Con mio grande stupore ogni tanto scopro persone che non sanno assolutamente nulla di cose che per noi della rete sono assolutamente normali: dall’11 Settembre alle scie chimiche, passando per l’AIDS e il signoraggio. E così mi sono deciso a rimettermi di impegno per provare a svegliare quanti più compagni di viaggio possibili.

Con l’unico mezzo che conosco: proponendomi ad effettuare presentazioni, con la scusa che le possiamo chiamare “incontro con l’autore“, ma alla fine lo scopo è di scuotere un po’ le persone e mettergli qualche dubbio, in modo tale che comincino a loro volta un percorso che li porti ad analizzare criticamente le informazioni che ricevono quotidianamente.

In fondo non serve tanto: basta una sala, un po’ di amici, se esiste già un gruppo che si ritrova per altri motivi è meglio, ma non è indispensabile; io porto PC, proiettore, libri; si fa un po’ di passaparola via facebook, via mailing (tutti ormai abbiamo almeno qualche centinaio di indirizzi mail, per tenerci bassi), se c’è uno “sponsor” come un comune o una biblioteca o una libreria o una associazione culturale, meglio, da più l’idea di serietà, ma, ancora, non è indispensabile. Con un mailing a 500 persone e insistendo con un po’ di amici si arriva a 20-30, bastano per fare un bell’incontro. Due ore, dalle 20.30 alle 22.30, magari con uno spazio per le domande. Se nel Nordest dove abito, o lungo la direttrice Padova-Milano che spesso percorro per lavoro, meglio.

Ecco fatto. Siamo, come si diceva, servitori inutili: a disposizione, senza pretese, senza ambizioni. Lavoriamo come se tutto dipendesse da noi sapendo che tutto è in mano Sua.