la sua relazione, ha spiegato che non sarebbe bastato un giorno per esaurire l’argomento e portare alla luce tutti gli studi e le scoperte che dimostrano la storicità dei Vangeli.
Certo è che il Vangelo non si spiega attraverso categorie sociologiche e non si incasella nelle logiche umane. Del resto non si spiega come delle persone rozze e concrete quali erano gli apostoli, abituati ad arrendersi solo all’evidenza dei fatti, davanti ai quali Gesù risorto mangia e beve per farli credere, abbiano iniziato per una pura invenzione, a soli due giorni dalla sua morte, ad annunciare il Vangelo e a farsi uccidere per questo. Ma più di tutto non si spiega come la Chiesa, composta da uomini imperfetti e peccatori fin dalle sue origini, abbia potuto attraversare più di 2000 anni di storia reggendosi su una invenzione senza che nessun uomo, nessuna istituzione e persino nessun regime totalitario sia riuscito a smascherarla o semplicemente a farla cadere. Ciò dimostra senza ombra di dubbio che il suo fondatore è Dio.
Per approfondire:
VIDEO DELLA CONFERENZA
Andrea Tornielli parla della storicità dei vangeli
http://www.amicideltimone-staggia.it/it/articoli.php?id=8
http://www.pontifex.roma.it/index.php/libri/35-libri-cattolici/11828-il-libro-qcontro-il-buddismoq-getta-una-luce-inedita-su-dottrine-e-pratiche-della-religione-che-sta-conquistando-loccidente?device=iphone
Rovina, massacro, distruzione, terrorismo, stregonerie, stupri, sacrifici umani. E poi la geopolitica del XXI secolo, i divi di Hollywood, la bomba atomica asiatica. Cosa unisce tra loro questi elementi apparentemente sconnessi? La risposta che offre Contro il buddismo, appena uscito per i tipi di Fede & Cultura, è inedita e sconcertante: è proprio la religione di Budda, una cultura in larghissima parte sconosciuta agli occidentali nelle sue pieghe e nelle sue diverse scuole, eppure protagonista proprio in Occidente di un’esplosione di popolarità. Ma, è una delle tesi del libro, divenuto popolare in virtù dei suoi aspetti più superficiali ed erroneamente attrattivi, e anche a causa dell’ambiguità dei suoi fondamenti. Questo saggio si propone di raccontare il lato oscuro di questa dottrina, indagarne la radice filosofico-spirituale improntata a un radicale nichilismo e documentarne le innumerevoli zone d’ombra. Un libro senza precedenti, che mina dal profondo il mito di una “religione pacifica e innocente”.
Come recita la quarta di copertina di Contro il buddismo, «Vi si narrano fatti oscuri e raccapriccianti, ignoti al grande pubblico sempre più abituato a pensare al buddismo come alla religione della pace e del bene. Testi del buddismo tibetano che teorizzano lo stupro e la pedofilia; la figura controversa del Dalai Lama e i suoi progetti di buddistizzazione del pianeta; i massacri in Sri Lanka ad opera di un esercito buddista; gli attentati al gas nervino ed i piani di annientamento globale del santone giapponese Shoko Asahara; l’interminabile martirio nei secoli dei cattolici in Oriente; i calcoli propagandistici dei bonzi vietnamiti che contribuirono all’escalation della guerra in Vietnam;
i corposi scambi tra il buddismo e l’estrema destra europea; le persecuzioni dei cristiani in Tibet; la controversa conversione al buddismo dei divi di Hollywood; la geopolitica mondiale che passa attraverso le decisioni di “oracoli” posseduti dagli spiriti…».
Ma oltre alle cronache, odierne e antiche, è la radice filosofica su cui si basa l’intera dottrina buddista a occupare capitoli di centrale importanza nell’analisi: e in particolare la sua natura radicalmente nichilista, che predica l’estinzione dei sentimenti e conseguentemente dell’umanità della persona, arrivando così a indicare come traguardo la distruzione dello stesso concetto di individuo su cui viceversa si fondano la cultura e la civiltà dell’Occidente.
Puntuale e documentato attraverso un fitto ricorso a fonti internazionali, è un libro che indaga fatti mai presentati in modo sistematico al pubblico italiano: prezioso anche per comprendere l’ora presente, in cui l’Asia proietta la sua ombra sul mondo intero, e nuovi demoni si agitano sulla scena della Storia.
Roberto Dal Bosco (Vicenza 1978) vive e lavora a Milano. Si occupa di audiovisivi. Giornalista pubblicista, ha collaborato con Vogue, L’Uomo Vogue, Anna, Zero. Si interessa da anni ai luoghi e alle culture dell’Asia.
Scheda del libro
Titolo: Contro il buddismo
Sottotitolo: Il volto oscuro di una dottrina arcana
Autore: Roberto dal Bosco
Editore: Fede & Cultura
Collana: Saggistica 54
Pagine: 160
Dimensioni: 21×15
Tipo di copertina: brossura
ISBN: 978-88-6409-135-8
Prezzo: 15 €
Aggiungo di mio:
nonostante il “lato oscuro” del buddismo (che, più che lato, potrebbe essere una vera e propria “essenza oscura”), su cui non avevo mai portato l’attenzione (a differenza che su quello dell’Islam), non si sottolineerà mai abbastanza che le PERSONE di fede buddista (così come le PERSONE di fede islamica sono spesso e volentieri più cristiani, nei fatti, di tanti cristiani di nome.
Mi viene in mente soltanto il fatto che un caro amico srilankese (cristiano evangelico) mi diceva che nel suo paese, a maggioranza buddista, se un politico osasse proporre una legge che “legalizza” l’aborto e lo rende “di Stato”: gli andrebbero a buttare la sera stessa le pietre alle finestre, tanto è diffusa la consapevolezza di cosa sia in realtà l’aborto, in termini di “lacerazione” del tessuto dell’Universo. E le cui conseguenze, i buddisti in buona fede sono convinti di scontare nelle vite successive: senza sapere (ancora) che la conseguenza è ben peggiore di qualche reincarnazione “sfortunata”
Benedetto XVI ai vescovi della CEI
[…] In un tempo nel quale Dio è diventato per molti il grande Sconosciuto e Gesù semplicemente un grande personaggio del passato, non ci sarà rilancio dell’azione missionaria senza il rinnovamento della qualità della nostra fede e della nostra preghiera; non saremo in grado di offrire risposte adeguate senza una nuova accoglienza del dono della Grazia; non sapremo conquistare gli uomini al Vangelo se non tornando noi stessi per primi a una profonda esperienza di Dio. Cari Fratelli, il nostro primo, vero e unico compito rimane quello di impegnare la vita per ciò che vale e permane, per ciò che è realmente affidabile, necessario e ultimo. Gli uomini vivono di Dio, di Colui che spesso inconsapevolmente o solo a tentoni ricercano per dare pieno significato all’esistenza: noi abbiamo il compito di annunciarLo, di mostrarLo, di guidare all’incontro con Lui. Ma è sempre importante ricordarci che la prima condizione per parlare di Dio è parlare con Dio, diventare sempre più uomini di Dio, nutriti da un’intensa vita di preghiera e plasmati dalla sua Grazia. Sant’Agostino, dopo un cammino di affannosa, ma sincera ricerca della Verità era finalmente giunto a trovarla in Dio. Allora si rese conto di un aspetto singolare che riempì di stupore e di gioia il suo cuore: capì che lungo tutto il suo cammino era la Verità che lo stava cercando e che l’aveva trovato. Vorrei dire a ciascuno: lasciamoci trovare e afferrare da Dio, per aiutare ogni persona che incontriamo ad essere raggiunta dalla Verità. E’ dalla relazione con Lui che nasce la nostra comunione e viene generata la comunità ecclesiale, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi per costituire l’unico Popolo di Dio. […]
http://www.pontifex.roma.it/index.php/news/29-news/11837-udienza-allassemblea-generale-della-conferenza-episcopale-italiana-cei-24052012?device=iphone
Grazie ad Alberto, sto scoprendo un’altra Grazia sovrannaturale, di cui è stata strumento Giuliana Crescio.
http://www.amicidigiuliana.org/dio-esiste-e-chi-lo-puo-negare-2.html
Dio esiste e chi lo può negare?
17 marzo 2011, 23:46
2.7.1973 Sant’Agostino
Felice colui che fece sua la parola di Dio! Felice oltre la vita, poiché avendo per Grazia potuto dare e avere vita di Verità per quella sapienza donatagli, che gli diede e poté dare la Luce della Verità, poté vivere il breve tempo apparente della terra facendo la volontà di chi in alto lo rendeva cosciente e sapiente di cose del Divino.
Io, Agostino, che in terra meditai e scrissi volumi sulla Verità che mi fu donata dall’Alto per farmi sapiente e dare sapienza, fui per questo felice e per questo ho la felicità.
Noi che viviamo veramente nel nostro beato stato di essere in eterno, felici sempre di aprire dall’alto a voi gli spiriti ancora imprigionati, noi i vivi, i felici, noi, coloro che hanno la Luce.
Noi illuminati, felici di dare a voi questa luminosità di pensiero perché voi la propaghiate, perché voi la portiate ad altri e perché altri la portino ad altri.
Noi vivi eterni, che vivendo al di fuori della vostra comprensione, possiamo ogni cosa comprendere! Noi i puri, noi i santi, noi i felici. Io, Agostino.
La mia vita partì da Tagaste e quando vedevo scorrere il fiume guardavo scorrere il tempo terreno.
La natura donata da Dio mi dava il pensiero della eternità e il pensiero di ciò che è fugace.
Nella natura è Dio, l’immenso unico e trino e da ciò che Lui creò si traggono i Suoi pensieri.
Ora, io, nel tempo apparente, faccio mio un poco di questo tuo tempo per esprimere cose di Verità.
Chi può contrapporre parole a questa Verità? Dio esiste e chi lo può negare? Che validi argomenti mi si possono portare a provare la negazione di Dio? Se non con opinioni personali?
Esiste la vita di Verità e questo lo provano tante e tante cose della terra e della natura e lo provano ora nel tuo tempo passeggero e fugace le mia parole, che sono mie, soltanto mie; tu non fai che
udirle ed è già miracolo e cosa enorme. Tu mi senti e chi sarei se non io, Agostino, col mio eterno pensiero? Chi è quel sapiente di scienza della terra che mi può provare che la terra si è fatta da sola?
E quale sapiente di scienza umana che mi può provare la non esistenza dell’anima umana?
L’anima che vive la Vita di Verità. Non già l’anima dell’uomo terreno che può essere, secondo lo studioso cieco, il modo materiale di farlo agire dopo il pensiero.
Chi mi può provare che cosa è il pensiero? Chi mi può dare tutte queste prove? Nessuno.
Io posso con la scienza di verità intuita e ispirata in terra e conosciuta al di là della terra, parlarvi dell’eternità meraviglia. Parlarvi della vita e di ogni verità alla quale nessuno in terra non può contrapporre la sua piccola umana opinione. Io vi posso portare altri e altri esempi, io vi do la certezza, dopo altre voci ed altre certezze che vi sono state di grande aiuto e conforto, che la vita siamo noi, noi morti, che tali esistiamo soltanto per i terreni, noi vivi eterni: è nostra la vita.
Noi, i veri vivi, fatti di luce e di Gloria liberi, felici e coscienti di ciò che godiamo e rendenti grazie all’Immenso Dio uno e trino e Santissimo.
Ognuno può avere le sue opinioni di fede e di non fede, poiché non vedendo, tutto potrebbe essere opinabile; ma esistono le prove dell’esistenza di Dio, per chi le sa vedere, esiste la “Scrittura”,
esiste la Chiesa ed esiste tutto ciò che esiste a testimoniare la “Grande Esistenza”.
L’ateo è cieco, il negatore che non sa vedere e non può vedere tanto da arrivare a negare ciò che non vede.
Il puro di spirito potrà sempre sentire Dio poiché, a Lui affidato, avrà il dono della Fede che è Grazia. Una Grazia che deve chiedere chi non l’ha ricevuta, deve cercarla.
E colui che chiede avrà. Quante parole e quanti pensieri per parlare del Divino!
Chi non arriva da solo, arrivi con l’aiuto del pensiero altrui: ognuno cerchi e chi ha trovato dia!
E queste mie parole di Verità siano credute a conforto ed a speranza.
Voi che siete ombre per diventare Luce, date ciò che avete trovato!
http://www.amicidigiuliana.org/un-grande-mistero-vi-sovrasta-ma-uno-spiraglio-di-luce-vi-fa-intravedere-e-sperare.html
Un grande mistero vi sovrasta, ma uno spiraglio di luce vi fa intravedere e sperare.
17 marzo 2011, 23:25
29.6.1973 Sant’Agostino
Per dimostrare agli uomini la grande comprensione di Dio non ci furono soltanto, ad esempio dell’umanità, uomini santissimi, ma anche uomini con difetti umani.
Il saper vedere i lati migliori, quelli che contano, è arduo, com’è arduo vedere negli uomini i loro lati negativi e più arduo ancora il giudizio. La città degli uomini è la città di Dio.
Io, Agostino, che feci della mia vita pensiero di Dio ed ebbi per grande Grazia già dalla terra conoscenza dell’eternità, vengo a confermare ciò che ho scritto in vita terrena.
I morti non esistono se non nel male e coloro che piangete come morti piangono per voi che siete morti. Essi sono là dove siete voi, sempre col loro affetto e il loro pensiero per voi.
Le vostre lacrime non sono per loro, loro hanno occhi luminosi di Gloria!
Essi vivono, vivono in voi e in Dio. Vi aspettano, non piangete per loro, ma per voi, se non saprete vivere!
Il tempo vostro non è, poiché passa e tutto ciò che passa è soltanto per preparare le creature di Dio a vivere in Lui. E le creature venute in terra con pregi e difetti, se sapranno vedere la Verità,
saranno sempre giudicate con Misericordia per avere vita.
Io, Agostino, che vidi la Verità ancora chiuso nel mistero, ho sentito ciò che è realtà, ciò che vive e ciò che esiste al di fuori del tempo. Il tempo è della terra e dell’uomo. Non esiste, poiché oggi e domani saranno ieri e domani dura un giorno. E gli uomini non esistono in realtà, ma soltanto in apparenza, poiché sono nel tempo.
Gli spiriti degli uomini esistono poiché non sono nel tempo, ma
nell’infinito. L’infinito è Dio.
La Trinità è una, è due, è tre persone e compendia lo Spirito della Vita, la Mente della Creazione e il dono che le due unità hanno fatto agli uomini: Cristo. Cristo è per i cristiani e per tutta l’umanità.
I “prediletti” di Cristo, coloro che hanno la Grazia dei suoi Sacramenti, rendono onori e grazie alla Trinità Santissima 1 e 2 e 3.
La Vita è al di fuori della vita e quella che voi chiamate vita è soltanto l’attesa della Vera Vita.
Voi attendete di vivere e coloro che vivono e vi attendono, vi guardano vivere col loro amore, fissandovi negli occhi pieni di lacrime coi loro pieni di Gloria.
La Gloria di chi ha saputo fere della sua vita non vita, verità e giustizia e bontà e ora ha Luce e Gloria infinita.
Sono loro che vegliano e hanno cura dei vostri spiriti. Ogni creatura che nasce in terra e vive in cielo è com’era al suo principio e così sarà nei secoli dei secoli. Dio manda in terra le Sue creature per averle uguali vicino a Lui. E le creature che vi amano, presenti e invisibili, sono dove voi siete, mentre in vita terrena erano a volte a voi lontane col corpo e col pensiero.
Sentitele sempre vicino a voi, le più care già nella Gloria. Loro vivono nella “città di Dio”, voi nella città degli uomini.
La mia vita nella città degli uomini fu pensiero, isolamento, penitenza e amore. Fu meditazione e ispirazione. Voi che vivete nella città degli uomini venite, venite nella città di Dio.
Là vi attendiamo noi, guardandovi negli occhi lacrimanti, gli occhi del dolore, con i nostri occhi gloriosi perché vedono! Vedono!
Un grande mistero vi sovrasta, ma uno spiraglio di Luce vi fa intravedere e sperare. Sperate!
E la vostra speranza vi porterà a noi. E noi siamo nella Gloria!
La vita vissuta nel Vangelo è vita che prepara all’eternità.
Il Vangelo è verità di vita. E’ vita!
E’ vita perché dà la vita! E chi vive vi attende, voi che siete ancora morti!
E quelli che chiamate morti sono vivi, vivi!
Essi vi sorridono, presenze invisibili, con tutto l’amore col quale voi li pensate.
C’è chi vive da Angelo e voi lo amate e lui riporta a voi tutto il suo e vostro amore.
Lui, vive, vive, vive!
Agostino
Gesù: Colui che ci indica nell’Amore la strada per arrivare al Paradiso.
L’Amore verso i fratelli: da amare come Lui ci ha amato.
L’Amore verso il “prossimo”: da amare come noi stessi. E spiegandoci inequivocabilmente chi sia, questo “prossimo”: colui che almeno una volta ci ha raccolti gementi e sanguinanti, nel corpo e/o nell’Anima.
L’Amore, persino, verso gli stessi nemici: che vi sono, e sono anche numerosissimi. E che spesso sono nemici che vogliono la nostra morte, ed operano attivamente e continuativamente per conseguirla.
Come non fare il confronto con l’Allah dei musulmani, così come gli è stato presentato dal loro Maometto?
Secondo il quale, in Paradiso ci si arriva non amandoli bensì ammazzandoli: i nemici?
http://www.conchiglia.us/C_DOCUMENTI/MONOS_2012_mag_26_Chiesa_Cattolica_protestante_e_musulmana.pdf
I confronti sono odiosi, però salta agli occhi una differenza abissale, anche in chi si professi ateo o agnostico. Oltretutto non si capisce la posizione nei confronti di Gesù: il più grande dei profeti, più grande addirittura di Maometto, Colui che ci giudicherà, ma non è Dio. Allora avrebbe mentito su sè stesso? Mi sembra di vedere (ma ammetto la mia ignoranza) una incongruenza intrinseca. Ma non vado oltre, sapendo che già questo basterà a scatenare i critici della Chiesa, delle sue ricchezze, bla bla bla… pensa che in un commento su ComeDonChisciotte uno mi ha scritto che non sopportava il libro per la mia difesa della chiesa. Io gli ho risposto: mi sai citare la riga, la frase in cui l’avrei difesa? Risposta: zero.
SANTISSIMA TRINITÀ
Rivelazione di Gesù a Maria Valtorta
Domenica 3 Giugno 2012, Santissima Trinità
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 28,16-20
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Traduzione liturgica della Bibbia
Corrispondenza nell’ “Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta
Cap. 634.1-12
[Gesù, sul monte Tabor, ammaestra prima dell’Ascensione:]
Ci sono tutti gli apostoli, tutti i discepoli pastori, molti discepoli dei settantadue, e anche molti altri. Sono al rezzo delle piante, che temperano, coi loro folti fogliami, luce e calore. Non sono su, verso la cima, dove avvenne la Trasfigurazione, ma a mezza costa, là dove un bosco di querce pare voler fare velo alla vetta e sostenere i fianchi del monte con le sue radici potenti.
Sonnecchiano quasi tutti, data l’ora e dato anche l’ozio e la lunga attesa. Ma basta il grido di un fanciullo perché tutti sorgano in piedi, in un primo movimento impulsivo che subito si muta in un prostrarsi col volto fra l’erba.
“La pace a voi tutti. Eccomi fra voi. La pace a voi. La pace a voi”. Gesù passa fra loro salutando, benedicendo.
Molti lacrimano, altri sorridono beati. Ma in tutti è tanta pace.
Gesù va a fermarsi là dove gli apostoli e i pastori fanno un gruppo folto, dice: “Molti e pochi. Dove sono gli altri? So che molti sono i miei discepoli fedeli. Perché allora qui non si raggiunge che a fatica, fra tutti quanti, le cinquecento persone, esclusi i fanciulli figli di questo o quello fra voi?”.
Pietro parla per tutti alzandosi in piedi (era rimasto in ginocchio nell’erba): “Signore, tra il tredicesimo e il ventesimo giorno dalla tua morte sono venuti qui molti da molte città di Palestina, dicendo che Tu eri fra loro. Così molti di noi, per vederti prima, andarono chi con questo e chi con quello. Alcuni sono appena partiti. Dicevano, quelli che son venuti, di averti visto e parlato in luoghi diversi e, ciò che era meraviglioso, tutti dicevano averti visto nel dodicesimo giorno dalla tua morte. Noi pensammo essere questo un inganno di qualcuno di quei falsi profeti che Tu hai detto che sorgeranno per trarre in inganno gli eletti. Tu lo hai detto là, sul monte Uliveto, la sera prima… prima…”.
Pietro, ripreso dal suo dolore a quel ricordo, china il capo e tace. Due lacrime, seguite da altre, cadono dai fili della barba al suolo…
Gesù gli posa la destra sulla spalla e Pietro freme a quel contatto e, non osando toccare quella Mano con le sue, curva il collo, il volto a carezzare con la guancia, a sfiorare con le labbra quella Mano adorabile.
Giacomo di Alfeo prosegue il racconto: “E abbiamo sconsigliato di credere a quelle apparizioni, a quelli fra noi che sorgevano in piedi per correre verso il grande mare, o verso Bozra, o Cesarea di Filippo, Pella o Cedes, sul monte presso Gerico e nella pianura, come nella pianura di Esdrelon, sul grande Ermon come a Beteron e a Betsemes, e in altri luoghi senza nome, perché case isolate nella piana presso Jafia o presso Galaad. Troppo incerte. Alcuni dicevano: “Lo abbiamo visto e sentito”. Altri mandavano a dire di averti visto e persino mangiato con Te. Sì, volevamo trattenerli, pensando fossero o tranelli di chi ci avversa o anche fantasmi visti da giusti, che tanto ti pensano che finiscono a vederti dove non sei. Ma essi sono voluti andare. Chi qua, chi là. E in tal modo siamo ridotti a men di un terzo”.
“Avete avuto ragione nell’insistere per trattenerli. Non perché Io non sia realmente stato dove quelli che sono venuti a dirvelo hanno detto. Ma perché avevo ordinato di stare qui, uniti in preghiera in attesa di Me. E perché voglio che le mie parole siano ubbidite, specialmente da quelli che sono i miei servi. Se cominciano i servi a disubbidire, che dovranno fare i fedeli?
Ascoltate tutti voi che siete qui intorno. Ricordatevi che in un organismo, perché sia veramente attivo e sano, ci vuole una gerarchia, ossia chi comanda, e chi trasmette i comandi, e chi ubbidisce. Così avviene nelle corti dei re. Così nelle religioni. Dalla nostra ebrea alle altre, anche se così impure. Vi è sempre un capo, dei ministri di esso, dei servi dei ministri, dei fedeli infine. Non può un pontefice fare da solo. Non può un re fare da solo. E sono, le loro disposizioni, cose che si rivolgono unicamente a contingenze umane o a formalismi di riti… Sì.
Purtroppo, ormai, anche nella religione mosaica non resta più che il formalismo dei riti, un continuare di movimenti di un congegno che continua a compiere gli stessi gesti, anche ora che lo spirito dei gesti è morto. Morto per sempre. Il divino Animatore di essi, Colui che dava ai riti un valore, si è ritirato di mezzo a loro. E i riti sono gesti, nulla più. Gesti che qualsiasi istrione potrebbe mimare sulle scene di un anfiteatro.
Guai a quando una religione muore e, da potenza reale, viva, diviene pantomima clamorosa, esteriore, una cosa vuota dietro lo scenario dipinto, dietro le vesti pompose, un muoversi di congegni che compiono dati movimenti, così come una chiave fa agire una molla, ma tanto la molla che la chiave non hanno coscienza di ciò che fanno. Guai! Pensate!
Ricordate sempre, e ditelo ai vostri successori, perché questa verità sia conosciuta nei secoli. È meno pauroso il cadere di un pianeta che il cadere della religione. Se il cielo rimanesse spopolato d’astri e pianeti, non sarebbe per i popoli sventura uguale a quella di rimanere senza una reale religione. Dio sopperirebbe con provvida potenza ai bisogni umani, perché tutto può Dio per coloro che, sulla via sapiente, o sulla via che la loro ignoranza conosce, cercano, amano la Divinità con spirito retto.
Ma, se venisse un giorno in cui gli uomini non amassero più Dio, perché i sacerdoti di ogni religione avessero fatto di essa unicamente una vuota pantomima, non credendo essi per primi alla religione, guai alla Terra!
Ora, se così dico anche per quelle religioni che sono impure, alcune venute per rivelazioni parziali ad un saggio, altre dal bisogno istintivo dell’uomo di crearsi una fede per dare pascolo all’anima di amare un dio -essendo questo bisogno lo stimolo più forte dell’uomo, lo stato permanente di ricerca di Colui che è, voluti dallo spirito anche se l’intelletto superbo nega ossequio a qualsiasi dio, anche se l’uomo, ignorando l’anima, non sa dare nome a questo bisogno che entro lui si agita- che dovrò dire per questa che Io vi ho data, per questa che porta il mio Nome, per questa della quale Io vi ho creati pontefici e sacerdoti, per questa che vi ordino di propagare per tutta la Terra? Per questa unica, vera, perfetta, immutabile nella Dottrina insegnata da Me, Maestro, completata dall’insegnamento continuo di Colui che verrà, lo Spirito Santo, Guida Santissima ai miei Pontefici e a quelli che li aiuteranno, capi secondi nelle diverse Chiese create nelle diverse regioni dove si affermerà la mia Parola.
Le quali Chiese non saranno, per essere diverse in numero, diverse in pensiero, ma saranno una sola cosa con la Chiesa, formando delle loro singole parti il grande edificio, sempre più grande, il grande, nuovo Tempio che coi suoi padiglioni toccherà tutti i confini del mondo. Non diverse di pensiero, né contrastanti fra loro, ma unite, fraterne le une alle altre, soggette tutte al Capo della Chiesa, a Pietro e ai successori di lui, sino alla fine dei secoli. E quelle che, per qualsiasi motivo, si separassero dalla Chiesa Madre, sarebbero membra recise non più nutrite dal mistico Sangue che è Grazia che da Me, Capo divino della Chiesa, viene.
Simili a figli prodighi, separati per il loro volere dalla casa paterna, starebbero, nella loro effimera ricchezza e costante e sempre più grave miseria, ad ottundersi coi cibi e i vini troppo pesanti l’intelletto spirituale, e poscia a languire mangiando le ghiande amare degli animali immondi sinché, con cuore contrito, non tornassero alla casa paterna dicendo: “Abbiamo peccato. Padre, perdonaci e aprici le porte della tua dimora”. E allora, sia che sia un membro di una Chiesa separata, o sia un’intera Chiesa -oh! così fosse, ma dove, quando sorgeranno tanti miei imitatori, atti a redimere queste intere Chiese separate, a costo della vita, per fare, per rifare un unico Ovile sotto un solo Pastore, così come Io desidero ardentemente?- allora, sia che sia un singolo od una assemblea quelli che tornano, aprite loro le porte.
Siate paterni. Pensate che tutti, per un’ora o per molte, forse per anni, foste, singolarmente, dei figli prodighi avvolti nella concupiscenza. Non siate duri a chi si pente. Ricordate! Ricordate! Molti di voi fuggiste, ventidue giorni da oggi. E il fuggire non era forse un’abiura all’amore vostro per Me? Or dunque, così come Io vi ho accolti appena, pentiti, tornaste a Me, così voi fate. Tutto ciò che Io ho fatto, fate. Questo è il mio comando. Siete vissuti con Me per tre anni. Le mie opere, il mio pensiero, lo conoscete. Quando, in futuro, vi troverete di fronte ad un caso da decidere, volgete lo sguardo al tempo che foste con Me e comportatevi come Io mi sono comportato. Non sbaglierete mai. Io sono l’esempio vivo e perfetto di ciò che dovete fare.
E ricordate ancora che Io non ho rifiutato Me stesso allo stesso Giuda di Keriot… Il Sacerdote deve, con tutti i mezzi, cercare di salvare. E predomini l’amore, sempre, fra i mezzi usati a salvare. Pensate che Io non ignoravo l’orrore di Giuda… Ma ho, superando ogni ripugnanza, trattato il meschino come ho trattato Giovanni.
A voi… a voi sarà sovente risparmiata l’amarezza del conoscere che tutto è inutile per salvare un discepolo amato… E potrete perciò operare senza la stanchezza che prende quando si sa che tutto è inutile… Si deve lavorare anche allora… sempre… sinché tutto è compiuto…”.
“Ma Tu soffri, Signore!?! Oh! io non credevo Tu potessi soffrire più! Tu soffri per Giuda, ancora! Dimenticalo, Signore!”, grida Giovanni che non torce per un attimo gli sguardi dal suo Signore.
Gesù apre le braccia, nel suo abituale atto di rassegnata conferma ad un fatto penoso, e dice: “Così è… Giuda è stato ed è il dolore più grande nel mare dei miei dolori. È il dolore che resta… Gli altri dolori sono finiti col finire del Sacrificio. Ma questo resta. L’ho amato. Ho consumato Me stesso nello sforzo di salvarlo… Ho potuto aprire le porte del Limbo e trarne i giusti, ho potuto aprire le porte del Purgatorio e trarne i purganti. Ma il luogo d’orrore era chiuso su lui. Per lui inutile il mio morire”.
“Non soffrire! Non soffrire! Sei glorioso, Signor mio! A Te la gloria e il gaudio. Tu hai consumato il tuo dolore!”, prega ancora Giovanni.
“Veramente nessuno pensava che Egli potesse soffrire ancora!”, dicono tutti, stupiti e commossi, bisbigliando fra loro.
“E non pensate di quanto dolore dovrà ancora soffrire il mio Cuore nei secoli, per ogni peccatore impenitente, per ogni eresia che mi nega, per ogni credente che mi abiura, per ogni -strazio negli strazi- per ogni sacerdote colpevole, causa di scandalo e rovina?
Voi non sapete! Non sapete ancora. Non saprete mai completamente sinché non sarete con Me nella luce dei Cieli. Allora comprenderete… Nel contemplare Giuda, Io ho contemplato gli eletti ai quali l’elezione si muta in rovina per la loro perversa volontà…
Oh! voi che siete fedeli, voi che formerete i sacerdoti futuri, ricordate il mio dolore, formatevi sempre più santi per consolare il mio dolore, formateli santi perché, per quanto è possibile, non si ripeta questo dolore. Esortate, vegliate, insegnate, combattete, siate attenti come madri, instancabili come maestri, vigili come pastori, virili come guerrieri, per sostenere i sacerdoti che da voi verranno formati.
La colpa del dodicesimo apostolo, fate, oh! fate che non abbia troppe ripetizioni in futuro…
Siate come Io fui con voi, come Io sono con voi. Vi ho detto: “Siate perfetti come il Padre dei Cieli”. E la vostra umanità trema davanti a tal comando. Ora più ancora di quando ve lo dissi. Perché ora conoscete la vostra debolezza. Ebbene, per rincuorarvi vi dirò: “Siate come il vostro Maestro”. Io sono l’Uomo. Ciò che Io ho fatto voi potete fare. Anche i miracoli. Sì. Anche quelli. Perché il mondo conosca che sono Io che vi mando, e chi soffre non pianga nello sconforto del pensiero: “Egli non è più fra noi a curare i nostri malati e a consolare i nostri dolori”.
In questi giorni Io ho fatto miracoli per consolare i cuori e persuaderli che il Cristo non è distrutto perché fu messo a morte, ma anzi è più forte, eternamente forte e potente. Ma, quando Io non sarò più fra voi, voi farete ciò che Io ho fatto sin qui e che farò ancora. Però non tanto per il potere del miracolo, ma per la vostra santità crescerà l’amore alla nuova Religione. E della vostra santità, non del dono che Io vi trasmetto, dovete esser gelosamente attenti. Più sarete santi e più sarete cari al mio Cuore, e lo Spirito di Dio vi illuminerà, mentre la Bontà di Dio e la sua Potenza farà colme le vostre mani dei doni del Cielo.
Il miracolo non è atto comune e indispensabile per la vita nella fede. Anzi! Beati quelli che sapranno rimanere nella fede senza mezzi straordinari ad aiuto nel credere! Però neppure il miracolo è un atto così esclusivamente riserbato a tempi speciali che debba cessare col cessare di essi. Il miracolo sarà nel mondo. Sempre. E sempre più numeroso più saranno numerosi i giusti nel mondo. Quando si vedranno farsi molto scarsi i miracoli veri, si dica allora che la fede e la giustizia sono languenti. Perché ho detto: “Se avrete fede potrete smuovere le montagne”. Perché ho detto: “I segni che accompagneranno coloro che hanno vera fede in Me saranno la vittoria sui demoni e sulle malattie, sugli elementi e le insidie”. Dio è con chi lo ama. Segno di come i miei fedeli saranno in Me sarà il numero e la forza dei prodigi che faranno in Nome mio e per glorificare Iddio. Ad un mondo senza miracoli veri si potrà, senza far calunnia, dire: “Hai perduto fede e giustizia. Sei un mondo senza santi”.
Dunque, per tornare al principio, avete fatto bene a cercare di trattenere quelli che, simili a bambini sedotti da un rumore di musiche o da un luccichio strano, corrono svagati lontano dalle cose sicure. Ma vedete? Essi hanno il loro castigo perché perdono la mia parola. Però anche voi avete avuto il vostro torto. Vi siete ricordati che ho detto di non correre qua e là ad ogni voce che mi dicesse in un luogo. Ma non vi siete ricordati che Io ho anche detto che, nella seconda venuta, il Cristo sarà simile al lampo che esce da levante e guizza fino a ponente, in tempo meno lungo del battere di una palpebra. Or questa seconda venuta si è iniziata dal momento della mia Risurrezione. Essa culminerà nella apparizione del Cristo Giudice a tutti i risorti. Ma prima, quante volte Io apparirò per convertire, per guarire, per consolare, insegnare, dare ordini!
In verità vi dico: Io sto per tornare al Padre mio. Ma la Terra non perderà la mia Presenza. Io sarò, vigile e amico, Maestro e Medico là dove corpi o anime, peccatori o santi avranno bisogno di Me o saranno eletti da Me a trasmettere le mie parole ad altri. Perché -anche questa è verità- perché l’Umanità avrà bisogno di un continuo atto di amore da parte mia, essendo tanto dura a piegarsi, facile a raffreddarsi, pronta a dimenticare, desiderosa di seguire la discesa invece della salita, che se Io non la trattenessi con i mezzi soprannaturali non gioverebbero la legge, il Vangelo, gli aiuti divini che la mia Chiesa amministrerà, a conservare l’Umanità nella conoscenza della Verità e nella volontà di raggiungere il Cielo.
E parlo dell’Umanità di Me credente… Sempre poca rispetto alla grande massa degli abitanti della Terra. Io verrò. Chi mi avrà resti umile. Chi non mi avrà non sia ingordo di avermi per averne lode. Nessuno desideri lo straordinario. Sa Dio quando e dove darlo. Né è necessario avere lo straordinario per entrare nei Cieli. Esso è anzi un’arma che, male usata, può aprire l’inferno anziché il Cielo. Ed or vi dirò come. Perché la superbia può sorgere. Perché può venire uno stato di spirito abbietto a Dio, perché simile a torpore in cui uno si accomodi per carezzare il tesoro avuto, riputandosi già in Cielo perché ha avuto quel dono. No. In quel caso, in luogo di fiamma e ala, esso diviene gelo e macigno, e l’anima precipita e muore. E anche: un dono mal usato può suscitare avidità di averne più ancora per averne più lode. Allora, in questo caso, potrebbe al Signore sostituirsi lo Spirito del Male per sedurre gli imprudenti con prodigi impuri.
State sempre lontano dalle seduzioni d’ogni specie. Fuggitele. State contenti di ciò che Dio vi concede. Egli sa ciò che vi è utile e in quale maniera. E sempre pensate che ogni dono è una prova oltre che un dono, una prova della vostra giustizia e volontà.
Io ho dato a voi tutti le stesse cose. Ma ciò che fece migliori voi rovinò Giuda. Era dunque un male il dono? No. Ma maligna era la volontà di quello spirito… Così ora. Io sono apparso a molti. Non solo per consolare e beneficare, ma per farvi contenti. Voi me ne avevate pregato di persuadere il popolo, che quelli del Sinedrio tentano di persuadere al loro pensiero, che Io sono risorto. Sono apparso a fanciulli e ad adulti, nello stesso giorno, in punti così distanti fra loro che occorrerebbero molti giorni di cammino a raggiungerli. Ma per Me non c’è più la schiavitù delle distanze. E questo apparire simultaneo ha disorientato voi pure. Vi siete detti: “Costoro hanno visto fantasmi”. Voi dunque avete dimenticato una parte delle mie parole, ossia che Io sarò d’ora in poi a oriente e occidente, a settentrione e mezzogiorno, dove troverò giusto essere, senza che nulla me lo vieti, e rapidamente come folgore che solca il cielo.
Sono vero Uomo. Ecco le mie membra e il mio Corpo solido, caldo, capace di moto, respiro, parola come il vostro. Ma sono vero Dio. E, se per trentatré anni la Divinità fu, per un fine supremo, nascosta nella Umanità, ora la Divinità, sebbene congiunta all’Umanità, ha preso il sopravvento, e l’Umanità gode della libertà perfetta dei corpi glorificati. Regina con la Divinità non più soggetta a tutto quanto è limitazione all’Umanità. Eccomi. Sono qui con voi e potrei, se volessi, essere fra un istante ai confini del mondo per attrarre a Me uno spirito che mi ricerca.
E che frutto avrà questo mio essere stato presso Cesarea marittima e nell’altra Cesarea, come al Carit e a Engaddi, e presso Pella e a Jutta e in altri luoghi di Giudea, e a Bozra e sul grande Ermon, e a Sidone e ai confini galilei?
E che, aver guarito un fanciullo e risuscitato uno da poco spirato, e confortato un’angoscia, e chiamato al servizio mio uno che si era macerato in dura penitenza e a Dio un giusto che me ne aveva fatto preghiera, e dato il mio messaggio a degli innocenti e i miei ordini ad un cuore fedele? Persuaderà questo il mondo? No. Coloro che credono continueranno a credere, con più pace ma non con maggior forza, perché già sapevano veramente credere. Coloro che non seppero credere con vera fede resteranno dubitosi, e i malvagi diranno che sono deliri e menzogne le apparizioni, e che il morto non era morto ma dormiente…
Vi ricordate quando vi dissi la parabola del ricco Epulone? Ho detto che Abramo rispose al dannato: “Se non ascoltano Mosè e i profeti non crederanno nemmeno ad uno che risusciti dai morti per dir loro ciò che devono fare”. Hanno forse creduto a Me, Maestro, e ai miei miracoli? Che ha ottenuto il miracolo di Lazzaro? La mia affrettata condanna. Che la mia risurrezione? Un aumento del loro odio. Anche i miei miracoli di questo ultimo mio tempo fra voi non persuaderanno il mondo, ma unicamente quelli che non sono più del mondo, avendo scelto il Regno di Dio con le sue fatiche e pene attuali e la sua gloria futura.
Ma ho piacere che voi siate stati confermati nella fede e che siate stati fedeli al mio ordine, rimanendo su questo monte in attesa, senza avere frette umane di godere cose anche buone ma diverse da quelle che vi avevo indicate. La disubbidienza dà un decimo e leva nove decimi. Essi sono andati e sentiranno parole d’uomini, sempre quelle. Voi siete rimasti e avete sentito la mia Parola che, anche se ricorda cose già dette, è sempre buona e utile. La lezione servirà di esempio a voi tutti, e anche a loro, per il futuro”.»
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4tlKkGnrNmc#!
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=f9fq8Y02cq0
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Z2p8darvgTk
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4eblAXsThTw
http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/esteri/11970-la-piccola-libreria-cristiana-nella-terra-dei-talebani?device=iphone
Alcuni messaggi tratti dal libro:
“NON ASPETTARE PIÙ!
CONVERTITI ORA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI”
Da pagina 156): * Ora è che tutte le profezie si avvereranno..
Gesù (P*29.08.03): “Ora saranno i tempi maturi, perché tutte le profezie si avvereranno, e voi, Miei fedeli figli scelti, dovrete combattere a spada tratta! Siate sempre in sintonia tra voi, prestate ascolto al Nostro dire. …
Ora è che ogni mio figlio, che portò al mondo la Mia Parola, verrà riconosciuto per il compiersi delle parole dettate, per il realizzarsi delle profezie.
Ma per chi non ha mai voluto credere, avrà amarezza, avrà contrizione, avrà paura del severo giudizio”.
Da pagina 166): * Imperverserà la tempesta del male sulla Mia Chiesa!
Siate forti “Miei” figli Sacerdoti!
Gesù (P*14.04.04): “Siate forti , figli Miei Sacerdoti, e iniziate nel segreto, la vostra battaglia contro il male che imperversa e come un uragano imperverserà la tempesta del “male” sulla Mia Chiesa!
Oh! povera Chiesa Mia! Chi ti può sorreggere se chi ha il dovere di essere colonne portanti, si trova a sgretolare da soli la loro pietra: quando si affloscerà sulla loro testa, capiranno?
Ma Io dico a chi vuole rimanere in piedi di operare per il bene, combattendo da ora, da subito il male che man mano sta arrivando, sommergendo tutto quello che di buono c’è!”.
Da pagina 175): * Ogni angolo della terra è in una posizione traballina.
Dio Padre (P* 04.01.05): “Non sono i paroloni da intellettuali a portare la Luce, ma le semplici parole. Figlioli miei cari, non tentennate ancora per aprire i vostri cuori!
Ogni angolo della terra è in una posizione traballina e presto ve ne renderete conto. Pregate per loro e avrete fatto un atto di fede e di amore nei loro confronti.
Sollecito la preghiera e l’accettazione dei Messaggeri che il Cielo vi manda per mettervi al corrente di cosa succederà. Ma voi, stolti fedeli, siete in un mondo tutto vostro e queste verità a venire a voi non piacciono e le rifiutate, ma così rifiutate la vostra salvezza e rimanete nella melma che presto vi ricoprirà.
Sono peccati sopra peccati, che fanno fango alla vostra anima e sulla terra, ed Io la rivoglio pulita”.
Da pagina 177): * Sono mica scemo a credere a queste cose!
Dio Padre (P*08.02.05): “Fermati, che ancora ti aspetto! Cambia il tuo modo di vedere il mondo, comincia a ripensarci, che forse la tua vita, così com’è, è un fallimento agli occhi di Dio!
Aspetti i fatti per vedere se stanno dicendo la verità … aspetti il maremoto per dire: “Avevano ragione i Testi Sacri!… Tutto c’era scritto!… I profeti di allora come quelli di oggi, mi hanno detto e ripetuto che tutto sarebbe successo, ma “io sono mica scemo a credere queste cose”! Io sono ricco … io sono potente … non posso rinunciare a tutto questo perché loro dicono: “Presto ci saranno molte calamità, che si ripercuoteranno da isola ad isola, da terra a terra, da oriente ad occidente, e mari e fiumi tutto inonderanno e pochi si salveranno”.
[Ricordiamo Indonesia, la Nuova Zelanda, il Giappone e le Isole del Pacifico… coinvolte dai terremoti e dallo tsunami].
Ecco figlio, ancora ti ripeto: “Torna al Padre come il figliol prodigo”,
leggi cosa a lui è successo, perché presto toccherà a te toccare il fondo dei tuoi averi che credi duraturi in eterno!
La tua vita devi salvaguardare, mettendo in salvo l’anima purificandola, e anche se a denti stretti, devi ammettere che ciò che ti dico, lo senti che è verità!”.
Da pagina 73): Ascoltate almeno il richiamo della natura
Di fronte a tanta insensibilità e ribellione ai richiami Divini, dati dalla SS. Trinità e da Maria Santissima all’umanità, attraverso i profeti di oggi (es. Margherita di Gesù), il Signore fa un ultimo appello all’uomo. Lo invita ad usare bene del dono dell’intelligenza e a guardarsi attorno, per rendersi conto di quello che sta succedendo.
(P*11.10.09) “Ascoltate il richiamo che la natura stessa vi sta facendo, lasciate il peccato e tornate a Dio” ci dice il Padre, che vedendo la nostra cecità persistente, ancora ci richiama in maniera forte, adoperando le nostre “stolte” parole: “C’è sempre stato”!
Da pag. 101):
(P*) Dite: “C’è sempre stato”!
Siete sciocchi e anche ingenui a pensare ancora così!
Dio Padre: 8 agosto 2010 – ore 6.20 – domenica
“Sono il tuo Dio, anima cara, lascia che ancora Io possa parlare ai miei adorati figli.
Siamo dunque consapevoli del tempo funesto che state vivendo?
Ancora non capite che la rivolta della natura, sta facendovi capire che è arrivato il tempo della rivalsa sul comportamento dell’uomo?
Ora date tutto per scontato con la fatidica parola:“C’è sempre stato!”
Siete sciocchi e anche ingenui a pensare ancora così!
Non sapete e non potete controllare né la terra, né la natura, né la mente, perché lui, il demonietto, cerca di fare anche questo; ma Dio interverrà e porrà fine alla sua azione malvagia di distruzione della terra e dell’uomo.
Dio permetterà che vi tenti, ma la decisione di stare a lui sottomessi, spetta a voi, figli cari. Rinsavite e operate per il bene vostro e per il bene dei vostri fratelli. Siate coerenti con il Credo del vero cristiano, e verrete aiutati dal Padre vostro!
Anime mie care, date più importanza al pensiero del benessere corporale, e la situazione di quella spiritualità cristiana è desolante in tantissime persone. La situazione ora sfugge all’uomo e non può più fermare la ribellione che è in atto. Siamo in fase di lotta spirituale: è il bene contro il male che fanno sì che il mondo cambi.
Lo capite questo?
Ora non statevene a guardare e basta: volete la vita bella e armoniosa? Solo con Dio a fianco l’avrete!
Se continuate a rimanermi lontani, la Mia mano non vi potrà dare appiglio, e scoprirete il male più nefasto che si preparerà per chi è dalla parte del Mio nemico. Amen”.
EccoMi pronto a dettare forse l’ultimo appello !
Dio Padre: 9 aprile 2011 – ore 16,15 – sabato
Ed ora, eccoMi pronto a dettare forse l’ultimo appello
agli uomini che per Dio non hanno optato!
Anime mie siete,
ma la libertà che vi è stata donata, l’avete usata male,
avete tralasciato le Leggi Divine
e avete coltivato l’andamento della massa, che percorre la via della perdizione.
Anime, anime mie,
quale grave errore avete fatto, quale fusione avete accettato:
fondere la vostra volontà sotto la direzione del demonio, vi siete con lui fusi.
Anime mie, cosa potrei ancora fare per voi!, ?
Nulla più posso, la vostra scelta già l’avete fatta, !
Ma per chi ancora tentenna dico:
apri gli occhi, non essere ipocrita,
non scrollare il grosso problema che hai sulla coscienza,
fallo tornare a galla, rifletti,
ti è addosso il macigno della colpa, perché tu ti ravveda,
ma la caparbietà te lo tiene addosso e non lo stacca senza la tua volontà umana.
Dai, raccogli i richiami,
scrollati da dosso il peso dei peccati confessandoli, e non infischiandotene.
Se così continui fai peso su peso e ti sentirai schiacciare. Amen.
Dio ti benedice,
anima creata da Dio e non dalla scimmia!
E come verrà palese questa verità, soffrirai o uomo,
perché la scienza non prevale sull’Onnipotenza di Dio.
Dio creò l’uomo a Sua immagine e somiglianza,
e non di meno che degli Angeli donò la bellezza.
Scruta pure, o scienza,
ma la verità derivante dalla Divinità Trina ed Unica, non potrai raggiungere. Amen.
Sono testardi a rifiutare di credere che è prossima
la venuta dell’Avvertimento
Gesù: 16 aprile 2011 – ore 19.20 – sabato
O figlia mia cara,
la Mia venuta sarà per tutti un vero, grande e grosso ravvedimento.
Quanti si copriranno la faccia,
tra gli orrori che gli vengono messi sotto gli occhi dallo Spirito!
Sono testardi a rifiutare di credere che è prossima la venuta dell’Avvertimento,
e incoscienti seguono la loro voluttà, la loro insipiente testardaggine:
comporterà tanto dolore all’anima crudele!
Ma ciò deve avvenire perché il mondo cambi.
Ora, anima cara, rabbrividisci leggendo ciò che Mi hanno fatto(1),
ma l’essere lì insultato e schiaffeggiato, deriso, vilipeso e senza colpa,
solo perché dicevo di essere il Figlio di Dio, ora capirete, ora capiranno;
e (messo) mano alla preghiera e alla penitenza,
dovranno affidare al Sacerdote la loro vita.
Stanco è il Nostro dire, perché per molti è stato invano,
ma per molti altri questo ritardo a venire, è stato grazia di salvezza.
Il tempo che ancora Mi manca [a venire] è insufficiente
per ancora richiamare all’Ovile Santo i mie cari e amati fratelli lontani.
Ora dovremo solo attendere la loro risposta.
Se “sì” Mi diranno, agirò con Misericordia,
ma per coloro che ancora rinnegano la fedeltà a Dio, sarà vera e atroce condanna.
AspettateMi figli, aspettateMi con la fede, la speranza, e la carità fraterna.
Vi costa ancora per poco, e sarò tra voi per proporvi vita nuova. Amen.
Il patibolo è alle porte:
è un travaglio che deve venire per portarvi al cambiamento di vita.
Gesù: 21 aprile 2011 – ore 8,45 – Giovedì Santo
“Vieni, figlia Mia cara, vieni a scrivere per portare ai tuoi fratelli la parola di luce per loro.
Riempi i loro cuori di speranza,
perché molti tra di loro sono nell’aridità spirituale.
Troppi i messaggi con annunci di catastrofi, e loro si sono impauriti,
ma nonostante questi annunci,
non hanno ancora optato per Dio scegliendo la via della purificazione.
No, poveri stolti, cosa aspettano?
Di vedere se il cielo si tinge di sangue?
Vedere se la luna gli cade addosso?
Vedete, figli, gli avvertimenti vengono dati perché si prenda provvedimento
e non lasciare che i fatti avvengano
senza muoversi, e rimanere lì, in balia della bufera che sconvolge.
Dai, figlioli, non aspettate il temporale passivamente,
ma affrettatevi alla confessione.
Il patibolo è alle porte, ma sarà solo per Me, voi pensate,
no, cari figli, il patibolo lo passeremo assieme,
ricordandovi che Io sono Dio
e in Dio si deve credere e obbedire senza scuse di sorta:
(è un) travaglio che deve venire per portarvi al cambiamento di vita. Amen.
Il Mio dire ora è solo di attesa: che i cuori si aprano
e si rimettano nelle mani di Dio!
Gesù: 30 aprile 2011 – ore 2,45 – sabato
Anime Mie, date ascolto a ciò che leggete nei libri
e mettete in pratica ogni Nostro insegnamento donatovi.
Il Mio dire ora è solo di attesa:
che i cuori si aprano e si rimettano nelle mani di Dio,
siano propensi a riordinare la loro vita seguendo la via stretta,
ma che è strada di salvezza! Amen.
Mentre imperversa la tempesta non abbiate a mollare gli ormeggi.
Gesù: 6 maggio 2011- ore 5,25 – venerdì
Viene ora un tempo burrascoso per voi tutti,
e per questo vi invito ad essere assidui ai Sacramenti,
non dovete mollare la preghiera,
ma concentrare il vostro pensiero su ciò che succede nel mondo.
Ecco che la preghiera vi è di aiuto per voi e per i vostri fratelli nel mondo.
Vi amo, figli cari, e vi chiedo questo perché mentre imperversa la tempesta
non abbiate a mollare gli ormeggi,
ma rimanere ben ancorati per non trovarvi nel mezzo della tempesta.
Se Io dovessi usare verso tutte le mie creature solo giustizia,
poche troverebbero la salvezza.
Gesù: 19 maggio 2011 ore 00.07 – giovedì
Sono Gesù Cristo e vengo a voi fratelli miei,
perché mai sono stanco di portarvi il Mio Amore e i miei richiami amorevoli. Amen.
Sono in attesa che si attui il passo decisivo che da voi tutti mi aspetto.
Anime care, portatemi il vostro amore
chiedendomi la grazia del perdono unito alla misericordia:
perché se Io dovessi usare verso tutte le mie creature solo giustizia,
poche troverebbero la salvezza.
Ecco allora che l’intervento della Mia grande Misericordia
solleverà di molto il peso della bilancia sul piatto della sola giustizia.
Anima cara, esegui sempre la Mia Volontà in ogni atto che ti proponi a fare
e compirai così solo atti d’amore a favore di tante anime. Amen.
Qui vi ho chiamati, perché qui è apparsa Mia Madre
Gesù: 24 maggio 2011 ore 15.00 martedì –
A San Damiano (PC) festa della B.V. Maria Ausiliatrice
Io sono la Via, la Verità e la Vita, e sono parole sante,
sono parole vere, parole giuste.
Io vi ho indicato la Via, chi segue Me arriva in Paradiso.
Grazie, Gesù!
La Mia vita è tutto un insegnamento,
la Mia Parola è un insegnamento, la Mia Parola è Vita:
seguite la Mia Parola e avrete la vita.
Io vi amo, figli!
Qui vi ho chiamati, perché qui è apparsa Mia Madre, dovete crederlo.
Qui è stata promessa grazia per quell’acqua santa;
e avete fatto bene a portare i fusti per portarla a casa.
Seguite gli insegnamenti, mettetela da parte:
non mancherà molto che dovrete usarla,
statene certi che chi la usa avrà la salvezza. Amen.
Il tempo scorre veloce e il maltempo imperversa sempre più
30 giugno 2011 – ore 0.15 giovedì
Il tempo scorre veloce e il maltempo imperversa sempre più, non solo nell’aria,
ma anche nei cuori la tempesta è in atto, e la prova da superare non è facile per nessuno, se questi non è ancorato con fede alla Roccia Santa. Amen.
Pochi sono veri cristiani anche se si professano tali
Gesù: 11.07.2011 – ore 18.35 – lunedì
Vi ringrazio per averMi accolto nel vostro cuore.
Siate sempre così disponibili ad accogliere il vostro Gesù in santità, in pace, e con amore.
Rivolgetevi al vostro Gesù portando i vostri dolori
come vi è stato detto all’offertorio (1).
Ogni vostro pensiero viene deposto ai piedi della Mia Croce,
viene purificato, e ritorna a voi come dono di santificazione.
Siate perfetti come è perfetto il Padre Mio che sta nei cieli.
Questo sia il vostro slogan di cristiano. Siate perfetti, figli!
Non discostatevi dall’Eucaristia, stateMi vicini, adorateMi,
lodateMi nel Santissimo Sacramento dell’altare;
anche se trovate il Tabernacolo chiuso Io ci sono, Io sono presente.
Venite, venite ad AdorarMi, chiedete, chiedete ed otterrete:
non preoccupatevi quando sarà [che otterrete].
I miei tempi, sono i miei tempi!
Vedo ogni uno di voi, scruto i vostri cuori, leggo ciò che vi è scritto.
Vi dono la pace, rimate sereni, e proseguite in questa strada,
non sarà faticosa perché Io sono con voi.. …
Io sono presente in mezzo a voi, quando camminate, quando parlate di me,
quando proclamate la Mia Parola Io sono in mezzo a voi, ricordatelo questo!…
Pochi sono veri cristiani anche se si professano tali,
ma il loro comportamento è corrotto, corrotto dal mondo,
dal benessere, dallo star bene.
Un po’ di povertà porterebbe il bene all’anima,
ma la ricchezza porta deterioramento all’anima
se non la si sa apprezzare e valutare con amore.
Grazie a tutti coloro che vi hanno accolto,
che hanno ascoltato la parola nel loro cuore;
una chiamata, una chiamata che hanno saputo accogliere.
Sono tra voi con il “profeta”
che porta la Mia Parola di Luce tra i miei figli assetati.
Gesù: 19 luglio 2011 – ore 22.53 – martedì
Sono tra voi con il “profeta”,
che porta la Mia Parola di Luce tra i miei figli assetati;
ma con difficoltà trova anche che, tra tutti,
vi sono coloro che non hanno aperto completamente il loro cuore,
e costoro sono parecchi, che odono e non mettono in pratica la via da seguire
per raggiungere la grande vetta, che è quella della santità.
Quella, fratelli, è la via stretta e giusta, piena di Luce,
perché illuminata dalla Parola di verità.
Ma per coloro che odono e continuano percorrere la via facile,
non potranno che trovare i sassi ad impedire loro il cammino.
O, anime, elette ad essere perfette cristiane,
seguiteMi con amore sincero,
perché ogni vostro atto e pensiero non Mi è nascosto,
e per questo, se non è sincero, Io lo riconosco,
e ve ne renderò comunque (conto, del) perché è o non è sincero.
Sotto la protezione di Maria, vi ho tutti messi al riparo,
e Lei vi sta dirigendo nella giusta via.
AmateLa, figli, continuate a volerLe bene:
Lei è l’unica perfetta creatura,
e vi è stata donata quale Madre dell’umanità e della Chiesa.
Io Padre vostro,
desidero unirvi a Cristo nel patibolo e nella gloria!
Dio Padre: 25 luglio 2011 – ore 1.25 – lunedì
Io sono Colui che vi diede vita.
Io sono Colui al quale ogni vivente Mi deve lode e onore.
Io sono il vostro Dio, Padre Eterno,
e non desidero altro da voi che sentirvi uniti nella sofferenza e nella preghiera(1).
Perché vi succede? – Vi state chiedendo!
Perché Io, Padre vostro, desidero unirvi a Cristo nel patibolo e nella gloria!
Siate fiduciosi che non vi mancherà mai il sostegno da parte di Gesù,
che vi unisce a Lui per amore e vi crea altri piccoli Gesù pronti a dare amore,
anche se nella sofferenza.
Non abbandonate questa strada, anche se vi costa molto,
ma sappiate che poi avrete la gioia eterna. Vi amo e vi benedico!
Ora la vostra anima soffre, perché la sofferenza nel Cristo è forte,
e la vostra unione la placa donandogli un poco di aiuto,
proprio come il Cireneo che lo aiutò, trasportando al Calvario la croce con Gesù.
Anime elette, paladine del Suo dolore,
non dispiacetevi se sentite dolori, è il dolore di Gesù,
e ogni lacrima che spargete, è l’unguento salutare,
che va a dare conforto alla moltitudine di figli che stanno nel dolore
a causa del male che sta invadendo a dismisura tutto il mondo,
facendone molte di vittime,
perché cadono nelle trame della ragnatela posta dal demonio.
Lui vuole che le anime si perdano,
che nel dolore forte perdano la fede
e che si rivoltino con insolenza verso Colui che li creò.
Ma non lo sanno che anime sensibili, come voi,
offrono sonno, sofferenza e amore per adempiere la volontà di Dio. Amen.
Vi benedico e vi proteggo da ogni forza avversa. Amen.
Sacerdoti ripassate i vostri doveri,
fate la scelta di tornare ad Adorare Dio, e non il mondo
Dio Padre: 15 agosto 2011 – ore 4.20 – lunedì – (Ai Sacerdoti)
“Vieni a scrivere, figlia cara.
Sono il tuo Dio e ti porto la Parola di Cielo per i miei adorati figli Sacerdoti
che sono in crisi di fede autentica.
Non essere delusa:
sai benissimo che per chi non si abbandona al vecchio sistema di celebrazione, non è coerente con il Mio insegnamento.
Ogni volta che celebrano in un modo così irretito e senza fede,
è un momento di grande sofferenza per Me,
perché non ritrovo più, in taluni,
uno slancio sincero, sicuro e persuasivo di ciò che avviene tra le loro mani.
Ecco che chiedo a tutti i fedeli figli (Sacerdoti) di celebrare con amore,
con devozione e con sentimento di sofferenza per il loro Dio
che ancora si rende manifesto sull’altare, e rinnova la Sua passione e morte.
Anime care,
non siate indifferenti al mistero che celebrate,
e siate più cari nei confronti di chi si accosta a chiedere umilmente
di ricevere Gesù Eucaristia in ginocchio.
È un atto di amore che ancora pochi lo fanno,
erché da voi vengono offesi e insultati.
Ma guardate all’umiltà della persona che cerca il suo Dio
e date l’esempio, non denigrate questi figli, ma supportateli,
e che altri ritornino a ricevere Cristo in ginocchio con rispetto e amore,
senza perbenismi che sono superficialità di fede.
Oh, anime mie,
dove sta il “Vero Amore” nella vostra professione di fede,
dove sta in voi la certezza che lì c’è Dio Amore?
Anime (Sacerdoti),
ripassate i vostri doveri,
fate la scelta di tornare ad Adorare Dio,
e non adorate il mondo che vi trascina a fare di Dio una marionetta, un burattino!
Sì, perché in altre celebrazioni fate solo commedia, e menomale che tutti non siete così!
Figli cari, imitate i Santi, e sarete nella gloria pure voi. Vi benedico. Amen.
Ora mi devo dimostrare severo e intransigente
perché non Mi danno ascolto.
Gesù: 30 agosto 2011 – ore 22.55 – martedì
Io, il tuo Signore Gesù e Maestro di vita, ho sempre dato esempi santi,
ho portato a voi le parole che rincuorano e danno pace.
Ora però, mi devo dimostrare severo e intransigente, perché non Mi danno ascolto.
I richiami sono sempre più forti, ma per il mondo “tutto è sempre stato così”.
Ora non si potrà più dire che è sempre stato così.
Gli animi insensibili si rimorderanno le labbra per non essersi abbandonati al loro Dio e ne soffriranno parecchio non trovando scusanti per il loro comportamento.
La Mia anima è triste
benché sappia che ciò che si manifesterà a voi sarà sempre per amore,
nonostante vi sia chi avrà sofferenza.
Ma per amore
si deve riprendere in mano la situazione di ogni singola anima,
benché deturpata dal peccato:
farà bene che ogni persona ne veda il suo stato attuale.
Anima mia cara, ancella del Signore,
dimostra amore e carità infinita, perché l’amore vince ogni battaglia. Amen.
Sono incuranti dei richiami
e a nulla vale ogni Nostro interessamento a farli ragionare.
Dio Padre: 7 settembre 2011 – ore 4.10 – mercoledì
Sono angosciato perché molti figli ancora non danno ascolto ai richiami
e il tempo a loro permesso sta per scadere, ma loro sono incuranti dei richiami, e a nulla vale ogni Nostro interessamento a farli ragionare.
Sembrano già decisi a vendere l’anima al dio del mondo materialista,
e non pensano minimamente alla loro anima:
Mi chiedo se ce l’hanno oppure no!
“O anima mia cara,
che più non ascolti il tuo Dio,
un giorno troverai la fine, e il traguardo che ti aspetta non è per niente roseo,
sarai tu stessa a sentire il ribrezzo per il comportamento avuto,
e poi, anima cara,
dovrai lasciare il corpo per tornare al “padre” che tu hai scelto!
Butta via la maschera, figlio di Dio,
e non rimetterla per essere come i tuoi simili fratelli di peccato:
guardati nella tua nudità e scrutati,
non farti trovare impreparato quando il tuo Dio busserà al tuo cuore .
Fatti coraggioso e vai controcorrente
e perfeziona la tua vita camminando nella Legge di Dio. Amen”.
Se uno crede deve testimoniare
e dare forza di cambiare anche a chi è nell’ignoranza
Gesù: 26 settembre 2011 – ore 22.40 – lunedì
Il Mio dire ora,
è per coloro che si apprestano a vivere nell’indifferenza totale,
nonostante tutte le rivelazioni che abbiano letto o sentite riportate da altri.
Questi atteggiamenti non rientrano tra quelli di cui nulla sfugge,
e attenti stanno nel notare i cambiamenti del cielo e della natura.
C’è chi rimane indifferente e chi si preoccupa,
c’è chi appartiene alla schiera di coloro che dicono: “c’è sempre stato”,
e chi invece scruta per capire se arriverà l’avverarsi delle profezie vere.
Quanto scetticismo noto, e quanta ignoranza in chi non si preoccupa per niente! Si, tu dici che l’importante è essere pronti nell’anima,
perché essa deve essere salvata:
ma vedi, mia cara figlia, che se uno crede
deve testimoniare e dare forza di cambiare anche a chi è nell’ignoranza.
Ecco allora che puoi capire quanto è importante
poter trasmettere a più persone possibili quello che il Cielo ti ha rivelato,
e questo avviene con i Libri e con gli incontri che periodicamente fai.
La sopportazione con amore a ogni evenienza, porta frutto!
Gesù e Maria Santissima: 1 ottobre 2011 ore 16.05 Sabato a VR
Gesù:
Nel Mio cuore ci siete tutti,
nel Mio cuore non c’è un primo o un ultimo,
per Me siete tutti alla pari…
Nella vita di ogni persona c’è la parte di sofferenza,
la parte di gioia,
e la parte di aridità.
Anime mie care, la sopportazione con amore a ogni evenienza,
porta frutto quando è accettata con la dovuta tranquillità,
sapendo che tutto avviene con la permissione di Dio…
Il Mio amore vi protegge,
Mia Madre vi benedice e si congratula con voi.
Maria Santissima
“Figli, siete i Miei adorati figli, che amano la Madre, la cercano e la difendono.
Pregate con Me,
e acclamate a tutti che il Mio Trionfo è vicino,
la Mia Gloria non è lontana;
e la carità fraterna sia sempre di sostegno ai vostri fratelli,
sia per i vicini e sia per i lontani.
L’istituzione dell’Eucaristia non aveva bisogno mai di riforme,
è e rimane l’unica che nel tempo non necessita di cambiamento
Gesù: 7 ottobre 2011 – ore 24,19 sabato
Gesù: “Vieni, figlia, scrivi le Mie Parole di Cielo
per i miei cari amati figli (I Sacerdoti). Amen…
Siete figli, che di parola sembrano attenti e meticolosi
nel voler fare ciò che è bene, ma in fondo fate ciò che vi piace.
Sicuramente tra i tanti ci sono coloro che con vero entusiasmo
approfondiscono le Mie Regole e con disciplina amorevole fanno il loro dovere.
Giusto è compiere tutto con amore devozionale,
ma primitivamente tutti obbedivano
alle istituzioni della Legge che a loro veniva data.
Ora, tra i miei pastori,
c’è chi da tempo la Legge l’ha trasmessa come a loro piaceva di più,
secondo ispirazione, dicono che “Gesù fece così”;
ma loro non c’erano,
e nelle loro mani mai giunse una “legge” come fanno ora in taluni Seminari”.
Dio Padre:
“Figli miei, che siete gli istitutori
e avete da trasmettere ai figli che desiderano divenire Sacerdoti,
la vostra direttiva non è conforme alle Mie Sacre Leggi.
L’istituzione non aveva bisogno mai di riforme,
perché simile al Mio unico Figlio doveva rimanere tale.
Il trasformismo sociale si è adeguato al mondo,
ma la Legge Eucaristica è e rimane l’unica
che nel tempo non necessita di cambiamento. Amen.
Questo Mio scritto va pubblicato,
perché la Santa Messa non sia ridicolarizzata,
ma sia sensibilizzazione di tutti i Miei figli sacerdoti
a far conoscere l’Eucaristia come sacrificio che si rinnova ad ogni Messa,
e non sia banchetto self-service, come si fa nei banchetti festaioli. Amen.
Vi benedico tutti, figli cari, e vi richiamo perché vi amo…
Vogliono mettersi al posto di Dio e soppiantarlo,
ma segnano già la loro sconfitta!
Maria Santissima: 15 ottobre 2011 – ore 22.00 – sabato
Ecco, si affaccia alla finestra del mondo, (un) tempo burrascoso e turbolento.
Gli incidenti che oggi sono avvenuti per Roma, in altre città si propagheranno,
e come non mai, anche per l’Italia le belve umane
scaturiranno il loro furore bestiale sulle creature inermi.
Ma anime care, cosa pensate di ottenere
sfasciando e denigrando le opere dell’uomo e i Santuari di Dio?
Cosa pensate, figli insensati,
(che) state donando la vostra anima al demonio, maledetto da Dio,
vi siete a lui dedicati e la vostra anima la vedrete puzzolente e in putrefazione!…
Blasfemo dire che ogni angolo della terra è occupato dalle “forze del male”,
perché in ogni posto dove vengo venerata, la devozione perpetuamente continua(1) .
Ora, figli miei,
sono dispiaciuta per quei figli che oltraggiano crocifissi ed effigi Sacre:
la maledizione dello Spirito Santo cadrà su di loro.
Poveri figli miei,
decaduti tra orgoglio, ira e superbia!
Vogliono mettersi al posto di Dio e soppiantarlo ancora con idoli idealistici,
senza così comprendere che segnano già la loro sconfitta,
‘demolitaria’ di ogni azione e malvagità
che essi immolano al loro dio della menzogna.
Proprio come stai pensando, stanno costruendosi una Babele
che tra non molto cadrà a precipizio
assieme alle loro malefatte egoistiche e piene di amor proprio,
nel senso negativo al massimo…
Gradirei essere ricordata come Madre di Misericordia
per i figli sbandati e disorientati;
e dico a te: sono tanti!
Mescolano bene per male e male per bene.
O, figli cari, quanto disordine vedono i miei occhi,
quale occultamento fanno i vostri parlamentari!
“Non se ne può più”, dite voi, figuriamoci se dicessero tutta la verità:
di nessuno potreste fidarvi di mettere a guida del popolo.
Solo Dio può intervenire
e al momento preciso che Lui ha stabilito, lo farà di certo.
Questo mondo va verso la sua rovina totale…
E ora per voi tutti le prove saranno più dure e forti
23 ottobre 2011 – ore 05.00 domenica 23 ottobre 2011
Sono Gesù,
desidero parlarti perché i miei occhi sono pieni di lacrime:
quanti figli si sono allontanati dalla fede
e quanti disprezzano coloro che rappresentano la Mia parola di verità!
Sono disgustato da questi comportamenti irriverenti verso Dio e verso i suoi servi.
Anima mia oggi metti nella preghiera
tutti coloro che oltraggiano e compiono atti vandalici: azv 12
possano scoprire l’amore che Dio ha per tutti i suoi figli.
Sono addolorato sì, perché non vengo difeso
e neppure la Mia Madre pure lei addolorata:
fatele una corona di preghiere, perché pure lei ne ha bisogno di sentirsi amata.
Oh figli cari, questo mondo va verso la sua rovina totale,
perché non c’è più desiderio e il confido in Dio.
Superano gli ostacoli confidando solo in se stessi con difficoltà immani mentre che,
se chiedessero l’aiuto, tutto sarebbe più facilitato.
Ora è il tempo in cui le prove per voi tutti saranno più dure e forti
e voi dovrete fronteggiarle con tanta fede
altrimenti vi sarà di difficile sopportazione. Amen.
“ Il mio aiuto viene dal Signore Egli ha fatto il cielo e la terra,
in Lui confido e mi affido, Lui sia la mia guida,
Lui sia la mia speranza e nulla temerò. Amen.
Questo sia il modo per sorreggervi
e darvi forza di sopportazione e di perseveranza continua.
Purificatevi figli
e fate della vostra vita una vita di amore e di perseveranza
Gesù: 30 ottobre 2011 – ore 8,13 – Domenica
Io sono attento ai vostri passi, e mi accorgo
di chi cammina nella giusta via e di chi ingiustamente prosegue nella via di peccato.
Purificatevi figli e fate della vostra vita una vita di amore e di perseveranza,
camminando con Me e con Maria, Mia Santissima Madre.
Lei vi è sempre a fianco e vi sprona a essere figli obbedienti,
ma molti sono coloro che preferiscono la vita sbandata,
perché più consona ai loro piaceri e desideri.
Sono figli
che come canna sbattuta dal vento ondeggia e si dimena, viene scossa
e poi alla fine della vita rimane lì stracciata e stravolta, perdendo la sua primaria bellezza.
Figlia mia, la canna che viene così sbattuta dal vento e distrutta
non la puoi più portare come vessillo.
Come tra due vite:
una bella e risoluta nella sua tradizione di fede,
arriva ad essere una persona che è posta ad esempio per altri;
ma se assomiglia alla canna distrutta viene messa in disparte, perché non presentabile.
Essa è stata violentemente richiamata a redimersi,
ma ha preferito rimanere incrinata
e ostinatamente non ha risposto al richiamo fattogli.
Siamo al capolinea e non più in là si può andare
Gesù: 4 novembre 2011 – Ore 24.10 – venerdì
Gesù: “Vieni, figlia, ascoltami.
Sono il tuo Gesù, e sono a te venuto perché amo le mie creature
e loro invece Mi voltano le spalle per seguire la vita che vogliono.
è tempo ora di recriminare,
è tempo di rendersi conto che la vita è dono e come tale dev’essere vissuta.
Solo chi accoglie il dono con consapevolezza
sa ascoltare con gratitudine e gentilmente seguire la via della perfezione.
O anima mia cara,
accogli ogni parola con gentilezza e amore,
consapevole che la Volontà Divina ti vuole sempre alla sua sequela.
Ascolta bene e persevera verso la via di perfezione,
e gradualmente cambierai riuscendo ad essere tutt’uno con la Volontà di Dio.
Opera, figlia, opera sempre
e solo considerando che la Mia Volontà ti desidera pura, casta e docile.
Anima cara,
rendi a Dio l’amore, e ne riceverai al centuplo.
Questi miei adorati figli (Sacerdoti) che sono nella sofferenza,
sono per Me come perle preziose nascoste ai più.
Dio Padre: 27 novembre 2011 – ore 16.50 – 1a domenica di Avvento
Quale Padre amoroso, ogni figlio Io desidero sia felice già in questa terra,
ma tanti sono i figli che cercano la felicità lontano dal loro Padre. Amen.
Ora, una parola che puoi riferire a Don S.
Figlio mio, sei tra i Sacerdoti ritenuti all’antica,
perché tu non segui le voglie del mondo.
Coraggio, usa l’umiltà, ma con amore correggi con forza le verità di fede.
La vera fede oggi sembra divenuta una utopia per molti
solo perché si nascondono sotto la parola obbedienza,
ma quale obbedienza stanno osservando?
Quella della sapienza della Chiesa primordiale
o quella che si è adeguata alla mentalità del mondo!
Figlio mio diletto ricolmati della corazza della autentica fede (1 Ts 5, 8),
imita i Santi e raggiungerai la gioia. Amen.
O Padre caro, perché non dai una parola anche per il Vescovo di …
E di Padre…, che soffrono nel compiere la loro missione pastorale ?
Sì, figlia, hai proprio ragione,
questi miei adorati figli che sono nella sofferenza,
sono coloro che sanno pure comprendere la sofferenza di altri, sono affabili e caritatevoli. O quanti ce ne vorrebbero come loro!
La “parrocchia” a loro affidata, sarebbe tutta volenterosa a darsi aiuto uno con l’altro,
avendo davanti a sé l’esempio di un buon Pastore.
Amali, prega per loro e dona loro questo messaggio,
perché abbiano a capire quanto Io li apprezzi e quanto li ami:
sono per Me come perle preziose nascoste ai più.
Vi amo figli, pastori del mio gregge,
apostoli e redentori della fede basata sulle fondamenta del Cristo Redentore
che presto verrà a voi per donarvi la parola di verità.
Perseverate figli,
perseverate con tanta fede
e rimarrete scritti nei Nostri Cuori (Trinità e Maria SS.).
Gesù e Maria Santissima
siano sempre accanto per sorreggervi nel difficile compito di pastori
e lo Spirito Santo Paraclito
vi ispiri sempre nel dare ai fedeli la Parola di Santa Verità.
Vi amo e vi impartisco benedizione Solenne nel Mio nome:
il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo Amen. La pace sia con voi. Amen.
“ Fermatevi a tempo, ancoratevi pure voi,
attraccate vicino alla Mia Nave, la Chiesa! ”
Gesù: 2 dicembre 2011 – ore 2.00 – venerdì
“Sono Io il tuo Gesù!
Sono a te venuto per parlare ai figli che ancora mi sono lontani.
Figli miei, state perdendo le occasioni di salvezza,
che come un’ancora in mezzo al mare Io vi sto gettando per dirvi:
“ Fermatevi a tempo, ancoratevi pure voi, attraccate vicino alla Mia Nave (la Chiesa), che solo vi aspetta che possiate salire a bordo e trovare in essa la salvezza.
Ascoltate i richiami, leggete i messaggi che vi fanno capire le gravità del momento presente.
Molte altre coincidenze vedrete avverarsi,
e voi sempre rimarrete ancorati al dir della gente lontana da Dio,
proseguite nella strada della menzogna
e non vi accorgete che la piccola barca di soccorso vi sta passando accanto.
(la piccola barca è riferita ai mess.aggiannunciati attraverso M. di Gesù).
I vostri occhi sono ancora bendati dalla volontà umana,
ma per altri le bende son cadute e rincorrono coloro che portano la “parola di verità”.
Anime mie, da soli non si cammina,
bisogna avere un indirizzo, un supporto, una guida sicura (la Sua Parola),
che trasmetta la pace e la certezza di una vita oltre la morte,
e che aspetta il ritorno di quell’anima da Lui creata.
Salva anime, figlia cara,
salva anime indicando la via al pentimento, alla riconciliazione.
Saranno tutti felici, tutti comprenderanno la grandiosità dell’operare di Dio,
per far sì che il figlio o la figlia si riconcili a Lui. Amen.
Se continuate a rimanere lontani dal Sacramento della Confessione
rimarrete lontani dal vostro Dio!
Gesù: 5 dicembre 2011 ore 2.45 lunedì
Sono il tuo Gesù, Io il tuo Signore e Maestro,
sono pronto per scendere nei cuori di ogni uno [nell’Avvertimento],
ma voi dovete aprire il vostro cuore.
Se Io busso e trovo chiuso, passo oltre e la pace in voi non entra (Ef 2, 14).
Anime care,
ritrovate in voi il sentimento del pentimento,
trovate in voi il desiderio di ritrovarMi e Mi ritroverete.
Se per cause strane vi siete allontanati dal Sacramento della Riconciliazione,
ora non è più il tempo di starmi lontano,
sapete vero che il Sacerdote nella confessione Mi rappresenta
e in lui Io sono presente per abbracciarvi e perdonarvi.
Vi voglio felici e salvi,
ma se continuate a rimanere lontani da questo Sacramento,
rimarrete lontani dal vostro Dio.
O forse siete già decisi che la salvezza non vi interessa?
Guardate i cieli, guardate la natura, guardate i venti e tutto ciò che vi circonda:
non sono forse i segni che tutto è in ribellione all’uomo?
Dai coraggio figlio da Me lontano,
vieni ad aprire il tuo cuore ed Io potrò entrare! Amen.
Ti ringrazio, figlia cara, che ancora ho donato un richiamo ai miei fratelli.
Ora non resta che l’attesa:
sarà proficuo il Mio dire? Saranno pronti al Mio arrivo?
Verrò come il ladro per essere di sorpresa:
potrò donare la pace e l’amore come desidero?
Abbiate fede, carissimi,
non stancatevi di aspettarMi sono dietro l’angolo,
un angolo portante la verità della vostra vita.
Oh! Quale gioia troverò in taluni,
e quale amarezza in altri
mentre scorrerà il film della loro vita di peccato [nell’Avvertimento]! Amen.
Non deludeteMi, avvicinateMi senza timore,
perché la Misericordia vi attende al confessionale.
Siate scaltri, perché il tempo che vi rimane è ancora poco.
http://teleamore.newsoftware.tv/E-se-fosse-tutto-vero.html
A parte il titolo infelicemente scelto dai fratelli separati di Agere Contra, caduti nel crepaccio del sedevacantismo para-apocalittico (e utilizzo il suffisso para, perché non arrivano ad esprimerla in modo completamente esplicito la loro certezza che l’attuale Pietro sia già il Falso Agnello: come invece fanno persone come Araì Daniele e Antonio Coroniti), per il resto l’articolo è un’ottima fonte di informazioni e di collegamenti sulla galassia luciferiana
http://www.agerecontra.it/public/press20/?p=11653#more-11653
http://www.youtube.com/watch?v=Tcpa2MvUfPQ&feature=youtube_gdata_player
Hanno copiato lo stile di AE911Truth!!!! (ma va bene…)
http://www.youtube.com/watch?v=yjyib7zhUcI&feature=player_embedded
Mia sorella, che sta scoprendo l’Opera valtortiana, mi ha segnalato il capitolo 96 de “L’Evangelo come mi è stato rivelato”: in cui Gesù parla della lotta tra Dio ed il Suo Avversario.
E spiega poi, con la chiarezza che Lui solo ha: la castità di carne, la castità di ricchezza e la castità di potere.
http://www.scrittivaltorta.altervista.org/02/02096.pdf
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/07/01/26-maggio-2012-hanno-intenzione-di-spodestare-papa-benedetto-xvi-dalla-sede-di-pietro-con-mezzi-subdoli/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/05/22/7-maggio-2012-molti-papi-sono-stati-tenuti-prigionieri-presso-la-santa-sede-circondati-da-gruppi-massonici/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/07/11/8-luglio-2012-state-attenti-la-nuova-religione-mondiale-sembrera-esteriormente-una-buona-e-santa-organizzazione-piena-di-amore-e-compassione/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/07/22/16-luglio-2012-e-vicino-il-tempo-in-cui-la-persecuzione-del-mio-amato-vicario-papa-benedetto-xvi-raggiungera-il-suo-apice/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/07/25/19-luglio-2012-le-mie-braccia-furono-tirate-fuori-dalle-orbite-durante-la-mia-crocifissione-e-come-tale-limmagine-sulla-sindone-di-torino-lo-dimostra/
E’ L’VNI+GENITO FIGLIO DEL PADRE…
così come recita il CREDO…
che mai una sola volta menziona quella fantomatica “Madre” oggi tanto alla moda e della quale tanti,troppi oggi favoleggiano,lasciandosi andare a sentimentali quanto aberranti elucubrazioni,compiacendosi delle loro personalissime invenzioni!
E cosa c’è di male a provare sentimenti verso la Corredentrice, il Ponte fra Dio e gli uomini, Coleei alla quale il Padre non sa mai dire di no? Anche il credo, se non ricordo male, è opera di uomini, illuminati certo, ma sempre uomini, no? Perchè definire aberrante chi “sente” anche soltanto lontanamente, in parte infinitesima, l’amore di questa Madre tenerissima e Dolcissima?
Non offenderti se ti dico che stai facendo della “poesia” religiosa,commovente certo,ma purtroppo non suffragata dai fatti!
Eppure,come ingegnere,dovresti guardarti da pindarici voli…
facile,troppo facile nutrirsi di belle,ma fallaci ed illusorie definizioni!
Posso chiederti, Nemo, a chi si riferisce Gesù quando dice: “Ti ringrazio, Padre, perché hai voluto tenere nascoste queste cose ai dotti ed ai sapienti ed hai voluto rivelarle ai piccoli ed agli umili?”
Chi sono i dotti ed i sapienti? Esistevano solo duemila anni fa, nella religione mosaica?
O esistono anche oggi, nella religione cattolica?
…IL PADRE…appunto,come volevasi dimostrare!!!
Mica ha mai ringraziato quella fantomatica “Madre” della quale andate favoleggiando,in buona fede certo,forzando a vostro piacimento LE SACRE SCRITTURE!!!
Fallaci ed illusorie definizioni? Guarda che -forse PROPRIO perchè sono ingengnere, o nonostante questo- so bene che quello che la scienza riesce a comprendere è una parte infinitesima del sapere a disposizione dell’umanità. Il cuore sa e vede molto di più, e chi bolla come “illusorie”, “fallaci” e via dicendo le suggestioni del cuore, si perde non soltanto il bello, ma anche il tutto della conoscenza del creato. Immanenste sta a trascendente come morto sta a vivo.
Oggi, tra i piccoli e gli umili, ci sono anche tanti scienziati: che, o perché già aventi il dono della Fede o perché umilmente alla ricerca della verità senza alcuna pre-giudizio o pre-assunzione di fondo (come invece hanno gli scientisti ed i materialisti che si volgono dall’altra parte rispetto a qualsiasi ipotesi scientifica, per quanto fondata possa essere, che non si fondi sull’ASSENZA di un CREATORE TRASCENDENTE).
Ed è a tali piccoli e umili che Dio dona luce e sapienza sufficienti per illuminare i misteri che fino ad oggi Egli ha voluto o ha permesso che restassero velati.
Oggi, sia nelle scienze della vita (al cui vertice c’è la genetica) che nelle scienze della materia (al cui vertice c’è la fisica subnucleare)
Basti pensare alle scoperte di quello scienziato giapponese di cui non ricordo il nome, sulle “reazioni” dell’acqua agli stati d’animo ed alle parole.
Quindi, è la scienza stessa che “si è messa in cammino” e sta abbandonando i presupposti scientisti e materialisti su cui si è basata negli ultimi trecento anni (o meglio: su cui tanti scienziati hanno voluto che si basasse).
Tanti strumenti moderni di Dio affermano esplicitamente che il Ritorno di Gesù è imminente e che quando si realizzerà finalmente Cieli e Terra si riuniranno: mi sembra evidente che in questa riunione di Cieli e Terra vi sia anche la riunione di Teologia e Scienza, di Fede e Ragione.
Fino ad oggi divise, a causa del disordine portato nella Creazione dalla scelta infausta del Primo Uomo.
Insomma…tu non credi più al CREDO…incredibile!
E a tal punto ti sei innamorato delle tue personalissime credenze,da reputarlo ormai superato,obsoleto…
obliando,certo in buona fede,che IL FIGLIO ha sempre e soltanto evocato IL PADRE…e mai una sola volta la tua fantomatica “Madre”…nemmeno in punto di morte,lasssù,sulla CROCE…HIC SALTA!!!
Io credo in ogni singola parola del Credo, con tutto me stesso.
E, con la grazia che viene da Dio, sono pronto a confessarlo ed affermarlo in ogni momento, il Credo.
Ma, così come ogni altro aspetto della Rivelazione pubblica (compiuta ma non completamente esplicitata), del Credo non se ne sono ancora esplicitati tutti gli aspetti.
E, come cattolico, mi è ben chiaro che tocchi al Magistero della Chiesa (in particolare nella persona a cui è assicurata, da Gesù Stesso, l’infallibilità in tema di Fede e Morale: ossia il successore di Pietro e Suo Vicario) operare questo progressivo disvelamento.
Così come mi è altrettanto chiaro, come cattolico attento ai segni dei tempi, che è proprio il Papa, dopo l’infiltrazione della Massoneria Ecclesiastica tra i Vescovi ed i Cardinali fin sotto “le pantofole del Papa”, ad essere sotto l’attacco finale di Lucifero e le sue schiere (molte delle quali rivestono abiti talari e porporati), ultimo e supremo katechon che costoro cercano di rimuovere perché possa essere data piena manifestazione alla grande apostasia ed all’uomo delle iniquità.
Faccio parte di quei cattolici a cui è chiaro che stiamo vivendo oggi una nuova Passione, dopo quella che vissero gli Apostoli ed i discepoli, duemila anni fa: quella della Chiesa e quella della Creazione tutta.
E che, oggi come duemila anni fa, sta a noi, figli di Dio, la scelta di quale posto occupare: se sotto la Croce, fino all’ultimo secondo; o se scappare impauriti e terrorizzati; o se unirci per paura ai rinnegatori; o se unirci, per una malintesa concezione del Trionfo Divino che possiamo concepire ai nostri occhi umani solo e soltanto come trionfo umanamente riconosciuto e quindi -in assenza di tale trionfo ed in presenza del massimo abbrutimento- cadiamo nell’errore di ritenere che Colui che di quell’abbrutimento sceglie di essere vittima NON PUO’ essere Uomo di Dio ma deve essere un Falso Profeta.
Permettimi di chiederti, a mia volta, Nemo: tu sei in comunione col Papa?
…e tu?
FIGLI DI DIO…appunto…e certo non di Satana,che è proprio quella mirabolante “Madre” della quale vi siete innamorati…suggestionati a tal punto dalla moda corrente,da aver smarrito il senso ed il significato delle parole…e della PAROLA DI DIO !
Certo che ci si son messi pure,a confonder le idee,quei “papi”
che inneggiavano alla Luna e favoleggiavano di un DIO anche “Madre”…se in buona o mala fede…SOLO IL PADRE LO SA!!!
Riprendo questo post, perchè ho fatto un lavoro schematico per me, per aiutarmi nella mia preghiera, dove ho raccolto tutte le volte che Gesù dice lui stesso di sè “io sono:” (tutte nel vangelo di Gv):
IO SONO:
la luce (8,12 ; 9,5)
la porta (10,7.9)
il buon pastore (10,11.14)
la vera vite (15,1)
la via, la verità, la vita (14,6)
il pane che dà la vita (6,35.48)
il Messia (4,26)
re (18,37)
Io Sono (cfr Esodo 3,14) (8,24.28.58 ; 13.19 ; 18,5)
Sperando che possa aiutare qualcuno, vi auguro la Pace!
Grazie, Paolo!
Gesù è anche Pascolo, Fonte di Acqua Viva, Roccia di Fondazione, Pietra Angolare, Capo del Suo Corpo Mistico che è la Chiesa, Sposo Adveniente, Agnello Vittorioso.
Che Dio ci benedica e ci protegga tutti.
Appena finita di leggere un’intervista del CdS al cardinale Ruini.
Significativa.
http://www.corriere.it/cronache/12_settembre_05/ruini-chiesa-martini-cazzullo_9511b794-f71e-11e1-8ddf-edf80f6347cb.shtml
Cardinale Ruini, lei esordisce raccontando che gli editori le chiedevano un libro di memorie sugli anni in cui ha guidato la Chiesa italiana. Perché invece un libro su Dio?
«Perché mi sembra enormemente più utile, e anche più interessante. L’esistenza di Dio e il nostro rapporto con Lui sono stati l’ancoraggio della mia vita e il centro dei miei interessi intellettuali. Mi sento in dovere di offrire questo libro alla gente».
Lei sostiene di aver avuto fin da ragazzo la certezza dell’esistenza di Dio. Perché?
«Penso sia una certezza abbastanza naturale all’uomo, e in particolare al bambino. Ma è anche un dono che Dio ci fa in modo libero. Perché a qualcuno lo faccia in modo particolarmente intenso, questo lo sa solo Lui».
I suoi genitori non la volevano prete.
«È vero, in famiglia ci fu un’opposizione molto forte. Che mi rattristò, ma non mi fermò. Mio padre, che era medico, mi impose però una condizione: andare a Roma. Temeva che nel seminario di Reggio Emilia non mi avrebbero dato abbastanza da mangiare – erano ancora anni di povertà -. E che non mi sarei laureato».
Degli studi alla Gregoriana lei ricorda l’impostazione tomista e neoscolastica, oggi considerata superata. Questo cosa significa? Che i teologi hanno rinunciato a dimostrare razionalmente l’esistenza di Dio?
«Significa che la teologia ha iniziato un cammino nuovo: un dialogo, sia pure critico, con la cultura attuale. Anche se la grande scolastica da Tommaso a Bonaventura rimane molto importante. Questo cambiamento non implica la rinuncia all’argomentazione razionale a favore dell’esistenza di Dio. Sebbene la parola “dimostrazione” oggi piaccia meno, perché sembra indicare la necessità di credere in Dio. È invece una scelta razionalmente motivata ma libera».
Conciliare fede e ragione è una linea-guida del papato di Ratzinger, e affiora anche nel suo libro. Ma l’evoluzione delle scienze e delle biotecnologie non rende ancora più difficile il compito?
«Le scienze da una parte diventano sempre più consapevoli dei propri intrinseci limiti epistemologici. Dall’altra, pongono domande sempre più grandi e sempre più radicali, non solo riguardo all’uomo ma all’universo. Anziché chiudersi, le strade della fede, e direi anche della filosofia, si aprono sempre di più. Lo scientismo, che considera oggettivamente valido solo il pensiero scientifico, oggi è ormai obsoleto. E mette in imbarazzo i migliori uomini di scienza, che sono lontani dal vantare l’autosufficienza della ricerca scientifica».
Lei appare convinto che, pure nell’età della secolarizzazione, la fede e anche la proposta di vita della Chiesa non siano condannate a essere minoritarie. O no?
«Quantificare in queste materie è difficile. Vivere da cristiani fino in fondo o comunque seriamente è di pochi; e secondo me lo è sempre stato. Credere in Dio può essere di molti. In America siamo oltre l’80%, in Italia le percentuali sono poco più basse; anche se decrescono nella cultura alta, e nei media».
Da capo dei vescovi lei valutò che il cristianesimo non dovesse rinchiudersi in un fortilizio assediato, ma giocare a tutto campo. È così?
«Sì, però l’idea non è mia. È di Giovanni Paolo II. Già nell’84, quando lo conobbi, diceva che l’onda di piena della secolarizzazione era alle nostre spalle. Allora pareva un giudizio avventato; oggi è condiviso dai sociologi della religione. Certo la corrente secolarizzatrice continua a essere forte. Su questo non dobbiamo illuderci».
Dio come lo pensa lei è comune alle varie religioni? Come possiamo essere certi di essere noi cristiani nel giusto? Come possiamo essere sicuri che Gesù sia davvero «la più alta e definitiva manifestazione di Dio nella storia»?
«Dio è certamente uno solo. Le varie religioni però hanno di Lui idee molto diverse. Gesù stesso ha rivendicato di avere un rapporto unico con Dio, che si esprime nella parola “figlio”. E Dio ha confermato questa pretesa inaudita di Gesù, resuscitandolo dai morti. La pretesa non viene da noi, viene dal Cristo».
Secondo lei c’è differenza tra la fede di Wojtyla e quella di Ratzinger? Noi tendiamo a pensare che la prima fosse più sentimentale e la seconda più razionale.
«Le differenze ci sono, non ovviamente nei contenuti ma nel modo, nello stile, anche secondo l’indole di ciascuno e il dono che Dio fa a ciascuno. Ma i due Papi sono più simili di quel che sembrerebbe. Entrambi uomini di intelligenza straordinaria: Benedetto XVI come tutti sanno, e Giovanni Paolo II, che era di un’intelligenza fulminante e anche teoretica. Entrambi uomini di fede rocciosa e direi semplice: si può essere un grande teologo, come papa Ratzinger, e avere la fede delle persone semplici, o dei bambini».
È passato mezzo secolo dall’apertura del Vaticano II. Aperture lungimiranti, interpretate in modo talora sbagliato: sembra essere questa la sintesi che prevale oggi nelle gerarchie. Lei vi si riconosce? O no?
«Il Vaticano II è stato, come ha detto Giovanni Paolo II, la massima grazia ricevuta dalla Chiesa nel XX secolo. Proprio per questo è stato una sfida enorme, a volte mal compresa. Da ciò sono nati danni molto grandi. Attorno a questa valutazione di fondo cresce il consenso».
Quali danni?
«La crisi del clero, della vita consacrata. Molti hanno smesso la pratica religiosa. La crisi della forma cattolica della Chiesa. Il Concilio si dedicò molto al rapporto tra i vescovi e il Papa, dando per acquisita la “tranquilla adesione” all’intero corpo dottrinale della Chiesa, come la definì Giovanni XXIII. Invece il magistero della Chiesa è stato messo in discussione e spesso disatteso anche all’interno della Chiesa stessa».
Come ricorda il cardinale Martini e come interpreta la sua figura? È stato il «capo dell’opposizione» all’interno della Chiesa wojtyliana e, per l’Italia, ruiniana?
«Non si tratta di Ruini: l’interlocutore di Martini era il Papa. È stato spesso presentato come l’antagonista. Ma non ha mai voluto essere così. Sarebbe anche un immiserirlo. È stata una grande personalità, un leader mondiale, con molti registri: spirituale, biblico, dialogico, pratico; Martini era anche uomo che sapeva governare in concreto. Innamorato di Cristo, del Vangelo e della Chiesa, oltre che dell’umanità».
Cosa risponderebbe a Martini che nell’ultima intervista dice: «La Chiesa è indietro di 200 anni»?
«Non ho mai polemizzato con lui da vivo, tanto meno lo farei adesso. A mio parere, occorre distinguere due forme di distanza della Chiesa dal nostro tempo. Una è un vero ritardo, dovuto a limiti e peccati degli uomini di Chiesa, in particolare all’incapacità di vedere le opportunità che si aprono oggi per il Vangelo. L’altra distanza è molto diversa. È la distanza di Gesù Cristo e del suo Vangelo, e per conseguenza della Chiesa, rispetto a qualsiasi tempo, compreso il nostro ma anche quello in cui visse Gesù. Questa distanza ci deve essere, e ci chiama alla conversione non solo delle persone ma della cultura e della storia. In questo senso anche oggi la Chiesa non è più indietro, ma è più avanti, perché in quella conversione c’è la chiave di un futuro buono».
Il silenzio di Dio di fronte al male è usato come pretesto per negarlo. Dio può permettere anche attacchi alla Chiesa? Come valuta la questione dei documenti del Papa trafugati?
«Non solo Dio può permettere questi attacchi, ma li ha sempre permessi: fanno parte della logica profonda del cristianesimo. Gesù lo disse chiaramente: “Come hanno perseguitato me, così perseguiteranno voi”. Quanto ai documenti, è una vicenda triste, di cui si è già parlato fin troppo».
L’Italia è alla vigilia di elezioni delicatissime. La Chiesa oggi ha un interlocutore privilegiato? I valori cattolici sono rappresentati nell’attuale governo? Serve all’Italia un nuovo centro che ai valori cattolici faccia riferimento? Lei vede nuovi possibili leader?
«Interlocutori della Chiesa sono tutti i credenti, e tutti gli italiani interessati ad ascoltarla. Privilegiato può dirsi chi ascolta di più. Fin dal convegno di Palermo del 1995, la Chiesa italiana preferisce non entrare nelle questioni degli schieramenti politici. E invita non solo i cattolici, ma tutti gli italiani disponibili, a impegnarsi politicamente per valori e contenuti che sono sostenuti dalla Chiesa, ma non sono contenuti confessionali, bensì di interesse generale. Quanto alle leadership, si prendono e si esercitano, non le può conferire nessuno; tantomeno la Chiesa».
Si. Significativa e anche gustosa. Ci sono un paio di domande veramente significative, così come le risposte:
1.(Corriere)Dio, come lo pensa lei, è comune alle varie religioni? Come possiamo essere certi di essere noi cristiani nel giusto? Come possiamo essere sicuri che Gesù sia davvero «la più alta e definitiva manifestazione di Dio nella storia»?
2. (Corriere)Il silenzio di Dio di fronte al male è usato come pretesto per negarlo. Dio può permettere anche attacchi alla Chiesa? Come valuta la questione dei documenti del Papa trafugati?
Grazie Fabio Max
Sai, Paolo?
E’ da qualche giorno che ho avuto un’intuizione (o meglio: che è salita alla superficie della consapevolezza qualcosa che era già dentro di me).
Ossia che la Divinità di Gesù (che è parte fondante e necessaria e bella della nostra Fede e del nostro rapporto con Lui) non è “provata” dal fatto che Egli sia risorto. Ma che la Resurrezione attesti, senza più ombra di dubbio, che tutto ciò che Egli ha detto durante la Sua vita terrena è verace.
Ed Egli ha detto -inequivocabilmente- di essere una sola cosa col Padre: ossia che Egli è Dio, nella stessa misura in cui è Uomo.
Ed è significativo, in tal senso, che Longino non ebbe bisogno di vederLo risorto, per convertirsi e fare una delle più belle professioni di Fede mai fatte: “Egli era veramente il Figlio di Dio!”
Gli fu sufficiente assistere alla Sua Morte.
Gesù è risorto, certo. Ma inclino sempre più a pensare che sarebbe risorto qualunque Uomo (e lo scrivo con la U maiuscola, percheé sia chiaro che mi riferisco all’immunità dal Peccato Originale) che si fosse mantenuto immune da peccati personali.
Io credo che Gesù sia vero Dio, oltre che vero Uomo, perché è Egli Stesso ad affermarlo, così come riportato nei Vangeli e nella Tradizione tramandata dagli Apostoli ad oggi.
La Sua Resurrezione è, oltre che manifesto ed anticipazione di ciò che arriveremo ad essere noi stessi se Gli apriremo la porta del cuore e vivremo come Egli ha vissuto, “l’attestazione di garanzia” che quanto Egli dice è vero.
Sempre.
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/06/13/7-giugno-2012-600-000-angeli-caduti-sono-stati-rilasciati-lo-scorso-anno-dai-buchi-dellinferno-altri-5-milioni-sono-stati-rilasciati-adesso/
Figlia Mia amatissima è il momento di brandire le armi nella battaglia Celeste che infuria di nuovo con Satana e i suoi angeli caduti.
Ormai scatenato in ogni nazione, l’esercito degli angeli di Satana e dei suoi devoti discepoli sulla terra sta infestando i figli di Dio in ogni modo.
Ci sono i segni visivi. La crisi nella Mia Chiesa, la Chiesa Cattolica, è stata creata tramite le forze del male il cui obiettivo numero uno era quello di metterla in ginocchio. Non soddisfatte di ciò, le forze del male vogliono distruggere la Santa Eucaristia, profanandola.
Scoraggiando la Mia Chiesa sulla terra, il piano di Satana era di distruggere la fede dei Miei seguaci.
Molti dei Miei seguaci non rendono più omaggio a Me, il loro Salvatore, perché biasimano i peccati di coloro che Mi rappresentano nella Chiesa. Quanto Mi ferisce quando Mi abbandonano così in fretta.
L’apostasia nel mondo di oggi è stata anch’essa pianificata da Satana, invogliando i figli di Dio a rinnegare la loro fede.
Egli usa invece una nuova religione, spesso nota come la religione della New Age. Invece di glorificare Dio, il Padre Eterno, glorificano l’essere umano come spiritualmente superiore e al comando.
Come Lucifero che voleva essere non solo come Dio, ma che voleva diventare Dio, questo culto in rapida evoluzione vuole convincere i figli di Dio che controllano il proprio destino.
Che tutto può essere controllato attraverso una falsa credenza in un mondo metafisico che non esiste.
La credenza nei falsi Dei come il Buddha ha danneggiato tante persone e li ha condotti in un mondo oscuro, che sembra brillare a prima vista, ma che non accende l’amore puro per l’altro.
Tutte queste religioni New Age ottengono invece una cosa: ossessione di Se e amore per se stessi a detrimento dell’altro.
Le guerre, che gli ordini massonici di Satana creano, stanno diventando abbondanti e il più grande gruppo di tutti concepirà il controllo del Medio Oriente attraverso massacri.
In Europa elaboreranno l’introduzione di una nuova valuta mondiale per renderli loro schiavi.
La morsa di Satana è così forte che ci vorrà molta preghiera per rovesciare il potere che esercita. Poi ci sarà la tentazione di allontanare i figli di Dio dalla Verità.
Lui, Satana, può determinare il caos nella vostra mente. Ma, benché non abbia il potere di sapere cosa pensate, può istallare pensieri e dubbi nella vostra mente.
Quando resistete in un primo momento, pregando per le grazie per proteggere voi stessi, lui aumenta la sua attività.
Satana manda i suoi angeli demoni verso i credenti e li tormenta. Se poteste vederli, sareste sconvolti. Due o tre possono circondarvi e possono farvi inciampare, rendendovi confusi, angosciati e con la mente piena di pensieri poco caritatevoli nei confronti di un’altra persona.
Tutto ciò che ha a fare con Dio, le Sue Chiese, i Suoi figli e coloro che Lo rappresentano sulla terra sono i primi obiettivi.
Poi prende di mira quelli in alte posizioni che hanno il controllo sulla vita di milioni di persone. Li tenta con la corruzione, la manipolazione del potere e l’introduzione di leggi ingiuste progettate per causare dolore e disagio. E poi orchestra la guerra.
Figlioli, non ignorate la battaglia perché è reale.
600.000 angeli caduti sono stati rilasciati lo scorso anno dai buchi dell’Inferno.
Altri 5 milioni sono stati rilasciati adesso. Il tempo per l’esercito di Dio in Cielo di distruggere Satana, è iniziato. È anche iniziato il tempo per il Mio Esercito sulla terra di raccogliere le armi.
Il tempo è breve. Abbiamo molto lavoro da fare.
La preghiera è l’arma. La conversione è l’obiettivo. Posso solo conseguire la salvezza delle anime, se la Mia Voce si sente in questo momento.
Satana lo sa. Egli ha posto una maledizione su questa Missione e strapperà via molti dei figli di Dio. Eppure non può vincere. Perché nessuno può fermare il Libro della Verità dall’essere rivelato perché sono Io, Gesù Cristo, che fa questo.
Tuttavia, molte povere anime saranno persuase a guardare dall’altra parte mentre Io annuncio la Verità affinché tutto il mondo possa vedere,cosi com’era stato predetto nel Libro della Rivelazione.
Non gli permettete di interagire con voi. Potete fare questo rifiutando di reagire agli insulti e allo scherno da parte di altri quando proclamate la Mia Parola Sacra. Poiché interagendo con lui, gli date le munizioni di cui ha bisogno per indebolirvi.
Il vostro Amato Gesù
Salvatore di tutta l’umanità
Forse non ti ho seguito benissimo: ho capito con la Fede, ma la ragione non è sazia, senza la risurrezione.
Ad ogni modo mi sento di riflettere qui, con s.Paolo:
1Cor 15, 17-28
“17ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. 18Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. 19Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
20Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. 21Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. 22Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. 23Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. 24Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Potesta.25È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. 26L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, 27perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.Però, quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. 28E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.”
Amen (che significa non -così sia-, ma …. su questo mi ci appoggio,)
Certo, hai fatto bene a citare questo passo, di enorme potenza, dalla prima ai Corinzi.
Che mi dà l’occasione di sottolineare che, ai versetti 21 e 22, San Paolo “certifica” il fatto (rivelato nei nostri tempi a don Guido Bortoluzzi) che la Prima Donna è innocente rispetto al Peccato Originale: voluto e compiuto e confermato dal solo Primo Uomo.
Il che illumina sostanzialmente anche il fatto che la Seconda Persona Divina, il Verbo, Si sia fatto Uomo e non Donna.
E questo Uomo, Gesù di Nazareth, abbia patito e si Sia addossato nel Corpo e nel Sangue, oltre che nello Spirito, le sofferenze della scelta del Primo Uomo: che il Peccato Originale l’ha trasmesso ai discendenti proprio attraverso il corpo e il sangue, corrotti al punto tale da corrompere la stessa Anima proveniente direttamente da Dio.
Perché l’uomo è unità indissolubile di Anima e di Corpo: ma se il Corpo è corrotto allora (similarmente al virus presente in un hardware che corrompe anche il software appena installato dall’esterno e che avrebbe ben funzionato se fosse stato stato installato su un hardware immune da virus) anche l’Anima incarnata ed infusa in quel “corpo” perde la Grazia originaria e viene sfigurata dal Peccato Originale.
ha fatto sì che degli squarci anche sul perché sostanziale del fatto che il Sacerdozio ministeriale sia stato riservato agli esseri umani di sesso maschile.
Maria, Donna Perfetta (e, ed è la “novità” dei nostri Tempi, Divina anche Lei in quanto Parte Femminile del Padre: che è Padre e Madre) non patì nel Corpo e nel Sangue: ma il Suo titolo di Corredentrice (che sarà il quinto dogma mariano e di ciò rendo sin d’ora Grazie e Lode al Padre Onnipotente) si fonda sul fatto che le Sue sofferenze redentive e salvifiche furono tutte nello Spirito.
Ed anche questo fatto, così come il Sacerdozio ministeriale riservato ai soli esseri umani di sesso maschile: poggiano entrambi su ciò che San Paolo afferma nei versetti 21 e 22 del brano da te citato. E che Dio Padre rivelò a don Guido
La stessa Assunzione di Maria è in connessione con ciò: Ella non morì (nel senso comunemente inteso di attraversare, per dolce che sia, un’ “agonia”, ossia un “combattimento”. Col Demonio che tenta l’ultimo assalto all’Anima).
Bensì: si addormentò (e tutt’oggi i fratelli separati delle Chiese Orientali festeggiano, nel 15 agosto, la Dormizione di Maria).
Con tutta la dolcezza e la tranquillità e la naturalità che associamo a questo termine (mi perdoneranno coloro che soffrono di insonnia, e per i quali l’addormentamento è invece “agonia”).
Oggi, anche senza essere arrivati a credere alla Divinità di Maria (perché Parte Femminile del Padre, che E’ Padre E Madre: e non perché quarta persona della Trinità, come malevolmente o irrazionalmente qualche teologo afferma quando vuole irridere alla “novità” dei nostri Tempi), noi cattolici sappiamo che l’Assunzione è ciò che sarebbe stato per noi il passaggio alla Vita Eterna qualora non vi fosse stata la caduta e la tragedia del Peccato Originale.
Non morte ma addormentamento.
La domanda è: nel Paradiso Terrestre, vi sarebbe stata ancora la possibilità di morire di “morte violenta”?
La Ragione dice di no: perché, oltre ad essere assente il male della “carne” (ossia della concupiscenza interiore, che ci porta a compiere ciò che non vogliamo), era assente anche il male del “mondo” (quindi delle sovra-strutture volte al male e generatrici di male, costruite dai carnalissimi figli degli uomini; e delle sovra-strutture volte al controllo, costruite dai Figli di Dio che, a contatto con il male della “carne”, iniziano anche loro a commettere peccati personali). Restava soltanto il “demonio”: che però mai avrebbe potuto causare la morte violenta di un Figlio di Dio, in assenza degli altri due tipi di male.
Quindi, venendo alla Resurrezione di Gesù: non sappiamo, in realtà, se essa sia una caratteristica intrinseca e sostanziale della Sua Divinità, e non invece un corollario della Sua Umanità.
Ma sappiamo certamente che il Risorto (che è stato visto e constatato come Tale da centinaia di uomini e donne e non dai soli Apostoli: che hanno poi trovato la forza interiore, da questa esperienza assolutamente “singolare”, di testimoniarLo fino alla morte fisica, senza alcuna paura di coloro -umanamente ben più potenti ed organizzati- che avrebbero voluto metterli a tacere; e col Quale possiamo ancora oggi, ogni secondo della nostra vita, parlare e comunicare: fisicamente, davanti ad un Tabernacolo di una qualsiasi Chiesa Cattolica o Ortodossa; e spiritualmente, nel nostro cuore, quando acconsentiamo che diventi Suo Tabernacolo) ha detto di Sé, durante la vita terrena: “Io Sono la Via, la Verità e la Vita”.
E “Io Sono prima che Abramo fosse”. Ed una serie di altre affermazioni attestanti, inequivocabilmente (nonostante quanto tentino di dimostrare gli ingannati e, spero loro malgrado, ingannatori testimoni di Geova), la Sua Divinità ed il Suo Essere Uno col Padre.
E qui riporto la domanda e la risposta dall’intervista al card. Ruini da cui è iniziato il nostro scambio:
“Dio come lo pensa lei è comune alle varie religioni? Come possiamo essere certi di essere noi cristiani nel giusto? Come possiamo essere sicuri che Gesù sia davvero «la più alta e definitiva manifestazione di Dio nella storia»?
«Dio è certamente uno solo. Le varie religioni però hanno di Lui idee molto diverse. Gesù stesso ha rivendicato di avere un rapporto unico con Dio, che si esprime nella parola “figlio”. E Dio ha confermato questa pretesa inaudita di Gesù, resuscitandolo dai morti. La pretesa non viene da noi, viene dal Cristo». “
In quella risposta del card. Ruini, egli utilizza la formula “Dio Lo ha resuscitato dai morti”, che è utilizzata dallo stesso San Paolo non ricordo in quale sua lettera (e che è malutilizzata proprio dai TdG per inficiare la Divinità di Gesù, consustanziale a quella del Padre).
Ma proprio nella prima ai Corinzi da te citata, sempre San Paolo dice “Gesù è risorto”, di Sua iniziativa quindi, alla stregua di quando sprigionava potenza di miracolo durante i tre anni e mezzo di vita pubblica.
Come quasi sempre accade, non si tratta di un aut-aut ma di un et-et: ma nella formula “Dio Lo ha resuscitato dai morti” è inclusa la profonda sottolineatura di “attestato di garanzia”. Di tutto ciò che Gesù ha affermato, (di Sé, degli uomini, del peccato, del mondo, del demonio) durante i tre anni e mezzo di vita pubblica. Che è stato poi tramandato sia attraverso la Sacra Scrittura che attraverso la Sacra Tradizione.
Infine, arrivando alla tua bellissima frase con la quale hai introdotto l’opportuna e necessaria citazione del brano della prima ai Corinzi:
“la ragione non è sazia, senza la risurrezione.”
Penso sia proprio così.
Se Gesù non avesse detto di Sé, già in vita, che sarebbe Risorto: allora avrebbe anche potuto non risorgere.
Ma, allora, è la nostra ragione a dirci che ci sarebbe stata un’incompletezza.
Dopo tutto il male ed il dolore del Golgota, come tornare alla Pace ed alla Gioia, se non vedendoLo e toccandoLo e ascoltandoLo e abbracciandoLo di nuovo?
E come poteva esservi l’Assunzione di Maria, con la quale noi credenti abbiamo l’immagine inequivocabilmente vera di quale sarebbe stata il nostro “passaggio” alla Vita Eterna se non vi fosse stato il Peccato Originale: se non vi fosse stata la Resurrezione di Gesù, con la quale noi credenti abbiamo l’immagine inequivocabilmente vera di quale sarà lo stadio finale del nostro “passaggio” alla Vita Eterna?
Che la Pace e la Gioia di Gesù e di Maria ci accompagnino in questa giornata
Dalla newsletter di Antonio Socci:
Grazie a Sandro Magister per aver segnalato nel suo blog (il prezioso “Settimo cielo”) che proprio il 2 settembre, mentre faceva il giro del mondo la discussa intervista-testamento del cardinal Martini sulla Chiesa “rimasta indietro di 200 anni”, il papa Benedetto XVI è intervenuto sugli stessi temi della “crisi della Chiesa” (ma quanto più profondo e sublime !!!).
Ecco alcuni brani:
“Anche nella Chiesa elementi umani si aggiungono e conducono o alla presunzione, al cosiddetto trionfalismo che vanta se stesso invece di dare la lode a Dio, o al vincolo, che bisogna togliere, spezzare e schiacciare.
Che dobbiamo fare? Che dobbiamo dire?
Penso che ci troviamo proprio in questa fase, in cui vediamo nella Chiesa solo ciò che è fatto da se stessi, e ci viene guastata la gioia della fede; che non crediamo più e non osiamo più dire: egli, Dio, ci ha indicato chi è la verità, che cos’è la verità, ci ha mostrato che cos’è l`uomo, ci ha donato la giustizia della vita retta.
Noi siamo preoccupati di lodare solo noi stessi, e temiamo di farci legare da regolamenti che ci ostacolano nella libertà e nella novità della vita”.
E ancora:
“L’idea di verità e di intolleranza oggi sono quasi completamente fuse tra di loro, e così non osiamo più credere affatto alla verità o parlare della verità. Sembra essere lontana, sembra qualcosa a cui è meglio non fare ricorso”.
E “circa l’intellettualizzazione della fede e della teologia” ha detto:
“È un mio timore in questo tempo, quando leggo tante cose intelligenti: che diventi un gioco dell’intelletto nel quale ‘ci passiamo la palla’, nel quale tutto è solo un mondo intellettuale che non compenetra e forma la nostra vita, e che quindi non ci introduce nella verità”.
Il Papa ha dato risposta a ciascuno di questi temi e alla fine ha concluso con un’immagine impressionante:
“Lasciamoci riempire di nuovo di questa gioia: dov’è un popolo al quale Dio è così vicino come il nostro Dio lo è a noi? Così vicino da essere uno di noi, da toccarmi dal di dentro.
Sì, da entrare dentro di me nella santa eucaristia.
Un pensiero perfino sconcertante. Su questo processo, san Bonaventura ha utilizzato, una volta, nelle sue preghiere di comunione, una formulazione che scuote, quasi spaventa.
Egli dice: mio Signore, come ha potuto venirti in mente di entrare nella sporca latrina del mio corpo?
Sì, lui entra dentro la nostra miseria, lo fa con consapevolezza e lo fa per compenetrarci, per pulirci e per rinnovarci, affinché, attraverso di noi, in noi, la verità sia nel mondo e si realizzi la salvezza.
Chiediamo al Signore perdono per la nostra indifferenza, per la nostra miseria che ci fa pensare solo a noi stessi, per il nostro egoismo che non cerca la verità, ma che segue la propria abitudine, e che forse spesso fa sembrare il cristianesimo solo come un sistema di abitudini.
Chiediamogli che egli entri, con potenza, nelle nostre anime, che si faccia presente in noi e attraverso di noi – e che così la gioia nasca anche in noi: Dio è qui, e mi ama, è la nostra salvezza!
Amen”.
Dalle stesse parole del Santo Padre, arriva -sincronicamente- un memento sulle riflessioni condivise in precedenza circa la Resurrezione di Gesù:
Essa soddisfa appieno la nostra Ragione perché proprio per il fatto che Egli è Risorto abbiamo la certezza che Egli entri dentro di noi Vivo e Vero: quanto sono vivi e veri il Corpo ed il Sangue di un Vivente. E non di un cadavere.
Ho meditato il tuo pensiero, e devo dire che in effetti, a parte il centurione, anche Pietro riconosce Gesù di Nazareth il Messia, senza aspettare la resurrezione (lo stesso potremmo dire di Maria, ma lì il caso è diverso).
15Disse loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. 16Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. 17E Gesù gli disse: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.
è il Padre che ti rivela Gesù, e Gesù ti dice chi è il Padre, il creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibile e invisibile.
Il Padre ama il Figlio, e ama tanto gli uomini (cfr diversi punti del vangelo di Gv)!
Grazie dello spunto!
Un abbraccio di Pace e Gioia in Gesù Cristo Signore Nostro.
Per Coscienza, che intuisco essere delle idee professate da curatore del sito Intermatrix, conosciuto come Bojs.
Anche per te, due ineludibili domande:
– chi è, per te, Gesù?
– sei disposto ad impegnarti (anche soltanto lasciando la tua firma per quando, se Dio vuole, si raccoglieranno le 500mila firme per l’istituzione del referendum abrogativo) per l’abolizione della legge che permette l’uccisione dei bambini nella pancia delle loro mamme?
Chi segue le Sacre Scritture è sempre contro l’aborto.
Chi è Gesu? Non è certo un mistero!
Se affrontassimo la questione con parole semplici magari tutti capirebbero.
Seguiamo le scritture un passo alla volta:
Risponda alla mia prima domanda: 14 La natura stessa non vi insegna che è un disonore per l’uomo portare la chioma? 15 Se invece la donna porta la chioma, ciò è per lei un onore, poiché la chioma le è stata data per copertura. 16 Ora se alcuno vuol essere contenzioso, noi non abbiamo una tale usanza e neppure le chiese di Dio.
Poichè con questa risposta ho iniziato a rispondere alla sua.
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/09/09/1-settembre-2012-questa-missione-e-lultimo-dono-di-profezia-decretato-da-mio-padre-per-salvare-le-anime/ – messaggio del 1° settembre 2012
Riporto due citazioni in cui mi sono imbattuto oggi. E che sottolineano l’importanza della verità.
Fondamentale sempre (e in questo sito si fa appunto un’opera di verità rispetto a tante menzogne imperanti) ma immensamente di più nelle cose di Dio.
“Non è evidente che, com’è un delitto turbare la pace dovre regna la verità, è pure un delitto rimanere in pace quando si distrugge la verità?
Vi è dunque un tempo in cui la pace è giusta e un altro in cui è ingiusta? E’ scritto che c’è il tempo della pace e il tempo della guerra (Eccl 3,8), ed è l’interesse della verità che li discerne. Ma non c’è tempo di verità e tempo di errore, ed è scritto, anzi, che la verità di Dio dura in eterno (Sal 116,2). Ed è per questo che Gesù Cristo, che dice di essere venuto a portare la pace (Gv 14,27), dice anche di essere venuto a portare la guerra (Mt 10,34). Ma non dice di essere venuto a portare la verità e la menzogna. La verità è dunque la prima regola e l’ultimo fine delle cose”
Blaise Pascal
“I nemici giurati di Dio e della Chiesa si debbono smascherare il più che si può; tali sono le sette degli eretici, degli scismatici e dei loro capi: è carità gridare al lupo, quando è in mezzo alle pecore, o dovunque si trovi”
San Francesco Saverio
Sempre a proposito della verità e di chi la osteggia e combatte sistematicamente (e che, nel far ciò, magari è anche “ammiratore” di Gesù Cristo come Uomo).
Traggo dal libro “I segreti di Fatima” di Giacobbe Elia.
“Joseph Goebbels riconosceva la “profonda saggezza” di Gesù nel presentare i bambini come nostri modelli e annotava nei suoi diari: “Il bambino è un miracolo di Dio. Per qualche ora ci fa dimenticare tutte le sofferenze ed i guai del mondo”.
Tuttavia, questa celebrazione di Gesù non gli impedì di pianificare e realizzare, il 20 maggio 1945 nel bunker di Hitler, l’eliminazione di tutta la sua famiglia, compresi i suoi sei figli di età compresa tra i 2 e i 14 anni.
La sua scelta non fu eroica ma testimonia eloquentemente l’abisso che spesso separa il credente in Cristo dall’ammiratore di un Cristo svuotato della Sua Divinità e onorato, magari, come il migliore degli uomini. ”
Ma veniamo al tema della verità e di chi la osteggia sistematicamente.
Joseph Goebbels è noto per la sua affermazione (su cui basò la sua prassi di Ministro della propaganda del Reich nazista) in base alla quale “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”
Il 10 marzo 1937 viene pubblicata l’enciclica “Mit brennender Sorge”, in cui il Santo Padre Pio XI denuncia e condanna le conseguenze dell’ideologia nazista.
Da fine marzo di quello stesso anno, Goebbels avvia una campagna di aggressione mediatica contro la Chiesa Cattolica, accusata di tollerare e coprire la pedofilia dei suoi ministri.
Tale campagna ebbe “grande eco mondiale grazie al discorso che il “diavolo zoppo” (così chiamavano Goebbels a causa di unagamba più corta dell’altra, reliquato di una poliomelite) tenne il 28 maggio 1937:
“Ci sono casi di abusi sessuali che vengono alla luce ogni giorno contro un gran numero di membri del clero cattolico. Purtroppo non si può più parlare di casi individuali ma di una crisi morale collettiva che forse la storia culturale dell’umanità non ha mai conosciuto in una dimensione così spaventosa e sconcertante. Numerosi sacerdoti sono rei confessi. Non c’è dubbio che le migliaia di casi venuti a conoscenza della giustizia rappresentino solo una piccola frazione dell’ammontare autentico, dal momento che molti molestatori sono stati coperti e nascosti dalla gerarchia.”
Goebbels attivò tempestivamente la famigerata Gestapo, con ordini precisi: trovare comunque testimoni, anche bambini, che accusassero un certo numero di sacerdoti e minacciare quei testimoni (anche i bambini!) di arresto immediato in caso di mancata collaborazione.
Contemporaneamente mobilitò anche l’informazione e affidò ai giornalisti il compito di “riscoprire” non solo i casi già noti e giudicati l’anno precedente, ma anche quelli più remoti; e di martellare l’opinione pubblica con la loro memoria.
[…] Per mandare un chiaro messaggio alla Sede Apostolica e distogliere l’attenzione del mondo dalla Mit brennender Sorge, cioé dagli orrori del nazismo -che lui devotamente serviva e la Chiesa cattolica apertamente condannava, nel generale silenzio degli Stati- in quello stesso anno furono denunciati, arrestati e moralmente linciati come pedofili 276 religiosi e 49 sacerdoti secolari. Di questi 325 sacerdoti e religiosi imputati, però, ne vennero condannati soltanto 21, finiti quasi tutti nei campi di sterminio dove molti trovarono la morte! Gli storici ritengono concordemente che non tutti erano colpevoli e che tra loro ci furono degli innocenti calunniati.
Risentendo l’accusa, intimidatoria e ripetuta, di quell’emulo di Voltaire (“calunniate, calunniate, qualcosa resterà!”) contro i vescovi tedeschi, possiamo comprendere meglio il potere malefico delle ideologie e la viltà delle potenze terrene, troppo spesso pronte a sacrificare la Verità all’utilità: “Non c’è dubbio che le migliaia di casi (continuava a ripetere ossessivamente il “diavolo zoppo”) venuti a conoscenza della giustizia rappresentino solo una piccola frazione dell’ammontare autentico, dal momento che molti molestatori sono stati coperti e nascosti dalla gerarchia”. La sua Gestapo e i giornalisti, nonostante le rabbiose istruzioni, non riusciranno, però, a costruire più di 325 casi. e i tribunali del Fuhrer, allertati per quell’impostura, emetteranno appena 21 condanne, e alcune false!
Al contrario, l’episcopato tedesco prese molto sul serio i pochissimi casi di cui precedentemente era venuto a conoscenza. Il 2 giugno 1936 (un anno prima, dunque, della campagna di ritorsione voluta da Goebbels contro l’enciclica di Pio XI), mons. Clemens August Von Galen (1878-1946), vescovo di Munster e anima della resistenza cattolica al nazismo, beatificato nel 2005 da Benedetto XVI, impose nelle Messe domenicali la lettura di una dichiarazione che esprimeva “il dolore e la tristezza” per gli “abominevoli delitti che coprono d’infamia la nostra Santa Chiesa”.
La reazione, dunque, di quell’episcopato fu fermissima e non ebbe alcun bisogno delle bugie del “diavolo zoppo” per essere stimolata.
Joseph Goebbels, coerentemente invece, continuò a servire la Menzogna del Potere (aut Deus, aut Diabolus, tertius non datur) che lo faceva sentire grande, fino a fingere colpevolmente di ingnorare quanto tutti sapevano: tra i maestri delle scuole di Stato e nella stessa Hitlerjugend gli abusi sessuali erano di gran lunga più frequenti che nel clero cattolico, come dimostra il numero delle condanne inflitte dai laicissimi tribunali.
Guardando alla miserabile parabola della sua vita, constatiamo con tristezza che a lui, come a molti altri potenti, calzano perfettamente le parole della Scrittura: “Ecco, l’empio produce ingiustizia, concepisce malizia, partorisce menzogna. Egli scava un pozzo profondo e cade nella fossa che ha fatto; la sua malizia ricade sul suo capo, la sua violenza gli piomba sulla testa” (Sal 7, 15-17).
Non diverso è il trattamento che certa nostra cultura -che ora appare vincente, ma non lo sarà a lungo!- sta riservando al Santo Padre e al cardinale Tarcisio Bertone per costringere, oggi come allora, la Chiesa al silenzio.”
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/08/26/14-gennaio-2011-come-entrare-in-cielo-il-ruolo-della-sofferenza/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/08/13/5-agosto-2012-se-credete-allesistenza-di-satana-sappiate-allora-che-tutto-cio-che-e-ingiusto-e-malvagio-nel-mondo-viene-da-lui/
Caro Fabio Massimo,
seguo con attenzione i tui interventi.Volevo domandarti se hai per caso un contatto su Facebook.Grazie mille e che Dio ci protegga.
Ciao Cesare,
FB l’ho usato intensivamente come Escogitur (curavo infatti l’interfaccia FB dell’omonimo forum-portale di contro-informazione cattolica “pesa” -come dicono a Bologna- che dopo due anni e mezzo di lavoro massivo – di cui io ho fatto sì e no il 2%, il resto è stato fatto da altri amici credenti “caldi”- è attualmente dormiente a tempo indefinito). Ed è stato proprio in quell’occasione che ho “tastato con mano” di come FB sia tenuto sotto più che occhiuto controllo dai Lorsignori ed i loro sgherri.
Ma c’è da dire che, proprio grazie a FB, ho poi avviato il rapporto con Alberto: il che è un chiaro esempio di eterogenesi dei fini, a danno dei suddetti Lorsignori controllori.
Se vuoi, dai pure il tuo indirizzo email ad Alberto e poi ti contatto io.
Che Dio ci benedica e ci protegga e che San Michele Arcangelo scorti le nostre vie.
l’ho scritto pure in una nota, della tua “cacciata” da fb!
26ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Rivelazione di Gesù a Maria Valtorta
Domenica 30 settembre 2012, XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,38-43.45.47-48
Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri». Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
Chi non è contro di noi è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Corrispondenza ne “Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta
Volume 5 Capitolo 352 pagina 372
[…] E guardatevi dallo scandalizzare uno di questi piccoli il cui occhio vede Iddio. Non si deve mai dare scandalo a nessuno. Ma guai, tre volte guai, chi sfiora il candore ignaro dei fanciulli! Lasciateli angeli più che potete. Troppo ripugnante è il mondo e la carne per l’anima che viene dai Cieli! E il fanciullo, per la sua innocenza, è ancora tutt’anima. Abbiate rispetto all’anima del fanciullo e al suo stesso corpo, come avete rispetto al luogo sacro. Sacro è anche il fanciullo perché ha Dio in sé. In ogni corpo è il tempio dello Spirito. Ma il tempio del fanciullo è il più sacro e profondo, è oltre il doppio Velo. Non scuotete neppure le tende della sublime ignoranza della concupiscenza col vento delle vostre passioni.
Io vorrei un fanciullo in ogni famiglia, in mezzo ad ogni accolta di persone, perché fosse di freno alle passioni degli uomini. Il fanciullo santifica, dà ristoro e freschezza solo col raggio dei suoi occhi senza malizia.
Ma guai a coloro che levano santità al fanciullo col loro modo di agire scandaloso!
Guai a coloro che con le loro licenze danno malizie ai fanciulli!
Guai a coloro che con le loro parole e ironie ledono la fede in Me dei fanciulli!
Sarebbe meglio che a tutti questi si legasse al collo una pietra da macina e si gettassero in mare perché affogassero col loro scandalo.
Guai al mondo per gli scandali che dà agli innocenti! Perché se è inevitabile che avvengano scandali, guai all’uomo che per sua causa li provoca.
Nessuno ha il diritto di fare violenza al suo corpo e alla sua vita. Perché vita e corpo ci vengono da Dio, e solo Lui ha diritto di prenderne delle parti o il tutto. Ma però Io vi dico che se la vostra mano vi scandalizza è meglio che la mozziate, che se il vostro piede vi porta a dare scandalo è bene che voi lo mozziate.
Meglio per voi entrare monchi o zoppi nella Vita che essere gettati nel fuoco eterno con le due mani e i due piedi. E se non basta avere mozzo un piede o una mano, fate che vi siano mozzati anche l’altra mano o l’altro piede, per non fare più scandalo e per avere tempo da pentirvi prima di essere lanciati dove il fuoco non si estingue, e rode come un verme in eterno. E se è il vostro occhio che vi è cagione di scandalo, cavatevelo.
È meglio essere orbi di un occhio che essere nell’inferno con tutti e due. Con un occhio solo, o anche senz’occhi, giunti al Cielo vedreste la Luce, mentre coi due occhi scandalosi, tenebre e orrore vedreste nell’inferno. E questo solo.
Ricordatevi tutto questo. Non disprezzate i piccoli, non scandalizzateli, non derideteli. Sono da più di voi, perché i loro angeli vedono sempre Iddio che dice loro le verità da rivelare ai fanciulli e a quelli dal cuor di fanciullo. E voi come fanciulli amatevi fra di voi. Senza dispute, senza orgogli. State in pace fra voi. Abbiate spirito di pace con tutti. Fratelli siete, nel nome del Signore, e non nemici. Non ci sono, non ci devono essere dei nemici per i discepoli di Gesù.
L’unico Nemico è satana. Di quello siate nemici acerrimi, scendendo in battaglia contro di lui e contro i peccati che portano satana nei cuori.
Siate instancabili nel combattere il Male quale che sia la forma che assume. E pazienti. Non c’è limitazione all’operare dell’apostolo, perché non c’è limitazione all’operare del Male. Il demonio non dice mai: “Basta. Ora sono stanco e mi riposo”. Egli è l’instancabile. Passa agile come il pensiero, e più ancora, da questo a quell’uomo, e tenta e prende, e seduce, e tormenta, e non dà pace. Assale proditoriamente e abbatte se non si è più che vigilanti.
Delle volte si insedia da conquistatore per debolezza dell’assalito, altre vi entra da amico, perché il modo di vivere della preda cercata è già tale da essere alleanza col Nemico.
Tal’altra, scacciato da uno, gira e piomba sul migliore, per farsi vendetta dello smacco avuto da Dio o da un servo di Dio. Ma voi dovete dire ciò che dice lui: “Io non riposo”. Lui non riposa per popolare l’inferno. Voi non dovete riposare per popolare il Paradiso. Non dategli quartiere. Io vi predìco che più lo combatterete più vi farà soffrire. Ma non dovete tenere conto di ciò. Egli può scorrere la terra. Ma nel Cielo non penetra. Perciò là non vi darà più noia. E là saranno tutti quelli che lo hanno combattuto…».
Gesù si interrompe bruscamente e chiede: «Ma insomma, perché date sempre noia a Giovanni? Che vogliono da te?».
Giovanni si fa rosso come una fiamma e Bartolomeo, Tommaso, l’Iscariota chinano la testa vedendosi scoperti.
«Ebbene?» chiede con imperio Gesù.
«Maestro, i miei compagni vogliono che io ti dica una cosa».
«Dilla, dunque».
«Oggi, mentre Tu eri da quel malato, e noi giravamo per il paese come Tu avevi detto, abbiamo visto un uomo, che non è tuo discepolo e che neppure mai abbiamo notato fra quelli che ascoltano la tua dottrina, il quale cacciava dei demoni in tuo nome da un gruppo di pellegrini che andavano a Gerusalemme. E ci riusciva. Ha guarito uno che aveva un tremito che gli impediva ogni lavoro, e ha reso la favella ad una fanciulla che era stata assalita nel bosco da un demonio in forma di cane che le aveva legato la lingua. Egli diceva: “Vattene, demonio maledetto, in nome del Signore Gesù il Cristo, Re della stirpe di Davide, Re d’Israele. Egli è il Salvatore e Vincitore. Fuggi davanti al suo Nome!», e il demonio fuggiva realmente. Noi ci siamo risentiti. E glielo abbiamo proibito.
Ci ha detto: “Che faccio di male? Onoro il Cristo liberandogli la via dai demoni che non sono degni di vederlo”.
Gli abbiamo risposto: “Non sei esorcista secondo Israele e non sei discepolo secondo Cristo. Non ti è lecito farlo”.
Ha detto: “Fare il bene è sempre lecito”, e si è ribellato alla nostra ingiunzione dicendo: “E continuerò a fare ciò che faccio”.
Ecco, volevano ti dicessi questo, specie ora che Tu hai detto che in Cielo saranno tutti quelli che hanno combattuto satana».
«Va bene. Quell’uomo sarà di questi. Lo è. Egli aveva ragione e voi torto. Infinite sono le vie del Signore e non è detto che solo quelli che prendono la via diretta giungano al Cielo. In ogni luogo e in ogni tempo, e con mille modi diversi, ci saranno creature che verranno a Me, magari da una strada inizialmente cattiva. Ma Dio vedrà la loro retta intenzione e li attirerà alla via buona. Ugualmente vi saranno alcuni che per ebbrezza concupiscente e triplice usciranno dalla via buona e prenderanno una via che li allontana o addirittura li dirotta.
Non dovete perciò mai giudicare i vostri simili. Solo Dio vede.
Fate di non uscire voi dalla via buona, dove, più che la vostra volontà, quella di Dio vi ci ha messi. E quando vedete uno che crede nel mio Nome e per esso opera, non lo chiamate straniero, nemico, sacrilego. È sempre un mio suddito, amico e fedele, perché crede nel Nome mio, spontaneamente e meglio di molti fra voi. Per questo il mio Nome sulla sua bocca opera prodigi pari ai vostri e forse più. Dio lo ama perché mi ama, e finirà di portarlo al Cielo.
Nessuno che faccia prodigi in mio Nome mi può essere nemico e dire male di Me.
Ma col suo operare dà al Cristo onore e testimonianza di fede. In verità vi dico che credere al mio Nome è già sufficiente a salvare la propria anima. Perché il mio Nome è Salvezza. Perciò vi dico: se lo incontrerete ancora, non glielo proibite più. Ma anzi chiamatelo “fratello” perché tale è, anche se è ancora fuori del recinto del mio Ovile. Chi non è contro di Me è con Me. Chi non è contro di voi è con voi».
«Abbiamo peccato, Signore?» chiede attrito Giovanni.
«No. Avete agito per ignoranza, ma senza malizia. Perciò non c’è colpa. Però in avvenire sarebbe colpa, perché ora sapete. Ed ora andiamo alle nostre case. La pace sia con voi».
Estratto di “l’Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta
…ah,sì,certo…la Verità…
che non s’è certo udita,quest’oggi,
in quel d’Assisi…nel ridicolissimo…
comicissimo…”Cortile dei Gentili”…
ove razzolano e pascolano tanti,troppi
ben pasciuti,eleganti,presuntuosi…
“cretini…animali da cortile”…
sia laici che chierici…
e che colossale diluvio di vane,ipocrite,vuote
chiacchere,assolutamente incapaci
di mutar la tragicomica realtà quotidiana !!!
Beh…carissimo…”FM+P”…
eccoti accontentato…
più…”SECCO”…de così…
se more !!!
…”ed ecco che Io Vengo”…
++++++++++++++++++++++++++
sì,certamente…ma…”per fare che” ???
++++++++++++++++++++++++++
Non certo per esser…”CROCE+fisso”…
per la seconda volta…una basta ed avanza !!!
XNemo
Chi é per te Gesù?
Elementale,Mia…
a domanda “secca”…
risposta ancor più…”Secca”…
GESU’…E’…GESU’…!!!
E Nemo è Nemo.
Ma forse è inevitabile arrivare ad una risposta così “misera” su Gesù, quando non si vuole rispondere, dentro il proprio cuore, all’altra domanda: “Chi è Maria?”
Chi è Maria per te, Nemo?
Mannaggia…qui qualcuno mi vuol indurre
in tentazione…potrei e vorrei risponder…
+++++++++++++++++++++++++++++++++
ma NON devo,avendo promesso che NON sarei
più intervenuto su questo Tema,che si è prestato,
purtroppo,a ripetuti equivoci e fraintendimenti,
certo per l’errata interpretazione delle mie parole
e pure,forse,per il sinteticissimo mio modo
di esprimer il pensier mio…dommage !!!
Interessanti considerazioni sul regno di satana:
http://www.stampalibera.com/?p=53951#more-53951
Il nostro (ex) don Paolo si sta scatenando…
credo che ci sia stato un signore che si sia chiamato Gesu’… ma non mi chiedete altro
Noi non ti chiediamo altro… ma forse sei tu che dovresti farti la domanda… 😉
Un abbraccio.
Non non ti chiediamo altro…ma siamo sicuri che prima o poi sarai tu stesso a chiederti altro…;-)
Un abbraccio.
A questa inquietante domanda non fu facile per me rispondere. Non fu facile per me in passato. Di fronte a tanti abusi commessi nel corso dei secoli da congregazioni e ordini sedicenti cristiani, fu difficile per me separare il bambino dall’acqua sporca. Non sto qui ad elencare la storia delle eresie, quella delle conquiste militari e relative stragi, dell’istituzione di poteri temporali, con annesse guerre, persecuzioni, torture, esecuzioni capitali contro dissidenti, o eretici, stragi e torture contro gli indios del Nuovo mondo; senza contare le manipolazioni di un grande numero di scritti cristiani, catalogati come “apocrifi”, cioè nascosti, eliminati dal canone, non si sa bene con quale criterio.
Tuttavia nonostante ed oltre a questo esiste una sterminata bibliografia che parla di Lui. Vi sono vari scritti tra cui quelli di non cristiani, quelli di altre religioni, scritti mussulmani e quelli del Talmud di aperta opposizione disprezzo e ripulsa. Ma anche grazie a questi la figura di Gesù Cristo, ne esce, secondo la mia opinione, come la splendente figura del Figlio Unico di Dio venuto guarda un pò nel bel mezzo di un popolo di barbari criminali adusi al sacrificio umano e persino a quello dei propri figli, che avevano abbandonato i dettami del loro stesso Dio
Caro Eliseo,
sono a farti due domande su due punti che mi sono suonati “stonati” nel tuo intervento.
Perché parli di “stragi e torture contro gli indios del Nuovo mondo”?
Laddove un’analisi appena un po’ approfondita porta a rendersi conto dell’esistenza di una enorme “leggenda nera”, alimentata proprio da coloro che le stragi e le torture ed i veri e propri genocidi li hanno fatti, sì: ma ai danni dei nativi della parte settentrionale del Nuovo mondo?
Ancora maggiore la “stonatura” quando dici:
“venuto guarda un pò nel bel mezzo di un popolo di barbari criminali adusi al sacrificio umano e persino a quello dei propri figli, che avevano abbandonato i dettami del loro stesso Dio”.
Il sacrificio umano era una pratica in uso nella maggioranza dei popoli ma che in alcuni raggiungeva vertici (o, per meglio dire: abissi) di sistematicità e frequenza (ad esempio tra gli Aztechi).
Ma l’unico popolo il cui Dio l’aveva sistematicamente proibita, questa pratica chiaramente ispirata da colui che ha in odio la vita in quanto omicida fin dal principio: era proprio quel “piccolo popolo”, oscuro sotto ogni lato eccetto che per quello teologico. Campo in cui aveva “partorito” l’idea di un Dio assolutamente trascendente ed assolutamente altro rispetto agli esseri umani ed alla Creazione tutta; e, ciononostante, ostinatamente risoluto ad amare quegli stessi esseri umani, in quanto vertice della Sua Creazione e nonostante le loro evidentissime pecche e deformità, che non facevano parte del Suo Progetto iniziale ma che erano state la tragica conseguenza SOLO e SOLTANTO della libertà mal indirizzata del Capostipite, primo Figlio di Dio.
Un “piccolo popolo” di pastori nomadi che aveva “partorito” un’idea sideralmente diversa e lontana della Divinità rispetto a quella che ne avevano tutti gli altri popoli.
E che aveva “partorito” quest’idea per il fatto puro e semplice che Dio stesso Si era preso la briga di rivelargliela, in previsione dell’Incarnazione del Suo Figlio Unigenito.
Un’interessante notazione viene dal mondo mussulmano.
Uno studioso del Corano, ha affermato di recente che Gesù, nato da una Vergine, è un Santo, un Profeta, Messaggero di Dio, (non sarebbe però il Figlio di Dio). Egli è l’unico tra i Santi, che dopo essere stato assunto nei Cieli, ritornerà tra di noi.
Non è sorprendente?
Sentite un pò quel che invece sta scritto nel Talmud (libro sacro giudaico, il quale conterrebbe secondo loro “tutto e il contrario di tutto”).
“Gesù fu giustamente condannato a morte perchè praticava la magia e faceva prodigi per virtù del Demonio. Egli desviò il popolo di Israele dal retto cammino. Ora Egli si trova all’inferno immerso in una caldaia ribollente di escrementi.
Maria era una prostituta. Essa fu violentata dal soldato Pantera”…
“È proibita la lettura degli scritti cristiani”…
Strana opinione, non è vero?
E anche su quest’altro commento, mi corre l’obbligo di intervenire.
Sì, è vero che nel Corano c’è molto più (apparente) rispetto verso Gesù e verso Maria di quanto non vi sia nel Talmud.
Ma non facciamo l’errore di credere che, per questo motivo, l’essere di fede maomettana renda più vicino al Dio Vivo e Vero che l’essere di fede giudaica (e sto usando volutamente i due termini “pre-conciliari”).
Sono entrambe falsità, sia quella maomettana che quella giudaica.
C’è, volendo, solo da aggiungere che i loro rispettivi capostipiti (Maometto e i farisei che fondarono il giudaismo post-testamentario) non avevano la stessa “scusante” nel disconoscere Gesù quale Egli realmente è: poiché il primo è vissuto 600 anni dopo la Resurrezione di Gesù ed i secondi hanno invece ancora potuto parlare con i testimoni oculari di quella stessa Resurrezione.
Al rovescio: gli attuali maomettani hanno molte meno scusanti rispetto agli attuali ebrei per non credere a Gesù quale Egli realmente è.
Tanto è vero che i maomettani sono costretti a ricorrere all’escamotage di un Vangelo modificato in alcune sue parti essenziali (ad esempio nella Passione, in occasione della quale secondo i maomettani è avvenuta una “sostituzione” di Gesù con un’altra persona, sacrificata al posto suo).
Un musulmano, che si voglia confrontare sul piano della Ragione con un cristiano: è destinato a capitolare. E ad ammettere che nel suo Corano i “conti non tornano”.
E per questo motivo che la Ragione è svilita nell’Islam, nel senso di non ritenerla applicabile alla contenuto della Fede.
Un ebreo attuale (e intendo ebreo credente: poiché sappiamo che la nozione di “ebreo” non ha una connotazione puramente religiosa), al converso, è molto più razionale e conseguente nel suo ritenere Gesù un impostore (anzi: il “massimo” impostore) e Maria una donna di facili o comunque degradati costumi.
E con un ebreo, volendosi confrontare (senza dimenticare che la conversione delle loro “dure cervici” nostro Signore Se l’è lasciata come compito squisitamente Suo, alla Fine dei Tempi malvagi), prima ancora che sul piano della Ragione occorre farlo sul piano della Fede e quindi della Parola di Dio: che, se è vero che può essere deformata fino ad un certo punto, è altrettanto vero che tale deformazione è così infattibile, in alcune sue parti, che i deformatori (che sono sempre tra i capi: allora come oggi) rinunciano sistematicamente a prenderle in considerazioni, quelle parti (come alcuni passaggi capitali di Isaia).
Tanto è vero che tra i grandi convertiti dal giudaismo al cristianesimo figurano proprio quei rabbini (come il rabbino capo della comunità romana al tempo di Pio XII) che hanno osato gettare la loro attenzione scevra da pregiudizi proprio su quelle parti di Tanak normalmente “non praticate”.
Ma, a parte la lettura integrale del Tanak, la maggiore obiezione di un ebreo odierno (credente) a Gesù come Messia è la seguente: se Gesù fosse stato il Messia la Sua Venuta avrebbe dovuto dar inizio al “tempo messianico”, quello che i profeti hanno inequivocabilmente descritto con certe precise caratteristiche, tutte riassumibili nella definitiva affermazione del Bene, del Vero, del Bello e del Giusto sul cattivo, sul falso, sul brutto e sull’ingiusto.
La domanda INELUDIBILE che fa un tale ebreo a qualunque cristiano è quindi la seguente: COME MAI, se Gesù è il Messia, in questi duemila anni dalla Sua Venuta il male ha continuato ad allignare nel mondo? Anzi, semmai, prendendo ultimamente sempre più piede?
Tu cosa risponderesti a questo tuo fratello (in quanto figlio di Dio) ebreo, Eliseo?
Per Fabio Massimo
Tenterò di rispondere un poco alla volta alle sue argomentazioni, pregando innanzi tutto di perdonare il fatto che ilsottoscritto non è affatto un teologo e non ha sufficienti conoscenze per le sottigliezze dialettiche tipiche delle discussioni tra differenti confessioni.
Le mie sono appena le osservazioni di un semplice uomo che tenta di scoprire la Verità.
Comincerò con la sua ultima questione: “Come mai la ventuta del Messia non coincide col tempo “messianico”, inteso come trionfo del bene e sconfitta del male”.
Io penso che il tempo messianico coinciderà probabilmente con la seconda venuta del Cristo. E che la comparsa di Gesù duemila anni fa rappresenti un tentativo di ricondurre entro i binari dei dettami Divini il popolo riottoso, dei colli duri che se ne era allontanato, quello che aveva deragliato, che lottava contro Dio, e che aveva introdotto leggi inique inventato dall’uomo in opposizione a quelle Divine, quello che aveva messo il vitello d’oro al posto del Divino; che aveva stravolto i principi fondamentali del diritto della classicità , scritti nel cuore dell’uomo e nei dieci comandamenti, per far posto all’iniquità, alla malignità, all’idea che il resto dell’umanità, i gentili i goyim, (cioè i non giudei), debbano essere considerati, al loro cospetto, appena bestie da soma, schiavi dei “popolo eletto”, e per questa ragione gli altri, i gentili appunto potevano benissimo essere derubati, uccisi, ingannati mediante menzogne, accusati falsamente nei tribunali, ecc.
A Fabio Massimo,
Riguardo ai genocidi e torture contro gli indios del Nuovo Mondo: Il fatto che altri siano responsabili di crimini contro l’umanità, riferiti all’epopea del West nel Nord America dell’ 1800, questo non giustifica analoghi crimini commessi tre secoli prima dai “Conquistadores”, (stile Pizzarro), della Spagna cattolica, assisti dai Gesuiti, contro popolazioni, sia pure barbariche, dell’America centro meridionale.
Lo stesso Colonbo, tanto celebrato, sin dai tempi della scuola, approvava la tortura contro gli indios, che consisteva nell’aprire loro il ventre e di arrotolarne gli intestini su un cilindro a manovella, allo scopo di estorcere loro informazioni circa l’ubicazione delle miniere di oro.
La stessa cosa facevano i “bandeirantes” finanziati dalla corona portoghese, ai danni dei nativi del Brasile. Ai Gesuiti, che facevano parte degli equipaggi, i soldati chiedevano: “podemos matar os indios?” (possiamo ammazzare gli indigeni?). La risposta era: “potete, tanto quelli non sono battezzati, e pertanto sono come animali”
Per quale ragione? Sempre la sete di oro.
…AVRI SACRA FAMES…sì,certamente…
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che però TUTTI quanti ebbero ed ancora hanno…
e mica solo noi…”Cristiani+Cattolici”…bensì…
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PURE TUTTI QUANTI GLI ALTRI…senza eccezione !!!
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ebrei,mussulmani,indiani,cinesi…et cetera…
come ad esempio i sé dicenti,furbi…”protestanti”…
certo assai più scaltri a celar le lor segrete magagne,
per cui è davvero sciocco,vile e pure cretino quello
che si mette per primo a far il suo…”mea culpa”…
mentre gli altri,più forti,mica lo fanno e mai e poi
mai lo faranno…ne andrebbe della lor dignità!
Se qualcuno mi chiede “Chi è per te Gesù?” rispondo presentando, con la maggior franchezza le mie conclusioni, ed anche il cammino attraverso il quale (pur turandomi il naso), sono arrivato appunto a quelle.
Dimentico spesso che “attento, il nemico ti ascolta!”
e che in guerra non è opportuno fornire frecce all’arco del nemico, essendo necessario invece denunciare le magagne del nemico e tacere le nostre (politica che però ha fatto fuggire scandalizzate molte anime dai ranghi), come rivelò la Vergine ai tre bambini di Fatima nel “segreto” mantenuto appunto segreto, all’epoca, dai cardinali Ratzinger e Bertone, in odore di massoneria.
La Verità vi farà liberi, mes amis.
Sei davvero…”strategico”…mon Ami…
ergo…pre+destinato alla…” Vittoria+Finale “…
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AMEN…ALLELUJA…!!!
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In questo commento, postato ieri ( https://www.ingannati.it/2012/11/20/troppe-coincidenze/#comment-5446 ) in risposta a delle osservazioni di Mia, facevo riferimento alle Grazie particolarissime che Dio ci mette a disposizione in questi Tempi particolarissimi per essere noi stessi strumenti di nostro Signore Gesù e di Sua Madre Maria: a che si salvino Anime che oggi sono completamente morte.
Così che ciò che noi stessi abbiamo ricevuto (senza alcun merito personale) possa essere dato e diffuso a beneficio di coloro che ancora oggi lo sdegnano, ritenendolo non essenziale.
Non mi pare un caso che proprio oggi è la ricorrenza dell’Apparizione della Madre di Dio a Santa Caterina Labouré, a Rue du Bac, Parigi.
Nella quale Maria Santissima fornì a tutta l’umanità peccatrice, attraverso lo strumento di una semplicissima suora (anzi: persino novizia), una di tali Grazie particolarissime: la Medaglia Miracolosa.
Per coloro che non la conoscono, ne riporto una descrizione, arrivatami ieri per email:
Beata Vergine della Medaglia Miracolosa
27 novembre – Festa mariana
Tra tutte le memorie sacre di questa giornata, è particolarmente utile ricordare il dono fatto dalla Madonna all’umile Santa Caterina Labouré, il 27 novembre del 1830. Proprio in quella vigilia di Avvento, le apparve la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del Cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una Medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro:
“O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te”, invocazione allora inusuale.
Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due Cuori: uno circondato dalla corona di spine, l’altro trafitto da una spada. La Vergine chiese alla giovane novizia di far coniare una Medaglia secondo la visione avuta e di diffonderla in tutto il mondo.
La ragazza avrebbe voluto poter trasmettere almeno la spiegazione dei due simboli, ma le fu detto soltanto: «La lettera M e i due Cuori dicono abbastanza!». Parigi era allora devastata da un’epidemia di colera. Dopo qualche resistenza, la Medaglia fu realizzata da un orafo di Parigi e furono tante le guarigioni e le Grazie di conversione che in pochissimi anni fu necessario coniarne milioni di copie.
Il quotidiano La France, nel 1835, già sosteneva che quel piccolo oggetto sacro era diventato «uno dei più grandi segni della Fede, degli ultimi tempi». E quando, nel 1854, Pio IX definirà il dogma dell’Immacolata Concezione, riconoscendo che «era una verità tenacemente custodita nel cuore dei fedeli», potrà fondarsi anche sul fatto che c’erano già almeno dieci milioni di cristiani che ne portavano sul cuore la Medaglia Miracolosa.
A Parigi, al numero civico 140 di Rue Du Bac, c’è un Santuario, nel quale si trova la Cappella della Medaglia Miracolosa: non è molto distante dal Louvre ed è comodamente raggiungibile mediante la metropolitana che ha una delle sue fermate proprio a Rue Du Bac.
La Cappella della Medaglia Miracolosa attira ogni anno un milione di pellegrini, persone di ogni razza e colore, che vengono qui, nel cuore di Parigi, a cercare una risposta ai loro problemi esistenziali, a chiedere Grazie alla Madre che tutto sa e comprende e con cui ci si può sfogare come soltanto con una madre è possibile fare, nel più assoluto silenzio, in un clima di grande fervore e raccoglimento.
È il mistero di Rue du Bac, un mistero che nasce 182 anni fa, dalle apparizioni della Santa Vergine a una giovane novizia delle Figlie della Carità di SAn Vincenzo de’ Paoli, Caterina Labourè, a cui la Madonna affidò la realizzazione di una Medaglia chiamata “Miracolosa” che, da quasi due secoli ormai, ha conquistato con le sue innumerevoli Grazie e prodigi il mondo intero.
La stessa Caterina Labourè, così racconta la storia delle apparizioni: «Venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un’istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese un gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una metà e l’inghiottii. Cosi mi addormentai col pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la Grazia di vedere la Madonna.
Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor Labouré! Suor Labouré”. Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un Fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”.
Il Fanciullo mi condusse nel presbiterio, dove io mi posi in ginocchio, mentre il Fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento. Il Fanciullino mi avverti, dicendomi: “Ecco la Madonna, eccola!”. Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell’altare dal lato del Vangelo.
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile… Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiandomi sui gradini dell’altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria… Fu quello il momento più dolce della mia vita…
“Figlia mia -mi disse la Madonna- Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la Grazia; dì tutto quanto in te succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle tue orazioni, rendine conto a chi é incaricato dell’anima tua…”.
Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno».
Il 27 Novembre dello stesso anno, alle 17,30, Caterina ha una nuova visione durante la meditazione in cappella: vede come due quadri animati che le passano davanti in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (il globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice: “Questi raggi sono il simbolo delle Grazie che Maria ottiene per gli uomini”.
Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta, in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”.
Subito dopo l’ovale della Medaglia si gira e Caterina ne vede il rovescio: in alto una Croce sormonta la M di Maria, in basso due Cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada. Caterina ode allora queste parole: “Fai coniare una Medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con Fede riceveranno grandi Grazie”.
Caterina riferisce al suo confessore, il Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la Medaglia, ma il Sacerdote reagisce negativamente ed intima alla novizia di non pensare più a queste cose.
Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, Suor Caterina Labourè viene inviata al ricovero di Enghien per curare gli anziani. La giovane suora si mette al lavoro, ma una voce interiore l’assilla continuamente: “Si deve far coniare la Medaglia”. Suor Caterina ne riparla al suo confessore.
Intanto nel febbraio del 1832 scoppia a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti. In giugno le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 Medaglie, fatte coniare da Padre Aladel. Le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali. Il popolo di Parigi comincia a chiamare la Medaglia “Miracolosa”.
Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500.000 Medaglie. Un anno dopo ne circolavano più di un milione. Nel 1839 la Medaglia veniva diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di Suor Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di Medaglie!
Devo tornar,dato che è giusto e necessario,
oltre che delle Maxime+Questioni +eologali,
occuparsi anche di quel che accade sui media,
veicolo principale del maledetto…”Falsario”…
devo tornar,or or dicevo,
sulla già qui altrove denunziata…
oscena,blasfema,orrenda…”parodìa”…
del Nostro…” PADRE+NOSTRO “…
messa in onda,su Rai3,ier l’altro…
che ha visto,udite udite,il loro ineffabile…
“laicissimo”…SuperMarioMonti…ahilui…
sorrider…tutto giulivo,appagato,gongolante…
mai e poi mai,però,avrà mai bastante,il coraggio,
la spudoratissima “comica” piemontese,falsa ma cortese,
per esibirsi in una “parodìa” dell’Ebraismo e dell’Islam…
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ché,tosto,vedrebbe la più che legittima,justa,doverosa
Riprovazione e Condanna da parte di Rabbini ed Imam,
che,beati loro,non son ancora degenerati in…”cretini”…
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come la maggior parte dei nostrani vili,pavidi,ipocriti…
pretonzoli,fratonzoli e teologastri…traditori,apostati…
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che fan furbescamente finta di non vedere e non sapere,
per non esser poi coinvolti e dover poi prender posizione,
quando dovrebber esser proprio loro,i primi,a farsi avanti,
ma rassegnamoci,ahinoi…ormai son i più,tra loro,ahiloro,
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somiglianti ai proverbiali…Struzzi…e…Tre-Scimmiette…!!!
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La Kristianità…la posson impunemente offender,
dileggiar…farsene mediatiche beffe ogni santo dì…
facendosi pure tanti,ma tanti,tantissimi bei Soldini…
e che ci provi poi qualcuno a far lo stesso,
prendendosi gioco dell’Ebraismo e dell’Islam…
++++++++++++++++++++++++++++++
si condannerebbe,certo…a Morte certa…!!!
++++++++++++++++++++++++++++++
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Mica son degenerati in…” gandhiani “…LORO…!!!
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Una necessaria,doverosa…” Confessione “…
dato che certamente qualcuno si sarà chiesto
come mai sia apparso qui quel tal…” NEMO “…
il cui…” NOME “…rievoca certo ai più,e forse a tutti,
sia l’Odissea di Omero…che i romanzi di Verne !
Il fatto è che,la scorsa estate,mi son deciso…
ho tirato su il …” peri+scopio “…del…” Nautilus “….
per farmi un doveroso giro d’orizzonte sul Web…
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
risultato finale…tirate le somme…fatto lo cunto de li cunti
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
è questo il miglior Sito da me individuato,
fra quelli,non tutti ovviamente,da me esplorati,
decine e decine…certo impossibile visitarli tutti !!
Ed è un Sito che davvero merita d’esser frequentato,
per la Sostanza,la Scelta,la Serietà dei Temi trattati…
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( e non a caso diretto da un collega,un… Ingegnere…)
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ergo…resta questo il sol luogo ove scriverò,d’ora in poi,
l’unico…essendo io rimasto ancora…” Mono+++Teista “…
++++++++++++++++++++++++++++++++++++ +
” Kristiano “…NON…” cretino “…NON…” gandhiano ”
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++
come tanto piacerebbe a quel Maledetto del…” Falsario “…
che,24 H 24,vomita Veleno e Menzogne,sui suoi media,
al sordido scopo di castrar le menti ed evirar i cuori
degli incauti sprovveduti che si fan da lui incantare,
rendendoli cosi quali impotenti,innocue mammolette,
che poi gli fan dormire tanti bei sonni tranquilli…ahiloro !
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Ma,per davvero,a me,non puote certo raccontarmela…
né ingannarmi…e non sto qui a dirVi…” perché “…!!!
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++
.
E proprio a Questo Fine Ultimo mira…
il Falsario…come suo Terminal Scopo…
far diventar…pian piano…pianino pianino,
lentissimamente ma inesorabilmente,
************************************
pianissimo…pianissimo…pianissimo…
************************************
ed in modo tale che i più non possano accorgersene,
a tal punto vien da lui diluito e rallentato il Tempo,
dato che proprio la…”Tempistica”…è la sua…”Specialità”…
si è da tempo specializzato nel…”Timing”…il Drittone…
la sua Massima Specializzazione,quella che più ama…
quella nella quale è…”maestro”…inarrivabile…
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LE DONNE…UOMINI
GLI UOMINI…DONNE
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ovverosìa,che è lo stesso…
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I MASCHI…FEMMINE
LE FEMMINE…MASCHI
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ed ecco così… distrutta,disfatta,demolita…
la Vecia+Kristianità +Tradizionale…!!!
Le impressionanti analisi di Nemo sono ahimè vere e, drammaticamente attuali. E questo non solo in Italia.
nel paese del sud America dove abito, l’omosessualità dev’essere legittimata rispettata ed approvata tutti i giorni e sempre di più.
Son passati i tempi in cui il film di Tognazzi “il vizietto” metteva in satira la vicenda comica di due omosessuali, presentata come un caso straordinario.
Oggi le cose sono cambiate. “Relazioni” di questo tipo devono essere prese sul serio, ufficializzate, legittimate.
In Brasile non c’è storia o “telenovela” in cui non si trovi appunto una relazione “gay”.
La società è infatti in via di sfacelo in perfetto accordo, guarda caso con i protocolli dei saggi del monte santo.
Eh,sì…mio caro Elisèo…è proprio come dici tu !
Tutto sembra proceder come da…” Kopione “…
come se si stia seguendo un…” Kanovaccio “…
architettato,poi,non si sa ben da…” Ki “…!!
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Ed in effetti parrebbero esser stati…” anti-Veggenti “…
quei,da te citati,famigerati…” SS***Protokollen “…
certamente partoriti da una Mente…” NON-umana “…
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” Veri…Falsi “…oppur…” Falsi…Veri “…che siano…!!!
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Che la parola del Papa possa servire a rimuovere le “bave” di chi, avendo per padre il diavolo, non ascolta la parola del Vicario di Cristo perché non ha mai ascoltato e non ha mai compreso la stessa Parola di Gesù.
“Chi è dalla Verità, ascolta la Mia Parola”, ci dice Gesù.
BENEDETTO XVI
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 28 novembre 2012
L’Anno della fede. Come parlare di Dio?
Cari fratelli e sorelle,
La domanda centrale che oggi ci poniamo è la seguente: come parlare di Dio nel nostro tempo? Come comunicare il Vangelo, per aprire strade alla sua verità salvifica nei cuori spesso chiusi dei nostri contemporanei e nelle loro menti talvolta distratte dai tanti bagliori della società? Gesù stesso, ci dicono gli Evangelisti, nell’annunciare il Regno di Dio si è interrogato su questo: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?» (Mc 4,30). Come parlare di Dio oggi? La prima risposta è che noi possiamo parlare di Dio, perché Egli ha parlato con noi. La prima condizione del parlare di Dio è quindi l’ascolto di quanto ha detto Dio stesso. Dio ha parlato con noi! Dio non è quindi una ipotesi lontana sull’origine del mondo; non è una intelligenza matematica molto lontana da noi. Dio si interessa a noi, ci ama, è entrato personalmente nella realtà della nostra storia, si è autocomunicato fino ad incarnarsi. Quindi, Dio è una realtà della nostra vita, è così grande che ha anche tempo per noi, si occupa di noi. In Gesù di Nazaret noi incontriamo il volto di Dio, che è sceso dal suo Cielo per immergersi nel mondo degli uomini, nel nostro mondo, ed insegnare l’«arte di vivere», la strada della felicità; per liberarci dal peccato e renderci figli di Dio (cfrEf 1,5; Rm 8,14). Gesù è venuto per salvarci e mostrarci la vita buona del Vangelo.
Parlare di Dio vuol dire anzitutto avere ben chiaro ciò che dobbiamo portare agli uomini e alle donne del nostro tempo: non un Dio astratto, una ipotesi, ma un Dio concreto, un Dio che esiste, che è entrato nella storia ed è presente nella storia; il Dio di Gesù Cristo come risposta alla domanda fondamentale del perché e del come vivere. Per questo, parlare di Dio richiede una familiarità con Gesù e il suo Vangelo, suppone una nostra personale e reale conoscenza di Dio e una forte passione per il suo progetto di salvezza, senza cedere alla tentazione del successo, ma seguendo il metodo di Dio stesso. Il metodo di Dio è quello dell’umiltà – Dio si fa uno di noi – è il metodo realizzato nell’Incarnazione nella semplice casa di Nazaret e nella grotta di Betlemme, quello della parabola del granellino di senape. Occorre non temere l’umiltà dei piccoli passi e confidare nel lievito che penetra nella pasta e lentamente la fa crescere (cfr Mt 13,33). Nel parlare di Dio, nell’opera di evangelizzazione, sotto la guida dello Spirito Santo, è necessario un recupero di semplicità, un ritornare all’essenziale dell’annuncio: la Buona Notizia di un Dio che è reale e concreto, un Dio che si interessa di noi, un Dio-Amore che si fa vicino a noi in Gesù Cristo fino alla Croce e che nella Risurrezione ci dona la speranza e ci apre ad una vita che non ha fine, la vita eterna, la vita vera. Quell’eccezionale comunicatore che fu l’apostolo Paolo ci offre una lezione che va proprio al centro della fede del problema “come parlare di Dio” con grande semplicità. Nella Prima Lettera ai Corinzi scrive: «Quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso» (2,1-2).
Quindi la prima realtà è che Paolo non parla di una filosofia che lui ha sviluppato, non parla di idee che ha trovato altrove o inventato, ma parla di una realtà della sua vita, parla del Dio che è entrato nella sua vita, parla di un Dio reale che vive, ha parlato con lui e parlerà con noi, parla del Cristo crocifisso e risorto. La seconda realtà è che Paolo non cerca se stesso, non vuole crearsi una squadra di ammiratori, non vuole entrare nella storia come capo di una scuola di grandi conoscenze, non cerca se stesso, ma San Paolo annuncia Cristo e vuole guadagnare le persone per il Dio vero e reale. Paolo parla solo con il desiderio di voler predicare quello che è entrato nella sua vita e che è la vera vita, che lo ha conquistato sulla via di Damasco. Quindi, parlare di Dio vuol dire dare spazio a Colui che ce lo fa conoscere, che ci rivela il suo volto di amore; vuol dire espropriare il proprio io offrendolo a Cristo, nella consapevolezza che non siamo noi a poter guadagnare gli altri a Dio, ma dobbiamo attenderli da Dio stesso, invocarli da Lui. Il parlare di Dio nasce quindi dall’ascolto, dalla nostra conoscenza di Dio che si realizza nella familiarità con Lui, nella vita della preghiera e secondo i Comandamenti.
Comunicare la fede, per san Paolo, non significa portare se stesso, ma dire apertamente e pubblicamente quello che ha visto e sentito nell’incontro con Cristo, quanto ha sperimentato nella sua esistenza ormai trasformata da quell’incontro: è portare quel Gesù che sente presente in sé ed è diventato il vero orientamento della sua vita, per far capire a tutti che Egli è necessario per il mondo ed è decisivo per la libertà di ogni uomo. L’Apostolo non si accontenta di proclamare delle parole, ma coinvolge tutta la propria esistenza nella grande opera della fede.
Per parlare di Dio, bisogna fargli spazio, nella fiducia che è Lui che agisce nella nostra debolezza: fargli spazio senza paura, con semplicità e gioia, nella convinzione profonda che quanto più mettiamo al centro Lui e non noi, tanto più la nostra comunicazione sarà fruttuosa. E questo vale anche per le comunità cristiane: esse sono chiamate a mostrare l’azione trasformante della grazia di Dio, superando individualismi, chiusure, egoismi, indifferenza e vivendo nei rapporti quotidiani l’amore di Dio. Domandiamoci se sono veramente così le nostre comunità. Dobbiamo metterci in moto per divenire sempre e realmente così, annunciatori di Cristo e non di noi stessi.
A questo punto dobbiamo domandarci come comunicava Gesù stesso. Gesù nella sua unicità parla del suo Padre – Abbà – e del Regno di Dio, con lo sguardo pieno di compassione per i disagi e le difficoltà dell’esistenza umana. Parla con grande realismo e, direi, l’essenziale dell’annuncio di Gesù è che rende trasparente il mondo e la nostra vita vale per Dio. Gesù mostra che nel mondo e nella creazione traspare il volto di Dio e ci mostra come nelle storie quotidiane della nostra vita Dio è presente. Sia nelle parabole della natura, il grano di senapa, il campo con diversi semi, o nella vita nostra, pensiamo alla parabola del figlio prodigo, di Lazzaro e ad altre parabole di Gesù. Dai Vangeli noi vediamo come Gesù si interessa di ogni situazione umana che incontra, si immerge nella realtà degli uomini e delle donne del suo tempo, con una fiducia piena nell’aiuto del Padre. E che realmente in questa storia, nascostamente, Dio è presente e se siamo attenti possiamo incontrarlo. E i discepoli, che vivono con Gesù, le folle che lo incontrano, vedono la sua reazione ai problemi più disparati, vedono come parla, come si comporta; vedono in Lui l’azione dello Spirito Santo, l’azione di Dio. In Lui annuncio e vita si intrecciano: Gesù agisce e insegna, partendo sempre da un intimo rapporto con Dio Padre.
Questo stile diventa un’indicazione essenziale per noi cristiani: il nostro modo di vivere nella fede e nella carità diventa un parlare di Dio nell’oggi, perché mostra con un’esistenza vissuta in Cristo la credibilità, il realismo di quello che diciamo con le parole, che non sono solo parole, ma mostrano la realtà, la vera realtà. E in questo dobbiamo essere attenti a cogliere i segni dei tempi nella nostra epoca, ad individuare cioè le potenzialità, i desideri, gli ostacoli che si incontrano nella cultura attuale, in particolare il desiderio di autenticità, l’anelito alla trascendenza, la sensibilità per la salvaguardia del creato, e comunicare senza timore la risposta che offre la fede in Dio. L’Anno della fede è occasione per scoprire, con la fantasia animata dallo Spirito Santo, nuovi percorsi a livello personale e comunitario, affinché in ogni luogo la forza del Vangelo sia sapienza di vita e orientamento dell’esistenza.
Anche nel nostro tempo, un luogo privilegiato per parlare di Dio è la famiglia, la prima scuola per comunicare la fede alle nuove generazioni. Il Concilio Vaticano II parla dei genitori come dei primi messaggeri di Dio (cfr Cost. dogm. Lumen gentium, 11; Decr. Apostolicam actuositatem, 11), chiamati a riscoprire questa loro missione, assumendosi la responsabilità nell’educare, nell’aprire le coscienze dei piccoli all’amore di Dio come un servizio fondamentale alla loro vita, nell’essere i primi catechisti e maestri della fede per i loro figli. E in questo compito è importante anzitutto la vigilanza, che significa saper cogliere le occasioni favorevoli per introdurre in famiglia il discorso di fede e per far maturare una riflessione critica rispetto ai numerosi condizionamenti a cui sono sottoposti i figli. Questa attenzione dei genitori è anche sensibilità nel recepire le possibili domande religiose presenti nell’animo dei figli, a volte evidenti, a volte nascoste.
Poi, la gioia: la comunicazione della fede deve sempre avere una tonalità di gioia. E’ la gioia pasquale, che non tace o nasconde le realtà del dolore, della sofferenza, della fatica, della difficoltà, dell’incomprensione e della stessa morte, ma sa offrire i criteri per interpretare tutto nella prospettiva della speranza cristiana. La vita buona del Vangelo è proprio questo sguardo nuovo, questa capacità di vedere con gli occhi stessi di Dio ogni situazione. È importante aiutare tutti i membri della famiglia a comprendere che la fede non è un peso, ma una fonte di gioia profonda, è percepire l’azione di Dio, riconoscere la presenza del bene, che non fa rumore; ed offre orientamenti preziosi per vivere bene la propria esistenza. Infine, la capacità di ascolto e di dialogo: la famiglia deve essere un ambiente in cui si impara a stare insieme, a ricomporre i contrasti nel dialogo reciproco, che è fatto di ascolto e di parola, a comprendersi e ad amarsi, per essere un segno, l’uno per l’altro, dell’amore misericordioso di Dio.
Parlare di Dio, quindi, vuol dire far comprendere con la parola e con la vita che Dio non è il concorrente della nostra esistenza, ma piuttosto ne è il vero garante, il garante della grandezza della persona umana. Così ritorniamo all’inizio: parlare di Dio è comunicare, con forza e semplicità, con la parola e con la vita, ciò che è essenziale: il Dio di Gesù Cristo, quel Dio che ci ha mostrato un amore così grande da incarnarsi, morire e risorgere per noi; quel Dio che chiede di seguirlo e lasciarsi trasformare dal suo immenso amore per rinnovare la nostra vita e le nostre relazioni; quel Dio che ci ha donato la Chiesa, per camminare insieme e, attraverso la Parola e i Sacramenti, rinnovare l’intera Città degli uomini, affinché possa diventare Città di Dio.
Che la parola del Papa possa servire a rimuovere le “bave” piene di veleno e di odio di chi, avendo per padre il diavolo, non ascolta la parola del Vicario di Cristo perché non ha mai ascoltato e non ha mai compreso la stessa Parola di Gesù.
“Chi è dalla Verità, ascolta la Mia Parola”, ci dice Gesù.
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2012/documents/hf_ben-xvi_ang_20121202_it.html
BENEDETTO XVI
ANGELUS
Piazza San Pietro
I Domenica di Avvento, 2 dicembre 2012
[Video]
Cari fratelli e sorelle!
Oggi la Chiesa inizia un nuovo Anno liturgico, un cammino che viene ulteriormente arricchito dall’Anno della fede, a 50 anni dall’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il primo Tempo di questo itinerario è l’Avvento, formato, nel Rito Romano, dalle quattro settimane che precedono il Natale del Signore, cioè il mistero dell’Incarnazione. La parola «avvento» significa «venuta» o «presenza». Nel mondo antico indicava la visita del re o dell’imperatore in una provincia; nel linguaggio cristiano è riferita alla venuta di Dio, alla sua presenza nel mondo; un mistero che avvolge interamente il cosmo e la storia, ma che conosce due momenti culminanti: la prima e la seconda venuta di Gesù Cristo. La prima è proprio l’Incarnazione; la seconda è il ritorno glorioso alla fine dei tempi. Questi due momenti, che cronologicamente sono distanti – e non ci è dato sapere quanto –, in profondità si toccano, perché con la sua morte e risurrezione Gesù ha già realizzato quella trasformazione dell’uomo e del cosmo che è la meta finale della creazione. Ma prima della fine, è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni, dice Gesù nel Vangelo di san Marco (cfr Mc 13,10). La venuta del Signore continua, il mondo deve essere penetrato dalla sua presenza.
Che il PAPATO possa tornare a rivivere la continuità apostolica di chi è stato Testimone della Pentecoste:
Ora, questa era la visione di Piazza San Pietro il 2 dicembre 2012 (nonostante le guerre, le apostasie e tutte le infrazioni alla Legge di Dio e dell’Amore:
http://www.adnkronos.com/IGN/Mediacenter/Fotogallery/?id=3.1.3946697631_001
Fabio riporta questa frase di B16 del 2 dicembre:
“…Ma prima della fine, è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni, dice Gesù nel Vangelo di san Marco (cfr Mc 13,10). La venuta del Signore continua, il mondo deve essere penetrato dalla sua presenza…“.
Bene! Belle Parole. Ora però allargate lo ZOOM e leggetevi per intero San Marco 13. Ne scoprirete delle belle, visto che raramente viene fatto leggere per intero questo Capitolo: e sta parlando della nostra generazione, proprio perchè è solo da poco che si mette il dico sull’importanza di queste parole del Ritorno di Gesù nella POTENZA DELLO SPIRITO SANTO, e che viene il sospetto, contestualmente, che sul trono di Pietro siedano dei precursori che hanno abdicato al messaggio di Fatima.
In Gesù Adveniente e Maria Corredentrice (questi è da sempre il saluto degli Arcieri e dei Cattolici Resilienti che vedono in Roma i “precursori” dell’AntiCristo e del Falso Agnello)
Caro il… mio saccènte,presuntuoso,supponènte…”fm”…
vedi che io ti ricambio con la tua stessa moneta,
il minuscolo…avendo tu sprezzantemente,stoltamente scritto…”nessuno”…pensando così di umiliarmi…
e sappi che io che non rispetto…chi non rispetta gli altri !
Mi son procurato un Libro che va certo oltre te e me…
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” Katechismo+Kiesa+Kattolica “…” K+K+K “…” C+C+C “…!!!
+++++++++++++++++++++++*************************e non vi ho trovato la mènoma traccia di quanto tu credi…
e che qui non ripeto…essendo orrenda…Blasfemìa…
ergo…justamente passibile di…Pena+Kapitale !
Vi si parla…solo…sempre…soltanto di…
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” DEVS+PATER+OMNIPOTENS “…
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e mai una solavolta GLI vien associata quella fantomatica
” madre” della quale tu qui vieni favoleggiando…
confondendo così le idee a chi purtroppo ti legge…
in bona fede,spero,per te…altrimenti…guai a te…
ora che è ora che tutti gli eretici,blasfemi,apostati vengan justamente,severissimamente puniti,senza perdono alcuno…
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e sì come DIO+PADRE comanda…AMEN…ALLELUJA…!!!
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Oggi si commemora Santa+Barbara,Martire+Cristiana…
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ed è andato in onda,su Rai 1,uno sceneggiato sul tema…
beh…nei titoli di coda ci veniva ricordato che è la Santa Patrona di varie categorie di lavoratori,quali…Minatori,
Vigili del Foco,Marinai…et cetera…mancavan però,non a caso,gli Artiglieri…han omesso di citarli,ma guarda un po’,
caso lampante della imperante “gandhiana” ipocrisìa,non potendo certo,i pudichi “pacifisti”,tollerar che essa è pure la Santa+Patrona dell’Arma dell’Artiglierìa…che vile fellonìa…
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pensan,tacendo,di poter celar la realtà della Vita,’sti fessi…
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meritan davvero,’sti codardi,di gustar pure la…Spada…!!!
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“è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare”
Giovanni Paolo II in un discorso ai giovani
“non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a Lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita.”
Benedetto XVI all’inizio del suo pontificato
Le due frasi precedenti (di Papi e non di “falsi Papi”) le ho lette in un articolo sul blog di Costanza Miriano sull’allenamento per la vita e sulla verità misconosciuta ancora da tanti che il primo e vero “life coach” è Gesù:
http://costanzamiriano.com/2012/12/05/l-allenamento-per-la-vita/
La frase in chiusura di articolo è estremamente significativa: sopratutto per noi, che dopo aver aperto gli occhi -per Grazia di Dio- su tantissime “verità nascoste”, siamo sottoposti alla GRANDISSIMA tentazione di cadere nel sedevacantismo (apocalittico o no che sia: ma se non è neanche “apocalittico”, allora è ancora più falso).
Occhio alla frase in chiusura di periodo:
“E invece eccoci lì, sempre più bisognosi di cure e di attenzioni, di guida, di sicurezza, di sostegno. Abbiamo bisogno di un’autorità che ci guidi, di qualcuno che sappia parlare al nostro cuore con autorevolezza e amore, qualcuno che si preoccupi per noi, che ci mostri cosa dobbiamo fare, e che al limite ci lasci anche liberi di deluderlo, di tradirlo, di fargli del male.”
Da quando hanno letto i segni dei tempi, i Papi hanno aderito perfettamente alla Volontà di Dio, per quanto riguarda il “lasciarci liberi”.
Cosa che, molti di loro, in passato non avevano fatto: in ciò configurandosi come “rallentatori”.
E, in questo “lasciarci liberi”, non hanno mai smesso di far da katechon sulla Legge Morale: continuando ad affermare che “l’aborto è omicidio”, ad esempio.
Se avessero aderito perfettamente alla Volontà di Dio anche per quanto riguardava la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria: la tribolazione sarebbe stata grandemente attenuata.
Ma mi viene anche da chiedere: cosa abbiamo fatto, per meritarci un’attenuazione della tribolazione?
Voglio lasciare una testimonianza prima di partire: Gesù è Colui che mi prende per mano per mezzo di Maria Sua Madre nei Tempi di Grande Tribolazione e che Vuole che sia presente il giorno della SUA MANIFESTAZIONE senza alcun collegamento con Mammona. E’ Lui, Unico mio Signore, Colui che ho storicamente visto appeso sulla Croce, che mi ha insegnata dire con il ladrone che gli era accanto: IO VOGLIO IL PARADISO!
Marco, fratello mio:
“storicamente visto” può significare solo e soltanto una cosa, che non smentisca il Deposito della Fede (in base al quale sappiamo e siamo tenuti a credere che l’ipotesi reincarnazionista è un’ipotesi falsa per tentare di darsi conto di fatti veri): che in te, agisca lo stesso Spirito che, dalla Pentecoste in poi, agiva in Giovanni Apostolo (lo Spirito di Dio, che procede dal Padre e dal Figlio; e dal Figlio ai differenti profeti, “personalizzandosi” in ognuno di essi e portando eventualmente (ed in base alla Sua ASSOLUTAMENTE libera scelta) ad un profeta il “sentire” ed il “vissuto” di un profeta in cui ha dimorato in precedenza: il che è anche l’UNICO modo per spiegare, non ricorrendo alla falsa ipotesi reincarnazionista, quelle misteriose parole del nostro Maestro e Signore quando, nel riferirSi a Suo cugino e precursore Giovanni, diceva: “Egli E’ quell’Elia che DEVE VENIRE”.
Passato (l’Elia del Vecchio Testamento), presente (Giovanni Battista) e futuro (l’Elia che assieme ad Enoch -anche se tu sei convinto che il secondo sarà Mosé- sarà presente al momento del Suo Ritorno Glorioso nella Potenza dello Spirito Santo) UNITI tra loro. In virtù, appunto, della PROCESSIONE dello Spirito di Dio: che pro-cede SEMPRE, senza fermarSi mai.
Anche oggi.
E che la linea “profetica” di cui San Giovanni Apostolo è stato l’iniziatore dopo il concepimento del Regno di Dio (di cui il più piccolo dei Suoi appartenenti è più grande di San Giovanni Battista) sia andata avanti fino ad oggi, è Gesù Stesso che lo anticipa al Suo Pietro, primo Capo visibile della Sua Chiesa, quando gli dice: “ma se Io voglio che lui resti fino al Mio Ritorno, a te che importa?”
Dove la “firma di Dio” è nella stessa numerazione: 212122 (Gv 21,21-22)
E non è un caso ma fa parte, evidentemente, della Sacra Tradizione della Chiesa, tramandata da Apostolo ad Apostolo, il fatto che l’UNICO nome dei primi Apostoli che i successori di Pietro hanno voluto darsi sia stato quello di Giovanni.
Detto questo, e ammesso e concesso che in te agisca lo stesso Spirito di Dio che agì in San Giovanni Apostolo (unico degli Apostoli “storicamente” presente sul Golgota, sotto la Croce del Salvatore nostro), ti chiedi:
come fa ad essere quello stesso Spirito di Dio che agì in Giovanni a farti affermare la falsità che gli ultimi Pietro non sono tali?
Quello non è più lo Spirito di Dio.
Ma solo e soltanto il tuo.
Ti ostini a non rendertene conto.
E posso soltanto pregare ed offrire la sofferenza immane che tale ostinazione mi provoca.
L’opera di Gesù si è completata con la sua Ascensione per consentire la discesa dello Spirito Santo. E fu la Pentecoste.
Fabio, prendi la Cresima ma non come fanno quelli del Vaticano Secondo che fanno prendi due e paghi uno, prendendola il giorno stesso in cui si sposano.
Poi scegli tu se imparare dal Catechismo in cui si valorizzano le opere a favore dello Spirito Santo e non contro come era quello di San Pio X.
Tu puoi accusarmi di non essere della Chiesa. Io non lo faccio con te, perchè sono secondo la Vita e non la condanna.
Dire che a Roma non c’è un Papa da 50 anni non è una condanna, ma una constatazione.
Tu pure dovresti constatare che io sono Resiliente e non VaticanoSecondo.
Fammi una cortesia, prega per te e la tua famiglia che le preghiere tue per cambiare non mi servono, visto che cambiandomi bloccheresti anche l’opera in cui sono impegnato. Non mi servono delle “macumbe”, pertanto!
Ti saluto come fanno gli Arcieri ed i Cattolici Resilienti: in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice.
Fabio carissimo, potrei dirti in una battuta:
tienti lo “spirito” di Assisi se quello per te è il migliore. Attento pero agli spifferi che quelli sono i peggiori perchè sono quelli di serratura e portano alla sepoltura.
Ma non mi sembra sia il caso di sherzare.
Prega piuttosto perchè nessuno di noi due stia nell’errore!
Dire invece che io sbaglio convinto di essere tu nel giusto ti pone in una condizione senza vie di uscita e ti espone al ridicolo! E non è per questo che chi ti è vicino comprenderà il significato del Vangelo, della Chiesa, del Magistero e del Papato! Anzi, non riuscirai a Convertire un’anima, ma forse solo a convincere che quelli per te è un papa. Una stupida e inutile vittoria di Pirro!
Se non me lo chiedi non pregherò per te, per non chiedere a Dio ciò che tu non desideri per te: ossia, aprire gli occhi di fronte all’Abominio della Desolazione.
In Gesù Advieniente e Maria Corredentrice
Ti abbraccio in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice.
Il saluto degli Arcieri quando erano TUTTI, ad iniziare dal fondatore dell’Arca (che Dio vuole integralmente libero da Mammona): fedelmente acquartierati attorno al Papa, Vicario di Suo Figlio.
Io sono ACQARTIERATO ATTORNO AL PAPATO. E’ che non te ne avvedi perchè ti sei prostrato ai piedi di un “precursore dell’Anticristo” senza avere nemmeno l’audacia di dirgli cosa dovrebbe fare secondo te.
La FEDE lo avrebbe portato ad esaudire le richieste di Fatima e così saremmo passati tutti nel Secolo Futuro. Invece qui si tentano alchimie che nulla hanno a che fare con Gesù e Maria.
Per me il papa della nuova chiesa te lo puoi tenere stretto quanto credi. Peccato che non vedi la Vera Chiesa lasciata andare alla deriva con tutti coloro che hanno lasciato Mammona. Ma guardati attorno. Tutti quelli che la pensano come a te sono acquartierati attorno a Mammona e nemmeno se ne preoccupano più di tanto di comprendere che serve una grande opera di CONVERSIONE, anche a costo di apparire contro il papa, se quelli per noi NON E’ PAPA!
Comunque un giorno capirai tutto questo; forse non come Arciere, non come Cattolico Resiliente, ma semplicemente come penitente. E mi auguro che a casa tua ti seguano, perchè fino allora avrai solo contribuito ad ingannare in buona fede tutti coloco che cercavano uno slancio verso la VERITA’.
Ti abbraccio in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice e quindi da vero Arciere di Nostra Signora della Tenda
ps fatti forza fratello che lo Spirito Santo saprà illuminarti quando accetterai di diventare “soldato di Dio”. Puoi sempre chiedere di essere reclutato chiedendo di ricevere la Cresima. E’ un gesto di buona volontà, grande umiltà e forte fede.
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2012/12/i-tiepidi-li-vomitero-dalla-mia-bocca/#more-119562
Riportiamo un estratto del libro – per ora disponibile solo in francese – di don Michel-Marie Zanotti-Sorkine, il prete presentatoci da Marina Corradi qualche giorno fa.
“Il buon Dio non ha scritto che noi
fossimo il miele della terra, ma il sale”.
Georges Bernanos
“A capo della mia città metterò dei preti e dei poeti:
faranno dischiudere il cuore degli uomini”.
Antoine de Saint-Exupéry
Mi sembra già di sentire il ticchettio delle armi, il ronzio delle parole, il nervosismo degli animi contro di me ‒ destino inevitabile ‒ perché non è lecito che un proprio simile osi aprire una via, anche se su di essa può essersi posata la luce. «Ma chi crede di essere questo povero parroco di città? Vuole riformare la Chiesa (di Francia), spezzando la coesione interna che da cinquant’anni a questa parte costruiamo e rivediamo a suon di assemblee? Ma come può tenersi fuori dal nostro credo, dalle nostre vedute, dai nostri piani definiti nelle tavole rotonde? Ma chi crede di essere?».
Chi? Un uomo, e un uomo libero.
Senza forzare l’apertura mentale di certi preti con gli ingranaggi arrugginiti a forza di restare chiusi, di certi cristiani avviluppati nei loro canoni, infagottati in principi fabbricati da mano d’uomo, fate uno sforzo: la carità, per piacere, voi che dite che la differenza è una ricchezza, concedetemi il diritto di scrivere quello che penso, e di dire quello che credo. Come ogni uomo sono capace delle peggiori cose e delle migliori, di tiepidezza e di ardore, ma datemi una possibilità e lasciate che vi confessi il mio tormento!
Sacerdote della Chiesa cattolica, sono preoccupato del futuro di Dio nelle anime, sia in porto che in mare aperto, cioè sia come pastore sia come apostolo; mi salva il fatto che non potrei allontanarmi dalla barca di Pietro, dei vari Leone, Pio, Paolo, Giovanni, dei due Giovanni Paolo e di Benedetto.
Può darsi che questo ultimo punto non sia troppo rassicurante… In ogni caso, nell’ordine stabilito dai vostri piani che pensano a noi tutti i giorni, sembrerebbe che un bambino non possa mai spuntarla con il padre, l’agnello con il lupo, il servo con il padrone, il prete con il vescovo, il singolo con la collettività, tranne, se permettete, nel Vangelo, in cui Cristo porta maliziosamente sul capo la triplice corona di essere illogico, bastian contrario e paradossale.
O sacra tiara, che ci salvi dalla sudditanza alle leggi del tempo e del mondo, che tutti i preti e i loro fedeli ti possano portare: ecco il mio primo appello. Così non lascerò il lago di Tiberiade, mosso dalle onde del Verbo; né il monte Tabor, dove Dio si fece Bellezza; né, quasi in sordina, la casa di Elisabetta dove Maria con il suo Magnificat diede il via alla rivoluzione, quella vera, che consiste nel chiamare in causa se stessi e gli altri, e i sistemi costruiti da poveri esseri umani sempre tentati di render immortali i loro piani.
Sacerdoti, e tutti voi che siete innamorati di Cristo e volete rivelarLo, ho da dirvi due parole, non prendetevela. E le ridico anche a me stesso, perché in tutta verità sono di gran lunga più grandi di me.
In questo libro sono raccolti pensieri apparentemente staccati che sparano a zero su ogni forma di tiepidezza, di mollezza, di leggerezza, di paralisi in materia di fede. Sono per tutti, perché tutti, un giorno o l’altro, ci troviamo a far parte del numero dei fedeli infedeli. Segue la constatazione della mancanza, nell’uomo e nella società, di quello che alcuni chiamano i valori, ma che in fondo sono la vita, quando è retta. In questo piccolo trattato dell’essenziale venti luci hanno la pretesa di rischiarare la strada dell’uomo. In questo momento, secondo me, sono tremolanti: mi auguro che possano non estinguersi.
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È strano: il 60% dei francesi si dichiara ancora cattolico, tuttavia solo il 4% si accosta alla sorgente dell’Eucaristia, e per citare un solo esempio, nella città di Marsiglia, dove abito attualmente, solo l’1% degli abitanti ricorda l’indirizzo della sua parrocchia.
Cristo che ha promesso di essere con noi fino alla fine del mondo! Ne sono convinto anch’io, come voi, state tranquilli. Tuttavia, per pietà verso Dio che piange nel vedere i suoi figli battezzati star lontani dalla Chiesa e ritenere inutile la sua mediazione, accidenti, apriamo gli occhi! La maggior parte delle nostre parrocchie è infeconda, la Messa non cattura il cuore; in molti casi fa dormire, annoia, delude, allontana anche quelli che hanno fede; i battesimi diminuiscono, la partecipazione al catechismo si assottiglia, la confessione è agonizzante, le vocazioni non sbocciano o si perdono per strada, e per completare il disastro che avanza, il prete spesso non è altro che una pedina incatenata in mezzo a consigli pseudo democratici, e così quando non è più considerato nella sua necessità e nella sua bellezza soprannaturale ‒ e il momento attuale lo sta già denunciando ‒ il Cielo non scende più sulla terra. Ne è prova il fatto che il numero dei credenti non praticanti si trova sempre più a sguazzare in uno stato d’indifferenza e di tranquilla neutralità, mentre non credenti e agnostici di ogni sorta pullulano e si moltiplicano allegramente. E per minimizzare la realtà non dite che non è il numero che conta, che l’importante è la qualità; e per consolarvi di questa misera visione non tirate fuori dal cappello gli immancabili segni di speranza, piccole luci che brillano nell’oscurità del mondo!
Infatti, qua e là, è evidente che ci siano parrocchie vive, comunità che issano le vele al vento dello Spirito Santo, movimenti attivi, associazioni cristiane che lavorano con zelo, sacerdoti e fratelli, molti dei quali giovani, veri araldi della fede che si donano e operano senza misura, e ce ne rallegriamo.
Ma questo qua e là ‒ Dio mi perdoni ‒ è ben lungi dal costellare la nazione! In verità, in verità diciamocelo: la situazione è gravissima. Ma chi se ne preoccupa? Chi perde il sonno al pensiero della moltitudine che corre a capofitto in direzione di un nulla impiastricciato di immediato senza colore, senza contorno, scialbo, che sovente si riduce alla sola ricerca del profitto? Chi vede ancora i volti tristi per una vita vuota? Davvero, l’assurdità di un’esistenza senza scopo non si misura in spiccioli. Quanto al peso dell’infelicità che grava sugli innocenti, mi dispiace, ma la mano dell’uomo c’entra, eccome. Al processo intentato da alcuni contro Dio, siamo noi a dover comparire. A forza di otturare la Sorgente accusandola di non esistere o, non si sa mai, di essere sorda e insensibile verso l’uomo, addirittura onnipotente per crudeltà, l’essere umano si trova a vivere e morire per niente. Non riesco a rassegnarmi a questo dramma che tocca la maggioranza delle persone, per lo più ben pasciute, perché è qui, nella vecchia Europa un tempo cristiana, vero feudo di speranza, che i morti non risuscitano più. È mai possibile che ci sia un bambino che non desideri quello che Cristo ha promesso: la vita senza fine, la morte solo un passaggio, e l’amore che riempie l’anima fino all’orlo per l’eternità dell’eternità? Che non lo si creda, passi, ma infischiarsene con un sorriso di disgusto è cosa strana, inaspettata quanto il desiderio di non vivere, ormai diffuso come i poveri per le nostre strade. Niente di cui stupirsi, in fondo. E del resto, non c’è più fondo.
Visto dal basso, sembra dunque tutto compromesso: la terra in orbita, e l’uomo ripiegato su se stesso, peggio ancora, sulla materia, non ha mezzo di venirne fuori. Di orizzonti, ne vedete? Una linea più o meno umanitaria, ma non illudiamoci, sembra occupare la visione dei migliori, tracciando i contorni di una certa sollecitudine per gli altri, ma niente di straordinario, (continua)
appena il minimo ‒ qualunque animale farebbe lo stesso per i suoi piccoli in pericolo; la misura rimane bassa, con le pattumiere che scoppiano e i paesi che muoiono di inedia, per mancanza di sostanza. Senza offendere quelli che ce l’hanno con la nostalgia, che del resto non oserebbero mai pensare ‒ crimine orrendo! ‒ che il passato possa essere per certi versi più degno del presente, nel 1950 o anche nel 1970 che non è poi così lontano, al vecchietto del secondo piano che aveva perso la moglie quelli del terzo portavano la minestra. Adesso il pover’uomo muore dimenticato nella bella cameretta della casa di riposo dove l’hanno parcheggiato i parenti, che vengono a trovarlo sempre più raramente ‒ ma c’è da capirli, per carità, con la loro vita frenetica! ‒ aspettando la famosa telefonata molto umana, sembra, in cui con tono sereno si annuncia che se n’è andato. E, detto tra noi, ha fatto bene. Andato dove? Nessuno lo sa. E se un amico di Cristo provasse a socchiudere la porta della vita eterna sotto lo sguardo indifferente e freddo dei parenti in lutto, ma solo per poco, e avanzasse a passi felpati sul terreno dell’immortalità dell’anima, troverebbe ancora, vibrante e determinata, nonostante la notizia sbalorditiva della vita che non finisce, l’incrostazione del nulla sulla pelle delle anime distrutte. Eppure sarebbe così semplice entrare, o almeno sperare come un poeta e un eroe, in un aldilà finalmente giusto dove, dopo averli a lungo inseguiti, saranno appagati il nostro infinito desiderio d’amore, la nostra sete d’assoluto e le nostre più alte aspirazioni.
Ma riconosciamolo pure, anche queste ultime non sono più molto incoraggiate nel contesto attuale in cui ognuno, imbottito di slogan da due soldi, è arbitro di se stesso. Cosicché le cause, le grandi cause, vanno lentamente verso la morte trascinando nel loro franare il dono di sé per pura bontà. Un tempo, al soffio del cristianesimo, il povero amore umano si univa alla persona di Dio fatto uomo, (continua)
Lui che da Padrone qual era volle abbracciare l’universo in tutte le sue miserie.
E a contatto con questa grandezza civilizzatrice la pochezza congenita del cuore acquistava tutta la sua ampiezza e la sua nobiltà. Non è come dire che la scristianizzazione dell’anima porta alla disumanizzazione della vita? Io ne sono convinto. Di chi è la colpa? Prima di tutto nostra, sacerdoti di Gesù Cristo, che suoi non lo siamo abbastanza. Suvvia, siamo onesti e non tiriamo in ballo la società nuova, con i suoi sconvolgimenti, i suoi cambiamenti, lo scontro delle culture e quant’altro venga a galla per giustificare l’inaridirsi dello spirito cristiano nel nostro paese. Non cerchiamo scuse, sarebbe indegno della santa Chiesa che si è sempre diffusa sopra il paganesimo e i falsi dei, arrivando a considerare la croce dell’opposizione, dell’odio e del rifiuto una carta vincente nella proclamazione del Nome nel quale ogni uomo è salvato. Pensiamo solo a san Paolo! Ha goduto di circostanze più favorevoli per annunciare ed edificare il Regno? Cerchiamo di essere veri, e la verità è questa: abbiamo perso il sacro ardore. L’immagine che diamo del sacerdozio è fin troppo insignificante. Non tocca più il cuore. Siamo troppo in basso per aspettarci un’esplosione. Eppure non mancano i modelli, nel calendario degli ultimi secoli: in testa il Curato d’Ars e subito dopo di lui, sulla linea d’arrivo altri tre tirati a sorte dalla mia memoria abbagliata dalla luce: Vincenzo de’Paoli, Giovanni Bosco, Massimiliano Kolbe, tutti uomini soprannaturali, impastati di fede, grandi oranti e pescatori d’anime senza eguali. Confesso che guardando la loro vita divento livido. Perciò mi rivolgo prima di tutto a me stesso, ma anche a te, fratello sacerdote, e giacché ci sono anche a tutti voi, amici di Cristo, sperando ‒ lo dico di nuovo ‒ in un nostro radicale esame di coscienza e in un coraggioso ribaltamento delle nostre organizzazioni e dei nostri piani (continua)
i cui frutti sono stati e sono spesso assai magri e secchi.
E ora, se credi che tutto stia andando per il meglio, che la fede cattolica si estenda nei cuori, che la Chiesa in Francia goda di buona salute, che facciamo tutto quello che possiamo, che diamo il meglio, che non ci sia nulla da rivedere nelle nostre idee e nei nostri metodi, chiudi il libro e vai per la tua strada, e prega per me che sto farneticando.
Da parte mia, pensando ad Adamo ed Eva, nudi come vermi, imbrogliati fino al midollo,
pensando alla pena del Creatore e al suo amore sbeffeggiato da certi angeli,
pensando allo scorrere dei secoli senza un vero Dio né veri maestri,
pensando ai profeti resi muti dal taglio della spada,
pensando a Maria bambina, graziata da parte a parte, singolarmente umile e morta a sé
pensando al Verbo di Dio divenuto embrione per poter morire e così dare la Vita,
pensando al piccolo villaggio, alle assi di legno, ai gesti di un Dio ripetuti cento volte nel suo lavoro di falegname,
pensando a Giovanni Battista, giustiziere degli idoli, la testa insanguinata su un vassoio in mezzo a una festa,
pensando ai mille e mille versetti di Vangelo distribuiti in tre anni per illuminare la terra,
pensando alle centinaia di miracoli concessi per convincere le menti a cedere il passo alla fede,
pensando alla pecorella smarrita che, ritrovata, fa piangere di gioia il Pastore,
pensando al figlio prodigo tutto felice nella casa paterna con il suo vestito d’oro, i calzari e l’anello,
pensando a Maria Maddalena, apostolo degli apostoli, perla di Cristo, gioiello di misericordia,
pensando all’opera della Croce, capo incoronato, torace lacerato, amore smisurato a pagare il riscatto di abietti esseri umani,
pensando al buon ladrone che, con un’unica parola piena di pentimento, di rispetto e d’amore per Cristo si siede la sera stessa alla tavola dei beati in Paradiso,
pensando all’ultima consegna: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho
comandato»,
pensando a san Paolo che si è fatto tutto a tutti per salvare tutti,
pensando alle quaranta frustate meno una che ricevette e alle pietre che gli ferirono il capo,
pensando ai pericoli affrontati, alle fatiche, alle veglie e ai digiuni che sopportò,
pensando alla padronanza degli apostoli, con il volto sereno, la voce grave e pronta di fronte ai giudici,
pensando alle fauci delle belve spalancate sulla pace dei martiri,
pensando alle torture inflitte, seni tagliati, carne strappata con le tenaglie, bruciature coi carboni ardenti, ossa frantumate a colpi di mazza,
pensando alla moltitudine dei santi e delle sante che consumarono la loro vita fino all’osso a forza d’amare,
pensando all’universo dei monasteri, folle di preghiera e di penitenza, che intercede giorno e notte per anime che lo scherniscono,
pensando ai sacerdoti canonizzati che celebrarono quotidianamente il Sacrificio della Messa, rispettando i sacri riti della santa Chiesa, vivendoli intensamente, avvolgendoli di bellezza,
pensando alla loro vita interiore fondata sulla preghiera intima, la fedeltà al breviario e al santo rosario,
pensando alla loro ostinazione nel rimanere ore e ore nel confessionale, lavando le anime con l’acqua viva della Grazia,
pensando ai milioni di persone che muoiono senza prete e senza neppure una preghiera,
pensando ai milioni di battezzati che hanno perso l’indirizzo della Salvezza,
pensando ai milioni di bambini che non ricevono più il battesimo,
pensando all’invisibilità dei preti per le strade del nostro paese,
pensando agli uomini di buona volontà che non sentono mai parlare del Cielo, di Cristo e di sua Madre,
pensando alle povere anime abbandonate a una visione solo orizzontale dell’universo terrestre,
pensando al disinteresse della maggior parte dei battezzati per la Messa della domenica,
pensando alle dispute e alle divisioni interne alla Chiesa che rallentano l’azione dello Spirito Santo nelle anime,
pensando alla disperazione che si estende disperatamente su una moltitudine di cuori,
pensando alla domanda sulla fine posta da Gesù stesso: «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?»,
come posso dormire tranquillo, soddisfatto del mio ministero, senza cercare di lavorare con più ardore alla Salvezza del genere umano? E voi, cattolici del mio cuore, mi seguirete?
Il pastore che sonnecchia sotto l’albero mentre il gregge mastica l’erba è tutto, tranne la Chiesa.
*
Il prete è un apostolo: è questa la prima certezza che ogni mattina deve rinascere nel tuo spirito come una volontà di Cristo, che non può sopportare che tu non ne sia convinto.
*
Sogna di portare il mondo intero nei cieli. La salvezza delle anime è la tua ragion d’essere. Non credere che tutti siano salvi; anche se lo fossero, non ti riguarda. Tu, fai il tuo lavoro di salvatore.
*
Ambasciatore di Cristo, cammina in mezzo alla strada, non rasente i muri, il tuo colore non sia grigio cemento. Che ti piaccia o no, scegli il rosso, il colore dell’amore e del sangue.
*
Il rinchiudersi dei sacerdoti nell’ambiente cristiano è anacronistico quanto il credente che si dichiara non praticante.
*
Passare tutto il tempo con persone che hanno una fede salda è amputare il sacerdozio della sua spinta congenita, è strappargli le radici e spezzargli le gambe, e fare tutto questo a Cristo, che non può più andare ai lati delle strade ad aspettare il figlio prodigo.
*
Non essere piccolo, lento, stretto, corto e nemmeno giusto nelle tue misure. Pensa ai tre anni di Gesù, sfibranti, intensi, fiammeggianti. Finché il cuore è attivo, fai il piromane con Lui: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!».
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Un prete freddo e distante è inutile qui in terra; con la sua sola presenza, è il più dannoso degli uomini.
*
Rallegrati se le persone che incontri non sono a posto sul piano religioso, e se Cristo ti fa la grazia di avere il pubblico di san Paolo che non sapeva niente del Dio vero! Eccoti nel cuore della tua principale missione.
*
Credi mica che Dio ti dia le anime su un vassoio, ben disposte, sottomesse e tutte ascolto? Ma come fai a essere tanto immaturo? Dio ti manda gli storpi, i pazzi furiosi, le anime dannate, gli stupidi, i balordi, le menti ottuse, ma sono tutti figli amati da Dio. Su, faGli piacere, salvali!
*
Il tuo carattere è il volto di Dio per quelli che ti avvicinano. È così che Egli vince o perde.
*
Se ogni giorno, prendendo il crocifisso, puoi baciare il Corpo di Colui che servi e che stai stringendo nelle mani dicendogli: “Amore mio”, puoi dirti che stai bene. Altrimenti, mettiti a cercare l’intruso.
*
E non dimenticare che dentro di te la Vergine sente tutto, capisce tutto, accoglie tutto e ‒ soprattutto ‒ ripara tutto. Allora approfittane, e vivi con Maria come si vive un amore. Non è semplice? E talmente appagante!
Fonte: chiesaepostconcilio.blogspot.it
E dopo il brano tratto dal libro di don Michel_Marie Zanotti Sorkine, ecco il suo ritratto in questa bella intervista che gli ha fatto Marina Corradi.
In cui si percepisce chiarissimamente come l’essere ardenti e fedeli alla Chiesa di sempre, quella che Dio vuole e ama: non è, anche OGGI, in alcun modo in opposizione (anzi: è semmai il coronamento) alla comunione col Papa.
Rendo Lode e Grazie a Dio per avermi fatto scoprire, al termine di questa durissima giornata, questo Suo Sacerdote prediletto e pienamente alla sequela di Gesù.
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2012/12/%C2%ABtoh-un-prete-e-vestito-come-una-volta-per-le-strade-di-marsiglia%C2%BB-la-straordinaria-storia-di-michel-marie-leggi-di-piu-marina-corradi-michel-marie-zanotti-sorkine-tempi-it-follow/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=%25c2%25abtoh-un-prete-e-vestito-come-una-volta-per-le-strade-di-marsiglia%25c2%25bb-la-straordinaria-storia-di-michel-marie-leggi-di-piu-marina-corradi-michel-marie-zanotti-sorkine-tempi-it-follow
Sulla Venuta Intermedia di Gesù (la Venuta/Ritorno nella Potenza dello Spirito Santo):
http://www.verginedegliultimitempi.com/venuta_intermedia.htm
12/2012/12…
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
” LI DECI JORNI CHE SCONVOLGETTERO LO MUNNO “…
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12/2012/21…
Da “Lezioni sull’Epistola di Paolo ai Romani”
di Maria Valtorta
Lezione 27
8 gennaio 1950
Rm 8,5-7
Dice lo Spirito Santo:
“La legge dello spirito ha, per Gesù Cristo, liberato dal peccato e dalla carne, redimendo dalla Colpa d’Origine, lavando dalle colpe della carnalità sorte per i fomiti lasciati dalla Colpa prima, fomiti che l’uomo non reprime con acuta ed eroica volontà.
Ma la legge dello spirito non ha soppresso la legge della libertà d’arbitrio. Ove lo avesse fatto, non ci sarebbe più stata giustizia nel dare il premio ai vittoriosi, ché tutti sarebbero stati senza colpa ma anche senza merito nel non voler peccare.
Il libero arbitrio ed i fomiti lasciati dalla Colpa prima sono un pericolo di morte per la creatura creata ad immagine e somiglianza divina, predestinata alla grazia e alla gloria. Ma sono un pericolo santo, venuto, dato dalla Santità Infinita, permesso dall’Infinito Amore, per poter dare con giustizia ad ogni creatura ciò che essa ha meritato col suo amore o col suo disamore, nel tempo della carne, e con l’aiuto della carne, e con la vittoria della volontà spirituale sulla carne, per amore a Dio e aspirazione al Cielo. Non per evitare l’Inferno, ma per solo moto d’amore all’Amore inesprimibile, inconoscibile, che solo una vita e morte in grazia permetteranno di comprendere e conoscere e possedere.
Ora nelle turbe dei cristiani e cristiano-cattolici, molto sono quelli che portano il segno esteriore del cristiano, come gli antichi farisei portavano le filatterie alla fronte e al polso, ma che poi non hanno il segno vero del cristiano nel cuore, come non avevano i farisei la vera legge nell’interno del cuore, regola a quelli e a questi della vera vita di figli di Dio. Hanno il nome e il segno esteriore di cristiani. Ma non ne hanno la vita.
La vita cristiana è amore. Tutto amore. L’Amore ha dato i comandamenti ai cristiani. E l’amore dei cristiani rende loro possibile la vera esecuzione dei comandi. L’Amore propone, dispone, per premiare.
E l’amore dei cristiani accoglie ed esegue per meritare il premio e far contento l’Amore.
Ma l’Amore, movimento che viene dal Generatore di tutto, che è Dio Creatore di tutte le cose create, delle creature della Sua Volontà – dallo stelo d’erba al sole, dal sasso opaco e inerte alla stella splendente e trasvolante per i firmamenti, dal verme all’uomo che la Grazia divinizza, dall’animale all’angelo – è spirituale movimento, come purissimo Spirito è Colui che, essendo l’Amore Infinito, lo ha infuso in un con l’essere nelle creature abitatrici del Regno del Cielo dal creazione loro (gli angeli fedeli) a quelle che vi assursero e vi assurgeranno (spiriti beati) durante i millenni.
E l’amore, essendo cosa spirituale, non può essere gustato e posseduto da quelli che la carne domina. La carne usa chiamare “amore” l’appetito concupiscibile per un’altra o molte altre carni. Ma quello non è amore: quella è libidine, lussuria, concupiscenza della carne.
L’amore lo ebbero, perfetto per quanto può essere nella creatura e a seconda dei suoi meriti e della sua santità, il Figlio dell’Uomo, Maria Sua Madre e Giuseppe il Giusto.
Tre gradi diversi di perfezione che splendono, separati dalle altre perfezioni di giusti, da quelle di Giovanni il vergine apostolo di Gesù, a quelle dei giusti di tutti i tempi, ossia a quelle di coloro che camminarono secondo lo spirito, e spirito divinizzato dalla carità che è ancora Dio nell’uomo.
Costoro, i separati, i segregati, i cari a Dio, possiedono e gustano l’amore. Gli altri: i cristiani secondo la lettera e non secondo lo spirito, possiedono e gustano la concupiscenza della carne, che non è amore ma appetito di piacere carnale. Fra i primi ed i secondi è l’abisso. Fra i primi ed i secondi è l’impossibilità di alleanze e l’incomprensibilità in tutto. Un ponte è sull’abisso, un ponte in ascesa: il Nome di Dio.
I primi, col loro amore compassionevole verso i poveri fratelli, dal limite più alto del ponte chiamano e tendono la mano ai poveri fratelli per far loro varcare l’abisso e portarli sulla via dello spirito con la santa seduzione di quel Nome che accende visioni di gaudi inenarrabili.
Ma i secondi, o non accolgono l’invito, o dopo poca ascesa, appesantiti dal peso della carne, sedotti dai frutti di essa, che sono dalla parte bassa del ponte che congiunge la Terra col Cielo, precipitano di nuovo verso i palpabili, materiali, carnali frutti della carne, e vi si pascono, lasciando di appetire ai misteriosi, spirituali, frutti celesti, insipidi al loro gusto carnale e corrotto, e che corruziono porta al loro spirito perché “la saggezza della carne è morte”.
Ma i secondi, che credono di poter servire Dio e Mammona bilanciando e controbilanciando con pratiche e riti religiosi letterali le azioni sostanziali della carne, e scambiando la Divina Misericordia per stolta bontà che è lecito irridere sinché la vita è bella, la salute è buona, gli affari e ricchezze floride cose, riducendosi ad un’strema contrizione per evitare l’inferno, contrizione non sempre concesso di compiere dal Dio scherinito per tutta una vita, si credono “saggi” perché sanno godere e pregare, oh! infangate orazioni oggetto di ribrezzo al Purissimo! Questa è “saggezza della carne” e non è pace, e non è vita, e non è terreno e moneta di futura ed eterna pace e vita celeste.
Ma costoro sono gli amici-Giuda di Dio. Quelli che, come il Traditore, fingono ossequio a Dio e al prossimo, ambi presenti nel Dio-Uomo Gesù, e “Amico” lo chiamano – Lui, sempre presente nei Suoi veri figli, in quelli che vivono secondo lo spirito e di spiritual cibo si pascono e gustano quello solo – e poi Dio tradiscono e a Lui sono nemici disubbidendo alla Sua Legge d’amore e al Decalogo tutto, ostacolando il Suo Volere, opprimendo e crocifiggendo i Suoi servi, le Sue voci, i Suoi strumenti.
Or la fine di Giuda non fu solo morte della carne ma morte dello spirito . Egli era già un “morto”, una “spoglia” di Satana, mentre ancora mangiava l’agnello con l’Agnello e mentre il Pane di Vita scendeva in lui. Anzi fu giusto allora, per la sua ipocrisia, che Satana entrò in lui da supremo, eterno padrone. Perché Dio è Verità e non può esservi Dio dove è menzogna, ipocrisia, falsa testimonianza contro un innocente. Tutto ciò era Giuda. Il Pane di Vita non ebbe potere di vincere il sapore del frutto carnale e Giuda, sacrilegamente mescolando l’appetito concupiscibile della carne col frutto soavissimo e santissimo del Sacramento d’amore, segnò il suo decreto di morte eterna.
Perché amore e odio non possono vivere uniti. Perché Dio e Satana non possono insieme servirsi. Perché non vi è perdono al peccato contro l’Amore, peccato deicida e fratricida. Perché non può venire al Regno di Verità l’ipocrita, il menzognero, il calunniatore.
“I cani, i venefici, gli impudichi, gli omicidi, gli idolatri, chiunque ama e pratica la menzogna, sia fuori dalla celeste Gerusalemme” (Apocalisse c. 22 v.15). Ora si avvelena e si uccide anche senza altro veleno che la calunnia e il dolore dato al fratello. Ora si è idolatri anche se per idolo si adora l’io proprio credendolo perfetto, o l’idolo di un altro io.
Io dico che è più facile che si salvi un Disma, sincero nella sua confessione, che un falso servitore della Legge e di Cristo. Perché Dio ama paternamente il peccatore che si pente. Ma la Sua Bontà respinge chi fa frutto concupiscibile anche dei doni di Dio, e mette ragione d’interessi carnali anche là dove è solo interesse divino.
E come Gesù respinse i falsi discepoli, di cui parla Giovanni nel c. 6 v. 22-72 del suo Vangelo, così al Padre non piacciono i falsi cristiani che, onorandoLo con forme esteriori, in verità Lo combattono col criticare i Suoi disegni e i Suoi servi e giudicando, da stolti, ciò che solo il tempo e Dio stesso spiegheranno;
azione o apparente contraddizione che ha ragione, e divina ragione d’essere, e che sarà sigillo di grazia al servo di Dio e condanna a coloro che vollero giudicarlo e giudicare Dio con esso.”
Ecco un esempio di annuncio di imminente “disclosure” sulle Umanità extra-terrestri che, a differenza di tanti new-agers e simili, non inficia di uno iota le verità di Fede:
http://www.versolanuovacreazione.it/?p=3879
Questa notte ho fatto un sogno…
http://bibliotecaneval.altervista.org/wp-content/uploads/2012/02/Questa-notte-ho-fatto-un-sogno.pdf
Questo post (che è anche il più commentato di questo sito, che resta prezioso) è nato dall’intuizione di Alberto di invitare tutti i lettori, credenti o non, a leggere “L’Evangelo come mi è stato rivelato”, di Maria Valtorta.
Per poter meglio rispondere a quella che è, per ogni essere umano vivente su questa terra e vissuto negli ultimi duemila anni, l’ineludibile domanda: “Chi è, per me, Gesù?”
Quando un profeta è vero, Gesù ci insegna che dà buoni frutti.
Maria Valtorta (“violetta di Gesù” e Suo “piccolo Giovanni”) fu osteggiata pesantissimamente, dal Vaticano.
Ma, come tanti altri santi prima e dopo di lei: non si eresse mai a “giudice” del Papa, accusandolo di essere un Falso Papa e Falso Profeta (anzi: IL Falso Profeta per eccellenza. Ché qualsiasi altro sedevacantismo è illogico; e, per ciò stesso: in-cristiano, quando non esplicitamente anti-cristiano ed anticristico) perché non diceva e/o faceva ciò che lei si aspettava e/o riteneva giusto che dicesse e/o facesse.
San Pio di Pietrelcina ne avrebbe avute ancora di più, di buone ragioni per dare l’ “allarme” di sedevacante, anzi: di “sedeoccupata”.
Eppure, usò invece un’espressione che è chiarissima per chi non si è lasciato accecare dai fumi della superbia intellettuale e morale, quando non spirituale: “la Massoneria è arrivata alle PANTOFOLE del Papa”.
E stava parlando di Paolo VI, non di Pio XII.
Dall’Opera valtortiana (che è Opera di Gesù) sono nati innumerevoli frutti, anche se cattolici convinti e in buona fede ritengono oggi di dover avviare crociate contro di essa, allo stesso modo di come avviano crociate contro Medjugorje.
Uno degli ultimi frutti è la nascita di un Movimento di Nuova Evangelizzazione fatta alla luce delle rivelazioni a Maria Valtorta, dal cui sito traggo il seguente testo, che è un valido aiuto a chi può sentirsi “sballottato” da chi si accredita come “denunciatore” di “Falsi Papi”:
http://bibliotecaneval.altervista.org/teologia-come-difendersi-dalle-contraffazioni/
Io sono Cattolico Resiliente. La Sede Vacante è un dato di fatto, e lo era anche per Padre Pio che inviò Don Villa da Mons Bosio Vescovo di Chieti per evitare con Montini una Chiesa senza NOCCHIERO; lo era per la Valtorta il cui libro fu messo all’indice dal “papa buono” ULTRAMODERNISTA (eretico).
Oggi i fatti sono tali da lacerare il velo del tempio e non si può più tacere. Chi sà e tace non solo non è un buon cristiano, ma non adempie al suo compito previsto nei Libri Sacri (Marco-13, Matteo-24, Giovanni Ap-13, Paolo Ts2, Daniele 9 e 11).
Non ho bisogno di citare anche LaSalette e Fatima. Basta saltare 50 anni di Concilio. Perchè di fronte ai fatti non ci sono argomenti. Anzi chi vuole può argomentare all’infinito ma sempre intorno al manico ciurla.
L’ho detto una volta. Chi pensa che questi ultimi papi siano tali, prenda il mantello e parta per dare testimonianza; prenda i Sacramenti che non serve prima aver risolto le pendenze o risolto gli impegni di stato (se sei davvero cattolico anche quelli fanno la differenza tra quello che vai dicendo e quello che sei veramente). La coerenza di un cristiano è anche quello di dire di aver fatto tutto ciò che gli è stato chiesto di fare per essere in stato di grazia.
Continua così Fabio Massimo e alla fine crollerai su te stesso.
Io vado fiero dell’opera di mio padre. Ho un padre da poter onorare per la sua opera e la sua perseveranza. Quindi quando mi accusi di essere figlio di un sedevacantista che mi ha lavato il cervello, abbi almeno un minimo di pietà cristiana. Metti a frutto le opere di misericordia contro un povero peccatore come me, che non pretende nulla nemmeno dal proprio amico, ma che all’amico dice: oltre che IDOLOTRARE il papa (perchè la Valtorta parlava di questo senza lasciare spazio al dubbio) dài testimonianza di essere un cristiano nelle cose semplici ma decisamente cattoliche: ricevere i Sacramenti per far vivere in te lo Spirito Santo, secondo la Viva corrente che è Chiesa. Io credo nell’Inferno e tu?
Io non idolatro il Papa.
Lo farei se dicessi: “ciò che fa il Papa è sempre ben fatto”.
Lo farei se non ammettessi che c’è stato un qualcosa che è venuto meno e prova ne è la mancata Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, così come Lei stessa l’aveva chiesta a Fatima.
Lo farei se mi scapicollassi a dimostrare che tale Consacrazione è effettivamente avvenuta, fatta da Pio XII o da Giovanni Paolo II.
Io non idolatro il Papa.
Gli sono, semplicemente, fedele.
In quanto fedele al Magistero della Chiesa.
Il che non significa disconoscere il dono del discernimento che Dio mi ha dato e che non posso mettere sotto terra, anche se a volte ho la fortissima tentazione di farlo.
Dono in base al quale non mi sfuggono molte delle “novità” di questa seconda Pienezza dei Tempi.
Ma rispetto alle quali, pur professandole fin da ora (così come avrei professato fin da subito che padre Pio era uomo di Dio, nonostante tutte le opposizioni e le persecuzioni che gli venivano dalle Gerarchie), resto in attesa del giudizio, infallibile, del Papa.
O, qualora ciò non succederà nel mio tempo terreno, di avere la visione chiara in Cielo.
Io non idolatro il Papa.
Sei tu che hai scelto di percuotere il pastore, in ciò mettendoti nettissimamente (e capisco solo oggi, per la prima volta, e ne rendo Grazie a Dio: la potenza dell’accecamento a cui si arriva, quando ci si ostina in un errore capitale) dalla parte dell’Anticristo.
Che, appunto: si deve manifestare pienamente e nel modo che San Paolo ha accuratamente descritto nel secondo capitolo della seconda lettera ai Tessalonicesi.
Ma l’accecamento in cui sei ti fa leggere (e financo citare): ma non vedere, né tanto meno capire.
Sull’Inferno: ci credo ALMENO quanto te.
Perché tu non sei, come lo sono io: un convertito “per viam diaboli”.
E proprio per questo, t’invito (tu che puoi) ad avvicinartici quanto prima. Perché non hai nessuna “deroga” di sorta, amico mio.
Colui che tu chiami Papa, e che io non posso nè tradire, nè disobbedire e nè percuotere non essendo per me vero Papa, ha dissobedito al Cielo non meno di come fece Saul o come fecero altri eletti prima meritandosi la scomunica e l’ira dal Cielo.
Quello che resta da domandarsi senza stare a fare i distinguo di cuò che dice bene e di ciò che fa male o non fa, è se sia un uomo di Fede o no. Perchè se colui che tu dici Papa fosse oltre che modernista, anche in mala fede e anticristico (e ti ribadisco, gli anticristi sono la maggioranza apostata e non può essere un piccolo grupo di errabondi) tu staresti obbedendo a colui che il Signore ti disse di non seguire, ma piuttosto a cui negare il saluto e volgerti dall’altra parte.
Staresti totalmente nel giusto se costui fosse solo un peccatore ed un debole, ed io sarei nell’errore ma mai anticristico. E tanto meno puoi giustificare che costui sia prigioniero di ricatti o di condizionamenti, perchè su un Vero Papa agisce lo Spirito Santo che lo libera tanto dal Male quanto dalla Tentazione di comportarsi come uno qualunque degli uomini.
Per me comunque i presupposti ci sono tutti. Un Papa non può essere per metà. Non può per metà servire Dio e per me tà servire Mammona. Dio pone riferimenti precisi e scelte di campo. Chi conosce la crisi e sà vivere pienamente le scelte sà cosa sto dicendo. E’ come se Mosè avesse deciso di non salire al Sinai, o Abramo avesse soprasseduto all’ordine di Dio. Credi davvero che la Fede sia prima risolvere le cose degli uomini (proprie) e poi seguire Dio? Comincio a pensare che tu abbia la fede nell’amore, nella buona lettura, nella fede stessa, persino nel concetto di Papa ma che nella pratica conosci solo la fede in te stesso e nella idea che ti sei fatto della religione (relativizzando il bene). E non lo dico con biasimo. E’ un modo per dirti che Fede è PRONTEZZA, DEGNITA’ E GATUITA’. Agli Arcieri questa attitudine è posta come base di un sano discernimento.
Ti abbraccio con l’amore di sempre
Poi vedi, Fabio, un’altra cosa che a te sfugge!
Per far crescere questa discussione su CHI E’ PER TE GESU’, a discapito del COINCIDENZE (che parla di Fatima e della Consacrazione mai avvenuta), anche se parliamo di un argomento non attinente, vai inserendo materiale e alimentando la discussione qui, volendo avvalorare la tua tesi che questo tema debba rimanere in testa ad altri.
Quindi il tuo metodo è sempre lo stesso: hai una tesi e quella deve prevalere sulle altre. Poi per compiacere a Dio parli di Spirito Santo, di vegenti, di rivelazioni private come se ciò servisse per un sano discernimento.
Io queste cose le faccio solo sui temi di attualità o su approfondimenti specifici che altrimenti sarebbero ignorati ma mai aprirei una discussione insistendo di farla passare davanti alle altre solo perchè sto cercando di ergermi a VIGILE (con controllo dei semafori) dello Spirito Santo. Stai seduto davanti ad una tastiera e pensi di poter dirigere il traffico a tuo piacimento, sapendo bene che se volessi in tre giorni la discussione sulle COINCIDENZE potrebbe passare avanti a tutte.
Ma farlo significherebbe anche sacrificare la mia chiamata di essere Pellegrino e quindi la Missione di Arciere e sottrarre tempo alle cose di Dio per la superbia di dire che quella discussione meriterebbe di stare sopra a tutte.
Anche in questo siamo molto diversi.
Con questo caro Fabio ti saluto. Non so se ci sarà occasione per noi di rincontrarci o di risentirci. Sarà il Cielo a disporre ciò; sempre che non consigli come ai Re Magi rispetto ad Erode (perchè egli uccise Innocenti NATI) di EVITARTI perchè tu non distrugga la Loro opera negli Arcieri, verso cui, in qualche modo, ti sei erto a primo vero avversario, sapendolo o no. Pregherò per te, perchè di tutti gli Arcieri sei stato fra i più Illuminati e più Bello.
Ciò mi ricorda qualcosa, pur non essendo io dio e nemmeno degno di lacciare i sandali a coloro che sono prima di me e che verranno dopo di me: Gesù e Maria.
Io sono Parusìa
Trema piuttosto per chi dovendo dal 1960 Consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria non ha assecondato i voleri del Cielo ma ha preferito attuare una INNOVAZIONE nella Chiesa contravvenendo ANCHE alle disposizioni INFALLIBILI dei Papi precedenti.
Da questo punto di vista esiste in te una arbitrarietà sconcertante. Infatti per te è più in stato grave chi non segue quel che dice CONCHIGLIA piuttosto di un papa apostata.
Allora lascia ti dica una cosa. Antonio che tu conosci e che è molto legato a Conchiglia, mi ha negato l’ospitalità a Ostia Lido, il primo giorno. Eppure interviene sempre nei vari siti caldeggiando la posizione dei cristiani in genere e aggredendo i Cattolici che considera de-generi perchè lontani dal Vangelo. A me sembra -ma vorrei sbagliare- che dietro a Conchiglia ci sia una macchina organizzativa capace di persuadere gli eletti a seguire solo il suo Vangelo letto alla luce di un cristinesimo privo di CARITA’. E’ un movimento monco di una parte essenziale delle Virtù Teologali sostituita dal culto luciferino della croce di Dozulè http://www.chiesaviva.com/croce%20satanica%20dozule%20it.pdf che Don Villa ha preso di mira e per cui tu hai deciso (anche per questo) di bollarlo. Da assemblatore, infatti, credo sei diventato liquidatore di ciò che invece potrebbe contribuire ad un tuo più completo discernimento!
Allora, se mi comparti e “scomunichi” assieme a Don Villa e altri solo perchè parliamo male o snobbiamo questi falsi papi, Medjugorie (non approvata da nessuna autorità ecclesiastica), la croce Dozulè, ebbene Fabio, sarà difficile per te dimostrare che il tuo amico Marco, Cattolico Resiliente perchè dissociato dalla Roma usurpata e meritrice, ebbene credo di potermi sentire a ragione fiero.
E fiero vado anche del Rosario che porto con me sempre, ed una volta già di Padre Pio!
Ciao!!! CHE BELLA DOMANDA!!!!!!!!!!!!!
Per me, Gesù, è un ESSERE UMANO ed il racconto della sua esperienza avrebbe significato della possibilità di qualsiasi essere umano di ri_trovarsi la propria, vera Umanità.
Integrità, Unità, Umanità.
Più…” Potente,Vincente,Possente”…è certo la…” Divìna+++Trìade ” …
+++++++++++++++
Via + Veritas + Vita
+++++++++++++++
che deve poi esser ” UNITA ” alla speculare…” Trìade***Cesàrea “…
*******************
Veni * Vidi * Vici
*******************
V…V…V…AMEN…ALLELVJA…!!!
Gesù è il Logos, ossia, Dio in forma di dispiegamento, di “discorso”, di manifestaziione. Chi pensa che Egli sia riducibile a un codice fiscale, a un uomo/evento vissuto/occorso due millenni fa, ne coglie l’aspetto più superficiale. Egli è eterno, che non vuol, dire perenne (ossia di durata indefinita); Egli vive nel Cuore-Intelletto, al centro della natura umana. E’ questo il significato di incarnazione: “Verbum caro factum est, et habitavit in nobis”. Il passato di “habitavit” ha una funzione puramente grammaticale; l’ora del Verbo è il presente senza tempo,
Che Dio vi benedica.
Che Dio benedica te, Francesco! Grazie per queste parole, anche se, dopo aver letto la Valtorta, io sono innamorato ANCHE del Gesù-Uomo.
Tutto il cristianesimo trova suprema epitome in Giovanni, 14; Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis. Tu sveli i retroscena del potere, e certi lati oscuri della vita collettiva; in questo posso solo apprendere. Io mi interesso dall’età della ragione del fenomeno religioso, e del suo specifico. Riguardo al nostro tema, mi permetto di “svelarti” una colossale sinistra falsificazione proprio di quel passo di Giovanni, Salvo che negli antichi Vangeli, credo fino al basso Medioevo, il testo greco veniva correttamente tradotto: “ Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare IN noi”. Da una certa epoca in poi, IN è stato tradotto IN MEZZO. Ossia, la religione-rivelazione della interiorità, e il suo mistero, viene ridotta ad una banale sociologia. “In mezzo a noi”, come se Cristo fosse un compagno di merende, e non la radice ultima della nostra essenza trans personale.
Quanto dici, poi, del Cristo-Uomo, se mi sono spiegato, conferma la ragione della natura cristica; Egli è vero Dio e vero uomo, senza che tra le due nature vi sia confusione.
Non so se riuscirò ad allegare l’immagine sottostante, non riuscissi, allego un link il testo greco di Giovanni, 14.
Grazie
Francesco.
14 Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis, et vidimus gloriam eius, gloria quasi Unigeniti a Patre, plenum gratiae et veritatis.
http://www.atma-o-jibon.org/italiano/Gv1_1.htm
Come temevo, il sistema non ha accettato il testo greco; chi è interessato, lo può recuperare dal link.
Certamente
IN NOI
è molto più bello, pregnante e “com-movente” (anche nel senso letterale del termine) che
IN MEZZO A NOI.
Grazie per questa perla.
“In noi”, certo.
Ma in quell’ “in noi” c’è un fortissimo richiamo a Gesù-Eucaristia: che fino alla Fine (dei Tempi e del Mondo) resta con noi e tra noi per essere in noi.
Ma, a mia volta, voglio portare l’attenzione sulla parte iniziale di Gv 1,14
E chiedervi: perché Giovanni scrive “Si è fatto Carne” invece che “Si è fatto Uomo”?
E, associata a questa domanda, un’altra:
“quando” è stata creata/concepita/generata l’Anima di Gesù?
Che è verissima Anima Umana, essendo Egli altrettanto vero Uomo quanto vero Dio?
Credo di avere la fede del “sentire” non del “sapere”, mi piacerebbe tanto conoscere da te le riposte a queste domande.
Come mai vi siete spostati qui? (Forse mi son perso qualcosa)
Non ti sei perso nulla ,tranquillo. : )
Ci vuole tempo per leggere le cose precedenti e tenere il passo con le nuove, può essere che troverai miei commenti in articoli vecchi…
Ti rispondo, sorella mia, con le tue stesse parole, scritte qui:
https://www.ingannati.it/2013/05/01/sulla-bonino-agli-esteri/#comment-7639
🙂
L’unico “aiutino” possibile è il focalizzarsi su una possibile risposta: l’Anima di Gesù è stata creata/concepita/generata a Nazareth, subito dopo il fiat di Maria.
Che è la risposta che ho ricevuto da un paio di persone, ben più formate di me in teologia (uno la sta studiando).
Ti convince? E se no, perché?
Non mi convince e le parole che mi mettono il dubbio nell’affermazione fatta sono queste:
[1]In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
Si può ricondurre questo anche a quel ” si è fatto carne” .In principio era puro verbo.
**Gesù disse a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?
Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?
Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?**
Non so se sia effettivamente così ,ma l’impressione che ne ho io è che anticamente ,il sacrificio primario era la carne.
Per amore del SUPREMO l’uomo si privava di un bene prezioso.
Quel si è fatto carne io lo leggo come si è fatto sacrificio.
Come figlio di Dio nei cieli fattosi uomo sta il grandissimo sacrificio
dell’essersi fatto carne per amore infinito verso i fratelli più piccoli.
E in quell’amore infinito ,senza limiti, ha di-mostrato a noi che la grandezza dell’uomo sta nell’essere grandi non in sè stessi ma nell’amore verso gli altri.Nell’edificazione degli altri.Nell’aiuto agli altri. Nel sacrificio di sè.
Infatti non c’è fede senza opere.
Che non vuol dire ,fare cose grandi per essere grandi, ma fare ognuno in base ai doni ( talenti) che ha.
Fare la volontà di Dio significa mettere a frutto questi doni che Ci ha dato.
Maria era la pre-scelta ma da parte di Dio non c’è mai,in nessun caso imposizione ,Lei doveva accettare con Amore e senza timore di fare la Sua volontà, il suo Fiat è stato il principio della salvezza umana.
Cara Lucia,non ti affidare alle risposte degli uomini ma vai nel Vangelo,li c’è tutto,Dio ha lasciato la Bibbia per noi e con noi proprio a fronte di ogni dubbio.Sai che San.Francesco,una volta,per sapere quale fosse la sua strada,ha aperto la Bibbia 4 volte?E tutte e quattro le volte si è aperta nello stesso punto?Ovvero la passione di Gesù,cosi’ lui capi’ quale fosse il suo destino e abbraccio la croce cosi’ com’era.Ovvio che per fare questo bisogna avere una fede immensa fatta di continue preghiere,penitenze a tante rinunce.Ma leggere le Sacre Scritture ci insegna la verità.
Spero di averti aiutato.
Infatti, se non ci fosse stato il Suo Fiat, non ci sarebbe potuto essere neanche quello di Gesù.
Ma questo significa volgersi verso quello che San Luigi Maria Grignion de Monfort chiamava il “segreto di Maria”.
Prima di farlo, torniamo alla domanda sull’Anima di Gesù.
E’ evidente che, come dici, in Principio non v’era “la Carne”.
La Carne Gesù l’ha assunta nel tempo, a Nazareth, subito dopo l’Annunciazione ed il successivo Fiat di Maria: quando, appunto, si realizzò l’Incarnazione.
E fa riflettere il fatto che la Chiesa il 25 marzo porti l’attenzione soprattutto sull’Annunciazione, piuttosto che sull’Incarnazione.
Il 25 marzo di più di circa duemilaventi anni fa avvenne quindi l’Incarnazione: allorché il gamete Femminile di Maria (puro e intatto dal Peccato Originale) accolsé in sé il gamete Maschile altrettanto puro e intatto creato ex-nihilo per opera dello Spirito Santo (che, essendo Dio, è l’Unico in grado di creare ex-nihilo) nel Ventre-Tabernacolo di Maria: inintaccato e sigillato fino ad allora e che rimase tale anche in quell’occasione. E che non smise di esser tale anche in occasione del Parto (divino e soprannaturale “parto cesareo”) e che continuò ad esser tale fino alla fine della Sua vita terrena: ecco esplicitato il Dogma di Maria sempre Vergine. Prima, durante e dopo il Parto.
Ma, ti richiedo: l’Anima di Gesù (che essendo vero Uomo ha una vera Anima, ipostaticamente unita alla Sua Divinità) fu creata/concepita/generata nel momento della Sua Incarnazione?
In un certo tempo (il 25 marzo di circa duemilaventi anni fa), in un certo luogo (la casetta di Nazareth, ora a Loreto)?
Se per anima intendiamo lo -spirito di vita – l’imput di vita è iniziato sicuramente con il Sia fatto , detto da Maria.
anima = essere umano ?
DOMANDA:
L’unico “aiutino” possibile è il focalizzarsi su una possibile risposta: l’Anima di Gesù è stata creata/concepita/generata a Nazareth, subito dopo il fiat di Maria.
Che è la risposta che ho ricevuto da un paio di persone, ben più formate di me in teologia (uno la sta studiando).
Ti convince? E se no, perché?
RISPOSTA:
Non mi convince e le parole che mi mettono il dubbio nell’affermazione fatta sono queste:
[1]In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
Probabilmente mi sono dilungata e persa; complicando invece di chiarire.
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/05/la-questione-delle-%E2%80%9Cdottrine-diaboliche%E2%80%9D/#comment-20668
Carissimo padre Giovanni,
la ringrazio per la delucidazione sulla sua frase, che immaginavo fosse stata alterata da un refuso.
Per quanto riguarda l’ “aspettativa” di San Paolo circa l’imminenza della Parusia ed il Suo avvenire nell’orizzonte della sua vita terrena: essa non è attestata soltanto dal passo da lei citato nella prima ai Tessalonicesi ma anche da altri due inequivocabili riferimenti nella prima ai Corinzi:
10,11 e 15,51.
E sia gli investigatori professionisti che gli amatori di gialli sanno bene che: “tre indizi fanno una prova”.
Ecco perché il suo affermare che tale aspettativa di San Paolo “non considerata come Parola di Dio” ma solo come “speranza o ipotesi personale” di colui che di quella Parola si rese strumento, sia nel redigerLa che nel viverLa: mi induce a chiederle, con rispetto animato da carità, se tale sua affermazione fa parte delle cose certe sulle quali è doverosa l’unità o piuttosto delle cose dubbie su cui è altrettanto doverosa la libertà dei figli di Dio.
Io sono un semplice ultimo, pecorella recuperata dal Buon Pastore fin dentro il crepaccio dove s’era smarrita, figlio minore tornato alla Casa del Padre dopo anni trascorsi in paesi stranieri e dopo esser finito in mezzo ai porci di un altro padrone, operaio dell’ultimissima ora che ancora non si capacita pienamente della Bontà immensa del Padrone che l’ha assunto al calar della sera: e, oltre ad essere un laico e non un consacrato, non ho alcuna formazione teologica strutturata e consolidata e formalizzata a seguito di studi pluriennali.
Motivo per cui cerco sempre di cogliere l’occasione che lo Spirito Santo mi fornisce per abbeverarmi alla fonte della Dottrina da coloro che della Dottrina sono chiamati direttamente da Dio ad esserne i dispensatori.
Per quello che so (e che mi è confermato da ciò che sento nel cuore), mi pare che NON sia verità di Fede (sulla quale è quindi doverosa l’unità di tutti i membri del Corpo del Figlio, che è la Chiesa) che quei tre riferimenti di San Paolo all’imminenza della Parusia non costituiscano Parola di Dio e costituiscano invece solo un’aspettativa umana dell’Apostolo (“il primo dopo l’Unico”, per usare la felice espressione di un prete l’ascolto delle cui omelie ha segnato la fase aurorale del mio lasciarmi convertire da Gesù).
E, en passant, mi permetto di notare che una simile “liquidazione” di parole inequivocabili di San Paolo, presta di per sé il fianco a quell’operazione formalmente identica ma di segno sostanzialmente opposto, con la quale si liquidano, da parte di tanti cattolici sedicenti “adulti”, le sue altrettanto inequivocabili parole sulla chiusura inappellabile del Regno di Dio a coloro che si lasciano andare e dominare da passioni che a Dio non sono gradite, perché intrinsecamente contrarie e antitetiche al Suo Progetto sull’Uomo e sulla Vita.
Cosa rispondere a un cattolico, vieppiù se ministro ordinato, che osservasse (e purtroppo ve ne sono, e sempre più ve ne saranno mentre il mistero d’iniquità si manifesterà via via sempre più pienamente) che le parole di San Paolo sul fatto che nessun sodomita può entrare nel Regno dei Cieli esprimono solo e soltanto una “sua opinione personale”? Che quindi “non va considerata come Parola di Dio”?
Come rispondere a costoro (che sono manifestamente e platealmente in errore: e sarà nel confronto successivo, da effettuare nel modo voluto da Dio e non nel modo che troppo spesso e troppo velocemente vogliano noi stessi, che sarà evidente se tale errore è “eresia materiale” o “eresia formale”), se noi stessi abbiamo derubricato a sua “opinione personale” altre parole dell’Apostolo, che mal s’incastravano con la nostra personale opinione sulle “cose ultime”?
Possibile che San Paolo, “formato” e “imparato” (mi si passi la licenza linguistica) direttamente da Gesù Risorto e dal Suo Spirito, poiché non ebbe alcun rapporto diretto col Maestro durante la Sua vita terrena, possa aver così clamorosamente “equivocato” la Volontà ed il Progetto di Dio circa il Ritorno del Figlio?
Arrivando al punto da citarlo come imminente e da verificarsi nell’arco della sua vita terrena in ben tre punti delle sue lettere, che la Chiesa c’insegna essere ispirate da Dio (e, così come Dio è incompatibile sia con le tenebre che con l’odio, è altresì incompatibile con l’errore)?
1 Cr 10,11
1 Cr 15,51
1 Ts 4,17
Per poi “contraddirsi” e invitare i fratelli a non nutrire più la speranza che la Parusia fosse imminente, perché prima della Sua realizzazione “deve” verificarsi uno schema evenenziale descritto con precisione quasi ingegneristica nel secondo capitolo della seconda lettera ai Tessalonicesi, da lei giustamente citato (2 Ts 2,1-12)?
Assumendo che questo tema sia uno di quelli dov’è doverosa la libertà, perché non definito una volta e per sempre da verità di Fede (e, qualora non fosse così, ecco che io mi troverei in quello stato di “eresia materiale” da lei così efficacemente descritto: e mi appello fin d’ora alla sua carità di fratello di Fede e di sacerdote di Dio perché mi mostri il mio errore), questa apparente “contraddizione” di San Paolo tra i tre riferimenti citati e quello di 2 Ts 1-12: mi pare che possa risolversi agevolmente e fluidamente non “derubricando” i primi a semplice “opinione” del loro autore ma assumendo che tra i primi e il secondo sia accaduto “qualcosa”.
Assumendo che la Parusia si sarebbe effettivamente realizzata ai tempi di Paolo vivente sulla terra, SE si fosse mantenuta valida una certa condizione all’interno della Chiesa primitiva.
Così come la distruzione di Ninive si sarebbe effettivamente realizzata (e non era frutto di un “equivoco” e di un “fraintendimento” da parte di Giona: che cercò in tutti i modi di farla realizzare, “imboscandosi” rispetto alla chiamata del Signore che l’aveva eletto a Suo strumento per richiamare i niniviti al pentimento) SE si fosse mantenuta valida quella certa condizione presso gli abitanti di Ninive.
Nel caso di Ninive, sappiamo con esattezza qual’era la condizione che ne decretava, nel Progetto di Dio, la distruzione: e sulla quale Dio, nella Sua Misericordia e nella Sua azione costante ed instancabile volta ad evitare la dannazione di chiunque (anche dell’ultimo e più empio dei peccatori) richiamò l’attenzione, allo scopo -appunto- di evitare che tale distruzione si attuasse.
La condizione era l’assenza di pentimento: perdurando quella, la distruzione di Ninive rientrava nella Volontà e nel Progetto di Dio.
Venendo quella a mancare (ossia: pentendosi i niniviti, raggiunti alla fine dall’annuncio di quel “renitente alla leva” di Giona), ecco “decadere” ciò che era nella Volontà e nel Progetto di Dio. E la storia umana (relativa alla città di Ninive, in quel caso) intraprendere una delle due (o più) diramazioni che è possibile intraprendere ad un certo punto di svolta.
Dio conosce ab aeterno ogni possibile svolta e diramazione.
Ma ha donato alla Sua creatura fatta a Sua Immagine e Somiglianza quell’incredibile dono della Libertà: che è totale, in quanto ha come sottostante e come fondamento la Sua stessa Libertà (che è Assoluta, per definizione).
E basterebbe già questo dono a rivelare la Sua Essenza: che E’ Amore.
Poiché chi non ama perfettamente non dona neanche la libertà totale.
Mai disgiunta, peraltro, da una costante, amorevole, instancabile (in una parola, anzi in due: paterna e materna) cura e dedizione. E Attenzione.
Volontà e Progetto di Dio, quindi, la distruzione di Ninive: qualora l’esercizio della libertà umana non avesse scelto di far cessare (con il pentimento) la condizione che quella distruzione determinava e comportava (ovvero l’assenza di pentimento e la prosecuzione di una vita di peccato e dissipazione).
Mi pare che, mutatis mutandis, sia valso lo stesso: su una scala ben più “universale” di quella di Ninive (poiché avente per secondo soggetto, oltre Dio, la Chiesa: che per quanto “primitiva” era già “universale”) e dove l’Evento che sarebbe accaduto qualora si fosse mantenuta una certa condizione era invece di tipo positivo, anzi SOMMAMENTE positivo (consistendo tale Evento nel Ritorno di Gesù, che avrebbe comportato -così come comporterà- la venuta alla luce, ossia la nascita e la piena instaurazione del Regno di Dio sulla terra; quel Regno inequivocabilmente descritto nell’Antico Testamento, dalla Parola di Dio donata a tanti Suoi strumenti, ad iniziare da Isaia); e, analogamente, la condizione stessa era anch’essa di tipo positivo e la sua cessazione sia stata invece dovuta all’esercizio della libertà umana in un senso che si allontanava dalla Volontà di Dio.
In che modo fu esercitata la libertà umana, nella Chiesa primitiva, da comportare un simile “rallentamento” nella Parusia?
E che relazione c’è con quelle “tante cose che avrei ancora da dirvi ma per il momento non siete ancora capaci di portarne il peso”, a cui allude Gesù in uno dei Suoi ultimi dialoghi con i Suoi Apostoli, prima della Sua Passione e Morte, Salvifiche e Redentive per tutti quelli (e sono, per quella stessa inviolabile dinamica afferente all’esercizio della Libertà donata da Dio alle Sue Creature, “molti” e non “tutti”) che avrebbero voluto beneficiarne?
Quelle “tante cose” sono state esplicitate e spiegate e rivelate dal Paraclito agli Apostoli: che, assieme alla Madre, costituivano la Chiesa venuta alla luce a Pentecoste (così come viene alla luce un bambino dopo nove mesi dal concepimento e trascorsi al riparo e nel calore dell’utero materno: e così come un bambino passa attraverso il sangue della madre, per venire alla luce; così la Chiesa è stata irrorata dal Sangue di Gesù, prima della Luce di Pentecoste).
E quelle “tante cose” sono la più ovvia e lampante prova scritturale della pre-esistenza della Sacra Tradizione rispetto alla Sacra Scrittura (laddove con questa ci si riferisca al Nuovo Testamento).
E la prova provata dell’errore marchiano fatto da tutti coloro che, da Lutero in poi, hanno voluto porsi come riscopritori e valorizzatori della Scrittura rispetto alla Tradizione.
Come cattolici, ci è chiaro (o dovrebbe esserci chiaro). E siamo tenuti ad affermarlo, opportunamente ed inopportunamente, a tutti i fratelli separati: lasciando allo Spirito Santo (che agisce prima, durante e dopo le nostre parole: che siano rivolte ai fratelli separati; a battezzati che hanno perso il Dono della Fede; e financo a non battezzati, credenti oppure no nel Dio Unico e Creatore) il compito – che Lui solo può espletare – di “infiltrarSi” (Lui, che è il Sommo Incursore, che porta a compimento ogni tipo di “missione impossibile” al di là delle linee nemiche. Per strappare il più alto numero possibile di Anime al Nemico di Dio. Che, per la medesima ragione, è anche il Nemico dell’Uomo creato da Dio) laddove trova uno spazio anche minimale nella mente ma soprattutto nel cuore del nostro interlocutore.
Ma, fra noi cattolici, siamo altrettanto tenuti ad andare “alle origini” della Chiesa (l’Unica Vera e fondata DA e SU Gesù: alla quale appartengono, almeno spiritualmente, tante pecore che pure non sono ancora fisicamente e corporalmete nell’Ovile Santo) di cui facciamo, per Grazia di Dio, parte.
E farci appunto queste domande, pur apparentemente “scomode”.
Perché siamo nel tempo in cui è Volontà di Dio che siano fatte.
E, una volta fatte le domande: è poi Lui stesso a farci pervenire, con la dolcezza pedagogica che Lui solo possiede, alle risposte.
Perché, quindi, San Paolo afferma per ben tre volte (di quelle che ho trovato io: ma non escludo, anzi mi aspetto, che ve ne possano essere anche altre) che la Parusia, ossia il Ritorno Glorioso di Gesù (che segna la Fine dei Tempi e non la Fine del Mondo: e Sant’Agostino dal Paradiso non s’offende ma esulta quando noi appartenenti alla Chiesa militante affermiamo che egli sbagliò a identificare la Seconda Venuta solo e soltanto con la Resurrezione e di conseguenza il “millennio felice” rivelato a San Giovanni con quello successivo alla Resurrezione stessa) è imminente e accadrà nell’arco della sua vita terrena?
Perché lo stesso San Paolo, dopo qualche anno, prende atto del fatto che quella stessa Parusia non è più imminente e ammonisce quelli che continuano a considerarla tale, astenendosi persino dal lavorare per guadagnarsi il pane? E insegnando, a loro e alla Chiesa Universale, che prima che Essa si verifichi deve esserci la grande apostasia, la rimozione del katechon (sia inteso come persona che come cosa o ente) e la piena manifestazione dell’uomo delle iniquità (o A-nomos: “colui che è senza legge”)?
Perché Gesù allude a tante cose che sarebbero da spiegare ma che non è ancora opportuno spiegare, a causa della perdurante “debolezza” degli Apostoli? Che sarà definitivamente sanata solo a Pentecoste da Colui che gli svelerà tutto ciò che è di Gesù, perché donatoGli dal Padre?
E se tra queste “cose” vi è chiaramente tutto ciò che fa parte della Sacra Tradizione e che non ha evidente, esplicita ed incontestabile base scritturale (ad iniziare dal fatto che i Sacramenti donatici da Gesù sono sette e vanno celebrati in un certo modo, formale e materiale; e continuando nel modo di celebrare la Santa Messa, ossia il Sacrificio Quotidiano nel Quale la Presenza di Gesù Si rinnova -VERAMENTE e REALMENTE, e non metaforicamente, simbolicamente o “misticamente”, laddove si voglia attribuire a quest’ultimo avverbio un significato di separatezza dalla realtà nella quale siamo immersi), quali sono, tra queste, le cose “pesanti” da sopportare?
Così pesanti da aver potuto indurre le prime comunità cristiane della Chiesa primitiva (eppure già chiamata da Dio ad essere “Universale”. Non “mondiale”. “UNIVERSALE”) a decidere di porre “un velo” su tali cose, rinviandole a tempi futuri?
Non è certo “pesante” la descrizione dei Sacramenti (anzi, leggere la descrizione che Gesù Risorto ne fa agli Apostoli, nel Vangelo valtortiano: è fonte di divina delizia);
né tantomeno è “pesante” la descrizione della Santa Messa quale effettivamente E’: “l’irruzione del GIA’ nel nostro NON ANCORA”, come sublimamente descritto dal nostro Santo Padre Benedetto XVI.
E quindi la Venuta di Gesù sull’Altare, attraverso le specialissime (perché consacrate) mani di un Suo Sacerdote ordinato ministerialmente, nelle Specie Eucaristiche: Venuta VERA, che VERAMENTE avviene all’atto della Transustanziazione (se il Sacerdote aderisce nel suo cuore alle intenzioni della Chiesa Universale: e che ci siano Sacerdoti che non lo fanno, durante le Messe, per farlo poi nelle messe sataniche a cui partecipano nell’oscurità: attiene al mistero d’iniquità che si sta dispiegando sotto i nostri stessi occhi. Ma non è da evitare di dire. Perché gli scandali “sono necessari”, nonostante sarebbe meglio per l’uomo che li provoca non essere mai nato . E, di conseguenza, non vanno insabbiati).
Venuta VERA di Gesù: in Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
E la cui REALTA’ rende pienamente conto delle Parole dette da Gesù a Pietro (e, attraverso lui e attraverso l’evangelista che le ha messe per iscritto, su ispirazione di Dio: a tutti noi), subito dopo il riconoscimento del pescatore di Betsaida non tanto della Sua Messianicità quanto della Sua Divinità, inscindibilmente unita alla Sua Umanità:
“Beato te, Simone di Giona: perché non la Carne e il Sangue te l’hanno rivelato ma il Padre Mio che E’ nei Cieli”.
Quali sono, quindi, padre Giovanni (e solo ora la mia attenzione prende atto del suo nome di Battesimo: l’unico, tra quello degli Apostoli, che verrà usato dai successori di Pietro, fino ad arrivare a VENTITRE occorrenze. Quel Giovanni di cui lo stesso Pietro chiede a Gesù, vedendolo che li seguiva: “Signore, e lui?”. E Gesù gli rispose, al Suo “Sasso”, primo di una serie di “Sassi” che avrebbero contraddistinto la posizione della Roccia che E’ Lui stesso: “Se Io voglio che EGLI RESTI finché IO VENGA, che importa a te? TU SEGUIMI”) tali “cose pesanti” che Gesù non disse ai Suoi prima della Sua Passione e Morte?
E che sono inscindibilmente legate sia al “Ritardo” causato allora nella Parusia che alla Passione in corso oggi nella Chiesa e nella Creazione tutta?
Chi sono i “rallentatori”?
E chi sono gli “acceleratori”?
Quelli che Dio tollera, quelli che Dio permette, quelli che Dio ha in abominio?
E quelli che Dio ama?
Che Dio ci benedica, che la Madonna ci accompagni, che San Michele Arcangelo scorti le nostre vie.
+Christus Vincit+
Maranathà
https://www.ingannati.it/2012/04/25/chi-e-per-te-gesu/#comment-7742
Giovanni Cavalcoli
on mag 24th, 2013
@ 15:11:
Caro Fabio Massimo,
il suo intervento è troppo lungo. Dice delle cose profonde ed interessanti, ma se Lei guarda agli altri interventi, vedrà che sono molto più brevi. Inoltre, avendo io molte altre cose da fare, purtroppo non ho il tempo per seguire interventi così lunghi. Ad ogni modo cercherò di riprendere il filo della nostra discussione con i seguenti punti.
Primo. Di fatto noi sappiamo che la Parusia non è ancora venuta. Per questo evidentemente non possiamo affermare che l’aspettativa di Paolo entro i limiti della sua vita terrena sia stata un contenuto della divina Rivelazione, perchè allora dovremmo dire che Dio ci ha ingannati, cosa evidentemente impossibile. Non resta allora che ammettere che quella aspettativa, come ho già detto, corrispose ad un’opinione personale di Paolo non come agiografo ma come essere umano fallibile. In ogni agiografo bisogna distinguere le sue opinioni umane fallibili dal messaggio divino che egli trasmette. Anche sulla questione della dignità della donna in Paolo si trovano alcune idee proprie del suo tempo oggi superate,che si riassumono nella convinzione dell’inferiorità e della maggiore pccaminosità della donna rispetto all’uomo. Un’idea che invece rispecchia la Parola di Dio, è per esempio il paragonare la moglie alla Chiesa.
Secondo. Il discernimento nell’agiografo tra le sue opinioni fallibili e la Parola di Dio che egli trasmette ovviamente è un lavoro molto delicato. Esso va fatto tenendo presente i progresso della scienza e la dottrina della Chiesa: ciò che è conforme a questi dati è certamente Parola di Dio; ciò che invece contrasta non può essere Parola di Dio. Per questo non si può prendere a pretesto la fallibilità umana dell’agiografo per relativizzare certi contenuti della Rivelazione. Questa è un truffa sacrilega che può comportare l’eresia formale. Lei badi ed evitare questa: l’eresia materiale, invece, siccome è inconscia, può capitare anche ai santi. Ma in questo caso siamo innocenti.
Terzo. Il paragone con quanto avvenne a Ninive non tiene, perchè in questo caso non era questione di prevedere un fatto che comunque sarebbe avvenuto, ma si trattava di una profezia condizionata: Giona non disse che comunque Ninive sarebbe stata punita, ma che lo sarebbe stato se non si fosse convertita. Ora, siccome si convertì, non fu punita. Questo quindi non vuol dire che non si sia avverato ciò che Giona aveva prervisto. Invece nel caso di Paolo ciò che Paolo si attendeva in un primo tempo non si è avverato. Ma le vere profezie sempre si avverano. Dunque si trattò di un’idea di Paolo che non corrispondeva al piano di Dio, se no a quest’ora tutti dovremmo già essere da un bel pezzo nel Regno di Dio, il che è chiaramente falso.
Quarto. Gli uomini possono accelerare o ritardare la Parusia ? Non risulta affatto. Il tempo della fine ovvero il ritorno di Cristo è fissato irrevocabilmente dal Padre dall’eternità. Non sta all’uomo anticipare o procrastinare, perchè nion si tratta di una meta e di un tempo fissati dall’uomo, ma da Dio.
Quindi. S.Agostino si sarebbe sbagliato a intendere il millennio di Ap 20 come tempo della Chiesa terrena? No, ma è’ l’unica spiegazione possibile. Cristo non parla mai di una sua venuta intermedia dopo la risurrezione e prima della Parusia, ma l’unica venuta che egli annuncia è la Parusia alla fine del mondo con la risurrezione dei morti.
La “seconda risurrezione”, della quale parla l’Apocalisse, quindi, non dà l’inizio a nessun millennio , inaugurato da un venuta intermedia di Cristo prima della Parusia, ma, come dice S.Agostino, è un simbolo del battesimo. Questa teoria della venuta intermedia è il cosiddetto “millenarismo” che è stato condannato dalla Chiesa perchè verrebbe ad ipotizzare una felicità terrena che in realtà è rimandata solo alla Parusia.
P.Giovanni Cavalcoli,OP
Errata corrige:
il link al commento di padre Giovanni Cavalcoli non era, evidentemente, a questa pagina di Ingannati bensì il seguente, a “Libertà e Persona”:
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/05/la-questione-delle-%E2%80%9Cdottrine-diaboliche%E2%80%9D/#comment-20723
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/05/la-questione-delle-%E2%80%9Cdottrine-diaboliche%E2%80%9D/#comment-20740
Fabio Massimo
on mag 24th, 2013
@ 21:26:
Carissimo padre Giovanni,
intanto grazie per l’invito a tenermi lontano solo e soltanto dall’eresia formale e a non nutrire timori nei confronti dell’eresia materiale.
Che, in quanto tale, è anche incolpevole.
Se penso a tutti i catari che sono morti sui roghi alzando inni a Dio, mentre frati domenicani inneggiavano il Veni Creator: non esito a ritenere che tanti di quei catari morti sui roghi sono arrivati comunque direttamente in Paradiso, proprio perché eretici materiali e non formali.
E perché, pur eretici materiali, morirono col Nome di Gesù sulle labbra.
Le rispondo provando ad adattarmi alla sua scansione quaternaria.
PRIMO e TERZO (sono profondamente collegati tra loro e non possono essere trattati separatamente):
che la Parusia non sia ancora avvenuta è evidente.
Che il Regno Messianico non sia ancora pienamente instaurato, nel senso di “venuto alla luce”: è altrettanto evidente.
Perché è un fatto che il lupo e l’agnello non pascolino assieme;
perché è un fatto che un bambino non possa ancora mettere la mano nella tana della serpe senza pericolo;
perché è un fatto che delle spade non siano ancora fatti vomeri.
E sono proprio questi fatti (che è poi un fatto unico) a costituire il fondamento dell’unica argomentazione valida sulla base della quale un ebreo di oggi può ragionevolmente contestare la rivendicazione cristiana della Messianicità (ossia la Cristicità) di Gesù di Nazareth. Posto che nessun ebreo, neanche quelli che considerano il Talmud più importante del Tanak, osa contestare la sua effettiva storicità (quella è arrivata ad essere contestata solo negli ultimi duecentocinquant’anni e da alcuni battezzati)
A un ebreo che le osserva che se Gesù fosse stato il Messia (ossia il Cristo), avrebbe dovuto instaurare alla Sua Venuta il Regno Messianico (Regno di Giustizia, di Pace e di Amore): lei cosa gli risponde, padre Giovanni?
Circa quella che sarebbe solo e soltanto un’aspettativa umana di San Paolo (riguardo il verificarsi della Parusia nell’arco della sua vita terrena) e non vera Parola di Dio: le avevo chiesto se tale affermazione attiene a quelle cose certe su cui Sant’Agostino ci ricorda che è doverosa l’unità; o se invece attiene ad una di quelle cose dubbie su cui sempre l’Ipponate ci richiama al dovere di esercitare la nostra libertà di ricerca e di rispettare la libertà esercitata dagli altri fratelli.
“Sulle cose certe, l’unità; su quelle dubbie, la libertà; su tutto, la carità”.
Non avendomi lei risposto in tal senso, assumo che tale questione faccia parte di quelle dubbie (perché, se appartenesse a quelle certe: sono sicuro che me l’avrebbe indicato, fornendomi i riferimenti esatti della verità di Fede sulla base della quale la questione è definita una volta e per sempre).
Ecco quindi che, trovandoci nel campo delle cose dubbie, va presa in considerazione con attenzione chirurgica l’inferenza da lei fatta:
SE l’affermazione di San Paolo circa il verificarsi della Parusia nell’ambito della sua vita terrena FOSSE vera Parola di Dio (e non semplice opinione di agiografo)
ALLORA ne deriverebbe che Dio ci ha ingannato (cosa assurda), perché la Parusia non si è di fatto realizzata: né nell’arco della vita terrena di Paolo né nei diciannove secoli e mezzo successivi.
Quindi, con una procedimento per assurdo (poiché Dio non può ingannare) sembrerebbe essere dimostrata l’infondatezza della premessa iniziale (che le -almeno- tre occorrenze nelle lettere di San Paolo circa il verificarsi della Parusia nel corso della sua vita terrena siano Parola di Dio: e che quindi la Parusia “anticipata” rientrasse nel Progetto e nella Volontà di Dio)
E’ esercitando il Dono della Ragione che arrivo a visualizzare, con una cerca facilità, la possibile pecca e la possibile falla di tale ragionamento.
Pecca e falla che starebbero proprio nella conseguenza introdotta da quell’ALLORA.
Lei stesso dice che quella di Ninive era una profezia condizionata: la distruzione di Ninive, profetizzata a Giona, SI SAREBBE VERIFICATA qualora non fosse successo “qualcosa”.
SE A ALLORA B
dove:
A = verificarsi di una certa condizione
B = il contenuto della profezia (che è Parola di Dio) si avvera
La stessa medesima struttura di profezia condizionata (per quanto non esplicitata, come nel caso di Ninive: ed è anche ragionevole per i due motivi addotti in seguito) può sottendere quelle -almeno- tre occorrenze, presenti nelle lettere di San Paolo, relative ad una Parusia “ravvicinata”.
E, se ciò è vero: ecco che viene a cadere la seconda parte della sua personale inferenza (“ALLORA ne deriverebbe che Dio ci ha ingannato”), con la quale si sarebbe dimostrata, per assurdo, la fallacia del presupposto (che la Parusia “ravvicinata” che San Paolo si attendeva facesse realmente parte del Progetto e della Volontà di Dio)
Non sembra sussistere, del resto, l’obiezione che la profezia fatta da San Paolo circa la Parusia “ravvicinata” non possiede esplicitamente la struttura di “profezia condizionata”.
Per due distinti motivi.
Primo:
la profezia riguarda un Evento profondamente diverso da quello della distruzione di Ninive.
La profezia della distruzione di Ninive doveva avere esplicitamente la struttura di profezia condizionata: appunto perché l’evento B era di tipo “negativo” (la distruzione di una città/civiltà) che Dio stesso voleva risparmiare agli uomini che di quella profezia avrebbero subito il verificarsi qualora non avessero scelto di far decadere la condizione A (vale a dire: l’assenza di pentimento. Che decade, appunto, pentendosi)
La profezia della Parusia “ravvicinata” non aveva necessità di una esplicita struttura condizionata: perché il suo realizzarsi sarebbe stato un “premio” per la Chiesa primitiva (e per l’intero Universo) per il suo mantenersi aderente fino in fondo alle richieste di Dio.
Essendo venuta a cadere questa completa aderenza, ecco derivarne il “ritardo”: di cui San Paolo prende inequivocabilmente atto nella seconda lettera ai Tessalonicesi. E, se si fosse trattato di prendere atto anche di un suo errore di agiografo, lo avrebbe fatto rilevare (il cantore della Carità quale problema avrebbe avuto a riconoscere il suo errore?)
Secondo:
la condizione A nel caso della profezia esplicitamente condizionata riguardante la distruzione di Ninive NON si era ancora verificata (ossia i Niniviti non si erano ancora pentiti);
laddove invece la condizione A nel caso della profezia implicitamente condizionata riguardante la Parusia “ravvicinata” (che sia una profezia, e non un’opinione dell’agiografo, e che sia una profezia a struttura implicitamente condizionata è appunto la mia ipotesi di lavoro, rispetto alla quale sto esercitando la libertà di ricerca assicurata ai figli di Dio) era valida quando San Paolo scrisse la prima ai Corinzi e la prima ai Tessalonicesi. E smise di essere valida in un momento “x” anteriore alla seconda ai Tessalonicesi (e, a questo proposito, le chiedo: si sa quanti anni sono intercorsi tra la prima e la seconda lettera ai Tessalonicesi?)
SECONDO:
sul fatto che occorra un discernimento estremo nel distinguere le opinioni dell’agiografo dalla Parola di Dio, con me sfonda un portone aperto. Al punto che mai mi sogno, personalmente, di “liquidare” anche un solo iota del Nuovo Testamento ad opinione dell’agiografo.
E tutte le apparenti contraddizioni (di tempi, di luoghi, di intreccio) che sembrano esservi nei Vangeli canonici (e che sono utilizzate dai seguaci della cosiddetta “scuola mitica” e della cosiddetta “scuola critica” per depotenziare quando non annullare la storicità dei fatti evangelici: senza riflettere sul fatto che se i Vangeli fossero stati inventati o fossero stati frutto di redazioni successive, allora vi sarebbe stato anche qualcuno che si sarebbe preoccupato di far sparire le contraddizioni evidenti) ho atteso che mi fossero risolte, una ad una, dal “Vangelo” valtortiano (quello che attualizza le ultime parole del Vangelo giovanneo in Gv 21,25), quando Dio me l’ha fatto scoprire.
E, a questo proposito, colgo l’occasione di chiederle: quali sono i punti in cui San Paolo mostra la sua opinione di agiografo circa una maggiore peccaminosità della donna rispetto all’uomo?
A me pare piuttosto il contrario: che egli, in ben due occasioni, dica esplicitamente che il peccato e la morte sono entrati nel mondo “per colpa di un Uomo”.
QUARTO:
anche in questo caso, sono a chiederle padre Giovanni: è cosa certa sulla quale è doverosa l’unità l’affermazione che non esista alcuna Parusia Intermedia, che la Fine dei Tempi coincide con la Fine del Mondo, che tutti i morti resusciteranno al momento del Giudizio Universale, ossia alla Fine del Mondo?
Oppure è cosa dubbia, sulla quale è doveroso esercitare la nostra libertà di figli di Dio e rispettare, nella Carità, l’esercizio della libertà dei nostri fratelli?
Qui, le ho posto effettivamente una domanda retorica. E me ne scuso.
Perché la risposta la conosco perfettamente, a lume di Dottrina.
E so con certezza che esiste un vuoto dogmatico, in merito.
E il far riferimento alle due eresie condannate infallibilmente dalla Chiesa (millenarismo crasso e millenarismo mitigato) per “far passare” l’idea che quella della Parusia Intermedia sia idea (o ipotesi) eretica: è operazione intellettualmente scorretta, se fatta con intenzione e consapevolezza.
Ma, probabilmente, sino ad oggi lei ha sentito parlare di Parusia Intermedia solo e soltanto dai Testimoni di Geova (che non sono neanche cristiani, in realtà: perché disconoscenti la perfetta e integrale Divinità di Gesù Cristo, il Quale E’ consustanziale Padre): che blaterano di un “regno” in cui Gesù regnerà FISICAMENTE, da un vero e proprio Trono FISICO.
Ma non è, evidentemente, una posizione condivisibile da un cristiano e tantomeno da un cattolico.
Che dovrebbe avere ben chiaro che la Seconda Venuta (iniziata al momento della Resurrezione e che avrà il Suo apice e climax quando il Figlio dell’Uomo tornerà nella Potenza dello Spirito Santo e quando col soffio della Sua bocca distruggerà e annienterà l’empio, nel frattempo assisosi nel tempio di Dio e la cui venuta, realizzatasi nel segno di satana, sarà stata caratterizzata da ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri) segnerà la Fine dei Tempi malvagi, di “questo mondo”, di “questa generazione”, del “secolo presente”.
E avvierà, a seguito del rinnovamento radicale dell’intera Creazione Visibile (inclusa l’umanità: infatti San Paolo dice che coloro che saranno vivi al momento della Parusia saranno comunque “trasformati”; mentre i “morti in Cristo”, e quindi abitanti del Paradiso, risorgeranno nel Corpo Glorioso: ALLORA e non al momento del Giudizio Universale alla Fine del Mondo), quella venuta alla luce e piena instaurazione del Regno Messianico preconizzato infallibilmente (perché è Parola di Dio) dai profeti antecedenti all’Incarnazione del Figlio.
Quella che oggi ci è sempre più chiaro coinciderà con l’Era del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
E che nella Rivelazione giovannea è definita “millennio felice”.
E che altri profeti chiamano “secolo futuro”.
Quello del “Mondo Nuovo”, caratterizzato da Nuovi Cieli e Nuova Terra.
E in cui sarà finalmente operata la differenziazione tra il buon grano e la zizzania, finito il “tempo intermedio” in cui la Misericordia di Dio ha lasciato che la zizzania crescesse a stretto contatto del buon grano: sia nella Chiesa che nel mondo.
Il cosiddetto “nuovo ordine mondiale”, a ben vedere, è il caratteristico (e degradatorio al punto da finire sistematicamente nell’immancabile inversione) “verso” che la Scimmia di Dio prova a fare del Suo Progetto.
E gli “acceleratori” alla maniera che Dio ha in abominio, quando non sono battezzati: sono esattamente coloro che si son lasciati convincere che il “paradiso in terra” sia (ri)ottenibile con il puro sforzo e impegno umano. Che finisce sistematicamente in tragedia, così com’è ripetutamente avvenuto nella storia umana.
A ricordare, sul piano della storia: che chi non raccoglie con Gesù, disperde.
Nell’attesa che ciò si realizzi, e i cui segni sono sempre più evidenti (ed è Gesù che invita ciascuno di noi a leggerli): siamo chiamati non solo a santificarci così come sempre è stato fino ad oggi, ma anche a darci da fare e a metterci in movimento perché si estenda sempre più, già in “questo mondo”, quel Regno di Dio che è già vivo e presente (come lo è un bambino nell’utero della madre, sin dal momento del concepimento): “in mezzo a noi” e “in” noi.
Quindi, nessuna attesa “passiva”, come se dovesse fare tutto Dio.
E nessuna angoscia e frenesia realizzativa, come se dovessimo fare tutto noi.
Anche perché Gesù ci chiama ad “essere”, prima che a “fare”.
“Essere” con Lui e in Lui.
Il “fare” viene a ruota ed è una conseguenza.
Mi spiace se sono stato ancora una volta eccessivamente lungo e verboso, e le chiedo anticipatamente perdono per l’eventuale fastidio arrecatole.
Che Dio ci benedica, che la Madonna ci accompagni, che San Michele Arcangelo scorti le noste vie
+Christus Vincit+
Maranathà
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/05/la-questione-delle-%E2%80%9Cdottrine-diaboliche%E2%80%9D/#comment-20834
Giovanni Cavalcoli
on mag 28th, 2013
@ 10:10:
Caro Fabio Massimo,
innanziutto le ripeto L’invito ad essere più breve,
– perchè in questo blog gli interventi sono brevi;
– perchè così quanto Lei scrive attira di più e si legge meglio;
– perchè ciò giova alla chiarezza e all’ordine della discussione, in se stssa certo molto interessante. e per questo Le vengo incontro, ma anche Lei venga incontro a me ed ai lettori. Rispondo dunque per punti:
1. E’ certo che S.Paolo con la sua aspettativa della Parusia imminente si è sbagliato, perchè di fatto la Parusia deve ancotra avvenire;
2. Gesù ha chiarito che la venuta del Messia è duplice: quella della sua presezna di allora e quella futura della Parusia. Solo alla Paruisa Cristo finirà di costruire il Regno messianico:
3. Diversa è la profezia condizionata da quella categorica. La prima si verifica se si verifica la condizione; se la condizione non si verifca, la profeiza non si verifica. Giona disse che Ninive sarebbe stata distrutta se non si fosse convertita; e quindi implicitamente profetizzò che si sarebbe salvata se si fosse conveita. Siccome si convertì, non fu distrutta. Quindi alla fine, ciò che entrava nei voleri divini era che Ninive si salvasse. Ma sul momento neppure Giona sapeva come sarebbe andata a finire: lo sapeva solo Dio, che però all’inizio non lo ha rivelato a Giona. Tuttavia in fin dei cionti Giona profetizzò la salvezza di Ninive, dato che Ninive si convertì. Invece la profezia categorica o incondizionata si verifica comunque, qualunque cosa succeda. E questo è il caso della Parusia: il Padre ha fissato il Giorno, noto solo a Lui e in quel Giorno la Parusia non mancherà di avvenire.E’ quello che già l’AT chiama “Giorno di Jahvè” o “Giorno del Giudizio”. Noi potremmo dire: l’ora della verità e il trionfo della giustizia.
4. Non so quanti anni siano trascorsi tra la I Ts e la II Ts, ma ai fini della nostra discussione non interessa: quello che è certo è che Paolo ha pensato in un primo tempo che la Parusia fosse imminente; ma poi, illuminato dallo Spitio Santo – e questa è vera Parola di Dio -, si è accorto di essersi sbagliato e alla luce della Parola, si è correttto avvertendo i fedeli che la Paruisa non era imminente;
5. Non era necessario che Paolo riconoscesse apertamente di essersi sbaglato: lo affema implicitamente con il sostenere che la Parusia non è imminente;
6. Paolo mostra notoriamente di non stimare la donna alla pari dell’uomo. E ciò si desume da diverse sue posizioni:
– insiste troppo nel dire che è stata la donna a provocare l’uomo al peccato;
– le proibisce di parlare in chiesa;
– impone alla donna di stare soggetta all’uomo.
Ora, anche queste idee di Paolo, come ha spiegato lo stesso Magistero pontificio soprattutto a partire da Pio XII, sono proprie solo di Paolo e della mentalità del suo tempo; non sono Parola di Dio, tanto è vero che oggi i Pontefici (vedi per esempio l’enciclica Mulieris Dignitatem di Giovanni Paolo II) dicono chiaramente che Dio ha voluto uomo e donna uguali nella natura benchè reciprocamente complementari nelle qualità proprie di ciascuno. L’uomo è capo della donna solo nel matrimonio, perchè l’uomo rappresenta Cristo, ma in generale nella Chiesa e nella società uomo e donna hanno pari dignità e pari tendenza la peccato.
7. La futura resurrezione insieme con la fine del mondo e la Parusia, che si possono chiamare benissimo “fine dei tempi”, sono un unico avvenimento futuro, e questa dottrina è certamente di fede, come Lei può controllare consultando il Catechismo. Gesù predisse un solo suo ritorno glorioso e da giudice alla fine del mondo: la Parusia. Non previde nessuna “venuta intermedia”. Questa idea, come ho detto, ha dato luogo alle tendenze millenaristiche, che sono state condannate dalla Chiesa. Cristo nel corso della storia presente, prima della Parusia, viene fra noi non di persona, ma solo invisibilmente attraverso e nel suo Spiritio e sacramentalmente nell’Eucaristia. Egli è presente tra noi non in se stesso ma nella Chiesa.
8. Il momento della Parusia, come risulta dal Catechismo comporta:simultaneamente:
– la fine del mondo;
– l’apparizione di Cristo glorioso che sconfigge totalmente e definitivamente utt le forze del male;
– la risurrezione dei morti;
– il Giudizio universale;.
– .la condotta a termine dell’edificazione della Chiesa;
– nuovi cieli e nuova terra dove abiterà la giustizia.
P.Giovanni
Te lo dicono tutti, di essere più conciso…. 🙂
Amos 5:14 Cercate il bene, non il male, affinché l’Eterno sia con voi. (Amos 5.14) Secondo Aristotele, “Tutti gli uomini per natura desiderano sapere”. Ma noi conosciamo le cose che contano davvero? Siamo consapevoli di ciò che è durevole ed eterno? La ricerca di Dio è stata una domanda costante nella storia umana. Chi è Dio? Come sta? Egli è la causa prima di tutte le cose, come dicono alcune religioni? Queste sono domande che sorgono quando si discute la natura di Dio e la necessità di cercarlo. “Cercate me e vivrete!” (Amos 5:4) – Per molti aspetti, queste poche parole rappresentano l’essenza del messaggio di Dio al mondo. Cercare Lui e vivere, perché, dopo tutto, non c’è vita in qualsiasi altra cosa o persona. In Lui vi è la vita, originale, la vita non in prestito, non derivata. In noi c’è un flusso della fonte della vita. Dopo tutto, ci vengono offerte solo due scelte: la vita o la morte. Il destino di tutta l’umanità può essere diviso in due classi: coloro che vivranno per sempre e quelli che saranno morti per sempre. Non c’è via di mezzo o di equilibrio degli opposti. Tutti hanno il loro dio, un idolo da adorare, per raggiungere un ideale, per dare una calma, un essere che domina ogni pensiero e azione, o una persona in cui vivono e hanno il loro essere. Anche l’ateo fa un dio della sua negazione stessa di Dio. Amos dà due ragioni per cui dovremmo cercare Dio: 1. Cercate il Signore e vivrete. Rinunciare a Dio e non hai la vita. 2. Senza la cura e la tenera misericordia di Dio “la vergine di Israele è caduta, non si alzerà più, è stesa al suolo, nessuno la fa rialzare” ( Amos 5:2 ). Una vita senza Dio è una vita di bancarotta morale e disperazione spirituale.
Amos è specifico per il Dio che noi cerchiamo. I dei di Betel, Gàlgala o Beersheba non sono dèi. Questi luoghi sono stati significativi nella storia di Israele. Bethel era il luogo dove è stato trasformato in una visione Giacobbe (Gen.28: 12 ). Gàlgala era lo stato in cui Israele celebra la prima Pasqua dopo aver attraversato il Giordano, dove Giosuè distribuito la terra promessa per la tribù ( Josue.5: 9:10 ). Beersheba era il luogo dove si è incontrato Dio con Abramo, Isacco e Giacobbe ( Gen.21: 15 , 26:23-33 , 46:1-5 ). Ma Israele ha trasformato Bethel e Gàlgala in centri di culto e Beersheba in un centro di pellegrinaggio, senza senso. Il Dio di Abramo non può essere gestito in questo modo. Israele ha bisogno di allontanarsi dalla religione, dalle scoperte umane, per cercare il Signore e fare di Lui il centro delle loro ricerche quotidiane. Alla chiamata urgente di Amos in Israele per tornare e cercare il Signore (Amos 5:8), egli punta Dio nel suo ruolo creativo. Dalla Genesi all’Apocalisse, la Bibbia è chiara sulle nostre origini, “tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.” (Giovanni 1:3 ). La vita esiste solo in Dio perché Dio solo è il Creatore. Egli ha creato la vita, la vita viene solo da lui. L’essenza del Vangelo, l’essenza della salvezza è a disposizione per l’umanità quando è ricollegata al Creatore, Colui che ha dato loro i primi anni di vita. Ecco perché noi possiamo adorare qualsiasi cosa, ma per Dio è un falso culto. Per molti, la ricerca di Dio rimane un esercizio teorico, cavalcare una dottrina, un dibattito teologico.. Amos ha scarsa utilità per una ricerca puramente intellettuale. Vuole la conoscenza con l’esperienza. Per cercare Dio è necessario conoscerlo personalmente e rivelarlo agli altri in una esperienza pratica. Quale fu la risposta della maggior parte del popolo alla chiamata di Dio al pentimento? (Ose.10: 12 e 13). Perché io so quante sono le tue trasgressioni – ( Amos 5:10-13 ). Dopo aver rimproverato per il falso culto e la mancanza di misericordia, Amos fa una critica alle ingiustizie sociali che si trovano in Israele. Quasi l’intero libro di Amos è scritto in linguaggio poetico, interessante, date le origini umili del profeta. Amos sta parlando dell’atteggiamento della gente nei confronti di un giudice che disapprovava l’errore e ha cercato di sostenere la verità. I giudici avevano la corte alle porte della città israeliane, dove sarebbero stati accessibili per tutti che avevano bisogno dei loro servizi. Odiate il male, e amate il bene – ( Amos 5:14 e 15 ). E’ possibile che queste persone, così cieche nel loro peccato, nella loro iniquità, e che si opponevano al messaggio della misericordia a loro inviato, pensavano ancora che “il Signore degli eserciti” era con loro? Apparentemente era così. Dopo tutto, erano figli di Abramo, Isacco e Giacobbe Erano gli eredi della legge, delle promesse e dell’alleanza del Sinai. Dopo tutto, erano seguaci del vero Dio, Creatore del cielo e della terra. Non dovevano essere come i pagani intorno. Dio stava dicendo a queste persone che avevano bisogno non solo di guardare bene, ma di odiare il male e amate il bene. Chiaramente, possiamo fare solo se si conosce la distinzione tra il bene e il male, che non è sempre facile, soprattutto per quelle coscienze che erano indurite dal peccato. Qual è la nostra unica vera guida per conoscere la differenza tra bene e male? (Isa.8: 20). Una volta giunti a comprendere la differenza tra bene e male, dobbiamo imparare ad amare e odiare l’altro. Ovviamente, solo la potenza dello Spirito Santo che opera nella nostra vita può fare questo per noi (Giovanni 16:13). E ‘ interessante che ci viene detto non solo di amare e odiare il male. Non si può amare il bene, il male e l’odio? La vita esiste solo in Dio, datore di vita. Dio ha chiamato Israele a pentirsi, rivolgersi a Lui e vivere, e ad abbandonare i loro peccati. Nonostante l’ingiustizia riempisse la terra, Dio ha promesso di fare giustizia. E’ diverso oggi? L’unica speranza e tornare da Dio per avere la Sua misericordia.
[…] Cercate il bene, per amor di Dio […]
[…] duxcunctator scrive: 26 maggio 2013 […]
A domanda,rispondo:
E’ “Quello” testimoniato dai “Vangeli”.
E’ “Quello” professato nel “Credo”.
E’ “Quello” illustrato dal “CCC=KKK”.
AMEN…ALLELUJA!!!
Testimoniato, professato, illustrato…
Incontrato sulla tua strada…no?
Ascoltato nel tuo cuore, alla cui porta non Si stanca mai di bussare…. nemmeno?
Qualsiasi persona la si incontra e la si ascolta, per iniziare a conoscerla.
E più la si incontra e più la si ascolta, più la si conosce.
E se è così per una persona “normale”, a maggior ragione è così per la Sua Persona.
Così Presente e così Viva.
E, al tempo stesso: così Adveniente e così Ventura.
Maranathà.
I due acronimi che ho riportato,per “brevitas”,
stanno,a scanso di possibili equivoci,per:
CCC…Catechismo+Chiesa+Cattolica.
KKK…Katechismus+Katholischen+Kirche.
No…non ho mai incontrato un “Vero” Cristiano “Vero”…
ma solo una massa di vili ed ipocriti “opportunisti”,
in primis,proprio quelli che appaiono come i più “devoti”.
Un solo esempio…il Meeting di CL a Rimini.
Ci andai una sola volta,invitatovi da un collega,
ma mi è bastato,per capire e…per non andarci mai più.
E,per finire…
meglio un “incredulo” sincero che un falso “credente”!
Siamo assolutamente imperfetti, ciò che è meraviglia/miracolo, è che Dio ci ama come solo Lui sa amare. Il nostro amore, quello da noi inteso come massimo amore umano, è solo lontanamente somigliante all’Amore del nostro Padre celeste. Ognuno di noi crede di essere figlio come il Padre vuole.
Per questo Gesù ci ha raccomandato di perdonarci tra noi fratelli?
Cercare di capire, scusare, perdonare chi non si rende nemmeno conto di fare del male è l’azione di carità che dobbiamo a tutti.
Non conosciamo i cuori, preghiamo perché siano tesi al bene per Amore di Dio.
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«Lumen fidei». Senza la verità, la fede è solo una «bella fiaba»
di Massimo Introvigne
Il 5 luglio 2013 è stata presentata la prima enciclica di Papa Francesco, Lumen fidei[1], dedicata alla fede, formalmente datata 29 giugno 2013. Il 13 giugno il Pontefice l’aveva presentata ai membri del Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi come un’«enciclica a quattro mani»[2], preparata insieme a Benedetto XVI come segno speciale della continuità tra i due pontificati. Nel testo, Francesco ricorda che il suo predecessore «aveva quasi completato» (7) l’enciclica sulla fede, aggiungendo: «Assumo il suo prezioso lavoro, aggiungendo al testo alcuni ulteriori contributi» (ibid.). Naturalmente, l’enciclica è firmata dal solo Papa Francesco ed è un atto del suo Magistero, anche se non è difficile riconoscere le parti scritte dal Pontefice Emerito. Ma del resto – per quanto la situazione di questa enciclica sia particolare – sempre i Pontefici regnanti si sono avvalsi di parti scritte da altri: è la loro firma sul testo che lo trasforma in Magistero.
Da questa singolare collaborazione è nato un grande testo di novantasei pagine, che ha un duplice andamento, un piano orizzontale e un piano verticale. Ci sono «due assi su cui la fede percorre il suo cammino» (44): l’asse della storia e «l’asse che conduce dal mondo visibile verso l’invisibile» (ibid.). A sua volta, questo secondo asse – verticale – può essere percepito in due modi: come luce, con gli occhi, o come parola, con l’udito.
Il primo asse, storico, è richiamato già nell’Introduzione (1-7), dove si afferma che la luce della fede ha fatto irruzione nella storia umana con Gesù Cristo. Il mondo pagano ormai stanco era «affamato di luce» (1), e aveva «sviluppato il culto al dio Sole, Sol invictus, invocato nel suo sorgere» (ibid.). Tuttavia, «anche se il sole rinasceva ogni giorno, si capiva bene che era incapace di irradiare la sua luce sull’intera esistenza dell’uomo. Il sole, infatti, non illumina tutto il reale, il suo raggio è incapace di arrivare fino all’ombra della morte, là dove l’occhio umano si chiude alla sua luce» (ibid.). L’enciclica riporta le parole di san Giustino Martire (ca. 100-164): «Per la sua fede nel sole non si è mai visto nessuno pronto a morire» (ibid.). I cristiani, invece, trovarono in Cristo «il vero sole» (ibid.), i cui raggi – secondo l’espressione di Clemente Alessandrino (ca. 150-215) – «donano la vita» (ibid.). Certamente, la storia comprende anche «l’epoca moderna» (2), che ha preteso di liquidare la fede come «una luce illusoria» (ibid.). Il Papa cita il filosofo Friedrich Nietzsche (1844-1900), che in una lettera incitava la sorella Elisabeth (1846-1935) ad abbandonare la fede, sostenendo che è solo «un’illusione di luce che impedisce il nostro cammino di uomini liberi verso il domani» (ibid.). La modernità ha associato la fede non alla luce, ma al buio, o l’ha ridotta al più a «luce soggettiva» (3), semplice emozione o sentimento. Ma, senza la luce della fede, «tutto diventa confuso, è impossibile distinguere il bene dal male, la strada che porta alla mèta da quella che ci fa camminare in cerchi ripetitivi, senza direzione» (ibid.). A un mondo moderno che riesce solo più a vedere «piccole luci che illuminano il breve istante» (ibid.), mai la «luce grande» (ibid.), la Chiesa ha cercato di riproporre la vera luce, la fede. Lo ha fatto con il Concilio Ecumenico Vaticano II, che – secondo le parole del venerabile Paolo VI (1897-1978) nell’Udienza generale dell’8 marzo 1967, già più volte richiamate da Benedetto XVI – non ha dedicato un documento specifico alla fede, ma in realtà «parla ad ogni pagina» (6) della «vera fede, quella che ha per sorgente Cristo e per canale il magistero della Chiesa» (ibid.). E lo fa ora con l’Anno della fede.
L’asse storico della fede è ancora al centro del primo capitolo (8-22): «se vogliamo capire che cosa è la fede, dobbiamo raccontare il suo percorso» (8). Il racconto inizia con Abramo, nostro padre nella fede, che per tutta la vita fa memoria della promessa di Dio. Ma questa memoria «non fissa nel passato ma, essendo memoria di una promessa, diventa capace di aprire al futuro […]. Si vede così come la fede, in quanto memoria del futuro, memoria futuri, sia strettamente legata alla speranza» (9). La parola ebraica ’emûnah, usata per Abramo, così come il latino fides, allude a una duplice fedeltà: fedeltà di Dio al patto con gli uomini, fede dell’uomo che si affida a Dio, riconoscendolo non come un estraneo ma come la sorgente profonda del proprio essere, «Colui che è origine di tutto e che sostiene tutto» (11). La luce della fede continua poi a scendere nella storia d’Israele. «L’architettura gotica l’ha espresso molto bene: nelle grandi Cattedrali la luce arriva dal cielo attraverso le vetrate dove si raffigura la storia sacra» (12). Tuttavia, già questa storia – nell’episodio del vitello d’oro – ci mostra l’insidia permanente dell’«opposto della fede» (13), l’idolatria, dove «l’idolo è un pretesto per porre se stessi al centro della realtà» (ibid.), e l’uomo sostituisce a Dio la «molteplicità dei suoi desideri» (ibid.). «Per questo l’idolatria è sempre politeismo, movimento senza meta da un signore all’altro» (ibid.), da cui solo Dio libera.
Questa liberazione si dà nella storia attraverso una mediazione, che comincia a emergere con Mosè. Il filosofo illuminista Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), figura dell’orgoglioso uomo moderno chiuso in «una concezione individualista e limitata della conoscenza» (14), non riusciva a capire la necessità di una mediazione, perché mai «Dio sia andato da Mosè per parlare a Jean-Jacques Rousseau» (ibid.). Rousseau però non vede che «in tanti ambiti della vita ci affidiamo ad altre persone che conoscono le cose meglio di noi. Abbiamo fiducia nell’architetto che costruisce la nostra casa, nel farmacista che ci offre il medicamento per la guarigione, nell’avvocato che ci difende in tribunale» (18). E «abbiamo anche bisogno di qualcuno che sia affidabile ed esperto nelle cose di Dio» (ibid.).
La necessità di una mediazione emerge in modo incontrovertibile nella morte e resurrezione di Gesù Cristo, l’unico capace di «entrare nella morte per salvarci» (16). Questo ingresso nella morte è drammatico, e l’enciclica menziona il principe Myskin de L’idiota del romanziere russo Fedor Dostoevskij (1821-1881) il quale, di fronte alla crudezza del «Cristo nella tomba» dipinto da Hans Holbein il Giovane (1497-1543) esclama: «Quel quadro potrebbe anche far perdere la fede a qualcuno» (16). Ma in realtà «è proprio nella contemplazione della morte di Gesù che la fede si rafforza e riceve una luce sfolgorante» (ibid.), confermata dalla Risurrezione come «pienamente affidabile» (17).
Questa luce cambia tutto. Ci aiuta a capire che solo Dio è degno di fede. La polemica di san Paolo contro i farisei denuncia chi «anche quando compie opere buone, mette al centro se stesso e non riconosce che l’origine della bontà è Dio» (19). Ma «quando l’uomo pensa che allontanandosi da Dio troverà se stesso, la sua esistenza fallisce» (ibid.). Avvicinarsi a Dio e vedere il mondo con lo sguardo del Signore significa, dopo la Pentecoste, vivere nella Chiesa, corpo di Cristo. «L’immagine del corpo non vuole ridurre i credenti a semplice parte di un tutto anonimo, a mero elemento di un grande ingranaggio, ma sottolinea piuttosto l’unione vitale di Cristo con i credenti e di tutti i credenti tra loro» (22). «La fede ha una forma necessariamente ecclesiale» (ibid.). «Si capisce allora perché fuori da questo corpo, da questa unità della Chiesa in Cristo, da questa Chiesa che – secondo le parole di Romano Guardini [teologo tedesco di origine italiana, 1885-1968] – “è la portatrice storica dello sguardo plenario di Cristo sul mondo”, la fede perde la sua “misura”, non trova più il suo equilibrio, lo spazio necessario per sorreggersi» (ibid.).
Il secondo capitolo dell’enciclica (23-36) descrive il secondo asse, verticale, che porta dalla Terra al Cielo, attraverso due coppie di elementi che non vanno intesi come contrapposti ma come complementari: conoscenza e amore, visione e ascolto. Nel brano di Isaia 7,9 il profeta consiglia al re Acaz, che cerca la sicurezza in un’incerta alleanza con gli Assiri, di affidarsi solo alla fede in Dio. L’originale ebraico andrebbe tradotto: «Se non crederete, non resterete saldi», ma la versione greca dei Settanta porta: «Se non crederete, non comprenderete». Qui qualcuno che non ama l’incontro tra cristianesimo e cultura greca – secondo un’avversione progressista alla Grecia denunciata da Benedetto XVI nel celebre discorso di Ratisbona del 12 settembre 2006[3] – sostiene che «la versione greca della Bibbia, nel tradurre “essere saldo” con “comprendere”, abbia operato un cambiamento profondo del testo, passando dalla nozione biblica di affidamento a Dio a quella greca della comprensione. Tuttavia, questa traduzione, che accettava certamente il dialogo con la cultura ellenistica, non è estranea alla dinamica profonda del testo ebraico» (23). Non si tratta di mera filologia, anzi siamo qui alla chiave di volta di tutta l’enciclica: la fede è fede in un contenuto di cui affermiamo con certezza che è la verità. La fede non è un sentimento, «un fatto privato, un’opinione soggettiva» (22). È l’adesione alla verità trasmessa nella storia dalla Chiesa. «La fede, senza verità, non salva, non rende sicuri i nostri passi. Resta una bella fiaba, la proiezione dei nostri desideri di felicità, qualcosa che ci accontenta solo nella misura in cui vogliamo illuderci. Oppure si riduce a un bel sentimento, che consola e riscalda, ma resta soggetto al mutarsi del nostro animo, alla variabilità dei tempi, incapace di sorreggere un cammino costante nella vita. Se la fede fosse così, il re Acaz avrebbe ragione a non giocare la sua vita e la sicurezza del suo regno su di un’emozione. Ma proprio per il suo nesso intrinseco con la verità, la fede è capace di offrire una luce nuova, superiore ai calcoli del re, perché essa vede più lontano, perché comprende l’agire di Dio» (ibid.).
«Richiamare la connessione della fede con la verità è oggi più che mai necessario, proprio per la crisi di verità in cui viviamo» (25), dominati da un relativismo «in cui la domanda sulla verità di tutto, che è in fondo anche la domanda su Dio, non interessa più» (ibid.). Il relativismo insinua che credere in una verità assoluta ha portato ai grandi e sanguinari totalitarismi del XX secolo. A questa insidiosa obiezione il cristianesimo risponde che conoscenza della verità e amore non sono mai disgiunti e s’incontrano nella fede: «Con il cuore si crede», afferma san Paolo (Rm 10,10). L’enciclica cita e rovescia la tesi del filosofo Ludwig Wittgenstein (1889-1951) secondo cui la fede, come l’amore, è un’esperienza soggettiva «improponibile come verità valida per tutti» (27). Il Papa non risponde a Wittgenstein che è sbagliata la sua analisi della fede, ma che il filosofo sbaglia l’analisi dell’amore, cadendo nel pregiudizio tipicamente moderno il quale sostiene che «la questione dell’amore non abbia a che fare con il vero. L’amore risulta oggi un’esperienza legata al mondo dei sentimenti incostanti e non più alla verità» (ibid.). Ma «davvero questa è una descrizione adeguata dell’amore? In realtà, l’amore non si può ridurre a un sentimento che va e viene. Esso tocca, sì, la nostra affettività» (ibid.), ma è vero amore che permane nel tempo solo quando «è fondato sulla verità» (ibid.). Wittgenstein non ha torto quando paragona la fede all’amore, ma sbaglia a pensare che l’amore sia solo sentimento. «Amore e verità non si possono separare» (ibid.), «amor ipse notitia est», «l’amore stesso è una conoscenza» (ibid.), come afferma san Gregorio Magno (540-604). E proprio in quanto avanza in stretta unità con l’amore, la conoscenza della verità non genera nella storia violenza ma liberazione.
Per la stessa errata mentalità ostile alla cultura greca l’ascolto della parola di Dio, tipico della mentalità biblica e che «aiuta a raffigurare bene il nesso tra conoscenza e amore» (29), è stato «contrapposto alla visione, che sarebbe propria della cultura greca» (ibid.). L’immagine greca della conoscenza come luce è stata criticata perché «se da una parte offre la contemplazione del tutto, cui l’uomo ha sempre aspirato, dall’altra non sembra lasciar spazio alla libertà, perché discende dal cielo e arriva direttamente all’occhio, senza chiedere che l’occhio risponda. Essa, inoltre, sembrerebbe invitare a una contemplazione statica, separata dal tempo concreto in cui l’uomo gode e soffre. Secondo questa concezione, l’approccio biblico alla conoscenza si opporrebbe a quello greco» (ibid.). Ma non è così: «questa pretesa opposizione non corrisponde al dato biblico» (ibid.), il quale propone invece «una sintesi tra l’unire e il vedere» (30) che culmina nel Nuovo Testamento e in particolare nel Vangelo di Giovanni. Questa sintesi, chiamata da san Tommaso d’Aquino (1225-1274) «oculata fides» – precisamente «fede che vede!» (ibid.) – è decisiva, perché «l’incontro del messaggio evangelico con il pensiero filosofico del mondo antico» fonda il rapporto tra fede e ragione, cruciale per la vita e la cultura come il beato Giovanni Paolo II (1920-2005) ha mostrato nell’enciclica, richiamata qui da Papa Francesco, Fides et ratio[4]. Questo incontro emerge nella biografia di sant’Agostino (354-430), cui la «filosofia greca della luce» (33), nella versione neoplatonica, ha consentito di superare il manicheismo e l’idea che il bene e il male non avessero «contorni chiari» (ibid.). La sua conversione è poi maturata nell’ascolto del Dio della Bibbia. «E tuttavia, questo incontro con il Dio della Parola non ha portato sant’Agostino a rifiutare la luce e la visione» (ibid.). Solo integrando visione e ascolto, luce e suono, arti figurative e musica riusciamo a fare incontrare fede e ragione, a mostrare anche ai non cristiani e ai non credenti come sono illuminati «senza saperlo» (35), come già i Magi, dalla luce di Cristo ogni volta che cercano sinceramente e trovano una verità, e a costruire una teologia come scienza guidata dalla ragione che tuttavia resta «al servizio della fede dei cristiani» (36). Come tale, l’autentica teologia non considera «il Magistero del Papa e dei Vescovi in comunione con lui come qualcosa di estrinseco, un limite alla sua libertà, ma, al contrario, come uno dei suoi momenti interni, costitutivi, in quanto il Magistero assicura il contatto con la fonte originaria, e offre dunque la certezza di attingere alla Parola di Cristo nella sua integrità» (ibid.).
I capitoli terzo (37-49) e quarto (50-57) dell’enciclica mostrano come la fede – lungo il duplice asse della storia e della trascendenza, quest’ultima articolata nelle coppie verità-amore e visione-ascolto – si trasmetta nella storia e illumini tutti gli ambiti della vita personale e sociale. «Come essere sicuri di attingere al “vero Gesù” attraverso i secoli?» (38). Un lettore isolato della Bibbia non avrebbe nessuna certezza: «non posso vedere da me stesso quello che è accaduto in un’epoca così distante da me» (ibid.). Per questo, il Signore ha voluto che il deposito della fede fosse «conservato vivo in quel soggetto unico di memoria che è la Chiesa»(ibid.). In verità, «è impossibile credere da soli» (39): la fede o si dà nella Chiesa, o non si dà. E la Chiesa trasmette la fede soprattutto attraverso quattro elementi: i sacramenti – in particolare il battesimo, di cui l’enciclica difende il conferimento ai bambini non ancora in grado di comprenderne il senso, un gesto che mostra precisamente come la fede non è del singolo ma della Chiesa, è sempre «inserita in un “noi” comune»(43) e l’eucarestia –, il Credo, il Decalogo – che «non è un insieme di precetti negativi, ma di indicazioni concrete per uscire dal deserto dell’“io” autoreferenziale, chiuso in se stesso, ed entrare in dialogo con Dio, lasciandosi abbracciare dalla sua misericordia per portare la sua misericordia» (46) – e la preghiera, soprattutto il Padre nostro. Si riconosce qui la struttura del Catechismo della Chiesa Cattolica, che l’enciclica definisce «strumento fondamentale» (ibid.) per identificare con certezza il contenuto della fede, e nello stesso tempo preservare «la sua purezza e integrità» (48): «perché tutti gli articoli di fede sono collegati in unità, negare uno di essi, anche di quelli che sembrerebbero meno importanti, equivale a danneggiare il tutto»(ibid.). E la purezza e integrità della fede sono garantite dal Magistero, che assicura «la continuità della memoria della Chiesa» (49) ed è certamente «affidabile» (ibid.).
La fede «non si configura solo come un cammino» (50): costruisce anche una nuova città, fondata anzitutto sulla famiglia, che nasce – verità che è quanto mai opportuno richiamare oggi –«dall’accettazione della bontà della differenza sessuale» (52) tra uomo e donna, voluta da Dio, e fiorisce nella promessa di un amore «per sempre» (ibid.), che ultimamente solo la fede rende davvero credibile e possibile. In famiglia poi i giovani cominciano a scoprire che «la fede non è un rifugio per gente senza coraggio» (53) ma l’unica luce che trasforma la società. Le ideologie rivoluzionarie hanno «cercato di costruire la fraternità universale tra gli uomini, fondandosi sulla loro uguaglianza» (54). Ma hanno fallito: «questa fraternità, privata del riferimento a un Padre comune quale suo fondamento ultimo, non riesce a sussistere» (ibid.). Senza il fondamento, senza la fede, torniamo ai pagani come Celso (II sec.) che, in polemica con i cristiani, considerava«un’illusione e un inganno» (ibid.) pensare che l’uomo avesse una dignità superiore agli animali, e scriveva:«Se guardiamo la terra dall’alto del cielo, che differenza offrirebbero le nostre attività e quelle delle formiche e delle api?» (ibid.). Se manca la fede, l’uomo «perde il suo posto nell’universo, si smarrisce nella natura, rinunciando alla propria responsabilità morale, oppure pretende di essere arbitro assoluto, attribuendosi un potere di manipolazione senza limiti» (ibid.). A Celso l’enciclica risponde con le parole dei Cori della Roccadel poeta Thomas Stearns Eliot (1888-1965), secondo cui senza la fede la civiltà sprofonda nella barbarie:«Avete forse bisogno che vi si dica che perfino quei modesti successi / che vi permettono di essere fieri di una società educata / difficilmente sopravvivranno alla fede a cui devono il loro significato?» (55). Prendere sul serio queste parole, commenta Papa Francesco, significa avere il coraggio di dire che Dio dev’essere riconosciuto anche nella vita pubblica e sociale. «Saremo forse noi a vergognarci di chiamare Dio il nostro Dio? Saremo noi a non confessarlo come tale nella nostra vita pubblica, a non proporre la grandezza della vita comune che Egli rende possibile?» (ibid.). Dobbiamo tornare al coraggio di proclamare che solo «la fede illumina il vivere sociale» (ibid.): «se togliamo la fede in Dio dalle nostre città, si affievolirà la fiducia tra di noi, ci terremo uniti soltanto per paura» (ibid.).
Viviamo in un tempo di grandi sofferenze. Occorre spiegare con pazienza che solo la fede porta la speranza a chi soffre e alimenta la carità. «Non facciamoci rubare la speranza, non permettiamo che sia vanificata con soluzioni e proposte immediate che ci bloccano nel cammino, che “frammentano” il tempo, trasformandolo in spazio. Il tempo è sempre superiore allo spazio. Lo spazio cristallizza i processi, il tempo proietta invece verso il futuro e spinge a camminare con speranza» (57). Grazie a Dio, non siamo soli. La conclusione dell’enciclica (58-59) ci ricorda che possiamo contare sulla materna presenza di «Colei che ha creduto» (Lc1,45), la Vergine Maria, di cui san Giustino Martire afferma che, accettando l’annuncio dell’Angelo, «ha concepito “fede e gioia”» (58). «Chi crede non è mai solo» (58). La fede e la gioia sono con lui. Sono date gratuitamente, anche nei momenti e nei tempi più difficili: basta accettarle riconoscendo nella luce della fede la luce stessa di Dio.
[1] Francesco, Lettera enciclica Lumen fidei sulla fede, del 29-6-2013. I numeri tra parentesi nel testo indicano i paragrafi dell’enciclica, cui si rimanda anche per i riferimenti agli autori citati dall’enciclica stessa.
[2] Francesco, Ai Membri del XIII Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, 13-6-2013.
[3] Benedetto XVI, Incontro con i rappresentanti della scienza nell’Aula Magna dell’Università di Regensburg, 12-9-2006.
[4] Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Fides et ratio circa i rapporti tra fede e ragione, del 14-9-1998.
Parole vere, verissime.
Nella vita quotidiana diamo credito alle persone sincere, portatrici di verità semplici.
E’ credibile un genitore che insegna al figlio ciò in cui crede davvero.
Non puoi dire a tuo figlio di non rubare se rubi, di voler bene se non vuoi bene, di non picchiare se picchi, la credibilità di un genitore è nella verità.
Se il comportamento è conforme all’insegnamento tuo figlio non avrà paura di seguirti fosse anche in capo al mondo.
Dopo aver insegnato fondamentale è lasciare la piena e completa libertà al figlio di seguire la propria strada.
Trasferire questo semplice esempio in ogni ruolo della società per trovare conferma nella fede che è amore e verità, porterà inevitabilmente sulla via di Gesù che porta al Padre Creatore.
Cercare la verità è cercare Dio.
Credere fermamente in ciò che insegniamo ci darà la cartina tornasole della nostra scelta di campo nella vita.
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Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo.
Decidendo senza l’aiuto di Dio (fede) cosa è bene per noi inevitabilmente ci perderemmo.
Perciò parole e azioni rivelano la condizione del nostro cuore. Mostrano ciò che siamo veramente
Ogni peccato è meretricio con Satana
Valtorta – Evangelo 131.5
«E una donna che si prostituisce che peccato fa?».
«Se è sposata, di adulterio e di furto verso il marito. Se è nubile, di impurità e di furto a se stessa».
«A se stessa? Ma dà via del suo!!».
«No. Il nostro corpo è creato da Dio per essere tempio dell’anima che è tempio di Dio. Perciò deve essere conservato onesto, perché altrimenti l’anima viene derubata dell’amicizia di Dio e della vita eterna».
«Allora una meretrice non può più essere che di Satana?».
«OGNI PECCATO È MERETRICIO CON SATANA. Il peccatore, come una femmina prezzolata, si dà a Satana per illeciti amori, sperandone sozzi guadagni. Grande, grandissimo il peccato di prostituzione che rende simili ad animali immondi.
Ma credete che non lo è da meno ogni altro peccato capitale.
Che dirò dell’idolatria?
Che dell’omicidio?
Eppure Dio perdonò agli israeliti (Es 32,14) dopo il vitello d’oro.
Perdonò a Davide (2 Sam 12,13) dopo il suo peccato, e che era duplice.
DIO PERDONA A CHI SI PENTE.
Sia il pentimento in proporzione del numero e della grandezza delle colpe, ed Io vi dico che a chi più si pente più sarà perdonato.
PERCHÉ IL PENTIMENTO È FORMA D’AMORE.
DI OPERANTE AMORE.
CHI SI PENTE DICE A DIO COL SUO PENTIMENTO: “NON POSSO STARE COL TUO CORRUCCIO PERCHÉ TI AMO E VOGLIO ESSERE AMATO”.
E Dio ama chi lo ama. Perciò Io dico: più uno ama e più è amato. Chi ama totalmente ha tutto perdonato. E questa è verità.
Lo Straniero – Il blog di Antonio Socci
UN LAMPO DI LUCE NELLE TENEBRE DEL PRESENTE
Posted: 06 Jul 2013 01:17 PM PDT
Ieri, mentre veniva presentata al mondo la nuova enciclica “Lumen fidei”, scritta a quattro mani da Benedetto XVI e da papa Francesco, i due uomini di Dio insieme hanno anche inaugurato, nei giardini vaticani, una statua di san Michele Arcangelo, consacrando la città vaticana a lui e a san Giuseppe.
Da tali fatti emerge non solo l’affetto fraterno che unisce Francesco e il predecessore, ma soprattutto la loro comunione di fede profonda. Questa unità, in un mondo segnato dal conflitto, è il miracolo della grazia, l’essenza del cristianesimo.
E va sottolineato anche perché i giornali tendono a parlare della Chiesa secondo i criteri di giudizio mondani. Senza vederne il miracolo.
Non a caso, proprio ieri mattina, su “Repubblica”, un articoletto pretendeva di proclamare invece la radicale “discontinuità” fra Benedetto XVI e papa Francesco. Un’idea clamorosamente smentita dagli stessi eventi del giorno.
Del resto sempre ieri il papa ha pure firmato i decreti di canonizzazione di altri due papi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. E ha voluto datare la sua enciclica così: “29 giugno, solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo”.
Dunque, con una straordinaria serie di gesti, in una stessa giornata, ha potentemente sottolineato la continuità e la grandezza del papato da san Pietro ai giorni nostri.
E ha offerto a noi l’occasione di abbracciare, con un solo sguardo, la “creatività” di Dio nel nostro tempo.
Egli infatti ha parlato al mondo di oggi attraverso la testimonianza potente e affascinante di papa Wojtyla, profeta di fede e di libertà; poi attraverso la sapienza profonda e l’umiltà di Benedetto XVI, che ha fatto brillare la ragionevolezza della fede davanti allo smarrimento dei moderni; infine alla nostra generazione Dio parla attraverso la paternità tenera e accorata di papa Francesco, grande abbraccio di misericordia su tutte le miserie e le ferite umane (la visita del Papa a Lampedusa, fra i disperati della terra – lunedì prossimo – ce lo mostra in modo commovente).
L’enciclica “Lumen fidei”, dicevo, è profondamente segnata da questa continuità del giudizio della Chiesa sul mondo moderno e dalla variegata ricchezza della sua testimonianza.
Costituisce del resto un evento memorabile: non è cosa di tutti i giorni che un’enciclica sia scritta a quattro mani, concordemente, da due papi.
Ma, portando la firma dell’unico pontefice in carica che umilmente riconosce nel corpo stesso dell’enciclica la paternità del predecessore per buona parte del documento (“nella fraternità di Cristo, assumo il suo prezioso lavoro, aggiungendo al testo alcuni ulteriori contributi”), con buona pace di “Repubblica”, mostra senza alcun dubbio possibile, che papa Francesco abbraccia e fa suo il magistero del predecessore.
Ovviamente lo fa donando alla vita della Chiesa di questi giorni e al mondo in rapida mutazione, ulteriori spunti di riflessione che tutti – quelli antichi di Benedetto e quelli nuovi – convergono sul volto di Gesù Cristo e la fede in Lui.
Alcuni rapidi flash. La fede è luce, mentre il mondo sprofonda sempre più nelle tenebre. E’ un giudizio sul momento presente. Il Papa contesta apertamente l’idea che lo spazio della fede si apra “lì dove la ragione non può illuminare”.
No. I secoli moderni – dai totalitarismi del Novecento alla confusione del presente – hanno dimostrato che le pretese assolute della ragione producono infelicità.
E la luce della fede non è un sentimento soggettivo, ma verità oggettiva: “quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore”. Essa dunque sa “illuminare tutta l’esistenza dell’uomo”.
E’ la prima contestazione della “dittatura del relativismo”.
Un secondo flash. Cosa è la fede? Una credenza? Una dottrina? Una morale? No. Sta tutta in questa frase: “riconosciamo che un grande Amore ci è stato offerto”.
Per questo l’enciclica usa l’espressione giussaniana “incontro che accade nella storia” e sottolinea che il Salvatore ci ha raggiunto attraverso una “catena umana” che ha attraversato i millenni, cioè la Chiesa, la tradizione.
Un altro prezioso spunto. Nella mentalità dominante si oppone di solito alla fede l’agnosticismo o l’ateismo. Invece la “Lumen fidei”, in base alla lezione biblica, oppone alla fede “l’idolatria”.
In effetti l’ateismo non esiste. Nessun uomo può vivere, anche un solo istante, senza affermare qualcosa o qualcuno. E’ ciò che la Sacra Scrittura chiama “idolo”.
Dunque l’unica grande opzione della vita sta in questo: fidarsi di Gesù Cristo o di qualche idolo. Non è possibile per nessuno sottrarsi a questa scelta. Chi è più affidabile? Chi merita veramente fiducia? Gesù di Nazaret, colui che è morto per me e per te, o un qualunque idolo?
Questa enciclica ci libera da tanti luoghi comuni. Per esempio la cultura dominante pensa Dio come qualcuno che “si trovi solo al di là”, quindi “incapace di agire nel mondo”, perciò “il suo amore non sarebbe veramente potente, capace di compiere la felicità che promette”. Così “credere o non credere in Lui sarebbe del tutto indifferente”.
Invece è vero il contrario. E sono i fatti – i concretissimi fatti – a gridarlo. E’ tutta una storia ricchissima di fatti a provarlo.
Del resto “quando l’uomo pensa che allontanandosi da Dio troverà se stesso, la sua esistenza fallisce”.
Ma come inizia la fede? Incontrando Gesù, oggi come duemila anni fa. In un incontro con i cristiani che sono una cosa sola con Lui. Chi non vorrebbe vedere gli occhi di Gesù?
Ebbene, citando Guardini, l’enciclica spiega che la Chiesa è la portatrice storica dello sguardo di Cristo sul mondo. In essa si sperimenta una vita comune. Così noi scopriamo che non siamo più soli.
Si aderisce a quello sguardo, fino a farlo nostro, dando credito a alla compagnia di Gesù e cominciando a seguirlo concretamente: “se non crederete non comprenderete”. Perciò “la fede non è un fatto privato, una concezione individualistica, un’opinione soggettiva”.
Questa è la profonda ragionevolezza della fede. Chi ritiene invece che essa sia “una bella fiaba” o “un bel sentimento”, indichi qualcuno che sia più credibile di Cristo da seguire.
La prova sperimentale – dice l’enciclica – mostra a ciascuno che l’amicizia di Cristo illumina la vita come nessuna cosa al mondo e apre il cuore umano all’amore che tutti desideriamo.
Per questo possiamo riconoscere che Egli è la verità: “richiamare la connessione della fede con la verità” dice l’enciclica “è oggi più che mai necessario proprio per la crisi di verità in cui viviamo” perché “nella cultura contemporanea si tende spesso ad accettare come verità solo quella della tecnologia” o “della scienza”.
Il cristiano non pretende con arroganza di essere il padrone della verità. Anzi “la verità lo fa umile” perché non è lui a esserne padrone, ma è la verità a possederlo. Infatti è compagno di cammino di tutti.
L’enciclica ha molti spunti antirelativisti. Per esempio sulla teologia (che è “al servizio della fede dei cristiani” e alla sequela del magistero). Sulla fede “fai-da-te” (la fede è una, non si può prendere una cosa e rifiutarne un’altra). Sulla rilevanza pubblica della fede cristiana. Sulla “fraternità” che non è possibile senza riconoscere un Padre di tutti.
La fede proclama il primato dell’uomo nell’universo e al tempo stesso “ci fa rispettare maggiormente la natura”. Con buona pace di “Repubblica” esalta il matrimonio come “unione stabile dell’uomo e della donna… capaci di generare una nuova vita”, riconoscendo “la bontà della differenza sessuale”.
E fa abbracciare tutte le sofferenze del mondo: “all’uomo che soffre Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto”, ma offre la sua presenza che accompagna e che si carica di tutti i dolori umani.
La fede cristiana annuncia la “città di Dio” che ci è preparata per sempre. E si affida a colei che è “la Madre della nostra fede”.
Decisamente queste pagine sono una grande luce nelle tenebre del presente.
Antonio Socci
Da “Libero”, 6 luglio 2013
Guai se alla unica “grande autoidolatria” succedesse la piccola e numerosa “autoidolatria”!.
(…)
Uno solo è Dio, e sono Io, e non vi è altro Dio all’infuori di Me.
Questo va ricordato.
Dio è paziente, ma non è, nella sua infinita pazienza, colpevole verso Se stesso.
E colpevole sarebbe se spingesse la sua pazienza, nel non intervenire a dire: “ Basta”, sino ad una indifferenza verso il rispetto di Se stesso.
PER UN IDOLO CADUTO NON INNALZATE TANTI IDOLETTI, TUTTI ORNATI DEGLI STESSI SEGNI SATANICI DI LUSSURIA, SUPERBIA, FRODE, PREPOTENZA E SIMILI.
Se sarete buoni vi salverò sino in fondo.
Ve lo prometto, ed è promessa di un Dio.
E nella mia intelligenza a cui nulla è occulto – anche il più segreto dei delitti, anche il più insignificante dei moti umani – non pretendo che tutto un popolo sia perfetto.
So che se dovessi premiarvi quando tutti aveste raggiunto la Bontà, non vi premierei mai, ma intendo che se è inevitabile che qualcuno pecchi, la massa sia tale da imporre ai capi una condotta degna del mio premio.
Poiché, RICORDATELO (anche 24 luglio) SEMPRE, I CAPI COMPIONO I PECCATI, MA È LA MASSA CHE, COI SUOI PECCATI MINORI, PORTA I CAPI AL GRANDE PECCARE.
Valtorta – quaderni 28 luglio 43 pag. 188-189
http://www.youtube.com/watch?v=VhQK-6iI7cI
“Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare”
(Mc 9,42)
http://annalisacolzi.wordpress.com/2013/07/05/senza-parole/
Gesù si rivolge al Suo Vicario, il Papa:
“[…] Sempre, e fra i più fidi, abbiamo un nemico, un venduto. Ma non importa. Il discepolo non è da più del Maestro e se Io, sapendo che la sferza delle mie parole più della sferza di corde – mezzo simbolico più che reale – mi procurava la morte ho parlato, tu parla. E se Io ho sopportato per amore degli uomini, e per tuo amore un nemico e un venduto e l’orrore di un bacio di tradimento, tu, mio primo fra i miei figli di ora, non devi arretrare davanti a quello che prima di te ha subìto il Maestro.
Ché se poi, nonostante ogni mezzo, la Giustizia avesse a perire e, trascinati sempre più da Satana dominatori e dominati, per mimetismo malefico, si staccassero sempre più da Dio, allora leverò la Luce e la Verità. E ciò avverrà quando anche nella mia dimora – la Chiesa – vi saranno troppi che, per umano interesse e per debolezza indegna, saranno fra i dominati dai seminatori del Male nelle loro diverse dottrine. Allora conoscerete IL PASTORE CHE NON SI CURA DELLE PECORE ABBANDONATE, il PASTORE-IDOLO di cui parla Zaccaria. (Libro di Zaccaria 11,4.7.10.13-15.17)
Ricorda l’Apocalisse di Giovanni. Ricorda il dragone (Apocalisse 12,3-4): il Male generatore dell’Anticristo futuro, il quale ne prepara il regno non solo sconvolgendo le coscienze ma travolgendo nelle sue spire la terza parte delle stelle e facendo degli astri fango. Quando questa demoniaca vendemmia avverrà nella Corte di Cristo fra i grandi della sua Chiesa, allora, nella luce resa appena bagliore e conservata come unica lampada nei cuori dei fedeli al Cristo – perché la Luce non può morire Io l’ho promesso, e la Chiesa, anche in periodi di orrore, ne conserverà quel tanto atto a tornare splendore dopo la prova – allora verrà il PASTORE IDOLO, IL QUALE SARA’ E STARA’ DOVE VORRANNO I SUOI PADRONI. (i massoni?)
Chi ha orecchie da intendere intenda. Per i vivi di quel tempo sari un bene la morte”.»
9 dicembre 1943
(tratto da “I Quaderni del ’43”, di Maria Valtorta)
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/07/08/29-giugno-2013-il-cambiamento-nella-forma-della-messa-sara-presto-presentato-nella-mia-chiesa/
29 giugno 2013 – Il cambiamento nella forma della Messa sarà presto presentato nella Mia Chiesa.
Posted by Messaggi da Gesu Cristo ⋅ luglio 8, 2013
Mia amata figlia prediletta, devi ignorare l’odio che esce dalla bocca di coloro che affermano di essere il popolo santo e seguaci fedeli della Mia amatissima Madre. Sappi che l’odio che sarà mostrato contro di te, sarà peggio di quello mostrato verso qualsiasi altro profeta che è venuto prima di te. Ti dico questo non per spaventarti, ma solo affinché tu accetti questo fatto e quindi ignori questa malvagità. Ogni volta che la Presenza di Dio si rende nota tra gli uomini, si produrrà sempre una reazione feroce della bestia, che opererà attraverso altri per negare la Parola di Dio.
Figlia Mia, il cambiamento nella forma della Messa sarà presto presentato nella Mia Chiesa. Sarà molto confuso e molti non riusciranno ad accorgersi delle menzogne che saranno presentate all’interno delle nuove preghiere. La Mia Presenza sarà rinnegata nel più sottile dei modi, ma coloro che seguiranno la nuova forma, in cui verrà negata la Mia Presenza reale, non saranno in grado di compiere il Sacrificio a Dio nel modo in cui deve essere fatto. Figlia Mia, questa rivelazione avrà per risultato quello di essere disprezzata, ma devi sapere che questo è stato predetto. Ai Miei seguaci sarà detto che la Santa Comunione significa che tutte le persone – in tutto il mondo – devono essere unite come una cosa sola, per dimostrare l’amore degli uni per gli altri. Lentamente, ma inesorabilmente, la Santa Messa non sarà più basata sul Mio Santo Sacrificio. Invece la cerimonia sarà ideata per rendere omaggio all’uomo e voi sarete indotti a testimoniare un confronto davanti ai Miei Sacri Altari e a tutti i tabernacoli del mondo.
Il giorno in cui i sacrifici quotidiani cesseranno non è lontano. Sappiate che Io vengo per avvertirvi di questo adesso, in modo che non abbiate fame. Quando sarete privati della Mia Presenza, sarete svuotati del Mio Spirito e vi sarà difficile rimanere vicini a Me.
Le parole che verranno usate per ingannarvi includeranno la frase “per il bene di tutti, per l’unificazione di tutti i figli di Dio.” La Messa avrà un nuovo significato. La Mia morte sulla Croce sarà dimenticata e ne saranno ridefinite tutte le ragioni. Ricordatevi in quel giorno le parole che vi dico oggi. Se accettate la modifica, la Mia Presenza scomparirà. Io sarò con voi, ma non sarà il Mio Corpo quello a cui voi prenderete parte.
A coloro che non credono nel malvagio progetto, che è già stato ideato per eliminare ogni traccia di Me, Io dico adesso: quando Me ne sarò andato, verrete a cercarmi? Quando la Mia Santa Eucaristia sarà profanata, vorrete trovare delle scuse per i responsabili? O vorrete seguirMi per ascoltare la Verità quando sarete circondati dalle menzogne? La scelta sarà vostra.
Il vostro Gesù
https://www.youtube.com/watch?v=8HEC0LBKBsw&list=PLAVALOattexcOJk7tJT-VX9pJ_z8nTLvE
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=NQJrlMoZFGg#at=745
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=MTf9JBfmf_E
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Ck44DFLa-Eg
16ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Rivelazione di Gesù a Maria Valtorta
Domenica 21 luglio 2013 – Anno C
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,38-42
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».
Corrispondenza nell’”Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta
Volume 6 Capitolo 377 pagina 127
14 agosto 1944
Comprendo subito che si è ancora intorno alla figura della Maddalena, perché la vedo per prima cosa in una semplice veste di un rosa lillà come è il fiore della malva. Nessun ornamento prezioso, i capelli sono semplicemente raccolti in trecce sulla nuca. Sembra più giovane di quando era tutta un capolavoro di toletta. Non ha più l’occhio sfrontato di quando era la «peccatrice», e neppure lo sguardo avvilito di quando ascoltava la parabola della pecorella, e quello vergognoso e lucido di pianto di quando era nella sala del fariseo… Ora ha un occhio quieto, tornato limpido come quello di un bambino, e un riso pacato vi risplende.
Ella è appoggiata ad un albero presso il confine della proprietà di Betania e guarda verso la via. Attende. Poi ha un grido di gioia. Si volge verso la casa e grida forte per essere udita, grida con la sua splendida voce vellutata e passionale, inconfondibile:
«Giunge!… Marta, ci hanno detto giusto. Il Rabbi è qui!», e corre ad aprire il pesante cancello che stride.
Non dà tempo ai servi di farlo e esce sulla via a braccia tese, come fa un bambino verso la mamma, e con un grido di gioia amorosa: «O Rabboni mio!», (io scrivo “Rabboni” perché vedo che il Vangelo porta così. Ma tutte le volte che ho sentito la Maddalena chiamarlo, mi è parso dicesse “Rabbomi”, con l’emme e non l’enne), e si prostra ai piedi di Gesù, baciandoglieli fra la polvere della via.
«Pace a te, Maria. Vengo a riposare sotto il tuo tetto».
«O Maestro mio!», ripete Maria levando il volto con una espressione di riverenza e d’amore che dice tanto… È ringraziamento, è benedizione, è gioia, è invito ad entrare, è giubilo perché Egli entra…
Gesù le ha messo la mano sul capo e pare l’assolva ancora.
Maria si alza e, a fianco di Gesù, rientra nel recinto della proprietà. Sono corsi intanto servi e Marta. I servi con anfore e coppe. Marta col suo solo amore. Ma è tanto.
Gli apostoli, accaldati, bevono le fresche bevande che i servi mescono. Vorrebbero darla a Gesù per il primo. Ma Marta li ha prevenuti. Ha preso una coppa piena di latte e l’ha offerta a Gesù. Deve sapere che gli piace molto.
Dopo che i discepoli si sono ristorati, Gesù dice loro: «Andate ad avvertire i fedeli. A sera parlerò loro».
Gli apostoli si sparpagliano in diverse direzioni non appena fuori dal giardino.
Gesù inoltra fra Marta e Maria. «Vieni, Maestro», dice Marta. «Mentre giunge Lazzaro, riposa e prendi ristoro».
Mentre pongono piede in una fresca stanza che dà sul portico ombroso, ritorna Maria che si era allontanata a passo rapido. Torna con una brocca d’acqua, seguita da un servo che porta un bacile. Ma è Maria che vuole lavare i piedi di Gesù. Ne slaccia i sandali polverosi e li dà al servo, perché li riporti puliti insieme al mantello, pure dato perché fosse scosso dal polverume. Poi immerge i piedi nell’acqua, che qualche aroma fa lievemente rosea, li asciuga, li bacia. Poi cambia l’acqua e ne offre di monda a Gesù, per le mani. E mentre attende il servo coi sandali, accoccolata sul tappeto ai piedi di Gesù, glieli accarezza e, prima di mettergli i sandali, li bacia ancora dicendo: «Santi piedi che avete tanto camminato per cercarmi!».
Marta, più pratica nel suo amore, va all’utile umano e chiede: «Maestro, oltre i tuoi discepoli chi verrà?».
E Gesù: «Non so ancora di preciso. Ma puoi preparare per altri cinque oltre gli apostoli».
Marta se ne va.
Gesù esce nel fresco giardino ombroso. Ha semplicemente la sua veste azzurro cupo. Il mantello, ripiegato con cura da Maria, resta su una cassapanca della stanza. Maria esce insieme a Gesù.
Vanno per vialetti ben curati, fra aiuole fiorite, sin verso la peschiera che pare uno specchio caduto fra il verde. L’acqua limpidissima è appena rotta, qua e là, dal guizzo argenteo di qualche pesce e dalla pioggiolina dello zampillo esilissimo, alto e centrale. Dei sedili sono presso l’ampia vasca che pare un laghetto e dalla quale partono piccoli canali di irrigazione. Credo anzi che uno sia quello che alimenta la peschiera e gli altri, più piccoli, quelli di scarico adibiti ad irrigare.
Gesù siede su un sedile messo proprio contro il margine della vasca. Maria gli si siede ai piedi, sull’erba verde e ben curata. In principio non parlano. Gesù gode visibilmente del silenzio e del riposo nel fresco del giardino. Maria si bea di guardarlo.
Gesù gioca con l’acqua limpida della vasca. Vi immerge le dita, la pettina separandola in tante piccole scie e poi lascia che tutta la mano sia immersa in quella pura freschezza. «Come è bella quest’acqua limpida!», dice.
E Maria: «Tanto ti piace, Maestro?».
«Sì, Maria. Perché è tanto limpida. Guarda. Non ha una traccia di fango. Vi è acqua, ma è tanto pura che pare non vi sia nulla, quasi non fosse elemento ma spirito. Possiamo leggere sul fondo le parole che si dicono i pesciolini…».
«Come si legge in fondo alle anime pure. Non è vero, Maestro?», e Maria sospira con un rimpianto segreto.
Gesù sente il sospiro represso e legge il rimpianto velato da un sorriso, e medica subito la pena di Maria.
«Le anime pure dove le abbiamo, Maria? È più facile che un monte cammini che non una creatura sappia mantenersi pura delle tre purità. Troppe cose intorno ad un adulto si agitano e fermentano. E non sempre si può impedire che penetrino nell’interno. Non vi sono che i bambini che abbiano l’anima angelica, l’anima preservata, dalla loro innocenza, dalle cognizioni che possono mutarsi in fango. Per questo li amo tanto. Vedo in loro un riflesso della Purezza infinita. Sono gli unici che portino seco questo ricordo dei Cieli.
La Mamma mia è la Donna dall’anima di bambino. Più ancora. Ella è la Donna dall’anima di Angelo. Quale era Eva uscita dalle mani del Padre. Lo pensi, Maria, cosa sarà stato il primo giglio fiorito nel terrestre giardino? Tanto belli anche questi che fanno guida a quest’acqua. Ma il primo, uscito dalle mani del Creatore! Era fiore o era diamante? Erano petali o fogli d’argento purissimo? Eppure mia Madre è più pura di questo primo giglio che ha profumato i venti. E il suo profumo di Vergine inviolata empie Cielo e Terra, e dietro ad esso andranno i buoni nei secoli dei secoli. Il Paradiso è luce, profumo e armonia. Ma se in esso non si beasse il Padre nel contemplare la Tutta Bella che fa della Terra un paradiso, ma se il Paradiso dovesse in futuro non avere il Giglio vivo nel cui seno sono i tre pistilli di fuoco della divina Trinità, luce, profumo e armonia, letizia del Paradiso, sarebbero menomati della metà. La purezza della Madre sarà la gemma del Paradiso.
Ma è sconfinato il Paradiso! Che diresti di un re che avesse una gemma sola nel suo tesoro? Anche fosse la Gemma per eccellenza? Quando Io avrò aperto le porte del Regno dei Cieli… -non sospirare, Maria, per questo Io son venuto- molte anime di giusti e di pargoli entreranno, scia di candore, dietro alla porpora del Redentore. Ma saranno ancora pochi per popolare di gemme i Cieli e formare i cittadini della Gerusalemme eterna.
E dopo… dopo che la Dottrina di verità e santificazione sarà conosciuta dagli uomini, dopo che la mia Morte avrà ridato la Grazia agli uomini, come potrebbero gli adulti conquistare i Cieli, se la povera vita umana è continuo fango che rende impuri? Sarà dunque allora il mio Paradiso solo dei pargoli? Oh! no! Come pargoli occorre saper divenire. Ma anche agli adulti è aperto il Regno. Come pargoli… Ecco la purezza.
Vedi quest’acqua? Pare tanto limpida. Ma osserva: basta che Io con questo giunco ne smuova il fondale che ecco si intorbida. Detriti e fango affiorano. Il suo cristallo si fa giallognolo e nessuno ne berrebbe più. Ma se Io levo il giunco, la pace ritorna e l’acqua torna poco a poco limpida e bella. Il giunco è il peccato. Così delle anime. Il pentimento, credilo, è ciò che depura…».
Sopraggiunge Marta affannata: «Ancora qui sei, Maria? Ed io che mi affanno tanto !… L’ora passa. I convitati presto verranno e vi è tanto da fare. Le serve sono al pane, i servi scuoiano e cuociono le carni. Io preparo stoviglie, mense e bevande. Ma ancora sono da cogliere le frutta e preparare l’acqua di menta e miele…».
Maria ascolta sì e no le lamentele della sorella. Con un sorriso beato continua a guardare Gesù, senza muoversi dalla sua posizione.
Marta invoca l’aiuto di Gesù: «Maestro, guarda come sono accaldata. Ti pare giusto che sia io sola a sfaccendare? Dille Tu che mi aiuti». Marta è veramente inquieta.
Gesù la guarda con un sorriso per metà dolce e per metà un poco ironico, meglio, scherzoso.
Marta ci si inquieta un poco: «Dico sul serio, Maestro. Guardala come ozia mentre io lavoro. Ed è qui che vede…».
Gesù si fa più serio: «Non è ozio, Marta. È amore. L’ozio era prima. E tu hai tanto pianto per quell’ozio indegno. Il tuo pianto ha messo ancor più ala al mio andare per salvarmela e rendertela al tuo onesto affetto. Vorresti tu contenderla di amare il suo Salvatore? La preferiresti allora lontana di qui per non vederti lavorare, ma lontana anche da Me? Marta, Marta! Devo dunque dire che costei (e Gesù le pone la mano sul capo), venuta da tanto lontano, ti ha sorpassata nell’amore? Devo dunque dire che costei, che non sapeva una parola di bene, è ora dotta nella scienza dell’amore? Lasciala alla sua pace! È stata tanto malata! Ora è una convalescente che guarisce bevendo le bevande che la fortificano. È stata tanto tormentata… Ora, uscita dall’incubo, guarda intorno a sé e in sé, e si scopre nuova e scopre un mondo nuovo. Lascia che se ne faccia sicura.
Con questo suo “nuovo” deve dimenticare il passato e conquistarsi l’eterno… Non sarà conquistato questo unicamente col lavoro, ma anche con l’adorazione. Avrà ricompensa chi avrà dato un pane all’apostolo e al profeta. Ma doppia ne avrà chi avrà dimenticato anche di cibarsi per amarmi, perché più grande della carne avrà avuto lo spirito, il quale avrà avuto voci più forti di quelle degli anche leciti bisogni umani. Tu ti affanni di troppe cose, Marta. Costei di una sola. Ma è quella che basta al suo spirito e soprattutto al suo e tuo Signore. Lascia cadere le cose inutili. Imita tua sorella. Maria ha scelto la parte migliore. Quella che non le sarà mai più tolta. Quando tutte le virtù saranno superate, perché non più necessarie ai cittadini del Regno, unica resterà la carità. Essa resterà sempre. Unica. Sovrana. Ella, Maria, ha scelto questa, e questa si è presa per suo scudo e bordone. Con questa, come su ali d’Angelo, verrà nel mio Cielo».
Marta abbassa la testa mortificata e se ne va.
«Mia sorella ti ama molto e si cruccia per farti onore…», dice Maria per scusarla.
«Lo so, e ne sarà ricompensata. Ma ha bisogno di esser depurata, come si è depurata quest’acqua, del suo pensare umano. Guarda, mentre parlavamo, come è tornata limpida. Marta si depurerà per le parole che le ho detto. Tu… tu per la sincerità del tuo pentimento…».
«No, per il tuo perdono, Maestro. Non bastava il mio pentirmi a lavare il mio grande peccato…».
«Bastava e basterà alle tue sorelle che ti imiteranno. A tutti i poveri infermi dello spirito. Il pentimento sincero è filtro che depura; l’amore, poi, è sostanza che preserva da ogni nuova inquinazione. Ecco perciò che coloro che la vita fa adulti e peccatori potranno tornare innocenti come pargoli ed entrare come essi nel Regno mio. Andiamo ora alla casa. Che Marta non resti troppo nel suo dolore. Portiamole il nostro sorriso di Amico e di sorella».
Dice Gesù:
«Il commento non occorre. La parabola dell’acqua è commento all’operazione del pentimento nei cuori.
Hai così il ciclo della Maddalena completo. Dalla morte alla Vita. È la più grande risorta del mio Vangelo. È risorta da sette morti. È rinata. L’hai vista, come pianta da fiore, alzare dal fango lo stelo del suo nuovo fiore sempre più in alto, e poi fiorire per Me, olezzare per Me, morire per Me. L’hai vista peccatrice, poi assetata che si accosta alla Fonte, poi pentita, poi perdonata, poi amante, poi pietosa sul Corpo ucciso del suo Signore, poi serva della Madre, che ama perché Madre mia; infine penitente sulle soglie del suo Paradiso.
Anime che temete, imparate a non temere di Me leggendo la vita di Maria di Magdala. Anime che amate, imparate da lei ad amare con serafico ardore. Anime che avete errato, imparate da lei la scienza che rende pronti al Cielo.
Vi benedico tutti per darvi aiuti a salire. Va’ in pace».
Estratto di “l’Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta
Nel giorno di Santa Maria Maddalena, faccio la seguente, bellissima, scoperta (grazie al mio amico fraterno Marco Turi Daniele, che il 25 febbraio di quest’anno ha postato questa perla su Escogitur): quella di una donna che porta lo stesso nome della Santa amante di Gesù e che è stata lo strumento di una rivelazione in immagini, estremamente importante per questi Tempi Ultimi.
Quest’altra Maria Maddalena, oltre a nascere nel giorno di colei che per prima vide il Signore Risorto: è morta l’11 febbraio 1968. Esattamente 45 anni prima dell’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI.
http://profezie3m.altervista.org/ptm_hafenscheer.htm
I quadri profetici di Maria Magdalena Hafenscheer
L’AUTRICE
Maria Magdalena Hafenscheer nacque in Austria il 21 luglio 1892. Fu casalinga e sarta; sposò un lattoniere dal quale ebbe un figlio.
Non fu una pittrice nel senso tradizionale del termine. Maria Magdalena veniva misteriosamente guidata e istruita sulla realizzazione dei quadri da guide celesti; all’inizio le guidavano la mano, successivamente i contenuti le vennero comunicati solo con ispirazioni, visioni e dalla “parola interiore” (si trattava presumibilmente di locuzioni interiori). Tra il 1948 e il 1966 vennero realizzati dalla donna 28 quadri ad olio, di diverse grandezze, che costituiscono nell’insieme una vera e propria rivelazione figurativa.
La pittrice era convinta che non avrebbe potuto creare questi quadri con le proprie capacità e fantasia, ma solo per volontà di Dio. Le venivano rivelate le dimensioni dei quadri, il loro titolo e il tempo nel quale avrebbe dovuto iniziare. Spesso non sapeva cosa avrebbe dipinto sulla tela, tutto avveniva molto rapidamente. Quando dipingeva non era in stato di trance, ma pienamente consapevole. L’inizio dei quadri era preceduto da una preparazione interiore fatta di preghiera e digiuno. Scopo di questi quadri era quello di scuotere e risvegliare la gente. La pittrice scrive nelle sue annotazioni: “Anche se i critici d’arte scuotono la testa su molte cose riguardanti questi quadri … un giorno queste opere raggiungeranno lo scopo voluto da Dio”. Il direttore della società di ricerca parapsicologica dell’Accademia cattolica di Vienna, prof. Peter Hohenwarter, ha definito la signora Hafenscheer “una pittrice mistica benedetta”.
Le spiegazioni delle opere pittoriche, riportate sul retro delle cartoline, a causa del poco spazio non sono né esaurienti, né trascritte alla lettera dal testo originale della pittrice. Esse vogliono solo trasmettere l’essenziale ed essere di facile comprensione.
L’opera di Maria Magdalena Hafenscheer è in sostanza una rivelazione profetica per immagini. Il messaggio contenuto nei dipinti ci parla della drammatica condizione spirituale e morale in cui si trova l’umanità: molta gente è stata portata fuori strada dal materialismo e da varie altre ideologie. E ci mette in guardia sulle tragiche conseguenze di questo traviamento: si potrebbe finire nell’abisso (quadri II e V). Ma i quadri vogliono anche darci speranza: la “Luce Eterna” vince! (quadro III). La verità prevarrà sulla menzogna (quadro I). Il bene avrà il sopravvento su tutto ciò che è basso e cattivo (quadri V, XIV). Vincerà l’amore, è il Cuore divino che ci salverà (quadri III, XIII). Cristo lancia all’umanità l’ancora di salvezza: Maria (quadro XIII). Vincerà l’amore, che si sacrifica, di entrambi i Cuori uniti di Gesù e Maria (quadro IV).
Alla fine Satana, principe di questo mondo, viene giudicato (quadro XX), incatenato e reso inoffensivo per un lungo tempo (quadro IV). Come altri mistici e veggenti cattolici, anche Maria Magdalena attraverso i suoi quadri profetizza una “era nuova”, un periodo di pace pieno di armonia, di fratellanza e di puro amore per Dio. Viene un “mondo nuovo” (quadri IV, X) e una “nuova Chiesa purificata” (quadri XIII, XXVIII). Ci sarà un solo pastore con un solo gregge (quadri XI, XXII, XXVII). E poi la Madonna prenderà dalle mani di Cristo la reggenza della terra purificata (quadri VII, X).
Maria Magdalena Hafenscheer morì a Vienna l’11 febbraio 1968.
I QUADRI E IL LORO SIGNIFICATO
I QUADRO (1948)
“LA VERITÀ IN LOTTA CON LA MENZOGNA” OPPURE “LA MENZOGNA SMASCHERATA”
Due grandi figure dominano questo quadro: la Verità velata e la menzogna, che porta una minigonna lacera a righe rosse e nere. La menzogna sfoga con la lingua biforcuta (doppiezza) la propria rabbia contro la Verità. Essa cerca di colpire la Verità con sassi, ma invano. La menzogna, saltando su al di là del rivo delle lacrime, calpesta, con i suoi piedi, da una parte il cuore (amore), dall’altra la croce (fede).
La Verità, però, con la mano destra ha strappato alla menzogna la bella maschera dal viso, con la mano sinistra si difende dagli attacchi della menzogna (ciò lo indica con il fascio di raggi di luce). Con il piede calpesta il serpente. Ciò simboleggia la vittoria del bene.
La metà scura dei quadro è dominata dal Male. Una faccia satanica, dall’alito velenoso e dagli occhi affascinanti, simboleggia il fascino del Male. Le nuvole scure sono simbolo di insinuazioni non buone e di cattivi pensieri. Sull’albero del Male con i suoi frutti (mani diverse) siede il “padre della menzogna” con la sua cerbottana (fabbricazione di menzogne). Dalla pozzanghera dei vizio due figure femminili tendono le loro mani verso la messaggera dell’amore, la quale porta l’amore misericordioso di Dio a tutti coloro che si pentono e si convertono.
Sullo sfondo, il Buon Pastore attende le pecorelle smarrite. Il raggio dall’alto annuncia la protezione divina per tutto ciò che è bene.
II QUADRO (1948)
“LA SUPERBIA VIENE PRIMA DEL PECCATO ORIGINALE”
Sopra il tappeto del tempo camminano figure allegoriche: la superbia, l’alterigia, l’avidità, l’avarizia, la vanità (che è allo stesso tempo presunzione personale), la lussuria e lo sfruttamento di razze straniere (allo stesso tempo è accidia: donna sulla portantina).
Nessuno si accorge dove conduce la via, cioè nell’abisso. Nessuno vede neanche quali figure seguono: giudici, carnefice, violenza, crudeltà. Ciò che si può vedere sotto il tappeto, passa inosservato: affamati, bisognosi, miseri, disonorati, ammalati …
Questi devono pagare lo scotto per tutti i vizi degli altri che, noncuranti, tendono verso quei beni che sono rappresentati simbolicamente su un cuscino che si avvicina librandosi in aria: ricchezza, scienza, potenza. Noncuranti sono anche quelli che ballano intorno al vitello d’oro. Ma nel cielo rosso la morte, che tiene in mano una clessidra, annuncia: il tempo sta per scadere. Si sta avvicinando una svolta dei tempi.
Nel quadro, a sinistra, un altro gruppo di gente guarda verso il cielo, dove una croce raggiante ammonisce a convertirsi. Sul muro, che racchiude le grandi religioni del mondo è scritto il grido di avvertimento: RIENTRATE IN VOI STESSI!
Nella spiegazione del quadro leggiamo la frase profetica, riferita alle cinque fedi religiose (cattolica, maomettana, ebrea, ortodossa, buddista e egiziana-copta): saranno una cosa sola in Cristo!
III QUADRO (1948/49)
“VINCE LA LUCE ETERNA” OPPURE “L’ERA NUOVA”
Rappresentato a grandi dimensioni sta dinnanzi a noi Cristo, che tiene nelle sue mani la palma della vittoria, ossia la palma della pace e il Cuore divino con tre fiamme. La sua dignità regale è simboleggiata dal mantello e dalla corona da sovrano. L’aureola con i sette principi divini testimonia la sua Divinità. Le figure da ambo le parti di Cristo hanno ancora carattere simbolico: esse rappresentano la gratitudine, la dedizione, la carità, la speranza, l’umiltà, il rispetto verso gli anziani, la giustizia, l’amore per Dio e per il prossimo, l’ordine …
La verità (a destra, contrariamente al primo quadro) su questo è avvolta nel mantello della fede.
La metà del quadro che è a sinistra mostra come anche la vita profana degli uomini verrà rinnovata nella purezza e nell’amore. Ci sarà pane per tutti.
La verità verrà di nuovo onorata (vigneti sullo sfondo). La fede, la speranza e la carità fanno vela verso la roccia della fede (tre imbarcazioni sopra a destra).
E il sole dell’amore e della fede, che sorge nuovo, annuncia che gli uomini del futuro saranno ancora più uniti a Dio.
Le montagne e la roccia (Pietro) sul quadro, in alto, rappresentano la diffusione della Dottrina di Cristo.
IV QUADRO (1950)
“MARIA, MADRE DI GESÙ, AIUTO!”
Maria, Madre e Regina incoronata del Cielo, piange per l’umanità (sotto, a destra ci sono coppie di mani di tutte le razze).
Ella ci ammonisce, tenendo alta la Croce, di tenere in grande considerazione la Fede. Nella sua patera Ella offre al Padre Celeste il suo divin Figlio. La patera è formata da due cuori: dal Cuore di Gesù coronato di spine e dal cuore di Maria coronato di rose rosse. Divampano sette fiamme, che rappresentano le sette effusioni di sangue in riparazione dei sette vizi capitali.
Questa simbologia significa: Maria unisce il suo amore sacrificale all’amore riparatore di Cristo per pagare il debito dei peccati di tutto il mondo. Le lacrime di Maria e il sangue di Gesù sono la riparazione.
Sullo sfondo del quadro ciò diventa manifesto. A destra: precipitano: la menzogna, il vitello d’oro, la ricerca atomica in senso negativo, l’incendio doloso, l’omicidio, la brutalità, la prostituzione … Sotto, in una caverna, Satana è incatenato; il Principe di questo mondo è reso inoffensivo per un lungo tempo.
Il volto e la mano di Cristo nel cielo, il sole nascente, il globo terrestre che sale e anche gli angeli con le trombe annunciano “l’avvicinarsi spirituale di Cristo, il risveglio dell’umanità e il rinnovamento del mondo”.
V QUADRO (1950)
“LA VIA CRUCIS DELL’UMANITÀ”
La figura grande simboleggia l’intera umanità. Essa giace su una croce – che si è costruita da sé – sopra l’abisso del demoniaco. La corona dei pazzi della superbia e del materialismo consta di sette corna. Queste simboleggiano i setti vizi capitali.
Le forze delle tenebre tentano con tutti i mezzi di rovinare l’umanità. Una mano demoniaca con un pugnale vuole infliggere il colpo mortale all’umanità.
A sinistra sul quadro si riconoscono dei giovani caduti nel fango. Le ragazze indossano blue jeans. Ciò è degno di nota perché nel 1950, cioè allorché fu dipinto questo quadro, questo non si era ancora visto.
Anche la seduzione della gioventù – tentazione con il gioco, l’alcool, il delitto, il potere, la ricchezza, l’avidità di possesso; l’induzione ad avere flirts e ad essere infedeli, stordimento con droghe – è divenuta una triste realtà. Numerose sono le minacce rappresentate simbolicamente sul quadro – che minano l’umanità: catastrofi naturali, povertà, bisogni di vario tipo, malattie, sfogo di tutte le passioni più basse, avvenimenti che travolgono, guerre, suicidi, delitti sessuali.
Ma un raggio di luce proveniente dal cielo, cade sull’umanità e offre un’ancora di salvezza a coloro che hanno mantenuto la fede, che hanno esercitato la purezza di cuore e l’umiltà.
VI QUADRO (1951)
“GLI SPIRITI DIVISI” OPPURE “LA ROVINA DELLE ANIME TRAVIATE”
Le anime degli uomini vengono separate le une dalle altre da una fila di angeli. Alcune (in primo piano) si rivolgono a Cristo che è sulla roccia, altre hanno solo in mente ciò che è terreno e sono come schiave delle passioni più basse.
Cristo, sulla roccia è la “potenza divina irremovibile”. Costa fatica arrampicarsi sulla roccia, cioè giungere alla conoscenza di Dio. Spine e sassi causano poi anche ferite sanguinanti (persecuzioni).
Gli uomini che si trovano in acqua simboleggiano la purificazione di tutti i popoli e razze. L’angelo del Signore indica la via che porta a Cristo. Le figure che sono in ginocchio e in piedi sono coloro che hanno “buona volontà e ritornano a Dio”. Davanti alla fila degli angeli si possono però anche riconoscere dei mussulmani che si sono gettati a terra davanti a Cristo e lo adorano. Al di là della fila di angeli si raggruppano varie figure intorno a due grandi simboli: l’albero della potenza terrena e colui che spezza la croce. La corona che arde sull’albero indica che le potenze terrene vengono fatte cadere. Il drago sotto l’albero scalza il potere terreno. Anche colui che spezza la croce è sotto l’influenza demoniaca (serpente). Ma un fulmine dal cielo lo colpisce.
VII QUADRO (1951)
“GLORIA IN EXCELSIS DEO”
Il primo simbolo che doveva venir dipinto sul quadro era il Cuore divino con le tre fiamme dentro i sette anelli raggianti.
Due mesi prima di iniziare a dipingere la pittrice ebbe una visione. Vide uscire Cristo da questo Cuore (come persona divina). Teneva in mano il globo terrestre e camminava verso Maria, la quale – mezzo inginocchiata – era pronta a prendere in consegna il globo.
Su quest’opera pittorica vennero poi aggiunte ancora le restanti figure: S. Michele Arcangelo, che consegna la spada (la lotta è terminata). Nella parte inferiore del quadro sono simboleggiate tutte le quattro razze. La purificazione è compiuta.
Al ringraziamento e al canto di lode degli uomini sulla terra si uniscono i cori degli angeli in cielo. Essi cantano: “Gloria in excelsis Deo …” (Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!). Un significato particolare riveste lo stemma con cifre e segni (nel quadro, in alto), che esprimono una verità divina: Cristo, nostro Salvatore e Redentore, è Dio.
VIII QUADRO (1952)
“LA CONOSCENZA INTERIORE DELLA FEDE DIVINA”
È il più piccolo quadro della pittrice (60 cm x 40 cm). Scarsa è anche la spiegazione di Maria Magdalena Hafenscheer:
Gesù Cristo benedice la terra.
Teste intorno a Cristo:
La Madonna – con un velo azzurro.
Veronica – con un velo rosa.
Maria Maddalena – con il velo lillà, i capelli sciolti e le mani giunte.
Le altre teste rappresentano gli Apostoli.
A destra: il sole, ancora mezzo coperto, della conoscenza.
Un’altra spiegazione di questo quadro purtroppo non è ancora nota o forse è ancora celata.
Annotazione di Anna Novotny:
i colori hanno il seguente significato: azzurro: Fede, fedeltà; rosa: Amore; lilla: umiltà. Abbiamo bisogno di queste virtù per giungere alla conoscenza interiore di Dio. La vera fede è fondata sull’insegnamento degli Apostoli.
Le mani giunte della Madonna rappresentano la preghiera. È questo il primo passo verso il raccoglimento e la conversione.
IX QUADRO (1952)
“CRISTO SOFFRÌ PER VOI. AMATELO E SEGUITELO”
Guardando questo quadro i cattolici pensano al “Rosario”, perché c’è la catena di perle che tiene in mano la Madonna e perché ci sono i 15 medaglioni, che circondano la figura di Maria che si libra in aria.
I 15 medaglioni comprendono:
1. L’Annunciazione.
2. La visita di Maria a Santa Elisabetta.
3. La Nascita di Gesù.
4. Gesù, dodicenne nel tempio.
5. Gesù lavoratore (la santa famiglia).
6. Il discorso della montagna.
7. Gesù suda sangue nell’Orto degli ulivi.
8. Cattura di Gesù.
9. La flagellazione.
10. L’incoronazione di spine e gli schermi.
11. Gesù porta la croce.
12. La crocifissione.
13. Gesù viene deposto dalla croce.
14. Gesù viene posto nel sepolcro.
15. L’ascensione di Gesù al cielo.
Nella parte superiore del quadro è rappresentata l’incoronazione di Maria, Regina del Cielo.
La signora Hafenscheer dà ancora un’altra spiegazione della catena di perle: sono le lacrime che Maria continua a versare. Tramite questo quadro Maria ci chiede piangendo di amare Gesù e di seguirlo.
X QUADRO (1952)
“IL MONDO VIENE VINTO DALL’AMORE”
Questo quadro fu realizzato in sole 45 ore.
Leggiamo nella spiegazione del quadro:
Sotto: mezza sfera ardente – tutto ciò a cui si aspira peccando, cade vittima dell’autodistruzione.
Figure che aspirano – gli uomini di buona volontà vengono salvati e innalzati dai loro geni tutelari (angeli).
Centro: globo terrestre sopra – la terra purificata esce dalla nebbia.
Il cuore – l’amore splendente della Luce ha vinto. La ghirlanda di rose (sopra il globo terrestre, a forma di “M”) dovrebbe indicare la Reggenza di Maria sopra la terra purificata. Angelo con clessidra – decorso di un’epoca.
Angelo con campane: annuncio di un’era nuova (campane della pace e della gloria).
Sopra il globo terrestre: Cristo e Maria.
La Madre Maria con la chiave d’oro dell’era nuova accoglie lo scettro dalla mano di Gesù Cristo. Il manto di Cristo e di Maria: la terra verrà avvolta e protetta dal “LORO” amore.
Annotazione: invece di “ghirlanda di rose” diciamo “Rosario”. Se si prega il Santo Rosario con amore, si contribuisce alla salvezza del mondo (la ghirlanda consta di 50 rose).
XI QUADRO (1952)
“CI SARÀ UN SOLO PASTORE ED UN SOLO GREGGE”
Anche questo quadro fu terminato presto, in sole 68 ore. La spiegazione del quadro è la seguente:
Cristo ha riunito il suo gregge e pellegrinerà spiritualmente fra gli uomini.
L’albero fiorito: l’albero della conoscenza fiorisce meravigliosamente.
Figure inginocchiate:
in azzurro = la fede con la palma della vittoria.
In rosa = la vittoria dell’amore (amore per il prossimo).
In lilla = l’umiltà viene ornata con ghirlande di alloro e ha un compito da adempiere.
Gruppo di bambini: l’indole da bambini tornerà ad esserci nelle future generazioni.
L’arco d’oro: l’umanità si avvicinerà al divino per terra e per mare.
Il sole con la croce: la luce del nuovo sole nascente della verità e della misericordia di Cristo e del suo amore risplenderà su tutto …
La Madonna con il Cuore: Ella mette il puro amore di Madre nei cuori delle creature.
Corone, confezionate per la festa del raccolto, vengono portate dagli angeli: Dio benedirà la sua Terra con un raccolto ricco, con il benessere perché l’Amore ha vinto ovunque.
XII QUADRO (1953)
“LA SANTA DOLOROSA VISIONE DI MARIA”
La pittrice ha dovuto scrivere poco di questo quadro. La spiegazione è la seguente:
la Madonna presso la culla di Gesù: Maria vede tramite una visione le sofferenze di Cristo e piange.
L’angelo con il calice della sofferenza, con la croce, la corona di spine, il cuore sanguinante, ecc.
Molto più sotto: Pilato mentre si lava le mani; giudei, sbirri, farisei. Un serpente e la testa di un animale simile ad una lince: diffamazioni.
A sinistra: l’angolo da lavoro di Giuseppe.
Fuori, davanti alla porta: Giuseppe dà dei doni a poveri (donna con due bambini).
Colombe bianche: purezza e pace in famiglia.
Sopra, a destra: angeli nelle nubi = la protezione divina.
Conocchia: lavoro e diligenza.
Figura femminile con pane e lino: una cara visita (a Santa Elisabetta?).
Annotazione di A. N.: la “cara visita” può essere quella che la Madonna fece a Santa Elisabetta. Anche la signora Hafenscheer ha dei dubbi al riguardo. Maria vede, in una visione, di essere la futura Madre dell’umanità da redimere. Vede il compito che le spetta nel piano salvifico di Dio. Ma lei anche riconosce che suo Figlio dovrà sopportare maldicenze e diffamazioni.
XIII QUADRO (1953)
“SVEGLIATI, UMANITÀ!”
È il quadro più grande della pittrice (210 x 145 cm.). Nel centro del quadro Maria è vista come ancora di salvezza e di speranza per l’umanità. L’ancora viene lanciata dal Cuore divino all’umanità tramite una catena di rose. Cristo tiene questa catena di rose dell’amore nelle Sue mani. Tutto viene alimentato dal Cuore divino (raggi). Così avviene anche per la fiaccola dell’amore e per la patera dell’amore nelle mani di Maria.
Maria versa nuovamente il contenuto della coppa (cioè: le grazie) sulla terra. Ella è la Mediatrice di tutte le grazie.
La fiaccola dell’amore (anche lo scettro) ricorda la frase che Maria disse a Fatima: “… ma alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”.
All’orizzonte si riconoscono degli angeli con campane e fiaccole. Nella spiegazione del quadro leggiamo: “L’umanità viene scossa sia dove è giorno che dove è notte”.
Davanti all’umanità viene tenuto lo specchio della conoscenza di se stessa. Essa riconoscerà il peccato (simbolo di ciò: angelo con uno specchio e un serpente).
La Chiesa (roccia lilla con la croce e il cuore) servirà Dio e l’umanità con umiltà e amore e sarà di buon esempio.
L’amore riunirà popoli e razze all’insegna della pace e della fede.
Le armi vengono deposte (sotto a sinistra) Degli araldi (a destra) annunciano un’epoca nuova.
XIV QUADRO (1953/54)
“LE POTENZE VENGONO FATTE CADERE QUANDO VINCONO LA VERITÀ E L’AMORE”
Le due imbarcazioni rappresentano cose opposte:
la nave del male (a sinistra);
la nave del bene (a destra).
Le due imbarcazioni vengono separate l’una dall’altra da una fila di 12 montagne, che simboleggiano i 12 apostoli. Sulla prima montagna (con la croce), cioè sulla roccia di Pietro, si riconosce la figura di Pietro seduto.
In contrasto con ciò, in primo piano, si erge un mucchio di sassi, sul quale si riconoscono figure e volti segnati da vizi. Questo ammasso di sassi è sormontato dall'”albero secco” e ricorda la frase della Bibbia: “Li riconoscerete dai loro frutti”.
Sulla nave che è sulla sinistra c’è il Principe di questo mondo con una sciabola e un sacco di denaro. Egli è convinto di conseguire la vittoria con la lotta e la corruzione. La vela lacera della nave indica la mancanza di rispetto, la ferocia, la rozzezza; la croce spezzata (albero della nave) invece indica l’empietà. Il cuore inchiodato è un simbolo della mancanza d’amore e dell’egoismo. Ma l’imbarcazione con i suoi passeggeri dissoluti va verso l’abisso. E il battello del bene invece naviga nelle acque della purificazione, verso la luce della verità e dell’amore (sole a forma di cuore). Cristo, il pane della vita, è sul battello. Il grande angelo in Cielo annuncia la vittoria del Bene.
XV QUADRO (1954)
“AL BIVIO”
Il centro del quadro, pur in modo discreto, ma decisivo comunque, è occupato dalla Croce dove si dividono le vie; è li che avviene la separazione degli spiriti.
La via larga conduce verso il basso: essa è la strada del vizio e del peccato. La via stretta e sassosa della fede e dell’amore conduce verso la luce della verità. È la strada della misericordia (vestire gli ignudi, dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati … ).
In primo piano le due figure principali del quadro conducono il loro seguito: Lucifero e la sua compagna – la menzogna. Il suo volto è una bella maschera (cfr. il primo quadro della pittrice).
Nel seguito di questi due troviamo figure che simboleggiano l’omicidio a scopo di rapina, maltrattamento dei bambini, corruzione della gioventù, alcolismo, libero amore e prostituzione, omosessualità, violenza carnale su bambini, adulterio ecc.
Nella sentina di vizi si riconoscono bene sulla sinistra i seduttori e i sedotti a compiere il peccato dell’aborto.
Gli Angeli sono impegnati su entrambe le strade a difendere i loro protetti.
La corona della vita eterna viene data a coloro che hanno perseverato nella fede e nell’amore fino alla fine.
In Cielo brilla questa corona, tenuta da due mani. Di sotto sta Cristo nel battello che attende.
XVI QUADRO (1955)
“VENITE TUTTI A ME, VOI CHE SIETE STANCHI E AFFATICATI”
Sul quadro, sopra, risplende la “Nuova Gerusalemme” che scende dal cielo (cfr. Apocalisse 21,9). Due Cherubini con la spada fiammeggiante stanno di guardia perché non entri chi non ne è degno.
Cristo tende la mano destra verso i peccatori, dicendo contemporaneamente: “Venite a me voi tutti che siete stanchi e affaticati e vi ristorerò”. E mettendosi la mano sinistra sul Cuore, dice: “Figlio, questa è la via della vita, la porta che conduce al Padre. Chi non passa attraverso di essa, non può andare al Padre”.
Le figure in primo piano sono prevalentemente peccatori che calpestano con i propri piedi le tavole rotte dei Comandamenti. Solo pochi si rivolgono a Cristo.
Nella parte destra riconosciamo dei trasgressori dei Comandamenti nel tempo presente: un chimico ed un fisico calpestano il quinto comandamento (“Non uccidere!”). La sfera con la faccia da demonio è l’atomo … Alcuni giovani calpestano il 5°, 9°, 10° comandamento (“Non uccidere”, “Non desiderare la donna d’altri … e la roba d’altri”). Una banda tenta di scavalcare un muro servendosi di scale. Ma la loro fede è troppo debole e fragile. Infatti essi pensano di raggiungere la meta senza dover osservare i Comandamenti.
Senza la fede, senza la carità, senza la preghiera non si può salire in alto: andare in Cielo.
XVII QUADRO (1956)
“DA QUESTO MONDO ALL’ALTRO DA QUI ALL’ALDILÀ”
Il Cuore alato di Dio (sopra, nel cielo), cioè l’Amore di Dio, si muove verso le creature. Non ci è però ancora noto il pieno significato di questo simbolo. Il principale messaggio del quadro riguarda questo mondo e quello dell’Aldilà. Il vecchio che riflette, si preoccupa del Donde si viene e Dove si va. Guarda i teschi, fra i quali ci sono vari simboli della Gerarchia ecclesiastica: una borsa da pastore, un pastorale, un cappello cardinalizio, un pastorale da vescovo e uno scettro.
A destra di tutto questo ci sono dei sicari (istigazione all’omicidio per avidità). A sinistra si vedono ancora altri teschi e una croce spezzata (persecuzione dei cristiani!). Si accenna ad una grande moria (bare, persone in lutto, cimitero). Dietro è dipinto un vigneto: Cristo benedice gli operai nella sua vigna. Più a sinistra ci sono lupi vestiti con pelli di pecora che provocano confusione. Nella nuvola scura (annebbiamento della massa) si può riconoscere una testa satanica. Più avanti a destra un uomo con la fiaccola personifica l’accendersi d’amore per Cristo e per la sua dottrina.
Quanto gli spiriti dell’Aldilà intervengano negli avvenimenti della terra, lo dimostrano anche entrambe le figure dietro il vecchio che sta meditando.
La decisione che l’uomo prende, durante la sua vita terrena, di seguire Dio oppure no, determina il suo destino finale, cioè di andare in paradiso o all’inferno.
XVIII QUADRO (1957)
“DAL DISCORSO DELLA MONTAGNA”
La signora Hafenscheer ha dipinto questo quadro in prospettiva degli ultimi tempi. In una spiegazione del quadro fatta in seguito, ella scrive: “Sopra tutto il quadro: la figura luminosa di Cristo «Corre» per tutta la terra; nelle sue mani c’è l’adempimento delle promesse: il libro con i sette sigilli”.
La Croce (con il cuore) nel centro del quadro porta sul legno trasversale a scritta: “Ama Dio sopra tutto”. Sulla trave verticale invece: “Ama il prossimo come te stesso!”. È il principale comandamento che era già noto nel Vecchio Testamento. Frasi dei discorso della montagna sono, per mezzo di scene con figure umane, sopra, sulle montagne e nel settore inferiore del quadro. Entrambe le piramidi indicano il Vecchio e il Nuovo Testamento. Esse ci ricordano la frase del discorso della montagna: “Non sono venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma per dare compimento… Chi dunque trasgredirà anche uno tra i più piccoli di questi Comandamenti e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà chiamato il più piccolo nel regno dei cieli…” (Matteo 5,17-19). Molto sotto, a sinistra la signora Hafenscheer dipinse la casa dell’uomo saggio, che egli ha costruito sulla roccia (è saggio colui che non solo ascolta la parola di Dio, ma la mette anche in pratica). Dall’altra parte c’è la casa seppellita dell’uomo stolto: egli l’aveva costruita sulla sabbia (Matteo, 7, 27). Egli ha ascoltato, ma non ha messo in pratica.
XIX QUADRO (1957)
“LA MADONNA ESORTA ALLA CONVERSIONE”
Questo quadro ci rivela un miracolo che il Cielo compirà per ammonire l’umanità a convertirsi. La spiegazione di questo quadro formulata dalla pittrice è chiara:
sotto a sinistra: segni di una precedente devastazione che si è diffusa anche indietro.
Nel firmamento: nuvole scure e una pioggia di stelle cadenti.
Un raggio dall’alto: il raggio di speranza di Dio rischiara le tenebre. Esso consola, rafforza e stimola.
Masse di gente: molte persone osservano il miracolo operato per ammonire l’umanità a convertirsi. Questa gente alza le proprie braccia in segno di preghiera e chiede aiuto.
Nel raggio di luce di Dio: Cristo Re e la Madonna, Sua Madre. Ella apre le sue braccia e promette aiuto.
Maria è tenuta per mano da Cristo: Egli dona sua Madre all’Umanità.
XX QUADRO (1957)
“DISCESE ALL’INFERNO (riguarda la Terra)” OPPURE “IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO VIENE GIUDICATO”
Questa opera pittorica è come uno specchio che riflette la Terra che commette peccati. Sopra si riconoscono fiamme ardenti di passioni basse e di desideri peccaminosi; più sotto: il fiume di sangue delle vittime innocenti. Da tutti gli angoli e confini della terra si ergono facce contrassegnate dalla peste del peccato e portano disgrazie. Le figure appiccicate alla roccia sono le persone sfrenate che non si lasciano convertire e sono perdute. Non riescono a liberarsi dalle loro passioni e vengono aggredite da orribili figure di animali (desideri cattivi). Altre poi annegano nel proprio sporco e nel sudiciume del peccato.
Dall’albero secco della dissolutezza pendono teste di vario tipo. Esse sono simbolo dei sette vizi capitali. La terra è lastricata di teschi. In primo piano a destra siede il Principe di questo mondo sul suo trono inondato di sangue. Nella sua mano sinistra egli tiene il flagello che uccide l’umanità. Ma egli tiene la sua mano destra, pieno di paura, sopra gli occhi per proteggersi.
Cristo, Giudice e Salvatore si avvicina. Viene sopra le nuvole dei cielo e pronuncia la sentenza.
XXI QUADRO (1958)
“LA VITTORIA DELLA LUCE SULLE TENEBRE”
San Michele abbatte l’Avversario che va a sbattere contro la roccia con il suo cavallo nero. Gli riesce di aprire già una grande breccia. Ma sulla roccia c’é lo scudo con disegnato sopra la lettera “M” (di Maria) e la Croce. Nella spiegazione del quadro leggiamo:
l’Avversario precipita, e insieme a lui: il materialismo – la brama di possesso e di potere – ceppi – catene – il flagello umano che porta morte – il potere della spada – lacci – ubriachezza – morte e rovina – elementi loschi.
Il gran Arcangelo offre la protezione divina a tutti gli uomini di buona volontà.
Nella parte più in alto del quadro si possono ancora riconoscere gli ultimi effetti del male. A sinistra le varie figure simboleggiano: giubilo e gioia, fratellanza, il rivedersi, la disponibilità ad aiutare gli altri, l’amore per Dio e per il prossimo.
Ci sarà pace fra tutti gli uomini e i popoli.
XXII QUADRO (1958)
“CONSERVATEVI SENZA COLPA”
A sinistra, sopra al centro, splende il sole (l’eterna luce di Dio), Sotto si leva una roccia con teste, il Cristianesimo e la sua diffusione, la cima forma la testa di Cristo con la corona di spine. L’alito di Cristo è il Verbo di Dio, il Suo Amore è Onnipotenza.
Sulla parte destra del quadro, l’Angelo della Giustizia misura con la bilancia e la spada l’amore degli uomini; questo però fu trovato troppo scarso. Esso è ridotto e ha buchi (insensibilità). Molto più pesante è tutto ciò che è peccaminoso (serpenti), il sangue e le lacrime, la miseria e l’ingiustizia nel mondo. Così, avviene che, con il grande peccare dell’umanità, il male ha via libera (mano con artigli, fuoco, pietre che precipitano).
Ma, tramite la sofferenza, molte persone hanno ritrovato Dio. La fonte che scaturisce dalla roccia è la dottrina pura di Cristo. Il Cristianesimo ha il sopravvento ed ha l’effetto di purificare e di guarire tutti i popoli. Le pecorelle smarrite vengono riunite. Sarà un solo pastore ed un solo gregge. L’amore di Dio si rivela particolarmente nell’incarnazione del Verbo nella Vergine Maria (sopra, nel centro del quadro). La ghirlanda di rose (Rosario) nelle mani di Maria e di Gesù rappresenta i doni d’amore per tutti i popoli. La libertà è vicina (un angelo scioglie le catene, molto più sotto).
XXIII QUADRO (1959)
“LA CREAZIONE”
Questo fu il quadro più difficile della pittrice, anche in relazione alle spiegazioni. La signora Hafenscheer ricevette spiritualmente delle spiegazioni dall’Aldilà. Ecco qui alcune frasi:
11.3.59: Nella vastità infinita e nelle tenebre non c’era vita. Ma lo Spirito di Dio, l’Eterno che è senza inizio e senza fine, era dentro nella sua Luce d’amore, di perfezione e di eterna verità. Egli volle però lasciar posto al suo amore e si staccò dalla sua luce propria per preparare la creazione e la vita eterna. L’onnipotente Spirito di Dio attinse e creò, nella sua Onniscienza divina, dall’amore senza paragone e dal suo donarsi, tutti i mondi, quelli visibili e quelli invisibili. Il suo pensiero d’amore diventò sostanza e materia. Dio creò ordine e regolarità.
19.3.59: Con una forza e veemenza straordinaria furono emessi i corpi luminosi e fasci di fuoco. Tutto era in tumulto, in movimento, in rotazione. Gradatamente scomparvero le tenebre.
22.3.59: Il primo uomo guarda e gode felice e riconoscente i miracoli e le bellezze della creazione divina nella natura. Vive la sua vita in Dio e con Dio. La sua tavola è riccamente imbandita. E nonostante tutto una dolce nostalgia pervade la sua anima. In lui si è destata una nostalgia pura per un essere che sia a lui simile. E Dio, nella sua bontà, dona ad Adamo la sua Eva, la incarnata.
XXIV QUADRO (1959)
“I GRADI DELL’UMILTÀ PER GIUNGERE ALLA VERITÀ ETERNA”
Sopra: il portone che conduce a Dio è aperto e Cristo, il Signore, si affretta incontro ai “suoi” con le braccia aperte, irradiando gioia, amore e pace.
L’angelo con bilancia: l’amore viene compensato con amore.
L’angelo con la palma (palma della vittoria): pace in terra.
Coloro che sono attesi da Cristo, sono da Lui diversamente distanti. Alcuni, (molto sotto) gli voltano le spalle e si immergono ancora più profondamente nel materialismo (roccia). Alcuni tendono, si, le braccia a Cristo, ma sono ancora troppo deboli. Però non bisogna mai perdere la speranza. Ciò viene indicato dalla figura femminile inginocchiata a destra davanti alla scala a gradini vestita di bianco e verde.
L’uomo che ha un fagotto e la valigia siede già sul primo gradino, ma non si avvicina di più a Dio, perché le cose materiali lo tengono prigioniero. La stessa cosa succede alla figura femminile che ha la corona e i gioielli. L’uomo invece con una sola gamba ha ritrovato Dio tramite la sofferenza e le prove difficili. Ci sono altre figure allegoriche come: la bianca figura maschile indica “purezza” e “limpidezza”, e “la fede profonda”. La donna con un velo lillà simboleggia “l’umiltà” che apre tutte le porte. Tre gradini più su c’è una figura vestita di rosa e bianco la quale tiene un cuore in mano: è l’amore per Dio e per il prossimo. I più vicini a Cristo sono i bambini: vincerà l’indole di pargolo, il cuore puro. Ai piedi dell’Amore sta inginocchiato uno scienziato: l’amore ha l’effetto di aprire gli occhi alla scienza. Dio si riconosce nella cosa più piccola (nell’atomo).
XXV QUADRO (1960)
“LA NUOVA ERA NATA NELLA LUCE”
Sul quadro non si vedono più “tenebre”. La purificazione dell’umanità è compiuta. L’era del materialismo è passata. Un po’ a sinistra della parte centrale del quadro si vede che vengono seppelliti oro e monili, ma la Croce viene nuovamente innalzata e torna in grande onore. Nella spiegazione del quadro leggiamo:
donna in vestito penitenziale: pentimento e penitenza. Rinuncia alle futilità, alla superbia e al materialismo. Per la ricostruzione non v’è piano tecnico e neppure macchine. Gli artigiani rientrano e vengono accolti con giubilo. Gli uomini tirano essi stessi carretto ed erpice. Ci saranno pochi animali; esisterà solo l’allevamento del bestiame minuto. Con mezzi primitivi vengono costruite case, ossia capanne. Si pesca legna fuori dall’acqua (le montagne sono brulle). All’aperto le focacce vengono cotte, benedette e distribuite. Si riutilizzano vecchi secchi ammaccati. Si fila e tesse a mano. I bambini imparano ad essere moderati e sono contenti dei giocattoli che si sono costruiti da sé. Inizia l’esodo dalla città. Le persone vengono portando con sé le loro valige (cfr. a sinistra del centro del quadro).
Sulla parte destra dei quadro si vede come vengono portate via le rovine. Il materiale viene riutilizzato. Sullo sfondo ci sono tre figure maschili che seppelliscono salme in una fossa comune.
Nel firmamento: Cristo benedice gli uomini e il loro lavoro. Egli benedice anche la terra e tutto ciò che cresce.
XXVI QUADRO (1961)
“ALLELUIA! L’ISOLA DEI BEATI”
Gli esseri infuocati ed ardenti d’amore, fede e umiltà verso Dio, vengono librandosi incontro al sole spirituale che è Cristo.
Le acque pure sono le lacrime degli uomini. Su queste acque della purificazione si ergono due massi di cristallo che rappresentano l’una l’umiltà e l’altra la purezza.
Nella roccia dell’umiltà (color lillà) è racchiusa la grande Croce mondiale della sofferenza e della salvezza. La Croce però è anche il simbolo della fede; e i verdi tralci che sono sulla Croce indicano quindi che la fede crescerà in futuro.
Nell’altra massa cristallina, cioè in quella della purezza, fiammeggia il cuore, il grande amore che abbraccia tutto il mondo. Esso chiede a Dio incessantemente aiuto e misericordia, cosa che viene concessa.
Entrambe queste rocce di cristallo garantiscono la fermezza verso il bene. Un giorno esse formeranno i fondamenti dell’era nuova: cioè di un periodo di pace pieno di armonia, di fratellanza e di puro amore per Dio. L’amore per il prossimo avvicinerà uomini e popoli.
XXVII QUADRO (1965)
“LA FINE DELLE LOTTE DI RELIGIONE E DI RAZZA”
Nell’angolo superiore dei quadro, a sinistra, si può riconoscere il Cuore divino con tre fiamme. Dobbiamo ringraziare Lui, se la Madonna, con l’ausilio degli Angeli, può trasmettere messaggi all’Umanità.
Questi vengono trasmessi (figure in bianco) e trasmessi da coloro che sono chiamati per questo compito. Le mura dell’irreligiosità, dell’eresia, e della repressione della fede vengono demolite e i prigionieri vengono liberati.
Lo strano lago di montagna, sul quale delle imbarcazioni che trasportano gente di varie razze attendono la liberazione, è circondato da un argine di protezione (roccia = protezione spirituale). Così leggiamo nella spiegazione del quadro della Signora Hafenscheer. Come dobbiamo intendere tutto questo?
Sugli altri quadri la “roccia” significa “Pietro, la Roccia” (quadro 3 e 14), “la Chiesa” (nel quadro 13), “Cristianesimo primitivo” (nel quadro 22). La Chiesa di Cristo è colei che offre quindi protezione alle razze oppresse.
Così si può comprendere anche la seguente frase che leggiamo nella spiegazione del quadro: razze e nazioni seguono con gioia e fede il segno della Croce e le orme di Cristo Buon Pastore.
Naturalmente ciò si deve pagare col sangue. Leggiamo alla fine della spiegazione del quadro: le salme di molte persone testimoniano che c’è stato un tempo di lotta e di amore con vittime. Una “Nuova Era” è iniziata.
XXVIII QUADRO (1966)
“LA CHIESA UNIVERSALE DI CRISTO”
L’edificio raffigurato sul quadro è simbolo della Chiesa universale di Cristo. Le sette torri indicano i sette doni dello Spirito Santo. Il tetto di vetro simboleggia chiarezza, purezza e visione d’insieme.
Le cinque porte simboleggiano i continenti, e le cinque dignità ecclesiastiche sono i loro rappresentanti. Alla loro destra c’è un giovane negro con un vecchio libro usato. È il S. Vangelo, che si conservò nonostante i molti disordini e gli avvenimenti vari.
Sul quadro, a sinistra c’è un rogo ardente: uomini di varie razze e nazioni portano carichi pesanti e li gettano nelle fiamme (eresie, superstizioni, ecc.).
Davanti alla porta centrale sta Cristo con il pastorale: ci sarà un solo Pastore con un solo gregge. Accanto a lui c’è San Michele che tiene 5 chiavi pronte. Queste verranno poi distribuite ai cinque dignitari per mano di Cristo.
A destra c’è la Madonna, la nostra Mediatrice che intercede per noi. Lei allarga ampiamente il suo mantello azzurro per tutta l’umanità. Ella è la nostra Madre universale.
Il mistero centrale di questo quadro è il cuore bianco e splendente che si trova sulla punta del campanile centrale dell’edificio. La Croce si erge in alto, fin dentro il cuore. Ciò significa: l’amore, purificato dalla croce (cioè con la sofferenza) si irradia a tutto il mondo, in tutti i cieli.
Le due campane della torre simboleggiano la voce del Signore e la voce di Maria, che si possono già percepire nel nostro tempo.
Beati coloro che vogliono ascoltare la Parola di Dio e vedere la sua Luce!
Fonti:
“Dizionario cronologico delle apparizioni della Madonna”, Gottfried Hierzenberger e Otto Nedomansky, Edizioni Piemme;
sito: “Missio Mariae” (versione dal tedesco: dott. Luigia Franchi).
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/07/24/15-luglio-2013-per-i-sacerdoti-il-giorno-in-cui-vi-verra-chiesto-di-negare-la-mia-divinita-non-e-lontano/
15 luglio 2013 – Per i sacerdoti: Il giorno in cui vi verrà chiesto di negare la Mia Divinità non è lontano.
Mia amata figlia prediletta, devo entrare in contatto con i Miei sacerdoti che stanno iniziando in questo momento a rendersi conto che sto parlando al mondo attraverso questi messaggi.
Dovete stare attenti. Dovete rispettare le regole della Mia Chiesa sulla terra, una volta che esse rimangono come sono sempre state e non sono cambiate. Non siate sfiduciati, poiché siete stati arricchiti con il dono dello Spirito Santo. Quando vi verrà chiesto di rinnegarMi, ciò sarà fatto in modo sottile, ma mortale. Vi verrà chiesto di abbracciare la dottrina di tutte le religioni al di fuori del Cristianesimo. Vi verrà detto che questo è per il bene di tutti e che questo nuovo approccio che ingloba tutto, è un mezzo per raggiungere questo scopo: l’umanità può finalmente essere unita con mezzi pacifici.
Tutte le altre religioni, confessioni, fedi e dottrine, che onorano Mio Padre, ma che non riconoscono Me, Gesù Cristo, saranno prese sotto l’ala dell’antipapa. Voi, per mezzo del potere della bestia – come è sua abitudine – sarete persuasi ad abbracciare i vostri fratelli e sorelle. Tutte le fedi che onorano Dio, vi diranno, sono unite come una sola agli occhi di Dio. Se obietterete, verrete redarguiti. Se spiegherete che la sola via verso Dio, il Mio amato Padre, è attraverso Gesù Cristo, questo è quello che vi sarà detto:
“Voi non capite che Dio ama tutti i Suoi figli, e quindi se non mostrate amore e compassione perché la Sua Chiesa li abbracci tutti, comprese le loro fedi, siete ipocriti”
Ora, sappiate questo. Se accettate che tutte le religioni debbano essere inglobate in una – che vi dovete prendere posizione per mostrare rispetto a quelle credenze che non riconoscono il Figlio dell’uomo – allora sarete colpevoli di un peccato terribile. Voi Mi rinnegherete.
Coloro che possono essere indotti in inganno, sappiano che emergeranno altri segni che mirano ad una sola cosa: la Mia Divinità non sarà più proclamata.
Le vostre chiese vedranno apparire nuove croci in cui la testa della bestia sarà incorporata al loro interno; i vostri altari saranno modificati e Mi ridicolizzeranno. Ogni volta che vedrete nuovi e inusuali simboli nella Mia Chiesa, guardateli con attenzione perché la bestia è arrogante e ostenterà la sua malvagità esponendo segnali che la onoreranno.
Quelli tra di voi che non sono attenti a questo inganno, si ritroveranno risucchiati in pratiche che non Mi rispettano. Esse maschereranno il vero intento, che sarà di rendere omaggio a Satana e ai suoi spiriti malvagi.
I segni sono cominciati. Le azioni di cui parlo devono ancora arrivare, ma il giorno in cui vi verrà chiesto di negare la Mia Divinità non è lontano. Dovete tenere gli occhi aperti su coloro che dicono di venire nel Mio Nome, ma che invece onorano la bestia, perché hanno già spiegato le loro ali. Essi governano in mezzo a voi, ma molti di voi non vedono ancora l’abominio. Ma, se Mi amate, Io vi concederò le Grazie per vedere la Verità, perché non vi lascerò mai. Il tempo è vicino e dovete prepararvi, perché il buio scenderà presto. Quelli di voi che sono benedetti con la Luce di Dio soffriranno per mano dei Miei nemici.
Ricordate queste Parole, recitatele e Io vi rivelerò la Verità, mediante il dono dello Spirito Santo.
Crociata di preghiera (114). Ai sacerdoti per ricevere il dono della verità.
Mio Signore, apri i miei occhi.
Lasciami vedere il nemico e chiudi il mio cuore all’inganno.
Mi abbandono tutto a Te, caro Gesù.
Confido nella Tua Misericordia. Amen.
Il vostro Gesù.
SAN GIACOMO APOSTOLO
+ VANGELO (Mt 20,20-28)
Il mio calice, lo berrete.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che Io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed Egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’Uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il brano di oggi è molto attuale, almeno per quanti scambiano il servizio con il potere, oppure cominciano con il servizio e poi venendo meno la Fede puntano esclusivamente al potere. In questo Vangelo però i fratelli Giacomo e Giovanni appaiono figure confuse che amavano talmente Gesù da desiderare di occupare i posti accanto a Lui, ma non fu una richiesta che bramava sete di potere, in realtà si trattò di una debolezza e una mancata comprensione del vero significato del Regno di Dio.
Ebbero anche vergogna di chiederlo a Gesù e fecero fare avanti la loro madre, Salomè, moglie di Zebedeo. La madre era ancora più confusa dei figli sul significato di Regno di Dio, così avanzò la richiesta per ottenere i posti più vicini, e forse in cuor suo desiderava farli stare accanto al Signore per proteggerli. Fatto sta che la richiesta la fece, con molto rispetto e timore per la risposta.
Gesù le aveva detto non appena si era avvicinata: “Che cosa vuoi?”, ella portava davanti a Lui non un atto umile, andava a cercare un potere. “Voi non sapete quello che chiedete”, la lapidaria risposta. Il Signore conosceva bene il cuore buono della donna e comprese che la confusione era generalizzata sul Regno di Dio, allora cominciò a spiegare cosa porta con sé questo Regno.
Iniziò a parlare subito del calice da bere, presentò il potere come un servizio e un sacrificio da portare sulle spalle.
Per spiegare meglio il suo linguaggio, prese come esempio quanto avviene nel mondo: “I governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono”. Gesù condanna il dominio e l’oppressione, non possono fare parte della sua dottrina, non potranno questi comportamenti entrare nella sua Chiesa. Purtroppo fu un insegnamento rispettato per circa trecento anni, poi dopo l’Editto di Costantino anche nella Chiesa iniziarono lotte e separazioni.
Venivano già allo scoperto quelli che non avevano compreso nulla del Regno di Dio, stabilito sull’amore, sul perdono, sulla misericordia.
Infatti, dopo avere citato i potenti del mondo Gesù precisò: “Tra voi non sarà così”, quindi i veri cristiani non possono cercare il dominio e non possono perseguitare nessuno, tantomeno altri cristiani che osservano con fedeltà il Vangelo. È insensato solo pensare una cosa del genere, ma siccome questo avviene, di insensato c’è molto. Chi ha conosciuto Gesù e si mette al suo servizio, vivendo nell’onestà e nella verità, non pensa mai di danneggiare altri cristiani solo perché seguono fedelmente il Signore.
È contraddittorio chi agisce così, è addirittura incompatibile con la dottrina di Gesù, perseguita proprio Gesù.
È sicuramente avvenuto un forte squilibrio morale nella persona che ostacola altri a seguire fedelmente il Vangelo di Gesù, è presente una forma di schizofrenia paranoide in colui che cerca con modi arroganti e con una malcelata malizia di sviare dall’insegnamento del Signore. Ma qui non si tratta di un solo personaggio che tradisce Gesù e cerca di distruggere la sua dottrina, è un esercito guidato dallo stesso satana.
Persone che diventano nel tempo oppositori di Gesù e della santità della Chiesa, dunque ci sarà una ragione. Ciò che emerge più di tutto è la bramosia della carriera, la disponibilità a fare tutto pur di diventare vescovi o cardinali. Pronti a svestirsi della Grazia di Dio per assumere senza alcuna vergogna una mentalità che si oppone a Gesù e alla sua Chiesa. Solo questo spiega il cambiamento o la radicalizzazione nelle eresie di persone che all’interno della Chiesa si oppongono a Gesù Cristo.
Non hanno perduto il contatto con la realtà, non è una malattia mentale cronica come la schizofrenia paranoide, qui c’è una lucidità impressionante, uno studio organizzato nei dettagli per sviluppare determinati progetti e nei tempi stabiliti annunciare nuove false dottrine nella Chiesa.
Gesù quanto disse a Giacomo e Giovanni lo ripete a quelli che Lui sceglie per assumere incarichi di responsabilità: “Potete bere il calice che Io sto per bere?”. Gesù quando dà un incarico, conosce bene le persone e si fida, ma se ci sono persone che remano contro Lui, significa che non è stato Lui a dare l’incarico, in quanto utilizzano l’incarico per perseguitare la sua Chiesa.
È semplice il ragionamento, ma lo semplifico: dareste le chiavi di casa vostra ad una persona inaffidabile?
Di chi deve fidarsi oggi Gesù se molti non pregano più ed hanno assunto una mentalità modernista? Gesù a molti che aspirano al potere direbbe: Potete vivere la mia Vita o lasciarmi vivere in voi? Potete purificarvi, mortificare la mentalità vecchia e compiere penitenze e rinunce? Potete sopportare sofferenze enormi per amore mio e del mio Vangelo? Potete rifiutare la superbia della carriera ed entrare nella Via della piccolezza del Vangelo?
Il Regno di Dio che venne a presentare Gesù, fin dall’inizio non dava spazio alle ambizioni personali, quindi si autoesclude dalla cerchia dei veri apostoli chi cerca il potere per strumentalizzarlo secondo i propri fini. Gesù lo disse a Giacomo e Giovanni per farlo sentire a tutti gli Apostoli presenti: “Chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’Uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.
Gesù mette al posto del potere il servizio, perché i potenti non si curano di servire ma di opprimere, mentre i cristiani devono servire i poveri, i malati, i semplici, gli indifesi dalle angherie degli altri, gli oppressi. Ecco chi sono i veri amici dei cristiani autentici, quelli che alzano le braccia al Cielo ad invocare aiuto.
C’è una miseria più grande di quelle citate, è il peccato, Gesù è venuto per liberare gli uomini dal peccato!
Oggi Gesù ha bisogno di apostoli sinceri ed affidabili per una nuova evangelizzazione, bisogna iniziare proprio dalle parrocchie ad annunciare il Vangelo autentico, bisogna dialogare con i credenti confusi e dirottati verso dottrine false da quanti non vogliono più servire il Signore e vivono nell’inquietudine. La loro irrequietezza non aiuta i buoni cattolici che vogliono conoscere le Verità rivelate da Gesù, per questo necessitano molti apostoli innamorati del Vangelo storico e della Madonna.
Questi sono i tempi della Vergine Maria, Lei continua a formarsi l’esercito umile e potentissimo che sbaraglierà con il Santo Rosario la superbia dei diavoli e dei nemici di Gesù, di quanti vogliono innalzarsi in alto per poi precipitare velocemente.
l’esercito si fa con la preghiera verissimo,ma anche con i fatti.
Tu scrivi molto e molto bene,ma mi chiedo quanto tempo tempo dedichi agli:
affamati.
assetati.
Vestire gli ignudi.
Alloggiare i pellegrini.
Visitare gli infermi.
Visitare i carcerati.
Seppellire i morti.
Seppellire i morti…ci potrei passare sopra.
Sicuramente meno tempo di quanto potrei e dovrei, Stella.
Delle sette opere di misericordia corporale da te citate, che Gesù ci chiamo a fare sia direttamente nel Vangelo che attraverso la Sua Chiesa (poiché la settima non è citata nel Vangelo): ben tre (le ultime) non le ho mai fatte in vita mia.
Nonostante abbia ricevuto delle chiamate verso la quinta e la sesta, trovandomi in ospedale o passando davanti al carcere di San Vittore.
Poco tempo, quindi, dedico alle opere di misericordia corporale: e non te lo so quantificare, poiché quello che faccio lo dimentico.
Nella certezza che vi è Lui che ricorda tutto e che è il miglior e più onesto Banchiere che possiamo desiderare.
Che attua il moltiplicatore bancario a nostro vantaggio, a differenza dei banchieri umani, che utilizzano i versamenti dei depositanti a loro esclusivo beneficio.
E che moltiplicano i depositi per poter meglio indebitare i prenditori.
Laddove il Banchiere dei Cieli moltiplica i “versamenti” nel c/c celeste per salvare le Anime di coloro che i versamenti non li fanno.
Ma, parlando appunto di “versamenti”: non vi sono solo e soltanto le sette opere di Misericordia Corporale, che Gesù ci chiama a fare.
Anzi: quelle sono fattibili ANCHE da coloro che non credono esplicitamente in Lui. E che, appunto, si ritroveranno al momento del Giudizio dalla parte delle pecore appunto perché hanno sfamato, dissetato, vestito, ospitato, visitato quand’era carcerato e infermo, seppellito quand’era morto: Gesù stesso. Senza sapere che fosse Lui.
Appunto perché, non credendo in Lui, non credevano neanche nel Suo Vangelo, in cui è chiaramente detto che chi fa queste cose ad un Suo piccolo: le fa direttamente a Lui.
Noi, che a Gesù il Cristo abbiamo il Dono di crederci fin da questa vita terrena e non solo quando Lo avremo davanti nella Sua Realtà Regale: siamo chiamati a fare anche e soprattutto le altre sette Opere di Misericordia che Egli (attraverso la Sua Chiesa, fondata DA e SU di Lui) chiama a fare chi crede in Lui: quelle Spirituali.
Consigliare i dubbiosi;
Insegnare agli ignoranti;
Ammonire i peccatori;
Consolare gli afflitti;
Perdonare le offese;
Sopportare le persone moleste;
Pregare per i vivi e per i morti;
Non sono fattibili esclusivamente da cristiani cattolici, tali opere.
Ma solo i cristiani cattolici le possono compiere integralmente tutte e sette.
Motivo per cui, essendomi stato dato il Dono soprannaturale di una Fede cristiana e cattolica forte e intensa, e dopo vent’anni di lontananza totale dalla Casa del Padre;
ed essendomi stato dato il Dono naturale di una Ragione ben funzionante:
mi sento chiamato ad operare maggiormente questo secondo tipo di Opere richiesteci dal nostro Signore e nostro Dio.
E che vanno fatte (ancora più delle prime, che sono completamente aperte anche a coloro che non Lo conoscono e non hanno quindi esplicitamente Fede in Lui) per Amore Suo e grazie al Suo Amore
Se poi, Stella, mi chiedi quanto tempo dedichi a questo secondo tipo di opere (che costituiscono il secondo tipo di “versamento” sul c/c celeste che ognuno di noi è chiamato a rendere “corposo”: per inverare quell’esortazione di Gesù a costruirci un “tesoro” laddove né i ladri né la ruggine possono intaccarlo), la mia risposta è la stessa della prima: molto meno di quanto dovrei e potrei.
Quanto “meno”, esattamente: non lo so. Lo sa solo Dio.
Di mio, tendo a dimenticare il poco che posso fare di buono (i “versamenti”) e a ricordare fortemente il tanto che sicuramente faccio di cattivo (i “prelievi”).
E, per salvarmi l’Anima: non faccio certamente conto sull’entità dei miei “versamenti” ma solo e soltanto sulla Sua Misercordia: che accoglie anche coloro che hanno vissuto tutta la vita da ladroni ma che nell’ultimo momento della loro vita si volgono a Lui sinceramente, chiedendoGli di salvarli.
I Doni (o “Talenti”) siamo chiamati a metterli a frutto.
E, se proprio ci fa paura farlo: almeno a darli a qualche “banchiere”, che penserà lui a farli fruttare in nostra vece.
Per non correre il rischio di fare la fine di quello che il Talento d’Oro affidatogli (molto più prezioso quindi dei dieci o cinque talenti d’argento: e questo particolare significativo non c’è sui Vangeli ma nell’Evangelo valtortiano. E rende perfettamente conto dell’apparente “nota stonata” dei Vangeli, circa la maggiore severità con colui che aveva ricevuto di meno e che purtuttavia dava mostra di sentire più degli altri il peso della responsabilità affidatagli) lo sotterrò, invece di farlo fruttare: personalmente o attraverso terzi.
Il talento più prezioso e “aureo” di tutti è, tra l’altro: proprio la Fede.
Ecco perché la Fede, perché sia vissuta in pienezza e non “sotterrata”: ha necessità di esprimersi in opere.
Ed è la Parola di Dio, attraverso l’Apostolo Giacomo, il “fratello” (in quanto cugino) di Gesù e fratello di Giuda Taddeo, a ricordarcelo e/o spiegarcelo con parole inequivocabili (e che sbugiardano la tesi luterana del “Sola Fides” e del “pecca fortemente ma credi ancora più fortemente”):
Ed è questa stessa Parola di Dio a spiegare perché è un peccato imperdonabile, in quanto fatto contro lo Spirito Santo (il Quale, in quanto Grazia increata, è il portatore della grazia santificante e salvifica), quello che la Chiesa di Gesù definisce: “presunzione di salvarsi senza merito”.
Già che ci siamo, andiamo a porre l’attenzione anche sugli altri cinque, di peccati contro lo Spirito Santo:
– disperazione della salvezza
– impugnamento della verità conosciuta
– invidia della grazia altrui
– ostinazione nei peccati
– impenitenza finale
Chi vi si è imbattuto, sa quanto sia estremamente difficile che una persona decida di uscire (ed è la decisione in sé ad essere l’acqua che Gesù stesso trasformerà in Vino) da uno di tali crepacci spirituali.
Ma alla Misericordia di Dio non c’è limite: a maggior ragione quando ci facciamo Suoi collaboratori nella salvezza delle Anime.
Ti saluto e ti abbraccio, Stella:
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice
«Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà …Matteo 6, 1:4».
Grazie, sorella mia.
E’ bello essere difesi ma è ancora più bello essere difesi dalla stessa Parola di Dio.
Ti voglio bene e ti abbraccio,
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice
Era domanda no accusa di chi fa cosa.
http://radiospada.org/2013/08/amami-come-sei-parole-incoraggianti-di-gesu-allanima/
“Amami come sei!”. Parole incoraggianti di Gesù all’anima.
9 agosto 2013 by giglio
SacredHeart_Chambers
Preghiera di Mons. Lebrun tratta da Il Mio Libro di Preghiere, CLS, 2010, pp. 330-331.
Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo, so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: “Dammi il tuo cuore, amami come sei!”
Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all’amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che non vorresti commettere più, non ti permetto di non amarmi.
Amami come sei.
In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell’aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami come sei. Voglio l’amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.
Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore? Non sono io l’Onnipotente? E se mi piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore?
Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti, ma per ora ti amo come sei e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l’amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l’amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: “Gesù, ti amo!”.
Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una sola cosa m’importa, di vederti lavorare con amore.
Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai perché ti ho creato soltanto per l’amore.
Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante: io, il Re dei Re! Busso e aspetto: affrettati ad aprirmi. Non allegare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, morresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.
Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia!
Non ti preoccupare di non possedere virtù: ti darò le mie.
Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l’amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare.
Colpisce particolarmente il giorno a partire dal quale quest’Anima-vittima non abbandonò più il suo letto, fino alla nascita al Cielo avvenuta il 9 febbraio 1824: era il 28 febbraio 1813.
Esattamente 200 anni dopo, Papa Benedetto XVI lasciava il Vaticano, per andare ad abitare in “un palazzo diverso da quello di prima”. Dove vi sono ammessi “solo un numero limitato di amici a lui vicini”
Solo pochi giorni or sono…
Papa+Francesco ha ricevuto quel tal mediatico Messi:
una sola “Aleph” in più e sarebbe stato,caso strano…
“Messi+a”…il…”Messìa”…a tutt’oggi…”latitante”…!!!
Ma non dovrebbe esser più tanto lontano,ormai,
Quel+Giorno,visto quanto sta ora avvenendo,di fatale,
in quel di eGitto…colà ove Tutto principiò…
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or son 6000 Anni…!!!
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Che si stìa chiudendo il…”Circolo”…???
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Gesù è certo “Quello” pure…
che ci vien testimoniato dalla odierna pagina
dell’Evangelo…Luca,XII,49/53…
Parole terribili,tremende,terrificanti…
che certo talune candide,ingenue,tiepide animelle
vorrebbero che,imbarazzanti,mai fossero state pronunziate
dal Messìa,ché loro Lo vorrebbero sempre…”bbbuono”…!
Dimenticando che “Egli”,
non essendo “indù”…non era “gandhiano”…
bensi…”Giudeo”…ergo…
essendo “Giusto”,di più,il Giusto per eccellenza,
era sì “buono”,ma solo quando doveva esser buono…
ma pure “cattivo”,quando era giusto esser..cattivo…!!!
Dare del “cattivo” a Gesù nel 333esimo: sembra essere molto poco casuale, Aquila.
Il fatto che Gesù porti la divisione (o la spada, come è detto nel Vangelo matteano): non significa che Egli ci inciti a tagliare le teste con la spada o a farci agenti di divisione tra gli uomini.
Perché come cristiani sappiamo (o dovremmo sapere) che Dio E’ Amore. E che il Divisore per eccellenza è colui che scelse di essere omicida e menzognero fin dal principio.
Gesù è venuto a portare la Spada, certo.
La Spada della Sua Parola. Che di per sé divide i buoni dai cattivi, quando è annunciata da testimoni credibili, che in quella Parola ci credono con tutti sé stessi, fino al punto da dare la propria vita per Essa (il che li rende costituzionalmente diversi ed inassimilabili ai “martiri” maomettani: che per la parola del loro profeta sono disposti a perdere la vita mentre la tolgono agli altri, che loro considerano infedeli)
Quando la Parola del Verbo Incarnato è invece annunciata da persone che NON sono testimoni in alcun modo (e la “pistola fumante” di questo fatto è che aborrono di perdere la loro vita per Essa e si beano vanagloriosamente di essere invece prontissimi a “martirizzare” coloro che proveranno a togliergliela, la vita): ecco che Essa non è più fonte di divisione come Dio vuole.
E che di fronte ai cristiani “illogici” od “ossimorici”: non avviene più la naturale ed inevitabile divisione tra buoni e cattivi.
Ma vi sono, al contrario, tanti buoni che arrivano loro malgrado a schierarsi contro la Parola di Dio (brandita nel modo suddetto, ossia a mò di clava, dai “cristiani” suddetti) e tanti cattivi che sono invece ben contenti di mettersi dalla parte della Parola di Dio, usata e sfigurata in modo tale da “autenticare” il buio del loro cuore.
La storia della Chiesa è piena di episodi del genere.
Ma, ora che questo tempo intermedio sta finendo: questo rimescolamento di carte è sempre più impossibile da fare.
Quindi, ti invito a non bestemmiare.
E a non chiamare Gesù “cattivo”.
“Cattivo” è colui che è prigioniero. E l’unica vera prigione è quella del male e del peccato (“chi compie il peccato è schiavo del peccato”) dalla quale Lui è venuto a liberarci.
Non dalla moneta-debito.
Non dalle scie chimiche.
Non da harp.
Non dalla geoingegneria assassina.
Non dagli ogm.
Non dal fracking.
Non dalle onde elf.
Non dalla globalizzazione.
Non dalla tav.
Non dalla medicina assassina.
Non dal cibo adulterato.
Non dalla energia tratta da idrocarburi.
Non dalla storia scritta dai vincitori.
Questi sono tutti mali, è vero.
Ed è un’offesa nei confronti della Verità fattaSi Uomo ostinarsi a non vederli.
E una Fede operosa ed amante, ci spinge a chiederGli la liberazione da ognuno di questi mali, oltre che impegnarci personalmente, secondo le nostre possibilità, perché essi siano rimossi.
Ma sono comunque mali minori, rispetto al peccato individuale che ognuno di noi compie almeno sette volte al giorno.
E che è l’unica cosa verso la quale è lecito provare odio.
Posto che anche il diavolo: va rispettato e tenuto a distanza. E non odiato.
Perché di odio si nutre.
Gesù quindi non è “cattivo”, in quanto prigioniero del peccato.
Visto che in tutto è simile a noi fuorché nel peccato.
E tanto meno è “cattivo” nel senso di possedere un cuore tenebroso e spiritualmente inclinato al male, com’è il caso dei figli della perdizione, che si sono scelti per padre il diavolo.
Già prima di nascere.
Gesù, in quanto Dio, E’ Buono.
In Lui non esiste tenebra e non esiste alcun male. Quindi, non esiste in Lui alcuna cattiveria.
Và a chiedere il perdono sacramentale per la bestemmia che hai pronunciato, in pubblico peraltro, nei Suoi confronti.
Và quam primum, Aquila.
Che la Madonna ti accompagni.
+Christus Vincit+
+Christus Regnat+
+Christus Imperat+
http://ioamolitalia.it/blogs/verita-e-rivoluzione/lettera-a-papa-francesco-noi-abbiamo-bisogno-di-un-papa-pronto-al-martirio-per-salvare-i-cristiani-perseguitati-nel-mondo-non-dedito-alla-ricerca-della-popolarita-persino-tra-i-tifosi-del-calcio.html
Lettera a Papa Francesco: noi abbiamo bisogno di un Papa pronto al martirio per salvare i cristiani perseguitati nel mondo, non dedito alla ricerca della popolarità persino tra i tifosi del calcio
di Silvana De Mari
14/08/2013
Carissimo Papa Francesco,
mi rivolgo a lei in maniera così familiare perché ormai mi sono resa conto di quanto lei ami essere una persona comune, senza orpelli, senza ori e senza ermellini, una persona comune, come tante.
Una persona comune che come tante guarda il calcio.
Una persona comune che come tante chiacchiera amenamente in aeroplano.
Una persona comune come tante.
Noi abbiamo bisogno di un Papa.
Mi perdoni caro Papa Francesco, non viene nemmeno di chiamarla Santità, credo che Lei sia una persona deliziosa, il vicino di casa ideale, ma noi abbiamo bisogno di un Papa.
Ammazzano i cristiani come cani, Santità, tra una partita di calcio l’altra, tra un bacio a un bimbo disabile e l’altro, potrebbe fare qualcosa di un po’ più in tinta col suo ruolo? Solo nelle ultime ore sono 10 le chiese bruciate in Egitto. Lei potrebbe fare qualcosa? Potrebbe mettersi addosso i suoi orpelli, gli ori e gli ermellini, che non sono spazzatura Santità, sono simboli di 2000 anni di storia e con quella roba addosso andare in Egitto invece che guardare il calcio? Non c’è solo Balotelli che desidera tanto parlare con Lei, ci sono anche i parroci delle chiese cattoliche in Nigeria che avrebbero qualcosa da raccontarle, quelli sopravvissuti voglio dire, quelli già defunti a Lei non hanno più niente da dire.
In un momento in cui la cristianità è sotto attacco come non mai, noi Santità abbiamo bisogno di un Papa. Abbiamo bisogno di qualcuno che come primo problema nomini i cristiani massacrati Nigeria e i cristiani massacrati in Pakistan nell’omelia di Pasqua, perché quei morti Santità erano uomini e perché nell’ucciderli è stata uccisa la libertà alla dignità dell’uomo. Santità non vorrei insegnarle il mestiere, capisco che Lei sia un professionista in fatto di cristianesimo e io un implume dilettante, ma a volte capita che dilettanti siano più lucidi nel giudizio. L’arca di Noè, per esempio, è stata costruita e guidata da dilettanti, il Titanic costruito guidato da professionisti. Non vorrei portare iella con il paragone, ma la cristianità mi dà l’impressione del Titanic. L’iceberg si chiama islam, lei dice che è tanto buono e spirituale, se lo dice lei che è un esperto, sarà anche così, ma, insisto, era tanto esperto, uno dei migliori, anche il capitano del Titanic. Chi era un dilettante invece era San Pietro, per metà della sua vita aveva fatto il pescatore, studi teologici zero, un anatroccolo se paragonato a lei. San Pietro ai romani ha detto che loro, in quanto esseri umani, certo, erano fratelli, figli dello stesso Dio, ma che la loro religione era falsa. Il suo compito era convertirli o morire nel tentativo di convertirli all’unica vera fede, non trovare pregi a una fede falsa così che coloro che ci sono nati dentro non la abbandonino mai. E’ morto nel tentativo, ma alla fine li ha convertiti. Non dovrebbe essere questo il Suo ruolo? Convertire al cristianesimo. O morire nel tentativo.
A Lampedusa lei doveva pronunciare una sola frase
Vi porto l’amore di Dio.
In tutto il Corano la parola amore non è nominata una sola volta. Sarebbe bastato.
Lei a Lampedusa si è inchinato davanti alla “spiritualità” del Ramadan, Lei si è inchinato all’islam, e lei rappresenta Cristo. Chi rappresenta Cristo non si inchina davanti a nessuno.
Io sono la Vita, la Verità e la Via.
Io sono la Vita, la Verità e la Via, ma non importa che vi diate da fare per evangelizzare, anzi per fare proseliti, perché tanto tutte le religioni sono uguali, Santità, sul mio Vangelo non c’è scritto. O lei ne ha uno diverso, o c’è un eccesso di professionalità che la sta schiacciando.
San Pietro ai romani aveva detto che loro, certo, erano fratelli, ma che la loro religione era falsa. Si è fatto uccidere pur di dirlo.
Santità la gente muore. La gente muore ammazzata. La gente muore ammazzati maniera orrenda. Lei va a guardare il calcio.
Abbiamo bisogno di un Papa. Qualcuno che sia l’erede di Gesù Cristo e San Pietro, qualcuno che sia disposto a farsi odiare. Perché è tutto qui. Gesù Cristo è stato ucciso da gente che lo odiava. San Pietro è stato ucciso da gente che lo odiava. Chi si batte per una causa, sarà odiato. Odiati sono stati Martin Luther King e Gandhi, talmente odiati che li hanno uccisi. Profeti disarmati certo, non leader tolleranti. Chi tollera tutto il contrario di tutto con il solito lieto sulla faccia è un connivente. Non possiamo essere amati da tutti, se ci battiamo per qualcosa. Se non ricordo male è scritto anche sui Vangeli. Non abbiate paura di essere odiati. Il suo predecessore è stato parecchio odiato. Anche condannato a morte, da una fatwa dopo il discorso di Ratisbona, Osama Bin Laden ne aveva decretato la morte.
Lei è amato da tutti, Santità. È sicuro che sia un pregio? Credo che il momento sia venuto di farsi detestare. Si metta addosso tutti i suoi orpelli, non sono spazzatura ma simbolo di 2000 anni di storia, danno il peso di quei 2000 anni, e vada al Cairo, e al Cairo si batta per i cristiani copti, e pianga sulle loro chiese bruciate e poi vada in Siria e poi in Pakistan. Poi, se avanza tempo, può anche andare alla partita ma non credo che il tempo le avanzerà. È il momento più buio della cristianità dall’inizio dei tempi. Noi abbiamo bisogno di un Papa.
Mamma mia…
ma ti attacchi proprio a tutto…mio caro Dux!!!
E quanto sei incapace di andar oltre le…”parole”!!!
E come sei lesto nel condannare gli altri!!!
“Cattivo”…a fin di bene,ovviamente…
così come il Buon+Maestro castiga il “cattivo” allievo…
ed il Buon+Padre punisce il figliolo che sbaglia!!!
Tu mi fraintendi sistematicamente,essendo prevenuto,a priori,
atteggiamento,questo,davvero assai poco…”cristiano”…
Tu sempre pronto a scagliar la prima pietra!!!!!
E prendi atto che ti ho offerto IO,e pure “gratis”,questo
materiale su cui commentare…mentre Tu magari te ne stavi
sotto l’ombrellone…IO ero il solo a scrivere sul pezzo…
mah…forse son stato davvero troppo generoso…ahimè!!!
Mi chiedo,a ‘sto punto,se ne valga ancora la fatica…
ma sì,dai…sormontiamo pure questa ennesima tentazione!!!
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PER ASPERA…AD ASTRA…!!!!!
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Non trovo giusto dire ad una persona di andarsi a confessare,solo per aver frainteso il senso di quello che vuol dire,anche perchè Dux,rimani parole dietro uno schermo ed anche per te ci sarà,tra dire e fare,di mezzo il mare.A meno che tu non sia un prete o un laico dotato di ottimo discernimento,alcune volte sembri attendere anche solo una parola,per te sbagliata,da parte di chi scrive,e questo non è cristiano.
Ammonire i peccatori è un’opera di misericordia spirituale.
Sono sicuro che tu lo sappia, Stella.
E il Secondo Comandamento che Dio ci ha dato (e che la Sua Chiesa, fondata DA e SU Dio Figlio fattoSi Carne, ha legittimamente interpretato come tale) è:
“Non nominare il Nome di Dio invano”.
Gesù, in quanto Figlio dell’Uomo: è vero Dio.
Quindi, il Nome di Gesù: è il Nome di Dio.
Affermare, come ha fatto Aquila, che Gesù sa anche essere “cattivo”, quando in Dio Trinità (e quindi anche in Dio Figlio, l’Uomo-Dio Gesù), non esiste alcuna “cattiveria” in quanto non esiste alcun male: è infrangere il Secondo Comandamento.
Infrazione che nel caso di Aquila non è neanche attribuibile all’annebbiamento mentale (e spirituale) dovuto allo “spirito del Concilio”, che induce tanti a ritenere che la Misericordia Infinita di Dio elimini ed annulli la Sua altrettanto Infinita Giustizia.
Ché anche quello è una sistematica infrazione del Secondo Comandamento.
Non è “annebbiato”, il nostro Aquila. Poiché, da rigoroso e cristallino “tradizionalista”, ha fin troppo chiare le magagne di Concilio e post-concilio.
E sa usare ottimamente le parole.
E sa benissimo quanto siano FONDAMENTALI le parole, essendo stato l’intero Universo creato per mezzo della Parola.
Ma anche senza la viva e pulsante consapevolezza del fatto che l’Universo è stato creato per mezzo della Parola di Dio: che le parole siano fondamentali (e non accessorie) è dimostrato, per assurdo, dalla sistematica e financo ossessiva attenzione che gli “illuminati” operatori di iniquità (coloro che governano le Matrici di menzogna, inganno e peccato nelle quali siamo immersi) hanno nei confronti del linguaggio e quanta cura spropositata pongono alla sua perversione.
Perché per pervertire e degradare (o tentare di pervertire e degradare) il pensiero, fino al punto di far concepire il male come bene ed il bene come male: bisogna necessariamente passare per la perversione e la degradazione del linguaggio, e renderlo sempre più “neo-lingua” orwelliana (“Nel tempo della menzogna universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario”, profetizzò George Bliar, in arte Orwell).
E l’abominevole ed empia espressione “interruzione volontaria di gravidanza” per definire l’aborto volontario (che è volontaria soppressione di un concepito appartenente alla specie umana: quindi, omicidio volontario) è un contro-luminoso esempio di ciò.
Spero tu ne convenga, Stella.
Quindi: la confusione tra “severità” (che è l’attributo divino che Gesù manifestò, quando prese a frustate i mercanti nel tempo. Ma concentrandosi non tanto su coloro che vendevano gli animali da sacrificare, tortore ed agnelli: ma, soprattutto, sui cambiatori e grassatori di moneta. E quale moneta cambiavano, costoro? E in quale altra moneta? Forse non tutti sanno, ma probabilmente tu sì Stella, che la moneta con la quale si potevano acquistare gli animali da consegnare ai Sacerdoti che li avrebbero offerti come sacrificio al Signore, non poteva essere la moneta di Cesare, manifestamente “pagana” in quanto recante un’immagine di uomo che gli ebrei di allora ritenevano prescritta da quello che consideravano il Secondo Comandamento consegnato a Mosé sul Sinai – “Non ti farai alcuna immagine ed alcun idolo”: bensì la moneta del Tempio, considerata “conforme” al Comandamento di Dio in quanto priva di immagini. Da qui l’esigenza di effettuare il “cambio” di moneta. Dove si capisce immediatamente che vi era una vera e propria associazione a delinquere del massimo grado di empietà ed abominio: tra sacerdoti del Tempio e cambiatori di moneta. Quindi: le frustate che con Divina Severità, che è ancora manifestazione della Sua Misericordia, Gesù non lesinò sui gropponi dei cambiavalute: erano in realtà anche e soprattutto mirate ai cuori dei sacerdoti, che di quell’abominio erano ispiratori, mandanti e beneficiati occulti) e “cattiveria” è cosa sbagliata e ingiusta, nei confronti di Dio.
Tanto più sbagliata e ingiusta, se fatta da un cristiano cattolico che sa quello che dice. E che probabilmente non è mai uscito dalla Casa del Padre.
E che, dopo che il fratello da poco rientrato in quella stessa Casa, dopo anni passati in mezzo ai porci di altro padrone, gli fa rilevare l’errore compiuto (e se l’ho fatto senza carità, Aquila: ne sono dolente, e te ne chiedo scusa):
si ostina a sostenere che Gesù è “cattivo a fin di bene”.
Rinnovando, ed aggravando, l’infrazione del Secondo Comandamento.
Poiché, se Gesù (che E’ l’unica Via che ognuno di noi, che riconosciamo la Sua Voce, è chiamato a percorrere, mettendo i piedi sulle Sue stesse orme: per arrivare al Padre) facesse il male a fin di bene: allora anche noi, che di Gesù siamo chiamati ad essere imitatori, potremmo fare il male a fin di bene.
Ma tale affermazione è manifestamente falsa e attestata come tale dal Catechismo della Chiesa Cattolica.
Non è lecito fare il male “a fin di bene”.
Non è lecito compiere cattiverie a fin di bene.
Per nessun uomo, è lecito.
Anche se sono tanti, specialmente tra le cosiddette elites, i sedicenti cristiani convinti fermamente che ciò sia possibile: e tutti gli “acceleratori” alla maniera che Dio ha in abominio sono caratterizzati proprio da questa convinzione empia.
Così come nel corso del bimillennio cristiano sono stati tanti a sfigurare e pervertire le parole della Parola fattaSi Carne: e a ritenere che Egli autorizzi e legittimi l’uso della spada fisica per imporre la Fede agli infedeli. O per tagliare la testa agli eretici (o bruciarli, dopo averli magari fatti preventivamente passare per le “vergini di Norimberga”, tristemente invocate da Eliseo in altro post).
Gesù, lo ripeto anche se dovrebbe essere auto-evidente per chiunque si professi cristiano: non è MAI stato cattivo (e solo Lui sa quante volte ha avuto la tentazione di esserLo, durante la Sua Vita terrena in mezzo agli uomini peccatori e inclini ai peccati più atroci e dolorosi) ma sempre e soltanto Buono.
E, quando non sia la superbia spirituale degli “acceleratori” suddetti, solo lo “spirito del concilio” può annebbiare al punto da ritenere che la bontà sia riconducibile a melassa ed accondiscendenza sempre e comunque.
E che l’accoglienza e l’amore verso i peccatori sia anche accoglienza ed amore verso il peccato.
La Bontà è animata dall’Amore per colui verso il quale la bontà è indirizzata.
Quindi, di fronte a colui o a colei che commette un peccato, avendo peraltro tutti i mezzi per sapere cosa sta facendo (com’è il caso del nostro Aquila. E com’è il caso tuo, Stella):
ammonire il peccatore nei confronti del peccato commesso è un’Opera di Misericordia spirituale.
Ossia, una di quelle Opere (assieme a quelle di Misericordia corporale, che tu Stella mi chiedevi in altro post se io compivo oppure no) che servono ad “accumulare” un Tesoro in Cielo.
Ergo: rinnovo ad Aquila l’invito a confessarsi (e c’è cosa più bella del confessarsi, Stella? Se esistesse un lato positivo del peccato, sarebbe proprio quello di essere una pre-condizione per assaporare e vivere dentro il nostro stesso cuore la Misericordia sanante di Dio, che si sperimenta al momento dell’Assoluzione sacramentale) per aver dato, e pubblicamente, del “cattivo” a Colui che E’ sempre e soltanto Buono, in quanto Dio: anche quando la Sua Bontà Infinita si manifesta come Severità.
Posto che, ovviamente, il nostro Aquila si sia sinceramente pentito del peccato commesso.
Perché la Confessione senza Pentimento: rende inefficace la stessa Assoluzione sacramentale.
Se, invece, pur sapendo di aver offeso Gesù, attribuendoGli la capacità e la volontà di fare il male “a fin di bene”, non riesce a pentirsene di cuore: allora c’è da pregare tutti, e intensamente, per Aquila. Perché Colei a cui Dio non nega mai nulla voglia intercedere per lui ed ottenergli la grazia del vero pentimento.
Vi saluto e vi abbraccio,
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice
Il mio amico Dux scrive:
“…Ammonire i peccatori è un’opera di misericordia spirituale”.
In amicizia rispondo che, e ne sono del tutto sicuro, prima di ammonire qualcuno, occorrerebbe passare tanto di quel tempo ad ammonire se stessi che non ne avanzerebbe per impicciarsi dei fatti altrui. Insomma, gli “ammonitori” seriali, o “ammonitori” di professione hanno un nome ben preciso, che è composto da un prefisso e un suffisso. Il prefisso è “rompi”.
bravissimo.
Non leggo tutto quello che scrivi,non perchè mi annoio,ma solo per il semplice fatto che scrivi un italiano troppo complesso per me.
Ho inteso che hai una conoscenza della bibbia ottima,ma questo non vuol dire avere la verità in mano,quella viene data anche agli ignoranti più ignoranti quando soffia su di loro lo spirito paraclito che istruisce.
Perdonami ma anche colore che hanno la tua stessa cultura bibblica,hanno fatto errori dottrinali immani.
Io preferisco rimanere nell’ignoranza e lasciare che Dio,attraverso la preghiera,lasci soffiare su di me lo Spirito Santo.
La Verità non sta nelle Sacre Scritture; se così fosse, i lutti, le tragedie, le sofferenze, e tutta la bestialità umana, sarebbero da un pezzo scomparse dalla Storia. La Verità appartiene solo a Dio, che non può essere posseduto con alcun artificio, neppure usando la preghiera come strumento di conquista. Dunque, più si citano le Scritture, e più ci si perde in giochi di prestigio “spirituali”, che mai colmeranno la radicale ed insuperabile ignoranza umana. Nessuno sa niente, né mai saprà niente di Dio; e chi afferma di saperne è colui che più di ogni altri affonda nell’ignoranza.
A volte, però, capita, che la Verità visiti gli ultimi e i più ignoranti; e questi taceranno, giacchè sanno che il silenzio è compagno della Verità che li ha visitati.
E se ciò non accade, non cambia nulla; giacchè siamo solo polvere, e solo Dio è.
la preghiera non è artificio,ma se tu la pensi così è un peccato,non posso farti cambiare idea.
Quella che affermi in questa frase, Francesco: è eresia conclamata.
Ma non voglio dimostrartelo facendo riferimento al Catechismo della Chiesa Cattolica ed al Magistero infallibile dei Papi, espresso ex cathedra.
Non voglio parlare alla tua mente, Francesco.
Bensì al tuo cuore.
Prova a sentire come Si sente Gesù dopo un’affermazione come quella che hai fatto.
Lui che Si è fatto Carne perché noi potessimo conoscere il vero Volto e la vera Essenza (che E’ Amore) di Dio, Padre Suo e, attraverso di Lui e lo Spirito che procede dal Padre e dal Figlio, anche nostro.
E, conoscendoLo: amarLo, dopo aver constatato coi nostri stessi occhi tutto il Suo infinito Amore per noi.
Che è rivelato già nella Creazione, il primo Libro “scritto” da Dio.
Ma che, essendo stata la Creazione “inficiata” ed “abbruttita” dall’ingresso del male (sia nella Creazione Invisibile, ad opera di Lucifero e di coloro che l’hanno seguito nella ribellione; sia nella Creazione Visibile, ad opera del cosiddetto Adamo che ha compiuto e perfezionato il Peccato Originale e dei suoi discendenti che l’hanno rinnovato), è stato “ribadito”, per sgombrare il campo da tutti gli “equivoci” ed i “fraintendimenti” che c’erano stati fino a quel momento (e che, ciònonostante, ci sarebbero continuati ad essere): quel Venerdì sulla Croce.
Quella Croce che rende manifesta a chi ha occhi per vedere: l’immensità dell’Amore di Dio per noi.
Lui che dice: “Chi vede Me, vede il Padre”.
Lui che dice: “Fatevi come Me, che Sono mansueto e umile di cuore”.
Lui che diede fino alla Sua ultima goccia di Sangue per noi: perché i nostri cuori potessero essere trasformati in carne.
Se tutto ciò che Gesù ha compiuto e tutto ciò che Gesù ha dato di Sé (ossia: il Suo stesso Sangue e la Sua stessa Vita) ci avesse fatto restare nelle condizione, da te dichiarata, di “non sapere niente di Dio”, né ora né mai: quanto “illuso” sarebbe stato questo povero Cristo che risponde al Nome di Gesù.
Grazie per la tua attenzione nel leggere fino alla fine, Francesco.
Che il Cuore Immacolato di Madonna accompagni il tuo cuore, nel suo percorso.
Ti saluto e ti abbraccio,
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice
Avevo scritto: che la Madonna ti accompagni.
Poi ho sentito il richiamo a menzionare direttamente il Suo Cuore Immacolato.
Ma, nella mia colpevole fretta, ne è uscita fuori una mezza blasfemia: visto che viviamo in tempi in cui dell’appellativo di Maria, si è appropriata una “cantante”.
Chiedo ad Alberto di effettuare la correzione, quando gli è possibile.
Signore Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di noi peccatori.
Per Stella,
non ho mai scritto, mai detto, mai pensato che la preghiera sia un artificio! Capisco che la mia prosa non è coinvolgente, ma se mi rispondi, dovresti prima leggermi con attenzione. Ho scritto “ La Verità appartiene solo a Dio, che non può essere posseduto con alcun artificio, neppure usando la preghiera come strumento di conquista.” Quel “neppure” dà alla mia frase un senso esattamente opposto a quello da te inteso.
Per Fabio,
cario Fabio, questa è la seconda o la terza volta che mi dai dell’eretico, e la stessa cosa hai fatto con altri che si sono appena allontanati da un cristianesimo da catechismo. Comincio a pensare sia una fortuna che il tempo in cui Santa Madre Chiesa accendeva i roghi sia finito.
Venendo al merito, caro Fabio, quanto da me affermato può entrare in contrasto solo col cristianesimo da catechismo, da predica domenicale, oppure (cosa che tu fai reiteratamente) con citazioni letterali di passi delle scritture. Queste citazioni, ho cercato di spiegarlo altre volte, vedo senza successo, lasciano esattamente il tempo che trovano. E’ arcinoto che senza una precisa collocazione contestuale, e senza un’adeguata ermeneutica, ciascun passo Scritturale può assumere quasi ogni significato gli si voglia dare. Questo fatto è provato da 2.ooo anni di dispute interminabili, il cui esito sono state guerre, sangue, dolore, e follia.
Addentrandomi nel merito, contravvenendo alla mia abitudine di non dar forza ai miei argomenti con citazioni scritturali e d’altra natura, porgo alla tua attenzione un passo di uno dei più autorevoli e profondi teologi della cristianità, in ogni caso il più grande dell’alto medio evo. Giovanni Scoto Eriugena scrive:
“ Dio non conosce se stesso, non conosce ciò che è perché non è un che; in un certo modo, Egli è incomprensibile a se stesso e ad ogni intelletto”.
Cose del tutto analoghe, scrivono tutti gli altri grandi teologi della cristianità, da Dionigi l’Aeropagita, a Echkart, a Silesius, a Ruysbroek, passando per Tommaso, fino all’ultimo vero grande teologo cristiano, che fu Nicola Cusano. Chiunque abbia masticato l’abc della teologia sa (senza che sia possibile aprire un dibattito) che Dio può essere conosciuto attraverso i suoi attributi, e, in modo indiretto e in un senso puramente analogico, attraverso la mediazione del Figlio; mentre non può essere conosciuto in modo predicativo, ossia come oggetto. Prima di obiettare, caro Fabio, ti invito a rammentare in nostri passati dibattiti…
Quanto a Lucifero, mi spiace constatare ancora una volta che è sempre presente nei tuoi pensieri, e nella tue paure; in questo blog lo avrai citato, vado a occhio, almeno un migliaio di volte. Mi spiace; spero possa liberartene; non deve essere una piacevole compagnia
scusa allora ho inteso male…ho letto tutto ed è per questo che ho risposto,ma siete persone che puntano troppo sulle parole,senza pensare che chi scrive non è detto che abbia tutta la vostra cultura.
Scusa se ho frainteso.
hahahahhaaa!!!!!Scusa rido perchè ho letto quello che hai scritto a dux,è vero ha sempre il demonio in bocca!!!Credo anch’io che più lo si nomini più sia vicino!
E poi dux il tempo della “santa” inquisizione è finito!!
(tra le righe perchè non era per niente santa).
Basta poco ad infangare una persona dando dell’eretico….poi scusa ma sei un vescovo,puoi scomunicare attraverso l’accusa dell’eresia?
Dai stai sereno.
🙂
Stella, guarda che io la penso come te. Tutte le opere dei teologi e tutte le sacre scritture non valgono la semplicità della preghiera dei semplici. Ciò non vuol dire, però, che non valgano niente. La corretta dottrina, ossia l’ortodossia, ha il peso che le compete, infatti, senza di essa non potremmo sapere cosa, come e perchè pregare. Detto e spero chiarito ciò, la sola cosa che conta è la preghiera, la cui sincerità e profondità non dipendeno dalla bravura o dai talenti umani, ma esclusivamente dalla Grazia; e questa, per definizione, è gratuita.
Ah, Stella, dimenticavo. Fai notare un uso eccessivo delle parole. Questo non lo capisco; dimmi siamo qui per scambiarci punti di vista, giusto? E secondo te, in quale altro modo si può far questo, se non per tramite del linguaggio, ossia delle parole?
Mi do dell’ignorante,mi scuso se sbaglio….però mamma mia che cristiani permalosi!!
Alla faccia.
Come non detto.
Non ti devi dare dell’ignorante, ma proprio non capisco di cosa esattamente stiamo parlando. Ti chiedo di farmi un favore, spiegami che vuoi dire; non capisco in che consisterebbe la permalosità. Ho affermato un’ovvietà dicendo che per parlare bisogna parlare, ossia usare le parole. Può essere diversamente? Tu stessa stai usando parole per dire che si stanno usando troppe parole. Ok, facciamo un esperimento: vediamo se riusciamo a parlare stando zitti; apriremmo una nuova frontiera … e diventeremo tutti famosi.
ok.
“IC+XC”…
quando scaccia i Mercanti dal Tempio,
non lo fa certo con le “buone” maniere,
ovvero,con non-violenti “gandhiani” mezzi…
bensì con maniere…”forti”…”dure”…cioè…”cattive”…
e questo era il mio intendimento,nell’esprimermi…
bando,perciò,ad ogni malevolo fraintendimento:
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ed arrenditi all’evidenza…mio caro,spietato…Dux…!!!
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Adesso ti trova risposta anche a questo scommetti?
Io sono il Signore Dio Tuo:
Non avrai altro Dio fuori di me
Non nominare il nome di Dio invano
Ricordati di santificare le feste
Onora il Padre e la Madre
Non uccidere
Non commettere atti impuri
Non rubare
Non dire falsa testimonianza
Non desiderare la donna d’altri
Non desiderare la roba d’altri
Non giudicare vuol dire non sentirsi, nella fede, più giusti di altri poiché tutti peccatori siamo.
La divisione arriva con l’atavico nemico che fa suo il mestiere .
La classe sacerdotale ebraica è stata ammonita da Gesù perché si riteneva giusta e continuava ad aggiungere carichi pesanti al popolo ma non li voleva alzare con un dito.
Chi vuole portare carichi pesanti, se non ce la fa da solo, non li butti sulle spalle di altri.
Per ognuno è pesante il carico che porta e solo lui lo conosce.
Non siamo qui per tifare e dar ragione a nessun uomo ma per sostenerci nel cammino che porta al cielo.
Cos’è la fede? E’ la fede della salvezza attraverso l’uomo?
Che la Pace di Gesù sia con noi
Ma sì,dai…perdoniamolo…il nostro “cattivo” Dux!
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Che,mosso da Zelo,certo lodevole,ma pure eccessivo,
spesso e volentieri ci prende a sonòre…”sassate”…
ma,voglio sperar per lui,in assoluta bona fede…!
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P.S.:…”NON ammazzare”…”NON fornicare”…
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Mi sònano,invero,più familiari,sotto questa forma:
ma che volete farci…son davvero…”retro+grado”…ahimè…
essendo io rimasto al Bon+Vecio+Catechismo di Papa+Sarto…
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San+Pio+Decimo…San+Pio+X…l’Vltimo+Papa+Tradizionale…!!!
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Parlavo per me stessa, ne per Dux, ne per te o altri.
**Non siamo qui per tifare e dar ragione a nessun uomo ma per sostenerci nel cammino che porta al cielo.
Mi spiace che tu abbia frainteso. 😉
si perdoniamolo. 🙂
non tutti vanno per profezie….
“emergenza uomo”,quest’anno,in quel di Rimini..
“fiera-delle-vanità”…e…”festival-dei-quaquaraquà”:
sbaraccano e se ne tornano a casa…”cornuti e mazziati”!
Non è emerso,l’uomo,anzi,al contrario…
è stato sommerso da un diluvio universale di chiacchere,
come sempre,d’altronde,da trent’anni a questa parte!!!
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Un suggerimento…che l’anno proXimo venturo il tema sìa:
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“Vn+Verace+Homo+Vero…ovvero…GIACINTO+AURITI”
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ma certo non ne avranno il Koraggio…assente la Vera+Fede!
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“IC+XC”…
“Nostro+Signore+Gesu’+Cristo”…il Messìa…
come “Cristo”…non era certo…”cristiàno”…
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come “Gesu'”…certo non era…”gesuìta”…
dai,Dux,suvvìa…vai ad equivocarmi pure questo…
ed interpretalo,come tuo solito,alla rovescia…
e,mi raccomando…non deludermi…hihihi…!!!
https://www.youtube.com/watch?v=4y0DJDTnzP4
Al minuto 18:33 del filmato summenzionato, l’uomo iniquo parla di “persona gay”.
E denuncia l’esistenza di qualsiasi lobby, incluse quelle gay (“perché le lobby TUTTE, non sono buone”, sillaba l’uomo iniquo)
Ma non esiste la “persona gay”.
Esiste la persona. Al più uomo o donna.
Ma egli, luciferinamente, distoglie l’attenzione dall’abominevole affermazione che esista una “persona gay” (e che, vieppiù, tale “persona gay” possa, in quanto tale “cercare il Signore” e “avere buona volontà”) per dirottarla sulla cattiveria intrinseca delle lobby e sulla necessità (che è sacrosantemente affermata da Gesù, nel Vangelo) di non giudicare le persone
Sta facendo bene il suo lavoro, l’uomo iniquo.
A noi fare il nostro.
+Christus Vincit+
Maranathà
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/09/23/5-settembre-2013-la-madre-della-salvezza-ogni-singolo-sacramento-diventera-irriconoscibile/
5 settembre 2013 – La Madre della Salvezza: Ogni singolo Sacramento diventerà irriconoscibile
Inviato da Messaggi da Gesu Cristo ⋅ settembre 23, 2013
Figlia mia, quando misero la Corona di Spine sul Sacro Capo di mio Figlio, non fu solo per infliggergli terribili torture fisiche, ma per fare una affermazione. Fu un gesto simbolico. Essi con questa azione dicevano che lo schernivano perché questo uomo, che sosteneva di essere il Capo della Chiesa e che si faceva chiamare il Messia, non sarebbe stato tollerato. Deturparono il Capo della Chiesa quando Lo incoronarono, e Lo deturperanno ancora in questi tempi.
Non sarà abbastanza che essi, i nemici di Cristo, prendano il sopravvento nella Chiesa di Mio Figlio dall’interno: essi vogliono profanarLo in molti altri modi. Cambieranno le ostie per la Santa Comunione e il significato di ciò che è la Santa Eucaristia. Diranno che Essa, la Santa Eucaristia, rappresenta l’umanità e che è il segno di una nuova comunione: l’unione di tutti gli uomini insieme davanti agli occhi di Dio. Diranno che voi, figli Miei, siete tutti in comunione l’uno con l’altro e che questo è il motivo della celebrazione.
La Santa Comunione è il Corpo di Cristo ed è la Sua Presenza Reale. Non può essere due cose diverse. Eppure, essi ne distorceranno il significato: tutto ciò che vi verrà lasciato, alla fine, sarà solo un pezzo di pane, perché quando essi profaneranno gli altari e la Santissima Ostia, la presenza di Mio Figlio cesserà.
Ogni singolo Sacramento diventerà irriconoscibile. I nemici di Mio Figlio saranno così astuti che le cerimonie sacre sembreranno essere cambiate solo un po’. Il sacramento della Confessione sarà abolito, perché la bestia non vuole che le anime si redimano, altrimenti questa sarebbe una vittoria per Mio Figlio.
Figli, dovete continuare a chiederMi di intercedere affinché il dolore di questi eventi futuri possa essere alleviato e che il tempo si abbrevi.
La vostra amata Madre,
Madre della Salvezza.
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/09/21/4-settembre-2013-io-porto-doni-in-diverse-fasi-a-seconda-della-purezza-dellanima/
4 settembre 2013 – Io porto Doni in diverse fasi, a seconda della purezza dell’anima
Inviato da Messaggi da Gesu Cristo ⋅ settembre 21, 2013
Mia amata figlia prediletta, il Dio Vivente, presente nelle anime umili, sarà ancora più evidente appena il Mio Nuovo Dono si riverserà su tutti quelli in vita nel mondo in questo momento.
Io porto i Doni in più fasi, a seconda della purezza dell’anima. I Miei seguaci in ogni chiesa in tutto il mondo, sentiranno riaccendere il loro amore per Me appena avvolgendoli comprenderanno meglio la Mia Promessa del Mio Ritorno. Il Mio Dono permetterà che essi siano in grado di vedere, tra le ragnatele delle tenebre, come la Verità cominci ad avere un senso. Sapranno allora che Io parlo loro, perché sentiranno la Mia Presenza nei loro cuori. Essi saranno benedetti con la conoscenza offertagli dalla potenza dello Spirito Santo, per permettere loro di prepararsi adeguatamente alla Mia Seconda Venuta.
I Miei seguaci saranno guidati dallo Spirito Santo e non Mi tradiranno né accetteranno le bestemmie presentate loro nel Mio Nome. È per questo che la Mia Parola ora si diffonderà più rapidamente e presto lo Spirito Santo creerà un ardente desiderio nelle loro anime per il Grande Giorno in cui la tromba finale squillerà per annunciare la Mia Venuta.
Non abbiate paura, Miei cari discepoli, Io sono con voi anche se voi soffrite. Presto, voi crescerete in gran numero e questo vi darà la fiducia necessaria per rimanere fedeli a Me.
Il vostro Gesù.
Ballarò…
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che comico e tragico Spettacolo…
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e,se stasera se lo sta vedendo pure il Padre+Eterno,
preso atto che mai nessuno di costoro più Lo nomina,
segno che tutti ormai se Lo son dimenticato,Poareto,
e di Lui se ne fregano altamente,non piu temendoLo
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beh…sicuramente li DEVE condannare…A MORTE…
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tutti quanti…senza la mènoma eccezione…
‘sti maledettissimi…”LAICI”…QVAQVARAQVA’…
altro che…”misericordia”…sarebbe una presa in giro!
DEVE,al contrario,punendo severamente ‘sti malfattori,
applicare la Sua+Divina+Justitia…Inesorabile…Seria…
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dimostrandoci,così,di non esser…”gandhiano”…!!!
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E,qualora non lo volesse fare…beh…che ci sta a fare…???
Sciocco,vile,stupido sarebbe continuar a “pregar”
un “dio” che mai si facesse “sentir” nella Storia,
rinviando sempre tutto alle kalendi greche…che Beffa…
come in fondo fa pure quella fantomatica “Gospa” bosniaca,
da più di trent’anni,ormai,cosa mai vista prima,
coi suoi mirabolanti X “Segreti”…hihihi…che Bufala…
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insomma…manco più Lui puote campar di rendita…!!!
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Quante “proiezioni” che fai su Dio…
Ma, mi rendo conto che è inutile parlarne così, dietro ad un pc.
Sono disposto ad incontrarti, Aquila, se vuoi.
E ad andare assieme alla Santa Messa, dove si rinnova il Sacrificio di Colui che non smette mai di amarci e di offrire tutto Sé Stesso per noi.
Pensaci.
Aguglia che la Madre Santissima sia apparsa per anni e anni sia cosa mai vista prima è informazione esatta?
http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20laus.htm
Prima di fare affermazioni così stentoree non sarebbe meglio una bella ricerca sull’argomento?
Un abbraccio
Dai,suvvia…
ch’io sappia e se son mal informato,correggetemi pure:
mai,in passato,la Madonna è apparsa ogni santo giorno,
per più di trent’anni di seguito…ma dai…!!!
Ergo…sospetto la mistificazione e la frode…
e d’altronde pure la Chiesa si mostra assai cauta,
non ritenendo “sopra+naturali” i mitici…”messaggi”…
che,a ben legger,sono di una assoluta banalità,
ripetitivi e prevedibili…fervorini e predicozzi…
che certo non provengon dal Cielo,bensì dalla Terra…
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non dall’AL+DI+LA’…bensi dall’…al-di-qua…!!!
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E,poi,l’inflazione dei “segreti”…dieci addirittura…
mentre a Lourdes e a Fatima eran di meno assai:
ergo…mi puzza tutto d’imbroglio…Amici miei…!!!
E’ perfettamente plausibile che la Madonna non smetta di apparire, ormai da più di trentadue anni.
Per due motivi sostanziali.
Il primo è che la durata inusitata di tali Apparizioni (ma che, come faceva giustamente notare Lucia, non costituisce un record assoluto: stanti i 54 anni delle Apparizioni di Nostra Signora del Lago) serve a sottolineare la stra-ordinarietà di questi nostri Tempi.
Il secondo è che fintantoché appare, Ella impedisce ai figli della perdizione (che all’interno della Chiesa fondata DA e SU Suo Figlio, e di cui Ella stessa E’ Madre: hanno trovato comodi ed altissimi “alloggi”. Sin da subito, probabilmente, ma mai, per estensione ed intensità, come in questi nostri Tempi. Al punto da dare la sensazione sempre più evidente che la zizzania possa arrivare a soffocare il grano) annidati appunto nella Chiesa di Suo Figlio e che sono i veri “lupi travestiti da agnelli”: di “insabbiare” e “negare” anche queste Apparizioni così come è già successo per tante altre Apparizioni nel corso del secolo scorso (un nome su tutti: Ghiaie di Bonate. La Fatima italiana, in tutti i sensi. Anche per il miracolo del sole avvenuto di fronte a decine di migliaia di persone).
Ti è sufficiente come spiegazione, Aquila?
La trovi sufficientemente razionale?
Guarda Dux…
che sull’incomprensibile…”Silenzio di Dio”…
si son interrogati tanti Teologi,quelli Veri,
e pure dei Pontefici…ergo…il Tema è cruciale…!!!
Certo,quando si dice che è…”morto”…
si vuol intender solo che è…”muto”…
dato che non parla più,ormai…e da quel dì…!!!
Quanto alla tua pur generosa proposta…
devo,ahimè,rifiutarla e ti dico pure perché:
ormai la Volontà individuale non conta più nulla,
ergo…solo il Fato,il Caso,il Destino,la Necessità
e,per chi è Credente,la Divina+Provvidenza,
deve far incontrare che vuol far incontrare…
mentre tutto quanto da Noi voluto e programmato,
anche se ispirato dalle migliori intenzioni,
è di certo condannato al…Fallimento Finale…!!!
Pazientiamo,quindi,senza voler forzar gli Eventi,
standocene buoni buoni,dietro il Computer,come tu dici…
che è la Trincea…dalla quale certo balzeremo fuori,
un bel dì…ma solo e soltanto…dopo un Suo+claro+Signo…
se lo vorrà…”Qualcun…Altro”…dall’Alto…
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sennò…nisba…niente protagonismi…per ora…!!!
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Come vuoi tu
Significa che continuerò a farti notare qui, in questa “piazza” e quando ne avrò il tempo, la forza e l’ispirazione: le “proiezioni” che fai su Dio.
E come ti spieghi,Dux…
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che la Chiesa sia ancora così diffidente…???
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E,quanto a me…mi sembra che i sedicenti…”veggenti”…
siano solo degli abili simulatori…e ti dico pure perché:
se azzeri l’Audio…e ti concentri solo sul VIDEO…
t’accorgerai pure tu che fingono,che recitano la lor parte:
ergo…i loro volti non mi convicono,proprio per niente…!!!
Ben altri,erano i Volti dei Veri+Veggenti…
Quelli di Fatima e di Lourdes…
allora non regnava ancora la presente,imperante,opprimente
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SPETTACOLARE*SOCIETA’*DELLO*SPETTACOLO…
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alla quale pure la fantomatica “Gospa” certo ubbidisce…!!!
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Insomma…checché ne creda l’ingenuo Padre+Livio…
Medjugorje è di certo,come minimo,un’Illusione…
ed il Tempo ce lo dimostrerà…a tutti quanti…!!!
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E poi certo sapete…
che un Simulatore,ben addestrato,allenato e ben motivato,
può ingannare pure la mitica…”Macchina della Verità”…
non venitemi quindi a parlar di eventuali prove meccaniche!
Poi…mentre una “Bocca” menzognera,diabolica e satanica,
può facilmente ingannare un “Orecchio” ingenuo e sprovveduto,
non può certo sperar di raccontargliela,
ad un “OKKIO” che sia ben concentrato e ben attento…!!!
Insomma,mentre credo Autentiche e Vere ed Ispirate,
tutte le Apparizioni+Tradizionali,quelle dei Nonni e Bisnonni,
quelle,come detto,antecedenti la Società dello Spettacolo…
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dietro quelle “moderne” ci sento solo la Puzza dei Soldi…
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Medjugorje è di certo una colossale “Bufala” mediatica:
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che ha fatto guadagnar un bel po’ di soldini a tanti,
in primis,proprio ai quei sedicenti…”veggenti”…hihihi…
che,dicono,si sian poi tutti quanti sistemati ben bene…
grazie alla lor munifica benefattrice…”Gospa”…hahaha…
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e,in ultimo,mi risulta che nessun di loro si sia poi
votato alla Vita+Religiosa…come fecero tanti,in passato…
ERGO…che drittoni,’sti sedicenti…”veggenti”…hihihi…!!!
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E resto sempre in trepidante attesa del momento magico,
quello dello “svelamento” dei mirabolanti X “segreti”…
che suppongo sian poi nient’altro che…udite udite…
i Dieci Comandamenti…e ci sarà di che ridere,Amici miei…
ma,tutto sarà rinviato,temo,al momento del pensionamento
del più giovane di costoro…fatevi quindi tutti i necessarii
calcoli per stabilirne una possibile,probabile data…hahaha!
Che le apparizioni della Gospa siano vere lo sa solo il Cielo con certezza.
Una cosa però si può affermare, durante il messaggio sulla collina a Miriana
il silenzio è assoluto.
Non solo tacciono gli uomini ma la natura, smette il frinire delle cicale e dei grilli
non si ode cinguettio di uccelli.
Tutto è silenzioso e rispettoso in omaggio a Lei.
Temo,Dux…
che ci deluderà pure il mediatico Papa+Francesco…
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che,dopo quella clamorosa sparata sull’Idolo(£€$)Denaro,
avrebbe dovuto,già il giorno stesso,avviare quel processo di
CRISTIANIZZAZIONE della Moneta,del Denaro e del Debito,
che sì tanto stava a cuore,al Nostro+Ispirato+Auriti…
ed invece è subito passato ad altri argomenti diversivi…
ahimè…che cocente delusione…!!!
La strana Madonna di Medjugorje, dopo aver “dimenticato” le parole pronunciate a La Salette: – I preti, ministri di Mio Figlio per la loro vita cattiva, la loro irriverenza ed empietà nel celebrare i Santi Misteri, per amore del denaro, degli onori e dei piaceri, i preti sono diventati Cloache di impurità. Sì i preti chiedono vendetta e la loro vendetta è sospesa sulle loro teste. Roma perderà la fede e diverrà la sede dell’Anticristo – E dopo aver “dimenticato” richieste e segreti trasmessi a Fatima, a Medjugorje dimentica i pericoli che rappresenta la Russia comunista, non chiede piùi la sua conversione, conferma e rafforza le dichiarazioni del vaticano II e il suo ecumenismo massonico, partoriti dalla stessa gerarchia che Ella aveva accusato di apostasia. Una gerarchia che non ha il coraggio di togliere il bavaglio alla Madonna sul suo “Terzo segreto” di Fatima, perchè questo contiene la condanna del suo tradimento e della sua apostasia.
ERGO…
al di là delle particolari convinzioni di ognun di Noi,
veritiere od illusorie che sìano,sempre in bona fede,certo,
spetterà solo al Tempo chiarire tutto…a tutti Noi…!!!
http://profezie3m.altervista.org/ptm_civitavecchia.htm
http://profezie3m.altervista.org/mes_civitavecchia.htm
Queste notizie purtroppo non vengono diffuse ma papa Giovanni Paolo II ha incoronato la statua proveniente da Medjugorje e ha attestato con documenti la sua venerazione.
http://www.uccronline.it/2013/08/24/il-dossier-sulla-madonna-di-civitavecchia/
Fatima ET Lourdes…
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son sicurissimamente…”VERE”…
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mentre,per questo sol semplicissimo fatto,la speculare
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Medjugorje è certissimamente…”FALSA”…!!!
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E,poveretto,l’ingenuo…Padre+Livio…
che ci crede ciecamente,e,se sarà “allora” ancora in vita,
ci resterà certo male,molto male,malissimo…ahilui…
scoprendo d’esser stato sì crudelmente gabbato ed ingannato,
lui che dai microfoni della sua dulcissima…”Radio+Maria”…
costantemente ci mette in guardia dagli inganni della Satàna!
Riguardo poi
al misterioso,magico,mistico…”Silenzio”…
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potrebbe esser,invece,proprio sicuro Segno,
non della presenza di Dio,come crede la Lucìa,
bensì proprio della Satàna,ché pure…”Lei”…
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è capace di compier…”prodìgi e miraculi”…
potendo recitar la parte della…”simia Dei”…
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e,che,come ben ci svelano la Sacre+Scritture,
puote travestirsi pure da…”Angelo di Luce”…
per meglio ingannar gli ingenui creduloni…!!!
Andrei quindi cauto…assai assai assai…
al cospetto di simili fenomenali…”fenomeni…fisici”,
che incantano ben bene i Sensi,ottundendo la Ragione,
e che potrebbero esser benissimo di Matrice…
“sinistra”…ovvero…”diabolica e satanica”…!!!
Non so,poi,come venga judicata Medjugorje,
dal Maximo+Exorcista+Vivente…Padre+Amorth…
e sì che se ne intende ben bene,Lui,
data la Sua ormai lunghissima esperienza,sul Campo,
sull’operato della Satàna,del Diabòlo e di Lucifèro…
ché…sarebbe,invero,oltremodo istruttivo,saperlo…
Vlteriore Indizio…
davvero decisivo,finale,risolutivo…!!!
Mentre Lourdes e Fatima furono violentemente
osteggiate dalla Massonerìa di quei tempi,
che cercò di diffamarle,in tutti i modi possibili…
Medjugorje…guarda caso…caso strano,ma poi non troppo,
è assai ben vista dalla presente,imperante…Satanerìa…
che,infatti,la propaganda tramite i Media in suo possesso…
e ciò dovrebbe far rifletter
chi ancora abbia serbato,per sua fortuna,
un minimo di buon,vecio,forte…Sano+Raziocinìo…!!!
Chi non conosce la Scrittura «ignora Gesù Cristo» (S. Girolamo)
Evviva i Vangeli di Carne e Parola.
Oggi, 30 settembre, festa di San Girolamo dottore della Chiesa
http://www.youtube.com/watch?v=VoFsNbznB64#t=521
http://www.youtube.com/watch?v=JkFbqbDAMk8
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/10/05/18-settembre-2013-alla-mia-seconda-venuta-io-giudichero-ogni-persona-che-rimane-in-vita-sulla-terra-in-quel-momento-in-base-a-quello-che-ha-fatto-per-la-gloria-di-dio/
18 Settembre 2013 – Alla Mia Seconda Venuta, Io giudicherò ogni persona che rimane in vita sulla Terra in quel momento, in base a quello che ha fatto per la Gloria di Dio
Mia amata figlia prediletta, quando dissi che sarei venuto a giudicare i vivi e i morti, volevo dire proprio questo. Il Primo Giudizio deve essere adempiuto e con questo, voglio dire che alla Mia Seconda Venuta Io giudicherò ogni persona che rimane in vita sulla Terra in quel momento, in base a ciò che ha fatto per la Gloria di Dio. Il Mio giudizio sarà severo, perché la Mia Misericordia, a quel punto, sarà già stata riversata sopra la terra.
Quelli tra voi che rimangono ribelli fino alla fine, rifiutandoMi – anche se vi sarà stata fatta conoscere la Verità – sarete respinti da Me. Voi non accetterete mai la Mia Misericordia, non conta quanto Io implori per la vostra salvezza. Il vostro rifiuto ed il vostro odio per Me vi porteranno sofferenza eterna ed Io verserò lacrime amare e dolorose per voi. O, come bramerete le comodità della Terra, anche se avete sprecato il vostro tempo nell’empia ricerca di piaceri peccaminosi e del potere e dove avete perseguitato altri. La Terra sembrerà come un lungo paradiso perduto quando griderete il Mio aiuto nelle profondità delle tenebre.
Quelli tra di voi che Mi amano, ma le cui anime sono state danneggiate dal peccato, non devono avere paura perché Io vi divorerò con la Mia Misericordia, quando Me la chiederete. Tutti i peccatori saranno salvati una volta che si saranno riscattati ai Miei Occhi, non importa quanto siano gravi i loro peccati.
I viventi che sono nel Mio Favore verranno sollevati nel Mio Glorioso Paradiso. Essi comprendono ogni peccatore, ogni credo, ogni razza, che hanno invocato Me, il loro Salvatore, il Figlio dell’Uomo, e tutti coloro che Mi chiedono di salvarli.
Farò risorgere i morti: coloro che sono stati purificati nelle profondità del Purgatorio, così come coloro che attendono, pazientemente, in Paradiso l’arrivo di questo Grande Giorno. Il resto verrà bandito.
Il vostro tempo sulla Terra è stato deciso dal Padre Mio e questo giorno è a Me ancora sconosciuto ma vi dico questo. Voi, di questa generazione, sarete riuniti e presi nel Mio Nuovo Paradiso quando Cielo e Terra diventeranno una cosa sola. Vi è stato dato il tempo per prepararvi, così usatelo per buona misura, visto che potete avere la vita eterna e condividerla con i vostri cari. Io ora vi chiedo di consacrare a Me ogni persona amata, la vostra famiglia, i vostri amici e le vostre nazioni, in modo che possa ricoprirli con la Protezione del Mio Preziosissimo Sangue.
Il vostro Gesù
Secondo me Gesù è il prototipo (in carne e ossa, si usa dire) dell’Uomo.
Tanti auguri di buona vita!
PS: Mi sembra che siamo un po’ distantini…
Quest’oggi è morto Sharon…
quello menzionato nella Profezìa di Rav*Kadourie…
quella che fa riferimento al Messìa…
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mentre tutti stan facendo i lor calcoli…senza l’Oste!!!
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@VVV
Chi sarebbe Rav* Kadourie ? :-s
Scusa, Alberto; non ho mai sentito del genere. A quale profeta di riferisci?
Fatto breve post (appost!) 🙂
errata corrige
era “non ho mai sentito nulla del genere”; mancava “nulla”
Beh…un suggerimento…
cercate in Rete…WWW…
Internet+++You Tube…
e buona Caccia,a Tutti Voi!!!
La caccia non è durata molto, prima mi sono imbattuta nella famiglie *Kadoorie , Sassoon e Hardoon rifugiatesi in Cina, per la precisione a Shangai durante la seconda guerra mondiale.
Una volta capito che si trattava di “cognome” ebreo, di famiglie di Bagdad, ho trovato il rabbino.
Quindi tu suggerisci che il rabbino Kaduri , cabalista, aveva profetizzato la venuta del messia dopo la morte di Sharon.
E’ da stabilire se la venuta del messia profetizzata dal rabbino coincide con profezia della venuta dell’anticristo cristiano.
*
http://archiviostorico.corriere.it/2005/giugno/24/Ebrei_con_gli_occhi_mandorla_co_9_050624001.shtml
Ah,pardon…stavo per desmentegarmene…
Nostro+Signore+IC+XC+Gesù*Cristo:
come “Gesù”…non era…”gesuita”…
come “Cristo”…non era…”cristiano”…
…occio,però,a non equivocar quanto or ora dettoVi!!!
Se vogliamo chiamare le cose col loro nome (cosa indispensabile per capirsi), e attenerci al linguaggio specifico della teologia, i termini “profezia”, “profetico”, et similia, definiscono un particolare tipo di carisma conferito dallo Spirito Santo, ad alcuni uomini, affinché vengano rivelate verità di ordine spirituale. L’ultimo profeta, ossia l’ultimo rivelatore, è stato Gesù Cristo. Moltissimi, dopo di Lui hanno parlato a proposito, e spessissimo a sproposito, di cose riguardanti lo Spirito. Giustamente, la Chiesa Cattolica (quando ancora era tale) ha sempre preso con pinze e guanti, questa categoria di pronunciamenti; mai conferendo loro dignità profetica.
Occorre non confondere il termine “profeta” col termine “indovino”. Dio non è ciarliero, quello che aveva da dire lo ha detto. Non nascono profeti da due millenni, e non ce ne sono in giro oggi.
Attenzione all’uso delle parole…
Nell’attesa di parlarne de visu, ti faccio notare questa contraddizione, tra quanto affermi tu, Francesco:
e quanto afferma il Maestro e Signore nostro, in Mt 23,34:
Per non menzionare il fatto che la Chiesa sia fondata su due pilastri: quello degli Apostoli e quello dei Profeti.
Ma forse volevi dire che i profeti che Dio ha continuato a mandare anche dopo la Sua Incarnazione son difficili da trovare perché spesso sono stati fatti oggetto, come predetto da Gesù, di uccisioni, crocifissioni, flagellazioni e persecuzioni: anche nel Nuovo Israele, oltre che nel Vecchio.
E molti di costoro, una volta assurti alla Gloria del Cielo e degli Altari: sono stati offuscati, nella loro profeticità, proprio dalla Luce di quella Gloria.
Un esempio su tutti: sappiamo entrambi e lo sappiamo tutti che Giovanni Bosco è un Santo.
Ma quanti sanno che egli è anche un Profeta?
A presto, Francesco.
Maranathà
Mi tocca dover insistere, anche se, a rigor di termini, devo fare una rettifica: non esistono profeti dal tempo delle scritture di Giovanni apostolo (e dunque, dopo Gesù).
Secondo la Dottrina della Chiesa, non basta l’eventuale perfezione della santità, per profetare.
Insisto anche nel sottolineare che “profetare” non ha nulla a che vedere, se non in modo del tutto occasionale e contingente, col divinare il futuro.
La confusione nasce anche da una controversia sull’etimo.
Se si assume la composizione da “pro” e “phetes”, allora il significato sarebbe quello comune (ma, mi ripeto, non ammesso dalla Chiesa); giacché, in questo caso, si esprime “dico avanti” .
Se invece si assume, correttamente, “pro” e “fàtis”, si esprime “parlare per nome di”. A tutti gli effetti, la lezione teologica fonda anche sulla logica. Dio annuncia Verità Eterne, e ciò che è eterno, non patisce il vincolo del tempo, cui, con ogni evidenza, è legato il passato e il futuro; ma non il presente, giacché esso trascende il mutamento, e quindi il tempo.
Ne consegue che il profeta è colui che è deputato a profferire il Logos, allo scopo di fondare una religione, o elementi di essa.
I santi, sempre se tali, anche nella perfezione della santità, esprimono solo opinioni; magari autorevoli, ma soltanto opinioni.
Ma certo…osservazione giusta e corretta!
Come quando si abusa del verbo “creare”,
che di Diritto spetta solo al “Creatore”…
qui ovviamente trattasi di “premonizione”.
Resta poi certo da vedere di quale “Messìa” si tratti!!!
Restando poi la “Vexata*Quaestio” del “Messìa”,
il Tema dei temi…al cui Sublime cospetto
si riducono a quisquilie tutte le altre nostre diatrìbe!
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Trattandosi della Vita e della Morte della Terra+Tutta…
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per Noi,Noi+Cristiani è già arrivato…
per Loro,gli *Ebrei*,deve ancora manifestarsi…
gli Islamici attendono il Madhi…
gli Induisti,l’Avatar…
ERGO…
e così via dicendo…
Per noi cristiani, il Messia è Gesù, nato da Maria Vergine, Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo.
Sul fatto, quindi, che il Messia sia già venuto, nella Carne (e, addirittura: nato da una Donna): non ci sono dubbi, per un cristiano che sia veramente tale.
Però, Aguglia, come al solito ti perdi pezzi importanti per strada: perché per “noi” cristiani, Gesù oltre essere Venuto è anche Veniente e Venturo. E chi non Lo attende, nella Sua Seconda Venuta, poiché Lo considera “già arrivato”: corre il rischio che gli sia tolto anche la poca Fede che ha e che cada quindi vittima della potenza d’inganno di cui parla San Paolo in 2 Ts.
In ogni caso, VVV/Aguglia/Adler/Berger/Nemo: per quale motivo Gesù Viene ancora, nella storia, alla Fine dei Tempi?
La risposta è, chiarissima, nel Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992.
A te trovarla.
Maranathà
Beh…
ancor più “Autorevole” suppongo sìano le Sacre+Scritture,
come l’Vltimo+Libro…”Apocalisse”…”Rivelazione”…
quanto al “QVIA”…c’è “Qualcuno” che certo ne sa di più!!!
Per parte mia,confido Voglia Venire per DISTRUGGERE
il presente ingiusto,diabolico e satanico stato di cose…
magari pure STANOTTE…e non fra cent’anni!!!!!
Per parte mia, non voglio distruggere niente, per la semplice ragione che se qualcosa esiste, non può essere altrimenti che per volontà di Dio. Pertanto, se c’è da distruggere, ci penserà Lui, per ragioni che sa Lui; così come, sempre Lui, sa il perché del presente stato di cose.
Ne deriva che non voglio neppure distruggere i miei nemici; per la buona ragione che non ne ho. Ciò non vuol dire, ovviamente, che non ci sia chi consideri me suo nemico; ma la cosa non mi riguarda; affari suoi. Peggio per lui.
Infine, mi permetto di rammentare che riuscire ad ispirare sentimenti di distruzione, certifica il trionfo proprio di colui contro il quale sono rivolti. Ecco, questo mi spiace davvero.
E se spiace a te, Francesco, che sei un figlio di Dio: pensa quanto più spiaccia al Figlio di Dio e Lui stesso Dio.
Gli spiace immensamente, il sentimento di distruzione che Aguglia prova e che prova anche ad ispirare agli altri: e Gli causa, nel Suo Eterno Presente, il Sudore di Sangue del Getsemani.
Quando Egli contemplava ciò che l’umanità da Lui redenta e professante la Fede in Lui: avrebbe pensato, detto e fatto (e non fatto) nel Suo stesso Nome.
Pensieri, parole, opere ed omissioni fatte (e vieppiù auto-giustificate) nel Suo stesso Nome e che rendevano ancora più atroce l’ultima tentazione portataGli dal Suo Avversario (posto che quelle a cui Egli fu sottoposto sulla Croce, attraverso quelle empie grida: “se sei il Figlio di Dio, allora scendi dalla croce e fulminali/ci tutti”, erano attuate non direttamente da Satana bensì da coloro che si rendevano suoi strumenti. In piena coscienza o in seguito all’offuscamento della coscienza stessa), il quale Gli mormorava all’orecchio, durante l’Agonia del Getsemani parole di questo genere:
“Ma chi Te lo fa fare, di dare tutto il Tuo Sangue per questa umanità? Eppure lo vedi quanto è inutile. Tu sei il Figlio di Dio, Colui che io volli rifiutare all’Inizio e proprio a causa di questo rifiuto persi ciò a cui ero stato predestinato e che mi competeva: quindi puoi abbracciare in un solo sguardo tutto il futuro della storia umana e puoi vedere benissimo che molti arriveranno persino a pensare, dire, fare il male nel Tuo Nome, attribuendolo alla Tua Volontà. E a che serve, allora, questo Tuo così generoso Sacrificio? Fìdati di me, che questa feccia d’umanità ben la conosco, da sempre, e che so come vuole essere trattata: essa vuole un Dominatore e non un Salvatore e Redentore. O almeno, se proprio vuoi usare con loro l’amore invece della sferza: prendi atto che non sono ancora pronti per essere lasciati, visto che anche i tre migliori non sono riusciti ad esserTi vicini in questo momento, per quanto Tu gliel’avessi chiesto. Rallenta, e prèndiTi più tempo, per meglio formare la Tua Chiesa su questa lurida terra”
Ecco perché, Francesco, ciò che il nostro VVV afferma in questa “piazza” e specialmente in quest’angolo di “piazza”: provoca ben di più che dispiacere. Poiché provoca lo scorrere copioso del Sangue di Gesù nel Getsemani ed il Suo inzuppare la terra del Getsemani.
Così come provoca un nuovo colpo di flagello sul Suo Corpo ogni nostro peccato corporale; e così come provoca una nuova sgraffiatura di spine sul Suo Capo ogni nostro peccato mentale.
Ma tra il Sangue provocato da flagellazione e spine e quello provocato dall’Agonia interiore del Getsemani: c’è appunto un’enorme differenza.
Poiché il secondo è frutto di una sofferenza interiore e, in quanto tale: ancora più devastante.
Laddove il primo è frutto di una sofferenza provocata dall’esterno.
Ecco perché, se proprio si debba scegliere tra quali sofferenze provocare al nostro amato e Divino Maestro (posto che è mille volte meglio, per noi: recarGli un sollievo ed un aiuto, completando nella nostra povera carne quello che manca alla Sua Passione): allora è mille volte meglio (per noi) provocarGli le sofferenze corporee ed esteriori, invece che quelle spirituali ed interiori.
Comunque, faccio anche a te la domanda alla quale VVV ha opposto un rifiuto superbo, disconoscendo l’autorità della Chiesa Cattolica ed appellandosi all’ultimo libro della Sacra Scrittura di duemila anni fa: che è stata sigillato per tutti, fino alla seconda Pienezza dei Tempi.
E specialmente per i cuori duri, che si ostinano a pensare che Dio Si “debba” comportare come loro vogliono e come loro ritengono giusto.
Venendo quindi a “distruggere” uno “stato di cose diabolico e satanico” (così come i figli degli uomini di duemila anni fa volevano e ritenevano giusto che il Messia venisse a “distruggere” lo “stato di cose diabolico e satanico” costituito dalla sottomissione al potere romano) e non a riunire, così come fece allora, i Suoi figli dispersi, sia quelli della “Nazione”, che quelli “tra le nazioni”.
Dando agli altri (che Suoi figli non sono poiché si sono scelti per padre il diavolo: e tale scelta primigenia arrivano pienamente a manifestare, ed a “srotolare” in tutta la veneficità delle sue conseguenze, proprio quando sono all’interno dell’Ovile Santo e in posizioni gerarchicamente elevate) la possibilità in extremis di aprirGli l’uscio del cuore e pronunciare un pieno e salvifico: “Gesù, salvami”.
Ti saluto e ti abbraccio, Francesco:
in Gesù Avdeniente e Maria Corredentrice.
Maranathà
Si sta facendo sempre più “corposo”, il nostro incontro imminente de visu, Francesco.
Poiché mi accorgo solo ora della seguente tua affermazione:
“se qualcosa esiste, non può essere altrimenti che per volontà di Dio”.
Tale argomentazione è quella più sottile e suggestionante con la quale sia Lucifero che l’Iscariota si auto-giustificano e arrivano a dire:
“E’ uno sporco lavoro, il nostro, che qualcuno deve pur fare. Anzi: è volontà di Dio che qualcuno lo faccia. Quindi, ringraziateci -voi cosiddetti “buoni”- se ci siamo accollati noi, questo fardello. Che ci rende i più veri e veraci collaboratori di Dio. E degni della salvezza nell’apocatastasi finale”
Non viene da Dio, il male.
Non esiste per Volontà di Dio, il male.
E’ verità di Fede ma anche di Ragione.
Ecco perché la Rivelazione donataci attraverso la Conchiglia che alla Santissima Trinità è piaciuto sceglierSi: fa tornare tutti i conti.
Perché rende conto, anzitutto, della sopravvenuta esistenza (o “non-esistenza”, parlando in termini filosofici: poiché il male, in essenza: NON ESISTE. E infatti Gesù, parlando del Suo Avversario, dice che: “egli non è”) del male anzitutto nell’Universo Invisibile.
E quindi della sopravvenuta “differenziazione” (frutto solo e soltanto dell’esercizio della nostra stessa libertà): tra figli di Dio e figli della perdizione.
Il Peccato Originale è venuto dopo, nello spazio/tempo dell’Universo Visibile. Anche se, agli occhi di Dio, è stato tutto con-temporaneo.
Ti saluto e ti abbraccio,
in Gesù Adveniente e Maria Corredentrice
Maranathà
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica
Che quindi la Fine dei Tempi (delle nazioni, dei pagani, malvagi) sia l’Evento nel quale debba perfezionarsi la riunione dei figli di Dio dispersi tra le nazioni oltre che nella “Nazione” stessa; e non quella “Fine del Mondo” nella quale avverrà il Giudizio delle nazioni e la Resurrezione Universale (anche dei dannati): è chiarissimamente affermato nel CCC.
E viene così ad essere inequivocabilmente (anche se non ufficialmente e solennemente) riempito quel vuoto dogmatico relativo alla Parusia Intermedia che è tale dal momento in cui Sant’Agostino la identificò sic et simpliciter nella Resurrezione. Facendo quindi decorrere dalla Resurrezione stessa quel “millennio felice” menzionato per ben sei volte in Apocalisse 20.
Che la Fine dei Tempi sia iniziata: è stato attestato dall’inizio dell’avverarsi della profezia di Gesù in Lc 21,24 circa il ritorno degli Ebrei a Gerusalemme (dalla quale erano stati cacciati, per essere condotti in “cattività” tra le genti: entro i quarant’anni dalla Sua Morte, nella stessa Gerusalemme, anzi subito fuori dalle sue mura): quando nel 1948 ci fu il primo “squillo” di tromba, con la nascita dello Stato d’Israele e il ritorno di una parte di Gerusalemme sotto la sovranità ebraica (ché, dire “israeliana”: è un ipocrita eufemismo, finalmente caduto); e quando vi fu il secondo “squillo” di tromba nel 1967, con il ritorno di TUTTA Gerusalemme sotto la giurisdizione ebraica.
La domanda, a questo punto, “sorge spontanea” (come diceva il mio buon conterraneo Antonio Lubrano): e la “proclamazione universale del Vangelo del Regno”, che la Provvidenza di Dio vuole ci sia prima che inizi la parte più “calda” e dolorosa della “fine”, così da rendere edotto il mondo intero del fatto che è arrivato il momento di alzare gli occhi al Cielo, esultanti, poiché si avvicina il momento della nostra liberazione e redenzione, anche corporea: qual’è?
Vuoi vedere che sta venendo “impedita” e “rallentata” da volontà umana?
Ossia a causa di un’allenza tra la volontà di coloro che hanno l’atteggiamento di Simone-Satana e la volontà di coloro che hanno l’atteggiamento di Giuda Iscariota?
Dimentichi e superficialmente incuranti (i primi) e volontariamente ed empiamente sprezzanti (i secondi) sia delle parole pronunciate da Gamaliele ed a lui ispirate dallo Spirito di Dio circa l’atteggiamento da avere nei confronti di opere che si proclamano come venienti da Dio; sia delle parole pronunciate dalla stessa Parola fattaSi Carne allorché ci indica come discernere profeti veri, in quanto da Lui inviati ed a Lui restati fedeli, da quelli falsi (o sin dall’inizio o, sempre per loro libera scelta, da un certo punto in poi)?
Del resto, attestazione dell’esistenza di questa “alleanza” tra Simone e l’Iscariota è stata la volontà, perseguita fino al 26 giugno 2000 (data dell’empia “messa in scena” della parzialmente vera -e quindi ancora più falsa- disclosure sul Terzo Segreto), di mettere un “bavaglio” alla stessa Madre di Dio.
La Quale ai pastorelli di Fatima aveva ancor più esplicitamente detto ciò che Ella stessa aveva detto ai ragazzini di La Salette settantuno anni prima e che Suo Figlio aveva rivelato al discepolo amato milleottocento anni prima: chiedendogli di “velare” una parte delle cose dette e di “ingoiarne” un’altra.
+Christus Vincit+
Maranathà
Grazie; Fabio, della tua puntuale e cortese attenzione: Come sai, oggi sono in partenza, e davvero non ho tempo per commentare i tuoi copiosi e corposi argomenti. Ne parleremo di presenza.
Hai il mio cellulare, chiamami a partire da domani, preferibilmente nel pomeriggio tardi, o di sera.
A presto.
Mah…
mi costringete a rammentarVi che
“IC+XC”…in quanto di Razza…”Giudaica”…
non è “indù”…ERGO…non è…”gandhiano”…
Ve piacerebbe,eh,che fosse un impotente e castrato,mite
“pio bove” pronto a farsi “cruce+figgere” una seconda volta:
troppo banale,scontato e prevedibile…ERGO…
++++++++++++++++++++++++++++
ocio alle…”Sorprese”…!!!
++++++++++++++++++++++++++++
“ET TVNC REVELABITVR
ILLE INIQVVS
QVEM DOMINVS JESVS
INTERFICIET
SPIRITV ORIS SVI
ET DESTRVET
ILLVSTRATIONE ADVENTVS
SVI EVM”
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“IC+XC”…NIKA…DEO+GRATIAS…AMEN…ALLELVJA…..!!!!!
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http://www.youtube.com/watch?v=L8W0oAp-cGs&sns=em
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“Dispiegò la Potènza del Suo Bràccio
Dispèrse i supèrbi nei pensièri del loro cuòre
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ha rovesciàto i potènti dai tròni
ha innalzàto gli Vmili…
++++++++++++++++++++++++++++++++++
Ricolmò di Bèni gli Affamàti
Rimandò i rìcchi a màni vuote
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…ma che bèllo…e che belle Parole…
davvero commoventi e pure consolatorie…
ma c’è un “ma”…purtroppo…!
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Quei Verbi son tutti coniugati
al PASSATO…”proXimo e/o remoto”…
e nisciuno al Tempo PRESENTE…ahiNoi..!!!
Vabbè che un inguaribile Ingènuo,in buona Fede,
e magari pure uno scaltro,Ipòcrita volpone,in mala,
potrebbero obiettarmi che sono troppo impaziente e che:
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Dispiegherà…Disperderà…
Rovescerà…Innalzerà…
Ricolmerà…Rimanderà…
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e aridaje…dal Mitico Tempo “PASSATO”…
siam passati a quello Mitologico del “FUTURO”…
saltando a pie’ pari il TEMPO+PRESENTE,il solo REALE:
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pàare pròprio quel…”PAGHERO'”…del Nòstro…TOTO’…!!!
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Io,per parte mia,cadutami pure l’Vltima Illusione,
prego ormai solo lo “Dio” de lo Tèmpo Presènte,
ovvero “Illo” che,in “Questo” Presènte esistènte,
e non più nel mitologico “futuro” che mai arriverà:
+++++++++++++++++++
Dispiega…Disperde
Rovescia…Innalza
Ricolma…Rimanda
+++++++++++++++++++
ergo…’sti “apokalittici” Fatti “futuri”,
è Ora che si fàccian “Presenti”…basta pìgre dilazioni…
li Voglio,quindi,Veder,tòsto e testè,in Euro+Visione,
anzi,di più…in Mondo+Visione…ché mi son davvero stufato:
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VEDERE KAMMELLO OGGI…e non Dimàne o,pèggio,dopoDomani…!!!
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Solo TV…”Messìa”…TV Solo…
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Puoi,Volendo…”Soffiàr”…Vìa…
facendolo crollàre,il diabòliko “Témpio” della Satanerìa,
che si règge sulle “Quàttro-Kolònne = Quàttro-Pilàstri”:
la Tètrade…”Doppia-Dìade”…”B&B”(&)”S&S”…ovverossìa:
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“Bànka&Borsa”…(AND)…”Sèsso&Sòldi”
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liberandoci,così,da ‘sti perniciosissimi…”QVAQVARAQVA”…
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che Ci stan ammorbàndo l’Aere,colle lor vili Menzogne…!!!
Ecco Voi gentili interlocutori una notizia impressionante: Scadono oggi 700 anni dala morte di Jacques De Molay (18 março 1314), generale dei Templari, e fine dell’ ordine militare che aveva difeso spada in pugno la Gerusalemme medievale dalle milizie mussulmane e dagli attacchi di bande di predoni contro i pellegrini cristiani in viaggio verso la Terrasanta dell’epoca. I Templari si erano arricchiti con le loro spedizioni militari, e Filippo IV di Francia, col consenso del Papa Clemente V, li fece perseguitare, imprigionare, condannare ad orribili torture e infine al rogo. Questo soltanto per impadronirsi delle loro ricchezze.
Poco prima d’essere avvolto dalle fiamme De Molay gridò, contro il papa Clemente V: “Tu morirai entro 40 giorni!” Quello morì dopo 33 giorni. Contro il re di Francia, Filippo IV (il bello): “Tu morirai alla fine di quest’anno!”. Morì il 29 novembre 1314.
Contro la monarchia francese: “La casa reale di Francia cadrà definitivamente entro la 13ª generazione dopo Filippo IV (Luigi XVI 13º discendente di Filippo il bello).
Contro la chiesa romana: “Il papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte!” 18 marzo 1314 – 18 marzo 2014. Proprio oggi. 700 anni giusti giusti.
Che ne dite Voi, gentili interlocutori delle profezie di De Molay, tutte puntualmente verificatesi, o no?
Taluni Fedeli,poi,ritèngono che
il Papàto “Tradizionàle” sia spiràto,addirittura,
già da cent’anni,in quel Fatàl Augùsto del 1914…!!!
ERGO…sopravviverebbe,oggi,un Papàto…”riformàto”…
quello scaturito dal Concilio*Vaticano*Secundo,
voluto dal Vincitore…”protestante”…
quello che distrusse,settant’anni or sono,1944,
la millenària Abbazìa di Monte+Cassino…
Abbazia di Monte Cassino che fu fondata da San Benedetto da Norcia.
La cui nascita al cielo si festeggia proprio oggi, 21 marzo.
Jung le chiamava sincronie.
Ma sono in realtà le “Dio-incidenze” di un Padre divinamente “buontempone”
Maranathà
…Bentrovati…volevo scrivere qualcosa circa il ‘puzzle’ che vado componendo da svariati mesi, ma mi rendo conto, adesso, mentre scrivo, che il peso è troppo grande, anche per me, figuriamoci/tevi ( !), e che non tutti potrebbero sopportarlo/capirlo. Non voglio fare/sembrare il ‘prezioso/misterioso’, nè il tipo che ‘la sa lunga’ ma non la vuole dire tutta (anche perchè sì, la so, ma non tutta) neppure/oppure fare il finto mago Otelma della situazione, che ‘una parola è troppa e due sono poche’ (e viceversa) …. mi limito a dire che i tempi sono vicini certo, ma non troppo vicini, come tanti, anche in questo sito e altrove dicono o dicono di sentire/avvertire.
I ‘fatti’ avverranno non prima dell’ottobre 2017 e non prima che siano finite TUTTE le apparizioni mariane nel mondo e non prima che i sacerdoti siano diventati veramente pochi….quindi, campa cavallo ! Solo in caso di seri e dico SERI ‘venti di guerra’, potremmo assistere a dei Segni inequivocabili….ma chi, fra di noi intendo, la vuole una guerra ? spero e credo nessuno…. come è certo però che tutti noi attendiamo come acqua nel deserto i Tempi Nuovi, perchè siamo stanchi nel profondo, sebbene ripieni di Speranza e Fede ( e la fiducia ?) e aneliamo dal profondo di noi stessi finalmente una vita di vera pace e vera giustizia nel Signore, per noi e per i nostri figli.
Quindi, per il futuro immediato, non diamoci altre ansie e pene, cercando smaniosamente segni e mirabilia, ma pre-occupiamoci solo di fare il nostro dovere quotidiano di status (di padri/madri, mariti/mogli, figli, lavoratori, professionisti, ecc) con amore, perizia, pazienza, sollecitudine e discernimento, di dare il buon esempio, mai dimenticando la legge dell’Amore che ci ha insegnato Gesù e testimoniandola con fede e con gioia (non la gioia degli ebeti , ma solo quella che la sequela di Cristo può dare) : cercando/vivendo la nostra personale/intima/vera pace nel cuore e con i nostri cari in famiglia e poi con i nostri propri ‘prossimi’. Vangelo, Preghiera, Eucarestia…..così, qualsiasi cosa accada, tutto andrà bene.
Sono fuori thread e chiedo venia, ma vedo che oramai è una pratica comune in tutti i siti/blog come questo…certo ciò non mi giustifica e quindi richiedo scusa.
Un fraterno saluto nel Signore al solerte e paziente Alberto e a tutti i lettori/utenti di questo bellissimo e utilissimo sito.
Pace e bene.
Omnes cum Petro ad Iesum per Mariam
Nella “piazza” di quest’altra “città” si parla di questo:
http://www.papalepapale.com/develop/quella-santa-donna-di-malefica-a-proposito-del-fantasy-maleficent/
Conchiglia scrive per rivelazione che Medjugorje nei messaggi è filtrato dal Vaticano (ecco il ruolo della parrocchia?), nel 2000 le è stato rivelato quanto stiamo vivendo dall’anno scorso ( a Roma devi stare per 2 papi contendenti segui l’altro perchè il primo è proprio nero) e qualcuno mi smentisca se non è vero. I Santi sono stati tutti profeti ma gli archivi vaticani forse dovrebbero essere aperti, perchè per perseguitarli come lo son stati qualcosa di fastidioso l’han detto CHE NON CI E’ STATO DETTO o no?E quindi si faccia basta con la storia di cui non se può più che i profeti non ci son più stati dopo Gesù: basta aprire gli occhi usare il cervello, Papa Giovanni Paolo II che era sotto controllo(massoneria comanda in vaticano) lo disse, evangelizzate in internet, ecco l’evangelizzazione in obbedienza al Papa dei profeti di Dio.Vogliamo rallentare il Trionfo, il Ritorno? Chiamiamolo e sarà con minor dolore la purificazione necessaria che verrà comunque perchè il tempo del Maligno scade.Anche la profezia del templare è stata aggiudicata.Che quella di bergoglio è una pagliacciata sin dal 13 3 13 per farci fessi e nulla serve dire che dice cretinate eresie se non si dice basta: é Gesù Crocifisso che dobbiamo difendere dicendo ai nostri preti e vescovi basta con Bergoglio.
Cara “ora et labora” (sei donna, vero?),
a coloro che stoltamente ripetono come un mantra ipnotico, ossia addormentante (e nel Vangelo Gesù ripete allo sfinimento di “vegliare”, ossia di “restare svegli”: ma, IN REALTA’, il verbo greco è disipnotizzarsi, ossia “svegliarsi”) che “non esistono profeti dopo Gesù”: a volte bisogna letteralmente GETTARE IN FACCIA le stesse parole di Colui nel Quale dicono a parole di credere.
Come queste, per esempio:
O come l’intera parabola dei “vignaiolo omicidi” narrata da Gesù in Mt 21,33-44.
Dove si parla di “servi” mandati a più riprese dal “Padrone della Vigna”.
E poi chiedergli: MA CHI E’ CODESTO PADRONE DELLA VIGNA?
E se costoro rispondono: “Il Padre”, incalzarli ancora e chiedergli:
“Ah sì? E’ il Padre? E quando mai la Persona del Padre è “venutà”, ha “piantato” una “Vigna”, l’ha protetta e fortificata ed affidata ai “vignaioli”, e poi Se n’è “andato”? Per poi “ritornare” quand’è il “tempo dei frutti”?
Sono forse tali AZIONI riferibili alla Persona del Padre?
NO.
Riferire tali AZIONI alla Persona del Padre significa compiere una vera e propria ERESIA e quindi confondere le Persone.
Tale eresia prende il nome di “monarchismo” e nella sua versione estrema di “patripassionismo”: che, appunto, attribuiva alla Persona del Padre l’AZIONE della Passione e financo della Morte patite dal Figlio.
Ma, una volta che è INEQUIVOCABILMENTE stabilito che il “Padrone della Vigna” può essere considerato il Padre solo per “l’Unità della Sostanza” e quindi in tal senso è giusta l’esegesi classica e tradizionale che si dà da duemila anni a questa parabola;
e, una volta INEQUIVOCABILMENTE stabilito che, per la “NON confusione delle Persone”, è ANCORA PIU’ GIUSTA l’esegesi inaudita che il “Padrone della Vigna” è il Figlio, ossia Gesù (che “viene”, che “pianta”, “protegge” ed “affida” la Sua Vigna/Chiesa, che “Se ne va” pur rimanendo nella Vigna come Vite perché noi si possa restare innestati a Lui e non semplicemente affidati ai “vignaioli”, che “torna”);
ecco che ne deriva NATURALITER chiedersi CHI SIANO i “servi” ma SOPRATTUTTO chi sia il “figlio”.
E se la risposta alla prima domanda “sorge spontanea” tanto quanto le domande del mio conterraneo Antonio Lubrano, ossia che i “servi” sono gli stessi “profeti, sapienti e scribi” di cui in Mt 23,33-36;
ci si avvede subito che la seconda domanda (quella relativa all’identità del “figlio”) è IMMENSAMENTE più scomoda per qualunque “pio cattolico” o qualunque “bravo cristiano”.
Ma nessuno – e tantomeno Gesù-Verità – ci ha mai assicurato che la verità sia “comoda”.
Chi è il “figlio” mandato dal Padrone della Vigna che è Gesù?
E quanto è importante riconoscerlo, tale “figlio”?
E quali sono le conseguenze nel disconoscerlo, tale “figlio”?
E quali quelle dello scagliarcisi contro?
Tutte domande legittime, signore e signori, fratelli e sorelle.
Tutte domande che sempre meno ci si può permettere di ignorare ed attribuire alle paturnie di uno “che perde tempo appresso a queste cose invece di pensare alle cose importanti”.
Che la Forza sia con voi
(tanto per fare un’altra citazione da Star Wars, i cui tre episodi nell’ultimo mese ho imparato pressoché a memoria, appresso a mio figlio)
🙂
Ebbravo Dux, hai cambiato ‘assetto’…..(mi riferisco quì e ad altre ‘piazze’ °_^); meglio porre le domande giuste, che dare risposte/soluzioni preconfezionate: certi Insegnamenti sono difficili da comprendere e da accettare. Occorre prima che l’interlocutore abbia la mente/porta aperta e la casa in ordine : ma chi, meglio del padrone di casa (cioè noi stessi), può mettere ordine tra le cartacce e le masserizie inutili accatastate in ogni stanza della casa ? E poi non è più bello, utile e gratificante comprendere/far propri da se stessi gli Insegnamenti, piuttosto che accettarli supinamente senza capirli ? Quello che vedo però è che mancano alla Compagnia del Resto, degli individui, degli anelli di congiunzione, come dei ‘server’ umani, che ancora non hanno inteso la Verità. Preghiamo per loro. I tempi ancora non sono maturi…. è ancora troppo presto : quindi Fede, Speranza, Carità e fedeltà alla Chiesa Cattolica e ai suoi Insegnamenti (Matteo 3,13-17)
Pace e bene
E allora le pongo anche in quest’altra “piazza”, OTTO domande da “bambino”.
Cos’è la Gerusalemme Celeste?
Da dove venivano Elia e Mosé, quando incontrarono Gesù sul Tabor?
Cos’era l’ESODO verso Gerusalemme di cui parlarono con Gesù?
Perché il Paradiso è GIA’ oggi ANCHE Luogo, oltre che Stato?
Perché è lo stesso per l’Inferno?
Dove andarono Elia ed Enoch, “rapiti” in Cielo col corpo fisico?
Dove andarono i ribelli del popolo d’Israle discesi nello sheol col corpo fisico?
Cosa significa realmente “Anima separata”?
Otto domande sulle quali Dio sta sollevando il Velo.
Attraverso il “figlio” mandato dal “Padrone della Vigna”.
Ma bisogna prima tornare bambini, per accorgersene.
E smettere di sentirsi “imparati”.
Maranathà
DIECI domande per te, “passante” di questa “piazza”
1) chi è il profeta “pari a Mosé” che Dio susciterà in mezzo ad Israele, di cui si parla in Deuteronomio 18?
2) chi è il “Padrone della Vigna” di cui parla Gesù nella parabola dei “vignaioli omicidi” in Mt 21,33-45?
3) chi è la Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, non appartenente a questa creazione, attraverso la Quale Gesù è venuto: di cui si parla in Ebrei 9,11?
4) quali sono le cose “troppo pesanti” da portare senza l’Ausilio dello Spirito Santo, cui allude Gesù in Gv 16,12?
5) da quando esiste l’Anima di Gesù?
6) da quando esiste l’Anima di Maria?
7) che differenza c’è tra i “Figli di Dio” ed le “figlie degli uomini” di cui si parla in Gn 6,2?
8) dov’è stato portato Enoch, col suo corpo fisico? E dove Elia?
9) il Primo Uomo aveva o non aveva l’ombelico? e la Prima Donna?
10) chi sono i “figli del maligno” di cui parla Gesù nell’interpretazione che Egli stesso dà, ai Suoi soli discepoli, della parabola data alle folle sul buon grano e sulla zizzania?
Come ti ho già detto nella “città” sorvegliata da un “mastino”, Pierpaolo: sono contento che tu abbia corretto il refuso presente nella tua firma (dov’era fino a poco fa uno strano “ad Iesu”).
Quando leggi il Vangelo a cui giustamente indirizzi l’attenzione dei fratelli (assieme alla preghiera ed all’Eucaristia) e ti capita di arrivare alla parabola dei “vignaiolo omicidi”: cosa vi leggi?
Chi è il “figlio” mandato da Gesù/Padrone-della-Vigna?
Grazie in anticipo per la tua risposta, Pierpaolo.
Maranathà
Eddài…poniamoci pure,allora…
la Domanda delle domande,
un tantinello più…”reàle”…pardon…”Imperiàle”…
sulla linea di Auriti e Pàdre+Quirino:
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“…di Chi dev’esser la Monéta…
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all’atto della sua emissione…”…???
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Caro Dux…tu che ti bèi solo del Cièlo…
ti rammento che esiste pure la Tèrra…
e non mi vorrai certo contestàr pure questo…!!!
https://www.youtube.com/watch?v=GjdFkXspqcs&feature=youtu.be&
Diluvio davvero “universale”…24H24…
imperversano còmici predicòzzi e làidi fervorìni,
e làici e religiosi…ed a tutti i livelli…hìhìhì…
ma…ahiloro…fan finta di non sapere che
le preghiere degli “ipocriti-illusi-impostori”
NON salgono al Cielo…e…NULLA possono…
Prima+Tessalonicesi,V,3:
“…e quando dirànno Pàce e Sicurtà…”
verrà “loro” cèrto rispòsto un bèl…hàhàhà…!!!
E si rifugiano,cosa invero troppo comoda,
in furbeschi quanto ridicoli diversivi:
“pedofilìa…màfia…femminicìdio”…
e mai una sola doverosa Paròla
VERSVS…”Vsura ed Vsurài”…
il Véro-Màle-Malèfico che appèsta la Tèrra:
ma che strano…stràno davvero…
questo Silènzio sul Punto*Centràle!
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MMM…ci sènto sulfùrea pùzza…hàhàhà…!!!
+++++++++++++++++++++++++++++++++
Non esiston solo li…”prèti-pedòfili”…poverìni…
ci son pure li…”Bankiéri-pedòfili”…hìhìhì…
ma certo non li si pòsson mìca…minzionàre…!!!
Non potete servire Dio e mammona, dice Gesù.Dimmi cosa è più importante per te e vedremo se rispetti il primo comandamento. Il Video messo sopra è scandaloso, che la chiesa bolli tutto, da Ghiaie Bonate, Montechiari, anche i veggenti La Salette non sono stati graditi pur essendo l’apparizione a La Salette approvata, Fatima di cui non si è detto che quello che si è voluto, stiamo vivendo e vivremo ciò che detto non si è. Poi mamma Rosa di San Damiano dove si prega e si pregasse così in Chiesa e tante altre. Ormai il no è a DIO.Dopo questo servizio sulle Croci di Dozulè ( è da un aventina di anniche sono state messe penso non sorgono ora) che difenderanno da ciò che sta per accadere dove vi si prega ogni giorno con fede. Dopo questo servizio quindi è andato in onda un altro servizio sulle Croci in generale in montagna che deturpano il paesaggio.JNSR : Gesù Nostro Signore Ritorna
Rispondo e interrogo Dux: Il profeta pari a Mosè non può essere Gesù perchè Egli è superiore. Il padrone Vigna (Chiesa) è sia il Padre che che il Figlio. La tenda è Maria. Le cose troppo pesanti sono le verità tipo la genesi di Don guido Bortoluzzi, infatti la gente si scandalizza ancora ora che può capire col dna, i gameti. L’Anima di Gesù e Maria , che si sono fatti Creature come allo stato originale penso, sono eterne, sin dal Pensiero nascente di Dio.I Figli di Dio sono i discendenti di Adamo e Donna,le figlie uomini di Adamo e eva, ibridi.Enoch e Elia sono col Corpo nei Cieli,in altre dimensioni. I figli del maligno sono i discendenti di Adamo? Principe di questo mondo. Adamo e la Donna avevano l’ombelico secondo me, penso che non lo avessero Gesù e Maria. Attendo.
…nell’ormai mitico…”Evo di Mèzzo”…però…
il Viandànte cristiàno cinge pure la Spàda,
a suprema difesa della Croce…ben sapendo…
che chi la ripudiasse,per salvarsi la Vita…ahilui…
cadrebbe,fatalmente ergo giustamente,
sotto la Scimitàrra del Kalìffo degli Agarèni…
che non puotesi certo fermàr colle chiacchiere…
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coi pii fervorini e pietosi predicozzi…hìhìhì…!!!
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HISTORIA*DOCEAT…HISTORIA+DOCET…!!!
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Il viandante frettoloso diventa pellegrino con conchiglia di S.Giacomo.Arguisco che l’Anima di Gesù Eterna è con la Persona del Figlio Unigenito e l’Anima Maria è nel Cuore della Trinità(ricordo un Santuario in Brasile con questa icona) che Maria Divina è,disse il Montfort, anche forse Kolbe..Di Mosè sempre dubitai che morto fosse, quindi vivo andò altrove, ove? Elia vero è che fu ibrido come Mosè, col corpo dunque in dimensioni diverse da Enoch che ibrido non era.Erro?Figli del maligno e figli del Regno, già se siamo tutti ibridi siamo tutti figli del maligno ma adottati fummo per Sangue Preziosissimo Gesù.Figli Regno chi accetta la Salvezza arguisco.Erro?Adamo visse secoli secoli come dice Genesi (e poi l’età divenne 120 anni se ben ricordo),ergo non volendo dare ancora discendenza a Dio, deduco dà discendenza di Lucifero pensando sia 100%propria ma così non fu,ingannato fu.Come fa,dici?Fu scacciato l’uomo disse Genesi, x non mangiare oltre albero vita e viva sempre.Si unì ancora all’ancestre, già estromessa da paradiso terr.,si unì a figlie uomini,molto intelligente sperimentò.Figli Dio come Enoch furon anche altri,dove son finiti? In altre dimensioni? altri pianeti? Civiltà antiche hanno richiami a navi spaziali.Adamo si accoppiò con loro ?Ergo figli di Adamo siamo tutti noi della terra, figli del maligno, maligno=Adamo, direi.Adamo con Lucifero congiunti crearon l’inferno,luogo, chè Adamo aveva un Corpo.Erro?Il Padrone è Gesù che manda servi(profeti santi) ed infine il figlio, profeta pari a Mosè or che siamo alla fine tempi, che indiscusso è, i segni che Gesù disse guardar tutti sono.Profeti in tutto il mondo sono, perseguitati sono,dicon stesse cose, quindi..Daniele mette sotto sigillo per fine tempi qualcosa rimembro, dovrei riveder.S.Giovanni sigilla il detto dei tuoni e mangia un libretto. Chi rivela queste cose sotto sigillo è il figlio di ora, che pure uccisoè e poi torna il Padrone Gesù.Erro?
Sulla questio de ombelichi, Adamo e Donna assodato che l’ebbero, per Maria l’avevo escluso per aver letto che Ella a qualche mistico (Valtorta?) disse prima dell’Assunzione che non La toccassero,che già si era vestita, chè mai qualcuno l’aveva veduta “fontana sigillata” comunque sono restia un poco ad accettare che l’abbia, ma cosa personale è. Gesù direi che sì l’avesse salvo che anche qui lessi (mistico-a?) che sulla Sindone c’è il segno della Sua Nascita Soprannaturale e quale potrebbe essere se non ciò?
Gesù generato non creato, il Verbo si è fatto Carne, la II Persona della Trinità si fa Carne, chiedo lumi perchè non è Creatura, perchè non creato?
KRISTO è RE…
mica…”presidènte”…
Quello dei Cieli è Regno…IL REGNO…
mica una…”repùbblica”…
come Crìsto…non era…”cristiàno”…
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Nostro+Segnore…”IC+XC”…Gesù+Xrìsto…
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come Gesù…non era…”gesùìta”…
Or ora…Visto ed Vdito…in TV…
“…il Futuro dell”Italia è in màno al Rènzi…
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le Sorti del Mondo son nelle màni del Vèrtice…”
ma che ingenuo che son stato,sin qui…hìhìhì…
io che credevo fossero nelle Màni+Suprème
di Dòmine+Iddìo+Altìssimo+Onni+Potènte…!!!
++++++++++++++++++++
ERRATA…KORRIGE…!!!
++++++++++++++++++++
Ebbene,sì…
urge,quindi…”Sperimentàl*Galileàna*Pròva”…
al Fìn di Verificàr come davver stìan le Kose…
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ovvero…se tutti costoro…sfacciati impostori…
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sìano diventati davvero…più “potenti” di Iddio…
oppure sìan solo dei vili…Millantatori…hìhìhì…
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Futuro proXimo Venturo ce lo dirà…hàhàhà…!!!
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Or son giusto cent’anni…
la diabolica “Satanerìa”
“repubblicana & democratica”
volle la Distruzione e la Caduta dei plurisecolari
Quattro* Impèri*Tradizionali,
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“Monarchici ET Aristocratici”:
Impero “ortodosso” russo
Impero “protestante” teutonico
Impero “cattolico” austriaco
Impero “mussulmano” ottomano
ed oggi,cent’anni dopo,ahiNoi,
se ne colgono i “brillanti” frutti…hìhìhì…
che eran proprio quelli preventivati sin d’allora:
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Disordine…Anarchia…Kaos…chapeau…!!!
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Gentile Sig. Alberto Medici
Cerco di avvicinarmi a nuove conoscenze. Il Sig. che si è scelto il nome Duxcontactor, in precedenza, si è messo a disposizione per rispondere ad ogni mio dubbio, ad ogni mia perplessità.
Trovo nel Sig. VVV una voce fuori dal coro e preparata.
Lei a Suo insindacabile giudizio ha trovato sicuramente le mie domande – o stupide – o provocatorie
Le posso assicurare che erano frutto di giorni e giorni di riflessione.
Se si vuole gestire un blog bisogna dar voce a tutti ( anche a quelle scomode e fuori posto ).
Pilotando si finisce per ingannare.
Da ora in avanti sarò uno stupido lettore e mi farò ingannare dai Suoi miopi e presuntuosi pilotaggi.
Non era mia intenzione sporcare queste pagine.
Grazie
Cordiali Saluti
Armando
NA…SOLVE…!!!
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Venerdì,19 Settèmbre MMXIV
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FI…COAGVLA…???
Mistèro dei Mistèri…davvero impenetrabile…
che l’Etèrno…ahiLui…ancor non voglia…ahiNoi…
dar esecuzione al Lascito+++Testamentario
della Defunta…” Simone***Weil “…RIP…
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spazzàndo via…Partiti & Partiti-crazia…hàhàhà…
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DIO…ovvero…” Giustìzia ET Verità “…
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STN…cioè…” Iniquità & Falsità “…
Beh…non possiàm più campàr di sole Parole…pur Nobilissime…
qui ci vòglion tòsto…concrèti Atti e manifèsti Fàtti…Visibilissimi…hìhìhì…
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ERGO…urge sperimentàl…” Galileàna “…Pròva…hàhàhà…!!!
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Sia Lodato Gesù Cristo!
Sia lodata Maria Santissima, Nostra Signora di Guadalupe, La Perfetta!
Avrei dovuto farlo già qualche mese fa, subito dopo che aprii gli occhi sull’inganno in cui ero caduto.
E chiedo perdono a Dio per questo mio “temporeggiamento”: che termina OGGI.
Poiché è OGGI che affermo PUBBLICAMENTE, in questa stessa “piazza” in cui mi ero PUBBLICAMENTE riferito alla sedicente “Maria della Divina Misericordia” come ad una vera profeta di Dio: la mia TOTALE ed INTEGRALE sconfessione di quanto avevo precipitosamente ritenuto vero.
E SCONFESSO quindi, PUBBLICAMENTE, ogni mio precedente invito, esplicito od implicito, a leggere i sedicenti “messaggi di Gesù Cristo all’umanità”, in quanto provenienti da Dio (restando invece estremamente istruttivo leggerli nella consapevolezza che essi NON provengono da Dio)
E quindi AFFERMO, sempre pubblicamente, che sono arrivato alla CERTEZZA (peraltro mostrabile, dimostrabile e condivisibile con OGNI persona che ha occhi per vedere ed è, al tempo stesso, amante della verità ed indisponibile ad acconsentire alle iniquità) che costei sia uno dei falsi profeti che Gesù ci aveva anticipato sarebbero abbondati, specialmente negli Ultimi Tempi.
E, nel caso specifico di MDM: che si tratti di un falso profeta che è stato tale SIN DALL’ORIGINE, e che non lo sia divenuto “in corso d’opera” come è successo a più di un vero carismatico.
E che possa avvenire, la “defezione” di un vero carismatico e di un vero strumento di Dio: è la stessa Parola di Dio, oltre che la sana Teologia, ad assicurarcelo; stante appunto la libertà che Dio ci ha dato e che diede anche e soprattutto al Primo Uomo.
Quindi, TOTALMENTE consapevole di quali siano le conseguenze per coloro che dichiarano falso profeta qualcuno che è un VERO profeta di Dio: affermo con serenità e con certezza INTEGRALE che MDM è un falso profeta.
E affermo altresì che sono pronto in QUALSIASI momento a dar conto, alla Luce di Fede e Ragione, di tale certezza INTEGRALE.
Di seguito, la lista di tutti i messaggi da me linkati, in questa “piazza” (che Dio ha voluto -e Lo ringrazio per ANCHE per questo- fosse l’UNICA in cui ho additato MDM come vero profeta di Dio: senza aver fatto preventivamente il DOVEROSO ed IMPRESCINDIBILE discernimento che è necessario per ognuno di noi, prima di impegnarci pubblicamente su un sedicente profeta. Facendo quindi del possibile danno, in un senso od in un altro, ai fratelli e sorelle che hanno stima e fiducia nel discernimento operato in chi tale impegno pubblico si assume. E, avendo affermato il falso, da me creduto in quel momento vero, SOLO in questa “piazza”: mi è oggettivamente più facile operare la DOVEROSA riparazione della mia propalazione di falsità)
Il 28 luglio 2012 ho linkato:
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/07/01/26-maggio-2012-hanno-intenzione-di-spodestare-papa-benedetto-xvi-dalla-sede-di-pietro-con-mezzi-subdoli/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/05/22/7-maggio-2012-molti-papi-sono-stati-tenuti-prigionieri-presso-la-santa-sede-circondati-da-gruppi-massonici/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/07/11/8-luglio-2012-state-attenti-la-nuova-religione-mondiale-sembrera-esteriormente-una-buona-e-santa-organizzazione-piena-di-amore-e-compassione/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/07/22/16-luglio-2012-e-vicino-il-tempo-in-cui-la-persecuzione-del-mio-amato-vicario-papa-benedetto-xvi-raggiungera-il-suo-apice/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/07/25/19-luglio-2012-le-mie-braccia-furono-tirate-fuori-dalle-orbite-durante-la-mia-crocifissione-e-come-tale-limmagine-sulla-sindone-di-torino-lo-dimostra/
Il 5 settembre 2012 ho linkato:
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/06/13/7-giugno-2012-600-000-angeli-caduti-sono-stati-rilasciati-lo-scorso-anno-dai-buchi-dellinferno-altri-5-milioni-sono-stati-rilasciati-adesso/
Il 19 settembre 2012 ho linkato:
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/08/26/14-gennaio-2011-come-entrare-in-cielo-il-ruolo-della-sofferenza/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2012/08/13/5-agosto-2012-se-credete-allesistenza-di-satana-sappiate-allora-che-tutto-cio-che-e-ingiusto-e-malvagio-nel-mondo-viene-da-lui/
Il 9 luglio 2013 ho linkato:
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/07/08/29-giugno-2013-il-cambiamento-nella-forma-della-messa-sara-presto-presentato-nella-mia-chiesa/
Il 25 luglio 2013 ho linkato:
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/07/24/15-luglio-2013-per-i-sacerdoti-il-giorno-in-cui-vi-verra-chiesto-di-negare-la-mia-divinita-non-e-lontano/
Il 23 settembre 2013 ho linkato:
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/09/23/5-settembre-2013-la-madre-della-salvezza-ogni-singolo-sacramento-diventera-irriconoscibile/
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/09/21/4-settembre-2013-io-porto-doni-in-diverse-fasi-a-seconda-della-purezza-dellanima/
Il 5 ottobre 2013 ho linkato:
http://messaggidagesucristo.wordpress.com/2013/10/05/18-settembre-2013-alla-mia-seconda-venuta-io-giudichero-ogni-persona-che-rimane-in-vita-sulla-terra-in-quel-momento-in-base-a-quello-che-ha-fatto-per-la-gloria-di-dio/
Dio ci benedica, la Madonna ci accompagni, San Michele Arcangelo scorti le nostre vie.
+Christus Vincit+
Maranathà
Nel chiedere ad Alberto di togliere dallo spam il primo commento postato ieri, in cui ho operato una pubblica SCONFESSIONE di quanto altrettanto pubblicamente sostenuto in questa “piazza” negli ultimi due anni:
specifico che tale SCONFESSIONE è estesa anche a Stefania Caterina, di cui pure ho linkato in questa “piazza” delle “rivelazioni” scritte o dei video (benché non con la stessa numerosità di colei che ho pubblicamente riconosciuto come falso profeta, nel messaggio non ancora pubblicato).
Aggiungo che Stefania Caterina è probabilmente DIVENUTA falsa profeta “in corso d’opera”: a differenza della prima, che invece lo è stata FIN DALL’INIZIO.
Chi è dalla Verità, ascolta la Voce di Gesù.
E più L’ascolta, più rinuncia alle proprie aspettative, convinzioni e pre-giudizi: e si nutre solo e soltanto della verità.
Perché conoscere la Verità significa amarLa più di sé stessi: e quindi esser felici di “tagliare” da sé ciò che non è di Dio e quindi non è verità.
Chi è dalla Verità: è quindi FELICE quando arriva, liberamente, a SCONFESSARE sé stesso, in ciò che verità NON è.
E la vive come una grandissima GRAZIA.
In Spirito e Verità.
Maranathà
https://www.youtube.com/watch?v=AVJHyw7OJtw&feature=youtu.be
Questa sera è andato in onda…su TV2000…
uno sconvolgente e davvero ” apocalittico ”
documentario su…” MONTE+CASSINO “…1944…
vi si vede la tragica distruzione della sua millenaria Abbazia,
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crimine voluto dalla diabolica Satanerìa a servizio della Satàna…
indizio davvero rivelatore del…” Mandànte “…
il Bombardiere che sganciò la prima bomba…
recava impresso il Numero della Bèstia…666…
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che siano maledetti…per tutta l’Eternità…!!!
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Se la ridono e se la godono,alla grande,alla grandissima…
‘sti sedicenti,cosiddetti…” Grandi della Terra “…al mediatico G20…
” Loro” che,stolti,impotenti,supponenti,ridicoli nella loro tragica Superbia,
sono,in Verità…” piccoli “…agli occhi del Cielo…che certo non possono ingannare:
si pavoneggiano,gongolando e ridacchiando,innanzi le Tele-Camere…’sti fessi…
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” RISVS*ABVNDAT*IN*ORE*STVLTORVM “…!!!
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ERGO…mi par cosa e buona e giusta e doverosa che…
‘sti fetentissimi fetenti piangano pure loro,e pure tanto,
facendo così compagnia ai loro sventuratissimi sudditi,
dei quali si prendon così crudelmente gioco,vessandoli,
e che la lor Stolta-Superbia abbia il Giusto+Divin+Castigo,
la Giusta+Divina+Punizione già nell’Al di qua…qui,ora…adesso…
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QVIA…perché mai aspettar che sian giunti nell’Aldilà…..?????
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Durante la consueta Promenade pomeridiana…
ho,proprio quest’oggi,raccolto da terra
un opuscolo dal titolo :
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” le Diable…existe-t-il…? ”
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lettura assai utile,a chi non sia prevenuto,
per aver contezza del punto di vista ” geovista “,
quello degli ubiqui ed onnipresenti…” TdG “…
beh…molto ci sarebbe da sottilizzare sui due verbi…” essere ed esistere “…
andando così a distinguer fra l’Ente e l’esistente…
ma quello che più mi preme qui osservare è che vi si nomina
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la infernale…” TRIADE “…” Satana…Diavolo…Lucifero “…
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che poi vengon trattati come fossero una sola unica Cosa…gravissimo errore teologico…
non saprei dire se commesso in buona fede,per ignoranza,
oppure in mala fede,per confonderci le idee e depistarci…!!!