“Entrando nel tempio, si mise a cacciare quelli che vendevano e quelli che compravano, rovesciò i banchi dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe, nè permetteva che si attraversasse il tempio portando dei carichi. E insegnava dicendo loro: “Non è forse scritto: La casa mia sarà chiamata casa di preghiera da tutte le genti? Voi ne avete fatto una caverna di briganti!” Essendo venuto ciò a conoscenza dei grandi sacerdoti e degli scribi, essi cercavano come farlo morire; ma avevano paura di lui, perchè tutta la folla era ammirata dal suo insegnamento.” [Marco 11, 15]
I Vangeli ci narrano di un Gesù che vive e predica con grande serenità, sempre amichevole e ben disposto, anche di fronte ai peggiori peccatori. Gesù mantiene la sua calma fermezza anche nei momenti più difficili, persino di fronte al sinedrio, persino nell’episodio dell’ultima cena, quando si trova di fronte a quello che per ogni uomo rappresenta uno dei dolori più grandi: il tradimento di un amico.
Ma vi è un episodio, un unico episodio, in cui Gesù abbandona la sua proverbiale pacatezza e reagisce con estrema energia, ovvero quando entrato nel Tempio vi trova i mercanti. Ma la veemenza di Cristo non si abbatte genericamente sui “mercanti”, ma, come ci viene espressamente detto da Matteo e Marco, colpisce i cambiamonete e i venditori di colombe.
Un episodio che può offrire dei profondi spunti di riflessione, specialmente alla luce del periodo che stiamo attualmente vivendo. Che cosa facevano in realtà questi cambiavalute e questi venditori di colombe? Perchè meritavano un’ira così accesa, una reazione così esplosiva? Gesù non reagì così con i soldati che lo arrestarono nell’Orto dei Gezzemani, e nemmeno davanti al Sinedrio, che quanto a corruzione morale aveva pochi eguali. In fondo Gesù era un non violento. O no? E’ arrabbiato coi “mercanti” semplicemente perchè fanno del commercio in luogo sacro? E’ il commercio di per sè attività così empia?
Ebbene questi cambiavalute speculavano sul denaro, governandone la scarsità o l’abbondanza. La moneta circolante all’interno dell’Impero Romano a quei tempi non era uniforme. Circolavano, regolarmente accettati da commercianti ed artigiani, monete romane, greco-ellenistiche, mediorientali, locali giudaiche. Ed era ovviamente ancora usatissimo il baratto.
Il fisco imperiale però accettava in pagamento delle tasse (che fra l’altro erano molto più basse delle nostre attuali) solo monete romane in argento, con tanto di effige imperiale (“Date a cesare quel che è di Cesare”; o meglio parafrasando “Date a Cesare quello che ha l’effigie di Cesare”). Questi cambiavalute, ricchissimi, erano in grado di fare incetta sul mercato delle monete romane circolanti, e ne creavano la scarsità al momento del pagamento delle decime. A quel punto artigiani, commercianti e popolino erano costretti a pagare cifre esorbitanti, in altre valute, beni, proprietà, per poter “acquistare” la moneta che i romani avrebbero accettato in pagamento delle imposte.
In pratica questi speculatori, che controllavano il denaro, erano in grado di manipolare la pressione sanguigna sociale. Si nutrivano immoralmente della linfa vitale della popolazione, depredandola fraudolentemente della propria ricchezza. La povertà conseguente a questi atti di vampirismo può portare alla disperazione, alla pazzia, alla violenza, all’omicidio. In quest’ottica, i cambiavalute, oltre ad essere dei ladri, erano anche dei veri corruttori di uomini.
…
E’ inutile dire che i sacerdoti del tempio avevano le loro royalties su questo empio commercio: i “mercanti”, cambiavalute e “colombari”, pagavano una commissione per svolgere le loro attività speculative. Un vero sistema a delinquere costituito da speculatori, autorità politiche e autorità religiose a spese della povera gente.
Gesù va contro tutta questa associazione a delinquere.
E infatti il pezzo dell’evangelista Marco lascia intendere che è proprio questo gesto di violenta contestazione contro i “mercanti del tempio” che spinge sacerdoti e scribi a condannare Gesù a morte. Gesù ha sfidato il sistema e deve morire. Ma “il re è sempre nudo di fronte ai governati”, e Gesù gode del favore popolare. Sarà necessario ingannare il popolo, distoglierne l’attenzione per potersi sbarazzare del Messia… In duemila anni le cose non sono cambiate in meglio…
Davvero, in duemila anni poco è davvero mutato. I cambiavalute con i loro trucchi continuano ad appropriarsi della ricchezza dei poveri, fedeli servitori del loro dio, quel Mammona che Gesù scacciò dal tempio di suo padre. Gesù che sempre indulgente di fronte a tutti i peccatori, vide nei cambiavalute coloro che avrebbero trascinato i suoi fratelli nel peggiore dei baratri. Come effettivamente è successo. Un baratro in primo luogo morale, ed in seguito concreto.
Se non sbaglio il cambio incriminato era quella della “valuta sacra”, gli Shekel, che era la sola valuta accettata dai sacerdoti per loro scopi religiosi. Comunque il Dio uno e trino, stante alle leggi dell’aritmetica, fa il Dio quattrino (rotfl)
🙂 bella quella del dio quattrino!
[…] persone dovranno, in qualche modo, procurarsi questa moneta. Come succedeva ai tempi di Gesù nell’articolo ben spiegato da Santaruina. Questo è il significato del termine “Fiat” Currency, cioè […]
Bel lavoro di ricostruzione; davvero!
Sono ateo; un esempio migliore per descrivere la macchina dei succhiasangue sarebbe impossibile da trovare.
Cambierei la chiusa perchè, per me, il baratro economico, inteso come ingiustizia, precede il baratro
Etico.
Grazie, come scritto, non è farina del mio sacco, ma di Santaruina. Se sei ateo e bazzichi queste pagine, “inciamperai” in tante citazioni…. chissà che non riesca a farti sorgere qualche dubbio 😉
Cito: “La povertà conseguente a questi atti di vampirismo può portare alla disperazione, alla pazzia, alla violenza, all’omicidio. In quest’ottica, i cambiavalute, oltre ad essere dei ladri, erano anche dei veri corruttori di uomini.”
l’induzione al malaffare, in primis fondando sulla menzogna tutto il suo costrutto, così il sistema fonda la sua forza, il suo potere.
L’accettazione supina al compromesso, qui in Italia pratica molto diffusa, corrompe nell’intimo la società.. l’illegalità è quindi prassi consueta, financo nelle leggi, le nostre leggi e il malgoverno tutto.
A poco serve lamentarsi o criticare, se poi non poniamo ad invalicabile frontiera, una linea gotica.. invisibile, ma concreta, tra il bene ed il male, tra l’essere e l’avere.
Narrava una famosa canzone di De Andrè..
“Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi..
ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia..
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.
E se alla sua età le difetterà la competenza..
presto affinerà le capacità con l’esperienza”
difendiamo i ns. bambini e l’io-bambino che ancora risiede in noi.
Difendiamolo!
Il problema non è generato dal Buon Dio e dai raggi del Suo sole: ché, da sempre, Lui fa piovere le Sue grazie sui buoni e sui cattivi.
Il problema è che su certi “quartieri” del mondo la cattiveria degli uomini inspirati dal Cattivo per antonomasia (colui che, quando scelse la sua “cattiveria”, non fu invece inspirato da nessun altro: e da qui la caduta senza appello) hanno costruito delle sofisticatissime strutture (sia mentali che materiali) perché tali raggi non arrivino.
E a quelle sofisticatissime stutture (che già esistevano, molto meno perfezionate, ai tempi della vita terrena di Gesù: e che Egli chiamava con un nome ben preciso, “Mammona”) ognuno di noi dà il suo specifico, ed a loro utilissimo, contributo con le nostre apparentemente semplici e neutrali azioni e scelte quotidiane:
– il deposito dei nostri soldi, pochi o molti che siano, in banca (qualsiasi essa sia)
– l’investire i nostri risparmi (pochi o molti che siano) nei “prodotti finanziari” propostici dal bancario o dal promotore o dal consulente o dall’assicuratore
– il comprare sistematicamente le sigarette: vieppiù dal tabaccaio che pensa bene di arrotondare i guadagni ospitando nel suo negozio le slot-machine, di fronte alle quali siedono per sempre più ore, con gli occhi e la mente spenti, pensionati e casalinghe
– l’acquisto, più o meno frequente, delle medicine di big pharma in farmacia
– l’utilizzo della benzina o del gasolio per far andare la nostra automobile
– il comprare i cibi industriali, o prodotti dall’altra parte del mondo e venduti nel supermercato
– l’accendere ogni giorno la televisione e permetterne l’accesso nelle nostre case, dove oltre a dimorare noi dimorano anche i nostri figli
– l’accettare di farci dividere in fazioni politiche, quasi che se la nostra felicità terrena (e soprattutto ultraterrena) dipendesse da un qualsiasi partito o leader politico
– l’accettare come ineluttabile l’Assalto alla Vita in piena attuazione: financo ad arrivare ad alcuni evidenti paradossi:
1) quello di coloro che sono disposti a firmare, impegnarsi, combattere per abolire mali evidenti come la vivisezione animale o gli allevamenti intensivi di tipo industriale; e fare spallucce, con lo sguardo vuoto, quando gli chiedi di darti una mano per abolire, in Italia, l’abominevole legge 194. Che rende possibile l’attuazione di un male enormemente più rilevante di quelli
2) quello di coloro, che pur definendosi “cristiani” o addirittura “cattolici” -a differenza di quelli del caso precedente- ti dicono che per combattere l’aborto c’è uno ed un solo modo: quello di impegnarsi nei consultori e nei C.A.V. (Centri di Aiuto alla Vita), con la donna concreta. E che un referendum abrogativo della legge che quei consultori e quei C.A.V. li ha istituiti (con l’intento evidente di buttare fumo negli occhi proprio ai sedicenti cattolici), è solo alzare un polverone inutile e finanche dannoso.
Tante azioni quotidiane e ripetute, centinaia e migliaia di milioni di volte ogni giorno che Dio manda in terra: ed effettuate da ciascuno di noi, che pure non vediamo la Creazione come qualcosa da disprezzare e di cui impadronirci come invece la vedono i lorsignori che sono ai vertici di ogni organizzazione umana; e che pure prenderemmo le distanze immediate dal male connaturato in quelle azioni, se potessimo vederlo.
Sei un esempio da seguire Fabio! 🙂
Fabio, condivido pienamente tutto ciò che scrivi nel tuo elenco sulle “Tante azioni quotidiane e ripetute … compiute da ciascuno di noi … che pure prenderemmo le distanze immediate dal male connaturato in quelle azioni, se potessimo vederlo”, direi che è quasi esaustivo, perché amplierei i punti:
– l’acquisto, più o meno frequente, delle medicine di big pharma in farmacia
– il comprare i cibi industriali, o prodotti dall’altra parte del mondo e venduti nel supermercato
in queste azioni risiede la totale ignoranza sulla salute e quindi sugli alimenti giusti e connaturati all’espressione più pura del ns. dna (intendo quella quota di patrimonio genetico restata integra, seppur ammorbata dal peccato originale con il dna ancestre).
L’espressione del dna divino è mediata dal field (campo, inteso in naturopatia, come ambiente o terreno) perché possa esprimersi al meglio, diventando così dominante sull’espressione del restante dna di origine anceste, è bene aiutarlo con ciò che il Creatore ha previsto sia il corretto nutrimento dell’uomo, qui mi inoltro in un ambito correlato alla ns. cultura sull’alimentazione e alla ns. programmazione, che si ripete ormai da secoli (e che chi è ai vertici di ogni organizzazione umana tiene ben ancorato), è un ambito così delicato che andrebbe trattato dettagliatamente.
Su questo argomento, consiglio vivamente la lettura di un testo scientifico di magnifica rilevanza:
“The China Study” scritto dal dott. T.Colin Campbell, per l’Italia edito da Macro Edizioni
Tornando ad un discorso più generale, come piega Bruce H.Lipton, nel suo saggio: “la Biologia delle Credenze” l’espressione del ns. dna è mediata comunque dall’ambiente circostante l’individuo (che lui chiama campo “field”), in primis dalle sue credenze e tu hai già capito cosa si può allacciare a questo concetto in ambito spirituale.
Torniamo quindi al principio, che più mi è caro di equilibrio, tra corpo, mente, spirito ed anima, ad un assioma che è alla base della guarigione del singolo individuo e quindi dell’umanità, estendendolo al tutto e quindi all’Uno, al quale tutti noi, volenti o no, apparteniamo.
E’ bene fare una fondamentale aggiunta: queste strutture o “matrici”) sono assolutamente invincibili e non smontabili se si prescinde dalla Verità ed Amore fattiSi Carne e Sangue: Gesù il Cristo, dal Quale e sul Quale si fonda la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, di cui Sua Madre Maria è madre.
Qualsiasi via che voglia combattere quelle prescindendo da Lui e da Lei è destinata, semplicemente, a fallire.
[…] per tale attività, come deve esistere una remunerazione per ogni altra attività, no? Invece, se anche Gesù se la prese pesantemente con i cambiavalute, un motivo ci sarà stato, […]
Leggendo gli scritti della Valtorta, che a quanto pare vede, e riporta, la scena, da vicino, e con maggiori dettagli, si viene a sapere che Cristo prese una corda che teneva legati gli animali del recinto, fece una frusta insomma, e cominciò a colpire sul viso e sulla schiena i cambiavalute del tempio.
È un castigo che anch’io ho un urgente desiderio di applicare ai banchieri di oggi, dopo avergli fatto restituire quanto queste carogne hanno rubato alle famiglie ed alle imprese italiane.
Bravo Fabio. I banchieri debbono restituire la moneta al Popolo che ne detiene per diritto sacro ed inviolabile la Proprietà.
Sì,certo…è più che giusto…è doveroso…ma temo che mai lo faranno,colle buone..
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chè,come solea dirci il Nostro+Auriti…il Ladro,se lo vuol tener solo per sè,il mallòppo…