In una discussione con amici esce il problema della privacy, del fatto che su facebook e google ecc. siamo tutti monitorati, che anche se si cancella il profilo comunque le cose che abbiamo scritto rimangono, ecc. Insomma, le solite cose. Io la penso diversamente e l’ho anche scritto:

“Io invece non ho nessun problema a scrivere quello che penso dappertutto, identificarmi sempre per nome e cognome,e lasciare tracce del mio passaggio ovunque. Credo che sia l’unica maniera per far emergere la coscenza collettiva, quella che oggi viene tenuta soppressa e nascosta, mascherata dalle bugie della TV e dei giornali che ci vogliono far credere che il mondo sia tutta un’altra cosa rispetto a quello che è.
 
Ho una visione in mente. Un uomo con una pistola in mano. Tiene sotto controllo un milione di persone davanti a lui. Il milione di persone sono tutte ferme, zitte. Ognuno pensa fra sè e sè: “se mi muovo, mi spara! Meglio fare come dice lui e stare zitto”.
 
E così, il milione di persone, infinitamente più forte della persona singola, sta sottomesso e zitto perchè, essendo tutti zitti e divisi, non si rendono conto del potere che hanno.”
Io insomma preferisco metterci la faccia (e il nome, e il cognome).