Ho seguito solo di striscio la polemica fra il blogger Daniele Di Luciano e Marra, l’autore della campagna anti signoraggio basata su belle (e spogliate) ragazze. Ascoltando con superficialità (e a dire il vero neanche tutto) l’intervento di Daniele, e leggendo la risposta di Marra, credevo che il quid della questione fosse tutto sull’utilizzo più o meno spregiudicato utilizzo di spogliarelliste allo scopo di fare clamore, e che il buon Daniele non fosse d’accordo su questo (insomma, non è vero che “il fine giusti.fica i mezzi” 😆 ). Nella risposta di Marra Daniele viene descritto come un egocentrico che, alla prima occasione, avrebbe approfittato del palcoscenico per “sputare nel piatto dove mangiava“, un Giuda, un traditore.
Nella risposta che Daniele ha dato a Marra, in realtà, i motivi della sua presa di distanza sono spiegati un po’ meglio e, anche se si può dissentire dal modo (indiscutibilmente eclatante), non si può fare a meno di riconoscergli qualche validità. Come non concordare ad esempio quando dice: “Ha affermato che il più grave dei problemi fosse il cambiamento climatico. Naturalmente chi frequenta un pochino i siti di controinformazione (come ad esempio scienzamarcia di Corrado Penna) sa bene che il surriscaldamento globale è una bufala inventata dai mondialisti per creare istituzioni sovranazionali per togliere ancora più sovranità agli stati.”
Più sottile è il discorso sullo specifico del signoraggio, o meglio sulle possibili soluzioni: “Ha affermato che le teorie di Auriti erano errate perché in Auriti manca l’idea di “inveramento”, termine coniato da Marra che sta a significare che la moneta creata dal nulla dalle banche, non avendo una corrispettivo, non è “inverata” quindi bisognerebbe emettere moneta sempre in proporzione della ricchezza creata in modo tale da “inverarla”.
Su questo punto merita un piccolo approfondimento, che provo a fare basandomi su quanto mi ha spiegato Maria Missiroli, una amica di Bologna grazie alla quale, per esempio, anni fa ho scoperto la menzogna dell’AIDS. Maria mi ha spiegato che, pur partendo da basi comuni, e cioè la grande iniquità dell’aver concesso ad istituti privati (le banche centrali) la facoltà di stampare e creare denaro dal nulla, i signoraggisti poi si dividono in due “filoni” quando si tratta di tracciare la soluzione. Da una parte ci sono i cosiddetti “greenbacker” (dal nome dei dollari stampati con inchiostro di colore verde durante la guerra di secessione, detti appunto greenback), dall’altra i “goldbugs“, sostenitori del ritorno allo standard aureo, cioè l’oro deve essere il “sottostante” di ogni nota del banco emessa, o, come si dice, banconota.
Il campione dei greenbackers, Bill Still (“The Money Masters”, “The secret of Oz”), dice in sostanza che non importa cosa ci sia dietro al denaro: la vera cosa importante è controllarne la quantità. Il denaro deve essere stampato, emesso, prodotto, creato, dite come volete voi, nella misura ottimale per favorire l’economia e il flusso dei beni e servizi; se è troppo poco, i beni presenti non circolano; se è troppo, i prezzi salgono troppo penalizzando i lavoratori a reddito fisso.
Secondo i fautori del ritorno al gold standard, primo fra tutti il candidato alle presidenziali Ron Paul, autore dell’iniziativa “End the Fed” (“chiudiamo la federal reserve“) e promotore di un governo snello, privo dell’enorme potere nella vita privata dei cittadini che hanno i governi occidentali attuali, dare in mano ad un governo la possibilità di stampare a piacere la moneta sarebbe una tentazione troppo forte e creerebbe inflazione incontrollata. L’unico automatismo di controllo e limite a tale stampa incontrollata sarebbe appunto il ritorno al gold standard, perchè di fatto la moneta avrebbe un sottostante sicuro, garantito, e sarebbe sempre convertibile.
Mi scrive Maria:
La controversia tra “goldbugs” (dispregiativo con cui sono chiamati i sostenitori del denaro convertibile in oro o altra sostanza di valore) e i “greenbackers” è molto istruttiva e appassionante. La tesi dei “greenbacker” è accattivante e tanti si lasciano incantare; anch’io, prima di imbattermi in Ron Paul, ho sostenuto cose in linea con i “greenbacker”. Questa tesi però non regge ad un’analisi seria.
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Credo che possa essere un efficace antidoto, per chi ha voglia di pensare, alle idee tipo “banca centrale nazionale che stampa denaro fiat non gravato da debito”, e all’idea che si possa essere contro lo strapotere del governo e lasciargli però tutta la libertà sulla creazione di denaro.
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Io avevo seguito la disputa (parla di Gary North vs. greenbackers, NdT) con grande attenzione. Avevo anche cercato in rete tutte le opinioni contro North: nonostante gli insulti a North siano numerosi, non c’è mai una singola questione di sostanza che ribatte agli argomenti di North.
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Come puoi vedere all’inizio dell’articolo, North ricorda che a più riprese nel corso degli ultimi cento o più anni qualche greenbacker si è infiltrato tra i “conservative” (ovvero sostenitori di basse tasse e basso intervento dello stato in economia), promuovendo idee decisamente di sinistra ma millantando di essere appunto un “conservative”.
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La critica più frequente che ho trovato allo standard aureo è che sarebbe “il sistema che favorisce gli oligarchi”, senza che sia mai meglio specificato perché. E’ un argomento di facile presa (“chi ha molto oro è in posizione di sfruttare chi ne ha poco”, istintivamente pensa la gente), facendo perno sul risentimento e l’invidia, tipico di tutte le idee di sinistra. Proponendo “più soldi per tutti” come fanno i greenbacker si ottiene un facile consenso.
In realtà, lo standard aureo protegge la gente comune dagli abusi dei potenti. Incantati dall’idea di poter avere più soldi, idea che naturalmente piace a tutti, è facile non riflettere che il sistema a denaro fiat permette a chi ha il potere di creare denaro di appropriarsi del lavoro della gente pagandolo … carta, ovvero nulla. Lo standard aureo significa che chi lavora o chi cede un bene deve essere pagato con qualcosa che vale. E che non si può facilmente togliere valore ai suoi risparmi.
Non sarà un caso che il sostegno all’unico candidato che propone il ritorno al “sound money” – irriso da tutti gli altri e dai media – viene da gente che rinuncia ai regali di Natale pur di dare qualche soldo alla sua campagna, e che il sostegno agli altri viene da potentati economici e bancari.
Insomma, se la base di partenza è apparentemente comune a tutti (non si può delegare ad una istituzione privata il potere di creare denaro), sulle soluzioni c’è questa netta divisione. E non è divisione da poco, è un dibattito politico serio e concreto perchè lo scopo della politica è quello di progettare sistemi che minimizzino la possibilità di comportamenti antisociali e dannosi per la comunità. Non eliminarli, ci saranno sempre i fuorilegge, che saranno oggetto di attenzione da parte delle forze di sicurezza e di attività della magistratura; ma il legislatore deve preoccuparsi di creare le regole e organizzare i sistemi al fine di rendere complicata l’attività antisociale.
Io devo ancora scegliere da che parte stare; sono un accanito ammiratore di Ron Paul ma anche Bill Still mi piaceva molto… ci penserò e vi farò sapere!
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PS su informare X resistere, uno dei siti gestiti da Daniele, abbondano le pubblicità “ambigue”; forse un minimo di coerenza non guasterebbe, no?
… il ritorno allo “standard aureo” … significherebbe … auto-castrarsi .
1° – NON ESTITE sulla terra sufficente oro da rappresentare e coprire il fabbisogno monetario mondiale.
2° – la MONETA è una unità di misura, come il metro … il litro … etc. … farli in oro … e solo … un inutile spreco di risorse …
3° – continuare a scavare oro dalla terra – significa continuare ad inquinarla enormemente con Mercurio, CO2 etc.
… ” il sistema a denaro fiat permette a chi ha il potere di creare denaro di appropriarsi del lavoro della gente pagandolo … carta, ovvero nulla. ” … INFATTI … questo potere DOBBIAMO RIPRENDERCELO … e PUNIRE che ce lo ha fatto PORTARE VIA … 🙂
1. Non esiste tanto oro? Ma è stata propria la iper-produzione di moneta, sganciata da qualsiasi valore reale sottostante, che ha portato la finanza e l’economia di conseguenza allo stato disastroso in cui siamo oggi;
2. Standard aureo non vuol dire che la moneta deve essere fatta DI ORO; ma la convertibilità al portatore, proprio per dare garanzia di non essere pagati in pezzi di carta;
3. non c’entra!!!! Rifacendosi anche al tuo punto 1., conta il tasso di cambio, come fai osservare giustamente nel punto 2!!!!
Commento di Maria Missiroli:
L’idea di creare denaro “in base alla ricchezza prodotta” è stata tirata in ballo tante volte, ma è una completa assurdità.
Per capire qualcosa di questioni monetarie, occorre cominciare dal principio, da perché è sorto l’utilizzo di denaro, cosa sono i prezzi, cos’è il valore (una questione fondamentale della teoria economica), e cosa succede quando si manipola il denaro, soprattutto chi ci guadagna.
Il problema delle Banche Centrali non è di essere private, è di non esserlo! Cioé, la banca centrale ha potere grazie al privilegio che le è attribuito dallo stato. In che senso sarebbe “privata” se non ha concorrenti? E’ chiaro che chi controlla lo stato sono allora i banchieri, che più che privati diventano sovrani.
In tanti mi dicono che i banchieri proprietari della Banca Centrale guadagnano dal signoraggio, ma è vero in piccola misura. I profitti da signoraggio sono girati al Tesoro. Non è quello il problema. Il problema è che si viene obbligati ad usare una moneta, e solo quella, tramite l’emissione della quale è possibile trasferire ricchezza dalla gente comune a chi si intende privilegiare, e perseguire obiettivi che non incontrerebbero il consenso della gente se fossero chiari.
Uno standard aureo serio rende questo processo molto più difficile, per questo è una protezione della gente comune. Però, il sistema ottimale che vorrebbe Ron Paul sarebbe la libertà anche nell’emissione di moneta. “End the Fed” è un libro semplice ma efficacissimo. Senza le Banche Centrali non avremmo avuto, ad esempio, due guerre mondiali, per darti un’idea della dimensione del tema.
Nel frattempo, si è scatenata una piccola bagarre tra Bill Still e Karl Denninger (il suo advisor economico) da una parte e, dall’altra, Robert Wenzel (lato Ron Paul). La mia opinione sui greenbacker, brutale ma sincera: è gente che fa il gioco delle tre carte, sfruttando il fatto che la gente vorrebbe avere più soldi, preferibilmente vivere alle spalle degli altri, e ha completamente dimenticato cos’è il denaro. Sono sostenitori dello strapotere del governo.
(per inciso, Still e Denninger odiano Ron Paul, l’oro, von Mises, ecc. Bill Still ha anche scritto una e-mail a Wenzel, dicendo più o meno “Ah, ho capito, sei un misesiano…”)
Ecco Maria, quello che faccio ancora fatica a vedere è quello che tu dai per scontato, e cioè che un sistema aureo avrebbe in sè un meccanismo implicito del controllo sull’emissione: vero che convertibilità costringerebbe chi ha il potere di stampare ad una certa cautela, ma se, statisticamente, 99% degli utilizzatori non andranno mai a convertire le loro banconote in oro, anche lì la tentazione di emettere più del “coperto” ci sarebbe. Anzi, perchè dovrebbero emettere? se non si trovano nuovi giacimenti d’oro, il denaro sarebbe emesso una volta per tutte, no?.
Mentre con la teoria di Still il governo centrale avrebbe questo potere, ma il governo è (almeno in teoria, laddove ci sia libertà di informazione) soggetto al controllo democratico e popolare; e soprattutto non si partirebbe da una situazione assolutamente asimmetrica come è oggi in cui l’oro è nelle mani di pochissimi che, dopo aver rubato per quasi un secolo (la Fed è del 1913, se non sbaglio) si troverebbero ad avere legittimato il loro potere: se fino a ieri era basato su pezzi di carta che si stampavano da soli, da domani sarebbe legittimato dall’oro che è già in loro possesso.
Tu scrivi: cioè che un sistema aureo avrebbe in sè un meccanismo implicito del controllo sull’emissione: vero che convertibilità costringerebbe chi ha il potere di stampare ad una certa cautela, ma se, statisticamente, 99% degli utilizzatori non andranno mai a convertire le loro banconote in oro, anche lì la tentazione di emettere più del “coperto” ci sarebbe.
Io rispondo:
Avrai notato che ho parlato di “standard aureo serio”, ho detto più volte che lo standard aureo in sé non garantirebbe in modo completo che non ci siano malfunzionamenti, ecc. ecc.
Però un qualsiasi standard aureo renderebbe la capacità di inflazionare la moneta estremamente più difficile! E’ proprio per questo che sono le persone al potere a non volere sentire parlare di oro e che hanno fatto di tutto per abbandonare ogni vincolo che li tenesse a freno.
Il dollaro ha abbandonato la convertibilità nel 1971 perché non potevano più convertire i dollari, ne avevano emessi troppi. Per decenni prima sono stati convertibili sono le grosse somme per il commercio internazionale. La crisi del ’29 è stata dovuta proprio ad inflazione della moneta (cioè tassi di interesse artificialmente bassi) ad opera della FED, proprio come la crisi del 2007.
Von Mises all’inizio, da giovane, derideva i “metallisti”. Man mano che face esperienza e vide cosa succedeva (e von Mises è stato partecipe e testimone delle vicende di un secolo, anche come funzionario statale alle prese con politiche reali), progressivamente cambiò la sua posizione, che alla fine fu che non ci si deve fermare a niente di meno di: Standard aureo rigidissimo, riserve 100% per legge, e monete d’oro che possono anche circolare per le spese comuni.
* Tu scrivi: Anzi, perchè dovrebbero emettere? se non si trovano nuovi giacimenti d’oro, il denaro sarebbe emesso una volta per tutte, no?.
Io rispondo:
L’emissione di denaro è qualcosa da cui guadagnano LORO, non TU.
Se anche non ci fosse in grammo d’oro in più, il denaro non sarebbe necessariamente emesso una volta per tutte. E anche se il denaro fosse emesso una volta per tutte, non ci sarebbe nessun problema. L’oro svolgerebbe la sua funzione di denaro egregiamente.
Uno degli argomenti ribattuti da chi è contro lo standard aureo è sempre stato (praticamente da un secolo si risponde sempre alla solita obiezione): “Ma non c’è abbastanza oro per l’economia mondiale moderna!”
Di fronte a questo argomeno, la gente superficiale ha come reazione l’incubo del denaro che gli sparisce dalle tasche, e allora supinamente dice “Sì, sì, non c’è abbastanza oro, ci vuole il denaro fiat”
Cosa vuol dire “non c’è abbastanza oro”?!!
L’oro è sempre stato usato come denaro (cioè, ben svolge le funzioni di denaro) proprio perché è scarso. Nel loro uso come moneta, non c’è alcun vantaggio ad avere maggiore quantità delle commodity usate come denaro, per cui dire “non c’è abbastanza oro” non ha alcun senso. Per l’oro, nel suo uso industriale, orafo e artistico, come per le altre commodity, vale che più ce n’è meglio è, in generale. Ma l’obiettivo del suo uso come denaro è favorire lo scambio, la collaborazione tra esseri umani al fine di migliorare le proprie condizioni di vita e quelle di tutti. Per questo obiettivo, l’aumento della quantità di oro non porta alcun beneficio. L’obiettivo non è avere più oro, è avere un miglior tenore di vita.
Se non ci fosse più oro nuovo, se tutto l’oro fosse in circolo, con l’aumento della popolazione alla fine in generale ognuno avrebbe meno oro, ma il tenore di vita potrebbe essere molto migliore.
Tu scrivi: Mentre con la teoria di Still il governo centrale avrebbe questo potere, ma il governo è (almeno in teoria, laddove ci sia libertà di informazione) soggetto al controllo democratico e popolare; e soprattutto non si partirebbe da una situazione assolutamente asimmetrica come è oggi in cui l’oro è nelle mani di pochissimi che, dopo aver rubato per quasi un secolo (la Fed è del 1913, se non sbaglio) si troverebbero ad avere legittimato il loro potere: se fino a ieri era basato su pezzi di carta che si stampavano da soli, da domani sarebbe legittimato dall’oro che è già in loro possesso.
Io rispondo:
L’oro se lo sono già venduto tutto, per questo il prezzo dell’oro è stato molto basso per vent’anni. Pare che non ci sia praticamente più oro a Fort Knox. La Banca d’Iitalia pare abbia oro per 100 Miliardi (cioè molto poco), e adesso vuole vendersi anche quelli per pagare i debiti.
Il controllo “democratico e popolare” … auguri! Prova a ventilare l’idea “più soldi per tutti” e vedi come vota la gente, se può approfittare degli altri. Chi produce sarebbe schiavo di una maggioranza che vuole essere mantenuta.
Cosa vuol dire “si troverebbero ad avere legittimato il loro potere”? Adesso non è legittimato? Boh….
“Standard aureo” vuol dire che lo stato, chi governa, che abbia una banca centrale privata o nazionalizzata, deve pagare oro, non aria fritta. Vuol dire porre freni al potere dello stato.
La situazione migliore è avere libertà di moneta, per cui non c’è alcun obbligo di usarne una in particolare. Questa è la situazione che eviterebbe il più possibile ogni possibilità di abuso.
Prova a parlare con i piccoli imprenditori, gli artigiani, i commercianti, la gente che si alza alle 5 del mattino per far sì che la gente possa andare al mercato sotto casa e trovare quello di cui ha bisogno. Vedrai che questa cosa dell’oro la capiscono benissimo.
Se invece vai ad esempio dai sindacalisti (massimo del parassitismo) vedrai come sono sostenitori del denaro fiat e come gli piace l’idea di Bill Still.
La banca centrale nazionalizzata è un’idea cardine del marxismo.
Prova a pensare che istantaneamente il denaro di tutti raddoppiasse: cambierebbe il tenore di vita? No, i prezzi raddoppierebbero anche loro e la situazione sarebbe identica.
Ma il denaro aumenta progressivamente, man mano che viene creato, non istantaneamente. In questo transitorio, si arricchiscono (in termini di beni reali) quelli che hanno accesso al denaro per primi. E’ questo che è importante, non la quantità di denaro.
Maria
Per il momento ti rispondo su questo:
Cosa vuol dire “si troverebbero ad avere legittimato il loro potere”? Adesso non è legittimato? Boh….
Quello che voglio dire è che oggi la situazione è tutt’altro che bilanciata, con l’oro (e la stragrande maggioranza dei beni reali, terreni, ecc.) concentrati nelle mani di pochissimi che hanno acquisito questo potere grazie all’emissione di carta. Ora, se si ritorna al gold standard (probabilmente sbaglio perchè non conosco nel dettaglio i meccanismi operativi suggeriti) si parte da una situazione fortemente sbilanciata che verrebbe “consolidata” grazie al riconoscimento di valore all’oro (che oggi è, appunto, nelle mani di pochissimi). Come se ne esce?
Il ritorno al gold standard, mi ripeto, vorrebbe dire che quelli che tu chiami i “pochissimi” che hanno oro, anche ammettendo che sia così (ma non concedendo!), devono pagare oro chi lavora per loro o ha un credito verso di loro. Adesso possono pagare aria fritta, cosa credi che preferiscano i “pochissimi”?
Non capisco bene quello che intendi, comunque, c’entra o non c’entra, ti racconto questo, un episodio che si impara leggendo la critica di Gary North ai greenbacker. All’epoca della guerra di Rivoluzione in America, il governo americano ha emesso (come fanno di solito i governi quando devono fare guerre) note di pagamento senza nessuna garanzia di copertura ( denaro fiat), cioè ha sospeso i pagamenti in moneta reale, ovvero in metallo pregiato e comunque convertibile. Ad un certo punto, dopo aver pagato in questo modo, credo in uno stato o una città il governo ha preteso i pagamenti delle tasse in moneta reale, cioè in oro o argento. A quel punto c’è stato un sollevamento popolare, e il governo è venuto a più miti consigli.
L’apoteosi della tirannia è un governo che paga denaro fiat e pretende di essere pagato in oro! Questo ovviamente non passerebbe.
Molto istruttiva anche la storia degli assignat della Rivoluzione Francese, mentre mi sembra che proprio i greenback siano stati una delle poche monete fiat il cui valore non è andato a zero, ma questo perché esisteva una promessa di futura convertibilità da parte del governo , e infatti dopo la guerra di recessione il governo ha onorato la promessa.
Il denaro deve essere fatto di qualcosa che ha valore; è una delle carateristiche che deve avere per svolgere la sua funzione. Se non ce l’ha, invece di favorire la crescita delle condizioni di vita (la funzione del denaro) finisce per far collassare l’economia. Sarebbe come dire: perché fare le fondamenta delle case, non si usano e costano tanta fatica; però le fondamenta servono, e senza di esse … la casa prima o poi crolla.
Volevo dire “Guerra di Secessione”, naturalmente!
Mi scrive Nicoletta Forcheri, altra ottima informatrice sul tema (e non solo):
Ciao Alberto, mi risulta nuova questa: pensi che Daniele sia un goldbug?? E comunque non vi è alcuna differenza tra la teoria di Auriti e quella di Marra dal punto di vista soluzione, cioé fiat money credito, che poi anche fiat money è dispregiativo e sia detto per inciso è il sistema nel quale siamo adesso solo che tale fiat money è in mani private ed è coperto dal NOSTRO DEBITO. Nel sistema auspicato da Marra Auriti e tutti i signoraggisti veri è un sistema di moneta coperta dalla ricchezza prodotta, sia essa costituita da beni, servizi e patrimonio, nonché la sua manutenzione (anche la riparazione di un muretto a secco o l’assistenza agli anziani dovrebbe rientrare nel nuovo parametro del benessere)
Non conosco la posizione di Daniele, solo mi premeva far osservare il l’oggetto del contendere era un po’ più fine (e tutto sommato appassionante) della semplice disapprovazione (che condivido) dell’uso strumentale del corpo di una bella donna.
CONSIDERAZIONI MIE:
Il meccanismo di creazione di denaro dal nulla è un problema enorme, e il vero passo avanti sarà quando tutti ne prenderanno coscienza, in modo che ad un dibattito politico, in una campagna elettorale, sui giornali non se ne possa fare a meno. E quello sarà una vera conquista. Poi, anche le varie opzioni per la sua soluzione sono importanti, ma-lasciatemi essere provocatore- secondarie rispetto alla presa di coscienza collettiva. Anzi, credo che una eccessiva polemica e contrapposizione di fronti, come cita Maria, ad esempio fra Still e Paul, possa essere controproducente: la gente “distratta” potrebbe concluderne: “vedi, è un casino talmente grande che neanche loro riescono a mettersi d’accordo”.
Quindi: per il omento facciamo in modo che tutti ne trattino, che si sollevi il problema, che nessun candidato possa esimersi dal dire la sua opinione in merito (ma io direi anche: che nessun candidato possa esimersi dal dire la sua su 11/9, scie chimiche, vaccini obbligatori, libertà di scelta terapeutica, nucleare, TAV, guerre di aggressione, ecc.); quello saragià un bel passo in avanti.
Per Maria (non so perchè non mi compaia più il bottone “Risposta”)…cmq scrivo qui:
Comincio a venirti dietro…ma ti sottopongo una provocazione, chiamiamolo paradosso, di quelli che si usano nelle dimostrazioni matematiche fra ingegneri per dimostrare o smentire una teoria:
“supponi che il 100% dell’oro sia in mano ad un UNICO individuo; e che tale individuo sia contestualmente proprietario di tutte le terre coltivabili nel mondo. Diresti ancora che il ritorno al gold standard per la moneta sia una buona soluzione?”
Certo, siccome tale individuo avrà bisogno di chi lavora, un po’ alla volta dovrebbe separarsi del suo oro-moneta, e, asintoticamente, dal momento che il valore vero è il lavoro e la creatività dell’uomo, si ridistribuirebbe la ricchezza. Ma in quanti millenni?
Non sarebbe più semplice adottare un altro standardCHE NASCE GIA’ DI PROPRIETA’ PUBBLICA E QUINDI DISTRIBUITO (come ad esempio i “tally stick” citati da Bill Still, i bastoncini di legno con le tacche di Sua Maestà usati nell’Inghilterra del 1600), ovviamente con uno stretto controllo su chi produce tali forme di pagamento?
Se ben capisco tu dici: “il RISCHIO che si crei iperproduzione e quindi inflazione è sufficiente a scartare l’idea di una moneta non legata ad un sottostante limitato e non deperibile come l’oro”. Corretto?
Lo scenario che proponi è del tutto assurdo. Comunque, rispondo al seguente scenario, che credo essere del tutto equivalente dal tuo punto di vista: se tutto l’oro sparisse dalla faccia della terra, sarei ancora favorevole al gold standard?
Si è sempre usato l’oro perché è un materiale che esiste e che è particolarmente adatto allo scopo. Se non ci fosse l’oro, si dovrebbe cercare un altro materiale, come si è sempre fatto nel corso dei secoli. Tante cose sono state usate come denaro, non solo oro e argento. Ma sempre con le stesse basilari caratteristiche. L’oro è sempliceemnte sempre risultato essere la cosa migliore.
Se non esistesse più il burro, sosterrei che la crostata si deve fare con il burro? Se non esistesse il burro, cercherei un sostituto. Potrei trovare qualcosa che va altrettanto bene, oppure qualcosa che va abbastanza bene anche se i risultati sono inferiori; per forza mi dovrei accontentare.
Ripeto: io sarei per la libertà monetaria, non per il gold standard; quest’ultimo sarebbe cmunque un bel passo avanti.
“Sotto stretto controllo”: è lì il problema. Sotto stretto controllo di chi? L’inflazione non è un rischio, è una certezza. Quando si crea un meccanismo di “moral hazard”, ovvero un meccanismo per cui sono premiati i comportamenti disonesti e mortificati i comportamenti virtuosi, si può star sicuri che si diffonderanno i comportamenti disonesti. Il denaro fiat crea “moral hazard” a raffica! Se leggi “End the Fed” vedrai come Ron Paul lo spiega bene.
Non hai risposto ingegnere! 🙂
La domanda non è accademica. Infatti, mentre posso essere d’accordo con te in linea di principio, bisogna anche, concretamente, sapere da quale punto si parte, che è l’attuale, e che ha visto una stortura del mercato tale che veramente tutta la ricchezza del mondo è concentrata nelle mani di pochissime famiglie.
Bisogna pensare anche ad un modello di transizione, altrimenti, lo ripeto, non si fa che consolidare una stortura.
Se tutto l’oro fosse nelle mani di un solo individuo … costui non sarebbe favorevole al gold standard!
Comunque vedo che hai afferrato che è dover pagare oro che porta alla ridistribuzione della ricchezza. E’ il denaro fiat che porta alla concentrazione delle ricchezze in poche mani.
Perchè no? Sarebbe colui che impone i prezzi e i valori di ogni cosa, no?
E comunque non è “il denaro fiat che porta alla concentrazione della ricchezza in poche mani”, ma la possibilità di rubare (=stampare e tenere per sè) concessa ad alcuni che porta alla concentrazione della ricchezza in poche mani. La differenza non è trascurabile.
Perché, se stampi e dai a qualcuno, non è rubare?!
Non “ruberebbe” la banca centrale nazionale che tu hai in mente? A me sembra che ruberebbe allo stesso modo. Chi deciderebbe a ch devono andare i soldi stampati?
Prova a spiegarmi la differenza non trascurabile, perché io proprio non la vedo.
Se l’individuo di cui parli avesse il potere di convincere la gente ad accettare aria fritta (e probabilmente ce l’avrebbe) sta sicuro che preferirebbe pagare aria fritta!
Il modello di transizione è una cosa di cui Rnn Paul e altri che la pensano come lui hanno parlato tante volte, non è mi sembra che sia un grosso problema; mi sembra che le due monete, quella fiat e quella convertibile, per un periodo debbano coesistere. Se tu lasciassi la libertà di usare qualsiasi valuta, o anche la libertà di usare l’oro per i pagamenti, dopo un po’ di tempo tutti userebbero valute convertibili, senza dover imporre nulla e con l’economia avviata sulla strada del recupero.
No, la banca centrale stamperebbe la quantità ritenuta necessaria (eventualmente anche niente, e distribuirebbe uniformemente, oppure pagherebbe i fornitori della Pubblica Amministrazione, i creditori dei titoli di stato). Con una gestione “trasparente”, banconote numerate e ad emissione controllata, non lo vedrei un problema insormontabile.
Però amica cara non mi hai risposto sul paradosso, e immagino ti ricordi quanti esami abbiamo fatto in cui le dimostrazioni per assurdo servivano a dimostrare un teorema… se non mi risolvi quello resto scettico (con grande dispiacere perchè sai quanto amo Ron Paul, checchè ci sia chi lo descrive un gatekeeper, un servitore dei poteri forti).
Il passaggio da denaro fiat a gold standard non è che non sia mai successo…. non è una cosa banale, ma non vedo proprio perché dovrebbe apparire insormontabile.
Due contadini che dalla terra producono i frutti devono essere liberi di scambiarseli. Essi devono poterlo fare “gratuitamente” con qualsiasi fattispecie giuridica: il baratto, una cambiale, una qualsiasi forma scritta o un foglio di carta che si chiama banconota. Non importa il modo, l’importante che i contadini o 100 milioni di persone siano liberi di potersi scambiare i beni prodotti da loro e quando essi stessi lo ritengono opportuno.
Ma se due contadini, per potersi scambiare i frutti dovrebbero recarsi anche in una miniera per cercare dell’oro, mi pare una cosa al quanto primitiva e stupida. L’oro rappresenta una ricchezza convenzionale per i banchieri, ma gli esseri umani vivono di altro.
Vuoi forse suggerire il ritorno al baratto? Non credo proprio! Qui il problema non è sull’utilità del denaro: siamo tutti d’accordo che il denaro serve, altrimenti l’economia, ancorchè florida, si può bloccare.
Il problema è la “definizione” di denaro: chi lo deve poter creare, gestire, su quali basi, con quale sottostante, ecc.
Gli esseri umani dovrebbero essre liberi di scambiarsi beni pagandolo come entrambi sono d’accordo di fare. Se esiste questa libertà, gli esseri umani in generale scelgono di usare come merce di scambio metalli preziosi o qualcosa con caratteristiche simili.
Solo la coercizione impedisce l’uso dell’oro come denaro. Questo è quanto succede attualmente. Non si usa l’oro perché non si può. Lo stato crea questa coercizione perché vuole spendere anche denaro che non ha, e dover pagare oro è un intralcio verso questo obiettivo.
Clicca qui per ascoltare l’intervista di Alfonso Luigi Marra a radio studio 54:
http://pas-fermiamolebanche.blogspot.com/2012/02/alfonso-luigi-marra-ospite.html