Adesso faccio un giochino che desideravo fare da un po’ di tempo. Immagino di essere primo ministro, e decido di riformare le spese dello stato italiano. Obiettivo: tagliare le spese più inutili al fine di alleggerire la pressione fiscale.

Innanzitutto vado a vedere come è distribuita la pressione fiscale per le diverse classi di contribuenti. E trovo il grafico riportato sopra. Come si legge? Per ogni fascia di contribuente, sulla barra di sinistra vedo quanti contribuenti appartengono a quella fascia (in percentuale sul totale contribuenti), sulla fascia di destra la percentuale di contribuzione di quella fascia al totale del gettito IRPEF che, lo ricordo, gira intorno ai 145 miliardi di euro all’anno.

Quindi la fascia di contribuenti che stanno sotto ai 7.500 euro all’anno generano genera, nel complesso, circa 720 milioni di euro all’anno; quelli fino a 15.000 il 5,28% di 145 miliardi, pari a meno di 8 miliardi all’anno. Quelli nella fascia 15.000 – 20.000 generano il 17,41%, pari a circa 26 miliardi di euro all’anno. Totale entrate da Irpef per redditi inferiori ai 20.000 euro: 35 miliardi.

Bene. Adesso andiamo a vedere di tagliare un po’ di spese qua e là. Come ho scritto in questa nota, ci sono diverse voci di spesa sulle quali si potrebbe tagliare. Fra costi per le forze armate (20 miliardi all’anno, senza considerare le spese per le missioni all’estero), costi per auto blu (stima: 10 miliardi?), le provincie (già più volte dichiarate inutili), ed altre amenità, come ad esempio il costo del quirinale, che da qualche parte ho letto ci costa un paio di miliardi all’anno, o la somma delle retribuzioni e costi accessori dei  parlamentari,  (ricordo che da una stima del sole24ore il mantenimento della classe politica in Italia costa 23 miliardi all’anno) anche solo pensando a ridurre alla metà la somma di tutte queste spese si otterrebbe un risparmio che consentirebbe di ripianare il mancato introito derivante da… da…. da…

da..

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dal completo annullamento delle imposte sui redditi per tutti i redditi al di sotto dei 20.000 €/anno!!!! (e non abbiamo ancora parlato del debito pubblico e del pagamento degli interessi su tale debito, ammontanti a oltre 100 miliardi di euro all’anno (*) vedi nota sotto). Sono sicuro che qualche nemico me lo farei, con un tale piano, ma sicuramente avrei il favore di alcune decine di milioni di italiani, quelli che oggi sono sotto i 20.000 €/anno; e contestualmente, la loro maggiore disponibilità di contante si riverserebbe sul mercato ravvivando l’economia.

Sono sicuro che chi legge queste note avrà sicuramente in mente altre spese da tagliare: suggerimenti bene accetti!

(PS ma possibile che a nessun politico, che dovrebbe fare questi ragionamenti per mestiere, queste cose non vengano in mente? In particolare alla cosiddetta “sinistra“? Se un cittadino normale, che si occupa d’altro, anche mezzo scemo come sono io, nelle riflessioni mentre guida può partorire queste idee, perchè un politico no?)

 

(*) da wikipedia, peraltro non particolarmente affidabile, però si trova questa tabellina sulle spese correnti dello stato italiano, dove si evidenzia come la spesa per interessi si avvicini ai 150 miliardi all’anno.