Sapevate che Steve Jobs, fondatore e CEO della Apple, un genio assoluto, uno che ha “creato” almeno 3 o 4 delle innovazioni/invenzioni che hanno rivoluzionato i nostri tempi (il Mac, l’iPod, l’iPhone e l’iPad), ha cominciato la sua vita nel peggiore dei modi? Rifiutato sia dalla madre biologica (che grazie a Dio non ha abortito ma l’ha dato in adozione appena nato), sia dai genitori che erano stati scelti prima della nascita, che volevano invece una bambina. Così, in fretta e furia, si trovò un’altra coppia che lo accolse a braccia aperte, e… il resto lo potete ascoltare dalla sua viva voce nel video allegato.

Non voglio rovinarvi la sorpresa e il piacere di ascoltarlo, ma vi invito a riflettere seriamente su quanto viene detto in questo discorso ai neolaureati di Stanford: a giovani ricchi, nel pieno dell’entusiasmo per la vita che gli si apre davanti, Steve Jobs addirittura parla di vita e di morte, e di come la morte dia valore alla vita, e di come si devono affrontare tutte le situazioni, per quanto tragiche possano sembrare, che ci capitano nel corso del nostro passaggio su questa terra, con la fiducia che tutto ha un senso, tutto si spiega, si ricongiunge, se visto col senno di poi (“connect the dots“).

E senza legami che imbrigliano la creatività, invita ad essere sempre “affamati e folli“: sempre in cerca di cose nuove,  senza la paura di percorrere strade nuove, aprire nuove vie, provare percorsi diversi.

Un capolavoro come pochi.