All’inizio del mondo c’erano quelli che avevano voglia di lavorare e quelli che non ne avevano voglia.
Fra quelli che avevano voglia ce n’erano di più portati per la attività manuali: costruivano attrezzi, li riparavano, costruivano case, sedie, barche, ecc. Ce n’erano di quelli che erano più inclini ad altri tipi di attività: studiavano, insegnavano ai più piccoli, curavano le persone. E, vivendo tutti insieme, e scambiandosi liberamente i frutti del loro lavoro, a nessuno mancava il necessario e nessuno doveva lavorare per pagare debiti per tutta la vita, anche perchè non esisteva il denaro.
Il Tentatore andò dal gruppo di quelli che non avevano voglia di lavorare e disse: “Vedete come stanno lavorando bene gli altri! Costruiscono un mondo pieno di cose, di abbondanza, e voi ne rimanete fuori! Se continua così, vi troverete a morire di fame! Volete che vi insegni come fare per far diventare vostro tutto quello che loro stanno facendo gli altri? Anzi, se mi darete retta, farò diventare vostro anche il Creato: le terre, i monti, le pianure, le spiagge, i laghi, gli animali, l’aria stessa che si respira vi apparterrà!”. E insegnò loro a creare la moneta, a rendere l’uomo schiavo di questo “bene” (per modo di dire!), e fiorirono le banche, le finanziarie, i mercati dei cambi. E successe come l’Ingannatore aveva detto: quelli diventarono padroni del mondo e delle vite degli altri.
E quelli che avevano voglia di lavorare che fine hanno fatto? Continuano a lavorare, anzi, ancora di più, solo che adesso non sono più padroni delle loro case, dei loro mezzi di lavoro, del loro tempo: passano tutta la vita a cercare di pagare le tasse e debiti, mutui, rate, inconsapevoli di essere finiti nella trappola meglio architettata ai danni dell’umanità.
Tagliato un po’ corto, semplicistico, ma corretto.
Sì, lascio ad ognuno la possibilità di aggiungere i fiorellini… 😉
Sai che “Giardino dell’Eden” che ti viene fuori 😀
http://www.corriere.it/inchieste/reportime/economia/contanti-saluti-nero/b426c9aa-8606-11e1-a210-601cc21801c2.shtml
Report sembra essersi esplicitamente schierato (ma, per maggiore sicurezza, vedrò la puntata intera) a favore della guerra al contante: considerandola unico e legittimo mezzo per combattere l’evasione fiscale.
Neanche una parola su chi è proprietario della moneta. E sul fatto che le tasse non servono a pagare i servizi pubblici ma semplicemente a “chiudere il circuito” della moneta.
Peccato.
La sua ideatrice fa Gabanelli di cognome.
A questo punto, si è tenuti a dar ragione a coloro (Sandro Pascucci in primis) che leggono nel suo cognome una “b” supplementare.
E viene alla mente anche la sua vicenda con Paolo Barnard (che pure è acerrimo avversario di Pascucci rispetto al tema del signoraggio bancario), uno dei co-fondatori di Report: dalla GabBanelli lasciato completamente senza copertura legale, qualche anno fa.
Che sia chiaro a tutti: il contante è una spina nel fianco per Lorsignori per i tre seguenti motivi.
1) costituisce la “pistola fumante” dell’Inganno Monetario: date una banconota in mano a chicchessia (per un intervallo di tempo inversamente proporzionale alla sua consapevolezza) e questi, alla fine di quell’intervallo di tempo, “partorirà” la fatidica domanda: “da cosa prende valore questo foglio di carta?”.
Domanda che è il punto di partenza per lo snebbiamento della mente su cosa sia la moneta.
Eliminare il foglio di carta, rende ben più difficile arrivare a farsi quella fatidica domanda.
2) costituisce un motivo permanente di “grippaggio” del sistema: essendo la moneta cartacea non superiore all’8% di quella totale; e vigendo il (falso) presupposto che la parte rimanente (ossia: la moneta scritturale) sia “completamente convertibile” in moneta cartacea in qualsiasi momento e qualsiasi circostanza: ciò provoca nei sogni di Lorsignori l’incubo permanente della “corsa agli sportelli” (così efficacemente rappresentata in Mary Poppins), che può accadere in qualsiasi momento a partire da un evento anche apparentemente trascurabile. E durante la quale il Sistema non si limita a crollare ma si LIQUEFA direttamente, esattamente come si sono liquefatte le due Torri: rivelando a tutti (anche a coloro che fino a quel momento sono stati dormienti) che il Banco bara.
3) l’uso del contante ci mette a parziale riparo dal controllo totale (che è già molto ma molto spinto: tra carte di credito, bancomat, smart phone, gps, telefonia fissa tutta digitale, elettrodomestici intelligenti).
Al contrario, Lorsignori vogliono sapere TUTTO di noi. Nell’illusione di poter venderci meglio, un giorno sempre più vicino, la loro “soluzione definitiva”: il microchip sulla mano destra e/o sulla fronte.
Ciò che duemila anni fa l’Agnello Vincitore rivelava al Suo apostolo prediletto essere il “marchio della Bestia”.
Che i Suoi eletti sapranno e dovranno RIFIUTARE: senza se e senza ma.
Oggi si profila davanti a noi una sfida grande: quella di accettare la moneta elettronica (e mettere al frutto i nostri talenti per generare ricchezza al servizio di Dio, e non di Mammona), di cui in effetti chi compie azioni lecite non ha motivo di aver paura; ma avviando CONTEMPORANEAMENTE un’azione di denuncia del disegno sottostante all’eliminazione del contante.
Così che la consapevolezza della posta in gioco (tutta spirituale, al livello più alto: che è anche l’unico veramente importante, sia agli occhi di Dio che del Suo avversario Lucifero: colui che prima dell’Inizio dei Tempi fu il Suo braccio destro) si diffonda sempre di più.
E siano sempre di più coloro PRONTI a rifiutare il marchio della Bestia: meglio se in Nome di Gesù il Cristo, Verità e Amore fattiSi Carne e Sangue, Figlio di Dio e Dio Figlio; o, non avendo ancora il dono della Fede in Lui, in nome della Legge Naturale iscritta nei cuori di tutti gli esseri umani figli di Dio.
Che Dio ci benedica e che San Michele Arcangelo ci protegga.
Bravo. Trattare tasse, evasione, contante, senza avee prima chiarito come nasce la moneta, è pura follia.
Esempio: studiando economia si viene a sapere che l’interesse dovuto a chi presta del denaro è lecito per due motivi:
1. perchè si “ripaga” in tal modo il prestatore della non disponibilità del contante: ad esempio se Tizio presta a Caio 100.000 € per un anno, è giusto che Tizio venga remunerato per non avere avuto la disponibilità di quei 100.000 e per un anno, 100.000 € con i quali avrebbe potuto fare cose che invece non ha potuto fare;
2. Perchè è giusto ripagare il prestatore del rischio che il debitore non restituisca;
Ora, con il meccanismo di creazione del denaro compreso, entrambe queste motivazioni vengono a cadere quando il prestatore sia la banca;
primo, perchè la banca non si priva di nulla, perchè di fatto non presta nulla; anzi, crea denaro nel momento stesso in cui eroga un mutuo/prestito/finanziamento; denaro che prima non esisteva; per cui, paradossalmente, l’interesse dovrebbe essere negativo, proprio per remunerare il debitore che, grazie alla sua richiesta di prestito, mi ha permesso di creare denaro;
Secondo, le ipoteche e le garanzie che gli emettitori chiedono (e che tante storture stanno creando alla società, portando nelle mani delle fondazioni bancarie il Creato, e non sto esagerando, per non parlare della disperazione e morte di tanti imprenditori onesti che, impossibilitati a mantenere fede agli impegni, non hanno altra strada che quella di farla finita) rendono di fatto inutile la seconda componente a giustificazione degli interessi, anche perchè per un prestito di “X” chiedono garanzie in beni immobili di “2X”.
la Trinità ti benedica e ti protegga
Grazie, ricambio di cuore!!!
(PS un commento come questo ti dà la carica per andare avanti altri tre mesi senza “rifornimento”!)
alberto ci metto la faccia e il telefono mi piacerebbe parlarti di un programma televisivo che da anni conduco su una piccola emittente campana 3331969583 luigi
Benvenuto a te, Luigi.
Che la Pace e la Gioia di Gesù e di Maria siano con te
Prestereste soldi a uno sapendo che MATEMATICAMENTE NON VE LI POTRA’ MAI RESTITUIRE? No, non avrebbe senso il prestito. Piuttosto glieli regalate. E il sistema bancario, che stupido non è, perchè lo fa? Perchè lo scopo non è la restituzione, ma il cappio eterno creato dal debito, e la necessità di pagare interessi imposta a tutta l’umanità per l’eternità.
Come disse Goethe: “Non c’è schiavo più disperatamente prigioniero di colui che non sa di essere prigioniero”
[…] L’attuale crisi è una crisi finanziaria (4). Siamo nel periodo storico più ricco della storia dell’umanità: la tecnologia e l’abbondanza di risorse possono rendere la vita estremamente semplice e facile per tutti. Non c’è bisogno di lavorare come schiavi da mattina a sera: abbiamo abbondanza di mezzi e risorse che, se opportunamente distribuiti, ci permetterebbero di essere tutti lavoratori part-time, permettendoci di dedicarci alle più svariate attività creative e ricreative. Il vero problema è il debito, che pesa come un macigno sulle spalle di tutti, individui, aziende, pubbliche amministrazioni locali e sullo stato, che a sua volta è costretto a caricare di tasse sempre più opprimenti tutta la popolazione. Ma soprattutto, quando politiche economiche dissennate impongono la sua riduzione (del debito), questo fa ritirare la liquidità dal mercato causando crisi generalizzate. Questo meccanismo sembra essere stato studiato apposta per impedire una vita piena, libera, soddisfacente come ognuno avrebbe diritto di chiedere (5). […]
[…] L’attuale crisi è una crisi finanziaria (4). Siamo nel periodo storico più ricco della storia dell’umanità: la tecnologia e l’abbondanza di risorse possono rendere la vita estremamente semplice e facile per tutti. Non c’è bisogno di lavorare come schiavi da mattina a sera: abbiamo abbondanza di mezzi e risorse che, se opportunamente distribuiti, ci permetterebbero di essere tutti lavoratori part-time, permettendoci di dedicarci alle più svariate attività creative e ricreative. Il vero problema è il debito, che pesa come un macigno sulle spalle di tutti, individui, aziende, pubbliche amministrazioni locali e sullo stato, che a sua volta è costretto a caricare di tasse sempre più opprimenti tutta la popolazione. Ma soprattutto, quando politiche economiche dissennate impongono la sua riduzione (del debito), questo fa ritirare la liquidità dal mercato causando crisi generalizzate. Questo meccanismo sembra essere stato studiato apposta per impedire una vita piena, libera, soddisfacente come ognuno avrebbe diritto di chiedere (5). […]