In una discussione con amici esce il problema della privacy, del fatto che su facebook e google ecc. siamo tutti monitorati, che anche se si cancella il profilo comunque le cose che abbiamo scritto rimangono, ecc. Insomma, le solite cose. Io la penso diversamente e l’ho anche scritto:
“Io invece non ho nessun problema a scrivere quello che penso dappertutto, identificarmi sempre per nome e cognome,e lasciare tracce del mio passaggio ovunque. Credo che sia l’unica maniera per far emergere la coscenza collettiva, quella che oggi viene tenuta soppressa e nascosta, mascherata dalle bugie della TV e dei giornali che ci vogliono far credere che il mondo sia tutta un’altra cosa rispetto a quello che è.
Ho una visione in mente. Un uomo con una pistola in mano. Tiene sotto controllo un milione di persone davanti a lui. Il milione di persone sono tutte ferme, zitte. Ognuno pensa fra sè e sè: “se mi muovo, mi spara! Meglio fare come dice lui e stare zitto”.
E così, il milione di persone, infinitamente più forte della persona singola, sta sottomesso e zitto perchè, essendo tutti zitti e divisi, non si rendono conto del potere che hanno.”
Io insomma preferisco metterci la faccia (e il nome, e il cognome).
Ciao
Te l’avevo gia’ scritto: sei anche fotogenico!
Auguri tanti e cordiali!
eh eh … basta una attenta scelta della foto e un po’ di photoshop… 😉
Concordo con il Chiarissimo Alberto Medici, anch’io Giovanni Sandi ci metto il faccione:
http://www.signoraggio.org/ingannati3.jpg
una copia storica ormai! 🙂
[…] non ritengo che ci sia nulla da nascondere, in quello che facciamo. Anzi, l’ho anche scritto in alcune note: bisogna metterci la faccia, alzare la testa, non aver paura di esporsi. Che poi si scopre che […]
Grande!|