… che si esplica in molteplici sogni: uno in particolare mi ronza per la mente adesso, e riguarda le importanti novità del mondo dell’energia.
Come molti sanno ci sono stati importanti annunci riguardo alla possibilità concreta di ottenere energia in maniera economica, pulita e praticamente inesauribile trami te la cosdetta “fusione fredda” (lo so, il termine è fuorviante, ma per il momento lasciamo stare). L’esperimento di Rossi e Focardi, annunciato pubblicamente il 14 Gennaio scorso a Bologna, ha entusiasmato molti e preoccupato qualcuno (poi capirete chi).
Anche Dan Nocera, professore del MIT, ha annunciato di recente (penso 2009) la scoperta di un catalizzatore che rende l’elettrolisi dell’acqua di gran lunga più abbordabile: più economico il catalizzatore (si parla di apparati di costo inferiore ai 50 dollari), più efficiente la reazione chimica (minor necessità di energia elettrica), nessuna necessità di usare acqua distillata (funziona anche con acqua sporca, di fiume, di fogna). L’elettrolisi dell’acqua non è una forma di produzione di energia ma una trasformazione che permette di immagazzinare l’energia (ad esempio solare, notoriamente non disponibile di notte).
Cosa c’entrano le due tecnologie? Dal punti di vista tecnico e scientifico nulla (o quasi), ma hanno in realtà una grande affinità che non è mai stata sufficientemente sottolineata: il modello di produzione si sposta da uno monolitico, centrico, in cui grosse centrali producono tutta l’energia che serve a grandi comunità, e poi grazie a reti di distribuzione questa viene portata agli utilizzatori finali, ad un modello in cui l’utilizzatore finale è reso finalmente autonomo, indipendente, e la rete di distribuzione diventa pressochè inutile.
Ovvio che tale sistema è inviso a chi vuole tenere sotto controllo, tassare, ricattare e schiavizzare l’uomo, e quindi ci saranno fortissime resistenze da parte di chi ci comanda: state certi che si inventeranno problemi di sicurezza, ci saranno impianti domestici che esploderanno, si farà di tutto per dimostrare che questa strada non può essere perseguita se non tramite uno strettissimo controllo centralizzato.
Però.
C’è un però, e si chiama: precedente. Chi ha già raggiunto gli “anta”, come me, forse ricorda che il modello dei sistemi di calcolo era basato su grossi e monolitici mainframes, computer centrali che detenevano tutto il sapere, i dati, la capacità di calcolo, e agli utenti veniva dato solo un terminale, uno schermo e una tastiera che, anche per il semplice eco del carattere battuto a tastiera richiedeva l’intervento (diciamo “controllo“?) della macchina al centro. L’arrivo dei PC, dei sistemi operativi aperti, e di internet poi hanno fatto tramontare un’era, e indietro non si torna più.
Quindi il mio messaggio è: esiste un precedente. Così come il mondo dei mainframe è stato definitivamente abbattuto, e ognuno di noi è libero in questo momento di scrivere qualunque cosa che altri leggeranno in rete (come sto facendo io adesso), anche le reti di distribuzione dell’energia sono destinate a tramontare. Lavoriamo tutti in questa direzione, affinchè l’uomo possa diventare così come Dio l’aveva creato: libero e indipendente.
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