E così, dopo quasi 30 anni (29 per l’esattezza) dall’esame di maturità, è arrivato anche per noi il fatidico momento dell’incontro coi compagni di un tempo. Compagni di 5 anni di liceo, con alcuni addirittura di 3 di medie e per un paio addirittura di 13 anni totali passati sui banchi insieme (incluse le elementari).
E cosa abbiamo scoperto? Tante cose. Ad esempio che le “ragazze” si sono mediamente tenute meglio dei maschi (soprattutto di quelli che, come me, hanno un vago ricordo di quello che avevano in testa… :-)). Che gli ingegneri sono mediamente insoddisfatti della loro vita lavorativa. Che qualcuno è stato oggetto di mobbing e qualcuno si ritrova, alla soglia dei 50 anni, a cercare lavoro. Che il compagno che era stato bocciato all’esame di maturità adesso è amministratore delegato della filiale italiana di una multinazionale. Che c’è anche chi ha sviluppato un distacco tale che si è permesso di licenziarsi, e fare due anni di “niente” (lavorativamente parlando) così, solo per godersi la vita. E poi è rientrato nel mondo del lavoro. Che le donne che insegnano, magari meno soddisfatte, ma hanno una maggiore tranquillità e stabilità professionale e quindi anche personale. Che tanti hanno avuto figli, ma qualcuno no, Che c’è chi ancora gioca a pallavolo (in serie B!!!!) e suona in una band di heavy metal (oltretutto in concerti importanti hanno fatto da spalla a gruppi famosi). E ce ne sarebbero tante altre da dire…
….ma la cosa veramente importante è un’altra.
E cioè che se dopo 30 anni ci si ritrova e ci si diverte, si comunica, si ride, si ama, come se ci si fosse visti l’ultima volta la settimana prima, allora è proprio vero che l’AMICIZIA è più forte del tempo: sarà sempre con noi, e non ci lascerà mai.
Grazie ragazzi, è stato bello rivedervi: vi voglio bene, ma proprio tanto tanto!
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