Nelle discussioni fra amici, a volte ci si scontra con l’incredulità e l’incapacità di accettare anche le cose che a noi sembrano più evidenti, come ho già accennato in altre note. A volte però un po’ di raziocinio (=la buona, vecchia matematica imparata a scuola) può servire a riportare i discorsi ad un piano oggettivo e inoppugnabile.

Prendiamo il caso del debito pubblico. Anche se l’argomento non è ben conosciuto, trattato, approfondito, ecc., più o meno tutti sappiamo che questo ammonta a “circa” 2 mila miliardi di euro. Lo sappiamo perchè, mentre i meccanismi attraverso i quali si è generato è bene che non li sappiamo, almeno l’importo è bene che si sappia, così siamo tutti rassegnati a “tirare la cinghia”, lavorare di più, pagare più tasse, avere meno servizi, ecc. , per pagare un debito che qualcun altro ha fatto al posto nostro.

Qualcun altro ha fatto al posto nostro? Sì perchè, lo Stato (che siamo noi, ci hanno detto), ha un debito (non ci dicono con chi, ma sostanzialmente con il “sistema bancario”) che ha aumentato negli anni presumibilmente per darci tutti quei servizi di cui abbiamo bisogno (scuola, sanità, strade, sicurezza, ecc.). Non voglio qui tornare al vecchio discorso, già affrontato tante volte, sulle ragioni per cui lo stato si faccia prestare quei soldi (da chi NON li ha, come vedremo fra poco) invece di crearseli da solo.

Voglio solo far notare come la matematica qui ci venga in soccorso. Se i miliardi di euro che le banche hanno prestato allo stato sono 1.800; e se noi italiani siamo 60 milioni; e se (tolto uno 0,x% della popolazione italiana) abbiamo conti in banca ridicoli (poche migliaia di euro); come è possibile che il sistema bancario abbia trovato 1.800 miliardi di euro da prestare allo stato italiano? Da dove li ha presi? Da noi certamente no, perchè questo significherebbe che ogni italiano, compresi neonati, lattanti, pensionati, invalidi, avrebbe prestato allo stato oltre 30.000 (infatti è proprio questo che ci dicono: abbiamo tutti 30.000 euro di debito fin dalla nostra nascita). Ma quando? Ma con chi? Io non ho mai prestato questi soldi a nessuno, nè tantomeno li ho depositati in banca perchè questa li prestasse allo stato. Quindi non mi sento in debito.

E questo solo considerando il debito pubblico. Gli impieghi delle banche (cioè dove mettono i soldi) si possono riassumere così:

  1. prestiti allo stato (già visti: 2.000 miliardi di euro);
  2. prestiti alle aziende;
  3. prestiti ai privati (mutui, finanziamenti, ecc.);
  4. partecipazioni in borsa (la borsa capitalizza circa 1.000 miliardi di euro);
  5. immobilizzazioni (centri storici, latifondi, ecc.)


Se quindi soltanto i prestiti allo stato non sono giustificati dai contanti depositati dai risparmiatori, com’è possibile, a maggior ragione, giustificare questo immenso capitale di cui il sistema finanziario dispone? Da dove hanno preso le banche tutti questi soldi che prestano così allegramente? Forse dobbiamo ammettre che effettivamente hanno creato denaro, accreditandoselo a loro favore?