22 settembre 2009 alle ore 21:03

Dopo il risveglio (come ho già detto per me è coinciso con l’11 settembre, quando il palco della menzogna e della falsità è crollato platealmente) ho cominciato a scoprire, uno dopo l’altro, tanti inganni e tante bugie che ci sono state fatte credere fin dai tempi della scuola. Questa presa di coscienza mi ha così preso che non sono riuscito a tenere tutto per me,e ho contestualmete sentito il bisogno di “esternare” in qualche modo le verità che a mano a mano scoprivo.Ho così creato il mio canale youtube, ho sottotitolato una settantina di video, un film completo (“Who Killed John O’neill”), mi sono iscritto all’associazione “Architetti e Ingegneri per la verità sull’11 Settembre” (AE911truth), ho tradotto in italiano il testo del documentario che stanno producendo, ho addirittura partecipato (!) alla campagna di un candidato repubblicano alle elezioni presidenziali, Ron Paul, acquistando materiale pubblicitario e spedendo una cinquantina di lettere ad altrettanti elettori americani. Insomma, anche se “virtuale” e non con l’eskimo in piazza (chi ha la mia età sa di cosa parlo), una certa militanza (preferisco chiamarlo “volontariato”) c’è stata.

Ad alcuni questo dà fastidio, come se sollevare il velo e scoprire le piaghe purulenti della nostra società non fosse cristiano e anzi, in qualche misura, contribuisse ad accrescere la rabbia e il desiderio di vendetta o rivalsa nei confronti di chi il male nel mondo lo fa davvero; come dire: vivi e lascia vivere, loda il Signore, pensa per te e sta’ tranquillo. Mi sono chiesto: è giusto denunciare, aiutare a capire, svelare il male nascosto, indicare gli inganni, o, tutto sommato, è meglio vivere di contemplazione lasciando in qualche modo a Dio il compito di fare giustizia?

Mi sono messo in discussione, e ho cercato qualche spunto per capire quale sia l’atteggiamento giusto. Cerco nella Sacra Scrittura l’ispirazione; suggerimenti bene accetti.

La Verità
Gesù ha detto:
“Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi” (Gv, 8;32). Ha detto anche: “Non c’è nulla di nascosto che non debba essere rivelato”.

Sicuramente avrebbe potuto dire diversamente. Sicuramente avrebbe potuto dire: “non preoccupatevi di scoprire la verità, tanto la saprete nella Vita Eterna.” E poi cosa significa: “La Verità vi renderà liberi”? Forse che poteva dare una motivazione più forte per cercare la Verità? Forse che la Libertà e la condizione di Figli, non di schiavi, non sia la nostra naturale aspirazione?

L’azione di Gesù nel mondo
Gesù ha sempre guarito i malati che gli venivano presentati; quando ha mandato i suoi discepoli li ha mandati a guarire e annunciare la Buona Notiza, che il Regno dei Cieli è vicino; la guarigione è sempre stata parte integrante dell’annuncio.
Poteva fare diversamente? Certo. Avrebbe potuto dire: tenetevi il male, che vi serve come espiazione; anzi, il male che avete lo dovete apprezzare, perchè è il mezzo di purificazione grazie al quale arriverete al Cielo, in una sorta di filosofia buddista, il karma purificato con la sofferenza. Senza nulla togliere al valore della sofferenza, invece, ha sempre guarito tutti quelli che gli chiedevano la guarigione.

La nostra azione
Nella famosa parabola del giudizio finale, in cui il Padre dice ad alcuni: “Avevo sete e mi avete dato da bere, avevo fame e mi avete sfamato, ero nudo e mi avete vestito” il messaggio chiarissimo è: fate queste cose, fate il bene, perchè ogni volta che avete fatto una di queste cose lo avete fatto a me; e perchè siete stati miei collaboratori nella Creazione.

Dio ci chiede di agire concretamente nel mondo: pensate al crimine di cui ci macchieremmo nel lasciare un fratello nell’indigenza, nella sofferenza, nella disperazione: Dio in persona ci potrà chiedere conto della mancanza di fede di questo fratello, allontanato dalla fede in Dio anche dalla cattiva testimonianza di quelli che si dicono cristiani. Pensate a questo proposito ai fratelli (musulmani e non, è lo stesso) di Gaza: massacrati dagli Ebrei, cosa possono pensare del silenzio assordante (e complice) dell’occidente “cristiano”? Eppure per permettere alle donne afgane di girare senza il burka non ci facciamo problemi a mandare eserciti di invasione e occupazione, “a difendere i nostri valori”!

Riguardo ai fratelli che sbagliano
Nel Vangelo (Mt, 18,15) c’è scritto: “Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone,…ecc. ecc.” Ancora una volta, l’indicazione è chiara: non certo quella di lasciar correre, occuparsi solo di sè stessi, ma di interagire col proprio vicino, collega, parente, in modo da riportarlo sulla retta via. Dio vuole che ci facciamo carico anche dei nostri fratelli, la strada della salvezza o la si percorre insieme o non la si percorre.

Il parlare diretto
Gesù ha detto: “Il vostro parlare sia sì, sì, no, no: tutto il resto viene dal maligno“. Quando il giornale dei vescovi scrive che l’immagine degli Stati Uniti in medio oriente è ancora negativa, “nonostante il fiume di mezzi, uomini e denaro impiegati nella regione” , fa un torto alla Verità degno di belzebù: non si possono far passare due guerre di invasione e oltre un milione di morti con “un fiume di mezzi, uomini e denaro” come se fosse stata una missione umanitaria.

Se Gesù fosse sulla terra, poi, non credo che andrebbe a braccetto col presidente della nazione che queste guerre ha provocato, oltre a interventi armati in più di 50 stati del mondo a partire dalla fine della seconda guerra mondiale.

Conclusione
Se c’è una religione immersa nella storia, nel vivere quotidiano, questa è proprio la cristiana, che, vedendo il mondo in evoluzione, chiede ai credenti (e dà loro nel contempo il grande onore) di essere compartecipi e collaboratori della creazione, modificando il mondo (“dominare le creature del mare, del cielo e della terra”) e migliorandolo perchè sia un posto migliore per tutti gli uomini, senza alcuna distinzione di ceto, razza, sesso, in quanto tutti figli dello stesso Padre.